Gente Che Gioca > Gioco Concreto

CnV: sul fare piani e cercare una linea comune

<< < (2/3) > >>

Simone Micucci:
In quella scena c'era Jackson (sovrintendente imprenditore) che stava parlando con i suoi scagnozzi (tra i quali tre degli aggressori di Carla).


I Cani chiedono spiegazioni a gran voce, gli scagnozzi mentono spudoratamente, parlano di autodifesa, i Cani hanno argomentazioni molto diverse.

Jackson è il sovrintendente, quelli sono suoi convertiti e in quel momento valeva parecchio di chi avesse preso le parti.
Preso le parti "in quel momento", tra i Cani e i suoi scagnozzi.
Non simpatia ne altro.

Lì per lì non mi sembrava un conflitto "per convincere", ma per vedere in quel momento a chi dava ragione Jackson.
A posta ottenuta Jackson ha semplicemente detto "Si, quello che è successo è grave e me ne occuperò come sovrintendente, non pensavo che i miei ragazzi arrivassero a tanto", ha allontanato i suoi uomini visto che i Cani volevano parlargli soli. Quelli se ne sono andati di malumore, pronti a prendersi una vendetta sui Cani. E Jackson stava valutando come uscire da quel casino.

Ma già in quella scena, per i giocatori, era ovvio che la posta fosse una dichiarazione da parte di Jackson, non la sua fedeltà.

Moreno Roncucci:
Sì, così ci può stare....    ma in ogni caso per me è più fruttuoso pensare in termini di poste (quelle di CnV, non quelle di AiPS). Qual era la posta in gioco?

Perchè era così importante che il sovrintendente vi desse ragione? Vi importava davvero così tanto che vi desse ragione come ai matti?

No, credo (almeno, dalla descrizione) che quella che fosse in gioco fosse la vostra autorità. Obbligare Jackson a darvi ragione in pubblico, a piegare la testa.

Se allora la posta in palio è una posta ("la posta in gioco è la vostra autorità su Jackson") e non un obiettivo ("se vinciamo succede questo") vedete come vi si apre davanti un OCEANO di possibili rilanci e parate compatibili con il conflitto e che non negano a priori l'uso di armi?

Saverio Porcari:
Dunque..... La sera prima, quando Carla è caduta nell'imboscata da parte degli scagnozzi, è riuscita a scappare via ma come fallout ha perso un oggetto: il suo coltello a serramanico in osso. In pratica uno di questi le ha stretto il polso ed ha sbattuto la sua mano contro il muro, provocandole contusioni al braccio e facendole mollare la presa sul coltello.

Il giorno dopo Carla, Jeremy e Malachia decidono di andare a parlare col sovraintendente per riferire quanto accaduto e costringerlo a prendere una posizione riguardo al fatto increscioso. Insomma un modo per fargli pressione e vedere se sarebbe uscito allo scoperto.
Quando arriviamo a casa sua lo troviamo lì sulla porta di casa, che parla proprio con gli scagnozzi.

Carla (che tra l'altro ha i tratti chi fa da sé fa per tre e parlo con schiettezza prima di pensare) parte in quarta sfoderando il fucile contro il tizio che l'aveva aggredita e lo accusa davanti a tutti "Restituiscimi il mio coltello!" e poi rivolgendosi a Jackson "Ieri sera quest'uomo e i suoi compari mi hanno attirato con l'inganno dietro alla falgnameria e teso un'imboscata per minacciarmi e intimidirmi..."

A questo punto gli scagnozzi hanno provato a girare la frittata, dicendo che era stata Sorella Carla ad aggredirli col coltello...
Il conflitto di cui sopra è stata la naturale evoluzione di questa situazione.

Dal mio punto di vista volevo alzare il coperchio e costringere Jackson a prendere una posizione tra A) sta coi cani e acconsente a processare i suoi uomini B) sta con i suoi uomini, ammette di essere nel peccato e getta la maschera.

Poi in realtà a quel conflitto lui ha preso ufficialmente le nostre posizioni assecondandoci, ma ci faceva capire con gli atteggiamenti che pur dichiarando di sottostare alla nostra autorità, aveva intenzione di temporeggiare fino a quando non sarebbe riuscito a sbarazzarsi di noi con l'aiuto dei suoi complici.

Moreno Roncucci:
OK, ma stiamo parlando di questo conflitto a ruoli invertiti.

Non sono io , che non ero al tavolo, a dover dire qual era la posta in gioco. Dovresti essere tu.

Qual era la vera posta in gioco, nel senso delle regole di CnV? (cioè, una COSA , non un INTENZIONE come in AiPS: "voglio che faccia questo" è una posta di AiPS, che sarebbe più opportuno chiamare appunto "intenzione" - un cambiamento di terminologia che consiglio sempre in AiPS)

In termini di CnV, insomma: per cosa combattevano? Cosa poteva essere vinto o perso?

(non è a rigore necessario che sia una cosa: nel manuale usa spesso come posta in gioco una domanda, per esempio "What’s at stake is: does your character’s brother
shoot the woman?", ma è comunque una posta in gioco, non un intenzione: è "tuo fratello sparerà a quella donna?", NON "la posta in gioco è che impedisco a mio fratello di sparare a quella donna" o peggio ancora "convinco mio fratello a non sparare a quella donna". Io spingo molto sul fatto di definirlo come una COSA a scopo didattico, se ti abitui a enunciare poste come cose, come poste in gioco, è più facile entrare nell'ottica giusta che non usando domande, anche se sarebbe consentito dal regolamento)

---------------------

A parte la faccenda della posta dichiarata, quel conflitto è interessante perchè il Cane sta affidandosi al giudizio del sovrintendente, che è suo sottoposto e totalmente agli ordini dei Cani mentre sono in città. Loro sono letteralmente la voce del suo Dio. Lei potrebbe effettivamente ordinargli di dire qualunque cosa. Come mai ha cercato il giudizio del sovrintendente?

---------------------

Tornando all'argomento del thread: hai fatto notare durante il gioco che era meglio se discutevano in character? Cosa è successo?

Saverio Porcari:
Col senno di poi direi che la posta nelle mie intenzioni probabilmente era "La rispettabilità di Jackson davanti alla comunità".
Noi volevamo fargliela perdere svelando il fatto che mi aveva fatta minacciare e picchiare dai suoi bravacci.

Poi in realtà dopo 3 conflitti vinti (quello con gli scagnozzi presenti, quello per farlo confessare, quello per "arrestarlo" e portarcelo via) ancora non siamo riusciti a togliergli la sua rispettabilità/credibilità. Ma siamo cani inesperti e non abbiamo formulato le giuste poste ::)
C'è anche da dire che finché non lo abbiamo sentito ammettere la cosa, avevamo il dubbio che fosse davvero lui il mandante. Quindi comunque ottenere la confessione per noi è stato importante.

Credo che dalla prossima volta cercheremo di discutere le nostre difference in character perché da confronti in gioco ed eventuali conflitti tra cani i rapporti e i personaggi possono uscire cambiati ed è una cosa che vorrei provare, dato che è la mia prima partita a CnV.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa