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Psicologia sociale applicata al GDR

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Arkamundi:
Qualcuno di voi conosce le teorie di psicologia sociale del Group thinking  http://it.wikipedia.org/wiki/Groupthink e il paradosso di Abilene http://en.wikipedia.org/wiki/Abilene_paradox http://onstrategyhq.com/resources/how-to-identify-groupthink-an-introduction-to-the-abilene-paradox/ ?

in breve:
Secondo la teoria del paradosso di Abilene un gruppo di persone prende delle decisioni che sono in aperto contrasto con quello che pensano realmente solo per la paura di contrariare gli altri membri del gruppo.

La teoria del group think dice invece che il gruppo, specie se c'è un leader carismatico al suo interno, tende a ignorare i segnali di dissenso e le critiche, per quanto motivate e ragionevoli se viste dall' esterno, pur di mantenere la coerenza, reale o immaginaria, all' interno del gruppo stesso.

Quando sono venuto a conoscenza di queste teorie ho subito pensato: "ehi ma spetta, sta cosa spiega il perchè di molte dinamiche sociali nei gruppi di gioco!"magari non dico nulla di nuovo e in effetti alcuni concetti sono ben presenti anche nel BM ma IMHO la gran parte delle giocate incoerenti non deriva dal fatto che i regolamenti stessi sono incoerenti a livello di regolequanto dal fatto che tali regolamenti favoriscano rapporti sociali disfunzionali. Questo, sempre secondo me per 2 motivi fondamentali:

- un autorità come quella del GM/Narratore se non limitata da principi o paletti tende a generare rapporti di gruppo disfunzionali e quindi giocate incoerenti poichè i giocatori al tavolo si trovano imbrigliati da strutture sociali che li portano ad accettare senza fare troppe storie cose come raild roading o illusionismo che agli occhi di un esterno paiono delle mostruosità.

-la durata delle campagne e spesso l'immutabilità dei ruoli tra i giocatori tende a stabilizzare i rapporti disfunzionali e questo IMHO è ancora più vero se si gioca sempre allo stesso gioco, che diventa quasi un feticcio da venerare, e se le persone con cui si gioca tendono ad avere legami forti al di fuori del gruppo di gioco.Tutto questo non per dire che non si possano fare campagne lunghe e coerenti ma ci deve essere IMHO una consapevolezza maggiore tra i giocatori per evitare cose come il group thinking e una volontà concreta di collaborare e partecipare.

vi porto un esempio di gioco concreto che mi è capitato col mio gruppo storico:
"Per circa 4-5 anni abbiamo continuato una campagna noiosissima perchè tutti pensavamo che interessasse agli altri poi siccome mi ero stufato vado a chiedere e tutti mi hanno detto che si sono annoiati pure loro"

 IMHO se gioco Parpuzio con la sensibilità acquisita giocando giochi più coerenti è possibile che vengano fuori giocate coerenti (Le giocate di @Simone Micucci a Vampiri la Masquerade postate qui sul forum sono per me una prova di questo).Forse i giochi coerenti ci hanno reso persone migliori? forse o forse no, forse sono solo un ambiente più sano in cui crescere e diventare grandi rispetto a uno più "malato" come può essere quello dei parpuzi ma, sempre IMHO, il comportamento dipende molto dal contesto ma anche da una nostra predisposizione individuale a giocare in un modo o in un altro. Se non siamo persone mature e capaci di relazionarci in maniera sana con gli altri IMHO non c'è regolamento che regga.Forse piuttosto che cercare di convertire gli infedeli mostrandogli la verità sarebbe più produttivo cercare di capire da cosa derivano il disagio e la frustrazione di certe persone che continuano a giocare a un gioco che non gli diverte perchè intrappolate in condizioni sociali e in dinamiche di gruppo difficili da demolire perchè basate sulla paura di fare una scelta diversa da quella dei propri amici. Cosa ne pensate?


DISCLAIMER: non sono uno psicologo nè studio psicologia, ho approfondito questi argomenti di psicologia sociale per mio interesse personale con libri di testo e quant' altro, le teorie sono autorevoli e non è roba campata per aria, sulla pagina di wikipedia che vi linko trovate tutti i riferimenti necessari se volete approfondire.  QUESTO THREAD NON VUOLE ESSERE UNA CRITICA A PRECEDENTI MODELLI E TEORIE, sicuramente più validati del mio, quanto alcune osservazioni generali che mi erano venute in mente

Davide Alberici:
Ti rispondo si... E no... Ad esperienza mia se uno vuole far casino, lo fa lo stesso, piuttosto non gioca, per poter far casino ha bisogno del leader carismatico sennò viene scaraventato fuori e tanti saluti. Chi fa casino quando non può più far casino semplicemente se ne va e cerca un posto dove fare altro casino. Purtroppo, ad esperienza mia, è il parpuzio che attira tutta sta gente qui.

E ora vado con gli AP

Campagna di Santa Viridiana: da 2004 a 2008 veniva due volte l'anno a piangere miseria da me e da mio fratello in stile Giuseppe Simone, sapete quel personaggio che si lamenta che non gli danno lavoro, soldi e figa? il Master Bonsa77 alias Luca mi ha detto che "proteggeva gli altri giocatori dalla sua influenza" perché io "avevo già l'accordo per la mia quest" che poi l'ha giocata Corrado che centrava una cippa ma vabbé. Io dopo la trollata di Marco che mi ha messo sotto embargo il personaggio e intanto rompeva il cazzo che dovevo fargli la missione ho abbandonato la campagna e ciao finché Marco non si rimetteva apposto le sue cose, bòn, Marco invece di giocare (se il master ha detto la verità) è stato quattro mesi a frignare che dovevamo tornare in gruppo insieme. Secondo me aveva, come di cono a Piacenza, muccia, di andare a dire al capetto del Gruppo Senior Rouges, o, il cielo non volesse, muccia di andare a dire al capetto del gruppo junior Corrado P. che dovevano perdere del tempo con lui, cioé un piffero di giocatore che voleva giocare da solo ma poi veniva due volte l'anno a fare accordi che non rispettava ovviamente su questioni che facevano comodo a lui, poi pure Bonsascchio lo sapeva che ci perdeva la faccia col Rouges e più ancora con Corrado... Infatti in una conversazione mi ha detto Bonsa "Permettevo a Marco di cazziare il personaggio di Corrado quando faceva troppe cagate".... Fate attenzione al permettevo solo, io sono stato cacciato a pedate nel culo da sessioni in cui avevo tutto il diritto di stare con una balla ripetuta per anni, Corrado invece al massimo si prendeva una ramanzina, che poi fatto da Marco che non era nemmeno capace da dirigere le difese della città non dico in modo decente dico proprio in modo non ridicolo sai che umiliazione!
Bòn infatti Marco quando ha visto che rimaneva chiuso lì con Corrado P. e il Rouges se l'è data a gambe. Bonsa per mettere una foglia di fico su tutta la storia... Anche perché il casotto nasce dal fatto che quella lì era la prima volta che usava regole scritte da lui e il suo cocchino numero due Marco era scappato, adesso va dicendo che Marco non c'era in quel periodo lì. See, come no, facciamo finta che non ci fosse davvero ma allora saremmo al paradosso che Marco sarebbe stato più interessato ad avere me per farmi fare accordi che non rispettava piuttosto che avere il master che non narrava.
Bonsa poi aveva l'abitudine a riaggiustare un po' la versione ufficiale, in effetti.
Ma secondo me la cosa più rilevante del caso è che per Marco B era importantissimo, perché questo è quando tampini una persona otto mesi, avere una persona che disistimava profondamenente piuttosto che il master in quella campagna lì.

EDIT

Quello che intendo dimostrare che secondo me chi non trova l'humus per piantare delle gnolle, come dicono a piacenza, non solo non va dove ci sono regolamenti che non gli permettono di piantarle ma basta tipo che non ci sia più il pollo da spellare, o che arrivi un master spacca culi che fa rispettare le regole di gioco. In BECMI quando o c'era B. che giocava, che non era un master ma un giocatore molto carismatico, o quando c'era L. che narrava che era un master molto severo, stronzate tipo quelle che ho visto nell'epica saga di Marco non ne ho viste e questo mi da qualche indizio per capire perché fin che non è partita tutta la gnolla di Marco che voleva fare gli accordi gli accordi funzionaresso inducendomi erroneamente a pensare che gli accordi fossero uno strumento funzionale, retrospettivamente quando gli accordi funzionavano era perché c'era una sorta di tirannia illuminata e c'era molta paura (sociale) di scontentare i leader (che erano bravi a fare i leader) ed è finito che ho attirbuito per anni a una tecnica il "valore" che avevano delle persone.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Arkamundi - 2014-09-14 19:40:46 ---Forse i giochi coerenti ci hanno reso persone migliori? forse o forse no, forse sono solo un ambiente più sano in cui crescere e diventare grandi[...]

--- Termina citazione ---

Io credo che il punto più importante sia questo: non solo ci sono giochi che dicono ai giocatori "sii onesto con tutti" e "giocate tra pari" (non nel senso di "ruoli al tavolo", ma nel senso di "chi gioca con te vale quanto te"; mentre altri giochi alimentano tra le righe la cultura del "tira la gomma dietro lo schermo e poi fà quello che vuoi, GM"), ma c'è anche un ambiente più sano.

L'ambiente alimenta i giochi "paritari", i giochi paritari filtrano i giocatori, e alle 'Con viene solo gente che ha voglia di giocare in modo "sano", ecc. ecc.

Simone Micucci:
Marco l'argomento mi interessa tantissimo, e avrei due o tre cose da dire. Ora non riesco (devo tornare a lavoro), cerco di ampliare stasera.

Posso solo evidenziarti una cosa? Frasi come "forse sono solo un ambiente più sano in cui crescere e diventare grandi rispetto a uno più "malato" come può essere quello dei parpuzi ma..." sono scorrette. a mio avviso.

"L'ambiente dei parpuzi" è un modo di dire estremamente fraintendibile (che intendi? L'ambiente frequentato da quelle persone? L'ambiente in cui si giocano quei giochi? Sempre e in tutti i casi?). E tu stai dicendo che [una categoria non meglio definita dove ci si può riconoscere o meno] ha intorno a se un ambiente socialmente "più malato".
Oltre a essere una frase sbagliata (è troppo fraintendibile, io stesso non capisco esattamente cosa vuol dire, riesco a intuirlo), rischia di essere anche offensiva. Ti va di riformularla in modo più chiaro?

Gabriele Luzzi:
Il tema è interessante, e leggo volentieri le impressioni di tutti. Concordo cmq con Simone, credo che il rischio di espressioni del genere sia una eccessiva generalizzazione e la conseguente formazione di "barricate".

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