Io sono per meno videogiochi "da donna" e più donne che giocano a quello che vogliono senza incanalarsi nello stereotipo opposto a quello denunciato.
Guarda, gran parte della "shitstorm" sulla questione è esattamente dovuta al fatto che le donne che giocano non-casual stanno iniziando (orrore! orrore!) a chiedere di avere voce in capitolo (visto che si scopre, tra l'altro, che ci sono più donne adulte che giocano che maschi minorenni, in barba a tutti gli stereotipi).
Per "voce in capitolo" si intende, per esempio, avere un ambiente un po' più sano di "ma sei una giocatrice? mostrami le tette o fuori dai coglioni", avere protagoniste donne (che non siano in larghissima maggioranza bambole gonfiabili), avere più sceneggiatrici e sviluppatrici nei team di produzione, non avere solo (o in larghissima maggioranza) PnG femmine nei giochi che servono solo a crepare per dare al protagonista un motivo di vendetta, ecc.
Ecco, tutto questo... fa incazzare dei poveretti che sentono
minacciato il loro presunto diritto a mantenere lo status quo (che include tutte le "belle robe" qui sopra).
Se a te non da fastidio che in un gioco tu possa, che so, scegliere il sesso del tuo PG, o se ti piacerebbe avere storie un po' più elaborate di "vado a sparare a chi mi ha ammazzato la fidanzata/moglie/figlia", sei già escluso dal discorso che riguarda questi poveretti terrorizzati.
Io porto il buon esempio di Diablo III.
Piaccia o non piaccia per le meccaniche di gioco, ha
come contenuti di fiction una buona dose di personaggi femminili , nessuno dei quali è lì perché il protagonista (obbligatoriamente maschio) se le porti a letto.
Anzi, il tuo personaggio può essere maschio o femmina e sarà eroico, bello/a da vedere, patinato/a, carico di oggetti brilluccicosi e vincente allo stesso modo.
Il team di produzione è prevalentemente maschile, ma fanno caso ai dettagli: nel loro video per l'Ice Bucket Challenge parlano equamente un ragazzo ed una ragazza (giovane uomo e giovane donna, per gli anglofili), per esempio.
E questo è abbastanza per far sì che un nerd minacci di morte qualcuno.