Autore Topic: L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli  (Letto 5117 volte)

L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« il: 2012-11-21 18:59:34 »
Ieri notte (alle 3 e mezza!!!) ho finito una partita di questo bellissimo gioco. Mario Bolzoni è stato il Lui della nostra giocata mentre Paolo Bosi è stato Guerra.
La partita è stata bellissima e intensa e mi ha suscitato alcune riflessioni (oltre che un considerevole torcibudella, ma quello ça va sans dir :P).

 
Autorità sfumate
Questa per me è stata la seconda partita in assoluto e la prima in cui ho ricoperto il ruolo di Lei (la volta precedente ero stata Guerra).
Una cosa che ho notato una voltà di più, e che mi piace molto in questo gioco, è come i giocatori non abbiano autorità assoluta su una sola cosa ma piuttosto un compito principale più altre cose da fare. In certi momenti è Guerra a controllare Lui o Lei oppure è Lei a controllare Lui o viceversa. Oppure sono i giocatori di Lui e Lei a narrare situazioni con impostazioni da narratore onnisciente piuttosto che dal POV del loro personaggio.
Ciò rende il gioco più corale. Lui, Lei e Guerra non hanno in realtà un solo autore ma sono opera di tutti e tre i giocatori, anche se non nella stessa misura.

 
L'importanza di essere Guerra
Ancora una volta ho notato (anche se da un punto di vista diverso) quanto cruciale sia il ruolo di Guerra. Davvero un giocatore diverso in questo ruolo darà una diversa interpretazione del suo tema e la sua Guerra sarà davvero diversa.
La Guerra di Paolo era davvero spaventosa: un qualcosa che trasformava gli uomini in belve mostruose. Anche se qua e là c'erano luminose eccezioni, molti PNG facevano davvero perdere la fiducia nell'umanità e Lui e Lei hanno accusato dolorosamente questa cosa.
Guerra deve poi anche, come detto sopra, mettere le mani nei personaggi e mi rendo conto che questo non è affatto facile. Nel corso del gioco abbiamo avuto bisogno di un po' di rodaggio per “sintonizzarci” su questo fronte e infatti le scene finali sono state estremamente toccanti.

 
Un sistema emozionante
Dopo il gioco Mario mi chiedeva quanto emotivamente coinvolgente era il sistema. Devo dire parecchio, secondo me. Le meccaniche sono così ben legate alla fiction che ogni scelta ha un suo perché, nessuna può essere un mero calcolo.
Nell'ultima scena, per esempio, dopo avere scritto la mia lettera, avrei potuto evitare di tirare il dado. Matematicamente sarebbe stato sensato: il rischio di fare un risultato che avrebbe condotto a un finale triste contro la possibilità dei vantaggi offerti dal dado rendeva il tiro sconveniente. Però più ci pensavo e più sentivo che io quel tiro volevo farlo.
L'ultima lettera della mia Clara era un grido d'aiuto per il suo compagno. In quel momento lei desiderava disperatamente salvare se stessa e lui e riaverlo accanto. L'ultima, sconfortante lettera di lui la aveva terrorizzata ma lei ci credeva ancora che loro potessero avere un futuro.
E' per questo che, alla fine, quel dado lo ho tirato, proprio perché Clara ci credeva ancora.

 
Ma le emozioni entrano in gioco anche in altri momenti: per esempio quando sbotti e metti in gioco un ricordo perché non sopporti che quello che sta succedendo al tuo compagno o a te vada oltre, o quando ti contorci angosciato perché di ricordi da giocare non ne hai più e non hai modo di proteggere l'altro dalle cose tremende che gli stanno capitando.

 
Insomma, mi sento di rassicurare Mario che ha raggiunto perfettamente il suo intento ^^

 
Buone pratiche
Una parte di questo gioco che ho adorato sono state le lettere che gli innamorati si scrivono a fine scena. Un consiglio che mi sento di dare in questo senso è: fatele col dialogo diretto. Cioè, davvero, mettetevi lì e parlate all'altro come se sentisse la vostra voce nella testa mentre legge la sua lettera. Da persona timida, mi rendo conto che può essere non banale chiamare “Amore mio” o assimilati la persona che vi trovate di fronte, ma io vi consiglio di sforzarvi e parlare davvero all'altro come un innamorato, piuttosto che sunteggiare il contenuto della vostra lettera. Credo che questa cosa renda il gioco enormemente più coinvolgente.

 
Chiudo con un paio di domande agli autori. Voi che lo avete ovviamente giocato più di me, che differenza trovate nel giocare Lui piuttosto che Lei? Lo chiedo perché vorrei giocare ancora (anche se non subito, magari :P) e sono combattuta: da un lato il ruolo di Lui è l'ultimo che mi manca di provare, dall'altro quello di Lei lo trovo meravigliosamente unsafe per una donna. Voi come la vedete?

 
Sulla fiction della nostra giocata non so quanto avrebbe senso disquisire. Per noi (credo di parlare per tutti) è stata bellissima e dolce e straziante da spezzare il cuore, ma non so quanto possa interessare il riportarla. Magari lo screenshot dei nostri ricordi? (perché non riesco a linkarlo? ç_ç)
Comunque sia, il mio Disturbo Grafico della Personalità ha fatto sì che mi sia zompata in testa questa immagine e abbia dovuto per forza disegnarla per farla uscire fuori. (Sì, Clara ha riportato Andrew nella legnaia mentre fuori pioveva e si è procurata lo stesso vino...)
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #1 il: 2012-11-21 19:10:28 »
Fanmail per il bellissimo AP!
^__^

<3

L'amore al tempo della guerra è un gioco meraviglioso.
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

sebastian

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Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #2 il: 2012-11-21 19:34:21 »
Mi piacciono i giochi carichi di emotività. Questo AP mi fa venir voglia di provare!  :)
"I lost some time once. It’s always in the last place you look for it." ~ Delirium of the Endless

Luca Veluttini

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Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #3 il: 2012-11-21 19:43:04 »
Citazione
Voi che lo avete ovviamente giocato più di me, che differenza trovate nel giocare Lui piuttosto che Lei?

Entrambi hanno due aspetti di uno stesso tema per ogni ricordo. Durante le ultime revisioni abbiamo deciso di tenere questa linea guida per stendere i ricordi.
Il nostro "terrore", da subito, era che gli eventi di Lei non fossero forti come quelli di Lui (che sentivamo più vicini). Da lì la consulenza a donne per pareri in merito.
Personalmente non trovo differenze, se non in punti di vista differenti su materie e ambiti di differente interesse per i due Amanti. Secondo me dipende da chi gioca quale Amante.

Citazione
Lo chiedo perché vorrei giocare ancora (anche se non subito, magari :P) e sono combattuta: da un lato il ruolo di Lui è l'ultimo che mi manca di provare, dall'altro quello di Lei lo trovo meravigliosamente unsafe per una donna. Voi come la vedete?

Di sicuro, secondo me, ma donna che gioca Lei è più immersa e attaccata al ruolo. Così come mi sento particolarmente attaccato a Lui e alle "sfighe" che deve vivere.
Per avere un quadro più completo, di sicuro, ti consiglio un pensierino al ruolo di Lui, anche solo per vivere sulla pelle la completa panoramica sul gioco.

Mr. Mario

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Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #4 il: 2012-11-21 19:49:41 »
Non commento subito la partita perché mi serve ancora un attimo per lasciar riposare il vino e rielaborare.

Chiudo con un paio di domande agli autori. Voi che lo avete ovviamente giocato più di me, che differenza trovate nel giocare Lui piuttosto che Lei? Lo chiedo perché vorrei giocare ancora (anche se non subito, magari :P) e sono combattuta: da un lato il ruolo di Lui è l'ultimo che mi manca di provare, dall'altro quello di Lei lo trovo meravigliosamente unsafe per una donna. Voi come la vedete?

Ho giochicchiato con il ruolo di Lei, non sono ancora riuscito a giocarlo per una partita intera come si deve. L'impressione che ho avuto è che gli eventi di Lei mi terrorizzino quasi più degli eventi di Lui, perché in un certo senso sono più vicini a casa. Il contrario, invece...non ne ho la certezza, ma credo che i due ruoli tocchino corde leggermente diverse e che quindi dipenda da persona a persona. Andrew, per come sono io, per i tratti con cui lo abbiamo definito, e per quello che mi ha tirato addosso Paolo, non è mai riuscito a farsi una 'corazza'. Può capitare che Lui ci riesca, che cominci a vivere quello che gli succede con più distacco. Che è un modo anche naturale per affrontare la situazione, e non meno interessante, perché esplorare la perdita di umanità e se ci riesce il ritorno è comunque un tema che mi attira... ma non è per tutti i palati.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #5 il: 2012-11-21 21:08:07 »
Non commento subito la partita perché mi serve ancora un attimo per lasciar riposare il vino e rielaborare.

<3 Simpatizzo fortissimo






Ringrazio Luca e Mario per le risposte. A questo punto bisogna che provi anche Lui almeno una volta (però voglio farlo con un uomo a fare Lei, stile It Was a Mutual Decision)


Aggiungo un'altra cosa che mi ha positivamente sorpresa del gioco. Qui i personaggi si fanno con poche scene da cui ciascuno si crea un ricordo, qualcosa che ama dell'altro e questo è un altro elemento corale.
E' stupefacente quanto questa cosa riesca a rendere i personaggi vivi e vibranti. Dopo quattro ricordi io già li adoravo.


A questo punto vorrei vedere che succede a seguire uno dei suggerimenti del manuale e giocare proprio quelle scene piuttosto che narrarle...
« Ultima modifica: 2012-11-21 21:15:26 da Claudia Cangini »
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Serenello

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Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #6 il: 2012-11-21 22:38:08 »
I miei due dobloni sulla partita.

1) Io c'ho una voglia matta di provarlo nel ruolo di Lei. Ho fatto Lui prima, e ora Guerra. Il gioco funziona così bene che devo assolutamente vedere cosa succede quando gioco in un ruolo più "difficile" e teoricamente più lontano da me.

2) Giocare Guerra è difficile, eff-ing difficile. Nelle prime scene è un casino capire dove devi andare a colpire, i personaggi sono troppo "nuovi" e non danno molti appigli. Oh certo, la cosa si risolve nel giro di 4 scene, ma ingranare mi ha richiesto uno sforzo mentale che non mi aspettavo. Poi ingrani, inizia a pestare forte e lo sai che se pesti giusto loro giocano la carta. A quel punto prendi un sospiro di solievo: sei stato una merda, ma ora si rimette tutto a posto... e loro che fanno? TIRANO UNO DI DADO?! Mi è cascato lo stomaco nei talloni. Una scena difficile (non è facile essere abbastanza stronzo da far sbottare un altro giocatore) e vengo ripagato con Malinconia e paura per i MIEI personaggi? Odio la Guerra...
E alla fine, sei finalmente in sintonia, la Guerra finisce, loro raccontato come Lei e Lui ne escono... e tu non puoi più dire niente. Neanche che sò, un bambino che gioca sulle rovine di una casa, una moglie incinta che riabbraccia suo marito, niente. Tu sei solo il cattivo, sei stato la peggior merda del creato per 5/6 ore e al massimo puoi chiedere scusa con la testa bassa. Odio la Guerra...

3) A fine partita Mario mi ha chiesto se questo gioco mi avesse reso più pacifista. Io gli ho risposto che, se fosse possibile per me essere ancora più pacifista, si ora lo sono grazie a questo gioco. Non ho narrato durante il gioco niente che io non abbia visto/letto/sentito riguardo a guerre moderne o passate. E l'ho narrato così crudamente e direttamente, a volte, proprio perchè sono cose che mi fanno schifo ad un livello oramai meccanico. Sono abituato ad odiare la guerra e parlarne male, ma quando ne parlo di solito, si arriva ai momenti peggiori, alle cose davvero brutte e si glissa, ci si passa sopra. Qui no, qui il mio compito e far capire a Lui e Lei quanto la guerra fa schifo. Il prezzo? Me lo sono ricordato anche io. Io odio la Guerra....

Visto che ci sono, chiudo il post con qualche

Consiglio per essere una Guerra adeguatamente stronza

Nel corso della partita ho realizzato un paio di cose che, penso, potranno essere utili anche ad altri

 - Le prime due scene per ogni giocatore sono di riscaldamento. Usale per capire un pò come reagiscono i personaggi: rispondono subito con forza? Sono più calmi e calcolatori? Hanno già chiaro il loro limite che non vogliono assolutamente attraversare? Cercano amici o sono lupi solitari? Tutte queste e mille altre domande sono quelle che dovresti porti quando giochi Guerra e usare le prime scene per rispondere, in modo da darti un terreno un pò più solido su cui costruire le scene dopo.

 - I Jolly non sono fondamentali. Ne ho usato solo uno alla fine, su di Lui, perchè le scene di Lei già seguivano un ordine che mi permetteva una buona libertà di movimento e mi davano buoni spunti. Però, quando è il momento, usali e non farti remore. Usali perchè è la scena giusta, usali perchè vuol dire spianare la strada a tutte le altre scene dopo, usali perchè aumentano la tensione che lo stesso orribile evento capiti più volte. Fa più paura il caso che non la cattiveria di un singolo giocatore. Nell'ultima lettera Lei dice che il loro bambino sta bene ma ha paura per il suo futuro in mondo di Guerra? Usa il Jolly e fai fare a lui la cosa peggiore, uccidere un bambino. Nell'ultima lettera Lui spiega come si stia male, fisicamente, al fronte? Usa il Jolly e fai ammalare Lei. E poi vedi se hanno il coraggio di raccontarsi la verità.

 - Fai il framing per vedere l'evento, e poi lascia scorrere la storia. Ho capito quanto questo mi avrebbe aiutato un pò tardi (le ultime 4 scene probabilmente) ma da li in avanti è stata metà fatica. Sai (tutti sapete) che una cosa deve succedere, prepara la situazione perchè vada naturalmente verso quella direzione. Poi giocala. Gioca il mondo e i PNG e vedi come rispondono i giocatori. E quando fanno una scelta che ti fa dire "ah si, è proprio Andrew, guarda come cerca di ridere anche nei momenti difficili (uno dei ricordi)" prendi la situazione in mano, gira quel tanto che basta la telecamera e fai vedere le conseguenze delle loro azioni. Devi cercare di fare si che loro (i giocatori) si rendano conto di come il personaggio sia cambiato senza accorgersene fino a quel momento. Loro vogliono giocare il loro personaggio aderente alla caratterizzazione che gli hanno dato. Lasciali fare, e poi mostragli che si, ci hanno provato al massimo, ma purtroppo non ce l'hanno fatta come volevano, non al 100%.

 - Non dire mai "il tuo PG fa questo". E' il modo più facile e diretto, sembra la panacea al male di fare Guerra. Ma non funziona. Rende i giocatori suscettibili, le scene flosce (glielo hai fatto fare tu, non gli frega più di tanto cosa è successo davvero) e diventa difficile proseguire. Non stai più giocando, stai raccontando una storie brutta e macabra. Io ci sono cascato, forse vittima del livello di intensità che mi ha richiesto il ruolo di Guerra, e ci ho messo un pò anche a capire che lo stavo facendo. Era così comodo che ho anche detto "eh ma se non faccio così come lo faccio cambiare il personaggio?". No, errore mio, non avevo capito il ruolo di Guerra. Non devi far cambiare il personaggio, non devi fargli fare qualcosa che non avrebbero mai fatto. Invece il tuo ruolo è mostrare loro che sono cambiati, ossia prendere le loro azioni, mostrarne delle conseguenza inattese (ma sempre credibili...) e lasciare che siano loro stessi a portarsi le mani alla testa e dire "perchè ho fatto quella scelta..."
Presumo che la tua reazione sarà "eh ma è difficile". Si, è proprio così, è difficile. Bisogna prima di tutto conoscere i personaggi, capirli, metterli un pò alla prova. E poi, con un pò di impegno, ce la fai. Il gioco dura abbastanza perchè chiunque impari a padroneggiare le tecniche di Guerra. Ma non aspettarti di poterlo fare dalla prima scena, non sono le solite tecniche e richiedono un pò di rodaggio.

 - Usa tanti PNG. Anche qui ho sbagliato, partendo piano con solo un paio. Fanne tanti e lascia che siano Lui e Lei a scegliere i loro preferiti, e poi, stronzo come solo la Guerra può essere, distruggili. Fisicamente, emotivamente. Rendili miserabili, orrendi, disperati, persi. Usali per mettere alla prova i personaggi e vedere come si muovono attorno a loro. Questo è un consiglio un pò particolare, forse non ti troverai al meglio. Però per come sono e gioco io è molto più facile prendere un PNG e farlo reagire, piuttosto che far reagire tutto il mondo attorno a loro.


Spero che questi consigli vi siano utili. ^^

E' stata una partita stupenda, e penso che se per finirla abbiamo fatto le 3 del mattino, vuol dire che ci tenevamo un bel pò tutti e tre ^^

Luca Veluttini

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Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #7 il: 2012-11-22 10:43:30 »
Come vi siete trovati con l'Interludio? Come vi ha fatto sentire il prima e il dopo quella pausa?

Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #8 il: 2012-11-22 14:55:43 »
Come vi siete trovati con l'Interludio? Come vi ha fatto sentire il prima e il dopo quella pausa?


L'interludio ci vuole. Una pausa, un tirare il fiato in tutta la tensione scena dopo scena è necessaria.


Su come mi ha fatto sentire il prima e il dopo... in realtà sono stata angosciata fino a che la storia non è finita. Abbiamo chiuso su una nota positiva, ma lo sapevo che subito dopo sarebbe volato un punto Malinconia a uno di noi.


Capisco che può sembrare assurdo, ma a me succede, quando certe giocate mi prendono in maniera molto intensa, che in un angolino della mia testa continuo a ripensarci, anche tra una sessione e l'altra. Come se ci fosse una tensione che può sciogliersi solo nella closure di quella storia.  Anche in questo caso è stato così.


Comunque l'interludio ci vuole assolutamente.
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Mr. Mario

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Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #9 il: 2012-11-26 22:55:15 »
Alcuni commenti da parte di "Lui".

Questa, devo dire, è stata sicuramente una delle partite più difficili che ho giocato finora. La volta precedente che ho giocato Lui era alla INC. Allora Abe era venuto fuori un ragazzone ingenuo e buono. Qui avevo cercato di rendere Andrew un pochino più scafato, uno che avesse qualche tratto da 'cattivo ragazzo', uno che prendesse le cose meno sul serio. Ha funzionato... fino a un certo punto. Poi si è rotto. C'è stata una lettera, non ricordo se fosse quella subito dopo il Jolly giocato da Guerra in cui mi ha fatto sparare una raffica contro una madre che cercava di mandar via il suo bambino dalla zona di guerra, o quella dopo che la ragazza catturata come 'prigioniera' e abusata dal resto della truppa è morta, che sono partito con l'idea decisa di 'adesso racconto questa storia e mi sfogo' e non sono riuscito ad arrivare alla fine della prima frase, con gran frustrazione della povera Claudia.

Paolo è stato bravo. Io nei suoi panni sarei stato a volte più sottile e a volte invece più deciso, ma di certo ha fatto un ottimo lavoro nel metterci di fronte a degli orrori che toglievano le parole e la voglia di andare avanti. Nel gioco, Lei è incinta e Lui uccide un bambino perché i bambini sono il mio punto debole. Paolo ha pensato bene di usare un jolly per insisterci su.

Meno male che la partita è finita quando è finita. Dopo l'ultima lettera, in cui non me la sono nemmeno sentita di tirare il dado della speranza, perché non ci stava, non so come avrei continuato. Andrew sarebbe dovuto passare ai telegrammi.

Gli occhi tormentati di Andrew nel disegno di Claudia erano decisamente i miei. Quella notte non ho dormito (lo sanno bene gli amici radionottari).

Alla fine Andrew è tornato, ma ho dovuto inserire in fiction qualcuno che gli desse il permesso per farlo. Per quanto lui amasse Clara e Joey, l'oscurità era davvero troppo grande. Il terzo finale è un finale aperto. Non specifica se l'amante che ci arriva torna oppure no. È il finale di chi ha preso tante botte, di chi si fa abbastanza schifo, che tornare non viene più naturale. Mi sentivo davvero così. Se la storia continuasse, dovrebbe essere Clara a dire se il suo Andrew è davvero tornato.

Sono contento della decisione di considerarlo un gioco da due sessioni, invece che una. Credo che la sua dimensione sia questa, e che il magone micidiale tra una sessione e l'altra faccia parte un po' del gioco. Sposta un po' del peso della separazione anche proprio sui giocatori.

Grazie Claudia per Clara, e per come ha reagito quando si è resa conto di ciò che era successo davvero a Andrew.
Grazie Paolo per Guerra, e per aver condiviso i tuoi incubi con noi.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Patrick

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Re:L'amore al tempo della guerra e dei coccodrilli
« Risposta #10 il: 2012-11-27 00:14:56 »
fanmail mario ^_^

Vorrei che più gente leggesse questo topic, perchè fa davvero venir voglia di giocare a questo gioco che sembra così meraviglioso e terribile insieme ^^
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

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