Autore Topic: [Shooting the moon] I decadenti salotti della Londra Vittoriana  (Letto 1707 volte)

Mar

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  • Martino Gasparella
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Getto questo AP nel mezzo di un forum deserto, tanto per dare l'idea che ci sia vita su GcG anche durante l'INC.


Ieri sera io, Giulia, Girolamo, Carlo e Roberto (e Serena come pubblico) abbiamo fatto un tentativo con Shooting the moon.
Vediamo come è andata.


Fase 1: la preparazione.
- Il setting
Dopo un po' di discussione  abbiamo deciso che i decadenti salotti artistici della  Londra vittoriana avrebbero fatto da sfondo alla nostra storia d'amore.
- L'amata - Lady Catherine  Clark
Una ricca e giovine fanciulla, dai lunghi e ondulati capelli corvini. Splendida violoncellista è l'organizzatrice di un salotto di artisti nella villa del padre, il quale, vorrebbe tanto che la figlia la smettesse con queste idiozie e si decidesse a sposare un ricco nobile (e insensibile).
Il suo carattere deciso e la sua mente aperta fanno sì che lei, invece, non disdegni nessun pretendente, anche se povero o di estrazione popolare.
Lady Catherine sogna con tutta se stessa di poter esibirsi davanti alla Regina e di ottenere i complimenti da sua maestà.
- Pretendente 1 (P1): Jean Claude
Operaio francese, con l'animo dell'artista. Nonostante i suoi modi da gentiluomo, ha un animo corrotto! Da poco è tormentato da un fastidioso blocco creativo. Odia visceralmente la nobilità, ma ciò nonostante è innamorato di Catherine, con cui spesso si ritrova a suonare. E' storpio.
- Pretendente 2 (P2): Arthur Lancaster
Un innocente nobile decaduto e pieno di debiti, dall'animo puro (e anche un pò bigotto). Pur essendo un sensibile poeta, è del tutto privo di orecchio musicale. E' innamorato di Catherine, ...ma diciamo che anche la dote di lei non gli è così indifferente!


Commenti sulla preparazione
La creazione dei pg è andata tutto sommato abbastanza liscia. Probabilmente è stata più lunga della norma sia per la difficoltà dell'hangout (parlare uno alla volta, tipo) sia per il fatto di dover giocare ogni pretendente in due persone.
Il sistema di creazione dei pretendenti secondo me è davvero interessante (in breve: per alcuni attribuiti dell'amata si crea un sinonimo e un contrario. Un pretendente sceglie uno dei due e il rimanente della coppia finisce all'altro pretendente. Catherine era benestante > Arthur nobile > Jean Claude operaio).
Poi a turno si modificano questi attribuiti (si modifica prima il proprio poi quello dell'altro): Arthur è privo di orecchio musicale ma sensibile poeta, nobile ma decaduto.
Anche per inesperienza, però, mi è parso che tra pretendenti ci siamo tirati pochi colpi bassi (quando invece il sistema li favorisce).


Due parole sul gioco
Il gioco si svolge in scene: prima il P1 (pretendente 1) poi il P2 poi l'amata.
Per chiarezza, negli esempi, P1 sarà il pretendente attivo; P2 l'opponente.
Nelle scene dei pretendenti c'è un pò di free play in cui si narra come il P1 stia corteggiando l'amata.
Poi interviene il P2 ed introduce un ostacolo, cercando di mettere i bastoni tra le ruote all'altro pretendente  (sogghignando e dicendo "fortuna volle che...") .
Nella scena dell'amata, invece, questa narra un ostacolo per entrambi i pretendenti.


"Jean Claude, amore mio, ma perchè sei fuggito da me?" (scena di Jean Claude)
Jean Claude e Catherine stanno suonando insieme una sonata di Bach. Lui la guarda intensamente. Lei è perplessa e non capisce se sta sbagliando qualcosa dato che l'altro continua a fissarla. Finita la sonata sono spossati. Jean Claude si complimenta per la splendida esecuzione e poi invita Catherine a bere qualcosa. Le ha appena finito di riempire il calice di champagne quando fortuna volle che Ambrose, il maggiordomo, entri nella sala da musica dicendo "Signorina, mi dispiace, ma non sono riuscito a trattenerla...". Dietro di lui irrompe una ragazza bionda, che urla qualcosa di sconnesso in francese.
Catherine fa chiamare altra servitù che cerca di trascinare fuori a forza la ragazza; Jean Claude, invece, inizia a parlarle in francese, con fare da vero galantuomo. Ma non serve a nulla. Prima di esser trascinata fuori, la bionda urla: "Perchè sei scappato? Dovevamo sposarci! Mi hai abbandonata sull'altare..." e così via (vi lascio immaginare cosa l'unione di 1. accento francese, 2. sonno 3. la parola "baguette" possano aver creato nel dialogo).
Catherine guarda sconvolta Jean Claude e qui si chiude la scena.
 
In termini di gioco: l'opponente, descritto l'ostacolo, suggerisce un tratto da aggiungere al pretendente attivo in caso di vittoria, poi lancia 5 dadi. Il pretendente in gioco deve dare massimo tre risposte usando i suoi attributi o quelli dell'amata. In questo caso: benestante (per la servitù), gentiluomo, dal continente (per il francese). Così' facendo guadagna massimo sei dadi. Alla fine si lancia e chi ha il dado con il numero più alto vince e narra.
Nel gioco Jean Claude ha perso e guadagnato il tratto "Promesso sposo a Colette".




Panico da palcoscenico (scena di Arthur)
Siamo in un piccolo teatro. Arthur, sul palco, recita un romantico monologo shakespiriano fissando costantemente negli occhi Catherine (la quale, dato che ora non sta suonando, comincia a capire che c'è qualcosa che non va con questi due). Il romanticismo è alle stelle (memorabile Giulia che in chat, durante l'esecuzione commenta con "sì, vabbè") ma fortuna volle che il pubblico cominci a rumoreggiare. Sembra quasi che l'esibizione non sia stata così apprezzata.
Arthur sfrutta la sua aria innocente guardando disperato il pubblico. Anche i membri del salotto letterario di Catherine iniziano timidamente ad applaudire, suggerendo come la recitazione non proprio ortodossa fosse dettata da una scelta di sensibilità poetica.
Ma non c'è niente da fare. Il teatro comincia a riempirsi di buu e fischi e Arthur viene gentilmente allontanato dalla scena (guadagnano il tratto "Attore Capra!").


"Questo non è il tuo posto!" (scena dell'amata)
I membri nobili del salotto circondano Jean Claude e gli fanno capire che quello non è il posto per un operaio, soprattutto se, come lui, non è neppure in grado di comporre un bel niente da mesi e mesi.
Jean Claude reagisce con veemenza, sostenendo che le persone non si giudicano dalla loro origine, e che lui non è lì per pensare a se stesso ma per aiutare Catherine a realizzare il suo sogno. "E ora basta chiacchiere e torniamo a suonare!".


"Hai solo un altro giorno, Arthur. Poi verrò a prenderti!" (scena dell'amata)
Uno dei vari strozzini a cui Arthur deve dei soldi l'ha finalmente messo all'angolo. Arthur tenta di commuoverlo con gli occhioni da innocente e di convincerlo che a breve gli porterà i soldi perchè sta riuscendo a vendere qualche sonetto qua e là. Ma non funziona. Lo strozzino lo prende per la gola e gli dà tempo solo fino al giorno successivo per pagare il debito. 


In termini di gioco: l'amata sceglie un ostacolo (che può essere più o meno grave) per ognuno dei due pretendenti. Anche qui i pretendenti danno massimo tre risposte (ma sono anche invogliati a incasinarsi ulteriormente la vita a vicenda). Poi si lancia e chi vince narra. Nel nostro caso, come potete immaginare, aveva vinto quel corrotto di Jean Claude.


Commenti sulla fase giocata
Il fatto che solo io avessi letto questa parte del manuale ci ha un pò penalizzati. Da un lato, io non sono una cima nello spiegare le regole. Dall'altro anche il gioco non fa la sua parte nel venirti incontro. Non è spesso chiarissimochi narra cosa. E poi ci sono una marea di dadi. Finchè c'è la scena dei pretendenti, ad ogni risposta sono due dadi (prima volta che si usa un proprio attributo o se si suggerisce l'attributo dell'altro giocatore) o uno (seconda volta che si usa l'attributo). Nella scena dell'amata si va da 2 a 5 dadi con almeno 8/9 situazioni diverse che possono dare bonus. Quando li ho spiegati la prima volta ho visto il panico negli occhi degli altri.
Altra cosa. In gioco ci sono attributi (quelli scelti all'inizio) e tratti (quelli guadagnati in gioco). A volte però ho avuto l'impressione che il manuale usasse indistintamente "tratti" per indicare entrambe le cose: dovrò verificare meglio.
Ah, ovviamente non abbiamo finito il gioco. Mancherebbero altre due scene a testa.


Commenti finali
Mah! A me dà ancora l'idea di esser un bel gioco nonostante tutto.
Ci sono un sacco di dadi e di meccaniche che non mi sono ancora del tutto chiare e che sembrano mettersi un po' in mezzo alla narrazione.
Ieri sera si diceva che si sentono girare gli ingranaggi del gioco.
Io, probabilmente, pago anche l'inesperienza con i giochi masterless.
Mi sembra però che qui, a differenza di Contenders, il manuale sia meno chiaro (nella creazione e gestione delle scene).   
Bisogna dire che l'abbiamo provato in due per pretendente, che non è quanto previsto dal manuale. Carlo lamentava la difficoltà di usare un pg con due giocatori.
Per quanto riguarda me, sicuramente ho sentito il peso di essere "quello che aveva il manuale", quindi ho passato il tempo a spiegare (non benissimo) le regole e a verificare che tutto stesse procedendo bene.
Stamattina poi, non ho potuto fare a meno di fare un paragone con AW, l'altro gioco che ho provato su hangout.
Ok, sono due cose assolutamente diverse. Ma la cosa che più mi ha colpito è che dopo la prima sessione di AW volevo già bene al mio pg, e, soprattutto, volevo vedere come sarebbe andata avanti la storia (la mia e quella degli altri).
Dopo la giocata di ieri, non è che sia così curioso di vedere cosa accadrà tra Arthur e Catherine o se alla fine Jean Claude sarà costretto a sposare Colette o sarà accettato dal burbero padre della violoncellista. Diciamo che se Giulia mi dicesse: riprendi in mano Dado (il mio chopper) o finiamo la partita di ieri, beh, non avrei dubbi in proposito. Anche per questo penso che se dovessi far provare un Gdr a dei neofiti gli farei provare AW senza alcun dubbio, nonostate STM potrebbe sembrare più facile, dal basso delle sue 40 pagine neanche di manuale.


[Dopo i titoli di coda dell'AP: I momenti inquietanti della serata].
- Carlo che si sdoppia. Uno dei due Carli ha una chiara ed inquietantemente fissa espressione da gemello malvagio
- Serena che scompare e viene sostituita da una papera gialla.
- Carlo che scompare e poi rientra nell'inquadratura da sotto il tavolo

"Saruman believes it is only great power that can hold evil in check, but that is not what I have found. I found it is the small everyday deeds of ordinary folk that keep the darkness at bay... small acts of kindness and love"

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