Devo dire che mi sono molto divertito in questo week end toscano.
Sul lato organizzativo, devo dire che essendo la prima Simone si è mosso molto bene ed è anche aiutato da una serie di opportune coincidenze.
Innanzi tutto l'albergo si presenta bene, ben attrezzato, con numerose zone (oltre a quelle che poi abbiamo davvero usato) che sono ottimizzabili. Si trova in una zona facilmente raggiungibile dall'autostrada (e a quanto capisco anche dalla stazione) e la città in sé (che ho avuto la fugace occasione di vedere domenica dopo messa) è molto carina (e con un paesaggio alla mattina quando mi alzavo che mi toglieva il fiato). A livello di raggiungimento in autostrada è a mio modo di vedere facilmente raggiungibile (non so i treni) e in ottica internazionale il vicino aeroporto di Pisa (di cui usufruì Prince) è una chicca.
Inoltre è ben messa all'interno della Toscana, regione che personalmente ho "battuto" troppo poco e che merita molto di più (e che pare in ottica sia molto più appetibile per i romani di moltissime altre location).
Tutto ciò lo rende un gran vantaggio.
A favore dell'organizzatore vanno poi elencati come punti di forza il prezzo (assolutamente incredibile, a rapporto coi servizi e opportunità offerti), il cibo (nella mia personale esperienza si tratta del miglior trattamento gastronomico mai ricevuto in annessione a una Con) l'all inclusive del bar (compreso farmi fare un té con latte alle 5 del pomeriggio della domenica, impagabile!) e la cordialità del personale, che a mio parere non solo sono stati gentili, ma ci hanno sopportato con molto stile (a titolo di esempio, hanno chiuso occhio su colazioni un po' oltre l'orario, consegna delle chiavi tardive e soprattutto non si sono mai lametati di un elevato e costante grado di ritardo ai pasti).
Sicuramente ci sono da affinare un po' di cose, su tutti la questione delle fasce orarie (a mio avviso la proposta di due fasce sole al giorno è molto interessante e valida, seguirei quella! Alternativamente suggerirei quella della arCONate, che da me gira molto bene. In ogni caso l'idea innovativa starà nel considerare i pasti comandati non come confini tra slot ma pause entro gli slot).
Poi certamente alcune questioni minori si possono regolare, forse quella delle birre. (come appena detto, si può conservare la convenzione attuale e magari potenziare la visibilità dell'acqua e aggiungere una bibita dietetica, mentre si può fornire l'opportunità a pagamento di ottenere taluni prodotti pregiati, tra cui le birre [su questo Antonio, no, devo dissentire con la tua analisi, i costi delle birre non sono proprio quelli, a maggior ragione che anche solo all'arCONate, nel sottosistema "birra" sia l'anno scorso che quest'anno siamo stati in perdita, non tieni conto dei reali costi di certe birre, che non sono solo quelle che trovi a un pur fornito supermercato, che non godono di sconti come quelli che strappano i supermercati e che non compri a singola bottiglia, ma a pacchi da 24, quindi se non ne vendi abbastanza le altre te le scoli tu ma a spese tue].
Sul lato gioco l'offerta è stata davvero ricca e articolata, personalmente, date le mie condizioni psico-fisiche un po' precarie ho giocato e prodotto gioco molto meno di quanto avrei dovuto fare.
Stava piacendomi molto l'organizzazione volante di Solipsist e prometto a chi stava giocando che gliene darò una nuova occasione.
Sono stato felice che i giochi in scatola che ho personalmente portato, siano stati utili (in particolare Dixit e Jamaica) non mancherò di portarne ancora.
Sono personalmente dispiaciuto per i ritardi accumulati per via dell'intervista, e mi spiace se per me "epistemologico" non equivale a "soggettivo" (per quanto capisca e rispetti gli scopi didattici del redattore).
Sono dispiaciuto che sostanzialmente l'esperienza di RavenDeath sia "andata male", a maggior ragione dei commenti che ho potuto sentire sul suo funzionamento. Forse il problema stava nell'ora tarda e nella scarsa concentrazione. Si tratta di un sistema di gioco particolare e necessita di costante attenzione per essere giocato appieno, serve capire davvero lo scopo e l'utilizzo dei temi narrativi. Spero ci saranno altre occasioni, anche se, probabilmente, c'è anche la possibilità che per alcuni esso non sia un gioco in sintonia con quelli che sono i loro stili e interessi di gioco.
Sono invece molto contento invece per l'esperienza di Moonfolk, non solo perché ha coinvolto molto le persone, ma perché l'ho potuta portare avanti più del solito e mi ha permesso di immergermi di più nel color e di provare anche un paio di varianze che non avevo ancora provato su questo sistema (tra cui lo "slow play" ossia un ritmo abbastanza passivo e rilassato con poche chiamate alla "PROVA", cioè il conflitto di Moonfolk). A proposito Tazio, penso che con una sola piccola modifica incamero il tuo suggerimento sulle difficoltà.
Per beyond, mi spiace, ma i doveri di natura maggiore mi hanno chiamato (scusami, ma pensando di giocare prima avevo deciso di andare a messa tardi invece che presto, per avere il tempo giusto di provare ciò che serviva, col senno di poi avrei dovuto fare il contrario, visto che abbiamo cominciato abbastanza tardi). Però ho notato molti progressi e mi prodigherò per giocare e provare i successivi.