A quanto pare, dovrei riuscire a venire anche venerdì sera.
Mi sarebbe piaciuto moltissimo provare
While the World Ends, ma è al completo (e poi tre slot su tre col Rafu? Geee...).
Pensavo allora di portare uno di questi due giochi:
Sagas of the Icelanders o
monsterhearts.
Sono entrambi hack del più famoso Apocalypse World, ad opera il primo di Gregor Vuga, il secondo di Joe Mcdaldno.
Sagas è "Islanda 900 AC: la sopravvivenza", ossia un gioco in cui i personaggi sono islandesi del X secolo, e si sviluppa sulle dinamiche sociali e personali fra i protagonisti ed il resto del mondo. E' medievale ma non fantasy (anche se è presente, in realtà, un piccolo twist di soprannaturale), ed estremamente affascinante.
E' possibile giocarsi ciò che caratterizza quel periodo: il paganesimo, le faide ancestrali, la durezza della vita nelle terre perennemente innevate, la superstizione, la difficoltà nello stabilire rapporti umani che vadano oltre il qui ed ora, l'arrivo disarmante dei profeti del Cristo Bianco.
Il sistema di gioco è stato leggermente modificato per essere reso ancora più agevole.
monsterhearts è invece un misto fra Buffy, True Blood e (almeno così dichiara Joe, ma io non ci credo) Twilight. Ma penso che True Blood sia il paragone più adatto.
I personaggi sono adolescenti presi dai probelmi caratteristici di quell'età, con una piccola aggiunta: sono mostri. Sono vampiri, spiriti, streghe o mortali; non hanno superpoteri da supereroi, ma ognuna di queste "pelli" - come vengono chiamati nel gioco i tipi di mostro - accentua una caratteristica particolare del lato umano, portandola all'esasperazione.
Abbiamo così i mortali che si ritrovano sempre in relazioni disfunzionali in cui, normalmente, fanno la parte della vittima; infernali che hanno stretto un patto con un'entità sovannaturale che adesso è venuta a far valere la propria parte dell'accordo; ghoul che sono preda del loro insaziabile istinto, fuori controllo; streghe che sanno quali problemi possa causare l'utilizzo dei propri poteri, ma magari, solo per quest'ultima volta...
Il tutto intrecciato con quel groviglio di fragilità ed insicurezza che è la sessualità degli adolescenti, e la loro capacità di perdersi nei rapporti con gli altri e con se stessi.
Un gioco per chi abbia voglia di sentirsi di nuovo un po' ragazzina/o problematica/o, per una sera.
Chi c'è, venerdì sera, che ancora non sia occupato? Se c'è qualcun altro che ancora è libero, potrei mettere volentieri uno di questi due.