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« il: 2013-01-17 11:52:15 »
ok, ci provo.
È il momento di dare un’occhiata dentro a Rebecca, per tirare le fila dopo una giocata davvero pesante dal punto di vista emotivo.
Non sarà un AP, quindi, ma una sorta di insight. ed è lunghissimo. y.y"
°*°*°*
Rebecca è la principessina di casa, ha avuto un’infanzia ed un’adolescenza felice. Un padre premuroso e una madre.. beh, presente a modo suo.
I Bell sono una delle famiglie fondatrici della città, ammanicati ovunque; il padre proprietario della metà degli edifici del paese, la madre invischiata in qualsiasi comitato o associazione e con un appendice canina di nome Signor Fettuccini, grande all’incirca come una borsetta, a cui presta più attenzione che ai figli stessi.
È stata cheerleader (visto che il football è importante per la famiglia –eheheh! Injoke.- e lei, ragazza, ha dovuto ripiegare sul cheerleading), ha avuto discreti successi scolastici, ha sfruttato il fatto di saper di essere carina per divertirsi il più possibile coi ragazzi, dividendo tutto con l’amica d’infanzia Helena (lo spookie) – pure la squadra di football.
Poi, soffocata dal clima che c’è in una città piccola, dove sei conosciuta da tutti per essere “la piccola di casa Bell”, dove tutti si conoscono perfettamente da generazioni, Rebecca ha colto al balzo l’occasione per andare a frequentare l’università in una grande città, lontana da casa e da quello che era ormai banale e scontato, tornando solo per le vacanze.
Ha cercato la sua strada altrove, insomma. Ha cercato di far suo un modo di vivere e di porsi differente da quello che è il pensare comune delle piccole comunità.
In tutto questo, insomma, a Rebecca non è mai mancato nulla e nemmeno ora, che ha lasciato i corsi millantando il bisogno di un anno sabbatico proprio agli sgoccioli di un master in giornalismo (alla fine, dopo un breve consulto mi è parsa la facoltà più adatta a lei), sembra che le manchi nulla.
Ciò nonostante ha deciso di mettersi a lavorare, per rendersi indipendente dai genitori, e da quando è tornata ad Old Town fa la cameriera-segretaria-impiegata dell’Info (P)oint al Crossroads, il Diner/bed&breakfast della città.
Usa la vecchia auto del fratello maggiore Bill, che è cresciuta idolatrando.
Ammirando il fratello, ha ammirato per anni di riflesso anche Blake (il Chosen) che era il compagno di scorribande di Bill e con cui, nonostante le punzecchiature e i dispetti che si fanno ai fratellini più piccoli quando sono insistenti e petulanti perché vogliono giocare con “i grandi”, ha avuto un buon rapporto. È un po’ uno di famiglia.
Nessuno le ha chiesto perché, tutti han preso per buona la sua scusa di voler fare una pausa dagli studi.
Nemmeno quella che fino a qualche anno prima era stata la sua migliore amica si è interessata delle reali motivazioni che l’hanno spinta a tornare.
E la sua tresca con un assistente, degenerata e venuta alla luce, non ha necessitato dell’uso di scuse e bugie che suonassero credibili per farla rimanere nascosta.
Rebecca ritiene di avere una facciata da mantenere e le piace che le persone abbiano una buona opinione di lei. Retaggio delle educazione che le è stata inculcata.
Il fatto che nessuno abbia fatto domande a me è venuto comodo, non ho dovuto inventarmi spiegazioni. Ciò non toglie che mi sia fatta il mio viaggione mentale in cui Rebecca e l’Assistente, sposato con la figlia di uno dei capoccia dell’università, viene scoperta e la obbliga a battere in ritirata.
Questo è quello che c’è dietro ed è venuto fuori con il passare delle sessioni e le domande della Keeper oltre che ai miei commenti lanciati lì a caso in fiction e allo scambio di storie tra personaggi.
Lo scambio di history con Helena le vede amiche di vecchia data che si fidano l’una dell’altra. Ma ricordo bene di averci tenuto a precisare che sono comunque alcuni anni che non si frequentano. Inoltre è stata proprio per aiutare l’amica, investendo un lupo che la stava aggredendo, che Rebecca si è trovata coinvolta nella Caccia ai Mostri.
È anche convinta che tra lei e il vicesceriffo ci sia del tenero, quindi bada bene a non immischiarsi troppo visto che per Blake ha sviluppato una sorta di cotta, _sbocciata_ come una mera attrazione fisica per il prestante Vicesceriffo, che una volta le ha salvato la vita da quello che per lei era un luccio idrofobo (lui le ha salvato al vita quando ancora non sapeva dell’esistenza dei mostri) e che si è consolidata ogni qual volta lui si è offerto di sistemarle la macchina che, poverina, cade a pezzi. Non bastasse il sentore di romance tra gli amici, per Blake si sente “un rimpiazzo” di suo fratello Bill quindi naviga tranquillamente sull’onda della friend zone e non fa di nulla per esternare la sua sbandata.
Per fortuna ha trovato una solida spalla a cui appoggiarsi in Karim, con cui ha fatto subito comunella e a cui a sua volta offre sostegno morale quando serve (stando allo scambio di hystory sono amici da poco e lei non sa della Setta a cui lui appartiene). Si sente in sintonia se non altro perché sono tutti e due “i novellini”, in un certo senso. Lui in città, lei nella caccia.
Quindi, Rebecca dei mostri non ne sapeva nulla fino a quasi un anno fa.
È l’ultima arrivata nel gruppo di cacciatori e nonostante il terrore dell’ignoto, da quando ha scoperto della loro esistenza, si sente in dovere di fare il possibile per difendere la sua gente e la città in cui è nata e cresciuta. Del resto, se i suoi amici lo fanno, anche lei può farlo.
Alla veneranda età di 26 anni, fa la tutto fare in un bar, ha rinunciato all’idea di vincere un Pulitzer e rischia la vita un giorno sì e uno anche.
È alta u metro e un tappo e ha un figurino niente male, che mette in risalto con tacchi improponibili e vestitini modaioli.
Sfrutta la sua faccia da schiaffi e il suo sorriso sempre pronto per farsi amiche le vittime (charm 3 e sharp 1 ) e quando serve si butta a capofitto nel pericolo pur di aiutare i compagni (tough 1 e Power of heart).
Ha un temperamento frizzante e scoppiettante (cool -1), con una lingua che taglia e cuce , e ha più volte dimostrato di avere naso per trovare la strada giusta per risolvere i casi ficcandosi nei guai più di una volta (Ops!, what could go wrong?, Don’t worry I’ll check it out). Ma ha dimostrato anche di avere un discreto sangue freddo nelle situazioni tese, quando serve (let’s get out of here!).
Con l’avanzare dei casi a cui a partecipato ed ha aiutato a risolvere, il suo modo di porsi e le sue relazioni sono lentamente ed inesorabilmente cambiate.
Ha trovato una nuova amica in Sophie (png ricorrente) che le fa da supporto quando è il momento di fare ricerche approfondite sui mostri in cambio di tutte le informazioni che l’altra apprende sul campo; Rebecca ha pure preso a frequentare alcuni forum tematici, con il nome di Snooper, e si è fatta una buona serie di _Net Friends_ siccome la sua ignoranza in materia è molta e loro son pronti ad aiutarla.
Ha preso una sbandata colossale per Ash, lo sceriffo di Old Town, che non nasconde affatto (ha servito a lui le ultime fette di torta di mele che aveva APPENA promesso a Blake) anche se dopo essersi addormentata sbavando sulla sua spalla durante la proiezione di un film cerca di evitare – non sapendo che PURE LUI si è addormentato. Tzk! -, e ha sviluppato una simpatia affettuosa per il fratello minore Sal, guardia forestale che suo malgrado s’è trovata invischiata nella caccia. Ha rivisto in lui la sé stessa di quando ha scoperto l’esistenza di mostri spaventosi.
Si è avvicinata a Blake, più di quanto lei stessa si renda conto, perché gli è sempre accanto e un po’ lo imita quando c’è da buttarsi nella mischia per menare le mani, visto che non si fida molto della Magia e delle sue doti nel manipolarla. Sarà anche che nella sua inesperienza andare ad affrontare un mostro brutto e cattivo a muso dure, le pare l’unica cosa d fare. E se anche spesso hanno opinioni contrastanti, non metterebbe in dubbio la sua autorità. Complice il fatto di conoscersi da anni, poi, non ha paura di dimostrargli anche il suo lato debole e di cercare appoggio in lui quando viene colta da crisi di pianto e crolli di nervi.
Karim sta diventando un po’ il suo guru. Quando ha bisogno, lui è lì. Se non sa cosa fare, lui l’aiuta (mioddio, nemmeno con i dadi digitali riesco a fare dei tiri decenti!!). Le ha salvato spesso la vita e si è preso cura di lei e delle ferite riportate durante la caccia. Scoprono di avere più cose in comune ogni giorno che passa. Lei, per lui, ha sempre un occhio di riguardo e asseconda le usanze della sua cultura orientale; Lui, per lei, ha sempre una parola di conforto. Sapere che è gay, poi, le dà quel pizzico di sfacciataggine per prenderlo bonariamente in giro così da farlo sentire “uno del gruppo”, dimostrando un’apertura mentale che in una realtà chiusa come quella di una cittadina di provincia non sempre si trova.
Con Helena, invece, le cose vanno allo sfascio. Forse perché presa dai suoi problemi e dai traumi post incidente che l’hanno resa lo Spookie che è ora, o forse semplicemente crescendo si cambia e ci si allontana, da quando le cose si sono fatte più pressanti Rebecca ha iniziato a sviluppare una certa insofferenza al modo di fare dell’amica, sempre pronta a pararsi dietro a quelle che alla Mundane sembrano solo un mucchio di giustificazioni per non affrontare i problemi. Ha pure cercato di aggredirla (seguendo i consigli delle voci che il potere oscuro le faceva riecheggiare in testa, ok) e la cosa a Rebecca non è proprio andata giù. Specialmente perché l’altra non si è scusata. Da lì al rendere evidente la frattura, poi, è bastato l’intervento di un parassita che ha ampliato le emozioni negative in Rebecca che ha vomitato addosso all’altra tutto il fastidio che ha covato dentro, picchiandola con una statuina d’argento. Il voler intervenire contro un demone “perché ha un conto in sospeso con lui” quando in ballo c’era la vita del fratello di Rebecca, con conseguente opposizione della Mundane al suo intervento a favore di un approccio più “studiato” di Karim, ha fatto il resto. Un’amicizia praticamente scoppiata, per divergenza di pensiero e di modi di fare.
Nonostante non abbia ancora affinato il suo approccio fisico con i mostri, si è documentata reperendo libri su esoterismo, magia pagana, filosofie orientali e new age, per cercare di sviluppare una maggiore sensibilità alla Magia. Cosa che, negli ultimi due eventi - strettamente correlati, si è rivelato utile e che l’ha spinta a confidarsi con Karim e Sophie e a chiedere aiuto e supporto per migliorare e imparare a gestirsi meglio.
Gli ultimi due misteri, poi, sono quelli che mi hanno spinta a tirare le fila del personaggio.
Il “mercante parassita” che si nutre delle emozioni degli ospiti e il Demone ospite di Bill hanno portato ad una serie di eventi a cascata che hanno fatto vacillare le certezze della giovane e rivalutare alcune cose.
La morte di Sal, conseguenza di un tardivo intervento per liberarlo dal parassita, e la consapevolezza di non poter far molto per alleviare il dolore dello sceriffo. l’ha sconvolta.
Il dubbio che forse avrebbero potuto fare qualcosa, se solo Helena avesse condiviso le sue visioni del fantasma del ragazzo, l’ha fatta infuriare.
Il fatto che Blake abbia voluto coinvolgere Ash e Sophie nella “caccia”, l’ha fatta preoccupare a morte.
Scoprire che l’adorato fratello era posseduto da un demone e ha soggiogato pure la cognata, l’ha dilaniata.
Combattere, resistere e far fronte alle “lusinghe” del Demone è stata una prova di forza di volontà che l’ha lasciata sbalordita da sé stessa.
Ma venire a sapere che il padre sapeva della possessione del fratello e che pare essere invischiato nella serie di sfortunati eventi che ha visto morire i genitori di Blake e altri amici del padre, che non ha fatto nulla per paura, le ha fatto nascere dentro la voglia di spazzare via il male da Old Town.
Penso che Rebecca sia sulla strada giusta per diventare un chosen, suo malgrado.
Con ancora tanto bisogno di allenarsi e di far pratica, ma con la spinta morale giusta.