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« il: 2011-08-21 11:36:34 »
Francamente leggere che Omero, Dante, Platone ed Hegel sono "indottrinamento scolastico" e Tolkien e Guerre Stellari lavaggio del cervello pubblicitario mi fa saltare i nervi. E tanto. Odifreddi, pensando di fare un'operazione da intelettuale liberal, ricalca le posizioni ecclesiastiche più becere sui danni delle storie di fantasia che distolgono le povere menti deboli dalla verità. Il fatto che la sua sia la verità "scientifica" in opposizione a quella "rivelata" non cambia la sostanza, si tratta sempre della solita caccia al deviante.
Harry Potter fa cadere preda del diavolo... no, anzi, dei politicanti demagoghi? O invece, come dice Korin, la familiarità con le forme della narrazione ne aiuta a distinguere scopi nascosti e finalità, e a offrirci termini di paragone quando qualcuno si offre di soddisfare la nostra fame di storie con prodotti avariati?
Ma si può pensare che certe chiese e certi raduni politici siano riempiti da persone che si sono formate su Ariosto o su Poe, o è più probabile che sia la mancanza di alternative conosciute a rendere determinate narrazioni così irresistibili?
Personalmente penso che sarebbe necessario che la gente fruisse di più storie, non di meno.