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« il: 2012-03-07 12:33:58 »
"Non ve ne sarebbe il tempo, temo"
A parlare è un uomo interamente vestito di nero, con capelli tagliati corti e pizzetto di uguale colore. Appena entrato chiude la porta, che protesta con un debole cigolio. "Il mio nome è Agnar", dice con un sorriso rivolto alla donna, accennando un inchino con il busto. "Bialar", saluta poi, con un cenno del capo, mentre percorre la piccola stanza fino alla parete opposta alla porta. Se porti armature o nasconda armi sotto la tunica di foggia larga, è impossibile dirlo. Di certo i suoi movimenti non ne sembrano impediti. Si avvicina alla finestra e la chiude, dopo uno sguardo attento alle ombre della sera. Si siede, poi, e appoggia gli avambracci sul tavolo. Le sue dita, affusolate e pallide, non portano anelli. "Suggerisco di iniziare, sebbene non abbiamo raggiunto il numero che mi aspettavo. Cercherò di essere breve: sono venuto a conoscenza dell'esistenza di alcuni documenti particolari, e, cosa più importante, di informazioni sul loro attuale possessore".
Mentre parla prende la brocca di vino scuro poggiata sul tavolo e riempie il bicchiere con cui Kari'el sta giocherellando, dopo averle lanciato uno sguardo. Poi riempie un bicchiere di quelli vicini e lo sposta verso Bialar, infine uno per sè, che appoggia quasi subito sul tavolo, dopo avergli dato un'occhiata veloce. "Questi documenti contengono trascrizioni di assemblee che non si potrebbero definire oneste, alcuni carteggi privati, qualche pagina trafugata da un libro contabile del Circolo dei Nomi, per la maggior parte dettagli di inventario, ma soprattutto un elenco di Nomi di alcune delle persone che hanno più peso in questa città, in diversi ambiti sociali." Fa una piccola pausa, in cui scocca agli interlocutori un'occhiata allusiva, poi continua: "Se dovesse servire ad incuriosirvi, ciascuna di queste informazioni, anche tralasciando il potere personale che deriva dal possederne, ha un enorme valore sul mercato nero".
"Il problema, in questo scenario, è che non credo che una persona possa, da sola, sperare di impossessarsene, e pertanto mi aspetto che ognuno di noi collabori, alla riuscita di questa impresa, con i mezzi che di volta in volta saranno più opportuni. Mi aspetto inoltre che eventuali divergenze vengano dimenticate per la durata del lavoro, per consentirci di raggiungere il nostro obiettivo con la massima efficienza. Alla fine, le informazioni saranno totalmente condivise, e ognuno sarà libero di farne quello che ne riterrà necessario". Si alza, torna alla finestra per dare un'occhiata fuori, per voltarsi poi verso Bialar. "Sentitevi liberi di declinare la mia offerta, oppure prendervi il tempo necessario per analizzarla. Potrete farmi avere una risposta in seguito, insieme a maggiori dettagli sull'ambito nel quale vi sentite maggiormente utili. Se volete conoscere altro chiedete pure, ma considerate la mia riluttanza nel parlare di dettagli prima di aver capito chi siano i miei alleati".
"Vuoi dirmi come contattare l'altro uomo, Bialar, o preferisci farlo tu stesso?"