Un paio di precisazioni (sono il Beretta...)
- Si', e' vero: la storia e' stata scritta *precisamente* per il Roncucci. Credo che sia la prima volta, almeno in Italia, che qualcuno utilizza le risorse di una casa editrice ai fini di un solo lettore.
- Piu' seriamente, il racconto e' una satira sulla miriade di "flame" che si possono trovare basate su "apposizionamenti arbitrari mononeurali". Frequentando vari ambienti (videogiochi, giochi di ruolo, fumetti...) ne vedo parecchi - e ne ho citati parecchi ("Oblivion" vs. "Torment" nei giochi per PC, il solito "modo di fare i fumetti giusti" e relativa nazione, ecc...) Cosi', proprio per evitare un argomento particolare, il racconto e' pieno di riferimenti, che possono essere colti da chi conosce i vari campi (su "Gamesradar.it", per esempio, avranno di sicuro notato altre citazioni
).
La cosa interessante quando si osservano tali "confronti" non e' tanto il contenuto delle discussioni in se' (che solo a tratti puo' dirsi realmente "interessante"), quanto il ripetersi dell'archetipo sottostante - che e' sempre uguale: "Qualunque idiota potrebbe capire che questa cosa e' migliore di quest'altra", laddove: "Solo un cretino potrebbe non accorgersi che invece..." Il tutto condito dalle solite frasi sempre uguali "ovviamente ognuno ha il diritto a avere la propria opinione", "siamo qui per discutere e proporre, non per imporre...") - frasi che, curiosamente, in tali contesti assumono sempre il significato
esattamente opposto.
Un giorno, parlandone in chat con un amico (l'argomento in quel caso erano "wargame a turni vs. strategici in tempo reale") lui noto' come "quando seguo certi dibattiti, non mi stupisco piu' del fatto che certe situazioni in particolari aree del mondo non si siano ancora risolte dopo decenni." L'idea in cui tali situazioni invece *si risolvevano* (mostrando come alcune delle discussioni incentrate su apparenti futilita', come il modo migliore di passare il tempo, siano di fatto piu' incancrenite di alcune delle gravi divisioni che ritroviamo nel mondo) mi parve divertente e da li' nacque la storia. Ma, lo ripeto, non e' affatto limitata ai GdR da tavolo. Fate un search sulle discussioni apparse in Rete su "Oblivion", per dire (un gioco per PC e XBox), e capirete cosa intendo.
- Federico Memola gioca ai GdR da tavolo e fa parte del mio gruppo dal 1995. Lo stesso sua moglie (Teresa Marzia), Elettra Gorni (creatrice de "Le Cocche Belle" e occasionale autrice completa per Jonathan Steele) e Ambra Colombani (disegnatrice di Jonathan Steele). Nel corso degli anni abbiamo giocato a GURPS, AD&D Seconda Edizione, D&D 3.5, e Il Richiamo di Chtulhu (che e' la nostra campagna attuale). Piu' o meno giochiamo una volta alla settimana. Federico ha addirittura utilizzato in Jonathan Steele situazioni e personaggi scaturiti dalle nostre partite.
- Non "odio" CnV, AiPS ecc... Anzi! Sono pero' convinto che siano giochi gravati da un tremendo difetto: i loro "profeti". Questo fatto, se puo' essere di consolazione, non e' raro, e in fondo fa parte dello stesso archetipo di cui parlavo prima (e che prescinde poi dall'argomento specifico). Per dire, conosco persone che non leggono i fumetti di Andrea Pazienza unicamente a causa del fanatismo che circonda il concetto
"la maggior parte del resto e' me**a!" propagandato da alcuni dei fan di questo grande autore. Rifletteteci un momento, e noterete quanto, in un certo senso, sia sfortunato l'incolpevole Pazienza in queste occasioni - per non parlare di come tali "fan" alla fine ottengano
il risultato opposto Cose che succedono.
Personalmente non ho mai nascosto come alcune delle cose scritte da Edwards che ho letto su su "The Forge" siano tra le cose piu' stupide che abbia mai sentito dire riguardo a qualsiasi argomento, al punto di farmi "rimbalzare" da "The Forge". Non posso parlare per tutto il mondo, ovviamente, ma con me l'intero settore avrebbe piu' successo se Edwards e altri stessero zitti e lavorassero di piu' (cosa che magari ora fanno: da MOLTO tempo non mi interesso piu' a quanto viene scritto di "teorizzante").
Peggio ancora, e' successo un paio di volte (una di queste proprio a Lucca - ma da nessuno di "Narrattiva"
) che qualcuno abbia cercato di "attaccarmi il bottone" dal vivo su (inserire argomento forgiano a caso) - causando subito il desiderio totale e insopprimibile di trasformarmi con rapidita' sovrannaturale in un puntino all'orizzonte. E' un fatto che, in tutta onesta', merita riflessione: il mio disinteresse verso alcune disquisizioni che trovo estremamente fini a loro stesse (l'espressione precisa e' "noia pura"), e il sincero ma malriposto tentativo da parte dell'altro di continuare la discussione malgrado io abbia chiarito in modo esplicito come, per quanto mi riguardava, tale discussione sia tutto tranne che interessante. E, ve lo giuro, vi parla una persona che e' *sempre* alla ricerca di cose nuove e stimolanti. (*)
- Quanto scritto sopra, indirettamente, e' ovviamente anche una preghiera a non cercare di "si pero'..." e altri modi di "venirmi a convincere" qui :wink:
- Non sono legato a D&D/AD&D per "nostalgia di gioventu'" - visto che vi sono molte cose di cui ho nostalgia della mia gioventu' ma delle quali ora non fruisco piu'. D&D invece e' rimasto. Ne', per inciso, si tratta di mera "fedelta' al brand", visto che (come provano parecchi miei interventi facilmente reperibili su usenet) considero la 4E quasi piu' deprimente di un articolo teorico di Edwards. Il riferimento fatto da Moreno, quindi, puo' al massimo riferirsi a quanto dissi una volta: e cioe' il fastidio che avevo provato nel sentire raccontare da Edwards la *sua* esperienza giovanile con D&D, ma poi vederlo compiere un balzo arbitrario e trasformarla nell'"esperienza di tutti". Grazie, Edwards, ma di esperienza con D&D ne ho gia' una mia, e la mia e' quella che mi tengo.
- x Domon: in realta' la 4E ha iniziato a deprimermi a partire dalla famosa regola "contare 1,5 come 1 e' meglio: e' piu' facile! it's fun!" - il che, retrospettivamente, spiegava gia' nella primavera del 2008 la crisi creditizia USA: "guadagnare 1 e spendere 1,5 e' piu' facile! it's fun!" D&D 4E specchio della crisi USA - chi l'avrebbe mai detto?
- Ho AiPS, e non vedo l'ora di provarlo. Il problema, al momento, e' che la campagna a Cthulhu ha davvero coinvolto tutti, e fino a quando non l'avremo completata non vi sara' molto spazio per altre esperienze.
- Un'ultima considerazione a base di sesso, tanto per aumentare il facile richiamo del messaggio
Non chiedetemi per quale ragione freudiana, ma, per quanto mi riguarda, ho sempre associato il GdR (e per estensione altre attivita' sociali e ricreative) proprio al sesso: alla fine cio' che importa e' cosa piace fare e come farlo
alle persone coinvolte. Certo, la conoscenza e' importante, e aiutare dissipare l'ignoranza su certi argomenti e' utilissimo - ma oltre non si puo' andare. Cosi', se un gruppo di giocatori *informato delle alternative* e' felice di ritrovarsi ogni tanto e di fare le comunque le cose in certo modo, andargli a rompere le tasche una volta di troppo e'
il modo migliore per rendersi invisi. Questa, purtroppo, e' una percezione che vedo mancare in molti (e in, ci tengo a sottolinearlo una volta di piu', in molti campi).
E questo e' quanto. Ora scappo, che ho un albo di Martin Mystere da finire e una sessione a Cthulhu da preparare. Baci!
Vincenzo
(*) La mia idea sul fenomeno e' quella che privatamente definisco "la spirale nera". Ovvero, qualcuno scopre un modo "diverso" di fare le cose, che pero', per qualche ragione, viene interpretato come "migliore". Istantaneamente iniziera' a parofetizzarlo, e istantaneamente si imbattera' in gente a cui il modo precedente andava benissimo. Il risultato e' la seguente catena di eventi.
1. Non accettazione del fatto che il "modo migliore" e' stato rifiutato ---> dubbio sull'essersi espressi male ---> sensazione di fallimento ----> ritorno all'assalto.
2. Fallimento anche del secondo assalto ----> frustrazione ----> rabbia ----> proiezione ("il mondo e' stupido") ----> approfondimento della sensazione di fallimento ("e io non riesco a elevarlo!") ----> ritorno all'assalto.
3. Ritorno al punto 2. ----> fallimento ancora piu' profondo ----> rabbia ancora piu' profonda ----> ecc.
4. Inizio della fatale ridondanza tra i punti 2. e 3. (condita da ripetute promesse di "addio, se volete essere stupidi rimanetelo, non sentirete piu' parlare di me, ecc... - regolarmente smentite dall'assalto successivo) - la "spirale nera" per l'appunto . Ma, notare bene,
mai con la consapevolezza che siamo noi a alimentarla, bensi' "il mondo" - fatto che decurta saldamente le gia' remote possibilita' di uscirne.
E, una volta di piu', non mi sto riferendo a un argomento in particolare. Certe situazioni in cui non si accetta di essere stati rifiutati da un ragazzo/a, per dire, seguono questo schema. E mille altre cose, soprattutto se coinvolgono la sfera emotiva. "Carmilla" (il personaggio), per dire, funziona su uno schema di oscillazione psicologica non molto diverso da questo - e' questo che, almeno per me, la rende cosi' divertente da scrivere :wink: