Al minimo accenno di flame prendo su e vado, dunque se volete farmi cedere non datevi troppi riguardi...
Ma intanto io posto la mia risposta, credo non ci siano problemi in questo.
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][cite]Autore: Umile SIRE[/cite][p]Stai dando per scontato ancora una volta che il master sia lì sempre e per forza con l'intenzione di spassarsela. Se voglio (esemplificativo io impersonale) giocare una serata e divertirmi coi miei amici gioco a un bel boardgame. Io magari voglio fare il master perchè mi dà delle soddisfazioni, non perchè mi diverte. Parte di queste soddisfazioni derivano proprio dal saper gestire il gioco accontentando i gusti di tante persone diverse, altre magari mi derivano dal fatto di proporre una mia storia ai miei amici. è davvero così insano?[/p]
[p]No. Semplicemente non è un gioco.[/p][p]Non sto dicendo che chi fa improvvisazione teatrale, o recita una parte, o fa uno spettacolo per gli amici, o chi è semplicemente "l'anima della festa" con battute e canzoni è una persona insana o un pericolo delinquente. Sto semplicemente dicendo che FA UN'ALTRA COSA.[/p][p]I giochi forgiti (e in generale, tutti quelli che non prevedono o non permettono il system-zero) prevedono un contratto sociale del tipo "giochiamo insieme". TUTTI insieme. Si possono pure cambiare le regole al volo. ma in ogni singolo istance, delle regole CI SONO, e per tutti, anche se magari riconoscono ruoli e poteri diversi.[/p][p]Il System-zero prevede un contratto sociale del tipo "io adesso vi farà divertire, e se non vi divertite, entro certi limiti, è colpa mia. Se superate quei limiti, è colpa vostra. E' comunque sempre colpa nostra, mai del sistema, perchè il sistema non conta, è solo un suggerimento che ho l'obbligo di cambiare se non va bene". E' uno spettacolo, è intrattenimento, non è un gioco. E non è nemmeno la creazione condivisa di una storia.[/p][p]Il "veleno", a livello sociale, sta poi nel fatto che questa cosa viene sottaciuta, che nell'atto pratico, il GM spesso fa questa cosa INGANNANDO i giocatori. E che, anche se quelli che si autodefiniscono "bravi GM" , quelli con cui "il system zero funziona perfettamente" non lo ammetterebbero mai, i loro giocatori vorrebbero fare ben altro, sono sempre più frustrati, danno la colpa a lui (ma non possono dirglielo perché non possono rischiare liti nel gruppo) e un giorno troveranno una scusa per non venire più...[/p]
Freeeena, frena, frena, frena.
Vediamo ora di tirar fuori il mio punto di vista a riguardo:
Ora, credo non ci sia nessun dubbio sul fatto che i giochi forgiti e quelli tradizionali hanno intenti differenti, anzi, diciamo che in generale OGNI GIOCO ha il suo intento personale, che può assomigliare a quello di un altro, ma che comunque non costituisce motivo di distinzione trai vari giochi (così tanto per non finire nel solito confronto NW/Old School).
Lo scopo di alcuni GDR è "creare una storia", quello di altri è "interpretare un personaggio", altri hanno scopi loro ancora differenti.
Prendiamo per esempio VtM, esempio tipico che conoscono tutti.
Io come giocatore la storia non la creo. Punto. E va bene, c'è ben poco da fare. L'anziano tremere è in torpore da 600 anni nel sottoscala, che me ne freghi o meno e che mi sembri plausibile o meno, mi può far schifo, ma intanto è lì, nel sottoscala, e non ci ho potuto fare niente.
Ma io (e intendo proprio IO) non sono andato al tavolo da gioco per mettere l'anziano da qualche altra parte più plausibile, creando attivamente la storia col master.
Io sono andato al tavolo da gioco per uccidere l'anziano. In altri termini, per VIVERE, la storia. Per far dire quello che voglio al mio PG, per fargli fare quello che mi pare, mentre il DM risponde alle mie azioni. Se poi lui lo fa seguendo il mio modo di giocare o meno, non lo so e non lo voglio sapere. Ancora in altre parole, sono andato al tavolo per interpretare il personaggio in questione. Sta poi ovviamente anche nella capacità del master darmi l'impressione o meno di stare "barando" per guidare la storia come vuole lui.
Ognuno cerca qualcosa di differente dai GDR o dai giochi in generale.
Tu da un GDR vuoi necessariamente avere una parte nella creazione una storia?
Io no. Posso creare delle belle storie con un valido gruppo di gioco e con un'ambientazione che assecondi i miei gusti (esempio eclatante, ieri con Poison'd o Trame, oppure con il mio gruppo del sabato tuti gli avvicendamenti creati attorno alla Spada di Nomura giocando ad In Space, per non parlare di "Lupetti" quando un po' di mesi fa ho giocato a Geiger Counter), e posso anche divertirmi nel farlo. Questo però non vuol dire che io per forza non mi diverta anche a fare la cosa esattamente opposta: le due cose non si escludono: posso e voglio interpretare, standomene nel mio personaggio e basta.
E come me, sicuramente e senza ombra di dubbio ce ne sono molti altri, come ce ne sono altri che non vogliono creare una storia, ma vogliono avere semplicemente il joystick in mano (e allora giocano solamente alle varie edizioni di D&D, WoD, Sine Requie, e giochi affini, e non gli vado sicuramente a dirgli che sono mentalmente limitati), e al contrario ce ne sono altri che vogliono semplicemente fare i registi (e allora giocano ai giochi che conosciamo qui sul forum, CnV, LMVcP, Geiger Counter).
Leggendo ora di nuovo il tuo messaggio per controllare di non essere deragliato (si sa mai), posso vedere bene, ora, in cosa consista il disguido:
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Semplicemente non è un gioco.[/p][p]Non sto dicendo che chi fa improvvisazione teatrale, o recita una parte, o fa uno spettacolo per gli amici, o chi è semplicemente "l'anima della festa" con battute e canzoni è una persona insana o un pericolo delinquente. Sto semplicemente dicendo che FA UN'ALTRA COSA.[/p]
Noi qui abbiamo semplicemente punti di vista diversi su cosa voglia dire giocare. Ed ecco che mi ricollego a quel che ho spiegato. Per me giocare significa divertirsi in generale, per te solo partecipare tutti assieme attivamente alla creazione di qualcosa (o qualcosa di simile: insomma, ci siamo intesi).
E non c'è un modo univoco per definire la cosa. Questo è poco ma sicuro.