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Citazione
[cite]Autore: Caretaker[/cite][p]Inoltre:[/p]
Citazione
[p]Giocare ad AiPS[/p]
Citazione
[p]via il tavolo, le schede, l'agile manualetto di 150 pagine[/p]
[p]Epic Fail.[/p][p]Altro non c'è da aggiungere credo.[/p]


Gia'! Che ignoranza, questo Castellani! :D

Parlare di manuali di 150 pagine ...
Lo sanno tutti che AIPS e' un agile manualetto di CENTO pagine.

Dovrebbe almeno informarsi prima di parlare... Epic fail proprio.:-P

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Organizzazione delle Convention / arCONate
« il: 2009-12-03 14:05:34 »
Mi sento di spezzare una lancia a favore dei giornalisti: il pezzo riprende quasi verbatim la locandina.

O si sono inventati anche quella?

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GnoccoCON 2009 / La cosa più Bella della Gnoccocon
« il: 2009-09-10 11:27:34 »
Citazione
[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite][p]-  La reazione entusiastica del nostro amico Valerio dopo avere provato Upgrade e la Con nel suo complesso. Dovete sapere che Valerio lo abbiamo conosciuto al corso di improvvisazione teatrale di Rimini (1), di dirty hippie indie games non sapeva nulla. [/p]]


Beh, con the Upgrade! era nel suo...

Piuttosto, hai portato in fondo l'idea di farlo serioso anziche' comico?
Com'e' venuto? In questo caso penso che ci starebbe tutto un Actual Play Report. Almeno, io lo leggerei volentieri.

Ciao,
        Paolo.

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Sotto il cofano / Nascita dell'espressione "New Wave"
« il: 2009-06-05 10:27:44 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Alla fine, la soluzione stava lì a guardarmi dritto in faccia: basta parlare di "giochi coerenti forgiti", cioè di giochi (1) coerenti, e (2) sviluppati dalla comunità forgita, e hai definito un ambito di giochi ben preciso.  :-)[/p][p](come soluzione non soddisferà tutti, perchè lascia fuori diversi giochi per esempio acclamati su Story-game, ma per indicare quello che interessa a me, va benissimo...  ,-)[/p]


Quindi non ti interessa Dubbio! ;-)

(edit: blockquote non chiuso -__-)

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Sotto il cofano / [R-0] Nel frattempo, 9 anni fa...
« il: 2008-12-28 11:38:49 »
Citazione
[cite] Korin Duval:[/cite]
Come dicevo, stiamo parlando di SdC, un soggetto un po'... Originale. :P


Opinione tua :)

;)

Citazione
[cite] Korin Duval:[/cite]
2) Risposta a parte, l'idea che già ad inizio 2000 ci fosse qualcuno che si pone il problema della Regola Zero lo trovo... Interessante.


D'accordissimo.

Dallo stesso punto di vista, ho trovato altrettanto interessante questo pezzo della risposta di Gwilberiol:

Citazione

Comunque i ruoli di giocatore e di narratore non vengono imposti dall'alto ne'
necessariamente in modo ipocrita; si tratta di decidere come giocare, e in
questa decisione tutti hanno voce in capitolo, fatto salvo che nessuno puo'
essere costretto a giocare in un modo che aborrisce.

Con questa premessa, possono essere creati sistemi in cui i giocatori
controllano ben piu' della semplice prospettiva del loro personaggio; ma anche i
risultati delle sue azioni, o addirittura parti del mondo di gioco. Si puo'
anche giocare tra pari, una narrazione portata avanti da tutti in uguale
maniera, o a turno.


...sempre nello stesso thread, cioe' sempre ad inizio 2000.

A questo punto vi lancio una domanda, la cui risposta in questo contesto non diventa difficile, su un aneddoto che e' un po' una chicca: indovinate chi ha fatto provare per primo Dogs a Moreno e Claudia (*)? :)

Ciao,
        Paolo.

(*) e forse anche Michele: non era coinvolto nel pezzettino che ho visto io, quindi non mi ricordo se abbia giocato o no.

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Non e' una tua impressione: "Play Unsafe" e' dichiaratamente una specie di Bignami di "Impro" e "Impro for Storytellers" ad uso e consumo dei roleplayers.

Tra Play Unsafe e Impro, consiglio Impro senza riserve. E' un breve saggio ottimamente scritto, scorrevole, stimolante, che si legge tranquillamente in meno di un pomeriggio e si riprende in mano volentieri dopo averlo letto; e a discapito da titolo e copertina di teatro parla quasi marginalmente, concentrandosi per la maggior parte del tempo sulla creativita' in generale. Per cui la maggioranza delle riflessioni che ci troverete si applicano praticamente senza modifiche al gioco di ruolo da tavolo.

Play Unsafe puo' essere buono come vademecum, per lo slogan pronto e facile da memorizzare.

127
Citazione
[cite] Radagast:[/cite]
Citazione
[cite] Rafu:[/cite]Sapevate che l'ultimissimo gioco di Tobias dei Jeep si confronta con delle problematiche tecniche molto simili?

http://jeepen.org/games/gr/

...sembra interessante...

E tu sai che una leggenda metropolitana abbastanza diffusa in Nord Europa dice che Gang Rape è stato concepito (hahaha) alla ModCon 2007? :D


Non so dove l'abbiano concepito, ma la leggenda metropolitana ha un minimo di fondamento: posso confermare che a Modcon 2007 ci stavano lavorando. (nel senso che proprio lo scrivevano in convention, sul portatile)

Citazione
[cite] Radagast:[/cite]
Inoltre, Tobias alla ModCon 2007 mi ha detto che l'aveva scritto più che altro come provocazione contro la no-touch rule tanto diffusa negli USA, piuttosto che come prodotto "serio".


Commenti a parole non ne ricordo, ma da come ridevano di gusto lui e Thorbiorn mentre mi spiegavano il regolamento dubito anch'io che sia pensato come gioco sofferto sulla tematica difficile della violenza sessuale. :-)

Citazione
[cite] Radagast:[/cite]
 ma d'altronde uno di Stoccolma cosa ne sa della logica aristotelica? :D


E' un *informatico* di Stoccolma, e non mi sembra nemmeno uno stupido.
Ora, non so a Stoccolma, ma qui gli informatici (informatici puri, non ingegneri informatici) hanno obbligatori dei bei corsi di logica; che non partono da Aristotele, il cui interesse e' casomai storico, ma che sicuramente includono ben chiara la differenza tra condizione necessaria e condizione sufficiente (come qualunque corso di matematica fatto decentemente, cosa che dovrebbe - e uso il condizionale con rammarico - valere quindi anche per qualsiasi ingegnere).

Tendo a pensare che proprio non volesse dimostrare niente, ma che si sia piuttosto ispirato alla no touch rule per tirare fuori l'ennesima provocazione.

Chiaramente, che qualcosa sia pensato come provocazione e basta non esclude che possa essere interessante (anzi, una provocazione interessante e' una provocazione molto migliore).

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Sotto il cofano / Riflessioni su tecniche larp
« il: 2008-07-04 16:11:56 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]P.S.: secondo me esiste un legame abbastanza evidente fra l'immedesimazione spinta (anche con il gamismo, ma è un altro discorso) e le belle statuine.  Il "rappresentare" il personaggio è antiimmersionistico. Se sto ad godermi il mio personaggio interiore, cosa me ne frega del di fuori?

Voglio dire, che quando vedi i giocatori che girano leggendo la scheda e mugugnando fra di loro, non è che stiano sempre a pianificare mosse, intrighi e complotti. Anzi, di solito si stanno semplicemente "godendo il personaggio",   e mettersi a ragionare come un autore o uno sceneggiatore ("cosa potrei dire adesso?") li farebbe uscire (secondo loro) dal personaggio.


Se ti stai "godendo il tuo personaggio interiore", molto probabilmente non sei immedesimato. Immedesimazione, a ancora di piu' se "spinta" come dici tu, non vuol dire contemplare lo stato interiore del personaggio. Vuol dire *essere* nello stato interiore del personaggio: pensare quello che pensa lui, sentire quello che sente lui; e di conseguenza anche *fare* quello che fa lui. Ho usato l'indicativo al posto del condizionale perche' non si tratta di pensare a cosa penserebbe, cosa sentirebbe, cosa farebbe, e agire di conseguenza, ma pensarlo, sentirlo, farlo, veramente e spontaneamente, senza passaggi intermedi.

E' chiaro che questa e' la situazione ideale, e che nessuno arriva veramente a dimenticare se' stesso (se non magari per attimi molto piccoli, o, dice qualcuno, periodi un po' piu' consistenti su live di settimane) - cosa che rende alquanto spinosa anche sul piano a priori (al punto che bisognerebbe valutarne la sensatezza) la distinzione tra immersione ed empatia "molto ravvicinata". Pero' e' altrettanto chiaro (a me, almeno) che  per parlare di processo di immersione bisogna che ci sia un movimento in quella direzione, e parlerei di immersione "spinta" quando si riesce ad avvicinarsi in qualche senso "bene" a questo ideale.

Ora, quando si parla di belle statuine non si parla di giocatori che sembrano trasognati in personaggio perche' sono immedesimati in un tizio che si sta crogiolando nel proprio stato interiore. Si' sta parlando di persone tra l'altro spesso e volentieri - come dici tu - con la scheda in mano (cos'e', il personaggio sta leggendo la propria autobiografia?), che ciondolano o sembra abbiano un palo in culo, e che stanno palesemente pensando a cosa fare. Non e' detto, e' vero, che stiano pensando a cos'e' meglio tatticamente. Magari pensano a cos'e' meglio per la storia. Magari sono solo disorientati. Magari stanno "godendo il personaggio" nel senso che lo leggono e pensano "pero', bello".

Anzi, la cosa che sono disposto a concederti, anche se non credo che accada molto spesso, e' che magari qualcuno stia pensando al da farsi in personaggio, se c'e' una forte componente di problem-solving nel live. Pero' di piu' penso proprio di no, e per lo stesso motivo per cui essere bene immersi e' spessissimo sufficiente (e non lo diciamo solo io e andrea, lo dicono anche scuole di recitazione illustri, che anzi talvolta sostengono che sia l'*unico* modo per essere davvero credibili, e che ogni aggiunta "esteriore" non possa che peggiorare il risultato) a dare una buona rappresentazione di un personaggio che ti assomigli fisicamente: il corpo, senza che tu stia a pensarci, tradisce il tuo stato interiore.

Ciao,
        Paolo.

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Sotto il cofano / Riflessioni su tecniche larp
« il: 2008-07-02 11:56:13 »
Citazione
[cite] Radagast:[/cite][
Uh, non mi sembra così strano: in termini di Process Model, se una data tecnica ostacola un certo processo progettato dall'autore, in questo contesto è dannosa e va evitata, oppure va controbilanciata con altre tecniche; non importa se in un altro contesto la stessa tecnica è solo utile.




Ecco, questo post starebbe benissimo nel thread sul process model.
E lo riporterebbe anche On Topic (perche' li' di tutto si e' parlato, tranne che di PM).

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Sotto il cofano / Riflessioni su tecniche larp
« il: 2008-07-02 11:52:00 »
Citazione
[cite] Claudia Cangini:[/cite]

Citazione
[cite] Radagast:[/cite]
Per fare un esempio che non tiri in ballo il solito The Forge,
 le principali tecniche Jeep hanno quasi sempre un effetto positivo perché gli eventi Jeep sono inquadrati in un certo genere ben definito che normalmente si avvantaggia da queste tecniche, ma basta uscire un pochino dal seminato, come nel caso degli eventi di Frederik Berg Olsen/Østergaard, e già certe tecniche Jeep diventano a rischio di danneggiare l'evento.


Davvero? :shock:
Hai assistito a questa cosa? Riesci a ricordare qualche esempio di gioco?


Certo, c'eravamo tutti e due e ha disturbato entrambi.
La meta-hour in A Nice Evening With the Family. Per chi non ama fare ricerche bibliografiche su live giocati poche volte, diro' solo che si e' trattato di un'ora di pausa, programmata e uguale per tutti, in un live che e' durato, escluso il laboratorio pre-live, un pomeriggio e una notte. Durante la pausa i giocatori, divisi in gruppi, potevano discutere di come stava andando il gioco e giocare scene ambientate fuori dall'unità di tempo e di spazio del live che li aiutassero ad entrare meglio in certe atmosfere o approfonidire certi temi.

Chi vuole saperne di piu' puo' leggere la presentazione del live sul suo sito ufficiale e i report in inglese della comunità scandinava sul suo forum. La maggioranza sono riferiti proprio alla sessione che abbiamo giocato io e Andrea (ne sono state fatte quattro, tre in svedese e una in inglese, con delle piccole differenze).

Per quello che riguarda me, la meta-hour ha dato due problemi: in primo luogo e' arrivata in un momento particolarmente intenso per il mio personaggio e in cui ero allo stesso tempo parecchio immedesimato (sopra la media di quello che raggiungo di solito nei live corti). Mi ha interrotto uno dei momenti belli del live e mi ha costretto a uscire del tutto dal personaggio proprio quando ci ero piu' dentro. Il secondo problema e' stato il reinserimento: non solo mi sono trovato ad uscire dal personaggio e restarci fuori per un'ora, ma ci hanno fatto continuare il live dopo un buco temporale in cui nessuno sapeva cosa fosse successo, come se niente fosse. Anche questo rientro e' stato bruttino, e per me il gioco ci ha messo un po' a ripartire.

Visto anche come stava andando bene prima, le scene di approfondimento non sono assolutamente valse gli svantaggi.

Ma, al solito in queste cose, YMMV: mi sembra di capire che ci sia anche chi s'e' trovato bene.

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Sotto il cofano / [teoria] Il process model
« il: 2008-06-30 20:09:44 »
Avrei voluto evitare di rispondere su questo argomento, dato che mi sembra abbondantemente fuori da quello che nominalmente dovrebbe essere il tema del thread (il process model), ma visto che sono stato chiamato personalmente in causa gia' almeno tre volte, una delle quali da una moderatrice, eccomi qua.

Non e' vero che Nero come il Cuore viene custodito gelosamente da me e Michele. Semplicemente al momento non esiste una versione scritta di procedure di gioco, note di regia e simili, e il non averla ci ha gia' portato ad esempio a ritirarlo dal premio Gloria Sadun dell'ALI (troverete Nero come il Cuore tra le nomination del 2006, ma senza che abbia gareggiato in quanto il GS e' appunto un premio per scenari scritti). Spero che questo aneddoto basti a farvi capire che non e' questione di essere cattivi con Mattia o chi per lui.

Se poi non esiste nessuna versione scritta di procedure di gioco, note di regia eccetera e' anche perche' queste sono in un certo senso un work in progress, a partire dalla lista dei personaggi in giu' (non e' stato giocato finora due volte con lo stesso cast). E' chiaro che qualche punto fermo comunque c'e' stato, ma quello che si puo' dire ad esempio in due righe a uno che ti chiede informazioni in mail per "lasciare poi il resto alla discrezione del regista," come vorrebbe Mattia, gli farebbe solamente dire "grazie al cazzo, questo lo sapevo gia'." Per mettere in piedi qualcosa a partire da quel livello di dettaglio tanto vale che si prendano gli elementi che piacciono tra quelli che si e' orecchiati in giro (non da un singolo gioco: da tutti quelli che si sono visti) e si faccia qualcosa di personale, consono ai propri gusti, che non ti faccia pensare ogni due per tre "ma e' cosi' che andava fatto?", e chissa' mai che alla fine non ci si ritrovi anche per le mani qualcosa di originale e innovativo.

Infine, per rispondere a Claudia (risposta che comunque vale per eventuali irriducibili): in questo preciso momento sono indietro anche con la stesura di pubblicazioni che hanno meno pagine previste, un contenuto piu' fermo nella mia testa, e un impatto decisamente maggiore sulle mie prospettive lavorative rispetto a Nero come il Cuore. Come si puo' immaginare, dovrei/devo dedicarmi a ben altro.

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Gioco Concreto / Un paio di giochi per una convention
« il: 2008-03-06 20:04:17 »
Citazione
[cite] renatoram:[/cite]
Questo tra l'altro funziona bene con sistemi dove la caratteristica su cui si tira deve avere maggiore rilevanza rispetto al caso.


Occhio che cosi' sei fuorviante... Quest'ultima affermazione sembra in contrasto con quella (giusta) secondo cui la distribuzione dei risultati dei dadi fudge e' identica a quelli normali, solo centrata su zero.

Preciso per gli altri che ti stavi riferendo al sistema di pool a somma, indipendentemente dal metterci i dadi fudge o quelli normali.

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Sotto il cofano / [teoria] Big Model e LARP
« il: 2008-03-05 09:19:38 »
Come mi sono proposto, lascio perdere le precisazioni su quello che hanno scritto gli altri e rispondo direttamente a Diego.

In termini di larp, c'e' da anni una ricca attivita' teorica fuori da The Forge (che programmaticamente si focalizza sul tabletop), prevalentemente concentrata nell'area dei paesi nordici.

Non ho tempo in questo momento per farti un'introduzione, ne' per ripescarti tutti i link utili a leggertela da te (magari ci pensera' Andrea Castellani, grande divulgatore delle idee del larp nordico in italia, che ho attirato con l'inganno su questo forum).

Qualcosa, se riesci a riconoscerlo in mezzo al mucchio di link riferiti ad altro (di nuovo, prevalentemente al tabletop), c'e' sulla datata ma sempre ricca pagina teorica di John Kim:

http://www.darkshire.net/jhkim/rpg/theory/

Un approccio post big-model alla classificazione dei live (ma non solo!) proposto in quella scena lo trovi qui:

http://temppeli.org/rpg/process_model/KP2005-article/

E per tornare allo specifico della tua domanda, proprio molto di recente e' stata proposta (da un americano) un applicazione di termini e concetti di origine forgita al larp:

http://larpwriting.livejournal.com/73569.html

Si potrebbero scrivere collezioni di link molto piu' complete e ragionate, ma, come ho detto, sono un po' di corsa.

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Sotto il cofano / [teoria] Big Model e LARP
« il: 2008-03-05 09:06:11 »
Citazione
[cite] Claudia Cangini:[/cite]

Tutto il live in actor stance? Direi qualcosa della scuola Turku, no? Tipo Serpente di Cenere.



Non so se jiituomas (pseudonimo di J. Tuomas Harviainen, l'autore di Serpente di Cenere) sarebbe contento o avrebbe voglia di ucciderti.

Non ha mai aderito alla scuola di Turku, pur abitando li', e il gioco non e' assolutamente scritto con quegli obiettivi. Se non ricordo male, e' nato come un tentativo di scrivere qualcosa che fosse il piu' neutro possibile rispetto ai vari approcci di gioco.

Da questo punto di vista, il fatto che tu l'abbia trovato Turku-compatibile farebbe sicuramente contento jiituomas; forse un po' meno se ti e' sembrato strettamente stile turku (che poi e' un blend particolare di immersionismo).

Citazione
[cite] Domon:[/cite]
@stance

si, in effetti le stance ci sono. non tutte però: la pawn stance di certo non è praticabile,


Come no, in certi "live diplomatici" o in quelli picchioni con le spade di gomma si vede spesso e volentieri. Semplicemente non traffichi coi numeri sulla scheda (a meno che non sia Vampiri :P ).

Citazione
[cite] Domon:[/cite]
e in generale i live beneficiano dell'applicazione di una sola stance per volta...

o meglio, credo che sia così, che ne dite?


Si' e no di nuovo.
Per esempio i jeepform (che, per essere precisi, secondo gli stessi autori e' al confine tra il larp e il freeform al tavolo molto recitato, e storicamente viene dal secondo) sono tra i pochi live a fare un uso importante dell'audience stance; questo a parte il mescolone author/actor a cui gia' si e' riferita Claudia, sulla cui funzionalita' c'e' ormai un certo consenso.

Ma mi fermo, che a citare e fare precisazioni si finisce quasi solo per impelagarsi in sofismi. Anzi, visto l'ultimo iscritto temo che anche su quello che ho appena scritto io si apra una serie di precisazioni piu' o meno dovute e sottili distinzioni. :)

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http://www.audinoeditore.it/libro.php?collana_id=M&collana_progr=38

E' il primo risultato cercando "lajos egri" su google.
Tra librerie online e siti di piccoli editori al giorno d'oggi si riesce a recuperare un sacco di bibliografia solo facendo cosi'.

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