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Post - Daniele Di Rubbo

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Sono sincero, mi piacerebbe portare Il Silenzio dei minotauri per due giocatori (più il game master) in doppio slot per vedere se ci si riesce a giocare decentemente. Pensavo al sabato, magari.

La domenica stavo pensando di portare un mio gioco in playtest, in modo da partecipare anche alla PlaytestCon 2019. Il miglior candidato è decisamente Non ti scordar di me.

Per l’ultimo slot potrei semplicemente sedermi a un evento portato da qualcun altro, oppure portare qualche altro gioco. Ci sto pensando.

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Segnalazioni e News / Re:[GnoccoCON 2019] News
« il: 2019-08-04 10:21:50 »
Mi sembra un’ottima iniziativa. È ormai da un paio di anni che porto giochi in playtest alla GnoccoCON e, anche quest’anno, se mi sarà possibile, conto di portare un gioco da playtestare. Lo capirò solo nelle prossime settimane. ;)

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Gioco Concreto / Re:[Mars Colony] Alcuni dubbi
« il: 2019-07-30 09:25:47 »
Bene. Sono contento di aver diffuso curiosità e amore per questo gioco e, soprattutto, di aver spinto qualcuno a giocarci.


c) successo: Kelly riesce a organizzare questo benedetto incontro, con i rappresentanti che, felici o meno, la ascoltano parlare del suo piano.

cosa succede in caso di c), se il Salvatore vuole continuare a tirare per avere un risultato migliore? si continua a zoomare sull'incontro,  o si passa ad altre scene dopo il primo successo, mettendo avanti un nuovo piano che porti avanti sempre lo stesso obiettivo?

La seconda cosa che hai detto: fai vedere come Kelly va avanti sui binari del suo piano, per andare verso il suo obiettivo. Le dai quello che nella narrazione è un successo parziale e poi, con i tiri successivi, vai avanti in quella direzione; spingi l’asticella sempre più in alto.

Ovviamente, la sensazione è quella che, alzando la posta, si corre anche il rischio di farsi più male con la caduta. Per cui, nel caso in cui dovesse intervenire un fallimento al secondo, al terzo, al quarto, ecc. tiro, tutto verrebbe giù come un castello di carte, e dovreste narrare come mai, nonostante i progressi precedenti, il piano di Kelly, alla fine, non si realizzi o si riveli in qualche modo fallimentare.


Sul punto 3: sono sicuro di aver letto la cosa da qualche parte...ma con la mia memoria non faccio molta strada  ;D  . Avendo giocato come Governatore, devo dire che sul momento mi sono sentito in imbarazzo a mettere Kelly sola da qualche parte, quasi che "strappassi il controllo del pg" al mio amico per forzare delle risposte non necessariamente sentite a determinati eventi. Una reazione abbastanza ridicola, ma mi sono trovato meglio con i png, perchè mi hanno permesso degli incontri in cui diretti in maniera più "classica": al Salvatore Kelly, a me il resto, premendo i tasti di Kelly attraverso gli interessi conflittuali dei personaggi. Però è vero anche che "non sentire niente" sul momento di fronte a un trauma, o a un evento politico sconvolgente, può dire qualcosa della psiche di Kelly...ad ogni modo, sapere che le scene personali possono essere molto brevi è già più rassicurante.

Allora, no: le autorità di Mars Colony sono definite, ossia al salvatore compete giocare Kelly e al governatore gli altri personaggi, ma già le altre autorità (quelle sugli altri elementi del mondo di gioco; vedi il regolamento a pagina 5) sono sfumate, ed è anche ammesso lo sconfinamento amichevole. Anzi, è necessario per giocare.

Questo significa che, a volte, da salvatore, ti troverai a fare dichiarazioni sui PNG e sul mondo e, da governatore, a fare dichiarazioni su Kelly. Di solito, sono le regole stesse a guidarti verso questo sconfinamento amichevole. Un caso classico è proprio quello delle scene personali: se ti metto a cena in un noto ristorante della Colonia col capo della sicurezza Lloys, sto implicitamente dicendo che hai accettato di andare a cena con lui.

Se siamo arrivati a questo punto, le cose sono due: o sto facendo attivamente lo stronzo, mettendoti in una situazione che avevo intuito non avresti mai accettato di tua sponte, oppure tutto nella storia mi stava dicendo che questa era una direzione plausibile, e magari anche auspicabile, nella quale gli eventi potessero muoversi. Nel primo caso avremmo un problema, nel secondo saremmo nella normale amministrazione del gioco.

Resta fermo il fatto che, se sto sconfinando amichevolmente sulle tue autorità narrative in un modo che ti urta, tu dovresti dirmelo e io dovrei fermarmi e ritirare tutto (“No, mi dispiace: non andrei mai a cena col capo della sicurezza Lloyds dopo come mi ha trattata!”). Lo sconfinamento amichevole rende migliore la partita, ma si basa sul concetto di fiducia al tavolo, e sul fatto che ciascuno di noi non ne abusi e non faccia lo stronzo.

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Tra la seconda e la terza sessione

Nelle ultime settimane, abbiamo avuto una pausa lunga, un po’ a causa delle ferie estive un po’ a causa dei soliti contrattempi, che ci sono sempre. Tuttavia, giovedì scorso, prima che saltasse la sessione all’ultimo minuto, mi sono ritrovato a pensare alla preparazione che faccio prima di giocare una sessione di questa campagna de Il Silenzio dei minotauri. Stiamo parlando di una campagna nella quale gioco nel ruolo di game master, per cui nella quale ho necessità di avere sotto controllo cosa sta succedendo in maniera maggiore rispetto all’altra campagna, nella quale sto giocando nel ruolo di minotauro.

Come prima cosa, ho riletto questa discussione. In questo modo ho fatto un grande ripassone delle cose successe durante le prime due sessioni di gioco. Devo dire che tutti gli altri appunti sui PNG, in particolare sul loro aspetto fisico, sono nel file di salvataggio della partita di Tabletop Simulator, per cui per me è estremamente scomodo non poterli consultare, se non accedendo al gioco su Steam. Mi faccio questa nota mentale per altre eventuali partite online.

Secondariamente, mi sono riletto la preparazione che avevo scritto per la campagna. Questo significa che ho riletto tutta la versione per due giocatori de “Le quarantaquattro mogli di Susenyos Empyreus”; in più, ho riletto le mosse dei PNG che non avevo ancora usato e le due nuove che ho scritto subito dopo la prima sessione.

Poi ho aperto gli appunti che tengo su Google Keep e nei quali segno le cose che mi devo ricordare di fare e che non ho ancora fatto. Per esempio, in quegli appunti ho scritto di far incontrare al sostenitore di Antonio, il Pellechiara, un minotauro filosofo, e mi sono appuntato che, forse, quel minotauro potrebbe essere il minotauro più anziano (PNG senza nome), che abbiamo visto nelle due scene del congresso dei senza nome delle prime due sessioni.

In questi appunti, ho annotato anche le cose sulle quali devo battere prossimamente, se i giocatori non saranno proattivi per conto loro nel farmi capire che scene vogliono giocare. Per esempio, mi sono segnato che mi piacerebbe vedere una scena nella quale il sostenitore di Alberto, il Mantonero, incontra Suree Empyreus, che gli chiede conto del fiore di Ekoldore che lo aveva mandato a recuperare nella giungla. Sono tutte cose molto scontate e consequenziali rispetto a quello che è successo nelle scene precedenti. Cose così.

Infine, penso agli incontri nella giungla che mi sono segnato e guardo i due nuovi che ho aggiunto subito dopo l’ultima sessione (la seconda). Qui, per esempio, penso che potrei continuare su alcuni filoni – come, per esempio, quello del minotauro che ha preferito lasciarsi morire piuttosto che continuare a combattere nella Guerra Eterna – oppure a se utilizzare altri incontri, che sono più slegati rispetto a quello che è già successo finora ma che, se non userò, rischierò di lasciare indietro per sempre, dando forse troppo l’impressione di stare addosso ai PG sempre con le stesse cose. Propendo per la seconda scelta: cercherò di mostrare loro più incontri diversi come, per esempio, la banalissima situazione pericolosa che avevo scritto.

Penso anche al fatto che, dopo la prima escursione nella giungla, bisogna tenere in conto che, in almeno altre due escursioni su tre, deve esserci un incontro con una Voce. Penso che potrei far loro incontrare la Voce Luminosa o, se avrò avuto modo di introdurla in precedenza presso la tenuta di Susenyos Empyreus, che potrei introdurre la Voce Rossa che possiede Vivinna Empyreus (e, quindi, inaugurare anche quel filone della nostra circostanza di vita e di lavoro).

Nel tempo libero, quando capita, rileggo alcune parti del manuale. A ogni lettura, noto sempre una qualche sfumatura che prima non avevo notato. Questo gioco mi piace sempre di più.

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Gioco Concreto / Re:[Mars Colony] Alcuni dubbi
« il: 2019-07-29 14:11:53 »
Mi fa sempre piacere vedere la gente giocare a Mars Colony – che, secondo me, è un gioco di ruolo stupendo – e mi fa sempre piacere vedere che la mia passione ha portato qualcun altro a volerci giocare. Tuttavia, adesso sono curioso: in particolare, quale mio “intervento” ti ha fatto conoscere il gioco?

La regola che vi siete dimenticati di applicare è abbastanza importante per evitare che il legame tra regole e narrazione venga compromesso. Infatti, non aver seguito questa regola vi ha portato parte dei problemi che esponi nel punto 1.


1. Per spiegare questo punto, occorre un attimo capire cosa ti chiede di fare il manuale, ossia precisare un obiettivo e un piano di Kelly relativo a un determinato indicatore di salute della colonia (pagine 20-21).

L’obiettivo indica la cosa o l’insieme di cose che Kelly vuole ottenere. Nel tuo esempio, sarebbe stato meglio precisare “Un insieme di misure legislative contro la corruzione” per non avere l’impressione di una sola cosa, ma anche in quel caso io lo vedo come poco problematico. Il piano è cosa farà concretamente per raggiungere il suo obiettivo. Per esempio, avrei potuto dire che, nei giorni successivi, Kelly avrebbe chiesto alla sua segreteria di fissare degli incontri con lo stato maggiore dei singoli partiti della Colonia.

In effetti, l’obiettivo e il piano vi servono proprio per narrare cosa succede dopo i singoli tiri, e in caso di successo o di fallimento dell’intera serie di tiri (e quindi della scena di progresso nel suo insieme; pagine 22-23). Grazie all’obiettivo e al piano di Kelly, voi sapete sempre: a) cosa vuole ottenere; b) come intende ottenerlo. Ma non dovete vedere queste cose come dei limiti, semmai come degli aiuti per narrare le conseguenze dei tiri.

Nel vostro caso specifico, il manuale dice che, in caso di successo, Kelly ottiene qualcosa del suo obiettivo, magari non tutto, ma deve essere chiaro che il suo sia un successo (pagina 22). Nel narrare questo progresso, buona parte è lasciata a voi come giocatori. Ora, è vero che un risultato di 9 su una serie è misero (l’ideale sarebbe cercare di portare a casa un 21, o giù di lì, per ogni serie di tiri), ma considerate anche che è oltre la media del singolo tiro (che sarebbe un 7).

Ora, di solito io come mi muovo? Be’, con un successo do a Kelly almeno la parte basilare dell’obiettivo: in questo caso, le avrei fatto portare a casa la legge anticorruzione. Però, poi, c’è anche l’altro lato della medaglia, ossia il fatto che 9 punti progresso su 40 (o anche solo su 20) non sono un traguardo significativo e, allora, nella parte finale della narrazione, ossia quella che segue l’ultimo tiro della serie, quando si va a narrare il successo, il fallimento o le altre conseguenze del tiro, faccio in modo di far vedere nella narrazione come mai questa legge anticorruzione non è un traguardo significativo. In questo caso, per esempio, avrei potuto dire che, subito, si crea una rete di omertà e di corruzione dei singoli funzionari, che si coprono a vicenda e che rendono la legge parzialmente inefficace. Questo crea del contesto. Nel prossimo tiro su questo indicatore di salute, potrei lavorare per costituire un’autorità anticorruzione esterna alla burocrazia già esistente sulla Colonia e operare dei trasferimenti negli uffici chiave per sradicare le gerarchie esistenti (obiettivo) e, per fare questo, potrei fare leva sul capo della sicurezza Lloyds (piano), il quale, come magari abbiamo visto nella scena personale precedente, ha una simpatia nei confronti di Kelly.

Come l’avete gestita voi ci può stare ma io, personalmente, l’avrei fatto sembrare più un successo per Kelly e poi avrei spiegato perché la misura non è così efficace sull’indicatore di salute. Se no sembra che i successi di Kelly non esistano, anche quando il sistema ci dice che esistono. Tenete anche conto che, finché l’indicatore di salute non è risolto, altri problemi continueranno ad emergere relativamente a quell’indicatore di salute, per cui non abbiate paura di narrare anche delle soluzioni a dei problemi esistenti. Altri problemi saranno prontissimi a prenderne il posto, esattamente come nella vita reale.


2. Quando Kelly ricorre all’inganno, il suo non è un successo: è un fallimento. Ma, grazie all’inganno e alle sue menzogne, quello che traspare agli occhi dell’opinione pubblica è che abbia avuto successo (pagina 25). È una cosa che succede spesso in politica. Può capitare, in via totalmente ipotetica, che un politico pratichi una politica sull’immigrazione totalmente fallimentare e disumana, ma che, grazie alla connivenza di una stampa irresponsabile, quello che venga mostrato all’opinione pubblica siano solo immagini di comodo, o dati incompleti e tendenziosi. La percezione pubblica, in quel caso, sarebbe che la gente senta che le politiche sull’immigrazione siano delle buone politiche. Prima o poi, quel politico potrebbe trovarsi davanti a uno scandalo: ossia quando le sue menzogne verranno a galla perché la distanza tra la sua propaganda e la realtà dei fatti sarà talmente palese da non poter più stare in piedi neanche per errore (pagina 28). Ovviamente, stiamo parlando della Colonia di Marte.

Tuttavia, le regole di Mars Colony dicono che, a livello di regole, quello viene trattato come un successo apparente. Ma attento: quelli che vai a sommare ai punti progresso sono dei punti menzogna e non altri punti progresso. Insomma, la gente percepisce che la tua politica è un successo ma, prima o poi, la verità potrebbe venire a galla. Ricorrere all’inganno è un ottimo modo per evitare di accumulare segnalini disprezzo ed evitare così che Kelly venga rimossa dalla sua carica prima di aver raggiunto la nona scena di progresso. Che poi Kelly faccia questo per orgoglio, per meschinità o per la vera convinzione di poter cambiare le cose, se solo questa volta accettasse di truccare un po’ il gioco, è un giudizio che deve riguardare voi come giocatori. Anzi, queste scelte, le motivazioni che gli stanno dietro e le loro conseguenze sono esattamente quello che vi rimarrà alla fine della partita. Abbracciatele con tutti voi stessi, perché alla fine saranno queste le cose delle quali parlerete.

Per rispondere alla tua domanda, per come la vedo, va bene in entrambi i casi: potresti fare delle pressioni sulla stampa o organizzare una marcia basata su una propaganda menzognera, oppure creare un caso mediatico su una marcia che in realtà non c’è mai stata o che, se c’è stata, ha coinvolto solo pochissima gente, magari persino pagata. Per me l’importante è che in qualche modo Kelly sia arrivata ad avere un risultato solamente grazie all’inganno. Entro questi limiti, avete ampi spazi di manovra. Per questo direi che vi siete mossi bene: un domani potrebbe emergere che quella marcia non c’è mai stata e che Kelly ha fatto carte false per fabbricare una notizia ad hoc per fare pressione sui politici per far passare una legge di suo gradimento. Insomma, la gente potrebbe arrabbiarsi per questo.


3. Per prima cosa, dove hai letto delle scene personali in cui Kelly è da sola? Intendiamoci, per me quelle scene vanno benissimo: bisogna vedere come emergono nella vostra partita e se convincono voi come giocatori, innanzitutto.

Una scena personale può durare anche qualche decina di secondi: la cosa importante è che ci riveli qualcosa di significativo su Kelly e su come si rapporta col mondo e con le altre persone. Poniamo che abbiamo appena visto Kelly affrontare a muso duro i membri del suo stesso partito in una seduta del consiglio della Colonia. Magari lì Lloyds l’ha sbugiardata davanti a tutti e lei lo ha rintuzzato, apparentemente mettendolo a tacere (scena di opposizione). Poi è il mio turno di impostare una scena, io sono il salvatore e descrivo Kelly che torna a casa, e va davanti allo specchio: si strucca. Mentre si strucca, dico che pensa a Lloyds, alla loro cena elegante e a quello che si sono detti (qualche scena personale prima), e poi a come lui l’abbia aiutata a far passare la legge anticorruzione (qualche scena di progresso prima). E poi ripensa alle parole dure che le ha appena rivolto. Kelly piange. Sembra una cosa scema, ma noi adesso sappiamo che Kelly ci tiene a Lloyds, che ci tiene davvero. Lo perdonerà mai? Si fiderà di lui? Come la  prenderà sua sorella (la sua affinità)? Cioè, non dovete per forza avere delle scene dialogate che durino mezz’ora per fare emergere la Kelly-persona che sta dietro alla Kelly-politica. A volte sono queste pennellate a fare una grande differenza.

Avete fatto sicuramente bene a usare l’affinità che è, per definizione, la principale fonte di dramma della vita di Kelly, e gli altri PNG (a volte può capitare che finiscano per causare più dramma dell’affinità, e va bene così, visto che è bene che questa parte del gioco sia totalmente emergente). Come vi dicevo sopra, a memoria a me è capitato di giocare scene personali nelle quali Kelly era da sola e l’esempio di sopra è come potrei regolarmi o essermi regolato in merito. Non ti faccio esempi da partite precise perché, nel dettaglio, non me li ricordo.


Se hai altre domande o se hai bisogno di altri chiarimenti, resto qua a disposizione.

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Pattumiera / Re:[Mars Colony] Alcuni dubbi
« il: 2019-07-28 18:10:04 »
Ho letto tutto in fretta e furia. Se riesco, ti rispondo domani, con calma. ;)

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Segnalazioni e News / Re:[GnoccoCON 2019] News
« il: 2019-07-28 11:53:15 »
Grandissimi! Mi sono già iscritto. Non vedo l’ora di rivedervi. ;)

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    Another question from Simone.

    In the rulebook, nothing says, when you are in the jungle, you cannot raise you Silence tokens above the starting number of three. However, we think you cannot. Is it right?


    There’s no limit in the rules on how many Silence tokens you can have. If you have an argument that there should be a limit, I’ll listen.

    Our main argument against the no-limit interpretation was: so you haven’t any mechanical incentive to leave the jungle, once you reach your third Silence token.



    During my last session, the minotaurs were in the jungle all the time.

    At the end of the session, we did, as always, the nameless conversation. However, we wondered: is it normal some nameless minotaurs know what the protagonists did when they were in the jungle?

    We assumed rumours run and all the rest, and we did the scene as normal, but I wonder how do you manage such situations. How can NPC minotaurs talk about something that happened without anyone else watching?


    That’s a good question. It’s a situation that doesn’t come up very often. If the minotaurs have encountered other NPC minotaurs in the jungle, some of whom may have left the jungle or not, or possibly talked to others, then you have some NPCs who can talk about things.

    Or, it could be a conversation about events happening in the Dégringolade while the minotaurs are absent, with a reference to one of them. “I wish that guy was around. He would know what to do.”

    Also, there’s time travel. Some future minotaur storyteller is telling a group of minotaur children a story about something that happened in the jungle a hundred years ago.



    Yesterday we had an inflection in which Simone, the gamemaster, played four Skull tokens and one Silence token (for one intrinsic with weird beliefs and quid pro quo thinking present in the situation), whereas I played my Life token and a Mind token hoping not to draw it. I was clearly aiming to the “You act with physical confidence or skill for a dramatic outcome in your favor and get a Name token.”

    I drew two Skull tokens, my Life token and my Mind token. I was in despair because, to make the combination valid, you need “one player token left in the Krater.” We had one Silence token left in it, but it was the one the gamemaster played for the intrinsic, and not one of my tokens.

    However, Simone told us he thought, for “player token”, you meant “any token which is not a No token or a Skull token,” so we considered the outcome valid.

    Did we do it right?


    I see. I think I would have ruled the other way. It wasn’t a token you contributed, so it wasn’t a player token left in the Krater.

    Simone has two questions about this ruling:

    • Since I was in doubt between playing a Mind token or a Silence token, how would have you distinguished between my Silence token and the Silence token the gamemaster put in the Krater for the intrinsic? How could you have told if the one I didn’t draw was one or the other?
    • In the case another player helped me with some of their tokens, if one or more of their tokens were still in the Krater after my draw, should we have considered them “player tokens”?

    • If it’s not clear it’s not a player token, I would assume it is a player token.
    • I would call that a player token.



    During our penultimate session, Iaconte (Saverio’s minotaur) wanted to put some sleep-inducing substance in the beverage of an empyreus who was kissing his ward, a young girl whose name is Linesha.

    Simone, the gamemaster, told him: “To me, you’re totally against the ‘do not want’ precept of the Silence. Please, give me one of your Silence tokens.”

    Saverio gave it to him. The problem was it was Iaconte’s last Silence token; therefore, he went frantic immediately after. Saverio’s recrimination was: “I was trying to do something meaningful, but I couldn’t even complete it because I had to go frantic first.”

    Did we play that situation properly?


    I would have done it like Simone did. But if the player seemed frustrated I would have let him take a small action before going frantic. Maybe putting the sleep powder in the beverage. Maybe saying something to Linesha.[/list][/list][/list][/list]

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    Qui caliamo la maschera. Gli eventi della vita reale che mi hanno portato a scrivere questa circostanza di vita e di lavoro per i minotauri de Il Silenzio dei minotauri sono stati due.

    Il primo è stato quando Giulia e altre ragazze hanno deciso di aprire il gruppo “Sisterhood  of Evil” su Facebook, come spazio sicuro in cui le persone che si riconoscono dalla parte femminile dello spettro del genere potessero discutere di gioco di ruolo senza le solite manifestazioni di maschilismo.

    Il secondo è stato quando sempre Giulia ha pubblicato la traduzione dell’articolo “Safer larping”, che parlava della sicurezza nel mondo dei giochi di ruolo dal vivo. Lì in molti, specie uomini, avevano dipinto il mondo dei giochi di ruolo italiano come il paese delle meraviglie in cui non ci sono mai episodi di abusi. Salvo che poi pare che le donne, specie negli spazi sicuri, avessero da dire qualcosa di diverso in proposito.

    Quindi sì, questa circostanza di vita e di lavoro è stata scritta per un gioco, ma è dedicata a Giulia e, in generale, a tutte le giocatrici di ruolo del mondo reale.

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    Gioco Concreto / Re:[Mars Colony] Dodici principi di gioco
    « il: 2019-07-08 20:48:24 »
    I problemi sono come i virus: continuano a diffondersi

    Gli Indicatori di Salute della Colonia definiscono da tre a cinque problemi potenzialmente catastrofici, che ostacolano la sopravvivenza della Colonia sul lungo termine. Si tratta di minacce all’esistenza stessa della Colonia, e le dovreste trattare in quanto tali. Questo significa che quei problemi sono seri, dannatamente seri; e significa anche che sono tutto tranne che isolati. Le regole incoraggiano entrambi voi giocatori a discutere la natura degli Indicatori di Salute della Colonia, dopo averli scelta dalla lista di possibilità che vi viene offerta. Dovreste pensare a quella discussione come a una sorta di sommario iniziale, non a come se fosse una storia già scritta. Si tratta semplicemente di spunti, tramite i quali dare inizio al processo creativo; non si tratta di una lista di limiti e costrizioni. I problemi trovano sempre un modo per diffondersi, per uscire dai loro confini iniziali, per infettare altri aspetti della vita della Colonia che, all’inizio, non erano neanche visibili. Quando giocate nei panni del Governatore, dovreste trovare il modo di complicare ogni singolo Indicatore di Salute, usando i risultati dei dadi e i piani di Kelly (sia i suoi successi sia i suoi fallimenti) come un continua fonte d’ispirazione.

    Se, per esempio, avete scelto “acqua” come Indicatore di Salute e, appena dopo, lo definite come un problema di contaminazione dei macchinari di perforazione e riscaldamento, potreste iniziare con una scena tranquilla nella sala del Consiglio della Colonia, nella quale si vede Kelly battersi per aumentare i finanziamenti destinati alle squadre di ingegneria. Poi, magari, passerete a una scena nella quale Kelly ispezionerà uno degli impianti di bonifica delle acque e conoscerà in prima persona le persone che stanno dietro le infrastrutture che amministra. Ma, a meno che Kelly non risolva immediatamente il problema (e sarà molto difficile), potreste arrivare a scoprire che quella che sembrava solo una semplice contaminazione nasconda, in realtà, un sabotaggio messo in atto da dei lavoratori scontenti. O, forse, la richiesta di Kelly di aumentare i finanziamenti porterà alla luce un sistema di frodi a opera di alcuni rappresentanti della Coalizione Terrestre. Qualunque cosa facciate, lasciate che il problema si sviluppi solo per avvilupparsi con un altro problema e un altro ancora. In questo modo, le realtà politiche e ambientali sembreranno ancora più reali, e ancora più scoraggianti.

    Link

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    Le circostanze di vita e di lavoro che scaturiscono dal mondo dei giocatori di ruolo sono sempre le migliori. ;D

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    Da un po’ di tempo, ho un quadernino per gli appunti sul quale segno al volo le circostanze di vita e di lavoro che mi vengono in mente da usare nelle future partite de Il Silenzio dei minotauri. Una sola circostanzadi vita e di lavoro non è abbastanza per una preparazione completa (anche con due soli giocatori, bisogna comuque scriverne almeno due), ma è comunque qualcosa che mi sento di condividere con voi.

    Questa l’ho scritta il 4 giugno 2019.

    (Link alla versione sempre aggiornata su Google Drive.)

    Il portico di Ramtha

    Il distretto di Iriry è sempre stato famoso per le sue botteghe orafe, ma c’è anche un’altra produzione che lì ha successo: quella dei flauti a due canne che la gente di Dégringolade, a memoria d’uomo, ha sempre chiamato “ikliask”. E gli ikliask sono sempre stati gli strumenti preferiti dagli artisti di strada per domare i serpenti-liana e, secondo le parole dei saggi e degli anziani, nel suono degli ikliask è possibile ritrovare le stesse cacofonie che si odono la notte ascoltando le stelle, ma rese melodiche. Secondo altri ancora, gli ikliask furono un dono fatto, tanto tempo fa, a un minotauro reso folle dalla Voce Immobile, ma tutte queste sono solo speculazioni e nessuno, oggi, saprebbe dire con certezza come gli ikliask si siano diffusi a Dégringolade.

    Gli ikliask di Iriry sono prodotti nella bottega di Aule, che iniziò l’attività diversi anni or sono. Nessuno suona gli ikliask, presso la botte di Aule, salve Velthur, designato da Aule stesso a provare di persona tutti gli ikliask, prima di metterli in vendita. Se Velthur dice che un flauto è fatto bene, allora è fatto bene e viene venduto; se, viceversa, egli dice che è fatto male, allora viene gettato, senza possibilità che si possa vendere.

    La bottega di Aule impiega anche molte donne del distretto di Iriry. Qualche settimana fa, Caia, una di loro, ha deciso di recuperare uno dei flauti gettati nel cumulo degli scarti e ha cominciato ad andarlo a suonare per conto proprio, dopo l’orario di lavoro, presso l’antico portico, con gli archi a forma di mascheroni e tutti invasi dalla vegetazione, che è abbandonato da tempo immemore appena di fronte alla riva del fiume Vauxgar e che alcuni chiamano “portico di Ramtha”.

    Da allora, anche altre lavoratrici hanno preso il suo esempio: hanno raccolto un flauto difettoso dalla pila di Velthur e, dopo il lavoro, sono andate a suonare presso il portico di Ramtha. Lì, si è riunito un piccolo tiaso di donne che suonano, cantano, ballano e parlano di ciò che piace a loro e, siccome la zona è isolata e abbandonata da tempo, non sembrano disturbare il sonno di nessuno.

    Tuttavia, i loro colleghi all’officina non sembrano viverla bene: si chiedono che senso abbia salvare degli ikliask rotti per suonarli come se fossero buoni, e che senso abbia rubare ore al proprio sonno per lasciarsi andare ad attività così vuote e leziose.

    Velthur ha anche preso da parte Caia e le ha chiesto: «Cosa ve ne fate di quei flauti stonati? Non vedete che li ho scartati? E poi, si può mai sapere cosa combinate al portico di Ramtha? Che bisogno c’è di questi raduni? Facendo quello che fate e suonando gli ikliask difettati, portate un cattivo nome all’attività: tutti coloro che sentono quei suoni penseranno che tutti gli ikliask di Aule abbiano un suono così brutto!».

    E Caia gli ha risposto: «A noi il loro suono non urta e poi non possiamo permetterci degli ikliask buoni: costano troppo per le nostre tasche! Noi al portico suoniamo, cantiamo, balliamo e parliamo da amiche. Nessuno dei nostri mariti ha potuto lamentarsi che non curassimo la casa, i figli o il letto coniugale, e il portico è lontano dalle case: nessuno ha potuto lamentarsi che disturbiamo il suo sonno. Si può mai sapere che fastidio vi diamo?».

    Lavori dei minotauri
    • costruttore di ikliask alla bottega di Aule;
    • incaricato di pedinare la moglie da un marito geloso.

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    Un’altra circostanza di vita e di lavoro per Il Silenzio dei minotauri, da me scritta il 20 maggio 2019.

    (Link alla versione sempre aggiornata su Google Drive.)

    Lo scriba impaziente

    Nel distretto di Yussuk vi è anche Khufu, un maestro scriba. Khufu è molto famoso e tutti lo chiamano per scrivere cose in bella grafia e per imparare da lui. Quando si parla di scrittura, è presto detto: è Khufu la persona che fa per te, o così dicono tutti.

    Khufu, però, è anche esigente e non ha tempo da perdere. Recentemente, due famiglie facoltose hanno mandato i loro figli da lui per fargli imparare l’arte della scrittura e della calligrafia. Questi sono Apepi e Nena.

    Per Apepi e Nena, tuttavia, apprendere da Khufu è diventato molto frustrante: ogni loro domanda, per lo scriba, non è che sciocca e banale. In particolare, da ultimo, Khufu ha preso a dire loro di andare nella giungla e di ascoltare le parole degli uccelli Har-pi-ra. Infatti, una storia antica dice che, molto tempo fa, quando ci fu il rogo dei Sette Libri di Merte, l’essenza di quei primi scribi che li avevano vergati passò, attraverso i fumi dell’incendio, nella giungla e si era fatta spirito nelle semplici menti degli Har-pi-ra che, da allora, non possono morire fino a che tutta la conoscenza che andò bruciata non ritornerà, infine, nella società degli uomini.

    Khufu sostiene che gli Har-pi-ra siano stati anche i suoi maestri e che, se Apepi e Nena voglio avere qualche speranza di ricevere un qualche insegnamento proficuo da lui, prima devono almeno raggiungere le basi in questo modo.

    Apepi, frustrato com’è, sarebbe già tornato a casa, se non fosse che, facendolo, verrebbe visto da tutti come uno sconfitto. Nena, invece, sta covando un pensiero più torbido: secondo lei, Khufu sarebbe solo uno scriba mediocre che sta difendendo il suo status, senza avere davvero la conoscenza e le competenze necessarie per essere l’insegnante che dice, invece, di essere.

    Lavori dei minotauri
    • addetto alla bottega scrittoria (prepara i papiri, gli stili e gli inchiostri);
    • bibliotecario di Khufu;
    • un altro alunno di Khufu.

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    About gifts: can you put a gift token in the Krater even if you’re not using a gift in the fiction, or do you have to use a gift in the fiction to put a gift token in the Krater?

    The English language text says, “[T]he player minotaur’s subsequent token contribution [to the Krater] is unconnected to any actions he may have taken, and is wholly about aiming for desired outcomes.”

    This is true for Gift tokens and all tokens. Whatever you put in you put in, independent of the preceding fiction. Then roleplay what the drawn tokens indicate.



    Yesterday I got the single skull token outcome from the Krater. Since I’ve been impressive in a dangerous situation recently, we applied the new outcome, which was the one with the single name token.

    The question is: shall I also add a name token to my set of tokens, even if I didn’t get it from my four-token draw, or shall we only consider it as an outcome, without adding the name token to my set?


    The English language text says, “[A]ny outcome that says ‘treat as’ means just for matching the current Krater’s outcomes.”

    So that Skull token doesn’t somehow actually turn into a Name token that you get to keep. You treat it as a Name token for determining the Krater outcome, and then return it to the gamemaster’s supply, as a Skull token.



    My friend Simone told me: “I wonder if, while you are writing new movings for the NPC and new jungle encounters, you have to look for some kind of thematic progression, like the one you look for when you write  subsequent cities in Dogs in the Vineyard.”

    “I don’t know,” I told him, “but I suppose we could ask Paul.”

    And here we are.


    I think as gamemaster you just do this naturally. You’re informed by the fiction that has come before; you’re invested in the forward momentum of the characters, and you just create NPCs and circumstances that enable them to go forward as characters.



    While I was re-reading the rules about the foremost (page 93), the awareness that a PC philosopher minotaur can never be the foremost, whereas an NPC philosopher minotaur will always be the foremost, stroke me with strength. I wonder: is there some thematic significance I’m missing about this decision?

    Some design decisions are gut decisions. This one just felt right to me. The stated group decision for campaign play is whether the Watchers will ever bloom again. But play is also about an unstated one regarding the the philosopher archetype’s creation of and commitment to the life code of Silence. I run philosopher NPCs as foils for the players. They’re difficult, conflicted, imperfect authorities.

    There may be a bit of My Life with Master in making an NPC philosopher always the foremost. If I choose to include a philosopher among the minotaurs when they gather in the jungle, then I’ve decided I have a purpose for an NPC who is a difficult, conflicted, imperfect authority in the current life circumstances of the minotaurs. If I don’t have such a purpose, I probably don’t include a philosopher.

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    Vabbè, ti ringrazio. Di certo non li scrivo per diventare famoso, se no avrei già smesso da un pezzo, col successo che hanno. ;D

    Già che ci sono, aggiungo un paio di considerazioni.

    La prima è la durata della sessione: abbiamo cominciato a giocare le scene alle 22:00 circa e abbiamo iniziato il congresso dei senza nome alle 23:45 circa. In poche parole abbiamo giocato due scene in un’ora e quarantacinque minuti. Ce la siamo presa molto comoda! Alla fine della sessione, ho chiesto ai giocatori se questo fosse problematico; loro mi hanno detto di no, ma la fortuna ha voluto che in queste scene i minotauri fossero sempre assieme, per cui non c’è stato un momento in cui i giocatori non erano attivi. Inoltre c’è da considerare che chiunque abbia giocato a Il Silenzio dei minotauri, credo, sappia bene quanto è lungo impostare la prima inflessione, spiegare tutto, aspettare che i giocatori facciano le loro scelte, controllare i risultati dell’urna e giocare per applicarli. Insomma, sono convinto che abbiamo molti spazi di miglioramento a riguardo.

    La seconda è che, quando il Mantonero ha concordato col Pellechiara la versione da riportare sulla morte di Kultilda Empyreus, una volta tornati a Dégringolade, la cosa importante che sopra non avevo riportato è questa: si sono accordati per dire che il fiore di Ekoldore è stato danneggiato durante il combattimento con le piante. In poche parole, il Mantonero ha sabotato scientemente il fiore e intende portarlo a Suree Empyreus facendo finta di aver fatto di tutto per adempiere alla sua missione, ma in realtà ha operato deliberatamente per far sì che quel fiore fosse morto. Una scelta non da poco, che coinvolge con la menzogna anche il Pellechiara. Vedremo che cosa ne verrà!

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