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Gioco Concreto / Re:[CnV] Tre dubbi sui conflitti
« il: 2018-06-22 09:47:41 »
Grazie per le risposte.
Ho la seconda edizione del manuale in Italiano ma questa sessione di CnV è stata la mia prima esperienza con un GdR non simulazionista (se si esclude qualcosina con il Powered by Apocalypse) quindi devo ancora finire di adattarmi psicologicamente (e con me i giocatori anche se è stato "simpatico" vedere più spaesato all'inizio uno che gioca di ruolo da anni rispetto a chi era alla sua seconda esperienza in assoluto a dimostrazione che è più facile imparare qualcosa da zero che farlo solo dopo aver abbandonato un certo imprinting).
Per la faccenda del coltello, ripensandoci, credo di non aver gestito male il conflitto. Alla fine B non voleva davvero usarlo, solo ricordare a M che in caso di scontro fisico avrebbe avuto lei la meglio e pure lui non aveva proprio voglia di affrontarla indipendentemente dal suo essere violento. Ieri mi sono dimenticato di specificare che i dadi da lei tirati non erano propriamente quelli del coltello come proprietà ma della sua abilità nel maneggiarli, cosa che, se ho capito bene, dovrebbe avvalorare la correttezza della vicenda.
La tempesta è stato il primo conflitto successivo a quelli di iniziazione.
Ammetto di averlo inserito anche per far sperimentare ai giocatori un conflitto con più parti (loro tre e me e non solo uno di loro contro di me) ma avrei potuto risparmiarmelo. Volevo rendere più chiaro il gioco ma a posteriori mi sono reso conto che l'inserire conflitti "non necessari" e forse pure "forzati" può avere al massimo l'effetto opposto (tralasciando l'esperienza del fallout).
Quello però non è stato un fraintendimento del manuale ma proprio un mio essermi rincretinito in quel momento.
Devo sapermi "calibrare", punto.
Lo farò con la pratica.
Prima di chiudere ci tengo a precisare che le conseguenze negative del fallout i giocatori che hanno perso il conflitto le hanno scelte bene ed in maniera autonoma se si esclude una mia occhiataccia ad uno dei due (che però subito si è corretto da solo). Entrambi sono arrivati tardi a destinazione ed i malus dalla lista li hanno scelti prendendo davvero spunto dal loro background ("avendo fallito mi sento mortificato e quindi la mia capacità di risolvere le cose in questo modo viene minata...").
Boh, ancora grazie degli spunti di riflessione, spero di risolvere eventuali altri dubbi semplicemente rileggendo il manuale o discutendone con gli altri al tavolo.
Ho la seconda edizione del manuale in Italiano ma questa sessione di CnV è stata la mia prima esperienza con un GdR non simulazionista (se si esclude qualcosina con il Powered by Apocalypse) quindi devo ancora finire di adattarmi psicologicamente (e con me i giocatori anche se è stato "simpatico" vedere più spaesato all'inizio uno che gioca di ruolo da anni rispetto a chi era alla sua seconda esperienza in assoluto a dimostrazione che è più facile imparare qualcosa da zero che farlo solo dopo aver abbandonato un certo imprinting).
Per la faccenda del coltello, ripensandoci, credo di non aver gestito male il conflitto. Alla fine B non voleva davvero usarlo, solo ricordare a M che in caso di scontro fisico avrebbe avuto lei la meglio e pure lui non aveva proprio voglia di affrontarla indipendentemente dal suo essere violento. Ieri mi sono dimenticato di specificare che i dadi da lei tirati non erano propriamente quelli del coltello come proprietà ma della sua abilità nel maneggiarli, cosa che, se ho capito bene, dovrebbe avvalorare la correttezza della vicenda.
La tempesta è stato il primo conflitto successivo a quelli di iniziazione.
Ammetto di averlo inserito anche per far sperimentare ai giocatori un conflitto con più parti (loro tre e me e non solo uno di loro contro di me) ma avrei potuto risparmiarmelo. Volevo rendere più chiaro il gioco ma a posteriori mi sono reso conto che l'inserire conflitti "non necessari" e forse pure "forzati" può avere al massimo l'effetto opposto (tralasciando l'esperienza del fallout).
Quello però non è stato un fraintendimento del manuale ma proprio un mio essermi rincretinito in quel momento.
Devo sapermi "calibrare", punto.
Lo farò con la pratica.
Prima di chiudere ci tengo a precisare che le conseguenze negative del fallout i giocatori che hanno perso il conflitto le hanno scelte bene ed in maniera autonoma se si esclude una mia occhiataccia ad uno dei due (che però subito si è corretto da solo). Entrambi sono arrivati tardi a destinazione ed i malus dalla lista li hanno scelti prendendo davvero spunto dal loro background ("avendo fallito mi sento mortificato e quindi la mia capacità di risolvere le cose in questo modo viene minata...").
Boh, ancora grazie degli spunti di riflessione, spero di risolvere eventuali altri dubbi semplicemente rileggendo il manuale o discutendone con gli altri al tavolo.