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Gente Che Gioca => Gioco Concreto => Topic aperto da: Fabio Succi Cimentini - 2012-03-28 18:00:15
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Parliamo di paura.
Tra idee più grosse fallite per colpa di un hangout che è partito solo tardi, ieri alla fine si è finiti io e Mauro a giocare un paio di partite di Fantasmi Assassini. E' già interessante come il totale minimalismo del personaggio, che ti fa scegliere solo il nome, ti porti a metterti in prima persona: e infatti il 'mio' esploratore si chiamava Fabio.
E' finita che, in tutte le domande che mi ha fatto ho risposto non per un personaggio immaginario ma per quella che è la mia vita e alcune mie fragili aspirazioni - tutte tranne una che ok, mi son reso conto dopo che avrei giocato fin troppo in casa a dare la risposta 'vera'. Anche questo lo trovo interessante a pensarci dopo (scusate la ritrosia ma appunto, sono 'punti deboli'.)
Momento chiave, l'apparizione della seconda stanza: la mia compagna in game che tiene in braccio un bambino che non respira. Qui deglutisco, mi fermo un attimo, testuali parole: "ok, tutto questo mi mette un attimo in difficoltà." Ho pure pensato un paio di volte di andare al 48 e fermarla, ho tenuto duro un po' per le carte buone un po' per la voglia di riuscire a risolvere la situazione del fantasma, è finita male. In effetti la struttura molto minimale, guidata e assieme serrata ti permette ti metterti in gioco, e di essere in una storia di orrore breve ma intensa; serve, certo, collaborare giocatore ed MC per puntare sui tasti che emozionano.
Ed è stato interessante. Ho un attimo il dubbio che questa sensazione possa esaurirsi , ma è appunto un qualcosa di astratto e vediamo se e come il gioco confermerà o smentirà questo.
Mi spiace alla fine di essere stato assai meno forte io una volta pigliato il ruolo di MC - del resto non è neanche una novità che io prenda una certa difficoltà a giocare aggressivo verso gli altri - ma c'è da prendere confidenza con lo strumento e rodare. La fiducia c'è.
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L'ho provato poche volte, ma quando vedevo quelle domande "di all'MC un tuo modello di vita" oppure "di all'MC se e quando pensi di aver un figlio" era chiaro che si trattava di segnalazioni. Erano tutti spunti per l'MC per mettere nuovi fantasmi, per creare situazioni ad hoc per quel personaggio.
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È ovvio che tu metta del tuo nelle risposte.
In Fantasmi Assassini, praticamente, il personaggio non esiste. È un po la meccanica dell'orrore svelato (http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,3269.0.html)de La Mia Vita col Padrone, che ti obbliga ad aprirti e a dare indicazioni al tuo corrispettivo per "farti del male".
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L'idea di rispondere in prima persona è ottima se si vuole una sessione intensa. A Play ho potuto giocare con Mauro, ma non ho spinto molto sul personale del personaggio, anche perché tra tamburi ed altri macelli non vedevo l'ambiente adatto a una sessione intima e terrificante... ::)
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E' già interessante come il totale minimalismo del personaggio, che ti fa scegliere solo il nome, ti porti a metterti in prima persona: e infatti il 'mio' esploratore si chiamava Fabio.
OT? Forse.
Mi ricorda quello che diceva Michele di Dubbio: sul palcoscenico non c'è solo il tuo PG, ci sei TU, NUDO COME UN VERME.
E la mitica partita di LMVcAngelica, quella "senza rete di sicurezza", con i giocatori nella parte di sè stessi. Il momento più Unsafe dell'universo.
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Eh, in effetti quella totale minimalità di personaggio l'ho trovata - certo, con più impatto almeno per ora, ma direi che è voluto - proprio nel jeepform. Qui mi pare più facile virarla sul safe, dato che dipende cosa tu giocatore decidi di metterci nelle domande, ciononostante è una potenzialità che resta lì e resta ottima.
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Momento chiave, l'apparizione della seconda stanza: la mia compagna in game che tiene in braccio un bambino che non respira
Non ne sono certo, ma sai che forse non ho detto che non respirava? Sporco/coperto di sangue, sì; che non respirava, non ne sono certo.
Mi spiace alla fine di essere stato assai meno forte io una volta pigliato il ruolo di MC - del resto non è neanche una novità che io prenda una certa difficoltà a giocare aggressivo verso gli altri - ma c'è da prendere confidenza con lo strumento e rodare
È anche questione di, per usare un termine tecnico, culo. Puro e semplice: riuscire a toccare un tasto sensibile di uno che non conosci (molto), e farlo nel modo giusto. Io ci sono riuscito, tu no, ma non è (solo?) bravura: se avessi messo solo il bambino, o solo la compagna (come ho inizialmente pensato di fare), magari non avrei ottenuto lo stesso effetto.
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Guarda, o era "non respirava" o era "completamente immobile". Ricordo che comunque l'implicazione era implacabilmente la stessa. E diciamo che, se in effetti non è scontato riuscire a trovare il tasto giusto anche dopo l'esperienza, sicuramente aiuta avere un po' di fantasmi sul groppone. Credo.
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Aiuta avere esperienza con giochi in genere che spingano su simili cose, cercando di andare sul personale; questo sicuramente.
Tra "Non respira" e "Non si muove" direi la seconda.