Gentechegioca
Chiacchieriamo => Generale => Topic aperto da: Mattia Bulgarelli - 2011-12-15 11:22:44
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QUESTO THREAD PARTE IN SLOW DOWN!
Domanda scomoda: ma sono solo io che trovo un'alta percentuale di "casi umani" all'interno di club, associazioni ludiche, ecc.?
La cosa non è limitata ai GdR, ma si estende al "ludico" in generale, nella mia esperienza (e ad altri settori, ma lasciamo stare).
Oppure è l'umanità che è così ed io sono un vecchio misantropo a trent'anni e spiccioli? ;__;
Definisco, ai fini di questo thread, il "caso umano": colui/colei che non si sa rapportare in modo sereno e pacato con le altre persone, ignorando una o più cose di questa lista.
- adattare il rispetto degli spazi personali al grado di conoscenza/confidenza, sia fisici sia nel senso di "regole di cortesia adatte all'occasione",
- come portare avanti una conversazione su argomenti leggeri,
- come esprimere opinioni sensate su argomenti importanti,
- il basilare concetto di "empatia verso il prossimo",
- "arrangiarsi" in genere,
- avere obiettivi nella vita.
IN QUESTO THREAD: opinioni personali vostre sull'argomento. NIENTE NOMI per motivi ovvi.
Il dubbio mi è venuto confrontando lo spirito d'iniziativa del mio corso di ballo e di questo forum (le 'Con mica nascono da sole!) con l'aria che tira mediamente nell'ambiente ludico (o forse sono io che ho brutte esperienze? Smentitemi!).
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Il matematico in me (e una buona dose di coscienza sporca) mi portano a fare una domanda riguardo alla definizione: una persona che si sa rapportare in modo sereno e pacato con gli altri ma a cui mancano comunque uno o più punti della lista, conta come caso umano?
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Non so se i miei obiettivi nella vita (sopravvivere, stare in salute, arrivare a livello 60 in un gioco che probabilmente ci metterò 14 anni a finire) siano sufficienti a non definirmi caso umano.
E (crosspost) aggiungo la medesima domanda di Mr. Mario.
Quindi in base a questo potrei o non potrei avere diritto di osservare le pagliuzze negli occhi altrui in questo thread.
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credo dovresti smettere di frequentare nerd o geek...
Probabilmente ci perderesti in gradi di intelligenza allo stato puro, ma ci guadagneresti esponenzialmente riguardo a capacità sociali...
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- adattare il rispetto degli spazi personali al grado di conoscenza/confidenza, sia fisici sia nel senso di "regole di cortesia adatte all'occasione",
tutte le altre ritengo di averle in pieno, ma questa non ne sono francamente sicuro. Si, di solito si, ma arrivo al livello intimo in modo probabilmente troppo rapido, anche se mi sembra che crescendo io sia diventato più moderato. Ma la mia abitudine di abbracciare tutti o di farmi foto nudo con la gente alle CON potrebbe rientrare in questo caso? O è considerata "cortesia adatta all'occasione"?
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Spiegel, hai dimenticato di menzionare anche la tua inclinazione a mandare a quel paese gente che non hai mai visto prima in vita tua XD (*coff* cena di lucca *coff*)
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Credo di conoscerne diverse, di persone con queste caratteristiche. Alcune le frequento con piacere, a patto che la giornata sia giusta (semplicemente, certi giorni non apprezzo certe tare).
Forse hai sviluppato una certa insofferenza verso caratteristiche che, per scarsa educazione imperante o per limiti di alcuni, sono molto comuni.
Personalmente, decido di volta in volta se certe persone, a livello umano, mi danno più degli anni di vita che mi tolgono scatenandomi il nervoso. Se il bilancio è positivo, le frequento.
Ah, non sto parlando esclusivamente di giocatori di ruolo/di boardgame: le caratteristiche che hai elencato nel primo post sono diffuse un po' in qualunque categoria di persone: alla fine, una persona non è solo "appassionata di giochi" o "appassionata di sport", nemmeno se si tratta di qualcuno con un cervello lobotomizzato al punto da concepire un unico tipo di attività piacevole o interessante.
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Non ho troppe esperienze con associazioni o club.
Nell'associazione di cui faccio parte mi sembra che di casi umani non ce ne siano (almeno per come conosco io i Soci e per come sono stati definiti nel thread, ma devo ammettere che alcuni di questi li conosco da ben prima della fondazione dell'associazione quindi non ho una visione esterna).
Devo ammettere però che nel mondo ludico ho avuto l'impressione che di "casi umani" ce ne siano parecchi. In questo la mia morosa è particolarmente d'accordo e per questo non mi accompagna mai in nessun evento ludico :(.
Riguardo al "non si sa rapportare in modo sereno e pacato con le altre persone" alcuni Soci dell'associazione di cui faccio parte mi hanno raccontato di giocatori che ai tornei di Carcassonne iniziano a sudare e a cui tremano le mani e chiedono un attimo di tempo perchè sono tesi.
Questo fatto probabilmente è dovuto solo alla tensione del momento in tornei importanti (master del Play, master di Pisa, ecc...), tuttavia i Soci di cui parlavo prima non li ho mai visti comportarsi così nemmeno nei tornei importanti.
In definitiva la mia esperienza mi dice che è possibile creare un ambiente ludico in cui i "casi umani" non siano la regola, ma che il mondo ludico non ne è privo.
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Ah, non sto parlando esclusivamente di giocatori di ruolo/di boardgame: le caratteristiche che hai elencato nel primo post sono diffuse un po' in qualunque categoria di persone: alla fine, una persona non è solo "appassionata di giochi" o "appassionata di sport", nemmeno se si tratta di qualcuno con un cervello lobotomizzato al punto da concepire un unico tipo di attività piacevole o interessante.
Se frequenti certi ambienti discotecari troverai gli stessi difetti aggravati :-p
TUTTI gli esseri umani sono socialmente imperfetti, perché caratteristiche sviluppate in un determinato contesto collassano fuori da esso.
Per dire uno abituato a contesti in cui devi importi per finire una frase sarà maleducato quando parlerà con gente che non ha questa pessima abitudine, magari me ne rendo conto, ma cambiare continuamente non è possibile.
Si vede semmai che frequenti poca gente fuori dal mondo nerd ^^
Nel mio caso tendo a frequentare otaku e giocatori perché spesso hanno atteggiamenti che apprezzo.
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io ho conosciuto pure gente a cui non piace il cioccolato
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Anch'io ho trovato molti casi umani.
Purtroppo nell'ambiente GdR ne ho trovati molti di più della media.
Forse perché avevo aspettative troppo elevate :(
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io ho conosciuto pure gente a cui non piace il cioccolato
Presente! o/
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ma se un maglione è marrone ... rimane marrone anche se lo guarda qualcun altro? e lo lavi?
Cestino per OT dal prossimo OT. Chiaro?
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Rimossi post per violazione dello SLOW DOWN.
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A sentirti, Mattia, credo di stare in un'isola felice.
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Sei un misantropo di trent'anni :)
Ho trovato persone validissime, intelligenti, molti dei quali sono diventati, nel tempo, miei amici. Ne sono molto fiero.
Probabilmente qualcuno rientra, o rientrava (io per primo :) ), nella tua definizione, ma alla fine devo dire che oggi sarei meno "ricco" di esperienze se non li avessi conosciuti, quindi che ti devo dire, non riesco a trovarmi del tutto in quello che dici.
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Hai valutato l'ipotesi che sei tu a vivere in un'isola felice e il gruppo primario di persone con cui ti trovi la sera siano "normali" per i tuoi canoni?
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(se per sbaglio ho cestinato qualche post che per voi era "valido", ripostatelo spiegando perché era IT. Se per caso ho cestinato qualcosa per violazione dello SLOW DOWN, ripostatelo nei tempi convenuti. È tutto nel Cestino, ovviamente, potete copia-incollare)
Ed ora, rispondo ad un po' di questioni sollevate e aggiungo pensieri miei.
Per prima cosa, tenete conto che è un RANT. Un RANT di una persona che ne ha piene le scatole di fare da babysitter a persone della sua età che non hanno veri e propri bisogni, che sì-e-no sono amici, che sono legalmente capaci di intendere e di volere.
@Mario, Zachiel e Spiegel: mettiamola così. Uno che si pone il problema di come rapportarsi agli altri in modo "non fastidioso" è automaticamente escluso dal "caso umano". Per definizione (mia) il "caso umano" è quello che persevera ad essere un peso morto e/o un fastidio e NON LA CAPISCE.
La gaffe capita a chiunque, io parlo di un comportamento sistematicamente fastidioso e che, dal contesto della persona, è chiaro che non sarà mai correggibile (si dice così?).
@Iacopo: io sono uno di quelli che cavillano sulla semantica, mettendo i nerd dal lato "caso umano" e i "geek" dal lato "non caso umano". Mi piacciono le persone intelligenti, capaci di logica e ragionamento ad alto livello (era uno dei motti di Google "assumi sempre persone migliori di te"?)... Ma questa capacità di ragionamento non esclude quella di "ragionare sul dare fastidio ad altri".
Sei strano? Ok, bene.
Sei strano E ANCHE mi crei un problema? Schiodati dalla mia schiena.
@tutti: a quanto pare sono io particolarmente sfigato, darò sicurezza e "agganci" ai Casi Umani per motivi a me ignoti... e sì, frequento gente non-nerd... Sarà questo che mi abbassa la soglia di sopportazione? Se frequentassi un circolo religioso sarei allergico ai più bigotti, forse.
E non è una questione di nerditudine (anche se è sintomatico che l'abbiate pensato ^_- ), a pensarci bene. Ci sono molti Casi Umani non-nerd, al contrario.
Forse è stata una sovraesposizione nell'ultimo periodo che mi ha fatto scattare il RANTone cattivo.
Una cosa che apprezzo delle 'Con indie (e su GcG) è che mi pare di trovarci una percentuale di persone in grado di rapportarsi serenamente con estranei più alta di quella che ricordo in altre esperienze ludiche.
(baci, abbracci, lacrime napulitane, vivvogliobbene ragazzi, ecc. ecc.)
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@tutti: a quanto pare sono io particolarmente sfigato, darò sicurezza e "agganci" ai Casi Umani per motivi a me ignoti... e sì, frequento gente non-nerd... Sarà questo che mi abbassa la soglia di sopportazione? Se frequentassi un circolo religioso sarei allergico ai più bigotti, forse.
No, mi pare che molti volevan dire che persone poco "cortesi" nell' approciarsi agli altri li trovi in qualsiasi ambiente.
Per dire, casi umani ne ho trovati tanti pure io, ma anche fuori dall' ambiente ludico.
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Mattia, un po' non riesco a seguirti. Hai postato dei principi encomiabili di "sapere vivere un minimo di vita sociale", ma non riesco ad immaginare troppo il caso in cui vengano violati e si raggiunga l'insopportabilità ed essere, come posso dire, capaci di andare al supermercato a prendere uno yogurt.
Mi fai un AP?
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@Luca/Dairon: che ne dici se proseguiamo, almeno per gli esempi di Actual Life, via messaggio privato? Non vorrei mai che qualcuno "si riconoscesse" (non credo che abbiano mai frequentato GcG, ma non si sa mai).
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Uhm.... non credo sia il caso; sarebbe come dire, far diventare il thread molto poco costruttivo. D'accordo che è un rant, ma insomma...
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Devo dire che ti capisco Mattia, io ho incontrato molti casi umani e sono anche stata spesso costretta a giocare di ruolo con loro.
Alcune di queste persone non sono proprio tremende, ma se mi capitava di uscirci per più di due giorni consecutivi sentivo il bisogno di spararmi in testa.
Il mio livello di sopportazione è davvero, davvero, davvero alto! Spiegel lo sa, ma se posso evitare di avere a che fare con persone particolarmente infantili, testarde, volgari (oops con questa dovrei escludere il mio ragazzo... ::)) irritanti, pignole, scorbutiche ecc... lo faccio volentieri. Piuttosto, sto dentro casa da sola a guardarmi le repliche delle repliche in tv, preferisco la solitudine dell'eremita alla vicinanza a certe persone.
Cioè per farvi capire, io ho giocato di ruolo con una coppia che a causa di una lite idiota in gioco su D&D s'è lasciata! Ma ci rendiamo conto?!
Una ragazza s'è messa a piangere perché in gioco un altro personaggio le aveva bocciato un'idea...
Ma in che mondo vivi se non capisci la differenza tra finzione e reale???
E poi passerei io da cattiva se le ridessi in faccia mentre lei piangendo mi racconta questa cosa, per fortuna non ne ha parlato con me o sarebbe successo proprio questo.
- adattare il rispetto degli spazi personali al grado di conoscenza/confidenza, sia fisici sia nel senso di "regole di cortesia adatte all'occasione",
- come portare avanti una conversazione su argomenti leggeri,
- come esprimere opinioni sensate su argomenti importanti,
- il basilare concetto di "empatia verso il prossimo",
- "arrangiarsi" in genere,
- avere obiettivi nella vita.
Ecco ti dico che conosco almeno 4 persone che falliscono in tutti i punti che hai elencato, e la cosa è grave... :(
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Confermo che il livello di sopportazione di Giulia è decisamente alto. XD
Tuttavia mi sento di spezzare una lancia a favore della lite idiota: non conosco il caso specifico sulla "lite idiota", ma mi viene in mente che probabilmente se la coppia si è lasciata per una lite su d&d probabilmente tra loro due c'era una frattura molto più grande e il gioco di ruolo (che è basato principalmente sul rapporto sociale ed ha la caratteristica di rafforzarlo o logorarlo, a seconda dei casi) l'ha semplicemente evidenziata talmente tanto da rendere intollerabile la presenza del partner. O andavano d'amore e d'accordo e si sono lasciati di sana pianta quando uno ha fatto il nano e l'altra l'elfa? =P
A parte gli scherzi (scusa Giulia, oggi sono un pelo polemico, mi sa) non credo che nel settore dei gdr i casi umani siano più alti, ma credo che sia un settore che ha una più alta capacità di evidenziarli. Basandosi le attività di gioco costantemente sul lato sociale determinati aspetti del carattere delle persone tendono a risaltare moltissimo: se uno è timido durante una partita si nota al volo! Se è aggressivo idem. Se è competitivo, proattivo o qualunque altro aspetto del carattere tende ad emergere con molto risalto durante una partita normale, visto che le persone al tavolo sono obbligate dal gioco ad interagire. La stessa cosa capita anche con alcuni giochi da tavolo, probabilmente. E probabilmente anche durante altre attività con connotazioni fortemente sociali, come il ballo
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Post rimosso per violazione dello SLOW DOWN. Come sempre, il testo è in Pattumiera, nel caso lo si volesse copia-incollare e postare nei tempi corretti. Grazie a tutti.
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E probabilmente anche durante altre attività con connotazioni fortemente sociali, come il ballo
Ma allora perché proprio con il mio gruppo di ballo mi scattano i paragoni più feroci?
Gruppo di ballo: "e se andiamo a ballare anche sabato in questo posto qui?" "EVVIVA!"
Gruppo di gioco: "e se andiamo a giocare anche sabato in questo posto qui?" "Bofonch', mugugn', rimugin'..."
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Sarò feroce.
Sei sicuro di non essere tu un caso umano (non nel senso da te descritto, ma la tua è una definizione parziale);
per quale motivo una persona, che non riceva un compenso professionale o non abbia una speranza di ricompensa monoteista, deve sistematicamente e periodicamente frequentare persone che gli rendono la vita impossibile senza mandarli serenamente a fanculo senza dirgli in faccia quello che pensa di loro etc. C'è qualcosa di malato nel reiterare coscientemente il proprio malessere.
Aggiungo anche una riflessione di carattere generale per tutti quelli che semplicisticamente parlano di altri come casi umani:
su quali basi vi ergete a a valutatori delle qualità degli altri? con quale autorità stabilite che i vostri criteri di classificazione siano quelli giusti? Quale autorità vi ha messo dalla parte dei giusti? Vi siete mai preoccupati di quello che pensano gli altri di voi?
Io non conosco molti di voi e quindi credo che siate tutti persone in gambissima, simpatiche, belle etc. ma davvero . . . perchè dare dei casi umani agli altri?
Non siamo forse casi umani tutti noi che passiamo una quantità smodata di tempo a vivere la nostra vita nei sogni (siano essi, gdr, live o libri?) invece che nella realtà?
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Quoto al 120% Paolo Castelli.
Nessuno mi paga per uscire con gente con cui non sono a mio agio. Ergo non lo faccio.
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O andavano d'amore e d'accordo e si sono lasciati di sana pianta quando uno ha fatto il nano e l'altra l'elfa? =P
Renderebbe di più l'idea se ti dico che si sono rimessi assieme due giorni dopo? Comunque era una lite idiota causata dal fatto che lui era un paladino e lei una ladra... Se vuoi a voce posso raccontarti meglio il tutto, c'è da ridere abbastanza.
Comunque non tutti i casi umani giocano di ruolo per fortuna o saremmo finiti, c'è tanta gente insopportabile a questo mondo...
Basandosi le attività di gioco costantemente sul lato sociale determinati aspetti del carattere delle persone tendono a risaltare moltissimo: se uno è timido durante una partita si nota al volo!
Vero, in effetti alla mia prima partita ad un gioco di ruolo ho praticamente fatto scena muta, ero irrazionalmente terrorizzata. Però se sei una persona sensata riesci a migliorare i brutti aspetti del tuo carattere, rendendoti conto che magari certi atteggiamenti agli altri non piacciono, oppure semplicemente vai avanti finché non ti abbandonano tutti. Io sono timida che non è proprio una brutta cosa, ma in molte occasioni è un problema per me, con il gioco di ruolo ho eliminato buona parte di questa timidezza, e mi sono fatta un sacco di amici e mi sembra una cosa bella.
Nessuno mi paga per uscire con gente con cui non sono a mio agio. Ergo non lo faccio.
Evidentemente non ti è mai capitato di uscire con tot persone e tra queste alcune non ti piacciono molto, a me è capitato e di certo non potevo dire loro: "Andate a casa non voglio vedervi!"
Aggiungo anche una riflessione di carattere generale per tutti quelli che semplicisticamente parlano di altri come casi umani:
su quali basi vi ergete a a valutatori delle qualità degli altri? con quale autorità stabilite che i vostri criteri di classificazione siano quelli giusti? Quale autorità vi ha messo dalla parte dei giusti? Vi siete mai preoccupati di quello che pensano gli altri di voi?
Io mi preoccupo di quello che pensano gli altri, se ciò che dico potrebbe ferire qualcuno, o se ciò che faccio potrebbe creare problemi ad altre persone. E' uno dei motivi per cui non festeggio più il mio compleanno con festa o cena, perché so che se invitassi solo le persone a cui tengo davvero ferirei un sacco di altra gente, e per non farlo dovrei invitare anche persone che non posso vedere.
Un altro conto è se odi una persona, se io non posso nemmeno stare vicino a qualcuno semplicemente lo cancello dalla mia vita, tanto se ti odio vuol dire che tu sicuramente mi hai fatto un torto gravissimo e non vuoi essermi amico.
Cosa pensano gli altri? Chi sa cosa pensano davvero gli altri di lui, e poi chi sono questi altri? Amici a cui tieni, o semplicemente la gente in generale? Vorrei capire questo, perché io so cosa pensano di me le persone a me care, perché me lo dicono in faccia, ma l'opinione delle persone che per me non contano nulla non mi interessa.
Poi forse sono strana io, perché quando quella ragazza (vedere il racconto nel mio precedente post) mi ha raccontato quella vicenda in lacrime, io dovevo trattenere le risate, perché per me era una cosa del tutto assurda, inconcepibile! Sono pazza? Forse si, ma cavoli allora ditemelo!
A me da fastidio se una persona che conosco da 10 minuti mi abbraccia e mi sta appiccicata, mi da fastidio anche chi si intromette in un discorso importante e sentito con delle idiozie del tutto gratuite ed inutili. Poi non so voi cosa ne pensate, ma visto che Mattia ha aperto questo post con determinate premesse credo che forse abbiamo opinioni simili.
E' passato un giorno dal post precedente spero di non aver violato di nuovo qualche regola...
Poi se sono fuori argomento magari si continua in un'altra discussione. :-\
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Non siamo forse casi umani tutti noi che passiamo una quantità smodata di tempo a vivere la nostra vita nei sogni (siano essi, gdr, live o libri?) invece che nella realtà?
Secondo me "sognare sapendo di farlo" è invece indice di essere adattati alla realtà.
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La verità è che si è sempre casi umani per qualcuno molto diverso da sé stessi.
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L'autore del Thread invece di usare le parole in modo strano ha invece definito cosa intende per "caso umano". È una parola che io ho sentito usare sia con accezione positiva che negativa, aseconda del contesto.
Korin dice che la usa così:
Definisco, ai fini di questo thread, il "caso umano": colui/colei che non si sa rapportare in modo sereno e pacato con le altre persone, ignorando una o più cose di questa lista.
- adattare il rispetto degli spazi personali al grado di conoscenza/confidenza, sia fisici sia nel senso di "regole di cortesia adatte all'occasione",
- come portare avanti una conversazione su argomenti leggeri,
- come esprimere opinioni sensate su argomenti importanti,
- il basilare concetto di "empatia verso il prossimo",
- "arrangiarsi" in genere,
- avere obiettivi nella vita.
È questo da tenere in considerazione, non il valore emotivo della parola "caso umano"
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Casi umani, casi umani... sì, ne ho conosciuti diversi in questo hobby. E anche fuori.
Ma come sempre nei casi in cui si parla di comportamenti, è una somma di fattori. Il vecchio Nature vs Norture (http://psychology.about.com/od/nindex/g/nature-nurture.htm) riguardo al materiale di partenza, e soprattutto, l'ambiente.
In generale, temo che la Legge di Sturgeon (http://it.wikipedia.org/wiki/Theodore_Sturgeon) si applichi anche alle persone. Ma in genere siamo abbastanza bravi a selezionare le persone che frequentiamo, e a migliorare di molto la percentuale. (viceversa, a volte devi far finta di rientrare nel 90% per non farti scoprire in certi ambienti, ma lasciamo stare...).
La domanda giusta quindi per me "come mai non usiamo nell'ambito dei gdr tutta quella serie di tecniche con cui normalmente selezioniamo le persone che frequentiamo?". Ovvero: "come mai tanta gente gioca con persone con cui non uscirebbe mai nemmeno per mangiare una pizza?"
E, d'altro canto, come mai certe persone assumono,nel loro grippo di gdr, comportamenti che assumerebbero MAI fuori per paura delle ripercussioni sociali?
La risposta esiste ed è diventata praticamente proverbiale: le Five Geek Social Fallacies (http://www.plausiblydeniable.com/opinion/gsf.html)
Le ho viste agire in ogni ambito "geek", non solo nei gdr. Ma nei gdr hanno un aiuto ulteriore: la massa di relazioni di co-dipendenza generate dal gdr tradizionale può amplificare di parecchio il loro effetto. Pensate solo all'effetto combinato della 3 "Friendship Above All" con la necessità di "tenere unito il gruppo" in un gdr che richiede che gli stessi giocatori si trovino tutti insieme tutte le settimane per anni, altrimenti non si può giocare...
Poi, la lista di cose che ho visto io, nella mia lista di "casi umani", differisce da quella di Mattia, perchè nasce da esperienze diverse con persone diverse. Ma il processo è quello.
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Evidentemente non ti è mai capitato di uscire con tot persone e tra queste alcune non ti piacciono molto, a me è capitato e di certo non potevo dire loro: "Andate a casa non voglio vedervi!"
Sì mi è capitato, ma anche in quel caso non mi paga nessuno per interagire con loro.
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La domanda giusta quindi per me "come mai non usiamo nell'ambito dei gdr tutta quella serie di tecniche con cui normalmente selezioniamo le persone che frequentiamo?". Ovvero: "come mai tanta gente gioca con persone con cui non uscirebbe mai nemmeno per mangiare una pizza?"
Eh, uh, mai visto accadere? Cioè, non solo non gioco affatto con gente con cui non andrei al cinema, ma penso valga per tutti quelli che conosco e/o gioco?
Magari il caso umano sono io per questo, e io che pensavo fosse perché a dodici anni volevo evocare Yog-sototh... ;D
Comunque se so che alcune persone non mi piacciono molto e ci uscirei assieme perché il resto del gruppo così vuole, ci penso due volte. Ci sono troppe cose da fare (fosse anche vedersi un film stupido in replica in tv, eh!) piuttosto che rovinarsi una serata.
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Sarò feroce.
Sei sicuro di non essere tu un caso umano (non nel senso da te descritto, ma la tua è una definizione parziale);
per quale motivo una persona, che non riceva un compenso professionale o non abbia una speranza di ricompensa monoteista, deve sistematicamente e periodicamente frequentare persone che gli rendono la vita impossibile senza mandarli serenamente a fanculo senza dirgli in faccia quello che pensa di loro etc. C'è qualcosa di malato nel reiterare coscientemente il proprio malessere.
E infatti trovo di meglio quando posso.
Il senso del mio RANT è proprio questo: evito di reiterare le rotture, cerco di vedermi con le persone che mi piacciono evitando i rompiscatole (e quindi non mi ritengo "caso umano" né per la mia definizione né per la tua).
Sia chiaro, il mondo ludico mi ha dato tanto: mi ha fatto incontrare i miei migliori amici (tra cui i miei testimoni di nozze, mica "amici-conoscenti"!), per esempio. E poi GcG, le 'Con Indie, nuovi amici come Ezio, Lavinia, ecc. ecc.
Però la frequenza di disadattati che si trovano nei club mi pare sia superiore alla media, e quindi ogni passo che muovo in quell'ambiente mi trovo a "schivare qualcuno".
In questi giorni ci ho riflettuto: il mio problema è che sono troppo "carino" a gestire le persone, e sopporto l'insopportabile abbastanza a lungo da illudere il Caso Umano di aver trovato una sponda su cui sfogare.
@Moreno: sono d'accordo sul discorso di "non fare distinzioni" tra selezionare i compagni di gioco e selezionare i compagni di merende/pizze/uscite serali/altro.
Ora, non ricordo bene che tipo di distinzioni facevo 5, 10, 15 anni fa. Ma ora, da adulto, PRETENDO "adultità", e seleziono molto di più. Quando ci riesco, vivo meglio.
@Kagura: sì, certo che il "caso umano" è qualcosa che NON voglio essere. Ci mancherebbe altro!
Così come non voglio essere malato nel corpo, non voglio essere deficitario nelle relazioni con altri (e LO SO di non essere "l'anima della festa", specie in certi contesti "modaioli", tranquilli che LO SO... ma una conversazione intelligente, parlare e anche ascoltare, credo di riuscire a farla).