Gentechegioca
Chiacchieriamo => Materiale di ispirazione => Topic aperto da: Suna - 2011-08-24 09:52:31
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Quando ho visto che il regista era lo stesso di Pathfinder, ho storto il naso. Poi ho considerato: la mesta bruttezza di quel film era dovuta soprattutto alla sceneggiatura. Visivamente aveva dei punti davvero notevoli. Quindi magari con una sceneggiatura decente in mano, questo Marcus Nispel potrebbe essere capace di fare un film decente...
Sono andato a vederlo un po' titubante. L'inizio mi ha piacevolmente stupito. Ormai Hollywood mi ha abituato ad aspettarmi il peggio. Solomon Kane è stato a dir poco imbarazzante. Tutta la parte sull'infanzia/giovinezza di Conan mi è piaciuta senza riserve. E anche la seconda parte del film, anche se niente di speciale, filava abbastanza bene.
Poi tutto degenera in un'orgia di azione. La recitazione va a quel paese (non che brillasse prima, anche se Jason Momoa mi convince molto più di Schwarzenegger come attore, e anche come Conan), si arriva a ripetere le stesse inquadrature in diverse scene (vedi combattimento con omini di sabbia), e personaggi visivamente interessanti vengono sfruttati da cani. Penso al gigante col martello, che alla fine non fa altro che tirare catene e sghignazzare come un idiota, o Marique. Marique all'inizio era un personaggio interessante, con anche degli spunti che avrebbero potuto essere sviluppati, primo tra tutti il complesso di Elettra. E invece, da metà film tutti gli spunti interessanti si perdono. Persino il cattivone inizialmente mi piaceva, mentre nel finale diventa insopportabile per quanto piatto e noioso diventa.
Le scenografie mi piacevano molto all'inizio, ma dopo un po' mi sono stancato di vedere rovine e colonne spezzate dappertutto. La scena che mi ha fatto dire "basta" è stata quella in cui Tamara viene catturata nella foresta. Cazzo ci fanno lì due colonne spezzate, in mezzo agli alberi, senza alcuna traccia di alcun'altra rovina o edificio...
Cerco di non fare paralleli con il film con Scwarzenegger (il secondo film di Conan non è mai stato girato, ci siamo capiti?), ma sinceramente... a me piace di più Jason Momoa. Mi piace quel suo cipiglio, e anche se non è un ex-mr.Olympia, direi che è perfetto per la parte. E almeno è espressivo. Non si può dire lo stesso del suo predecessore... su Momoa ho sentito il peggio razzismo, da "non puoi mettere un hawaiiano a fare il cimmero, i cimmeri sono bianchi caucasici!" (ma dove cazzo sta scritto nei racconti di Howard?), quindi forse sono positively biased. Però mi sembra che abbia fatto del suo meglio per reggere il film, e il fallimento non dipende da lui.
Peccato. Avrebbe potuto essere un bel film, ma il fatto che la scena che mi è rimasta più impressa è quella in cui Conan infila un dito nel buco in mezzo alla faccia al cattivo cui precedentemente aveva tagliato il naso... beh, penso sia tristemente significativo.
Però quella scena era una figata. Quella e la nascita di Conan. Brutale!
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Il film non l'ho ancora visto ma le tue considerazioni rispecchiano quasi alla lettera quelle di molti critici statunitensi le cui recesioni sono raccolte su rottentomatoes.
Concordo sul fatto che Jason Momoa non sia (ancora) da buttare come attore: in Game of Thrones ha interpretato un ottimo Khal Drogo, resistuendo bene la selvaggia potenza del Dothraki. Ma lì almeno poteva parlare :D
Per quanto riguarda Schwarzenegger e la sua versione di Conan, personalmente l'inespressività del Governatore non mi ha mai turbato. Si tratta di un caso fortunato, più unico che raro, in cui l'inespressività di un attore giova alla riuscita del personaggio. Un po' come il Jimi di Nirvana interpretato da quell'individuo monospressione che risponde al nome di Christophe Lambert.
Anche il confronto con il primo Conan (che al momento non posso fare, non avendo ancora visto il film di Nispel) penso sia piuttosto difficile da sostenere. Milius è pur sempre Milius: per quanto il suo possa non corrispondere al Conan letterario, si tratta pur sempre del lavoro di un autore che ha qualcosa da dire e che prende spunto da un'opera letteraria per costruire una sua personale storia soltanto ispirata all'originale. A quanto ho letto, Nispel non si pone neppure un simile problema, essendo specializzato in remake che non hanno molte pretese di tipo autoriale.
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A me è piaciuto abbastanza, concordo che Momoa renda molto di più come Conan di Schwarzy (mi spiace, ma Conan imho non è affatto inespressivo). Concordo anche sul cattivone e su Evil-lyn, un po' troppo piatti, avrebbero potuto essere mooolto meglio.
Non male secondo me, tutto sommato, alcune cose erano un po' buttate lì (tipo la nave trainata dagli elefanti, ma perchè? :o), qualche tetta in più non avrebbe guastato e il finale è affrettato senza motivo, ma in definitiva fila bene almeno fino a 3/4. Insomma se potete andate a vederlo, magari senza quella merda di 3D...
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Ah, un appunto giusto perché Leonardo ha portato all'attenzione l'argomento.
Mi si corregga se sbaglio, ma mi sembra che nemmeno il film di Nispel si rifaccia ad alcuno dei libri di Howard. Ora, capisco che il film di Milius fosse una libera interpretazione, ma non capisco perché nemmeno Nispel abbia voluto proporre uno dei racconti di Howard, creando invece qualcosa di meramente basato sul personaggio di Conan... mmmmah.
Sinceramente. Non mi sento di sconsigliare la visione di Conan. Non è così atroce. Qualcosa di salvabile c'è. Diciamo che non è un Solomon Kane dove avrei voluto chiedere che mi restituissero i soldi del biglietto...
PS: la nave trainata da elefanti è una figata assurda. La scena in cui la vedi entrare in un immenso portale sul fianco della montagna con tutto l'esercito al seguito mi ha fatto pensare "ecco, cazzo! QUESTO è quello che voglio vedere in un film di Conan!"
E le scenografie erano davvero epiche, niente da ridire.
Concordo con Arioch sull'espressività di Conan. Non lo vedo neanch'io come inespressivo, e trovo che Momoa abbia una fisicità molto superiore a quella di Schwarzenegger, che invece a volte è davvero, davvero rigido.
E qualche tetta in più, già che c'erano, non avrebbe fatto schifo nemmeno a me :P
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su Momoa ho sentito il peggio razzismo, da "non puoi mettere un hawaiiano a fare il cimmero, i cimmeri sono bianchi caucasici!" (ma dove cazzo sta scritto nei racconti di Howard?)
Nei racconti non so, ma forse è quello che qualcuno si aspettava in quanto Howard era un po' razzista http://neyven.wordpress.com/2011/03/08/il-razzismo-in-robert-howard-bonus-fanny-hill/
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Conan il Barbaro (Schwarzie) è del 1982.
Arnold era stato scelto ESCLUSIVAMENTE per la massa muscolare. Non era nemmeno un "attore" all'epoca.
Ma data la pochezza degli effetti speciali, era il periodo in cui si sceglievano i culturisti per fare le parti degli "eroi con i muscoli".
Anche Lu Ferrigno ha fatto Hulk per lo stesso motivo.
Ora gli attori "fisici" sono, appunto, "attori" + "fisici". Non che io li ritenga da Oscar, ma è proprio cambiata la cultura dietro a quel tipo di parti. Vedasi The Rock (che in quanto wrestler, è attore, prima che atleta).
Trovo questo thread molto interessante e ringrazio tutti per gli interventi, ma ogni tanto mi chiedo perché paragonare un film del 2011 ad uno del 1982... e non è la prima volta.
Questo è un remake, fine.
Valgono tutti i pro e tutti i contro già detti per "Scontro tra Titani" e per certi versi anche "Viaggio al Centro della Terra" (*).
Oggi ci sono le tecnologie per fare gli effetti speciali che servivano 30 anni fa :) quindi le si usa.
(*) Anche se VCT con Fraser fa almeno "finta" di non essere un remake, introducendo il salto generazionale nella trama.
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Attento solo a un dettaglio, Khana: non è un remake. La trama non ha assolutamente nulla a che fare con il film di Milius... è semplicemente una rispolverata/reinterpretazione del personaggio.
A proposito. Ti odio per avermi fatto ricordare di aver visto quei due cessi di film di scontro tra titani e viaggio al centro della terra...
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Non molto da aggiungere. A regola mi sono divertito, anche se c'era poco per unire una scena figa e l'altra. Mi è piaciuto che la ragazza, pur non potendosi paragonare a Conan, avesse poco della Damsel in distress. Sono rimasto deluso dal mancato tradimento della figlia del cattivo, visto che mi sembrava ci fossero tutti i segni. Piacevolmente soddisfatto da 'ho detto che non ti avrei ucciso'.
Ma soprattutto continuo ad adorare Ron Perlman.
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PS: la nave trainata da elefanti è una figata assurda. La scena in cui la vedi entrare in un immenso portale sul fianco della montagna con tutto l'esercito al seguito mi ha fatto pensare "ecco, cazzo! QUESTO è quello che voglio vedere in un film di Conan!"
Beato te. A me sono caduti i testicoli quando ho visto una prua di legno sfondare un muro di pietra.
Ah, comunque il Conan di Howard ha gli occhi azzurri:
… a tall man, mightily shouldered and deep of chest, with a massive corded neck and heavily muscled limbs. He was clad in silk and velvet, with the royal lions of Aquilonia worked in gold upon his rich jupon, and the crown of Aquilonia shone on his square-cut black mane; but the great sword at his side seemed more natural to him than the regal accouterments. His brow was low and broad, his eyes a volcanic blue that smoldered as if with some inner fire. His dark, scarred, almost sinister face was that of a fighting-man, and his velvet garments could not conceal the hard, dangerous lines of his limbs."
La pelle è scura perché abbronzata da quarant'anni di vita all'aria aperta, non perché quella fosse la tonalità naturale.
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Sì, ma questo è un ragionamento ingenuo. Gli appassionati dei racconti sanno che Conan ha gli occhi azzurri, che i cimmeri discendono dal popolo di atlantide e forse diventeranno gli irlandesi.
Ma alla stragrande maggioranza della gente, quando dici Conan, nella sua testa vede questo:
(http://1.bp.blogspot.com/-71d_GKZrl4c/TcKIGJ4m1xI/AAAAAAAABoY/TGgbgHxJaOo/s1600/FrankFrazetta-Conan-the-Adventurer-1966.jpg)
E, da questo, non si può dire che si siano discostati più di tanto:
(http://3.bp.blogspot.com/-BozTAuXzRSU/TXERZDkn0HI/AAAAAAAAAL8/5r9eH7bshwM/s1600/conan%2Bmomoa.jpg)
Quindi dal mio punto di vista no, il film è criticabile per tanti motivi, ma la scelta dell'attore non mi sembra proprio uno dei problemi principali.
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Non molto da aggiungere. A regola mi sono divertito, anche se c'era poco per unire una scena figa e l'altra. Mi è piaciuto che la ragazza, pur non potendosi paragonare a Conan, avesse poco della Damsel in distress. Sono rimasto deluso dal mancato tradimento della figlia del cattivo, visto che mi sembrava ci fossero tutti i segni. Piacevolmente soddisfatto da 'ho detto che non ti avrei ucciso'.
Ma soprattutto continuo ad adorare Ron Perlman.
Giusto! Ben detto, riguardo a entrambe le cose! Marique ci stava troppo che tradisse il padre, sempre per via del complesso di Elettra. Insomma, uno dei lati del film che avrebbero potuto tranquillamente sviluppare, anche solo per tagliare un po' tra un combattimento e l'altro...
E concordo pienamente anche sul tuo ultimo post riguardo all'immaginario di Conan, anzi, abbiamo quasi crosspostato. Jason Momoa non ha gli occhi azzurri? Ma chissene?!
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Jason Momoa non ha gli occhi azzurri? Ma chissene?!
[Politically incorrect] Eh. Insomma. Fai un film su un personaggio howardiano e non mostri la superiorità dell'uomo caucasico su neri e asiatici? :( [/politically incorrcect]
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Nell'America del ventunesimo secolo?
No, non lo fai.
Oltretutto, il "razzismo" di Howard era una... sorta di necessità culturale del suo tempo. Visto che nasce nel 1906 e muore nel 1936.
Periodo in cui non esiste neanche il concetto di "razzismo".
EDIT: non esiste l'idea che il razzismo sia un male. Scusate il bad wording.
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Giusto per rispondere a chi dice che non è un remake:Nel film di milius,il villaggio di conan viene attaccato da thuls a doom per carpire il segreto dell'acciaio,e durante quell'attacco conan deve assistere alla morte del padre e della madre.il resto del film è la storia della vendetta di conan,in cui l'eroe cerca l'uomo che ha distrutto il suo villaggio e alla fine,aiutato da una giovane donna,ci riesce.
Nel film di Nispel......la trama è la stessa!!!!!certo,l'inizio è più ampio,c'è qualche personaggio in più,ma la storia è quella!ah,già,il villaggio dei barbari viene attaccato NON per carpire il segreto dell'acciaio,ma per accaparrarsi un pezzo della "potentissima" maschera,quella che dall'inizio del film viene decantata come "capace di trasformare un uomo in un dio"e che in realtà,una volta attivata.....non fa assolutamente niente! :-\
Davvero,mi aspettavo una evocazione,un incantesimo,e invece il cattivo ne prende più di prima...senza parlare,poi,del fatto che per effettuare il rito il cattivo aveva bisogno di "svuotare" la prescelta del suo sangue,quando,al momento cruciale,ne bastano poche gocce..E certo,altrimenti la sacerdotessa sarebbe morta... :o
Infine,nella scena contro il serpente\polpo,per caso siete riusciti a capire chi picchia chi?
No,mi dispiace,ma questo film,che pure mi è piaciuto,è solo un decimo di quel capolavoro che è il conan di milius....quello di milius,non il fantasma-che-non-è-mai-stato-girato :)
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senza parlare,poi,del fatto che per effettuare il rito il cattivo aveva bisogno di "svuotare" la prescelta del suo sangue,quando,al momento cruciale,ne bastano poche gocce..E certo,altrimenti la sacerdotessa sarebbe morta... :o
Svuotarla della sua anima, non del suo sangue. La sua adorata moglie morta avrebbe poi occupato il suo corpo, e avrebbe avuto bisogno del resto del suo sangue.
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Ah, tipo il rituale che vuole fare la Imhotep, nel film... "La Mummia" :D
Fan Mail ai cliché!
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senza parlare,poi,del fatto che per effettuare il rito il cattivo aveva bisogno di "svuotare" la prescelta del suo sangue,quando,al momento cruciale,ne bastano poche gocce..E certo,altrimenti la sacerdotessa sarebbe morta... :o
Svuotarla della sua anima, non del suo sangue. La sua adorata moglie morta avrebbe poi occupato il suo corpo, e avrebbe avuto bisogno del resto del suo sangue.
la figlia gli dice che,a seguito del rituale,il padre svuoterà il suo corpo ANCHE della sua anima.ergo...
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E' un remake.
Non l'ho ancora visto (e non so manco se vado a vederlo), ma è un chiaro ed esplicito remake del Conan di Milius.
Perchè? Perchè quel Conan ha ben poco a che vedere con il Conan letterario. Anzi, non c'entra un tubo, nonostante le citazioni da diversi racconti di Howard sparse nel film.
Il Conan letterario non è motivato dalla vendetta, la sua famiglia sta benissimo (ogni tanto torna a trovarli fra un avventura e l'altra - comunque è l'unico cimmero mostrato in scena nelle storie, praticamente una trollbabe), e ad inizio carriera è un ladro sbruffone puttaniere e sbevazzatore. "cupo" lo diventa dopo quando si dò alla politica (anche se dalla descrizione di Howard, è comunque soggetto a momenti di depressione anche prima)
A me il film di Milius piace molto, ma il fatto che si intitoli "Conan" è una mera coincidenza.
E il Conan di questo nuovo film, è chiaramente quello di Milius.
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Un paio di precisazioni.
Quando parlavo dell'inespressività di Schwarzy come "adeguata" al personaggio non mi riferivo al Conan letterario, ma al Conan del film di Milius. Si chiamano allo stesso modo ma sono sostanzialmente personaggi diversi.
Per quanto riguarda Nispel/Milius/Howard ha già risposto Luca: Milius si rifà ad Howard ma lo rielabora prendendone spunto per costruire una storia ispirata al personaggio. Nispel, a quanto pare, vede Milius e decide di farne un remake (sua specialità) dopo circa 30 anni. Per questo il paragone viene spontaneo.
Per finire: concordo che fisicamente Momoa rappresenti una migliore trasposizione del Conan letterario rispetto a Schwarzy. Ma trovo anche che questo aspetto sia una delle minuzie più sottolineate e sopravvalutate dai fan (non parlo degli utenti di questo forum, mi riferisco a quanto ho letto in generale sui siti in lingua inglese). Tonnellate di inchiostro vengono sprecate su particolari che a mio avviso lasciano il tempo che trovano. Se Conan avesse gli occhi azzurri o verdi è del tutto irrilevante ai fini della trasposizione soprattutto considerato che entrambi i film finora prodotti e dedicati al personaggio sorvolano amabilmente su quello che a mio avviso è il tema fondamentale dei racconti di Howard: l'alienazione dell'essere umano. Se si accetta che del personaggio e delle storie originali rimanga praticamente solo il nome allora non vedo perché disquisire su una serie di dettagli assolutamente poco rilevanti per quanto riguarda l' "identità" del personaggio.
Tanto per fare un esempio, date un'occhiata a questa minirecensione del film del 1982 da parte di Gygax (http://redmoosegames.blogspot.com/2011/05/gary-gygax-on-original-conan-movie.html). A me sembra che il "padre di D&D" adduca una serie di considerazioni di rilevanza abbastanza risibile per stroncare il lavoro di adattamento di Milius e soci (a dire il vero Gygax confonde anche il produttore De Laurentis con il regista Milius, ma non voglio essere troppo cattivo...)
edit: crosspost con Moreno
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E' un remake.
Non l'ho ancora visto (e non so manco se vado a vederlo), ma è un chiaro ed esplicito remake del Conan di Milius.
Solo per la parte di vendetta. Per il resto se non l'hai visto non hai i mezzi per giudicarlo. Dal trailer non si evince.
E il Conan di questo nuovo film, è chiaramente quello di Milius.
No.
Nella maniera più assoluta.
E di nuovo, se non l'hai visto, come puoi saperlo? Questo Conan E' un ladro sbruffone, puttaniere e sbevazzone. Fin dalla prima scena da adulto.
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Tonnellate di inchiostro vengono sprecate su particolari che a mio avviso lasciano il tempo che trovano. Se Conan avesse gli occhi azzurri o verdi è del tutto irrilevante ai fini della trasposizione soprattutto considerato che entrambi i film finora prodotti e dedicati al personaggio sorvolano amabilmente su quello che a mio avviso è il tema fondamentale dei racconti di Howard: l'alienazione dell'essere umano. Se si accetta che del personaggio e delle storie originali rimanga praticamente solo il nome allora non vedo perché disquisire su una serie di dettagli assolutamente poco rilevanti per quanto riguarda l' "identità" del personaggio.
Concordo fino ad un certo punto sulla rilevanza della scelta di attore. Certo, rispetto alla qualità di sceneggiatura e regia dovrebbe avere un'importanza relativa.
Interessante la tematica che tu vedi in Conan. Io ho sempre semplicemente visto quella di scontro tra la "virtuosa frontiera selvaggia", indomita, libera, sincera e positiva, rappresentata da Conan, e la corrotta e decadente civilizzazione urbana. E... avrei voluto vedere almeno quello nei film. In quello di Milius ce n'è un vago accenno. In quello di Nispel... oddio, non è che manchi del tutto ma mi sembra un po' troppo indiretto.
Resta che da quando la nave di Conan attracca e (mini/spoiler) consecutiva scena di sesso buttata lì (fine spoiler)... il regista pare dimenticare tutti gli spunti precedenti, come se il film fosse stato gestito da qualcun altro. O forse il problema è a monte, a livello di sceneggiatura.
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Io ho sempre semplicemente visto quella di scontro tra la "virtuosa frontiera selvaggia", indomita, libera, sincera e positiva, rappresentata da Conan, e la corrotta e decadente civilizzazione urbana. E... avrei voluto vedere almeno quello nei film. In quello di Milius ce n'è un vago accenno.
Si, al minuto 22 del fil Subotai che dice "Civiltà, antica e decadente. L'hai mai assaggiata?" E poi "Puah! Come fa il vento ad entrare qui dentro?".
Risolta la questione focale civiltà vs barbarie.
Ah, no, aspetta, c'è anche il cazzotto al cammello XD
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Io ho sempre semplicemente visto quella di scontro tra la "virtuosa frontiera selvaggia", indomita, libera, sincera e positiva, rappresentata da Conan, e la corrotta e decadente civilizzazione urbana.
Non è che io non veda questa tematica, solo che secondo me si tratta di un veicolo attraverso il quale Howard arriva a mettere in scena l'alienazione. In altre parole, secondo me barbarie vs civilizzazione è il mezzo più che il fine. Conan sicuramente non riesce a far propri i "valori morali" e le "leggi" dell'uomo civilizzato (in Queen of the Black Coast lo dice esplicitamente) ma alla fine rimane pur sempre un girovago, anche quando si confronta con società non strettamente civilizzate. Non riesce ad integrarsi neppure in quelle società che, quanto a modo di vivere, più si avvicinano a quello stato barbarico di cui lui rappresenta uno dei più riusciti prodotti. Ogni volta che Conan si aggrega ad una qualche tribù, alla conclusione del racconto finisce per massacrarla o per andarsene. Nei racconti di Howard che ho letto non esiste una sola forma di organizzazione sociale in cui Conan riesca a trovarsi a suo agio, di cui riesca a sentirsi veramente parte. Tutte le alleanze che stringe si rivelano temporanee o destinate a fallire, e le più significative rimangono quelle "di piccola" scala. Il fatto che Conan non sia un solitario a livello esistenziale, che apprezzi la compagnia dei suoi simili (o meglio, di alcuni di essi) rende il contrasto ancora più evidente.
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Tanto per fare un esempio, date un'occhiata a questa minirecensione del film del 1982 da parte di Gygax (http://redmoosegames.blogspot.com/2011/05/gary-gygax-on-original-conan-movie.html). A me sembra che il "padre di D&D" adduca una serie di considerazioni di rilevanza abbastanza risibile per stroncare il lavoro di adattamento di Milius e soci (a dire il vero Gygax confonde anche il produttore De Laurentis con il regista Milius, ma non voglio essere troppo cattivo...)
Non solo. Le "considerazioni" oltre ad avere rilevanza risibile... sono anche sbagliate!
Ancora una volta Gygax si presenta come un fanboy che di quello che legge capisce poco o nulla. Non sapevo della sua confusione fra il Conan dei fumetti e di De Camp con quello di Howard (puttanate tipo "Conan non ha bisogno di trappole per battere qualunque uomo sul piano della forza fisica" fanno capire che probabilmente ha letto qualche pastiche di Carte o De Camp e qualche fumetto nemmeno di Roy Thomas, ma di Howard ha letto - o ricorda - ben poco), ma le cantonate che diceva o pensava su Tolkien e gli strafalcioni che ha fatto nell'"ispirarsi" a Leiber e Vance sono abbastanza note...
P.S.:Suna, senza aver visto il film è ovvio che non posso giudicare sulla QUALITA' dell'opera, o su QUANTO hanno cambiato nel remake, ma vuoi dirmi che devo vedermi il film su Lanterna Verde per essere sicuro che è ispirato ai fumetti DC?
Potrebbero aver cambiato il costume di Lanterna Verde, la trama, i nemici, la cronologia, potrebbero avere alterato TUTTO, ma per dire che è ispirato ai fumetti DC, non è comunque necessario aver visto il film, basta sapere la trama...
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Non è che io non veda questa tematica, solo che secondo me si tratta di un veicolo attraverso il quale Howard arriva a mettere in scena l'alienazione. In altre parole, secondo me barbarie vs civilizzazione è il mezzo più che il fine. Conan sicuramente non riesce a far propri i "valori morali" e le "leggi" dell'uomo civilizzato (in Queen of the Black Coast lo dice esplicitamente) ma alla fine rimane pur sempre un girovago, anche quando si confronta con società non strettamente civilizzate. Non riesce ad integrarsi neppure in quelle società che, quanto a modo di vivere, più si avvicinano a quello stato barbarico di cui lui rappresenta uno dei più riusciti prodotti. Ogni volta che Conan si aggrega ad una qualche tribù, alla conclusione del racconto finisce per massacrarla o per andarsene. Nei racconti di Howard che ho letto non esiste una sola forma di organizzazione sociale in cui Conan riesca a trovarsi a suo agio, di cui riesca a sentirsi veramente parte. Tutte le alleanze che stringe si rivelano temporanee o destinate a fallire, e le più significative rimangono quelle "di piccola" scala. Il fatto che Conan non sia un solitario a livello esistenziale, che apprezzi la compagnia dei suoi simili (o meglio, di alcuni di essi) rende il contrasto ancora più evidente.
Se lo fa lo fa a livello del tutto inconscio. Dal suo epistolario, in particolare dalla famosa lettera "sulla barbarie" emerge che nello scrivere Conan Howard aveva in mente nello specifico il tema dello scontro dualistico e sostanzialmente manicheo tra lo stato di natura e la civilizzazione.
Inoltre il tuo ragionamento è un po' drogato dal Conan successivo e apocrifo. Quello ortodosso, di Howard, rimane Re di Aquilonia e non abbiamo idea di cosa faccia dopo. E' in un romando di De Camp che prende il mare verso il Sud America, quello di Howard usurpa un regno, lo ricostruisce di fatto intorno a sé e ai suoi gusti, ha un paio di avventure in cui picchia in testa ribelli e re rivali e poi, per quanto ne sappiamo, rimane soddisfancentemente re, circondato da generali e concubine, rendendo Aquilonia il più grande dei regni hyboriani ^^
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Che lo faccia a livello conscio o inconscio non mi pare rilevante. Di sicuro la sua personalità e le sue esperienze di uomo si sono in qualche modo "intromesse" nel suo lavoro di scrittore. Come succede per tutti gli artisti.
Per quanto riguarda il mio ragionamento (in realtà si tratta di osservazioni), è difficile che sia drogato dal Conan successivo ed apocrifo, visto che non ho letto storie di Conan che non fossero quelle scritte da Howard. :) Tra l'altro proprio in Phoenix on the Sword Conan dimostra tutta la propria insoddisfazione nonstante sia diventato sovrano di Aquilonia. Il che non fa che confermare che neppure la possibilità di modellare un regno a sua immagine è riuscita ad alleviare la sua irrequietezza (quando ho tempo cito qualche passaggio).
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Insoddisfazione che sparisce immediatamente non appena sta seriamente rischiando la vita (perché il Conan di Howard, contro 5 avversari, rischia la vita) e ci molla. E che non ritorna quando agisce in prima persona ne La Cittadella Scarlatta. Quel Conan non è depresso perché non può proseguire il suo cammino solitario, ma perché, per un momento, ha rinunciato alla sua pura barbarie.
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C'è da dire che "The Phoenix on the Sword" era una storia di Kull "ricopertinata" dopo essere stata rifiutata. Da lì tutte le tristezze del sovrano barbaro "costretto" al trono...
Quando Howard riprende il personaggio di Conan, lo racconta molto più giovane, e solo in un paio di occasioni (una però rilevante: l'unico romanzo) torna a trattare di Conan come Re.
Il tema della Barbarie contro la Civiltà in Howard comunque è più ambiguo di quanti molti pensino: è vero che per Howard la barbarie vincerà sempre. Ma mica ne è del tutto contento, anzi... la visione di Howard è pessimistica quasi quanto quella di Lovecraft, e per questo la vitalità di Conan è ancora più significativa.
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Insoddisfazione che sparisce immediatamente non appena sta seriamente rischiando la vita (perché il Conan di Howard, contro 5 avversari, rischia la vita) e ci molla. E che non ritorna quando agisce in prima persona ne La Cittadella Scarlatta. Quel Conan non è depresso perché non può proseguire il suo cammino solitario, ma perché, per un momento, ha rinunciato alla sua pura barbarie.
Sono in accordo con quanto scrivi qui, ma non mi sembra che quello che dici sia in contraddizione con quanto affermavo sopra. Anzi...
Per quanto mi ricordo, Conan non è mai depresso. Personalmente ho usato la parola "insoddisfatto" e direi che c'è una bella differenza: non è un uomo che rimugina sulla propria condizione ponendosi problemi esistenziali, è un uomo che agisce sulla base di impulsi e passioni, vivendo alla giornata. Come tale non è certo provvisto di un carattere a rischio depressione. Inoltre non ho mai detto che Conan abbia qualche genere di predilezione per uno stile di vita solitario, anzi, ho affermato esattamente il contrario, arrivando perfino a suggerire che è proprio quando riesce a stringere rapporti con compagni di viaggio o gruppi di modeste dimensioni che sembra essere più a suo agio.
Dal mio punto di vista Conan non finisce per essere solo per scelta di vita o per preferenza personale, ma piuttosto perché si tratta di uomo che non ha vere radici e che non riesce a collocarsi all'interno dei sistemi di valori e dei modelli di vita propri delle genti che incontra durante i suoi viaggi.
A me sembra che nei racconti di Howard la barbarie sia rilevante più come elemento di background che non come uno dei due poli nella dualistica contrapposizione civiltà/stato di natura. E' importante perché produce come "effetto collaterale" uomini come Conan o come i Picts di Beyond the Black River, ma non sembra in grado di produrre un sistema di valori tale da favorire una qualche forma di aggregazione sociale... o meglio, non una forma di aggregazione sociale in cui un personaggio come Conan riesca a riconoscersi al punto da sentirsi davvero parte di essa.
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Resta che da quando la nave di Conan attracca e (mini/spoiler) consecutiva scena di sesso buttata lì (fine spoiler)... il regista pare dimenticare tutti gli spunti precedenti, come se il film fosse stato gestito da qualcun altro. O forse il problema è a monte, a livello di sceneggiatura.
Effettivamente direi che è da quella scena che il film peggiora notevolmente. Sembra che si siano improvvisamente ricordati che stanno girando un film da blockbuster...