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Gente Che Gioca => Sotto il cofano => Topic aperto da: Moreno Roncucci - 2011-05-09 00:37:13
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Eravamo in gito per Cervia, io e Ron, seguendo con la mia auto Claudia, Michele, Paul e Danielle che erano davanti a noi in macchina e che sapevano solo loro dov'era il museo da visitare. E intanto si parlava di fumetti e gdr (mi sa che è per questo che ci mettono in un auto a parte: non ne potevano più dei nostri discorsi sulla differenza fra l'uomo ragno di Stan Lee e quello di Gerry Conway, sul Doctor Strange di Englehart, etc...).
E il discorso cade su In a Wicked Age, e di come il gioco per funzionare dipenda da una ferrea visione comune dei giocatori, che qualunque contrasto al tavolo viene ingigantito, etc etc (tutte cose che ho già detto nel forum diverse volte, non sto a ripeterle). E ne parlavo come se fosse un difetto del gioco.
E Ron mi fa (in inglese, ovvio) "non è un difetto del gioco. E' nelle regole che devi giocarlo con i tuoi migliori amici".
E io ho un flash, ripenso a quella frase a pagina 2...
who: You and three or four of your smartest, boldest, most creative, and hottest friends
Ci rimango di sasso, e mormoro "e su story-games l'hanno subito adottato come gioco ideale da one shot in una convention...". E Ron fa "Yep".
Davvero, ma ci mette mai qualcosa che non sia da seguire alla lettera nei suoi manuali, Baker? ::)
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credevo che questa fosse la regola d'oro per tutti i giochi.
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credevo che questa fosse la regola d'oro per tutti i giochi
Non necessariamente: posso giocare anche con perfetti sconosciuti (a INC ho giocato per la prima volta con Sara/Starcatcher, che credo d'aver visto due volte in vita mia); l'importante è che tutti vogliano davvero giocare a quel gioco.
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Curioso, anche io al secondo giorno di INC sono finito a discutere di IAWA con Ron. E pure questa discussione è virata verso l'utilizzare IAWA alle con.