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Chiacchieriamo => Generale => Topic aperto da: Ruben Marciano - 2010-06-01 00:20:20
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Partendo dalla deriva di un topic contenuto nell'altra sezione, volevo aprire questo topic per parlare di questo genere(Il Genere più diffuso nel campo dei GDR).
C'è Fantasy e Fantasy.
Secondo me non è vero che l'elemento sovrannaturale toglie qualcosa al dramma.
Prendo due opere che secondo me sono Fantasy. Lost e la Torre Nera.
Sono fresco di ultima puntata di Lost(tranquilli, non metto spoiler) e posso dirvi che ho pianto almeno due-tre volte. Anche nella Torre Nera ho versato lacrime, ma non perché sia una persona così sensibile(anzi, sono uno di quelli che piangono di rado), ma tanto perchè in queste due opere, fantasy, c'è una quantità così notevole di "dramma" e "intensità" che non puoi non commuoverti.
Jack di Lost, ad esempio, credo sia un personaggio da antologia della letteratura e della storia del cinema, con tutto il suo incredibile viaggio e sviluppo.
Insomma, il Fantasy CE L'HA ECCOME una dignità.
Poi è ovvio, c'è anche il Fantasy immondizia(tipo quello di Drizzt, ma io citerei anche in modo minore Elminster e Raistlin e compagnia cantante. Roba che i peggiori romanzi Pulp sembrano Orgoglio e Pregiudizio o La Divina Commedia in confronto).
Ah, senza contare Il Signore degli Anelli(Che reputo inferiore a La Torre Nera. Si, ora verranno i Grandi Signori del Fantasy a darmi dell'eretico e mi bruceranno godendo delle mie sofferenze sulla pira)
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Credo che nessuno pensi che l'elemento sovrannaturale tolga qualcosa al dramma di suo.
Dipende da come viene utilizzato.
In harry potter c'è la magia ma quando le persone muoiono... muoiono.
In dragonball quando le persone muoiono... vanno ad allenarsi da un dio.
Piuttosto, qual'è la percentuale di fantasy becero rispetto a quello interessante?
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? : 1
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maledetto vanilla che non legge il simbolo dell'infinito... VIVA L'UTF-8!
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@Rube: Perché secondo te Lost è fantasy?
@Triex: Dragonball è volutamente parodistico.
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[cite]Autore: Ruben[/cite]Insomma, il Fantasy CE L'HA ECCOME una dignità.
Nella precedente discussione, nessuno voleva affermare che il fantasy non ha una dignità.
Ho apprezzato molto il primo volume delle torre nera, un giorno, probabilmente quest'estate, mi metto d'impegno e finisco anche gli altri volumi.
Ho apprezzato molto anche Elric di Melibonè, Conan e chi ne a più ne metta.
Ho apprezzato meno quella schifezza de "Mondo Emerso e compagnia".
Ogni personaggio fantasy può avere un grande sviluppo, possono esserci drammi che incollano i nostri occhi ad ogni lettera del libro, ecc, ecc...
Ma non mi dite che un eroe fantasy affronta problemi che puoi sentire vicini che mi mangio un cavallo.
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[cite]Autore: khana[/cite]@Rube: Perché secondo te Lost è fantasy?
Mi accodo alla domanda. "Lost" più che outright fantasy è più genericamente fantastico (anche facendo riferimento al finale).
-MikeT
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Diavolo, si.
Percorso epico dei personaggi in sfondo, fumi neri, "luci", tappi in fondo all'isola, "Il Male che se non lo fermi distrugge il Mondo", gente che torna indietro nel tempo.
E' un fantasy MOLTO atipico(direi mischiato col Thriller e col Sci-Fi), però secondo me voi avete una concezione di fantasy legata troppo a quello high duro e crudo, con draghi e spade.
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Lo so che su internet equivale a perdere, ma cito Wikipedia:
[cite]Autore: Wikipedia[/cite][p]The identifying traits of fantasy are the inclusion of fantastic elements in a self-coherent (internally consistent) setting, where inspiration from mythology and folklore remains a consistent theme. Within such a structure, any location of the fantastical element is possible: it may be hidden in, or leak into the apparently real world setting, it may draw the characters into a world with such elements, or it may occur entirely in a fantasy world setting, where such elements are part of the world.[/p]
In "Lost" non c'è mito o folklore. "Lost" mescola (come dici anche tu) una serie di tratti presi dal fantasy (la luce, il tappo eccetera) con elementi fantascientifici (l'elettromagnetismo, il viaggio nel tempo eccetera). Perciò perde, secondo me, un po' di definizione, e passa nell'ambito più generico della speculative fiction (http://en.wikipedia.org/wiki/Speculative_fiction), equivalente del nostro genere "fantastico." L'epicità dei personaggi, la lotta fra il Bene e il Male e cose così non sono caratteristiche specifiche della narrativa fantasy, attenzione.
-MikeT
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[cite]Autore: Ruben[/cite]Jack di Lost, ad esempio, credo sia un personaggio da antologia della letteratura e della storia del cinema, con tutto il suo incredibile viaggio e sviluppo
Premesso che non l'ho visto tutto, ma Jack per quanto ho seguito la serie non mi è parso un personaggio sovrannaturale, né l'ho visto molto toccato dal sovrannaturale, e questo conta; per fare un esempio: se in D&D un personaggio muore, l'esistenza della resurrezione toglie ogni impatto o quasi alla cosa; se quello stesso personaggio fosse impossibile da resuscitare (ma veramente impossibile, cosa certa anche per gli altri personaggi), l'impatto tornerebbe. Però è venuto meno l'elemento sovrannaturale.
[cite]Autore: Ruben[/cite]il Fantasy CE L'HA ECCOME una dignità
Nessuno ha detto il contrario; sostenere che il sovrannaturale inserisca un filtro non significa dire che il fantasy non ha dignità.
Però... per me indignarsi e incazzarsi sono due reazioni emotive (lo dico pensando a questo (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=79831) messaggio, dove Ashrat dice che ci sono opere fantastiche che lo emozionano più di quelle realistiche, ipotizzando "che sia perché se leggo di un massacro in un campo profughi mi indigno, mi incazzo, rifletto sulle responsabilità, ipotizzo conseguenze"); se leggo di un padre Elfo che abusa della figlia Mezzelfa mi può dare fastidio, ma il fatto che non siano eventi veri, su personaggi che non possono essere veri, credo possa inserire un filtro, rispetto a quando leggo Don't Tell Mummy (http://www.amazon.co.uk/Dont-Tell-Mummy-Ultimate-Betrayal/dp/0007223749), la storia vera di una di cui il padre ha abusato per sette anni (da quando lei ne aveva sei). Se il secondo mi fa incazzare, e il primo mi dà fastidio... la reazione emotiva è stata filtrata.
Non dico che il sovrannaturale sia automaticamente una valvola di sfogo, non ne sono certo; anzi: se ambientiamo una storia nel nostro mondo, aggiungendoci cani viola... sono sovrannaturali, ma quando un personaggio muore dubito che i cani viola abbiano rilevanza. Ma quando il sovrannaturale va a toccare i personaggi, quando ha rilevanza nelle vicende che vanno a toccare il lettore, allora tale filtro emotivo può benissimo entrare in scena.
Domanda su Lost (senza particolari approfondimenti, basta anche un "sì" o un "no"; ricordo che non ho ancora visto la serie, e già qui ci sono state anticipazioni non segnalate): agli eventi che capitano si cerca di dare o viene data una spiegazione scientifica?
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[cite]Autore: Ruben[/cite]però secondo me voi avete una concezione di fantasy legata troppo a quello high duro e crudo, con draghi e spade.
Secondo me invece c'è un abuso (non è un insulto) della parola "fantasy" per definire "tutto ciò che è fantastico".
Mentre il Fantasy come genere letterario è molto ben delineato e Lost non ha quasi nulla di quel genere. Lost è sci-fi, inserito in una storia a metà strada tra il survival e l'esperimento sociale.
Forse in tutti questi thread si è usato "fantasy" come sinonimo di "fantastico", ma se così fosse è un errore.
Più o meno quanto ritenere "narrativo" sinonimo di "narrativista".
Anche se un tempo credevo di no, con lo sviluppo della storia Harry Potter si è rivelato "fantasy", ma non per la magia e gli elfi, proprio per le tematiche: la lotta bene/male, la ricerca di oggetti e persone utili che però possono cadere nelle mani sbagliate, la perdita di cose e persone care al protagonista, la contaminazione del protagonista con il il male, il rischio che il campione si schieri con il male... "fantasy".
Ed è "schifosamente" fantasy Guerre Stellari.
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[cite]Autore: Mauro[/cite]Domanda suLost(senza particolari approfondimenti, basta anche un "sì" o un "no"; ricordo che non ho ancora visto la serie, e già qui ci sono state anticipazioni non segnalate): agli eventi che capitano si cerca di dare o viene data una spiegazione scientifica?
la risposta migliore è "ahahaha"
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[cite]Autore: Mauro[/cite]se leggo di un padre Elfo che abusa della figlia Mezzelfa mi può dare fastidio, ma il fatto che non siano eventi veri, su personaggi che non possono essere veri, credo possa inserire un filtro, rispetto a quando leggoDon't Tell Mummy (http://www.amazon.co.uk/Dont-Tell-Mummy-Ultimate-Betrayal/dp/0007223749), la storiaveradi una di cui il padre ha abusato per sette anni (da quando lei ne aveva sei). Se il secondo mi fa incazzare, e il primo mi dà fastidio... la reazione emotiva è stata filtrata.
Aspetta. Credo ci sia un po' di confusione tra ambientato nel nostro mondo e ricalcante eventi realmente accaduti.
Se io leggo di violenza reale (ad esempio la vicenda di Josef Fritzl) ho una certa reazione, ma se leggo di una violenza inventata tra Joe Jones, ragioniere di New York e sua figlia Joanna, la sensazione che provo non è differente da quella di uno stupro tra Samaras l'elfo e sua figlia Illiana.
Facciamo un distinguo tra ambientazione reale e accadimenti reali.
[cite]Autore: Mauro[/cite][p][/p]
[p]Premesso che non l'ho visto tutto, ma Jack per quanto ho seguito la serie non mi è parso un personaggio sovrannaturale, né l'ho visto molto toccato dal sovrannaturale, e questo conta; per fare un esempio: se in D&D un personaggio muore, l'esistenza della resurrezione toglie ogni impatto o quasi alla cosa; se quello stesso personaggio fosse impossibile da resuscitare (maveramenteimpossibile, cosa certa anche per gli altri personaggi), l'impatto tornerebbe. Però è venuto meno l'elemento sovrannaturale.[/p]
Questo non perchè in D&D esiste il sovrannaturale, ma perchè la resurrezione è abusata. In A Song of Ice and Fire esiste la resurrezione, ma (quasi) nessuno lo sa. Quando qualcuno muore, ci sono emozioni vere, forti. E quando il personaggio risosrto si palesa, ce ne sono di nuove, forti, pur mantenendo l'elemento fantastico non si è stemperata l'emotività.
Il problema non è l'esistenza di elemento sovrannaturale, ma se la diffusione di questo elemento è così elevata da far cambiare forma mentis riguardo ad un evento.
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[cite]Autore: Airone[/cite][p]Il problema non è l'esistenza di elemento sovrannaturale, ma se la diffusione di questo elemento è così elevata da far cambiare forma mentis riguardo ad un evento.[/p][span class=CommentSignature][/span]
Beh, senza contare anche che la faccenda sovrannaturale potrebbe portare a problematiche diverse. Un conto è la resurrezione "prendi e porta a casa" stile D&D o Dragonball, ma non è detto sia la regola, magari la resurrezione apre nuove problematiche impreviste o non funziona come dovrebbe o chissà.
Mi viene in mente ad esempio il mito di Orfeo.
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[cite]Autore: Airone[/cite]Facciamo un distinguo tra ambientazione reale e accadimenti reali
L'ho qui (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=80364), distinguendo tra opere realistiche e reali. Ti rimando a quel messaggio per la risposta alle osservazioni che fai.
[cite]Autore: Mark[/cite]la resurrezione apre nuove problematiche impreviste o non funziona come dovrebbe o chissà
Ma in quel caso l'impatto non viene dalla morte, quanto dalle problematiche (vedi il messaggio di cui sopra e questo (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=80498) - dirie che sono i due principali, tra i miei - per un ulteriore approfondimento).
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Mi è venuto un esempio in questo weekend. Vediamo di ragionarci.
Se questo post preferite spostarlo un uno degli altri thread che parlando di reale/realismo, fantasia/fantastico, fatemelo sapere e lo spostiamo.
Per me ultimamente ci sono almeno 3 thread che parlano dello stesso argomento, quindi è indifferente.
Parliamo di schiavitù e schiavismo.
1. Am'al è un senegalese. E' stato catturato dai tuareg magrebini e venduto a un Califfo d'oriente. Adesso è chiuso in una gabbia che è attaccata alle braccia di un mulino e tutte le volte che cerca di correre per sgranchirsi le gambe, produce la forza motrice necessaria da frantumare i semi di kamut e fare la farina.
2. Am'al è un senegalese. E' stato catturato dall'esercito americano in Afghanistan ed è stato imprigionato a Guantanamo. Ogni giorno viene incatenato ad una cyclette e gli viene imposto di pedalare per sei ore consecutive; la sua cyclette è allacciata ad un generatore di corrente e con il suo duro lavoro produce la corrente che serve la prigione.
3. Am'al è un terrestre. E' stato catturato dall'esercito venusiano mentre era in rotta per i pianeti esterni ed è stato imprigionato nella colonia-galera di Io, su Giove. E' tenuto in animazione sospesa agganciato ad un bio-convertitore energetico; il suo metabolismo primario fornisce l'energia per convertire i rifiuti organici della prigione in nuovo cibo sintetico.
4. Am'al è un elfo della foresta nera. E' stato catturato dall'esercito della Gallia Unita durante la Guerra dei due Lustri, sul fronte prussiano. E' imprigionato in una teca alchemica e la sua naturale predisposizione alla magia viene usata come catalizzatore per polarizzare l'orialco che serve a produrre gli armamenti magici dell'esercito.
5. Am'al è un folletto della terra. E' stato catturato dalla Sheen&Lloydd in una notte del solstizio di primavera e separato dal suo branco. E' prigioniero in un'ampolla di vetro arganvico che è collegata ad un circuito in gotpremial. Ogni volta che cerca di muoversi e liberarsi dalla teca, produce energia cinetica che viene convertita in impulsi magitronici.
Qual'è la differenza di 1, 2, 3, 4 e 5?
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il colore
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1, 3, 4, 5 possono essere PARTI di storie puramente avventurose (o comiche, o tragiche, non è possibile stabilirlo dal testo: non è una storia, è una situazione di un personaggio), o possono essere parte di storie che parlano della realtà attuale tramite metafore o altre tecniche letterarie.
La 2 non ha bisogno di metafore, e non può non parlare della realtà attuale, anche indipendentemente dalla volontà dell'autore. Non solo c'è un passaggio interpretativo in meno, ma non può essere puramente escapista nemmeno volendolo.
Questo non implica che la 2 abbia la minima qualità letteraria o morale. D'altronde, questa garanzia non c'è nemmeno con 1, 3, 4, 5, che non prendono così direttamente il toro per le corna...
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Perché la 1 no?
Lo schiavismo basato sulla deportazione dei neri se lo sono inventato gli arabi nel 1100. La situazione descritta in 1 è storica e reale quanto la 2.
EDIT: dichiaratamente ho scritto che si tratta di "scene" tratte da probabili opere o giochi che trattano il tema della schiavitù e dello schiavismo.
Non dovrebbero essere escapiste; parlano dei "problemi dell'uomo".
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La 2 sembra una satira e più che parlare dello schiavismo in generale, mi va a toccare un preciso tema di attualità.
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[cite]Autore: khana[/cite][p]Perché la 1 no?
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Perché, banalmente, di quanto è accaduto centinaia di anni fa non gliene frega niente a nessuno.
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[cite]Autore: Klaus[/cite]Perché, banalmente, di quanto è accaduto centinaia di anni fa non gliene frega niente a nessuno.
Questo cozza un po' con gli apprezzamenti fatti per Montsegur, però...
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[cite]Autore: khana[/cite]Perché la 1 no?
Lo schiavismo basato sulla deportazione dei neri se lo sono inventato gli arabi nel 1100. La situazione descritta in 1 è storica e reale quanto la 2.
Per la differenza fra "sta avvenendo" e "è accaduto, secoli fa".
Monstegur è un "è avvenuto, secoli fa". Che comunque è diverso da "non è mai accaduto"
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[cite]Autore: khana[/cite]Qual'è la differenza di 1, 2, 3, 4 e 5?
non lo so, ma quando scriviamo un gdr dove tutti giocano una versione alternativa in un mondo alternativo... dello stesso pg?
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[cite]Autore: khana[/cite][cite]Autore: Klaus[/cite][p]Perché, banalmente, di quanto è accaduto centinaia di anni fa non gliene frega niente a nessuno.[/p]
[p]Questo cozza un po' con gli apprezzamenti fatti per Montsegur, però...[/p]
Prova a mettere al posto degli eretici medievali, chessò, degli omosessuali iraniani (in quel Paese l'omosessualità è un reato capitale) e poi fammi sapere.
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[cite]Autore: Klaus[/cite]Prova a mettere al posto degli eretici medievali, chessò, degli omosessuali iraniani (in quel Paese l'omosessualità è un reato capitale) e poi fammi sapere.
Ma vedi... il fatto è che a me non cambia. Anche se mi metti i puffi rosa nel regno dei gargamelli, per me l'empatia c'è lo stesso.
Non è la superficie che mi fa "sentire" o meno le cose. I romanzi di Montalbano sono vuoti molto più di certi romanzi Fantasy.
La fattoria degli animali è molto più emotiva di tanti altri "realismi" letti in giro.
Non ho la necessità di "vedere" un uomo pseudo-reale per "sentire qualcosa". Montsegur, coi catari del 1250 ha lo stesso effetto degli omossessuali iraniani, così come ha lo stesso effetto dei katraveplizky di Saturno.
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e questa osservazione è riferita a te, o universale?
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Hm... la domanda è riferita a me?
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il topic è riferito alla domanda?
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si
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L'osservazione è riferita a me dove ci sono i pronomi personali in prima persona singolare.
Il giudizio su Camilleri e Orwell è sufficientemente condiviso dalla critica letteraria mondiale...
Camilleri è escapista. Orwell decisamente no.
Poi ognuno legge quello che gradisce di più.
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scusa, questa osservazione:
Non ho la necessità di "vedere" un uomo pseudo-reale per "sentire qualcosa". Montsegur, coi catari del 1250 ha lo stesso effetto degli omossessuali iraniani, così come ha lo stesso effetto dei katraveplizky di Saturno.
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era riferita a me. :)
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[cite]Autore: Domon[/cite][cite]Autore: Mauro[/cite][p]Domanda suLost(senza particolari approfondimenti, basta anche un "sì" o un "no"; ricordo che non ho ancora visto la serie, e già qui ci sono state anticipazioni non segnalate): agli eventi che capitano si cerca di dare o viene data una spiegazione scientifica?[/p]
[p]la risposta migliore è "ahahaha"[/p]
Quoto.
@khana Dragonball parodistico? Avendo visto di persona Toriyama ti posso assicurare che non c'è niente di parodistico. La sua mente è davvero fatta così.
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Carino l'esempio che ha fatto Khana!
Rispondo a pelle: le prime due mi hanno dato tutta un'altra sensazione; in particolare la seconda.
E, purtroppo, non rispondo così per cercare di tirare acqua al mio mulino...perchè paradossalmente ero più o meno convinto che anche un certo fantasy ma scritto/raccontato bene, potesse produrre quelle sensazioni.
Dopo il tuo esempio ho la certezza di essermi sbagliato.
Ed ora mi sembra molto chiaro perchè: situazioni che sono a noi più vicine, che potrebbero accadere/accaderci o che sono davvero accadute, ci toccano naturalmente più da vicino.
Un buon narratore può magari riuscire a trasmettere una parte (anche buona) di quelle sensazioni, ma un fatto vero, crudo, reale, mi pare molto più in grado di colpire.
Ad esempio: un documentario (con riprese in diretta...sapete, immagino quelle robe da giornalismo d'assalto fatto con camere nascoste ecc) che dovesse mostrarmi le sevizie e le sofferenze di alcuni uomini mi colpirebbe certamente di più che non un film ambientato nella terra di Cippuz che dovesse farmi vedere le stesse sevizie.
Il motivo, per me, è che nel primo io posso riconoscere persone reali, vere. Posso dire e pensare "cazzo, quella roba è davvero successa!", mentre nell'altra questo passaggio viene a mancare.
In questo senso, ad esempio, un racconto allegorico di una situazione reale è tanto più incisivo quanto più scoperto (cioè quanto più si capisce che è un'allegoria).
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Grazie dell'intervento Marco ^^
La domanda che ti faccio (e che è solo una "domanda", non un tranello per dimostrare chissà cosa) è questa:
[cite]Autore: Marco Costantini[/cite]Il motivo, per me, è che nel primo io posso riconoscere persone reali, vere. Posso dire e pensare "cazzo, quella roba è davvero successa!", mentre nell'altra questo passaggio viene a mancare.
Tu pensi che questa differenza sia oggettiva (ossia dal lato dell'opera) o soggettiva (ossia sei -tu- che hai bisogno di vedere il "vero")?
Cioè, è il genere (in questo caso fantasy) che non è in grado di trasmettere le emozioni, o è il lettore/giocatore (in questo caso Marco) che non è ricettivo a quel contesto?
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secondo me non puoi paragonare documentario e film. puoi paragonare al massimo due film, uno fantasy e uno "documentaristico"
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[cite]Autore: khana[/cite]Tu pensi che questa differenza sia oggettiva (ossia dal lato dell'opera) o soggettiva (ossia sei -tu- che hai bisogno di vedere il "vero")?
C'ho pensato non poco e mi sono aiutato con i tuoi esempi.
La conclusione è che la domanda non sia risolvibile ed ora ti spiego perchè: la mia risposta sarebbe che è comunque una differenza dovuta all'opera, a quel particolare testo. Ma questo è, appunto, un mio giudizio personale e quindi è possibile che sia io a considerare quel "vero" più importante. Siamo in un circolo (vizioso o virtuoso).
A parte questo però, ribadisco, personalmente credo di essere più colpito quando il racconto è più "vicino".
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uhmmmm....mentre scrivevo, sono stato folgorato da una cosa: io ho amato BSG (diciamo in particolare le prime tre stagioni). Ed è fantascienza, non c'è dubbio.
Però questo mi permette di fare una considerazioni: nel caso di BSG le vicende fantascientifiche sono uno smaccato (ed evidentissimo) strumento per parlare dei personaggi e dei loro problemi. Ho l'impressione netta che la stessa storia avrebbe potuto essere ugualmente narrata in un contesto molto più realistico, mantenendo lo stesso effetto.
Sono un po' confuso :p
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[cite]Autore: 3evil[/cite]Ho apprezzato molto anche Elric di Melibonè, Conan e chi ne a più ne metta.[p]Ho apprezzato meno quella schifezza de "Mondo Emerso e compagnia".[/p][p]Ogni personaggio fantasy può avere un grande sviluppo, possono esserci drammi che incollano i nostri occhi ad ogni lettera del libro, ecc, ecc...[/p][p]Ma non mi dite che un eroe fantasy affronta problemi che puoi sentire vicini che mi mangio un cavallo.[/p]
Tanto per fare un esempio, Conan affronta (o meglio, si fa relatore) quasi in ogni storia di un tema che personalmente sento abbastanza vicino: quello dell'appartenenza e dell'identità (e quindi, di riflesso, quello dell'alienazione). Un barbaro che si inserisce in ogni comunità civilizzata che visita come un corpo estraneo, senza mai integrarsi veramente, rivelandosi un acuto osservatore di usi e costumi tanto artificiali da non essere mai in grado di interiorizzarli. Una persona in grado di riconoscere istintivamente le sovrastrutture convenzionali e talvolta ipocrite che una società può acquisire evolvendosi. Non assomiglio minimamente a Conan (ovviamente), eppure nelle riflessioni che scaturiscono da alcuni passaggi in alcune delle sue avventure riconosco problemi universali, alcuni dei quali mi stanno a cuore.