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Chiacchieriamo => Generale => Topic aperto da: Mauro - 2010-04-09 14:04:35

Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-09 14:04:35
Iniziata su [Coyote Press] Hot War (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=64830).
Approfondisco quanto detto in questo (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=64882) messaggio.

Il motivo per cui credo che l'Inglese sembri piú evocativo dell'Italiano è semplicemente l'abitudine: per quanto uno conosca l'Inglese, mediamente la lingua che maggiormente ci si troverà a vivere (letta, parlata, ascoltata, scritta) sarà l'Italiano; quindi, Hot War (prendo questo come esempio semplicemente perché è quello da cui è nata la discussione e perché tocca l'altro argomento, quello della traduzione) sembra piú esotico di "Guerra Calda" semplicemente perché a "Guerra Calda" siamo abituati (se non alla locuzione in sé, alle singole parole), sicuramente piú che a Hot War.
In effetti, non è che l'Inglese in sé sembri piú evocativo, lo stesso discorso vale per le altre lingue; per gli stessi motivi reputo che a un Inglese "Guerra Calda" suoni piú esotico di Hot War (di questo trovo riscontro in esperienze come questa (http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=1861&Focus=48488#Comment_48488): «[Hasimir] non [poteva] contemplare di giocare uno Sbavatore, no, doveva restare Frother. / E però secondo gli autori anglofoni Frother era la parola comune e banale, mentre Sbavatore era un affascinante termine straniero dal suono attraentemente latino»). Se un Italiano vivesse per vent'anni in Inghilterra... Hot War sarebbe ancora cosí evocativo?

Ora: tradurre o non tradurre, possono entrambe essere scelte valide; quello che non mi trova d'accordo è l'idea che tradurre per esempio Hot War con "Guerra Calda" faccia perdere di evocatività: per me, tanto è scontato "Guerra Calda" per un italiano, quanto lo è Hot War per un Inglese. Nel tradurlo non si perderebbe in evocatività, anzi si manterrebbe l'effetto che il titolo originale fa nel pubblico originale.
Se poi mi si dice che nel lasciarlo intradotto si ha un titolo che suona meno familiare posso anche essere d'accordo; ma non concordo col dire che, per citare mik, tradurre distorcerebbe "il feeling del gioco o dei termini stessi". Anzi: per i motivi detti credo che lo conserverebbe anche meglio. E, se proprio lo distorcerebbe, non capisco perché tradurlo all'interno del testo invece lo manterrebbe.

Passando al discorso "traduzione": sicuramente tradurre sempre e comunque non è la scelta migliore, e la valutazione fa fatta caso per caso, considerando vari aspetti linguistici e non. Però personalmente tra la linea che cerca di lasciare quanto piú possibile intradotto, e quella che cerca di tradurre quanto piú possibile, mi trovo piú d'accordo con la seconda; sia perché rende il prodotto piú immediatamente fruibile nella lingua d'arrivo, sia per le considerazioni sopra fatte.
Inoltre, ma qui dipende da quanto si vogliano seguire le norme linguistiche (e da altre considerazioni), un termine straniero andrebbe messo in corsivo; quindi non tradurre in teoria significa riempire il manuale di termini in corsivo.
Del resto, non credo che lasciare il titolo in originale automaticamente aumenti l'evocatività; per esempio, trovo Memorie di Guerra, piú evocativo di Memories of War; oppure, Solipsist: Solipsisti personalmente non mi pare meno evocativo, ed evita l'"Effetto Distretto 9": il gioco è intotolato a questo fantomatico Solipsist... che non appare mai, visto che si parla sempre e solo di "Solipsista" e "Solipsisti" (l'ho chiamato "Effetto Distretto 9" dal film District 9, dove il nome del Distretto è lasciato inalterato nel titolo, ma viene tradotto nel film; da cui, questo fantomatico District 9 di fatto nel film non appare mai).
È vero che Solipsist è la traduzione di "Solipsista", cosí come District 9 è quella di "Distretto 9"; ma, per usare un esempio fatto a un mio amico: ho un film che si intitola Jack the Killer, la storia di Giacomo l'Assassino; certo: l'uno è la traduzione dell'altro, ma di fatto nel film questo fantomatico "Jack the Killer" non apparirebbe mai.
In generale, non mi piace molto l'idea di avere il titolo intradotto nel titolo stesso, ma tradotto all'interno del testo.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Marco Amicone - 2010-04-09 15:47:58
Però bisogna anche considerare il suono che fa un termine/frase, cosa che troppo spesso viene sottovalutata (non mi riferisco nello specifico ad Hot War ma in generale).

A volte il suono di una parola in lingua originale ha un effetto, ma tradotta un'altro. Magari suscita addirittura ilarità perché è una parola buffa, date un occhiata qui http://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/InherentlyFunnyWords (http://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/InherentlyFunnyWords), sono parole considerate buffe, traducetele in italiano e molte non lo sono più o non lo sono per gli stessi motivi!

Tornando su Hot War, le due parole nel titolo sono monosillabi (o almeno credo, se quel poco che ricordo di linguistica non mi tradisce, qualcuno può correggermi e picchiarmi in caso :D) e sono entrambe parole di 3 lettere, a differenza dell'italiano. Idem Cold City, due parole con lo stesso numero di lettere... Magari è un caso, ma chissà! La forma delle parole a me piace, magari la specularità è voluta :p
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-09 15:48:58
Innanzitutto ti segnalo che il link che hai lasciato nel thread di Hot War non funziona, prova a correggerlo, perché sono dovuto venire a cercarmi il post :)

Venendo al post...
Come pensavo, la parte "teorica" della dissertazione la condivido.

I punti di distacco sono, credo, nella sensibilità e nel gusto personale.
Per come la vedo io, stiamo "traducendo il più possibile". Hot War (il titolo) è fuori dal possibile, ossia il titolo sulla copertina è intraducibile ANCHE per come è resa graficamente la copertina stessa.
(http://www.contestedground.co.uk/images/hwcover.jpg)

Mettendo lettere "arrotondate" come una G e una C al posto di lettere "verticali" come la H e la W, si perde completamente lo sviluppo "a cascata" del layout che è stato dato alla copertina, che personalmente è talmente bella che sarebbe davvero un peccato doverla rifare.
Oltretutto, Hot War è ambientato a Londra, motivo in più per lasciare i giocatori immersi in un ambiente anglofono.
(Questo apre anche un discorso secondario, ma ne saprete di più a Este... o dopo Este, per chi non viene...)

Unico appunto che ti faccio sulla "traduzione totale" è che in Italiano non si usa. L'italiano, e il latino volgare fin dai tempi della Repubblica di Roma, è intriso di termini stranieri, soprattutto tecnici.
I Romani usavano termini greci per scienza e tecnologia, gli italiani hanno usato prima il francese (1700 / 1800) e ora l'inglese (1900 / 2000), "imbastardendo" la lingua con termini stranieri. E' una caratteristica dell'italiano, cosa che francese e spagnolo ad esempio non fanno e traducono tutto (dove non possono, traslitterano, tipo il "Quechù", che è il Ketchup in Spagna).
Quindi visto che non abbiamo problemi a suare "cocktail", "happy hour", "sport", "computer", "compact disk", "hi-fi", e tutta un'altra serie infinita di termini tecnico-settoriali, non vedo perché un banale "hot war" possa creare scompiglio.

Oltre a questo, c'è il discorso della "resa" del testo.
Hot in inglese non è solo traduzione letterale di Caldo.

Il dizionario inglese riporta questi significati:

adjective ( hotter , hottest )
1 having a high degree of heat or a high temperature : it was hot inside the hall | basking under a hot sun.
• feeling or producing an uncomfortable sensation of heat : she felt hot and her throat was parched.
• (of food or drink) prepared by heating and served without cooling.
• informal (of an electric circuit) at a high voltage; live.
• informal radioactive.
2 (of food) containing or consisting of pungent spices or peppers that produce a burning sensation when tasted : a very hot dish cooked with green chili.
3 passionately enthusiastic, eager, or excited : the idea had been nurtured in his hot imagination.
• lustful, amorous, or erotic : steamy bed scenes that may be too hot for young fans.
• angry, indignant, or upset : her reply came boiling out of her, hot with rage.
• (of music, esp. jazz) strongly rhythmical and excitingly played : hot salsa and lambada dancing.
4 involving much activity, debate, or intense feeling : the environment has become a very hot issue.
• (esp. of news) fresh or recent and therefore of great interest : have I got some hot gossip for you!
• currently popular, fashionable, or in demand : they know the hottest dance moves.
• difficult to deal with; awkward or dangerous : he found my story simply too hot to handle.
• (of a hit or return in ball games) difficult for an opponent to deal with : fielding a hot grounder at third.
• Hunting (of the scent) fresh and strong, indicating that the quarry has passed recently.
• informal (of goods) stolen and difficult to dispose of because easily identifiable.
• informal (of a person) wanted by the police.
• [ predic. ] (in children's games) very close to finding or guessing something.
5 informal knowledgeable or skillful : Tony is very hot on local history.
• [ predic. ] [usu. with negative ] good; promising : this is not so hot for business.
• [ predic. ] ( hot on) informal considering as very important; strict about : local customs officers are hot on confiscations.

Come noterai, dal punto 2 compreso in avanti (ossia da quando vuole dire "piccante"), la corrispondenza diretta non esiste più.
Per un inglese però, "HOT" ha tutti questi significati, contemporaneamente e sempre.
Quindi tradurre Hot War con Guerra Calda non è necessariamente corretto. E' "solo" il primo livello di letteralità.
Quindi leggendo tutte le definizioni (specialmente la 3 e la 4), il miglior candidato possibile (e siamo ancora in perfetto ambito LETTERALE) sarebbe:

Guerra Totale.

Che è ANCHE italiano corrente e corretto.

Hai idea del putiferio che si scaricherebbe contro Coyote sui forum per aver OSATO tradurre "hot" con "totale"? (che è corretto, invece...)
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-09 15:52:42
Citazione
[cite]Autore: Mark[/cite][p]Però bisogna anche considerare il suono che fa un termine/frase, cosa che troppo spesso viene sottovalutata (non mi riferisco nello specifico ad Hot War ma in generale).[/p][p]A volte il suono di una parola in lingua originale ha un effetto, ma tradotta un'altro. Magari suscita addirittura ilarità perché è una parola buffa, date un occhiata quihttp://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/InherentlyFunnyWords, sono parole considerate buffe, traducetele in italiano e molte non lo sono più o non lo sono per gli stessi motivi![/p][p]Tornando su Hot War, le due parole nel titolo sono monosillabi (o almeno credo, se quel poco che ricordo di linguistica non mi tradisce, qualcuno può correggermi e picchiarmi in caso :D) e sono entrambe parole di 3 lettere, a differenza dell'italiano. Idem Cold City, due parole con lo stesso numero di lettere... Magari è un caso, ma chissà! La forma delle parole a me piace, magari la specularità è voluta :p[/p]


Ringrazio Mark per questo intervento, soprattutto per la musicalità delle parole, che ho lasciato fuori dal mio post perché sarebbe stato troppo lungo.
La musicalità e il motivo per cui, ad esempio, il mio gioco si chiama "ME-mo-ries-of-WAR" e non "me-MO-rie-di-GUE-rra"...

In più Guerra Totale è anche speculare come Hot War... but stay tuned! Una Guerra Totale ci sarà... ^^ e non sarà la traduzione di Hot War.
Ho detto troppo, adesso Iacopo mi spara... :P
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Marco Amicone - 2010-04-09 15:55:14
Super crosspost, alè!

Ecco si, anche la copertina è da non sottovalutare, per tornare alla faccenda del mio feticismo per la forma delle parole... Peraltro credo che nemmeno entrerebbe nella copertina se il titolo fosse tradotto in italiano, quindi ritoccherebbe fare tutto daccapo ed alla fine non ne vale nemmeno la pena...
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Emanuele Borio - 2010-04-09 16:07:55
Tra un manuale con sopra scritto Hot War e uno con sopra scritto "Guerra Calda". A uno penso a bombardamenti e scenari post apocalittici, davanti all'altro, non so perchè mi viene in mente la cioccolata, l'acqua e altre cose insensate.

Per me tradurre Hot War con Guerra Calda equivale a Animalucoli >_<
Guerra Totale va già meglio però Hot War suona meglio, poco da fare U_U
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-09 16:22:32
Sicuramente il suono è da considerare, cosí come l'aspetto grafico, ma ci tengo a sottolineare che tutte queste giuste osservazioni escono dal distorcere "il feeling del gioco o dei termini stessi", che è una delle cose con cui non mi trovo d'accordo; per contro, è sicuramente vero quanto sottolineato da khana sulla pluralità di significati: traducendo ovviamente si perde qualcosa, in quanto la pluralità di significati che un termine ha in una lingua non si ritroverà identica in un'altra.
In questo senso, c'è una citazione da Pennac che mi piace molto: «È vero ancora che Yasmina Melaouah, Manuel Serrat Crespo, Evelyne Passet e alcuni altri dei miei amici traduttori dubitano che "la finestra", "a janela", "das Fenster", "the window" o "la fenêtre" indichino esattamente la stessa cosa, poiché nessuna si affaccia sugli stessi rumori né si richiude sulle stesse musiche».
C'è però da dire che lasciandolo in originale quei significati si perdono comunque, nel senso che i lettori mediamente non li coglieranno; inoltre, se all'interno del manuale il titolo viene tradotto, si ha comunque la perdita. A questo punto, meglio una nota che spieghi la pluralità di significati che c'è in originale.
Sotto questo aspetto, è importante il fatto che in generale a non piacermi molto piú che l'idea in sé di non tradurre il titolo è la dissimmetria del tradurlo in alcuni posti e lasciarlo intradotto in altri (poi ci sono altri casi, come How to Train Your Dragon, che in Italia è diventato Dragon Trainer; e, a parte che il titolo italiano c'entra poco o nulla col film, personalmente trovo abbastanza ridicolo cambiare il titolo inglese per metterne un altro in Inglese).

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]ti segnalo che il link che hai lasciato nel thread di Hot War non funziona

Corretto, grazie.

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Hot War è ambientato a Londra, motivo in più per lasciare i giocatori immersi in un ambiente anglofono

Ci ho pensato, ma... ha senso lasciare l'ambiente angolofono nel titolo, per poi uscirne scrivendo "Guerra Calda" fin dalla prima citazione (quella riportata da mik nell'altra discussione)? Nella quasi totalità del manuale l'ambiente che citi non sarebbe mantenuto.
Inoltre... allora avete lasciato intradotte anche le varie fazioni? Credo concorrano all'atmosfera molto piú del titolo del gioco (non che mi piacerebbe particolarmente vederle intradotte).

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]visto che non abbiamo problemi a suare "cocktail", "happy hour", "sport", "computer", "compact disk", "hi-fi", e tutta un'altra serie infinita di termini tecnico-settoriali, non vedo perché un banale "hot war" possa creare scompiglio

È diverso: "zaffiro" deriva dall'Arabo, e mille altre parole italiane hanno derivazione straniera (ma anche in altre lingue, vedi il Francese, che ha "pizza"); la differenza è se queste parole siano o no entrate a far parte dell'Italiano. Altrimenti, perché dire "Porto a spasso il mio dog" (o il "Printare una pagina", o lo "smokare una sigaretta", che sono casi che ho sentito veramente) dovrebbe creare scompiglio?
Inoltre, ci sarebbe da fare una distinzione tra la lingua e i linguaggi specialistici, in quanto i secondi hanno caratteristiche a sé stanti (non ultimo significati diversi da quelli normalmente assegnati a una parola).

Una lingua "pura", qualunque cosa questo voglia dire, non esiste, in quanto tutte le lingue derivano da altre e sono influenzate da altre; ma a tutt'oggi ci sono termini che fanno parte delle specifiche lingue, e altri che non ne fanno parte (e altri che è dubbio; e altri che ne fanno parte, ma non in locuzioni specifiche; ecc.). Sono differenze da tenere in considerazione: il fatto che si usi "sport" non implica che qualunque termine straniero è parimenti utilizzabile nello stesso modo.

Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]Guerra Totale va già meglio però Hot War suona meglio, poco da fare

Non dico di no, dico che dipende dal singolo e dal suo rapporto con l'Inglese.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Fabrizio - 2010-04-09 16:32:05
Guerra Totale però stonerebbe in quanto per un pc gamer il titolo avrebbe assonanze con la serie di videogiochi strategici Total War (http://it.wikipedia.org/wiki/Total_War) ^_^
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: franz - 2010-04-09 16:37:39
Citazione
Ci ho pensato, ma... ha senso lasciare l'ambiente angolofono nel titolo, per poi uscirne scrivendo "Guerra Calda" fin dalla prima citazione (quella riportata da mik nell'altra discussione)? Nella quasi totalità del manuale l'ambiente che citi non sarebbe mantenuto.

Si manterrebbe se si traducesse Hot War solo quando è importante sottolinearne la contrapposizione con Guerra Fredda (cfr. esempio riportato da michele) e non lo si traducesse quando ci si riferisce al gioco stesso.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Emanuele Borio - 2010-04-09 16:40:10
Citazione
[cite]Autore: Fabrizio[/cite][p]Guerra Totale però stonerebbe in quanto per un pc gamer il titolo avrebbe assonanze con la serie di videogiochi strategiciTotal War (http://it.wikipedia.org/wiki/Total_War)^_^[/p]


Vero, infatti anche per me stona, ma guerra calda mi fa venire in mente una vasca da bagno. O_o
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Carlo Antonioli - 2010-04-09 16:55:07
Traducetelo come lotta sensuale e raddoppiate la tiratura.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-09 17:00:58
Citazione
[cite]Autore: franz[/cite]Si manterrebbe se si traducesse Hot War solo quando è importante sottolinearne la contrapposizione con Guerra Fredda (cfr. esempio riportato da michele) e non lo si traducesse quando ci si riferisce al gioco stesso

È una soluzione, ma gli "ibridi" (tradurre un termine a volte sí, a volte no) non è una soluzione che in generale mi piaccia molto (in particolare, da vedere caso per caso); di per sé in questo caso rende meno immediato il collegamento tra l'Hot War del titolo e la Guerra Calda dell'ambientazione (anzi: di fatto in un certo senso lo trancia, perché se sono chiamati in due modi diversi viene logico pensare che siano due cose diverse).

Aggiunta:
Citazione
[cite]Autore: Ambreus[/cite]Traducetelo come lotta sensuale e raddoppiate la tiratura

Se lo intitolate cosí ne compro tre copie :P
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: franz - 2010-04-09 17:12:31
Citazione
È una soluzione, ma gli "ibridi" (tradurre un termine a volte sí, a volte no) non è una soluzione che in generale mi piaccia molto (in particolare, da vedere caso per caso); di per sé in questo caso rende meno immediato il collegamento tra l'Hot War del titolo e la Guerra Calda dell'ambientazione (anzi: di fatto in un certo senso lo trancia, perché se sono chiamati in due modi diversi viene logico pensare che siano due cose diverse).



ok, scusa la mia tardività ma credo di non aver capito bene la tua posizione: tu tradurresti hot war come guerra calda in tutto il manuale, copertina compresa? E così anche tutti gli altri termini inglesi -non di uso comune-?
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-09 17:32:18
Citazione
[cite]Autore: Ambreus[/cite][p]Traducetelo come lotta sensuale e raddoppiate la tiratura.[/p]

Fan mail.
D'obbligo e di ufficio :D

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]È una soluzione, ma gli "ibridi" (tradurre un termine a volte sí, a volte no) non è una soluzione che in generale mi piaccia molto (in particolare, da vedere caso per caso); di per sé in questo caso rende meno immediato il collegamento tra l'Hot Wardel titolo e la Guerra Calda dell'ambientazione (anzi: di fatto in un certo senso lo trancia, perché se sono chiamati in due modi diversi viene logico pensare che siano due cose diverse).

Hm, forse l'intervento di Francesco non era chiaro...
Si intendeva lasciare "Hot War" (in inglese) quando si tratta di "nome proprio" (che a rigore di grammatica italiana, dovrebbe essere intraducibile... sì lo so, i nomi geografici si traducono... ma lo sappiamo che in Italia, anche nella grammatica, vige la regola dell'eccezione), e invece tradurlo con "qualche cosa" quando l'espressione è inserita in linguaggio comune.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Emanuele Borio - 2010-04-09 17:36:12
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]e invece tradurlo con "qualche cosa" quando l'espressione è inserita in linguaggio comune.


Bsta definirla "La Guerra" IMHO. ò_ò
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-09 17:52:44
Premetto che non ho letto il manuale, quindi parlo in generale, e che il termine Hot War, come detto, è solo preso a esempio per portare dei ragionamenti di carattere piú generale (vedi qui (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=64882): la discussione non è tanto su Hot War nello specifico, ma sulla traduzione in generale).
Fatta questa premessa... dire in generale cosa fare per termini stranieri non di uso comune non è che sia semplice, se possibile, perché vuol dire tutto e niente, inoltre dipende anche dal gioco (un termine specialistico cinematrografico in generale può essere meglio che sia tradotto, in Avventure in Prima Serata, data la natura del gioco, potrebbe avere piú senso mantenerlo).
Per il termine Hot War nello specifico, e sottolineando nuovamente la premessa, personalmente non mi farei problemi a tradurlo sempre (anche sulla copertina), ma mi rendo conto che ci siano logiche di mercato, che voi conoscete meglio di me, da tenere in considerazione; come la penso nel caso specifico credo sia chiaro qui (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=64531) (quando credevo lo avreste tradotto) e qui (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=64566) (quando ho capito che lo avreste tradotto). Fare una nota non costa nulla e valorizza il lavoro di traduzione, e visto anche quanto detto da khana personalmente la farei.

Il punto è che tradurre introduce sempre delle differenze, si deve valutare di volta in volta il male minore; nel fare un "ibrido" (a volte tradurre, a volte no) si deve tenere presente che si trancia il collegamento che c'è in originale. È accettabile? Dipende.

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Si intendeva lasciare "Hot War" (in inglese) quando si tratta di "nome proprio" (che a rigore di grammatica italiana, dovrebbe essere intraducibile... sì lo so, i nomi geografici si traducono... ma lo sappiamo che in Italia, anche nella grammatica, vige la regola dell'eccezione), e invece tradurlo con "qualche cosa" quando l'espressione è inserita in linguaggio comune

Sí, avevo capito; forse sono stato io a non essere chiaro. Quello che volevo dire è che in originale il gioco è Hot War, ambientato durante la Hot War: il collegamento è palese.
Se si fa un "ibrido", il gioco è Hot War, ambientato durante la Guerra Calda: il collegamento è tranciato, nel senso detto sopra, perché la diversa terminologia spezza il collegamento che, banalmente, c'era nell'avere lo stesso nome.
È un male? Sí, cosí come è un male ogni cambiamento che una traduzione inevitabilmente produce; se sia il male minore, è un discorso diverso.

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]che a rigore di grammatica italiana, dovrebbe essere intraducibile... sì lo so, i nomi geografici si traducono... ma lo sappiamo che in Italia, anche nella grammatica, vige la regola dell'eccezione

Su questo almeno non siamo solo noi, in ogni lingua vige l'eccezione :P
Approfondirò la questione, comunque; in effetti non sono certo di come l'Italiano si ponga con i nomi geografici nello specifico e propri in generale (ma credo che a rigore di grammatica sia almeno ammissibile tradurli: Hot War è nome proprio del gioco tanto quanto The Lord of the Rings è nome proprio del libro, e onestamente spero che la grammatica non imponga di lasciare The Lord of the Rings come titolo della traduzione italiana del libro...).
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-09 18:14:20
Bah, non tocchiamo il tasto Tolkien...
Chi ha tradotto ha fatto scelte... discutibili... hanno tradotto tutti i cognomi Hobbit per farli "capire" e poi hanno lasciato Merriadoc non tradotto, per cui nessuno ha mai capito il gioco di parole con il nick Merry (Felice).
Io avrei lasciato in inglese i cognomi e tradotto Merriadoc in Felicino, o qualcosa del genere.

Non tocchiamo neanche la traduzione di Alice nel Paese delle Meraviglie, pls... che a spiegare perché le farfalle sono fatte da fette di pane imburrate, ci si mette un'ora... (butter-fly)...
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-09 18:20:20
Che la traduzione di Tolkien sia quello che è (e nonostante tutto ci siamo salvati da perle del tipo "Oakshield" tradotto come "Occhescudo") è noto; il discorso sul concetto del tradurre i titoli è valido in generale, se preferisci passo a un altro libro :P
Non conosco la traduzione di Alice.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Michele Dubini - 2010-04-09 19:42:30
Personalmente consiglio di stare sul piano basso.
Abbiamo tutti conoscenze (a quanto leggo e sto leggendo ora) piuttosto ferrate in materia di traduzione e semantica, ma tirare in ballo opere letterarie mi sembra quantomeno pretenzioso (anche se tradotte coi piedi, in certi casi); è come parlare dei diamanti partendo dal ciondolo [placcato oro bianco] trovato nell'uovo di pasqua.

Rimanendo sul piano ludico, credo occorra fare un distinguo fra termini "di gioco" e termini "di linguaggio comune". Se la parola "Danger" compare come termine di gioco, dovrà fornire una traduziona univoca e duttile, adatta a ogni situazione/contesto in cui compaia nel testo - in quanto parte integrante delle regole di gioco. Se la parola "Danger" mi compare in un dialogo fra due personaggi o in una parte del tutto discorsiva ed avulsa dalla meccanica...beh, l'uso di sinonimi non solo è permesso ma è incoraggiato.
Questa "regola" va ad applicarsi - almeno secondo la mia modestissima visione - anche ai "titoli"

Ci si chiederà: perché lasciare alcuni termini [i titoli e note di ambientazione]? Per vari motivi che sono stati riassunti qui sopra: è più evocativo data la musicalità propria della lingua inglese [ovviamente per noi italiani] e si è verificato (specie nell'ambiente GDR) una sorta di amalgama fra italiano e inglese, forse frutto del carattere "assorbente" della lingua del nostro Belpaese. Espressioni come Reserve Police Agency sono intraducibili (in quanto perderebbero la loro resa e il loro significato originario) se non con distorsioni incredibili. Nessuno si sognerebbe mai di tradurre termini come Federal Bureau of Investigation o Central Intelligence Agency (che sono agenzie segrete come la RPA in Cold City), né oralmente né in via scritta.

Non vedo neanche lo "strappo" della cosìdetta "traduzione ibrida" (a mio parere bona et iusta, visto la differenza del termine "Hot War" -> titolo e "Hot War" -> discussione comune/personaggi/citazione). Il significato del titolo scaturisce immediamente dalla prima riga del gioco e della lettura del manuale, oltre che dalla esperienza di gioco; per fare un altro paragone: Fallout 3 (che neanche a volerlo sembra calzare a pennello sul gioco. E infatti vogliamo...ok basta, sto zitto :) )
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Emanuele Borio - 2010-04-09 19:58:48
Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]è più evocativo data la musicalità propria della lingua inglese

Verissimo.
Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]Federal Bureau of Investigation o Central Intelligence Agency(che sono agenzie segretecomela RPA in Cold City), né oralmente né in via scritta.


L'F.B.I. è una società segreta? O_o
È un organo governativo pubblico... ò_ò

Comunque sì sono d'accordo su lasciare Hot War, che fa anche mucho macho U_U

D'altronde Guerra è una parola che sta bene solo vicino a poche altre, altrimenti non è per nulla musicale.
Traducete "Rome Total War" e provate a pronunciarla :O
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-09 20:23:07
Non era mia intenzione spostare la discussione su quel piano, ho portato un titolo solo per spiegare perché non credo che la linguistica dica di non tradurre i nomi, laddove in "nomi" si inseriscano anche i titoli delle opere.
Detto questo:

Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]credo occorra fare un distinguo fra termini "di gioco" e termini "di linguaggio comune" [...] Questa "regola" va ad applicarsi - almeno secondo la mia modestissima visione - anche ai "titoli"

Non dico di no, dico solo che qualora in originale ci fosse la stessa parola per indicare un legame tale legame si va a perdere; inoltre, l'esempio che fai ora è diverso da casi come quello di Hot War (di nuovo: lo porto come esempio, non voglio criticare la traduzione in sé; che non conosco, quindi non posso dire nulla): è diverso perché, per esempio, un personaggio che in Cani dica "Hai un grande cuore" non sta parlando della caratteristica Cuore, non sa che esistono i dadi associati; mentre la Guerra Calda di cui potrebbero parlare due personaggi in Hot War è proprio quell'Hot War che appare nel titolo. Sono di fatto lo stesso, identico oggetto, cui però ci si riferisce con due terminologie diverse.
Per fare un parallelo, sarebbe come aver lasciato come titolo titolo Dogs in the Vineyard, per poi avere i personaggi che parlano di Cani: certo, chi sa che Dog significa "Cane" ci arriva, ma comunque si è perso quel collegamento diretto dovuto all'avere lo stesso termine.

Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]Il significato del titolo scaturisce immediamente dallaprimariga del gioco e della lettura del manuale, oltre che dalla esperienza di gioco

Ciò non toglie che si sia perso un legame: in Inglese in entrambi i casi è Hot War, in Italiano si avrebbe in un caso Hot War, nell'altro "Guerra Calda". Per me, una simile cosa toglie il collegamento diretto, in quanto - se volete vederla cosí - in Italiano si passa attraverso la traduzione che il singolo fa da Inglese a Italiano e viceversa; mentre in Inglese questo non c'è.
Schematicamente:

Inglese: Hot War
Italiano: Guerra Calda
Ibrido: Hot War <= traduzione => Guerra Calda

L'"ibrido" ha bisogno della traduzione del singolo, per creare quel collegamento; l'Inglese (o l'Italiano, se si usasse sempre "Guerra Calda") no. A me pare un fatto che avere lo stesso nome crei un collegamento, laddove averne due diversi non lo faccia.

P.S.: piú che di musicalità dell'Inglese, parlerei di mancanza di abitudine: l'Italiano è molto musicale, semplicemente siamo abituati a sentirlo e quindi non ce ne rendiamo conto; l'Inglese invece suona esotico, proprio perché non lo abbiamo continuamente nelle orecchie.
Credo che lo dimostri il caso portato da Hasimir: a lui Frother pareva figo, mentre "Sbavatore" pareva brutto; per gli autori inglesi, era l'esatto contrario.

Aggiunta: Forse ho capito come rendere il concetto che sto cercando di esprimere: prendi uno che non sa l'Inglese (e ci sono, anche tra i giocatori di ruolo). Nel leggere la citazione che dici, non capirebbe che si riferisce alla stessa cosa del titolo, perché non sa che Hot War significa "Guerra Calda". Se invece leggesse in entrambi i casi "Guerra Calda", lo capirebbe. Appunto, viene meno il collegamento diretto, che per nascere ha bisogno di una conoscenza ulteriore, di una traduzione che ovvi alla traduzione "ibrida".
Mettere una nota serve proprio a questo: invece che lasciare al lettore il compito di fare quel collegamento, lo fa la nota.

Aggiunta: Effettivamente, tutto il mega-pezzo sull'"ibrido" si può riassumere cosí: nell'usare sia Hot War, sia "Guerra Fredda", si inseriscono una diversità di terminologia e una barriera linguistica. Che tolgono l'immediatezza che deriva dall'usare un termine unico.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-09 22:25:13
Che l'italiano possa risultare esotico agli inglese è indubbio.
Ma noi siamo in Italia e dobbiamo far risultare esotico qualcosa agli italiani.
Se fossi in inghilterra, probabilmente avrei chiamato il gioco "Memento Belli", oppure "Memento Mori", che è poi il modo di dire da cui è partita la scintilla che mi ha fatto portare lo scenario "zero" di Elar che iniziava dalla scoperta dei cadaveri dei protagonisti.

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]Aggiunta: Effettivamente, tutto il mega-pezzo sull'"ibrido" si può riassumere cosí: nell'usare siaHot War, sia "Guerra Fredda", si inseriscono una diversità di terminologiaeuna barriera linguistica. Che tolgono l'immediatezza che deriva dall'usare un termine unico.

Mi spiace, ma qui non sono per niente d'accordo.
Il concetto è complesso.
Sostanzialmente è riferito alla teoria del linguaggio e al fatto l'uomo capisce prima i significati che sono associabili a "icone".
"Guerra fredda" è un'icone di per se. Tutti sanno cosa sia la guerra fredda.
Non certo si può dire lo stesso per "guerra calda", che infatti fa partire immagini iconografiche di "calda", forse proprio perché avendo tutti già un'icona per "guerra fredda", quello che fa scattare il riconoscimento del significato è la differenza, e di conseguenza la parola "calda".
A me fa ridere e mi fa venire in mente i titoli dei film di Rocco Siffredi, a Meme (che probabilmente è meno erotomane di me :D) vengono in mente la cioccolata e la vasca da bagno (ok... forse l'erotomane è lui :D:D).
In questo senso, usare l'inglese è una scelta che porta proprio a "svuotare" il significato letterale del segno in questione per far sì che chi legge ne inserisca un altro (e quindi si "interessi", usando i suoi neuroni per capire cosa ha davanti).
Questo però è applicabile al titolo, che è "slogan" per natura intrinseca.

All'interno del testo invece, di -deve- fornire un flusso di comunicazione univoco e senza salti comunicativi, quindi si troverà un termine che NON sarà "Guerra Calda", ma "Guerra Totale", o "Guerra Infuocata", o "Guerra "+ [ qualcosa che non faccia ridere ], e usato nelle parti discorsive.

Come dici tu, si traduce il più possibile.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Michele Dubini - 2010-04-09 22:50:20
Citazione
L'F.B.I. è una società segreta? O_o
È un organo governativo pubblico... ò_ò

Meme, ricordati di dormire.
Almeno eviti di confondere due concetti nella medesima frase come ho fatto io [volevo scrivere "agenzia di servizi segreti" - come è per traslato la RPA - ma ho confuso le cose da bravo pirla :D]

Citazione
A me fa ridere e mi fa venire in mente i titoli dei film di Rocco Siffredi, a Meme (che probabilmente è meno erotomane di me :D) vengono in mente la cioccolata e la vasca da bagno (ok... forse l'erotomane è lui :D:D).

"Preparati a combattere, baby. Qui non si fanno prigionieri."
:D
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-09 22:52:38
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]siamo in Italia e dobbiamo far risultare esotico qualcosa agli italiani

Come già detto, la traduzione deve considerare anche aspetti di mercato; l'unica cosa su cui ho qualche riserva è il "dobbiamo": non ho mai capito bene perché per un Inglese un nome comune dovrebbe andare bene, mentre in Italia sembra esserci una corsa al nome esotico (non parlo di Coyote nello specifico, è un discorso generale; vedi anche solo il già citato Dragon Trainer, in cui sono riusciti a cambiare il titolo inglese per metterne un altro in Inglese).

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite][p]Mi spiace, ma qui non sono per niente d'accordo [...]
All'interno del testo invece, di -deve- fornire un flusso di comunicazione univoco e senza salti comunicativi, quindi si troverà un termine che NON sarà "Guerra Calda", ma "Guerra Totale", o "Guerra Infuocata", o "Guerra "+ [ qualcosa che non faccia ridere ], e usato nelle parti discorsive[/p]

Qui ci sono due punti da analizzare:

• Commenti di mik come questo (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=64830) mi hanno fatto pensare che nel manuale si sarebbe tradotto "Guerra Calda" (se quella citazione non venisse tradotta con "Guerra Calda" non chiarirebbe il confronto tra Guerra Fredda e Calda); se ora mi dici che non sarà tradotto cosí allora i discorsi sul caso specifico possono benissimo cambiare, ma allora non capisco cosa intendesse dire mik.
• Per il resto, non ho chiaro perché non sei per niente d'accordo, visto che quanto tu dici non nega quanto dico io; forse sono io che non riesco a spiegarmi, ma mi pare innegabile che indicare con piú nomi la stessa cosa renda meno immediato capire che si riferiscono tutti a essa, mentre usarne uno solo non presenta questo problema: in un caso hanno lo stesso nome, nell'altro si deve capire che N nomi diversi indicano la stessa cosa.

Come detto, prendiamo uno che non sa l'Inglese: se non gli si spiega che Hot War vuole dire "Guerra Calda", non capirà che le due terminologie identificano la stessa cosa. Se invece leggesse "Guerra Calda" per entrambe, lo capirebbe. In teoria, persino leggendo Hot War per entrambe: non capirebbe cosa significa, ma vedendo lo stesso nome (del tipo avere Hot War come titolo e leggere "Ci fu una Hot War") potrebbe tranquillamente pensare che siano la stessa cosa.
Mi pare quindi vero che l'usare la forma ibrida richieda un passo in piú, per fare quel collegamento.

Poi, ripeto quello che ho già detto: «nel fare un "ibrido" (a volte tradurre, a volte no) si deve tenere presente che si trancia il collegamento che c'è in originale. È accettabile? Dipende». Io non sto dicendo che usare la forma ibrida sia in sé un male da evitare, sto solamente dicendo che avere la doppia terminologia rende meno immediato capire che entrambi i significanti si riferiscono allo stesso significato. Forse non riesco a spiegarmi, forse sbaglio, ma mi pare ovvio che sia cosí: se in un testo cito due volte la Prima Guerra Mondiale chiamandola "Prima Guerra Mondiale", chiunque capirà che entrambe le volte parlo di quella; se una la chiamo cosí e l'altra "la Grande Guerra", l'associazione è meno immediata, richiede un passaggio in piú.
E, se sei in disaccordo su questo... onestamente, dal tuo messaggio non capisco il perché.

P.S.: Personalmente "Guerra Calda" non mi fa ridere, forse perché fin da subito l'ho associato alla Guerra Fredda.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Francesco Berni - 2010-04-09 23:10:44
Citazione
[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]Rome Total War
Roma:guerra totale
se togli i due punti è più difficile
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Emanuele Borio - 2010-04-09 23:10:49
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]Personalmente "Guerra Calda" non mi fa ridere, forse perché fin da subito l'ho associato alla Guerra Fredda.


OOOHHH... Hai scoperto la Guerra Calda! XDDDDD
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Marco Amicone - 2010-04-10 00:26:27
Comunque Guerra Totale in italiano è molto più figo del Total War inglese, almeno per me :p sarà perché la T e la R si sentono di più e la T e la R fanno macho (e nemmeno a farlo apposta... http://www.youtube.com/watch?v=RNWUXtanuUE (http://www.youtube.com/watch?v=RNWUXtanuUE))

Non vorrei sbagliarmi comunque, ma Hot War credo sia addirittura un termine usato all'estero (o almeno, trovo la definizione in giro, man on so quanto sia ufficiale), mentre in italiano Guerra Calda non viene usato, quindi non viene associato a nulla... Insomma, suona anche innaturale...

Sulla traduzione di Dragon Trainer dico solo che per me è delirante ò_ò "Come addestrare il tuo drago" poteva pure andare, magari un "Addestra il tuo drago!", se sarebbe risultato troppo strano... Moh! Penso abbiano deciso Dragon Trainer perché fa molto titolo da videogioco quindi aiuta ad attirare il target demografico, ma meh, non penso nemmeno ce fosse bisogno @_@
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Michele Dubini - 2010-04-10 01:27:26
Citazione
Non vorrei sbagliarmi comunque, ma Hot War credo sia addirittura un termine usato all'estero (o almeno, trovo la definizione in giro, man on so quanto sia ufficiale), mentre in italiano Guerra Calda non viene usato, quindi non viene associato a nulla... Insomma, suona anche innaturale...

Detta molto sinteticamente:

Sia il titolo di Hot War che di Cold City sono "giochi" di significato con termini inglesi e - a mio parere - di conoscenza globale.

Si fa riferimento alla Cold War (come concetto E evento storico) e la si rovescia nella sua antitesi (Hot War -> http://www.answers.com/topic/hot-war), ovvero di acre e forte conflitto armato (la prima citazione dovrebbe risultare illuminante, a tal proposito).

Stesso gioco di significati che è stato usato per Cold City, dove il concetto alla base della - Cold War - è fatto pregnante del gioco, visto che si riferisce a una situazione [Berlino -> City] in procinto di esplodere.

Questo mostra il perché una traduzione non solo sarebbe non-necessaria, ma addirittura dannosa; rovinerebbe la finezza con cui è stato costruito questo salto logico. Idem per la nota di traduzione; il flusso di comunicazione univoca - senza salti logici - verrà fornito tramite la traduzione in un termine unico, chiaro ed esplicito.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-10 10:28:33
Posso assicurarti che non sono di conoscenza globale; soprattutto, non lo sono nell'ambito dei giochi di significato che citi. Perché quindi la nota sarebbe dannosa? Non solo non penso che rovinerebbe quella finezza, anzi credo che la renderebbe esplicita anche a chi non la capirebbe altrimenti.

P.S.: di nuovo, sottolineo come Hot War sia solo un esempio; a parte il caso particolare, cosa pensi del discorso generale?
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Rafu - 2010-04-10 18:37:16
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]non ho mai capito bene perché per un Inglese un nome comune dovrebbe andare bene, mentre in Italia sembra esserci una corsa al nome esotico


Perché ci vogliamo male. E perché ciò che è italiano non è "figo"... me l'avete insegnato voi (http://www.gentechegioca.it/vanilla/?CommentID=48486).
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-10 19:32:40
Citazione
[cite]Autore: Rafu[/cite]Perché ci vogliamo male. E perché ciò che è italiano non è "figo"

E non solo i titoli, o le fiction... ^^
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Michele Dubini - 2010-04-10 20:10:47
Citazione
cosa pensi del discorso generale?

Penso un "dipende".

Dipende dalla situazione e dal titolo in questione.
Ci sono casi in cui la traduzione non inficia minimamente il concetto o il salto logico voluto dall'autore e la traduzione risulta perfetta o lascio adito a pochi dubbi, salvaguardando comunque il messaggio principale [pensa a titoli come Love is a dog from Hell tradotto in L'Amore è un cane che viene dall'inferno o ancora Ham on Rye tradotto in Panino al Prosciutto].

Altre volte tradurre è sbagliato e si preferisce - per le stesse ragioni che ho esposto sopra - lasciare il titolo in originale.
Un esempio sempre Bukowskiano? Post Office (perfettamente traducibile in "Ufficio Postale", ma che avrebbe svilito la vervé del titolo, il suo "alone" americano). O - ancora, e stavolta passando a Neil Gaiman - American Gods. E potrei fare decine di altre esempi.

Poi ci sono casi in cui la traduzione in italiano è COMPLETAMENTE diversa da quella del titolo in quanto non solo intraducibile, ma anche totalmente non-comprensibile da un lettore non-anglofono. Si salvaguarda il concetto a discapito della forma originaria [non della forma in assoluto]. Un esempio.
Beh... The Catcher in the Rye di Salinger, tradotto in Il Giovane Holden (scelta che condivido. Dire "Il Cacciatore nel campo di segale" avrebbe DAVVERO svilito il concetto)

E' un discorso molto più ampio e radicalmente differente dal dire: inglese -> figo, italiano -> non figo. Nessuno dice che l'inglese/la lingua originale sia UBER rispetto all'italiano, ma che in determinati casi NON tradurre è l'unica maniera per salvare l'essenza del titolo.

Aggiunta: Personalmente, se non si fosse capito, appartengo alla "scuola" della traduzione non-letterale e della salvaguardia dei concetti alla base dei testi e dei titoli. Il senso di apparente svuotamente che può causare questa scelta è voluto; è il lettore che lo andrà a colmare, con gli strumenti forniti nel testo.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-10 23:18:12
Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]Poi ci sono casi in cui la traduzione in italiano è COMPLETAMENTE diversa da quella del titolo in quanto non solo intraducibile, ma anche totalmente non-comprensibile da un lettore non-anglofono. Si salvaguarda il concetto a discapito della forma originaria [non della forma in assoluto]

Questo non dà contro al mio discorso; forse ho lasciato sottintesa una cosa che avrei dovuto esplicitare: un concetto viene trasmesso attraverso significante e significato; nel tradurre, almeno uno dei due verrà spesso, se non sempre, modificato, per quanto poco, e a volte per salvaguardarne uno si deve totalmente cambiare l'altro (esempio a caso: To rain cats and dogs). Questo in sé non caratterizza una traduzione come buona o cattiva, si deve valutare perché e come è stato fatto. Salvare il concetto (significato) a discapito della forma (significante) non è in sé un male.
Sottolineo una cosa: la nota che inserirei va proprio nella direzione del comunicare totalmente (o almeno tentare) il significato. I vari significati di Hot War sono stati fatti vedere da khana, e se non si trova un significante che li trasmetta tutti (o, almeno, tutti quelli rilevanti) l'unico modo per farlo è una nota.
In tal senso, ancora non capisco perché sarebbe dannosa, e quindi ripeto la domanda: perché quindi la nota sarebbe dannosa? Non solo non penso che rovinerebbe quella finezza, anzi credo che la renderebbe esplicita anche a chi non la capirebbe altrimenti.

Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]Il senso di apparente svuotamente che può causare questa scelta è voluto; è il lettore che lo andrà a colmare, con gli strumenti forniti nel testo

Se ti stai riferendo al collegamento tagliato di cui parlavo, non mi riferivo a uno svuotamento (e non concordo che quel taglio sia appartente, in caso lo consideri tale). Non sto dicendo che il termine viene svuotato del significato, ma che tale significato passa dall'essere comunicato da un significante all'essere comunicato da due significanti; quindi, mentre in un caso l'associazione è diretta, nell'altro si deve fare il passo di associare entrambi i significanti all'unico significato (associazione che, vedi l'esempio di chi non conosce l'Inglese, non è scontata).
Se la citazione si riferiva a quanto sopra detto, e se reputi che la nota sia negativa perché toglie al lettore il compito che dici, personalmente non capisco perché inserire tale compito sarebbe un valore aggiunto; personalmente mi pare una cosa negativa, perché rende piú criptica, e potenzialmente incomprensibile, una cosa che nel testo originale è direttamente comunicata.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Michele Dubini - 2010-04-11 19:07:15
Citazione
In tal senso, ancora non capisco perché sarebbe dannosa, e quindi ripeto la domanda: perché quindi la nota sarebbe dannosa? Non solo non penso che rovinerebbe quella finezza, anzi credo che la renderebbe esplicita anche a chi non la capirebbe altrimenti.

Non capire il concetto e il significato della sigla "Hot War" è tanto probabile quanto il non capire il concetto della sigla "Happy Hour".
Mettere una nota di traduzione andrebbe a banalizzare un concetto e a svilire il lettore del "salto logico" che dovrebbe avvenire nel corso della lettura. Il fatto che tale "salto" non venga nemmeno documentato nella versione inglese, esprime anche la nostra scelta di "far riempire questo vuoto apparente" dal lettore e trovare il giusto significante [dove "trovare" è un termine assai poco adatto, visto che RISALTA in modo INEQUIVOCABILE dalla lettura. La dimostrazione è che sino ad oggi non ho mai trovato nessuno che mi ha chiesto spiegazioni sui titoli].

Una nota la vedo consierabile - e non necessaria - solo quando si opera una traduzione davvero aliena rispetto al testo originale (vedi l'esempio de "Il Giovane Holden"). Allora sì che acquista un senso proprio.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-11 22:18:42
Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]Non capire il concetto e il significato della sigla "Hot War" è tanto probabile quanto il non capire il concetto della sigla "Happy Hour"

Il che allora significa semplicemente che entrambi posso capitare (è un fatto visto, non un'ipotesi).

Citazione
[cite]Autore: mik[/cite]Mettere una nota di traduzione andrebbe a banalizzare un concetto e a svilire il lettore del "salto logico" che dovrebbe avvenire nel corso della lettura. Il fatto che tale "salto" non venga nemmeno documentato nella versione inglese, esprime anche la nostra scelta di "far riempire questo vuotoapparente" dal lettore e trovare il giusto significante

Onestamente non capisco perché svilirebbe il lettore: chi lo capirebbe comunque, non ha motivo di sentirsi svilito per una spiegazione data a chi invece non lo capirebbe; chi invece non lo capirebbe, nella nota trova un servizio. Il servizio per cui ha pagato: poter apprezzare i concetti trasmessi dal testo originale pur non leggendolo in originale.
A parte questo, che una cosa non venga spiegata in originale non significa assolutamente che non debba venir spiegata nemmeno in traduzione.
C'è un passaggio da un significante a due significanti, e questo può rendere utile una nota che in originale non serviva. in Inglese mi pare ovvio che non venga spiegato il legame tra Hot War e Hot War, in Italiano mi pare meno ovvio non spiegare quello tra Hot War e "Guerra Calda". Premesso che ovviamente la nota cui mi riferisco sarebbe piú articolata, «Hot War significa "Guerra Calda"» è una nota che può avere senso; "Hot War" means "Hot War" è inutile e ridicola. È un salto che viene inserito in traduzione, in originale non c'è; ovvio quindi che in originale non venga spiegato.
Una nota non è utile solo a fronte di una traduzione aliena, è utile ogniqualvolta ci sia un aspetto che potrebbe sfuggire al lettore che non conosce la lingua originale; perché è questo il lavoro del traduttore, è questo che un acquirente (e lo dico da acquirente) paga nell'acquistare l'opera tradotta: la possibilità di capire in Italiano ciò che non capirebbe in Inglese. Se il testo tradotto richiede che il lettore capisca una cosa in Inglese... allora cosa compra la traduzione a fare?

Forse non è chiara una cosa: io non sto dicendo di fare una nota che spieghi il legame tra "Guerra Fredda" e "Guerra Calda"; ma una che spieghi quello tra Hot War e "Guerra Calda", e tutti i vari significati rilevanti che ha il primo termine. Perché se è plausibile che un inglese sappia che significa "Guerra Totale", è plausibile che uno che compra la traduzione non lo sappia (ed è certo che tra gli acquirenti c'è chi non lo sa).
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Suna - 2010-04-16 14:02:05
Beh ma il titolo di hot war vuole riecheggiare il concetto di cold war, solo rovesciandolo. Del resto c'è anche il contrasto cold city vs. hot war, quindi a quel punto è solo questione di mantenere una coerenza tra i due titoli, no?
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-16 14:28:34
Citazione
[cite]Autore: Suna[/cite]il titolo di hot war vuole riecheggiare il concetto di cold war, solo rovesciandolo. Del resto c'è anche il contrasto cold city vs. hot war, quindi a quel punto è solo questione di mantenere una coerenza tra i due titoli, no?

Non necessariamente solo: le diverse scelte effettuate potrebbero rendere necessarie altre iniziative, atte a ovviare a eventuali aspetti aggiunti dal mantenimento/traduzione.
Se per esempio si scegliesse (com'è stato fatto) di mantenere la terminologia inglese, personalmente credo sarebbe positivo mettere una nota (vedi ultimo paragrafo di questa (http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=2296&page=1#Item_35) risposta).
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Polpaccio - 2010-04-19 02:04:39
Chiedo venia per il mio intervento, ma spesso con l'intento di localizzare sempre il tutto si perde di vista il fatto che le lingue sono una diversa dall'altra e spesso un termine o una locuzione nell'idioma nativo assume connotazioni differenti da un'eventuale traduzione.

Per esperienza,poi,quando c'è una traduzione dall'inglese all'italiano (e viceversa) c'è sempre molta confusione in quanto gli italiani tendono a fare voli pindarici con la lingua inglese in maniera a volte ridicola.
Alcuni termini o locuzioni devono rimanere in lingua originale per mantenere il senso di ambiguità, a meno di note a volte lunghissime per indicare cosa si intende dire oppure sfumare...
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-19 08:21:05
Citazione
[cite]Autore: Steppenwolf[/cite]Alcuni termini o locuzionidevonorimanere in lingua originale per mantenere il senso di ambiguità, a meno di note a volte lunghissime per indicare cosa si intende dire oppure sfumare

Se con "senso di ambiguità" intendi la moltitudine di significati, posso essere d'accordo; quello che non capisco è perché la nota servirebbe in caso di traduzione, ma non di mantenimento: se compro un'opera tradotta, plausibilmente è perché reputo che non la capirei in originale; quindi, tradotto o non tradotto non capirei comunque l'ambiguità che citi: se tradotto, perché si perde nella traduzione; se non tradotto, perché non conosco la lingua di partenza (e, anche conoscessi il termine, potrei benissimo non conoscerne tutte le sfumature, e quindi magari mi rifarei ai connotati che esso assume nella mia lingua).
Quindi, perché la nota sarebbe necessaria solamente in caso di traduzione?
Credo che nessuno in questa discussione abbia sostenuto che si debba tradurre sempe e comunque; semplicemente, personalmente ancora non capisco perché una nota come quella descritta nell'ultimo paragrafo di questa (http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=2296&page=1#Item_35) risposta sarebbe un male.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: giullina - 2010-04-19 08:53:51
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]
Credo che nessuno in questa discussione abbia sostenuto che si debba tradurre sempe e comunque; semplicemente, personalmente ancora non capisco perché una nota come quella descritta nell'ultimo paragrafo diquesta (http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=2296&page=1#Item_35)risposta sarebbe un male.


Perché in alcuni casi potrebbe essere l'equivalente di spiegare una battuta. Tutti la capirebbero ma nessuno riderebbe. In certi casi si sceglie di avere tante persone che ridono (o annuiscono durante la lettura, nel caso del rimando implicito) e qualcuno che neppure si accorge di essersi perso qualcosa, piuttosto che un pubblico sovraccaricato di informazioni.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-19 09:49:12
Citazione
[cite]Autore: giullina[/cite]Perché in alcuni casi potrebbe essere l'equivalente di spiegare una battuta

Con la differenza che chi compra una traduzione mediamente (almeno, per me) lo fa anche perché simili cose gli siano spiegate: se compro una traduzione perché non capisco la lingua originale, che senso ha che il traduttore lasci qualcosa intradotto e senza note perché io lo capisca da solo? Non lo capirò, è l'esatto motivo per cui ho comprato la traduzione.
E, se compro la traduzione proprio per capire ciò che in originale non avrei capito, qualora non capisca un pezzo lasciato in originale il traduttore ha svolto il suo compito?

Tu dici che "In certi casi si sceglie di avere tante persone che ridono (o annuiscono durante la lettura, nel caso del rimando implicito) e qualcuno che neppure si accorge di essersi perso qualcosa"; ma se la premessa è che chi legge non capisce l'Inglese, si rischia di avere tante persone che nemmeno pensano ci sia un sottinteso e qualcuno che forse se ne accorge (chi conosce bene la lingua di partenza).
Parlando di traduzioni, partire dal presupposto che, lasciando qualcosa di intradotto, tanti capiranno tutti i sottintesi e pochi non li capiranno mi pare sbagliato: in un testo, tra i sottintesi e il testo esplicito la cosa più difficile da cogliere sono i sottintesi; tradurre la parte più semplice e pretendere che i lettori colgano quella più complessa non mi pare molto logico.

È lo stesso motivo per cui a mio parere avete fatto benissimo a mettere le note in NCaS: se lo scopo di una traduzione non è far capire ciò che in originale non si sarebbe capito, allora qual è?

Aggiunta: Più che vedere il mettere la nota come spiegare una battuta, vedo il non metterla come essere pagati per spiegarla, per poi dire "Se non la capisci, fatti tuoi".

Forse è proprio una differenza di pensiero sul cosa dovrebbe dare una traduzione, quindi partiamo dalla base: se io compro una traduzione perché in originale non capirei il testo, ha senso che il traduttore lasci qualcosa di intradotto (e/o senza note) perché io lo capisca da me, oltretutto la parte più complessa (i sottintesi)?
Per me, no: pago il traduttore proprio per capire simili cose; se le avessi capite in originale, non avrei comprato la traduzione.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Emanuele Borio - 2010-04-19 10:42:20
/me annuisce

Anche se però secondo me il titolo è da lasciare non tradotto per il fatto che fa più macho XDDDD
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: giullina - 2010-04-19 15:00:27
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]E, se compro la traduzione proprio per capire ciò che in originale non avrei capito, qualora non capisca un pezzo lasciato in originale il traduttore ha svolto il suo compito?

Tu dici che "In certi casi si sceglie di avere tante persone che ridono (o annuiscono durante la lettura, nel caso del rimando implicito) e qualcuno che neppure si accorge di essersi perso qualcosa"; ma se la premessa è che chi legge non capisce l'Inglese, si rischia di avere tante persone che nemmeno pensano ci sia un sottinteso e qualcuno cheforsese ne accorge (chi conosce bene lalingua di partenza).


Qui secondo me fai l'errore di fare un discorso generale partendo da un caso particolare, ignorando quindi i dettagli che sono la chiave di volta della risoluzione del problema. Non tieni conto del fatto che, nello specifico, si parla di due parole (Hot e War) che sono di facilissima comprensione. Converrai con me che dire che una persona capisce l'inglese e che una persona capisce il significato di "Hot" e "War" è MOLTO diverso. Sono piuttosto sicura di poter dire che praticamente tutta la popolazione di giocatori di ruolo ha una scolarizzazione tale da garantire la conoscenza dei due significati e che la stragrande maggioranza abbia l'elasticità mentale per comprendere il gioco di parole e l'implicito Guerra Calda -> Guerra Fredda.
Da questo si torna poi a cose che sono già state dette nel thread e che è inutile ripetere (coerenza col titolo del gioco precedente, uso comune nel mercato di titoli non tradotti, eccetera).

Citazione
Parlando di traduzioni, partire dal presupposto che, lasciando qualcosa di intradotto, tanti capiranno tutti i sottintesi e pochi non li capiranno mi pare sbagliato: in un testo, tra i sottintesi e il testo esplicito la cosa più difficile dacogliere sono i sottintesi; tradurre la parte più semplice e pretendere che i lettori colgano quella più complessa non mi pare molto logico.

È lo stesso motivo per cui a mio parere avete fatto benissimo a mettere le note in NCaS: se lo scopo di una traduzione non è far capire ciò che in originale non si sarebbe capito, allora qual è?

Aggiunta: Più che vedere il mettere la nota come spiegare una battuta, vedo il non metterla come essere pagati per spiegarla, per poi dire "Se non la capisci, fatti tuoi".

Forse è proprio una differenza di pensiero sul cosa dovrebbe dare una traduzione, quindi partiamo dalla base: se io compro una traduzione perché in originale non capirei il testo, ha senso che il traduttore lasci qualcosa di intradotto (e/o senza note) perché io lo capisca da me, oltretutto la parte più complessa (i sottintesi)?
Per me, no: pago il traduttore proprio per capire simili cose; se le avessi capite in originale, non avrei comprato la traduzione.


Tutto questo discorso secondo me è inficiato dall'errore di prima: partendo dalla generalizzazioni sui significati di "testo in lingua inglese" (implicando sia frasi intere che parole singole) e "sottointesi" (implicando sia fatti oscuri che fatti piuttosto ovvi) ti perdi la scala reale del testo, che è a un livello di dettaglio molto maggiore e che si compone di una serie di scelte che al livello generale sarebbero incoerenti ma che caso per caso si rivelano efficaci. Ad esempio, le note di Non Cedere al Sonno erano su cose percepite come non sufficientemente immediate per essere comprese dalla maggior parte dei lettori. Ma in generale devi tener conto del fatto che le note vivono in un contesto che non è il solo contenuto del testo. Questo fatto ha un suo valore (positivo o negativo), che va tenuto in conto nella scelta delle note, che se usate con oculatezza funzionano, altrimenti rischiano di generare un sovraccarico di informazioni per il lettore medio. Alla fin fine penso che tutto questo discorso nasca dal fatto che tu, detto francamente e senza alcun intento offensivo, non sei un lettore medio; la passione filologica che ti anima è una tendenza minoritaria: la gran parte delle persone preferisce un testo che funziona da solo, senza preoccuparsi di quanto sia stato perso o guadagnato nel passaggio di traduzione, e davanti a molte note ritorna agli anni delle scuole dell'obbligo e alle miriadi di note dei Promessi Sposi (e a tutto il bagaglio emotivo che questa cosa si porta dietro).

In sintesi, il punto è che il lavoro di traduzione è prettamente umanistico e non scientifico. E' quindi impossibile identificare una procedura standard da seguire per creare un libro (come composizione armonica di contenuto e forma) ed è sicuro che applicare una procedura generale produrrà risultati meno soddisfacenti che non la risoluzione di dettaglio delle singole questioni. Il mio consiglio quindi è quello di non tentare di estrapolare da un singolo caso una regola universale per giudicare il processo della traduzione, altrimenti il risultato è questo tipo di discussione in cui alla fine c'è ben poco di produttivo.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-19 16:09:59
Citazione
[cite]Autore: giullina[/cite]Sono piuttosto sicura di poter dire che praticamente tutta la popolazione di giocatori di ruolo ha una scolarizzazione tale da garantire la conoscenza dei due significati e che la stragrande maggioranza abbia l'elasticità mentale per comprendere il gioco di parole e l'implicito Guerra Calda -> Guerra Fredda

Mi cito (http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=2296&page=1#Item_35): «non sto dicendo di fare una nota che spieghi il legame tra "Guerra Fredda" e "Guerra Calda"; ma una che spieghi quello tra Hot War e "Guerra Calda", e tutti i vari significati rilevanti che ha il primo termine. Perché se è plausibile che un inglese sappia che significa "Guerra Totale", è plausibile che uno che compra la traduzione non lo sappia (ed è certo che tra gli acquirenti c'è chi non lo sa)».
Come detto, sono d'accordo che i lettori abbiano la capacità di capire il legame tra "Guerra Calda" e "Guerra Fredda", e sono d'accordo sul non fare una nota per dirlo; per contro, so per certo che c'è chi non sa che Hot War indica anche "Guerra Totale"; comprando il gioco tradotto mi aspetterei di trovare una nota che me lo dica. Soprattutto se, come ventilato (http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=2296&page=1#Item_22) da khana, Hot War sarà tradotto in più modi.

Aggiunta: "Guerra Totale" non è un significato a caso tra tutti, lo porto perché khana ha detto che sarebbe il miglior candidato possibile per la traduzione; e, se è il miglior candidato possibile, personalmente reputo meriti una nota che dica che Hot War significa anche quello.

Citazione
[cite]Autore: giullina[/cite]Tutto questo discorso secondo me è inficiato dall'errore di prima: partendo dalla generalizzazioni sui significati di "testo in lingua inglese" (implicando sia frasi intere che parole singole) e "sottointesi" (implicando sia fatti oscuri che fatti piuttosto ovvi) ti perdi la scala reale del testo

Non credo sia così: sarebbe come dici se io avessi sostenuto la necessità di spiegare il legame tra "Guerra Calda" e "Guerra Fredda", cosa che però non solo non ho fatto, ma ho anzi esplicitamente escluso.
Prendendo invece quello cui mi riferivo, per esempio spiegare che Hot War significa "Guerra Totale", non reputo si tratterebbe di spiegare fatti ovvi.

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[cite]Autore: giullina[/cite]la gran parte delle persone preferisce un testo che funziona da solo, senza preoccuparsi di quanto sia stato perso o guadagnato nel passaggio di traduzione, e davanti a molte note ritorna agli anni delle scuole dell'obbligo e alle miriadi di note dei Promessi Sposi

Può essere, ma io faccio un semplice ragionamento: se le note ci sono, chi non vuole leggerle le salta; se non ci sono, chi vorrebbe leggerle non può farlo. Non sto dicendo che quindi si fa un'inondazione di note (vedi per esempio la spiegazione del legame Guerra Fredda/Calda, che concordo essere inutile), ma reputo che sia da tenere in considerazione che la presenza della nota non obbliga a leggerla, mentre l'assenza impedisce di farlo.

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[cite]Autore: giullina[/cite]E' quindi impossibile identificare una procedura standard da seguire per creare un libro (come composizione armonica di contenuto e forma) ed è sicuro che applicare una procedura generale produrrà risultati meno soddisfacenti che non la risoluzione di dettaglio delle singole questioni

Concordo, infatti non ho mai detto che ci sia una procedura standard da applicare a ogni singolo caso; il mio discorso era un altro.
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-19 19:25:08
Mauro, i discorsi che fai, in linea teorica, sono precisi.
Nessuno li mette in dubbio.
Però c'è l'aspetto pratico da considerare, che è quello che ti sta dicendo Giullina.
Per questo gioco specifico ci sono parecchi motivi per i quali abbiamo deciso di lasciare il titolo in originale.
Alcuni sono comparsi in questo thread, altri no perché fanno riferimento a step del progetto "Hot War" che vedranno la luce in seguito.

Hot War è un gioco su cui punteremo molto e per il quale c'è un piano editoriale a lungo termine.
La situazione attuale riguardo alla traduzione e all'edizione italiana di Hot War è il frutto di scelte che sono funzionali a tale progetto. Sicuramente coinvolgono anche il gusto personale, ma c'è un preciso ragionamento dietro.
"Guerra Totale" verrà usato come titolo, ma non per la traduzione di Hot War. Però per questo, ti chiedo di aspettare settimana prossima, quando Coyote darà un annuncio abbastanza rivoluzionario per il mercato GdR italiano.
Stay Tuned ;)
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Mauro - 2010-04-19 19:41:21
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Però c'è l'aspetto pratico da considerare, che è quello che ti sta dicendo Giullina.
Per questo gioco specifico ci sono parecchi motivi per i quali abbiamo deciso di lasciare il titolo in originale

Io stesso ho detto che bisogna considerare l'aspetto pratico, e quello che sto dicendo è che considerando tale aspetto non capisco perché la nota di cui ho parlato sarebbe negativa.
Per il lasciare il titolo originale, ho già detto che non lo considero una cosa negativa in sé, semplicemente personalmente ci affiancherei quella nota.

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]"Guerra Totale" verrà usato come titolo, ma non per la traduzione di Hot War

Non ho mai detto di usare "Guerra Totale" come titolo; visto che quanto ho detto continua a essere equivocato anche quando rimando a pezzi che esplicitamente dicono determinati concetti, cerco di riassumerlo per punti qui:

non ho mai detto che lasciare il titolo originale sia in sé sbagliato;
non ho detto che in Hot War farei una nota per spiegare il legame tra "Guerra Calda" e "Guerra Fredda";
non ho mai detto di usare "Guerra Totale" come titolo;
• sono conscio che si debba considerare l'aspetto pratico e tutte le considerazioni di carattere editoriale, e l'ho detto esplicitamente;
• ho detto che, lasciando Hot War come titolo, personalmente vedo come positiva, e non capisco perché sarebbe negativa, una nota che ne spieghi i vari significati pertinenti, visto che è certo che ci sono potenziali acquirenti chi non sa che Hot War indichi, per esempio, "Guerra Totale".
Aggiunta: Da acquirente, io mi aspetterei una simile nota: tu stessi hai detto che "Guerra Totale" è il miglior candidato possibile, come traduzione di Hot War, quindi da acquirente sicuramente vorrei che mi venisse spiegato in una nota; altrimenti, per quanto io possa sapere che Hot War significa "Guerra Calda", potrei non sapere né cogliere che significa anche "Guerra Totale".
Titolo: Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2010-04-20 00:41:10
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]Io stesso ho detto che bisogna considerare l'aspetto pratico, e quello che sto dicendo è checonsiderando tale aspettonon capisco perché la nota di cui ho parlato sarebbe negativa.

Non sarebbe negativa di per sé, ma qualsiasi spiegazione tu puoi dare di una scelta, ci sarà qualcuno che te la contesta e qualcuno che sarà disposto a perdere il sonno per dimostrare al mondo che lui ha ragione e la tua scelta è una merda. :)
Quindi a volte, non spiegare, è meglio.
Tutto qui.