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Gente Che Gioca => Sotto il cofano => Topic aperto da: Natale Pezzimenti - 2009-07-03 02:02:31
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Posso sapere se esiste una teoria filo-psico-sociologica di riferimento (autori, opere, omissioni) alla base della speculazione forgita? Grazie :D
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[cite]Autore: Cervantes[/cite][p]Posso sapere se esiste una teoria filo-psico-sociologica di riferimento (autori, opere, omissioni) alla base della speculazione forgita? Grazie :D[/p]
Il background teorico degli autori immagino abbia influito (quello di Edwards senz'altro...) ma la base in actual play impone una verifica comunque: cioè, non si guarda a cosa DOVREBBE accadere in una sessione di gdr secondo le varie teorie della sociologia e della psicologia, ma si guarda a quello che accade veramente.
Quindi, le eventuali basi teoriche vengono "nascoste" perchè non possono essere usate come basi di niente, ufficialmente.
Poi, e ti vai a fare una ricerca su The Forge, di nomi di teorici citati in vari thread, che vanno dall'interessante all'aria fritta, ne trovi quanti te ne pare. A me sinceramente interessano poco, voglio sapere cosa funziona nel gdr, non come si ricollega ad altre "scienze", ma se vuoi divertirti, fai qualche ricerca. Inizia magari da "bricolage".
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Era così per sapere. Si parla di tante cose e volevo capire se c'è anche qualcosa che è stato studiato per davvero.
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In questo periodo su story-games c'è un thread su come poter dare una dimostrazione teorica del modello. A parte i soliti troll e quelli che sparano boiate a raffica, ci sono stati un tot di post con varie maniere, con test da fare con vari campioni di popolazione e vari strumenti. Uno si è persino offerto di fare questo esperimento con un finanziamento minimo, veramente scarno per questi studi, di 10.000 dollari... :-)
Inutile dire che di studi rigorosi sul gdr non ne vedremo mai... :-)
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beh in realtà il journal pubblicato qualche mese fa mi sembrava abbastanza prufescional...o no?
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se non sbaglio edwards parte da basi si etologia e sociologia (lui è un professore universitario di biologia, ma immagino abba svariati interessi nelle scenze del comportamento) ma i vari discorsi suelle condizioni sociali dei giocatori di ruolo sono fatti con un linguaggio assolutamente non tecnico, molto pratico e colloquiale. non serve conoscere la sociologia per concordare. (questo "in aggiunta" a quello che dice moreno, non "invece")
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[cite]Autore: Eishiro[/cite]in realtà il journal pubblicato qualche mese fa mi sembrava abbastanza prufescional
Quale journal?
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[cite]Autore: Mauro[/cite][cite]Autore: Eishiro[/cite][p]in realtà il journal pubblicato qualche mese fa mi sembrava abbastanza prufescional[/p]
[p]Qualejournal?[/p]
Penso sia questo (http://journalofroleplaying.org/).
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esatto
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Per concordare ne servono di fattori, altrochè. Che una certa parte della teoria abbia un buon transfert nella produzione di giochi non implica che sia fondata o che descriva correttamente la realtà, anche il sistema tolemaico prevedeva alla perfezione i moti celesti :D
Chiaramente la mia non è nè una polemica nè un tentativo di delegittimazione, sono solo curioso.
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[cite]Autore: Cervantes[/cite][p]Per concordare ne servono di fattori, altrochè. Che una certa parte della teoria abbia un buon transfert nella produzione di giochi non implica che sia fondata o che descriva correttamente la realtà, anche il sistema tolemaico prevedeva alla perfezione i moti celesti :D[/p]
Uhmm... no. Decisamente poi non dopo che un certo tizio scopre le lune di Giove.
Non capisco bene, Natale, perché dici che se una teoria non ha un supporto filosofico non è 'studiata per davvero'. La teoria forgita parte da dai dati sperimentali, sebbene in quantità limitate (gli actual play), costruisce delle ipotesi (e dei giochi nuovi) che poi va a verificare (con nuovi actual play). Il che, con i suoi limiti, è un atteggiamento abbastanza scientifico.
L'avere un buon transfert nella produzione di giochi mi dice che non solo la teoria è stata capace di fare delle previsioni (cosa che non tutte le teorie fanno, e quelle che non lo fanno sono in effetti poco scientifiche) ma che all'analisi dei fatti queste previsioni sono state, almeno in parte, rispettate.
Certo, è un po' come prevedere che una calamita attirerà un pezzo di ferro senza sapere che esistono gli elettroni. E' un campo di studio ancora molto aperto. Ma è un inizio valido.
Tanto per fare un esempio, Piaget ha fatto all'incirca questo percorso.
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Ripeto: non sto delegittimando nulla, la mia è solo curiosità.
E: no, non c'è nulla di scientifico, finchè non c'è una base statistica degna di questo nome.
Non capisco bene, Natale, perché dici che se una teoria non ha un supporto filosofico non è 'studiata per davvero'
Non sto dicendo (proprio) questo. Semmai, quello che direi è: "senza una base filosofica la teoria vale molto meno" :P
Aggiungo che secondo me gli actual play sono dati sperimentali fino a un certo punto: un dato sperimentale utile sarebbe osservare tutte le giocate dall'inizio alla fine. Un testo riferito di una partita giocata è di per sè lacunoso.
E i giochi fuoriusciti non dimostrano nulla: solo che da punti di vista differenti si creano prodotti differenti, ma non quale punto di vista è corretto.
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[cite]Autore: Cervantes[/cite]E: no, non c'è nulla di scientifico, finchè non c'è una base statistica degna di questo nome.
"Degna di questo nome" è poco scientifico. :) Quantifica: quanti dati vorresti per essere contento? Le sperimentazioni sui medicinali si fanno su fasce molto molto ristrette della popolazione, ma non per questo non sono scientifiche.
Non sto dicendo (proprio) questo. Semmai, quello che direi è: "senza una base filosofica la teoria vale molto meno" :P
Perché?
Aggiungo che secondo me gli actual play sono dati sperimentali fino a un certo punto: un dato sperimentale utile sarebbe osservare tutte le giocate dall'inizio alla fine. Un testo riferito di una partita giocata è di per sè lacunoso.
Vero. Ma le persone che hanno lavorato alla teoria avevano anche a disposizioni la loro esperienza di anni di giochi di ruolo, in modo non diverso da un insegnante che parta dalla sua esperienza per fare sperimentazioni di didattica, o da un dottore che parta dalla sua esperienza sui pazienti per mettere a punto una terapia.
E i giochi fuoriusciti non dimostrano nulla: solo che da punti di vista differenti si creano prodotti differenti, ma non quale punto di vista è corretto.
No. Mostrano che il processo "io credo che il divertimento sia andare in quella direzione" -> "metto a punto un gioco per andare in quella direzione" -> "il gioco mi fa ottenere un divertimento maggiore rispetto ad altri giochi" ha quanto meno delle basi. Non abbastanza per dire che il metodo per mettere a punto il gioco sia ottimo, ma ti dà una sensibile variazione rispetto al metodo usato in precedenza.
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il sistema tolemaico funzionava. Semplicemente prendiamo come sistema di riferimento la terra e spiega perfettamente, anzi, descrive perfettamente i moti degli astri all'epoca visibili.
Per me il BM non è diverso da questo: spiega moltissimi aspetti delle sessioni di ruolo.
Funziona per quello.
E' vero comunque che una teoria difficilemente esiste a se stante come monolite nel deserto, senza interazioni con altre.
La base filosofica però, di una teoria scientifica non so davvero quale sia: la meccanica quantistica ha una base filosofica?
La tettonica a placche ha una teoria filosofica dietro?
Vado troppo OT, vero?
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Non abbastanza per dire che il metodo per mettere a punto il gioco sia ottimo, ma ti dà una sensibile variazione rispetto al metodo usato in precedenza.
Indubbiamente. Io sto parlando della capacità della teoria di descrivere la realtà, non della sua capacità di dirigere il gioco verso soluzioni valide, cosa che non metto minimamente in dubbio.
Vero. Ma le persone che hanno lavorato alla teoria avevano anche a disposizioni la loro esperienza di anni di giochi di ruolo, in modo non diverso da un insegnante che parta dalla sua esperienza per fare sperimentazioni di didattica, o da un dottore che parta dalla sua esperienza sui pazienti per mettere a punto una terapia.
Ok, è senza dubbio un validissimo punto di partenza.
"Degna di questo nome" è poco scientifico. :) Quantifica: quanti dati vorresti per essere contento? Le sperimentazioni sui medicinali si fanno su fasce molto molto ristrette della popolazione, ma non per questo non sono scientifiche.
Si fanno su basi studiate apposta per dare risultati omogenei. Non si scelgono in base a quelli che capitano su un forum.
La base filosofica però, di una teoria scientifica non so davvero quale sia: la meccanica quantistica ha una base filosofica?
La teoria filosofica alla base di UNA teoria scientifica FORSE non c'è. Di certo, c'è una teoria filosofica alla base della SCIENZA. La quale è peraltro in continua discussione. I maggiori scienziati della storia sono anche epistemologi.
Comunque, spiego meglio la mia affermazione
Non sto dicendo (proprio) questo. Semmai, quello che direi è: "senza una base filosofica la teoria vale molto meno" :P
Perché?
Perchè la teoria filosofica di permette di partire dall'inizio invece che da un punto imprecisato della trattazione di un problema. Semplicemente, è impossibile prescindere da un'analisi filosofica quando si cerca di costruire una teoria che spieghi la realtà, anche se la maggior parte delle volte invece di esplicitarla prendi per buono che "a = a", e fingi che la cosa sia priva di influenza sulla tua teorizzazione.
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[cite]Autore: Cervantes[/cite]Indubbiamente. Io sto parlando della capacità della teoria di descrivere la realtà, non della sua capacità di dirigere il gioco verso soluzioni valide, cosa che non metto minimamente in dubbio.
Dirigere lo sviluppo del gioco è il modo che ha la teoria di esplorare la realtà. Prende in considerazioni determinati elementi (le aspettative dei vari giocatori e il contratto sociale) e sviluppando un certo tipo di gioco fa una previsione su quello che accadrà (se questi giocatori vogliono divertirsi in questo modo, lo faranno più facilmente con questo tipo di gioco).
Il BM non ti parla delle cause ultime di quello che sta accadendo al tavolo di gioco. Ma non è quello il suo obiettivo.
Si fanno su basi studiate apposta per dare risultati omogenei. Non si scelgono in base a quelli che capitano su un forum.
La base però è ristretta a monte su quelli che si offrono per quella sperimentazione. Che non è poi così diverso da quelli che si offrono di postare un actual play su un forum.
La teoria filosofica alla base di UNA teoria scientifica FORSE non c'è. Di certo, c'è una teoria filosofica alla base della SCIENZA. La quale è peraltro in continua discussione. I maggiori scienziati della storia sono anche epistemologi.
Che i maggiori scienziati della storia siano anche epistemologi si può dibattere, ma va OT.
Quello su cui invece c'è poco da dibattere è che l'epistemologia di solita arriva svariati anni dopo un 'breakthrough' scientifico. Cose come il principio di indeterminazione, o il teorema di indecidibilità, hanno richiesto un cero tempo per essere digerite e metabolizzate. Un mio professore di fisica soleva dire che la gente ha capito cosa significasse veramente il primo principio della termodinamica solo con la crisi petrolifera del 74.
Perchè la teoria filosofica di permette di partire dall'inizio invece che da un punto imprecisato della trattazione di un problema. Semplicemente, è impossibile prescindere da un'analisi filosofica quando si cerca di costruire una teoria che spieghi la realtà, anche se la maggior parte delle volte invece di esplicitarla prendi per buono che "a = a", e fingi che la cosa sia priva di influenza sulla tua teorizzazione.
C'è ancora questo 'spiegare la realtà', e non sono sicuro di capire cosa intendi con questo. Però, di nuovo, la formalizzazione di una teoria viene in un secondo momento. Prima c'è tutta una fase di ricerca e messa a punto che obbedisce molto più a criteri induttivi che deduttivi.
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Quello su cui invece c'è poco da dibattere è che l'epistemologia di solita arriva svariati anni dopo un 'breakthrough' scientifico.
Cosa che mostra una carenza filosofica alla base della teoria scientifica.
Per tutto il resto: grazie, molto esaustivo. Ovviamente il topic resta a perto ad altre considerazioni.
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ma non quale punto di vista è corretto.
beh, finora ce n'è solo UNO di punto di vista, che sia corretto o meno in assenza di paragoni non è controllabile...
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Perchè dici che ce n'è solo uno?
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ce nìè solo uno espresso, approfondito, inequivocabile. c'è ne solo uno "leggibile", diciamo
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PEr questo volevo capire i riferimenti diciamo polemici.
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fammi capire che intendi, bro?
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La mia domanda riguardava le fonti teoriche della speculazione forgita. Se non ci sono e non c'è nessuno che porti un'obiezione come dio comanda, allora mi è stato risposto :D
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[cite]Autore: Cervantes[/cite]La mia domanda riguardava le fonti teoriche della speculazione forgita. Se non ci sono e non c'è nessuno che porti un'obiezione come dio comanda, allora mi è stato risposto :D
Ma la risposta non è stata "non ci sono", è stata "non è un argomento che mi abbia mai interessato molto, non saprei risponderti, dovresti informarti direttamente su the forge"...
Invece nel thread si è passati in maniera automatica (e in maniera, questo sì, completamente a-scientifica) dal "non lo so" al "non esistono", come si fa fin troppo spesso in questi discorsi da forum...
Comunque, mi è venuto in mente una "teoria", non so se abbastanza "scientifica" per i tuoi criteri (sinceramente non ho mai nemmeno letto il libro, tanto poco mi interessava) che è alla base della definizione di narrativismo: le teorie esposte in "The Art of Dramating Writing" di Laios Egri.
In generale, di "speculazione" il Big Model ha ben poco. Secondo un thread recente, in tutto il Big Model ci sarebbero solo due affermazioni che fanno previsioni. Tutto il resto è semplice osservazione dell'ovvietà e nomenclatura. Il fatto che l'ovvio dia tanto scandalo, magari, sarebbe da studiare con teorie psicoanalitiche, questo sì... :-)
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Non credo che dare nome a cose che vengono osservate sia così innocente. Comunque, non ricordo chi abbia detto che non ci sono, ma non sono stato io :P
Comunque, mi è venuto in mente una "teoria", non so se abbastanza "scientifica" per i tuoi criteri
La scientificità non è un criterio che mi interessi più di tanto, anche se è certo un buon criterio. In ogni caso, ho capito le varie posizioni, direi che sono soddisfatgto, ma sempre aperto a nuovi sviluppi :)
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toglici la curiosità: perchè t'interessava? e avevi aspettative sulla risposta?
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Mi interessava per pura curiosità personale.
Avevo aspettative, ovviamente, che non sono state deluse.
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La cosa migliore sarebbe chiedere direttamente su the forge. (Ma una base psico-sociologica c'è di sicuro, visti gli intenti degli autori! ...Forse loro sapranno dirti se ci sono dei testi specifici di riferimento o se è solo una riflessione personale che vogliono approfondire dopo aver studiato diversi meccanisimi di psicologia e sociologia.)
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Cervantes ha fatto una semplicissima domanda a cui è stato risposto "non lo so", e poi da lì il thread ha preso una direzione un po' strana... forse sto sovrapponendo cose che vedo solo io a post che avevano tutt'altra intenzione, ma in diversi interventi mi sembra di vedere il considerare il chiedere fonti "scientifiche" come un accusa (specie in alcuni post molto difensivi, più che in quelli di Cervantes).
Invece è una domanda legittima e molto tranquilla. Che mi ha spinto a chiedermi come mai io invece ho un tale disinteresse, quasi ostentato, verso qualunque teoria sui gdr nata da "fonti nobili". Credo che sia un misto di delusione e di reazione. Delusione e reazione ad anni ed anni di pubblicazioni (e qui metto insieme di tutto, dai post nei forum ai libri di persone anche molto quotate nel settore) che all'inizio ho letto con molto interesse, e poi man mano con sempre maggiore scetticismo, fastidio e irritazione.
Perché ho letto troppi, troppi, troppi post, articoli, libri, di gente che applicava teorie "scientifiche", o psicologiche, o sociologiche, o semiotiche, etc. al gdr, magari conoscendo benissimo queste teorie, ma senza conoscere un tubo del gdr. Così ho letto articoli scritti anche con linguaggio ricercato e "scientifico" che traevano conclusioni da "fatti" tipo il "fatto" che nei gdr si usano sempre un sacco di dadi diversi, o sul "fatto" che è necessaria sempre la figura del GM, o fanfaluche e amenità simili.
Come un sedicente "zoologo" che studiasse la varietà delle specie animali sui testi medioevali senza mai fare osservazioni sul campo, scrivendo con linguaggio forbito e ampia gamma di citazioni da S. Agostino una dotta dissertazione sulle abitudini degli unicorni, negando al tempo stesso l'esistenza dei rinoceronti...
Credo che sia un esperienza abbastanza comune a molti autori forgiti, e anche da questo nasca l'accento sull'esperienza diretta, sul campo, sull'actual play, e la scarsissima considerazione per qualunque conclusione che arrivi "dall'alto" sulla base di studi nati per altri settori e applicati poi al gdr, senza verifica in actual play.
Leggendo Edwards si nota anche una forte resistenza ad usare i suoi titoli accademici come "pulpito" con cui evitare di confrontarsi, in linguaggio naturale, con gli interlocutori. Anche il citare testi da leggere per evitare discussioni, è una cosa più unica che rara. Per esempio, è successo in questo thread (http://www.indie-rpgs.com/forum/index.php?topic=28158.15;topicseen) su Nicotine Girls che ha toccato anche temi sociali ed economici, in risposta ad una affermazione di Callan S. (che è un australiano che a quanto ne so non ha mai giocato ad un gioco forgita pur avendo postato oltre 3000 messaggi su the forge... mah...)
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Su questo concordo con Moreno: la teoria alla base del BM non ha un fondamento scientifico nel senso proprio del termine, ma nasce, da come mi è sembrato di capire, da una osservazione di ciò che succede ai tavoli. Sono osservazioni fatte con metodo, con precisione e che nascono dal confronto di molte situazioni e di molte persone, e che non mi sembra abbiano neanche una pretesa scientifica.
-MikeT
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Come ha capito bene Moreno, la mia era semplice curiosità
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si: non c'è un fondamento scientifico perchè non ce n'è (ancora?) bisogno. prima di inquardare l'attività del gioco di ruolo sotto chissà quale teoria socio-psico-semiotica, dovremmo capire così un gdr e quali sono i confini del suo campo d'esistenza. è ancora questo il processo in corso...
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Beh prendetemi molto con le pinze, altrimenti poi non ci capiamo...
Però considerando alcune intenzioni di partenza (come il "osserviamo i comportamenti al tavolo") sicuramente c'è una certa affinità con il comportamentismo (un filone della psicologia).
Con questo non voglio né dire che il BM affonda le sue basi nel comportamentismo, nè che certamente il comportamentismo influenza fortemente tale teoria pur non essendone un derivato...
Dico solo che alcune premesse sono le medesime, così come alcuni tagli epistemologici.
Il comportamentismo è una scuola che ha fortemente influenzato il pensiero americano e ancora porta i suoi frutti mescolandosi nelle pieghe culturali, non è pertanto impensabile che stia implicitamente alla base poichè di fatto è un imprinting culturale.
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Molto del comportamentismo è però fortemente criticato.
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no, el rethic: se ben guardi l'approccio non riguarda in alcun modo la psicologia dei giocatori. se devo guardare qualcuno che ha fatto un breakthrough simile nella psicologia, questo è lewin. ma prima ancora che guardare a teorie psicologiche, l'occhio con cui edwards vede queste cose riflette una certa infarinatura di sociologia. AFAIR edwards è un biologo con una certa propensione per la sociobiologia, detta anche psicologia evolutiva. quelle basi di sociologia gli hanno permesso di inquadrare il gdr con un occhio da sociologo, ma non si è spinto, credo volontariamente, a fare collegamenti diretti.
Molto del comportamentismo è però fortemente criticato.
è stato superato. tutte le grosse correnti si diffondono quando contribuiscono ad ampliare la materia, e quando incontrano i loro limiti vengono sostituite. non significa che sia una cazzata. mai come nella psicologia così sistematicamente da tesi e antitesi in ogni campo continuano a scaturire delle sintesi.
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Non vorrei dire una sciocchezza, ma Edwards dovrebbe invece essere proprio un etologo behaviourista...
-MikeT
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no, edwards è un professore di biologia. e se non sbaglio è specializzato in animali marini. detto questo,sociologia, psicologia evolutiva, etologia possono tutti essere interessi secondari correlati a questo primario, e che poi lui avrà ulteriormente approondito prima di occuparsi del bigmodel
ma quello che mi preme far capire è che nessuna di queste materie è alla base del big model in senso stretto, se non nella metodologia di osservazione e nella forma mentis dell'autore
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se non nella metodologia di osservazione e nella forma mentis dell'autore
Dici poco :P
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ma non lo considero certo poco. dico solo che lo studio della sociologia o della psicologia evolutiva non porterà a una migliore comprensione del big model.
a una migliore comprensione dei fenomeni da forum, si, però!
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E già questo basterebbe XD
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comprendo poco cosa centri l'etologia nel discorso
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comprendo poco cosa centri l'etologia nel discorso
è la forma di scienza del comportamento più probabilmente e facilmente accessibile ad un biologo come edwards. e non è per nulla priva di spunti interessanti.
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[cite]Autore: Domon[/cite][p]comprendo poco cosa centri l'etologia nel discorso[/p]
[p]è la forma di scienza del comportamento più probabilmente e facilmente accessibile ad un biologo come edwards. e non è per nulla priva di spunti interessanti.[/p]
l'etologia studia il comportamento animale
l'etologia umana studia il comportamento umano come spiegato qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Etologia
difficilmente ricondurrei i comportamenti di giocatori di ruolo a questo:
considerando l'uomo come una specie animale, studia i comportamenti umani facendo riferimento non soltanto a fattori di origine sociale, come fa la sociologia, oppure a fattori di tipo cognitivo e psicologico, come fa la psicologia, ma anche a fattori biologici. Questo filone è detto "etologia umana".
anche se potrebbe essere interessante stabilire quale ormone regola la competitività ludica :P
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Non sapevo della sua specializzazione... Interessante! A saperlo, per la tesi di specialistica avrei potuto chiedergli qualche dritta, visto che mi sono occupato di etologia di granchi! ^_^
Tornando IT, Eishiro, ti sei risposto da solo: l'etologia studia il comportamento animale. E a me l'uomo non sembra né una pianta, né una pietra. :P
A parte questo, non credo proprio che il BM e la teoria forgita in generale siano tentativi di studiare il comportamento umano, eh. Non stiamo parlando né di uno studio sociologico volto a dimostrare che se ascolti metal preferisci tirare i d20 invece che i d6, né di una formula matematica che ti permetta di creare il sistema più bello del mondo dati dadi, giocatori e schede PG, ma di una teoria che parte dall'analisi di ciò che succedeva ai tavoli delle persone che l'hanno creata durante varie sessioni di gioco.
Edwards può essere uno psichiatra, un etologo, un marinaio o un contadino, non importa: la teoria forgita non c'entra con la sua professione, anche perché non è solo sua.
-MikeT
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difficilmente ricondurrei i comportamenti di giocatori di ruolo a questo:
in verità, invece lo fa. inoltre, noterai che ho parlato di forma mentis e apertura mentale fornita dalla materia, e ho anche esplicitamente detto che nessuna di queste teorie è direttamente usata nel big model. dai eishiro: cerca di non leggere così superficialmente... la mia prima risposta, stizzita, poteva provocare una flame...
A partire dagli anni '60 l'etologia ha invaso anche il campo della psicologia umana, impegnandosi nella comprensione e spiegazione del comportamento umano, spesso interpretato in chiave evolutiva o in analogia con quelli adottati da specie imparentate, come faranno più tardi anche le correnti della sociobiologia e della psicologia evoluzionistica
A differenza delle più ortodosse scienze di comprensione del pensiero umano, l'Etologia umana ha analizzato il comportamento scomponendo il complesso polinomio culturale in sub-unità più semplici, paragonabili mediante profilassi comparative, al comportamento delle altre specie. In sostanza l'etologia umana analizza ciò che l'uomo fa ogni giorno, magari nel suo habitat metropolitano, se solo questi prendesse coscienza che tante generazioni fa avrebbe fatto le stesse cose, magari con altri nomi e altre apparenti motivazioni, oziando beato tra i rami di un albero. La discrepanza tra il comportamenti che ci suggerisce l'istinto e ciò che ci impone la ragione e la socialità è probabilmente la causa della maggior parte dei nostri disagi. Questa chiave di lettura fu ipotizzata dallo stesso Lorenz, ma venne in seguito messa in ombra da altre tendenze nel campo della psicologia e della psichiatria. Solo adesso sembra rinascere dalle proprie ceneri, diventando uno dei paradigmi fondamentali del pensiero creativo, delle scienze naturali e più in generale di tutte le scienze moderne che mirano alla non specializzazione.
e, si, il "giocare" è una di quelle cose che l'uomo ha fatto e farà sempre, quindi campo di osservazione etologica.
(detto questo, le teorie sociali sui gruppi di gdr come tribù si collegano principalmente alla sociologia, non all'etologia)
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Per l'esattezza, Edwards è un professore universitario di Biologia, con un B.A in Biologia e un Ph.D. in Zoologia. Fra i suoi studi c'è "Evolutionary psychology: how the human mind expresses fitness conflicts through story-telling (movies) " e fra le sue pubblicazioni "Edwards, R. 1997. Evolutionary biology at the movies. Journal of College of Science Teaching 26(5):333-338"
C'è quindi un collegamento fra i suoi studi e almeno la parte del Big Model che si occupa della gestione dei conflitti e del rapporto fra "storie" e evoluzione umana.
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si in effetti avetec ragione domon e moreno (vi do ragione, oggi piove :D), anche se francamente continuo a vedere un collegamento più sociologico e psicologico che uno etologico.
@mike: mikuzzo, hai letto il link che ho postato? :D l'etologia studia gli animali escluso l'essere umano :D
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[cite]Autore: Eishiro[/cite][p]@mike: mikuzzo, hai letto il link che ho postato? :D l'etologia studia gli animali escluso l'essere umano :D[/p]
L'etologia studia anche gli esseri umani. Corso di Etologia, classe di laurea 2003-2006, facoltà di Scienze Biologiche: le ultime lezioni coprivano proprio l'etologia umana.
Non sarò una cima in game design, magari faccio fatica a capire come funziona la conflict resolution, non avendola mai provata, ma certe cose le so anche io. Non dare per scontato che l'altro sia ignorante a prescindere.
-MikeT
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Ma persino sull'Etologia andate in polemica? Ma allora è un vizio! =:-I
Cercate di non scannarvi fino a stasera, che penso di aver trovato una maniera di ridurre il problema... spero... :-(
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[cite]Autore: MikeT[/cite][cite]Autore: Eishiro[/cite][p]@mike: mikuzzo, hai letto il link che ho postato? :D l'etologia studia gli animali escluso l'essere umano :D[/p]
[p]L'etologia studia anche gli esseri umani. Corso di Etologia, classe di laurea 2003-2006, facoltà di Scienze Biologiche: le ultime lezioni coprivano proprio l'etologia umana.
Non sarò una cima in game design, magari faccio fatica a capire come funziona la conflict resolution, non avendola mai provata, ma certe cose le so anche io. Non dare per scontato che l'altro sia ignorante a prescindere.[/p][p]-MikeT[/p]
ma non lo farei mai...io ho fatto biologia quindi anche io so qualcosa :D
nel corso di Etologia si studia anche Etologia Umana, non è sempre vero che in Etologia si studia anche quella Umana, anche perchè p un introduzione recente quella Umana....
Come ti viene in mente che io pensi che tu sia ingorante a prescindere? magiato pesante stamattina?
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nel corso di Etologia si studia anche Etologia Umana, non è sempre vero che in Etologia si studia anche quella Umana, anche perchè p un introduzione recente quella Umana....
NON MI RIGARE GLI SPECCHI!
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[cite]Autore: Domon[/cite][p]nel corso di Etologia si studia anche Etologia Umana, non è sempre vero che in Etologia si studia anche quella Umana, anche perchè p un introduzione recente quella Umana....[/p]
[p]NON MI RIGARE GLI SPECCHI![/p]
eh si che fai pure tu biologia se non sbaglio...leggiti la wiki va....
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io faccio psicologia. e l'etologia studia il comportamento umano. lorentz, lo studiamo anche a psicologia. dire che l'etologia non studia il comportamente umano "perchè non lo studia sempre" mi sembra un'arrampicata sugli specchi bella e buona.
sarebbe come dire che l'ingegneria meccanica non studia il motore a scoppio, perchè quando studi ingegneria meccanica mica tutti i corsi sono sul motore a scoppio!
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l'etologia è nata come scienza che studia il comportamento animale, poi si è aggiunta l'etologia umana, io non faccio altro che riportare quello che è scritto li e che ho studiato io, poi se vuoi aver ragione per me non è un problema
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madonna mia come sei duro. ma mi spieghi perchè dovrebbe essere rilevante com'era l'etologia 50 anni fa, e soprattutto perchè dovrebbe essere più rilevante di come è adesso, per definire queste questioni?
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Il thread non ha più niente da dire, quindi direi che si può anche smetterla qui, no?
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Per provare a dare un altro punto di vista e approccio:
[cite]Autore: Eishiro[/cite]nel corso di Etologia si studia anche Etologia Umana, non è sempre vero che in Etologia si studia anche quella Umana
Però se Etologia comprende anche quella umana, allora... l'etologia comprende anche quella umana; al massimo è quella umana che non comprende quella animale. Il fatto che non in tutti i corsi la si studi non mi pare negarlo, visto che in un corso non necessariamente si studia ogni aspetto di una disciplina.
Del resto, nei corsi dove si spiega l'hardware dei computer non sempre si spiegano le schede grafiche 3D; ciò non toglie che le schede grafiche 3D siano parte dell'hardware dei computer.
Da quello che avete detto finora, l'etologia umana mi pare un sottoinsieme dell'etologia, e quindi ne fa parte, non è una disciplina distaccata.
[cite]Autore: Eishiro[/cite]l'etologia è nata come scienza che studia il comportamento animale, poi si è aggiunta l'etologia umana, io non faccio altro che riportare quello che è scritto li e che ho studiato io, poi se vuoi aver ragione per me non è un problema
Il fatto che l'etologia umana si sia aggiunta non significa che sia una disciplina diversa, ma che abbia allargato l'ambito di quella originale, aggiungendone un pezzo; per dire: quando hanno scoperto la corrente alternata non è che si è detto "C'è l'elettrotecnica e l'elettrotecnica della corrente alternata, ma la prima non comprende la seconda"; semplicemente, si è allargata la disciplina (notare che, secondo l'approccio "Si è aggiunta cinquant'anni dopo, quindi non ne fa parte", i logaritmi non farebbero parte della matematica).
In definitiva, per approcciare la cosa da un altro punto di vista: invece di persistere nel dire che l'etologia (non) comprende quella umana... perché non dovrebbe comprenderla? O, se preferite, perché l'etologia umana dovrebbe essere una disciplina separata, invece che un sottoinsieme?
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Sigh, su The Forge funziona: Edwards dice che un thread è chiuso, e non ci posta più nessuno. Io invece devo metterci pure il lucchetto che i post di moderazione non se li fila nessuno... :-(
P.S.: se volete continuare a parlare di Etologia, fate pure, ma in un nuovo thread su "gente che chiacchiera", please