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Gioco Concreto / Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« il: 2012-05-26 14:14:38 »
Premessa: Stiamo parlando di giochi emotivi e non di DND. (nel senso che in DND il mio ragionamento vale poco)
Più facile non credo. Credo presentino sfide differenti.
Giocare una donna presenta problemi di percezione. Se devo immedesimarmi in una donna, il mio primo problema sarà capire COME mi devo comportare e per farlo userò la mia memoria e le mie esperienze di donne che conosco (ma che non sono). Porta a domande su come gli uomini vedono le donne e su come TU (un generico tu) vedi le donne. Quello che racconti resta staccatio da te, sia nella tua percezione, sia e soprattutto, nella percezione che gli altri hanno di TE (sempre il te generico). Infatti a posteriori viene spesso espresso un giudizio su quanto tu sia riuscito ad essere diverso da te stesso (es. come eri credibile come donna!) e non su come questo sia parte di te (es. riferendosi al tuo animo femminile)
Giocare un gay è un po' il contrario. quello che fai è tuo e viene visto come parte di te. Essere un uomo attratto da un uomo non ti da la facile scappatoia che ti offre il costringere tutti a sovrapporre alla tua voce e alla tua faccia l'immagine di una gentil donzella. Le persone attorno al tavolo (anche virtuale) vedono TE attratto da un uomo ma, soprattutto, tu sei costretto a chiederti come TU saresti attratto da un uomo. E poco conta quanto il tuo PG sia "diverso" da te. Le risposte che trovi passano sempre prima attraverso "io cosa farei?" anche solo per condurti a qualcosa di diverso. Oppure fai la macchietta della checca isterica.
Insomma, la mia opinione è che giocare un gay ti costringa a considerare di esserlo a livello emotivo, mentre giocare una donna ti costringa ad emettere un giudizio sociale. Certe persone hanno difficoltà a considerare una cosa del genere o a esporsi nell'altro senso.
Poi ognuno vive queste esperienze a modo suo. ^_^ Le mie sono considerazioni "statistiche", se di statistica si può parlare.
Più facile non credo. Credo presentino sfide differenti.
Giocare una donna presenta problemi di percezione. Se devo immedesimarmi in una donna, il mio primo problema sarà capire COME mi devo comportare e per farlo userò la mia memoria e le mie esperienze di donne che conosco (ma che non sono). Porta a domande su come gli uomini vedono le donne e su come TU (un generico tu) vedi le donne. Quello che racconti resta staccatio da te, sia nella tua percezione, sia e soprattutto, nella percezione che gli altri hanno di TE (sempre il te generico). Infatti a posteriori viene spesso espresso un giudizio su quanto tu sia riuscito ad essere diverso da te stesso (es. come eri credibile come donna!) e non su come questo sia parte di te (es. riferendosi al tuo animo femminile)
Giocare un gay è un po' il contrario. quello che fai è tuo e viene visto come parte di te. Essere un uomo attratto da un uomo non ti da la facile scappatoia che ti offre il costringere tutti a sovrapporre alla tua voce e alla tua faccia l'immagine di una gentil donzella. Le persone attorno al tavolo (anche virtuale) vedono TE attratto da un uomo ma, soprattutto, tu sei costretto a chiederti come TU saresti attratto da un uomo. E poco conta quanto il tuo PG sia "diverso" da te. Le risposte che trovi passano sempre prima attraverso "io cosa farei?" anche solo per condurti a qualcosa di diverso. Oppure fai la macchietta della checca isterica.
Insomma, la mia opinione è che giocare un gay ti costringa a considerare di esserlo a livello emotivo, mentre giocare una donna ti costringa ad emettere un giudizio sociale. Certe persone hanno difficoltà a considerare una cosa del genere o a esporsi nell'altro senso.
Poi ognuno vive queste esperienze a modo suo. ^_^ Le mie sono considerazioni "statistiche", se di statistica si può parlare.