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Post - Daniele Sanna

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Gioco Concreto / Re:[Trollbabe] La vendetta di Ari
« il: 2017-10-12 17:24:01 »
Seguo.

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Concordo con la prima interpretazione ;-)


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Gioco Concreto / [Home By Dark] FAQ
« il: 2017-08-31 13:47:04 »
Ciao a tutti,

Nel caso possano essere utili a qualcuno posto un paio di FAQ a proposito del gioco “Home By Dark” (Jason Olsan, 2017) derivanti da una mia chiaccherata con l’autore.

 

Q: Who can play a Hope or Responsibility card?

A: They must be played BY a person in the scene ON a person in the scene. This may help prompt your players when deciding who goes in a scene ("Oh, my hope card requires Sally, so I'm going to add Sally to my next scene").

 

Q: Danger creation: is it enough to give it a name and find some manifestation, learning more about it during the dedicated scenes, or it's better to figure it more deeply since the beginning of the game? I mean: the Danger is intended to be created with many or few details? Or it's completely up to players to decide the amount of details, with danger name and manifestations as the only mandatory requirements?

A: The Danger can be as detailed or as simple as you want it to be. You can keep it simple and expand on it more in the story. Or you can build up a very detailed Danger if you have ideas for it. Either way is fine.

The manifestations are there to help inspire more details as the story continues.
You are correct that the only mandatory requirements are the name of the Danger and its manifestations.
 

 
Q: Playing a Scene: as far as I understand the spotlight character and her companion/s are similar to traditional PC, while it's non active players' duty to play NPC, is it correct?
The differences from a more traditional rpg are that the pillar is chosen by spotlight player and the question as well; in addition, the spotlight player has the final word in case of any controversy in and out of game for that scene, and setting description is shared between spotlight and on active players. Is my understanding correct?
 
A: I'd say that your understanding is pretty close to correct.

The spotlight character and any characters that the spotlight player brings in are like traditional PCs. Anyone else not in the scene (or even some in the scene if they want to) can play other characters that show up in the scene like NPCs.

Often, some players won't have any part in the scene and that's fine. They're part of the audience, enjoying the story being told.

The setting description is where the whole story should take place. Sometimes, the story might move somewhere else, but most of the story will take place where the setting describes.


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Guarda, durante la mia giocata con Ron c'è stata una scena simile con l'Amante e il dado l'ho preso.

Credo che la suddivisione dei GO sia intesa da Ron più sfumata rispetto al "rigore" con la quale io l'ho sempre giocata, più fluida.

Se non ricordo male peraltro in quella scena lui pose le basi per richiedere una risposta forte da parte mia. Era chiaramente il suo GO, non rammento se prese il dado per aver agito contro l'Amante (non ricordo se sia o meno previsto dal gioco, non ho il manuale sotto mano e non ricordo cosa fece lui) e lui mi passò parola - e GO - a dilemma posto: io risposi (muovendo verso l'Amante) e aggiunsi una mossa verso l'Obbiettivo, prendendo 2 dadi con una risposta e ripassando poi a lui il GO.
Come dicevo sopra fu giocata molto fluidamente, praticamente in tutta la partita ogni volta che uno di noi due cedeva/prendeva parola NON per aggiungere dettagli accessori il GO passava di mano...


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Gioco Concreto / [AP] S/lay w/Me
« il: 2017-04-11 06:09:45 »
Beh diciamo che non ero lì a caso: avevo appena finito la demo di Persi nella Pioggia con Simone e speravo di poter incontrare Ron per conoscerlo, seguire la partita di SWM e fargli autografare un po' di giochi :-D

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Gioco Concreto / [AP] S/lay w/Me
« il: 2017-04-10 20:04:56 »
Ciao a tutti :-)

Sabato mattina mi sono venuto a trovare nel posto giusto all’ora giusta, e grazie a Michele Gelli e a Moreno Roncucci ho avuto modo di giocare a S\lay With Me con Ron Edwards. Questo è l’actual play della partita fatta, scritto con riprovevole ritardo…

Dopo aver raccontato ai microfoni dei ragazzi dell’Isola Illyon l’aneddoto che ha portato alla nascita del gioco (lui e Tim Koppang, inizialmente inorriditi dall’idea di un gdr per 2 persone, hanno giocato a Sweet Agatha dopo di che hanno scritto rispettivamente SWM e Mars Colony) Ron va dritto al sodo: lui sarò la Controparte, io prendo il libretto del Protagonista, recito la frase rituale di apertura (ha insistito sul farmela pronunciare in italiano) dopo di che scelgo di essere “un apprendista in fuga, ribelle e disprezzato, ma armato dell’arma che ho costruito io stesso”. Mi immagino giovane, con abiti logori da viaggio e una cicatrice sull’occhio, la spada da me forgiata con tecniche arcane e proibite al mio fianco.

Definisco poi il Dove: “il mondo segreto contenuto all’interno della magia finale del Signore Pazzo” e il Perché: la mia arma è rotta e in quel mondo artificiale è nascosto il modo per ripararla.

Ron prende la parola descrivendo il luogo: terra, acque e cielo sono contenuti all’interno di una enorme sfera, abbastanza piccola da far si che da un altura sia possibile vedere ogni dove ma abbastanza grande da rendere impossibile coglierne tutti i dettagli. La vegetazione è strana e aliena, e creature volanti simili a mante volano nei cieli.

Ed ecco che arrivo io: prendo la parola e descrivo una freccia che, solcando il cielo, trafigge una di quelle creature volanti, che cade al suolo. Mi avvicino ad essa e con lo stomaco brontolante dalla fame, debilitato dal mio scontro con il Signore Pazzo, pregusto il pasto rinvigorente che verrà.

Ron da inizio al primo GO della partita: raffiche di frecce partono da tutte le direzioni verso di me, mi guardo intorno e vedo decine di altri me stesso, ognuno però diverso per qualche particolare: chi più vecchio, chi più grasso, più magro, dell’altro sesso o con un diverso colore della pelle. Vogliono farmi la pelle! 

Io mi do una rapida occhiata intorno e mi rendo conto che oltre che con me, questi doppleganger ce l’hanno anche con una versione femminile di me stesso, la quale si lancia dietro ad un masso per nascondersi dalla gragnola di frecce: la individuo come possibile Amante.

Ron prende il suo primo dado.

Io qui, complice l’emozione, vado un po in botta e, quasi attendendo un passaggio “ufficiale” del GO, mi limito a nascondermi dietro lo stesso masso dell’Amante e a domandarmi se i miei nemici siano l’ultimo maleficio del Signore Pazzo, ossia versioni corrotte di me scagliatemi contro dalla sua furia vendicativa, oppure provengano da altri universi e siano tutti li per lo stesso motivo: riparare la propria arma.

Mi fermo e Ron descrive come i Mostri si avvicinino a me e all’Amante, sfoderando ciò che resta delle loro armi simili alla mia, che crepitano di energia arcana e vanno a creare una sorta di fulmine ad arco, che a breve avrebbe disintegrato la roccia dietro la quale ci siamo riparati.

Ron prende il suo secondo dado. Io sono ancora zero, ma finalmente capisco: l’alternarsi dei GO non è rigido e schematico bensì è un flusso di racconti, uno scambio di iniziative.

Prendo dunque l’iniziativa e racconto come, incitando l’Amante a fare lo stesso e frapponendomi davanti a lei per proteggerla, salti oltre il masso e sguainando il moncone della mia arma vada a colpire quello che so essere il punto debole delle armi del Mostro, ossi lo stesso della mia dato che essi sono versioni alternative di me: l’incrocio tra lama, guardia ed elsa, ove è situata la gemma fonte del loro potere magico.
Le armi vanno in frantumi e i Nemici sono in rotta.

Prendo 1 dado per aver agito verso l’obiettivo (nello specifico contro il Mostro che voleva impedirmi di raggiungerlo, eliminandomi) e 1 dado per aver agito nei confronti dell’Amante.

Ron prende la parola con il suo GO, proponendomi una scena alquanto strana: l’Amante, che vi ricordo non essere altro che una versione femminile di me stesso, mi si concede carnalmente. E io, tra l’incredulo e il divertito, acconsento. Conveniamo che se io e lei siamo parti disgiunte di un unico super-io, l’unione ci renderà più forti, se invece siamo diverse versioni di noi stessi provenienti da diversi universi, beh, perché non divertirci un pò in pieno spirito sword & sorcery?

Dopo esserci rivestiti io decido di andare dritto al sodo e indico all’Amante l’isolotto centrale ove è situato il baricentro magico di questo micro-mondo tramite il cui potere le nostre armi potranno essere riparate.

Ron prende la parola e mi descrive il nostro arrivo sull’isola, io gli dico che piantiamo le spade nel terreno incantato mentre intessiamo arcani sortilegi e lui ribatte che i Mostri, i nostri alter ego malvagi, appaiono e ci attaccano in massa.

Ron prende il suo terzo dado.

Io dunque descrivo come io e l’Amante combattiamo spalla a spalla: io disarmo i nostri nemici mentre lei ne pianta le armi rotte nel terreno, continuando a declamare gli incantesimi per ripararle.

Io prendo il mio secondo e terzo dado, Ron dichiara lo scontro terminato in quanto il valore del mostro era quattro. La somma dei miei dadi è maggiore della sua dunque ho vinto lo scontro: conquisto dunque l’Obiettivo gratuitamente e grazie ai miei Dadi Vincenti posso acquistare 2 altre opzioni. Scelgo di salvare l’Amante e ottenere qualcos’altro, ossia la fuga da questo mondo in miniatura.

Stabiliamo di farci ancora un GO a testa, Ron racconta di come tutti i Mostri rimanenti si fondano per diventare un unico ammasso orribile che richiama grottescamente la mia immagine ed io di come tutte le spade che io avevo sottratto ai Mostri e l’Amante avevamo piantato nel terreno incantato vengano sguainate nuove di pacca da altrettanti versioni belle e nobili di me stesso, che lanciando motteggi verso il Mostro si lanciano contro di lui, avendone la meglio. Quando la creatura cade racconto di come improvvisamente il mondo racchiuso nell’ultimo incantesimo dello Stregone Pazzo cominci ad implodere ed il terreno bucherellato dalle nostre armi si squarci: io e l’Amante, ma anche il Mostro in quanto non ho comprato la sua morte, cogliamo l’occasione al balzo e ci gettiamo in quello nero squarcio, la mia arma riparata, per ritrovarci nella torre del Signore Pazzo accanto al suo cadavere avvizzito da centinaia di anni. Nessuna traccia del Mostro…

Ron suggerisce che potremmo approfittare della quiete del posto per scambiarci altre effusioni amorose: io accetto e racconto di come poi io e l’Amante ci allontaniamo insieme da quelle terre desolate.

Dato che ho raggiunto il mio Obiettivo decido di prendere il posto del mio vecchio maestro, diventando Il Maestro. Dato che non ho evitato i danni del Mostro, propongo a Ron - e lui accetta -  che il mio personaggio avrà fame per sempre, poiché il Mostro gli ha impedito di nutrirsi quando era affamato in un luogo di cotanto potere magico (ricordate l’inizio?). In una ipotetica avventura futura con lo stesso cast sia io che Ron inizieremmo con un dado aggiuntivo a testa, lui in virtù del fatto che il Mostro è ancora vivo ed io grazie alla compagnia dell’Amante.

Ci fermiamo per fare quattro chiacchiere sulla partita: conveniamo di esserci divertiti e che la partita sia andata molto bene e lui mi spiega coma abbia dato 4 dadi al Mostro per una partita di media durata, assegnandogli i tag Veloce, Diretta, Selvaggia e In gruppo perchè era stufo di mostri solitari.
Per l’amante invece, avendo pensato ad una versione alternativa di me, mi racconta di come inizialmente avesse previsto i tag di Innocente, Proibita, Manipolativa ed Esperta: poi si era fermato un attimo a riflettere e aveva pensato “Perchè no? Sarebbe una cosa orribile nella vita vera, ma questa è fiction sword & sorcery, quindi al diavolo!”, modificando Innocente in Lasciva, Proibita in Consentita e Manipolativa in Sincera. E devo dire che la storia e il gioco ne hanno giovato alla grande!

Mi scuso per il wall of text, ringrazio nuovamente Michele e Moreno per l’opportunità regalatami nonché il mitico Ron, che mi ha messo a mio agio con l’inglese e si è rivelato persona squisita e simpaticissima: il minimo che potessi fare era promettergli che tra qualche anno, quando mia figlia sarà grande abbastanza, Trollbabe sarà il suo primo gdr :-)

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Gioco Concreto / Re:[AP] Cold Soldier
« il: 2017-04-04 20:39:14 »
Bellissima partita!

Anche io ho il gioco, letto più volte ma purtroppo mai giocato: dopo aver letto il tuo actual play non vedo l'ora di farlo  :)

Grazie!

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Mettiamola così: secondo me quando hai un tuo GO "giochi in attacco".
Prendi il dado perché, avendo l'iniziativa, imprimi una spinta narrativa decisa verso i tuoi scopi per la quale la meccanica ti "premia" con un dado.

Nel corso del tuo GO l'altro giocatore "gioca in difesa". Può anche attaccare - e qui rientriamo nell'ambito dello sconfinare amichevolmente - ma il suo attacco avverrà sempre in una zona del gioco in cui sei (stato) tu a "dettare le regole", e quindi non prende il dado.
L'altro giocatore, in altre parole, reagisce (pur con le dovute eccezioni) e la meccanica è studiata per premiare sempre e solo l'Azione (che è compiutamente possibile solo nel tuo GO) e mai la Reazione (possibile solo nel GO dell'altro giocatore).

Questo almeno è come l'ho sempre intesa - e giocata - io...ma dal basso della mia esperienza ci sta anche che abbia frainteso  ;D

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[...] Cosa fate voi, di solito, quando un giocatore fa un’azione che dovrebbe fargli accumulare un dado (se fosse in un suo Go) durante il Go dell’altro giocatore?[...]
Io NON gli ho mai fatto acquisire il dado.

Neppure io.
Non potrebbe essere che si sia spinto in po troppo in la nello sconfinamento durante il tuo GO in questione? Da ciò il dubbio del dado...

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