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Just For Fear / Playtest #1: La stazione scientifica sottomarina
« il: 2014-01-30 23:57:34 »
Finalmente, approfittando della pausa natalizia, sono riuscito ad organizzare un primo playtest di Just for Fear!
Cerco ora di scrivere un resoconto quanto più completo possibile, ma devo premettere che questo è il mio primo AP e di sicuro il risultato non sarà eccellente. Un primo, gravissimo errore purtroppo è già stato commesso e non è rimediabile: non avendo registrato la giocata, non sono in grado di trascrivere fedelmente qualche pezzo di dialogo, e questo è un vero peccato: sarebbe servito a giudicare la meccanica che guida la narrazione (con l'assegnazione dei tre ruoli ai giocatori), che è probabilmente l'aspetto più importante del gioco.
Se avete consigli su come migliorare l'AP, o domande, o dubbi, etc…, vi prego di segnalarmelo: editerò di conseguenza.
Premessa:
Alcuni mesi fa io e due coraggiose proscritte volontarie abbiamo tentato un primo playtest (a cui mi riferirò come “playtest 0”) di Just for Fear, utilizzando una versione preliminare del gioco. Il risultato era stato, a mio parere, particolarmente positivo: la partita era andata nel complesso come sperato, si era sviluppata una storia horror interessante (e ragionevolmente coerente) e le meccaniche avevano fatto il loro lavoro.
Naturalmente erano anche venuti fuori alcuni problemi. In base a questo primo tentativo ho semplificato e cambiato, in alcuni casi radicalmente, il regolamento, e sviluppato la versione usata per questo playtest.
Per questa seconda prova ho riassoldato le due playtester sopracitate, più una quarta; in questo modo ci siamo ritrovati col numero di giocatori ideale per questo gioco.
Set-up della partita
Ho iniziato spiegando brevemente il regolamento, senza scendere nei dettagli, e ho evidenziato le differenze rispetto alla prima versione. Il tutto non ha preso più di 20 minuti: in questo tempo dovrebbe essere possibile spiegare per sommi capi il funzionamento del gioco, per poi iniziare la partita e mostrare come funzioni nella pratica.
Come prima cosa bisogna concordare l’ambientazione in cui avrà luogo la storia. È stata proposta una base scientifica, che sembra un ottimo punto di partenza, ma è ancora troppo vago: per poterci raffigurare la situazione, serve specificare dove e in quale epoca ci si trovi. Viene scelto di posizionare la base sul fondo dell’oceano, in un futuro non meglio precisato. Qualcuna delle playtester prova anche a suggerire quali esperimenti vi si svolgano, ma la fermo subito: questo è materiale per la narrazione, per ora il livello di dettaglio dell’ambientazione è quello giusto.
Le norme che ho applicato per stabilire quale fosse il livello di dettaglio giusto per l’ambientazione non sono scritte da nessuna parte: mi sono basato unicamente sul mio giudizio. Sarebbero da includere nel regolamento, ma al momento non saprei come formularle in maniera precisa.
Cerco ora di scrivere un resoconto quanto più completo possibile, ma devo premettere che questo è il mio primo AP e di sicuro il risultato non sarà eccellente. Un primo, gravissimo errore purtroppo è già stato commesso e non è rimediabile: non avendo registrato la giocata, non sono in grado di trascrivere fedelmente qualche pezzo di dialogo, e questo è un vero peccato: sarebbe servito a giudicare la meccanica che guida la narrazione (con l'assegnazione dei tre ruoli ai giocatori), che è probabilmente l'aspetto più importante del gioco.
Se avete consigli su come migliorare l'AP, o domande, o dubbi, etc…, vi prego di segnalarmelo: editerò di conseguenza.
Premessa:
Alcuni mesi fa io e due coraggiose proscritte volontarie abbiamo tentato un primo playtest (a cui mi riferirò come “playtest 0”) di Just for Fear, utilizzando una versione preliminare del gioco. Il risultato era stato, a mio parere, particolarmente positivo: la partita era andata nel complesso come sperato, si era sviluppata una storia horror interessante (e ragionevolmente coerente) e le meccaniche avevano fatto il loro lavoro.
Naturalmente erano anche venuti fuori alcuni problemi. In base a questo primo tentativo ho semplificato e cambiato, in alcuni casi radicalmente, il regolamento, e sviluppato la versione usata per questo playtest.
Per questa seconda prova ho riassoldato le due playtester sopracitate, più una quarta; in questo modo ci siamo ritrovati col numero di giocatori ideale per questo gioco.
Set-up della partita
Ho iniziato spiegando brevemente il regolamento, senza scendere nei dettagli, e ho evidenziato le differenze rispetto alla prima versione. Il tutto non ha preso più di 20 minuti: in questo tempo dovrebbe essere possibile spiegare per sommi capi il funzionamento del gioco, per poi iniziare la partita e mostrare come funzioni nella pratica.
Come prima cosa bisogna concordare l’ambientazione in cui avrà luogo la storia. È stata proposta una base scientifica, che sembra un ottimo punto di partenza, ma è ancora troppo vago: per poterci raffigurare la situazione, serve specificare dove e in quale epoca ci si trovi. Viene scelto di posizionare la base sul fondo dell’oceano, in un futuro non meglio precisato. Qualcuna delle playtester prova anche a suggerire quali esperimenti vi si svolgano, ma la fermo subito: questo è materiale per la narrazione, per ora il livello di dettaglio dell’ambientazione è quello giusto.
Le norme che ho applicato per stabilire quale fosse il livello di dettaglio giusto per l’ambientazione non sono scritte da nessuna parte: mi sono basato unicamente sul mio giudizio. Sarebbero da includere nel regolamento, ma al momento non saprei come formularle in maniera precisa.