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« il: 2013-10-22 18:56:11 »
1) non vedo questo problema. Quella scelta è praticamente una mossa che puoi fare ed hai mille modi per renderla in fiction. Il pericolo può essere rappresentato dal mostro oppure da mille altre cose. Insomma, fai galoppare la fantasia, cercando ovviamente di rimanere legato alla plausibilità del momento. Magari il criminale halfling ha un complice armato di balestra.
Magari l'iguana gigante è in grado di allungare la lingua per afferrare il chierico. Magari la volta della grotta ha dei cedimenti, perché la suddetta iguana, cercando di raggiungere il chierico, ha scosso troppo le pareti rocciose. O magari, dato che per tirare con successo deve avvicinarsi ed esporsi, esattamente come ti dice la mossa, il chierico si abbassa troppo e l'iguana e in grado di colpirlo. Insomma, fatti ispirare dal momento.
Se proprio non ti viene in mente niente, non c'è nulla di male. Puoi chiedere al giocatore di scegliere un'altra opzione, in fondo tu sei li per giocare e se in quel momento non sai cosa dirgli, beh, nessuno ce l'avrà con te. Può capitare, non sei il master infallibile, e ci mancherebbe. Ma sono abbastanza sicuro che ti capiterà molto raramente. A me sino ad ora non è mai capitato.
2) Se si guardano attorno è un Percepire la Realtà bello e buono. Non è un Defy Danger. Lo sarebbe se ci fosse un pericolo evidente e il guerriero facesse qualcosa di sensato per procedere senza farsi sentire, ma non mi pare questo il caso.
Chi lo fa? Lo fanno tutti quelli che hanno attivato la mossa. Oppure lo fa prima uno, e un'altro aiuta. Oppure lo fa solo uno. Non ci sono problemi se tirano tutti sulla mossa, perché prima o poi un 6- lo fanno e tu porti avanti la faccenda in maniera pericolosa. Di solito però tirano uno o due, e magari qualcun'altro tira per aiutare.
3) No, sarebbe giusto farlo morire, e tu come master dovresti farlo presente: "occhio, se ti butti da questa altezza sei morto. Come pensi di procedere al riguardo?". Insomma, non credo che nessuno voglia suicidare il proprio personaggio, e se lo fa vuol dire che non ha granché voglia di giocare.
Per gli altri due esempi: devi farti guidare dalla fiction. Non trovo così inverosimile sopravvivere alla zampata di un drago, con tutte le conseguenze del caso (hai le ossa rotte, ma sei vivo per miracolo). Trovo molto più inverosimile sopravvivere ad una lama che ti taglia la gola, o ad una spada che ti mozza la testa. In quel caso stai infliggendo danni e stai seguendo la fiction. I danni sono la morte del PG, chiaramente.
Lo dice il manuale stesso, quando descrive la mossa del GM: "infliggi danno". Cito dal manuale italiano di Narrattiva:
<<Quando Infliggi danno, scegli una fonte di danno che sta minacciando i PG nella fiction e applicala. Combattimento con un uomo lucertola? Ti prendi una stoccata. Trappola che scatta? Ti cadono addosso dei massi.
L’ammontare dei PF persi è dato dalla fonte del danno.>>
Se la fonte del danno è chiaramente mortale, senza possibilità di appello, perdi tutti i PF!
Mettiamo che per un tiro fallito il Guerriero venga legato con la testa su un ceppo. Il boia affila la lama, pronto a separare la testa del guerriero dal suo collo. Il Guerriero vuole sollevare le braccia con velocità e, sfruttando la lama dell'ascia prima che venga inferto il colpo mortale, vuole liberarsi le mani in un gesto disperato. è un Defy Danger su DES. Tira e fa un 6-. Ora, la cosa più chiara e logica in fiction è che la cosa gli vada male, e che la sua testa rotoli giù dal patibolo. Non vedo il problema.
A quel punto il guerriero tira su Ultimo Respiro, perché è morto. Nessuno sopravvive ad una spada che ti mozza la testa. A meno che... a meno che non esca un successo sul tiro di Ultimo Respiro. A quel punto potete inventarvi qualsiasi cosa troviate plausibile per non far morire il Guerriero, che andrebbe a 1 punto ferita. Insomma, la morte ha deciso che non deve morire oggi, che ha altri piani per il nostro Guerriero. Qualsiasi intervento soprannaturale potrebbe andare bene, perché no?
Ma occhio, l'esempio dovrebbe farti capire che la morte istantanea del PG, ossia la morte che viola la meccanica dei PF, deve essere giustificata in fiction. Insomma, deve essere proprio stupido e inverosimile che il Personaggio possa sopravvivere, altrimenti. Credo anche che tu come GM debba sempre rendere chiara la cosa. Devi giocare come un fan dei PG, perciò se rischiano la morte senza appello devi dirglielo chiaramente. E, ovviamente, non puoi minacciarli di morte se dici: "il guerriero elfico sta mirando alla tua gola, se ti becca sei morto". Se il guerriero ha la possibilità di muoversi e agire, allora anche qualora venisse colpito è facile giustificare il fatto che sia ancora vivo. In quel caso tira i danni, e poi si narra cosa succede: "uhm, hai tirato 2 ai danni. Riesci a spostarti all'ultimo, facendo cozzare la lama dell'elfo sulla tua armatura. Hai armatura 1, quindi prendi 1 danno. la lama dell'elfo ti ha fatto una brutta ferita sul collo e parte della guancia, ma niente di mortale. Cosa fai?".
Però, come ti ho mostrato nell'esempio del boia, ci sono casi in cui un fallimento è una morte chiara e senza appello. Come sempre: lasciati guidare dalla fiction, e cerca sempre di essere un fan dei PG. Dagli sempre la possibilità di agire, se questo ha senso, e stai a vedere cosa succede.