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Post - Elisa Greco Gambino

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1
Giulia, purtroppo non ero pronta a scrivere un AP e mi sono trovata tra "pigroni" e speravo che almeno uno di loro potesse aggiungerci i dettagli delle meccaniche :)
Per questo li avevo evocati.

In ogni caso, non avrei potuto spiegarlo meglio di Mario, anzi probabilmente lo avrei reso molto piú complicato e magari ti facevo cambiare idea.

Secondo i miei gusti rimane un gioco davvero meraviglioso, è più semplice giocarci che spiegarlo! :)

2
La spiegazione la lascio a Luca o Girolamo che sono molto più pratici di me! ;)

3

“Eravamo tutti giovani, pieni di entusiasmo. Eravamo pronti a prendere a calci i nazisti. Volevamo che Varsavia vivesse.
Ah! Varsavia.
Per quanto i Nazisti abbiano fatto, era pur sempre casa nostra: e non c’è nessun posto migliore di casa.
Ricordo ogni viso, di tutti i ragazzi e le ragazze che con me hanno combattuto. Hanno lottato con tutte le loro forze. Nonostante il sangue e il sudore, la fame e le macerie, abbiamo combattuto fino alla fine.
Alcuni fino alla resa, altri fino al loro ultimo respiro.
Ogni uno di loro, ogni uno dei loro volti, lo ricordo come se fossero ancora qui con me.”

Roman “Mustang” Skiba - 2 luglio 2008



Capitolo 1 (missione vinta)
2 luglio 1944.
Era un’estate insolitamente calda. Forse eravamo solo tutti presi dalla guerra, eravamo giovani. Eccitati perchè stavamo combattendo per proteggere la nostra Varsavia. La nostra casa.
Ci affidavano le missioni più disparate. Quel giorno, lo ricordo come fosse ieri. E’ il giorno in cui ho conosciuto August Kretschmann, era un grande comandante, prima che tradisse il nostro paese!
Il comandante ci aveva ordinato di portarlo al quartier generale, voleva sapere tutto quello che quel bastardo aveva spifferato alle truppe Tedesche.
Ricordo che in mezzo alla folla c’eravamo io, Zodiak, Zeus e Guta. C’erano un sacco di tedeschi in giro e la folla spingeva per dire la sua contro Kretschmann.
So di aver perso di vista Zeus e Guta, l’ultima volta che li avevo visti erano finiti in una specie di rissa fra polizia polacca e militari tedeschi, ma io e Zodiak dovevamo portare a termine la missione. Di sicuro Zeus, se la sarebbe cavata.
Nelle fogne della città, un gruppo di Schiere Grigie portava Kretschmann, mentre io e Zodiak ci siamo premurati di distrarre i tedeschi da quello che stava succedendo sotto i loro piedi.
All’epoca eravamo parecchio coraggio e non pensavamo molto alle conseguenze.
Una missione era una missione e andava portata a termine.
Non senza perdite. Quel giorno una delle nostre giovani sentinelle, Marek, di soli 9 anni, troppo giovane e inesperto ha perso la vita per colpa dei soldati nemici.



Capitolo 2 (missione vinta)
27 luglio 1944.
In quei giorni, Radio Folgore, ci teneva al corrente di tutto ciò che accadeva fuori dai nostri confini. Ci rassicurava sui movimenti delle truppe Sovietiche, ogni giorno che ci portava buone notizie dalle truppe rosse, era un giorno di speranza in più per la città.
Nonostante tutto, c’era sempre qualcosa da fare. Ci muovevamo per le macerie della città, evitando in Nazisti o prendendoli in giro, da un posto all’altro.
Veloci e quasi invisibili.
C’era una rete di comunicazione impeccabile, ma quel giorno qualcosa è andato terribilmente storto. Uno dei nostri anziani ci è morto davanti agli occhi mentre ci consegnava un pacco, che si era rivelato essere pieno di fogli bianchi. I soldati tedeschi avevano piazzato delle cariche sul ponte Poniatowski, proprio dove il “nonno” ci stava aspettando.
Credo che fosse quello il momento preciso, in cui tutti noi abbiamo capito che stavamo facendo sul serio.
In quel momento siamo tutti cresciuti e siamo diventati uomini.



Capitolo 3 (missione vinta)
1 Agosto 1944
Il giorno in cui, attraverso Radio Folgore, abbiamo ricevuto il comando ufficiale dell’inizio delle ostilità, eravamo già tutti pronti.
Erano giorni che nelle Schiere si avvertiva la tensione.
Withold era il comandante della nostra sezione, era un uomo sui 35. Tutti però lo chiamavamo Elf, usare degli pseudonomi ci rendeva in qualche modo unici. Era lui che ci dava gli ordini e quel giorno, ci ordinò di attraversare tutta la città e portare le armi al gruppo Hal. Per combattere i tedeschi, avevamo bisogno di tutte le armi che potevamo raccogliere.
Tutto era cambiato, ma ci stavamo adattando. Sapevamo riconoscere le scorciatoie, i tedeschi erano prevedibili ormai, sapevamo dove si sarebbero posizionati e poi avevamo Zeus e Lech. All’epoca erano i più grossi e spavaldi della nostra sezione. Non perdevano occasione per sfidarsi e farsi beffe dei soldati nemici.



Capitolo 4 (missione vinta)
2 Agosto 1944
Eravamo pronti a combattere contro i tedeschi, se solo le truppe sovietiche si fossero fatte vive, ma non per questo ci tiravamo indietro a portare a termine altre missioni.
Quelli che erano rimasti in città, avevano bisogno di tenere alto il morale, non si trattava solo di proteggere la città, ma anche lo spirito di chi ci abitava.
Elf ci ha chiamati tutti, anche Lech,Janek e Jolanta per fornire il servizio di posta che mancava da molto. Anche missioni del genere, sebbene sembrino semplici, avevano i loro pericoli.
I fogli bianchi che ci aveva portato il “nonno”, erano stati usati per scrivere delle lettere e andavano consegnate ai loro destinatari.
Avremo tanto voluto poter consegnare tutte le lettere, ma per alcune era troppo tardi.
La gente moriva più velocemente di quanto noi riuscissimo a contare.
Nessuno escluso. I tedeschi non avevano pietà, nemmeno per i bambini. Mi hanno sempre dato l’impressione che tante volte uccidessero per noia, più che per dovere.



Capitolo 5 (missione vinta)
4 agosto 1944
Radio Folgore trasmetteva su frequenze illegali e per brevi comunicati. Non potevamo rischiare che i Tedeschi sentissero le nostre comunicazioni. Era una grande compagnia, però. Ci faceva sentire tutti più uniti, ci faceva sentire parte di qualcosa di più grande di noi e a volte ci rendeva orgogliosi di quello che facevamo.
Rendevano onore ai caduti delle nostre Schiere, ma incoraggiavano quelli di noi che invece continuavano a prestare servizio.
Delle volte però, portava notizie di alcuni traditori. Maria Dunajewski era una di loro, aveva consegnato alle SS alcune delle nostre menti più illustri, professori che vennero trucidati barbaramente dalle stesse SS.
Quel giorno fu uno dei giorni più estenuanti, dare la caccia a Maria Dunajewski ci impegnò tutti, era riuscita a prendere un treno nascondendosi fra il bestiame. Aveva tradito per proteggere la figlioletta, ma purtroppo sapere che cosa aveva raccontato era troppo importante.
Portammo a termine la missione e la riportammo all’Esercito Nazionale.
Ogni informazione c’era utile.



Capitolo 6 (missione persa)
7 agosto 1944
I Tedeschi non si fermavano davanti a niente e nessuno. Erano molto meglio equipaggiati di noi, nonostante tutto non perdevano mai occasione per accanirsi contro chi non poteva difendersi.
Il giorno in cui presero il controllo dell’ospedale di San Lazzaro, fu uno dei peggiori. Cercavamo di entrare da diversi punti dello stabile, ma ogni nostro tentativo non ci porvava da nessuna parte.
Abbiamo perso uno dei nostri Scout, Ian, aveva solo 11 anni, ma non si era mai piccoli abbastanza quando le SS trucidavano tutta la tua famiglia.
Beker era un maresciallo delle SS e ce lo trovavamo sempre in mezzo ai piedi, quel giorno ha quasi ucciso anche Jolanta, siamo scampati per un soffio a morte certa, tutti quanti.
Abbiamo dovuto arrenderci e lasciare l’ospedale in mano loro.



Capitolo 7 (missione persa)
14 agosto 1944
Era una mattina di sole quando Henryck ci aveva radunati tutti. Il morale delle truppe polacche stava lentamente venendo meno, Varsavia bruciava e veniva distrutta e i Tedeschi avevano la meglio sui Sovietici… e dall’Europa non giungeva nessuno, nonostante i nostri accorati appelli.
Anche Elf, nostro comandante, alla fine aveva deciso di cercare di salvarsi la pelle e tradire le nostre Schiere.
Nessuno di noi ha mai veramente capito il perchè, mi chiedo tutt’ora che cosa lo ha spinto a farlo, ma col senno di poi il morale in quei giorni era davvero a terra, non vedevamo via d’uscita, l’esercito stava perdendo la speranza.
Nonostante la caccia, nonostante fossimo riusciti più di una volta ad arrivargli vicino, il dolore per il suo tradimento, ci ha impedito di prenderlo.
Credo che vederlo in compagnia di Becker… ci abbia tolto gran parte delle nostre speranze di una Varsavia di nuovo nostra.

(missione persa, nessuno ha voluto cambiare il dado per veder morire Elf)

Capitolo 8 (missione persa)
2 settembre 1944
Le nostre speranze stavano scemando. Non c’era nessuna buona notizia dalle truppe Sovietiche. Radio Folgore, quel giorno, inviò l’ultima richiesta di aiuto alle truppe Inglesi. Le munizioni stavano per terminare, il cibo non sapevamo neppure che sapore avesse da un po’. I continui tradimenti che decimavano il nostro esercito e le Schiere Grigie, stavano facendo crollare ogni speranza, così come Varsavia crollava sotto i nostri occhi.
Nell’ultimo disperato tentativo di ricevere aiuto, ci è stata affidata la missione di raggiungere l’ambasciata Britannica, ma fra noi e loro si staglia un enorme accampamento Nazista.
Eravamo stanchi, affamati, andiamo avanti per forza di inerzia e con quel briciolo di speranza che potesse esserci un futuro migliore.
Io e Lech, stavamo valutando l’idea di fuggire, fino a quando non abbiamo trovato il corpo senza vita di mio fratello maggiore.
La disperazione e la rabbia, avevano preso il sopravvento. Volevo uccidere ogni nazista che si parava davanti a noi e arrivare all’ambasciata Britannica.
Ricordo che eravamo pronti a tutto… quando uccisero Zeus.
Alcuni di noi, rimasero profondamente scossi. Avevamo perso molti dei nostri, era vero, ma perdere uno della nostro gruppo era davvero troppo.
L’hanno giustiziato, come se proteggere la nostra Varsavia fosse una colpa senza fine.
Guta e Zeus, Irka e Jolanta sopravvissero a malapena a quel dolore, fu l’ultima goccia.



Capitolo 9 (missione persa)
10 settembre 1944.
Ricordo che quel giorno, fu il peggiore di tutti. Avevamo recuperato un rapporto dell’Esercito Nazionale. Anche loro avevano perso ogni speranza.
Non c’erano più munizioni, non c’era più cibo.
Eravamo disperati, volevamo recuperare, in un’ultima missione, quanto più cibo possibile, portarlo a chi poteva farsene qualcosa e poi andarcene.
Io e Lech eravamo pronti a camminare e a nuotare fino alla Gran Bretagna. Non ci era rimasto più nulla.
In un ultimo tentativo disperato abbiamo fatto irruzione in una fattoria di cui le SS avevano fatto la loro casa.
Ancora una volta Becker ci aveva preceduti e ci stava aspettando.
Le cose precipitarono in un battibaleno.
Zodiack ci aveva procurato una via di ingresso. Ci eravamo divisi in due gruppi, ma l’assenza di Zeus era forte.
Le cose andarono in malora e ci trovammo tutti a fuggire, senza nemmeno un boccone da mangiare.
Fu l’ultima volta che vidi Guta.

(nonostante ci siamo impegnati tutti cambiando il dado al massimo, abbiamo fallito)

Capitolo 10

Era il 3 ottobre 1944 quando venne resa ufficiale la resa. Era passato più di un mese dall’attacco alla fattoria.
Io, Lech, Irka e Jolanta eravamo gli unici rimasti della nostra sezione.
Zodiack dopo la morte di Zeus e Guta si era irrimediabilmente perso. Combatteva come se non ci fosse un altro respiro per lui.
Dopo la resa, noi quattro superstiti abbiamo trovato asilo in Gran Bretagna, in una piccola casetta di campagna abbiamo allevato il piccolo Marek che Guta aveva salvato a costo della propria vita.
Non c’è notte in cui io non veda i visi sorridenti di chi ho perduto a Varsavia nell’estate del 1944






Non avevo mai giocato a Grey Ranks, non lo conoscevo nemmeno fino a quando Luca Cecchinelli non me lo ha proposto.
E’ un gioco dalle meccaniche piuttosto semplici e in cui è davvero facile immedesimarsi nei personaggi che vengono creati.
Abbiamo giocato in Hangout e Luca è stato così paziente da spiegare a chi di noi non lo conosceva, ogni regola del gioco, anche più volte dall’inizio del gioco, ma alla fine ci abbiamo preso tutti mano.
Per quanto sia facile a livello meccanico, a livello personale è davvero un gioco tosto. Creare storie in un contesto storico così devastante, non è affatto leggero.
Avere l’opportunità di accrescere i personaggi con un bagaglio personale, oltre che quello a livello di missione, da un tocco in più che rende il tutto davvero “reale”.
Gli elementi situazionali, poi sono perfetti da usare come spunti nel creare scene di missione intriganti e a cui, spesso, è difficile dare un dado.
Devo però ringraziare i miei compagni di tavolo virtuale, perchè nonostante tutto il vostro accanimento nel tentare di uccidere il “mio” Lech, mi avete fatto provare un gioco che mi è piaciuto dall’inizio alla fine.

Grazie!

PS: Vorrei essere più precisa per come sono andati i dadi… ma ero troppo impegnata a giocare e non mi avevano avvertita che avrei dovuto cercare di farne un AP!
(Ho avuto compagni di gioco ottimi, ma pigroni per gli AP!)

4
Gioco Concreto / Re:[MotW-IMdS] OLD TOWN, Maine Season 2
« il: 2013-09-04 13:22:07 »
Quando i fallimenti ti danno l'opportunità di conoscere, ancora più a fondo, il tuo personaggio. Perchè quando credi di conoscere a fondo una tua creatura, è in quel momento che ti sorprende con qualcosa di nuovo.




Dal diario di Karim, in arabo.
La scrittura è tremolante e incerta, ci sono delle cancellature a volte e le parole vengono riscritte. E’ evidente che non sia scritto con la mano con cui l’arabo è abituato a scrivere.


Sono tornato a Old Town e tutto è allo stesso tempo uguale e completamente diverso. Non solo perchè abbiamo fatto un viaggio nel tempo e abbiamo fatto qualche casino, ma in tutti i sensi. La città non somiglia a come me la ricordavo. Io ho un adolescente a cui badare, ora. Ho preso la cittadinanza. Ho un cugino che... beh, devo badare anche a lui anche se è grande abbastanza per arrangiarsi. Dirigo l’agenzia immobiliare, beh, non che ci voglia poi tanto impegno, ma per gestire tutto quello che c’è dietro, sì, ce ne vuole. Un po’ mi manca Richard, una volta almeno era lui a fare tutto il lavoro burocratico, ora invece tocca a me! C’è pure sempre Alice, lei è un valido aiuto, su quello non ho dubbi.
Blake e Rebecca sono tornati dal loro viaggio “di nozze”. Un po’ mi sono sentito di troppo all’inizio, insomma sì, ho il mio da fare e sembrava che Old Town vivesse un periodo di pace, ma... mi sentivo comunque di troppo. Non che non sia felice per loro, anzi al contrario! Non che provi ancora qualcosa per Blake, però... non mi piaceva la sensazione che provavo quando stavano insieme, ero di troppo. Questo non ha cambiato nulla però, quando è stato il momento, purtroppo, di rimetterci al lavoro. Anche se non sono più il mentore di Blake, non posso fare a meno di proteggerlo. Anche se Becca ha trovato il suo esercito, non posso fare a meno si stare al suo fianco ed aiutarla quando ne ha bisogno. Il nostro legame, non si è mai rotto... è solo cambiato.
Ho combattuto al loro fianco e mi sono sentito di nuovo parte del gruppo, mi dispiace dirlo e sarà egoista, ma cacciare era quello che mi serviva per tornare di nuovo quello che eravamo.

Cacciare... ci hanno rimesso la vita molte persone, qualcuno c’è andato molto vicino, come Billy... è stato messo in pericolo perchè qualcuno ci sta alle costole. E’ venuto da me, a farsi aiutare, è venuto in piena notte a suonare al mio campanello, anche se in realtà vive con Becca e Blake, è stato inaspettato, ma gratificante in un certo senso.

Ora però, dopo ciò che è accaduto ieri... non lo so se qualcuno verrà più da me. Ho perso il controllo, mi sono fatto di nuovo prendere dal panico. Quando ho sentito quel terribile odore, è stato come precipitare di nuovo in quella buca. E’ stato come tornare indietro a quell’esatto momento e mi sono di nuovo sentito impotente. Non ho saputo fermare quel mostro che usciva dal portale che per errore ho aperto e Spencer ci è quasi rimasto secco, tutti in casa erano in grave pericolo... e tutto perchè io non sono stato capace di controllarmi. Per questo ora sono qui, a scrivere con la mano sinistra anzichè la destra. Ci ho rimesso un braccio e.. .me la sono cercata!
Mi sono risvegliato solo quando anche gli altri sono arrivati, non ci sono scuse, avrei dovuto essere preparato, ma quella donna... quella povera anima a cui pensavo di aver dato la pace anni fa, è stata la prova evidente che ho sbagliato, che ho lasciato uno di loro, libero. Avrei dovuto prevederlo, me l’ero sentito nelle ossa per mesi dopo che era successo, avrei dovuto dare più ascolto al mio istinto, ma mi posso ancora fidare del mio istinto, dopo tutto? Qualcuno si potrà fidare del mio istinto, ancora?
Blake sarà furioso con me, lo so. Becca lo aveva convinto a salire su quell’ambulanza  ma quando è tornato tangibile? per aiutare me, per starmi vicino e io l’ho piantato lì, ma avevo bisogno di salvare quei bambini. Sarà furioso con me, anche perchè ho di nuovo scambiato qualche chiacchiera con il mostro che dovevamo affrontare, ho persino lasciato che lei mi mostrasse cosa quei mostri che ci stanno alle costole le hanno fatto. E’ stato terribile scoprire che tutto ciò che avevo fatto con per lei non era servito a darle davvero la pace, ho dovuto esorcizzarla. Sentirla ringraziarmi per averla fermata... mi ha spezzato il cuore, spero che Blake possa capirlo. Becca mi odia perchè ho cercato di difendere Blake quando abbiamo parlato al Safe Point, lo so che lei ha ragione che non è utile a nessuno se ci teniamo dei segreti, ma a volte i nostri segreti non sono così facili da digerire, figurarsi dirli ad alta voce.

sembra ci siano altre parole, ma sono incomprensibili e si vede che la penna è scivolata via. Karim è stato colto alla sprovvista probabilmente dall’ennesimo antidolorifico che gli hanno dato. L’ultima volta non era andata poi tanto male

5
GnoccoCON 2013 / Re:ELENCO ISCRITTI
« il: 2013-08-28 09:07:47 »
Per un imprevisto tecnico, io sarò presente solo il sabato :(

6
Problema: La morte di Cy
Sebbene abbia aiutato a rendere coeso il gruppo la morte di Cy non è mai stata così drammatica come ce la si aspettava. Ci ho riflettuto e credo che il motivo sia che sembrava (ed era) artificiale. Con tutta la fortuna che hanno i cacciatori è davvero difficile che muoiano all’inizio e Cy è stato fatto morire praticamente apposta.

Soluzione:
Utilizzare i punti fortuna e creare il proprio destino, banalmente.


Rispondo più a questo, che al resto a. perchè sono la diretta interessata, b. perchè di tutto il resto non mi sento di "giudicare" perchè non sono mai stata dall'altra parte della barricata con nessun gioco :)

Dunque, la morte di Cy. Non è vero che non è stata così drammatica, per lo meno per come intendo io la questione. Lo è stata, dal mio punto di vista, perchè è morto un mostro. Sebbene lo sia per metà, è pur sempre un mostro, ma non è morto per un motivo sciocco, è morto perchè stava proteggendo il proprio gruppo. Di base, come è stato presentato Cy fin dalla prima sessione di creazione dei personaggi Breed: - Always half - monster (sono in giro da parecchio, ma vado in letargo ogni tanto) - Were evil and changed side, Cy dimostra, con questa morte, di essere uno che combatte e si sacrifica per delle persone per cui gli interessa, per cui è evidente che senta un legame (per quello servono le Backhistory, a mio avviso, per dare un motivo ai PG di stare gli uni al fianco degli altri anche senza avere un gruppo con denominazione precisa). Non è morto attraversando la strada, ma combattendo un mostro. Ho speso un punto Luck, ma ritenevo che spenderne ancora per un combattimento che continuava a darmi più danni di quelli che riuscivo a sopportare, andava a mio svantaggio per un motivo molto semplice: c'è la forte possibilità che un tiro che mi interessa davvero tanto e che potrebbe cambiare le sorti del mio legame con gli altri personaggi, mi vada storto e io devo e voglio avere la possibilità di farlo andare dritto.
Quindi sì, è stato fatto morire praticamente apposta perchè abbia la possibilità di dimostrare che a. è un mostro, ma ci tiene al suo gruppo, b. non sarà  uno che si dimentica cosa gli altri abbiano fatto per lui, ma il punto b. lo potrò dimostrare solo ora che è ritornato.
Come hai visto, non ho nessun problema a spendere punti luck, con Saxa ne ho spesi più che a sufficienza, ma è un tipo di libretto diverso, non deve dimostrare di essere una persona di cui ci si può fidare perchè è completamente umana. Cy invece ha già di Backstory con Alexander da dimostrare che non è una persona cattiva, non so se mi spiego.
Per il fatto che già di base Cy sia un were evil and changed side è una cosa di cui tengo molto conto, perchè non trovo che sia così scontato che siccome è un cacciatore e ora è buono, tutti si devono per forza fidare di lui. Non a caso è nella watchlist della CIA, per esempio, non ci sarà per niente.

Forse sbaglio a dare anche troppo peso a questo genere di relazioni fra PG, ma è una cosa che per me rende interessante il gioco. Se devo giocare solo per usare le meccaniche di gioco, non credo che MoTW mi piacerebbe così tanto :)

Mi piace giocare a questa campagna, mi piacciono i misteri, mi piacciono gli altri PG, mi piace che cosa ci metti sul piatto, Matteo, come ho già scritto nel post sulla nostra campagna. Non sono pentita di aver fatto morire Cy e non sono nemmeno dell'idea che sia stato un errore farlo morire. Non programmo niente per il futuro del mio PG e per le sue relazioni con gli altri PG, ma dimostrare che Cy è molto più di un mezzo Ifrit che vaga per il mondo da tempo immemore... era importante! :)

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Gioco Concreto / [MotW] Copenhagen
« il: 2013-05-07 12:01:11 »
Dopo un tot di giocate fatte... è giunta l’ora di aprire questo post!
Monster of the Week : Copenhagen
Keeper: Matteo Suppo

Ammetto di non averlo aperto prima perchè per me questo è un gruppo tutto nuovo! Non conoscevo nessuno, se non per nome e prima di aprire questo post volevo un po’ ingranare e conoscere meglio i miei compagni di gioco e i loro personaggi. Missione compiuta!

Tanto per cominciare, comincio coi personaggi (e il loro rapporto con il mio pg):

Cy - Elisa
https://docs.google.com/file/d/0B6ZYbg8Is2-4UVpMUFd3M3EwVTg/edit
E’ il mio pg. E’ un mezzo djinn ifrit. Nasce mezzodemone secoli, forse millenni fa. Non invecchia, ne si ammala, di tanto in tanto però si concede un riposino fra un’era e l’altra. Va in letargo, ma non prima di aver dato il via ad una nuova linea di sangue per la sua parte umana, chissà quanti eredi ha in giro! Non è sempre stato buono, ma qualcosa lo ha fatto cambiare ed ora combatte i mostri e non per i mostri. La sua unica debolezza è l’acqua.

Alexander - Trevor
http://firsthour.net/images/hitman/hitman-agent-47-sniper.jpg
E’ il professionista del gruppo. Lavora per la CIA. E’ un tipo abbastanza a posto, ha una passione per le armi da fuoco, soprattutto il suo fucile da cecchino. Vestito elegante e piuttosto affascinante. Ha un enorme camion con cui sposta tutta la truppa e in cui nasconde cose utili, come gabbie e armi e un’infermeria. Subisce sempre le angherie di Cy, che lo indica come riferimento ogni volta che succede qualcosa. L’agenzia però, gli ha chiesto di tenere sotto controllo Cy.

Alysha - Claudia
http://www.g33kpron.com/wp-content/uploads/lara-croft-cosplay-illyne/tomb-raider-lara-croft-illyne-cosplay-15-620x350.jpg
E’ la nostra prescelta. E’ una ragazza di 22 anni. Ex universitaria tutta glamour e unghie rifatte che all’improvviso si trova ad affrontare mostri e scopre di dover salvare il mondo. Non è molto portata per i combattimenti corpo a corpo, ma si ta impegnando! Gli incubi la tormentano e l’hanno avvicinata al resto del nostro strano gruppo. E’ discendente di Cy e il nostro mezzo demone è stato salvato dalla prescelta da un altro cacciatore che voleva ucciderlo. Alysha ha ucciso un cacciatore per lui.

Nina - Valentina
http://images5.fanpop.com/image/photos/31400000/Phoebe-Buffay-phoebe-buffay-31435082-250-390.jpg
Cospirazioni. Cospirazioni ovunque. E’ la nostra visionaria preferita. Tutte le sue info arrivano dal sito Cospirazione Oggi. Nove volte su dieci, fa di testa sua o semplicemente il contrario di quello che le si dice, perchè di sì, ma è meno inutile di quello che sembra! Sa sparare, prepara sempre piani ben pensati ed è la compagnia ideale di Cy. Nonostante abbiano spesso divergenze di opinioni e il loro primo incontro non sia stato dei più tranquilli, visto che lui ha rischiato di ucciderla, ora sono una bella coppia di freak!

Saxa - PG di passaggio mio
http://4.bp.blogspot.com/-qSp8vfDZfKY/UXbkOYAAEnI/AAAAAAAAIMI/uwfVgFJ68aU/s1600/Daenerys_2x01.jpeg
Guerriera germanica e grande cacciatrice, amica di Cy. Prelevata dall’antica Persia del 572 D.C. è stata catapultata nella Copenhagen del 2013. Richiamata dalla morte di Cy, si è trovata ad essere affiancata agli altri cacciatori nella ricerca di un modo per riportare in vita il buon vecchio Cy.

Nella nostra prima avventura, abbiamo affrontato un Elio-Mannaro. Per prendere mano con i pg e farli interagire fra di loro, abbiamo passato gran parte del tempo a cercare di abbattere quella bestia, mentre la nostra prescelta si dava da fare per cercare l’erba che poteva ucciderlo.
Nel farlo abbiamo perso un compagno di squadra, squartato vivo sotto i nostri occhi a cui abbiamo fatto un funerale sotto la pioggia (e un ombrellone per Cy) molto toccante. Abbiamo così cominciato a conoscere i nostri PG. Cy si è fatto un’idea piuttosto chiara degli altri:
Alysha: qualcosa nella mia linea di sangue si deve essere inceppata, non puoi essere proprio così in difficoltà ad affrontare i mostri (lanciare oggetti, colpire mostri e cercare di non uccidere innocenti... i dadi dicevano che NO!)
Alexander: è sempre colpa sua! Qualsiasi cosa IO abbia fatto, è stato LUI! E poi sto vizio di scappare ogni volta con la scusa che lui è più bravo con il fucile da cecchino... tutte fandonie! u.u
Nina: Ah! Meno male che c’è lei... ogni tanto si nasconde e non sai se sbucherà fuori a darti una mano o no, ma porta delle informazioni decisamente utili!

Nella seconda avventura, abbiamo affrontato delle specie di zombie al porto commerciale della città. C’erano agenti ovunque, ma Alexander non è riuscito a convincerli che eravamo lì per aiutare, così ci siamo dovuti intrufolare. La scena successiva è stata l’apoteosi del classico film d’azione, tutti davano contro a tutti. Sbucati fuori degli zombies da dietro delle casse, al porto, abbiamo fatto una delle scene con più Kick Some Ass che io abbia mai visto! Tutti ci siamo resi utili, in un modo o nell’altro e arrivati al super boss finale... le cose non sono andate poi tanto bene. Era un mostro enorme che si nascondeva nel porto e che ha fatto fuori il povero Cy (pestava un sacco!), ma almeno la morte di Cy ha dato il tempo a tutto il resto del gruppo di riorganizzarsi e fare le chiappe al mostro, liberando Copenhagen dall’ennesima piaga.

La pace però non è durata a lungo e nella nostra terza avventura, fa la sua comparsa Saxa. La guerriera germanica a cui i nostri impavidi eroi (meno Cy) devono spiegare come funzionano le cose in questo futuro così rumoroso e pieno di pericoli. E’ ora di muoversi per capire come far tornare indietro Cy. Il nostro Keeper ha avuto un’intuizione geniale e, approfittando dell’assenza di Cy che non ama l’acqua, ha mandato i nostri eroi a fare un’escursione nel Wadden Sea (http://www.travelblog.it/post/8857/wadden-sea-400-chilometri-di-bassa-marea) alla ricerca della Fiamma Eterna, solo che il nostro gruppetto non era l’unico a cercarla.
A protezione della fiamma eterna, che non è altro che la fiamma che Prometeo ha rubato agli antichi Dei, c’era una sirena che ha messo parecchio in difficoltà i nostri eroi e che rapiva turisti che si avventuravano nel parco nazionale. Dopo una serie di incontri/scontri, il nostro gruppetto incappa in un bunker interrato e in una squadra della CIA che a loro volta sta cercando di prendere la fiamma eterna per risvegliare Shaytan. Meglio noto come il Diavolo per la cultura Araba. La CIA crede che una volta evocato il potente Shaytan, potranno controllarlo e salvare il mondo dai mostri. Dopo un animato scontro, in cui a gente crescono pinne e branchie... i nostri eroi si impadroniscono della fiamma.

Prossima meta: Deserto del Sahara. E’ lì che ora si trova lo spirito di Cy ed è lì che si dovrà iniziare il grande rito per riportarlo in vita.

Dopo un momento iniziale di freddo con gli altri giocatori, le cose sono andate migliorando. Grazie agli hangout di G+ riesco a giocare con un sacco di gente che conosco solo di fama o perchè abbiamo scambiato qualche parola sui post di altri. I personaggi sono già ben legati fra di loro e, nonostante il mio Cy, ci abbia già lasciato le penne, è stato un ottimo input per un’avventura fuori dai confini di Copenhagen! Non vedo l’ora di continuare questa campagna e vedere che cos’altro mi riserveranno le menti brillanti del nostro Keepr, Matteo, e degli altri miei compagni di gioco Claudia, Valentina e Trevor!
Sono inoltre piuttosto curiosa di affrontare anche il fattore far resuscitare un pg. Ho letto nel manuale la meccanica che si nasconde dietro al riportare un PG in vita e non è, ne semplice, ne scontata! Sono sicura che però, in qualsiasi modo andarà a finire, Cy avrà l’appoggio dei suoi compagni di viaggio e io mi divertirò un sacco con i miei!

8
Pattumiera / [MotW] Old Town, Maine - Season 2
« il: 2013-05-06 21:14:46 »
Dal Diario di Karim, scritto in arabo
Sono passati due anni. Due lunghissimi anni di ricostruzione, di cordoglio, di rinascita. Due anni che hanno cambiato la mia vita, quasi radicalmente. Sono stato richiamato a Dubai, mi è stata affidata Old Town, mi è stata affidata la gestione della zona dopo la prematura dipartita di Richard. Ho studiato molto, ho dovuto esercitarmi a lungo nel mio nuovo ruolo. Non ho avuto un attimo di respiro, ho anche preso la cittadianza americana, ora sono ufficialmente il tutore di Justin. Per due lunghi anni, però, tutto è stato quasi una vita normale, per quanto possa esserlo per uno come me, per lo meno, non c’erano mostri, ne pericoli, ma ho sempre fatto attenzione, sapevo che non poteva durare per sempre. Se I Segnati sono ancora qui, c’è di sicuro un motivo.

Finalmente, dopo uno stop di qualche mese, finalmente Old Town si è rianimata!
Sono passati due anni dagli ultimi eventi (v. post precedenti qui) ogni uno dei nostri cacciatori ha avuto il suo bel, chi più chi meno, da fare.
Karim, ad esempio, è diventato il capo della setta locale di I Segnati. E’ stato quindi istruito su come comportarsi, gli sono stati insegnati tutti i segreti di cui era custode Richard prima di lui. (cambio di scheda ad Expert). Ha passato due anni, senza respiro. Allenamenti quotidiani, lezioni e nuove conoscenze. I primi sei mesi li ha passati a Dubai, poi è tornato e ha preso in mano Old Town, dal punto di vista della setta.

Dopo tanto tempo però, qualcuno ha ancora bisogno della nostra squadra di cacciatori. Naira, ex guardia del corpo indiana di Blake, li chiama alla riserva. Eagle, il loro capo, è stato trovato ucciso e legato ad una croce fatta di tronchi d’albero, le sue interiora sparpagliate un po’ ovunque e cosparse di gusci di uova grandi come arance.
I nostri cacciatori si dividono e cercano tracce lì attorno. Blake, il più coraggioso di tutti va ad esaminare il cadavere del capo indiano, facendo fotografie e tutto il resto. Becca si guarda attorno incappando in un qualcosa di viscido che le si attacca ad una caviglia, quella che sembra una larva enorme rinsecchita e morta. Karim invece, con le sue bellissime scarpe da agente immobiliare (in due anni non ha imparato ad indossare le scarpe più adatte) si inoltra in un sentiero, fa qualche passo e lascia che la sua mente vaghi per vedere che cosa è successo in quel posto.
In breve la storia si narra da sola, un vecchio rinsecchito e con tutta l’aria di essere stato prosciugato, si occupa di Eagle e poi si inoltra nel bosco. Blake e Karim si occupano di seguire quella pista, mentre la nostra Becca conosce i nuovi sceriffo e vice sceriffo, spacciandosi per una semplice giornalista e al ritorno dei nostri due cacciatori, finge anche di non conoscerli.
Facciamo così la conoscenza delle nuove forze dell’ordine. Lo sceriffo Frances Stone e il suo vice Spencer. Infastidita dal fatto che Karim e Blake abbiano ficcato il naso nella scena del crimine, lascia che Spencer prenda le loro deposizioni sul ritrovamento dell’indiano rinsecchito. Un altro attacco però viene segnalato alla radio della polizia, lo sceriffo manda Spencer a controllare e con uno stratagemma Karim riesce a farsi portare fino alla seconda scena del crimine.
Nel mentre, Blake e Becca vanno a casa di Sophie e fanno qualche indagine. Scoprono infine che quelle larve trovate attorno al vecchio capo indiano, non sono di certo naturali e anzi sono demoniache. Una vecchia leggenda indiana racconta del portatore di caos e di queste larve demoniache che infettano la gente, facendole da prima diventare violente e poi uccidendole. Sembra inoltre che ce l’abbiano proprio con la riserva, Blake decide che ci vuole un incantesimo per tenere lontano le larve demoniache, per impedire che uccidano altri abitanti della riserva. Becca fa le sue ricerche, fra i libri di Sophie, insieme a lei, per trovare un modo per liberarsi delle larve. Una volta trovato il rituale giusto, non fa tempo ad avvisare tutti che Karim invia delle foto della seconda scena del crimine, scattate di nascosto, ma Blake decide di chiamare l’arabo... finendo per fargli suonare il telefono e farlo beccare.
La situazione precipita in un batter d’occhio quando, le uova cominciano a schiudersi mettendo così in pericolo il vice sceriffo Spencer e due agenti che erano lì di guardia. Karim si ritrova così costretto a salvare il piccolo gruppetto e a rivelarsi, imprigiona le larve prima che attacchino gli innocenti, ma viene morso da una di loro.
Il contagio si sta diffondendo anche fuori dalla riserva. Becca, decide di raggiungere Karim per portare tutto il necessario per imprigionare le larve, ma lungo la strada viene aggredita da un ragazzino che la pugnala e il sangue della nuova prescelta...attira un nugolo di insetti che, purtroppo la infetta. Il tempo di Becca sta già per scadere, prima ancora di aver portato a termine la sua prima missione.
Karim la spetta, ma invano. Suo cugino Abel, arriva prima di lei e della prescelta non c’è traccia. Preoccupato, Karim la chiama, ma non ha risposta.
Blake decide di rischiare il tutto e per tutto, nonostante stia seguendo il grande rito per proteggere la riserva, non abbandona di certo Becca. Corre a prenderla e tirarla fuori dalla macchina, trovandola ferita e infetta. Blake impone le sue mani sulla ferita, la guarisce e trasferisce su di se sia la ferita che il contagio. E’ il preludio al disastro.
Karim, non può più aspettare, le sua trappola potrebbe non durare ancora a lungo. Chiama Sophie, la quale racconta l’accaduto e fa parlare Karim e Becca. Il prossimo passo è imprigionare il secondo sciame di larve e tornare alla riserva. Il rituale per imprigionare il signore del Caos... deve essere compiuto in territorio indiano. L’arabo si fa aiutare da Abel, il cugino, per imprigionare le larve in un frigo trovato in quella vecchia fabbrica e poi parte alla volta della riserva, anticipato dallo sceriffo e a sirene spiegate.
Tornato alla riserva è chiaro che tutto stia andando in malora. Becca si sta occupando di preparare tutto il necessario per il rituale di esorcismo di Blake e togliergli la maledizione dovuta alle larve demoniache. Blake cerca di lottare contro la sua maledizione e di portare a termine il rituale per proteggere la riserva e cacciare le larve demoniache.
Il tempo è tiranno, ma le persone infettate nella riserva sono parecchie ormai. Ogni persona infettata cerca di infettare le altre, ogni ferita aperta è un nugolo di nuovi insetti demoniaci. Il rito per espellerli dalla cittadina deve essere velocizzato. L’infezione però sta mettendo a dura prova il nostro Blake, che è ad un passo dall’affrontare l’ultimo step della maledizione: la violenza.
Karim, Becca e Blake cercano di proteggere gli ultimi che stanno portando a termine il rito, ma ben preso Karim lascia il suo posto in prima linea per dare una scossa mistica al rito di protezione. Blake affronta uno degli infetti con la sua spada di fuoco, dividendolo a metà e scoprire che sono tutti pieni di larve.
Tra combattimenti, tensioni e magie. Il rito ha il suo compimento, tutti gli insetti demoniaci vengono espulsi dalla città, compresi quelli che Karim aveva portato nel frigo trappola e quelli degli infetti che ancora non avevano raggiunto l’ultimo passo prima della morte.
Mentre Blake si occupa di uccidere gli ultimi dannati, Karim e Becca si prendono cura dei feriti e si preparano all’ultimo rito.

Pochi minuti e i nostri eroi sono tutti appena fuori dalla barriera, nel mezzo della foresta. Abel scava una buca, Becca prepara il fuoco per bruciare la salvia che attirerà tutti gli sciami. Gli sciami però, stanno già arrivando, si uniscono e diventano un enorme scarafaggio gigante.
Karim e Blake si impegnano per tenerlo occupato, aiutandosi a vicenda, per lasciare a Becca il tempo di organizzare il rito. La battaglia è dura, Karim e Blake vengono quasi uccisi, ma all’ultimo Becca, aiutata da Naira richiama il signore del Caos nell’urna indiana e una volta richiamato e tappata l’urna, viene sepolta.

Il mostro è distrutto. I nostri cacciatori sono più o meno interi, ma la missione è compiuta.
Nell’aria si sente di nuovo il silenzio, ma è tangibile come il legame che lega Becca, Blake e Karim, sia ancora forte e nonostante i due anni di inattività... non hanno indebolito i loro legami.

Oh yes! We are back!
Questa prima giocata, ci è servita per riprendere mano col gioco e coi personaggi, ma i loro legami sono ancora forti e saldi e la cosa mi è piaciuta! Come giocatrici, siamo ancora sulla stessa pagina. Nonostante la natura dei nostri sia cambiata (Karim iniziato>esperto, Blake chosen>divine e Becca mundane>chosen) i loro rapporti non sono cambiati, anzi ora si aiutano per affetto e non per dovere. Fra i pg c'è affiatamento, ora tocca a noi abituarci ai loro nuovi ruoli! ^^

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Gioco Concreto / Re:[MotW] Old Town, Maine
« il: 2013-03-25 12:57:23 »
Dal Diario di Karim, scritto in arabo
Quando sono arrivato a Old Town, ero pieno di entusiasmo, per la prima volta andavo sul campo, per la prima volta imparavo davvero cosa significasse appartenere ai segnati. Mi aspettavo di fare del noioso lavoro di ricerca alla scrivania dell’agenzia immobiliare, mi aspettavo noiosa routine e poca azione... e invece? Invece Allah ha pensato per me, un viaggio diverso. Una prova in mezzo ad un deserto sconfinato di cui non conoscevo nulla. Il giorno prima ero un semplice ragazzo che veniva mandato ad imparare in un paese che aveva visto solo nei film e il giorno dopo ero il mentore di un uomo che ne aveva già passate tante e che avrebbe avuto più diritto ad insegnare a me, che il contrario!
Ora? Beh, ora sono pieno di dubbi su cosa mi porterà il domani. Ho affrontato ogni tipo di mostro, anche quello che si annida dentro di me e aspetta sempre il momento buono per uscire, ho conosciuto la paura di perdere qualcuno a cui tenevo, ho conosciuto gente che ha davvero dei veri e propri mostri dentro di loro, ho conosciuto gente che non mi guarda come un pericolo, ma ripone in me fiducia e speranza. Non sono più storie che ascoltavo riportate da mio fratello o dagli altri compagni di “scuola”, non erano più storie di altri, sono storie mie, esperienze mie, ferite mie, cicatrici mie.
Ora guardo questo bambino che è crollato dal sonno, terrorizzato dal mondo che c’è lì fuori, che ripone e ha riposto ogni speranza in me, che si sente al sicuro stretto ad un mio braccio e mi domando: ora che non c’è Richard, che cosa dovrei fare? Ora che Blake ha compiuto la sua missione e ha portato a termine la profezia, cosa ci si aspetta da me? Ora che Justin è con me... come dovrei comportarmi con lui?
Il domani porta così tante incognite e io non so che cosa devo fare.


E’ stata una delle campagne (non ne ho giocate molte e che le altre non mi siano piaciute!) più intense, che abbia mai portato a termine. Ho creato un personaggio in cui sono rimasta nella mia comfort zone per alcune scelte e ho davvero migrato fuori dalla comfort zone, per altre, ma il risultato mi ha più che entusiasmato/appassionato/fatta innamorare del mio pg e di tutto ciò che lo ha circondato!

Andiamo con ordine però! Karim in questi ultimi due episodi ha dovuto affrontare davvero di tutto! Ha dovuto mettere in campo tutte le sue capacità e tutto il suo sangue freddo (per fortuna ho un cool +3 altrimenti sarebbe stato un disastro!). Ho voluto costruire un PG che fosse allo stesso tempo sia forte che utile. Ho voluto costruirlo con una forte fede religiosa (in una religione che mi ha stupito un sacco!) e con un forte io magico, piuttosto che fisico (tanto per quello c’era Blake!).

Ero partita con il pg estraneo, che arriva addirittura dall’altra parte del mondo, che non ha un passato radicato con gli altri pg come invece Blake, Rebecca e Helena avevano. Nonostante si parta con una back history che crea già legami fra i pg, comunque Karim è l’estraneo, quello che ha più da costruire; e in questa ultima sessione mi sono resa conto di quanto Karim abbia costruito e sia cresciuto all’interno del gruppo.

Karim ha accettato parecchie cose, ha buttato giù molti rospi (uno dei quali è: Blake non mi vorrà mai come lo verrei io), ma messo alle strette davanti all’evidente stato delle cose, ha tirato fuori tutta la sua forza e ha fatto ciò che andava fatto.
nr. 1 - dopo aver fatto una doccia a casa Bell ha dovuto cedere al compromesso di indossare una maglia viola, da football, con un 69 giallo enorme. Era una maglia di BillY, che per lui è stretch e per Karim è un vestito.
nr. 2 - ha fatto i conti con la profezia. Ha ben chiaro che per Blake non c’è modo di sopravviverne e ha deciso che sarà lui ad avverare la profezia. Ha affrontato ore di tensione, sapendo che sarebbe stato lui a sporcarsi le mani del sangue del suo pupillo.
nr. 3 - ha fatto affidamento su Richard e Alice, dopo aver scoperto che dentro/dietro/intorno a Helena si annida un potere oscuro, per scoprire di chi si trattasse attraverso gli oggetti che lui ha richiesto, venendo a scoprire cose davvero utili al fine dell’ultimo scontro finale. Sia la gamba di Bronzo che il Calice che possedeva Buddy, sarebbero serviti come arma contro i cacciatori.
nr. 4 - quando vuoi fare qualcosa oltre i limiti umani e pensi di correre veloce come il vento per fermare la macchina di Ash, non sempre le cose vanno come vorresti e... ti ritrovi con i mocassini di Calvin Klein distrutti e ad aver quasi ucciso l’uomo che volevi salvare.
nr. 5 - fidarsi di qualcuno, ripaga. Sempre. Anche se BillY non si fida delle doti magiche di Becca, lui si fida ciecamente e quando lei vuole curargli i piedi feriti per la corsa di cui sopra, lui non solo sa di affidarsi alla persona giusta, ma si gode anche un ottimo massaggio ai piedi.
nr. 6 - la sua pazienza, nonostante il suo cool +3, ha un limite. Ha cercato in tutti i modi di non saltare al collo di Helena per parecchie cadute che lei ha fatto, ma i suoi esorcismi funzionano come dovuto solo che al secondo “sei sicura di essere pronta e di volerlo davvero?” era pronto a mollare tutto e andare a fare quello che doveva. Sarà che era anche urtato dal dover compiere la profezia, di non vedere nessuna via di scampo per Blake.
nr. 7 - ha provato il suo primo terremoto... e non gli è piaciuto affatto!
nr. 8 - l’unione fa la forza. Combattere da soli, non serve a nulla, non porta da nessuna parte.
nr. 9 - mai fare promesse, se non si è sicuri di mantenerle. Non promettere mai ad un bambino di 9 anni, che riporterà sua madre. Il non riuscirci potrebbe davvero distruggerti.

Questi sono alcuni dei pochi punti che Karim ha affrontato e messo in saccoccia, alcuni non sono stati però affrontati come avrebbe voluto.

Vedere Blake, riverso a terra, in un lago di sangue: lo ha scosso. Aveva appena finito di esorcizzare Helena e l’aveva lasciata con Alice per riprendere le forze, era pronto a raggiungere Blake e fare il “rituale” per ucciderlo, ma in realtà non c’era nulla da fare: solo ucciderlo. Ha capito subito che era stato Richard e nonostante in quel momento lo odiasse con tutto se stesso, quando ha visto Nayra tentare di ucciderlo, sapeva che doveva salvarlo. Sapeva dentro di se, che Richard era ancora utile per liberare Old Town. E’ stata dura, combattuto fra il lasciar fare Nayra e salvare suo “fratello”, alla fine ha salvato Richard usando una Big Whammy per allontanare l’indiana da lui e prometterle che alla fine lui avrebbe fatto ciò che andava fatto.
Quando ha visto Blake a terra, senza vita e Becca distrutta ha dovuto fare appello a tutte le sue forze per non vanificare la morte del suo pupillo. In quel momento, l’unica cosa che gli ha permesso di farlo era avere Justin che gli si attaccava addosso, che cercava protezione e sicurezza. Gli ha dato dei piccoli compiti e lo ha tenuto al sicuro, l’idea di sapere dove fosse e di andare a fare qualcosa perchè almeno lui sopravvivesse gli ha dato la forza di andare avanti.

Lungo tutti i cunicoli che hanno dovuto percorrere per raggiungere il mostro, Karim ha sempre stretto la mano di Becca. Un po’ per sè che ancora ha un rapporto di amore e odio coi cunicoli sotterranei, un po’ per lei. Si è fatto coraggio, si è concentrato su quello che andava fatto, ma mai avrebbe pensato a quello che stava per accadere.
Quel mostro enorme, di cui si sapeva davvero poco e che di cui nemmeno Nayra aveva notizie certe. Erano andati lì allo sbaraglio, ma... non era minimamente pronto all’arrivo di Blake. Non si aspettava che nessuno li seguisse lì sotto, per quello quando ha sentito rumoreggiare alle spalle del gruppo, il suo istinto protettivo verso chi aveva più vicino e chi ama, gli ha fatto lanciare quella Big Whammy nel buio (senza contare il senso di angoscia che il mostro incuteva anche nel buio). Quando si è reso conto che si trattava di Blake, Ash e BillY, è rimasto a bocca aperta. Per un attimo è rimasto pietrificato, quell’attimo in cui il mostro tranciava in due Richard (Ringrazio ancora un sacco Michela, il mio ultimo avanzamento era stato Gain command of your chapter of the Sect e sul momento mi era davvero difficile capire come liberarmi di Richard senza ucciderlo e passare dalla parte del torto!).
Vedere Blake vivo e vegeto, anche senza sapere il perchè, ha dato a Karim ancora più forza di volontà per distruggere quel mostro. Quando ha visto il corvo tutt’ossa “cibarsi” della carne di Blake, non ci ha pensato su due volte. Aveva addosso la camicia della sua veste cerimoniale intrisa del sangue del fu chosen e ha deciso di usarla a proprio vantaggio. Ha sentito un legame ancora più intenso con Blake, qualcosa che andava oltre il vederlo come un uomo che voleva amare o il suo pupillo. Ha usato il sangue di Blake di cui erano sporchi sia lui che l’uccellaccio e ha bloccato il becco di quest’ultimo. Sentendosi infine davvero parte di quella profezia, sentendosi utile per Blake quando non lo era potuto essere nel momento della sua morte.
Da quel momento in poi, sapendo che Helena poteva occuparsi di bloccare la bestia da sola, avendo già cominciato, si è dedicato ad aiutare Blake ad uccidere il mostro (ogni Help Out avanzato che ho potuto lanciare, l’ho fatto senza problemi! Più che essere parte attiva nel ferire il mostro, ho preferito che Karim fosse parte attiva nell’aiutare i compagni a ucciderlo, un po’ ciò che lo ha caratterizzato per l’intera campagna).

A scontro finito, si è guardato attorno, ha visto chi era sopravvissuto e ha visto che non c’era bisogno immediato di lui, così ha fatto l’ultima cosa che gli rimaneva da fare: cercare Laurie. Il crossroads era un cumulo di cenere e sentiva di essere arrivato troppo tardi per lei. Quando l’ha trovata, ha detto qualche parola di una preghiera, perchè Allah accogliesse la sua anima e l’ha coperta con ciò che era rimasto della sua camicia.

Sentendosi responsabile per la vita che attendeva Justin e per il forte legame che sentiva unirli, ha deciso infine di prenderlo con se, diventarne il tutore e forse addirittura adottarlo (non è ancora stato deciso di preciso).

Dopo aver passato gli ultimi 4 o 5 casi a dubitare dell’apporto effettivo di Helena, direi che il fatto che lei sia venuto a cercarlo per capire un po’ che cosa le stesse succedendo, ha aiutato Karim a cambiare un po’ opinione sulla spooky. Sebbene l’abbia vista parecchio indecisa sull'eliminare il suo potere oscuro, alla fine è stato sollevato dalla scelta di lei di farlo e che abbia chiesto proprio a Karim di liberarla da quel peso.

Blake e Becca sono stati i punti fermi di questa campagna, fin dall'inizio, per Karim. Nonostante fosse quello nuovo, hanno sempre avuto piena fiducia in lui e gli sono stati vicini, sinceramente, nel momento del bisogno. Per Karim, sapere che loro si fidavano di lui è stato molto importante, soprattutto perchè erano i primi con cui andava davvero sul campo.

In generale, voglio ringraziare Sonia, Francesca e Ronny per aver messo attorno al mio Karim dei pg che lo hanno fatto crescere davvero tanto! Ringrazio anche Michela che non ha perso occasione per mettere orrore ovunque (anche fuori dalla campagna!) e aver creato storie, png e mostri tanto avvincenti!

Alla prossima stagione!!!!
Non vedo l’ora! *______*

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Gioco Concreto / Re:[MotW] Old Town, Maine
« il: 2013-02-25 20:19:46 »
Dal diario di Karim, in arabo
Qualcosa non va. Qualcosa si è spezzato, lo sento... il mio tatuaggio è praticamente svanito, ho faticato molto a curare Blake da quella sciocca ustione. Però, gli ho ridato quei bellissimi occhi verdi, anche se per questo ho consumato tutti i miei poteri, non fa niente. Sono il suo mentore e lo sto guidando verso il suo destino, faccio tutto ciò che è in mio potere. Con gli occhi, gli ho ridato un po’ di buon umore e la forza di affrontare ancora i mostri lì fuori... e di parlare con Becca.
Non posso negare che mi faccia male, sono andato troppo oltre, ho lasciato che il mio cuore si legasse troppo ad un sogno. Blake non è fatto per me e io, non sono fatto per lui. Me ne farò una ragione, voglio che sia felice, dopo tutto quello che ha passato.
Sono preoccupato per Helena invece, se davvero reca con se un potere oscuro... è nei guai più di quanto lei voglia dare a vedere. Voglio capire quanto quel potere è radicato in lei, quanto sia pericoloso e se si può ancora in qualche modo salvare senza perdere nulla. E’ quel potere oscuro, che la tiene così distante da noi? Da me? Che cosa vuole veramente da lei? Sarà un intralcio al nostro compito?


Karim in questo episodio è stato davvero un grande! La Big Magic che ha compiuto per ridare gli occhi a Blake, è stata grandiosa. Ho amato la descrizione, come è stata compiuta, come è stata portata a termine... e quella semplice e veloce telefonata di Blake subito dopo.
Karim, nonostante soffra per aver perso perso Blake, se l’è incartata. Non ha fatto sceneggiate, non si è messo in mezzo fra Becca e Blake, al contrario. Lo sa che sono felici e per lui non conta altro. Stare al loro fianco durante l’ultimo capitolo di questa battaglia, nelle ore più buie!
E’ sinceramente preoccupato per molte cose:
- aiutare Blake a venirne fuori vivo
- sorreggere Becca ad affrontare l’ultima battaglia
- ritrovare i suoi poteri e il suo tatuaggio
- capire che cosa si nasconde dietro ad Helena
Si sente un po’ sopraffatto dagli eventi, prima di arrivare ad Old Town era solo un semplice studente. Era stato mandato per farsi istruire sul campo da Richard... e invece si è trovato ad essere il mentore di un prescelto. E’ stato gettato nel mondo delle battaglie da Blake, ma non si è mai tirato indietro. Ha uno spirito di squadra e di sacrificio piuttosto profondo, ma non sembra intenzionato a tornare indietro o scappare dalle sue responsabilità. Non cederà tanto facilmente il suo ruolo di Mentore e Amico, di Blake e di Rebecca... ma qualcosa lo spinge a preoccuparsi di Helena, forse i dubbi di Blake, sono la spiegazione al sentirla così lontana?
Mano a mano che “il giorno” si avvicina, Karim si sente sempre più legato a Blake. Si sente più al suo posto, sa come prenderlo, capisce dai piccoli gesti cosa vuole ottenere e ha cominciato ad apprezzare quel poco che da quando è sotto pressione, un abbraccio, un sorriso, un cenno della testa... sono sulla stessa lunghezza d’onda durante la caccia.
Con Becca, si sente più se stesso. Si sente libero di essere, di sentire, di dire. Anche se spesso si trova in imbarazzo per quello che lei dice, per le allusioni al suo orientamento sessuale, la apprezza. Le vuole bene. Si sente amato e apprezzato a propria volta.

E’ per loro che sta lottando così strenuamente. E’ per loro che potrebbe anche arrivare a sacrificare la propria vita. Molto più che come mentore: come amico.

Si sta preparando, ormai il giorno è arrivato e non vuole nessuno a fianco che non siano persone alle quali affiderebbe la propria vita e che a loro volta la affiderebbero a lui.

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Gioco Concreto / Re:[MotW] Old Town, Maine
« il: 2013-02-25 20:18:41 »
[continuazione dell'episodio 8]

La caccia alle ombre ha avuto una battuta d’arresto nello scorso episodio, quando i nostri eroi hanno deciso per una ponderata ritirata strategica. Ora il gruppo di eroi, è diviso in due parti:
Karim, Richard e Alice (quelli della setta de I Segnati) a casa di Karim.
Blake, Becca, Helena, Buddy, Bill e Sophie a casa di Becca.

A casa dell’iniziato tutto si sta svolgendo come stabilito. L’obbiettivo del mentore, è quello di ridare la vista al suo pupillo. La sua priorità è fare in modo che Blake sia di nuovo operativo al 100%. Il salone di Karim, è stato del tutto liberato al centro è stato disegnato un pentacolo, con alcuni simboli in lingua Araba. Ci sono candele accese, una ciotola di spezie al centro del pentacolo su un piccolo cumulo di sabbia del deserto. Karim dirige i lavori seguendo le indicazioni di un suo vecchio libro, la cui copertina in pelle chiara porta due serie di impronte di mani insanguinate. Sono di Karim da bambino e di suo fratello maggiore.
I Segnati si stanno preparando, ogni uno di loro indossa un abito cerimoniale piuttosto elaborato, la Big Magic che stanno per affrontare non è di certo uno scherzo.

Nel mentre, a casa Bell, si indaga su quello che è successo. Perchè le ombre inseguono e vogliono proprio Buddy? I misteri si sono infittiti e le domande sono sempre di più. Blake, ancora in versione Daredevil, si aggira per il salotto facendo domande e supposizioni, mentre Becca, preoccupata perchè la madre senta cerca di tenerla occupata facendole preparare qualcosa di buono in cucina per i nostri eroi. Le domande cominciano ad avere qualche risposta da parte di Buddy, in effetti Blake è stata una sorta di danno collaterale. Nel creare l’incantesimo per tenere incatenato un male più grande, avevano bisogno di un’anima in più e l’unica disponibile era quella di Blake. Scatenando così lo sgomento di Becca per una scelta così azzardata quando in effeti Blake non era l’unico essere umano sulla piazza e che aveva comunque solo 5 anni all’epoca dei fatti. Blake domanda a Becca di avere una visione sull’incidente che ha ucciso i suoi genitori, certo del fatto che c’entri qualcosa il grande mostro che sta devastando la città. Nonostante Becca non abbia molta dimestichezza con la magia, le servirà vedere che cosa ha attaccato la famiglia Osten per fare poi delle ricerche on line.
La discussione viene interrotta da Blake, il quale avverte un anomalo pizzicorio dentro alle orbite vuote degli occhi, sente i profumi delle spezie e del deserto e in lontananza la voce di Karim. Il rito per ridare gli occhi a Blake è iniziato a casa di Karim. Bill, si accorge che qualcosa non va e aiuta Blake a raggiungere il bagno più vicino, gli rimane accanto mentre il rito si compie. Il collegamento fra Karim è Blake è così intenso, che mano a mano che il chosen recupera la vista, lentamente l’iniziato perde la propria. Una specie di conto alla rovescia che aiuterà Karim a capire quando il rito si è compiuto.

Il rito dura mezz’ora. In quel lasso di tempo, Becca ha preso sua madre e l’ha portata nel paese vicino a vedere un’asta di chincaglierie per tenerla lontanda dal pericolo, affrontando a sua volta il pericolo più grande di tutta la campagna: Mr. Fettucini il cane da compagnia di sua madre. Billy si è occupato di Blake standogli vicino e facendo del suo meglio per farlo stare bene.

Helena invece, ha bisogno di soddisfare un bisogno del suo dark bargain e visto che si trova in casa Bell, coglie l’opportunità al volo. Mentre tutti sono occupati a fare altro, si avvicina a Buddy e costruendo una storia su due piedi, riesce a convincerlo (manipulate) a darle il calice che il suo Dark Bargain le aveva chiesto. Racconta a Buddy di aver letto in un libro di sua madre che il suddetto calice l’aiuterebbe a rafforzare i suoi poteri. Buddy ci casca con tutte le scarpe, la porta nello scantinato e fruga fra un po’ di roba, fino a che non trova quello che Helena cerca, la mette in guardia sui poteri di quel calice e di quanto sia pericoloso. Lei lo rassicura che ne farà buon uso e promette che glielo riporterà. Buddy le sorride, si fida e tornano in casa. La nostra spooky va a nascondere il calice nella sua borsa per poi dirigersi verso la porta del bagno dove sta ancora rintanato Blake.

Helena attende fuori dalla porta del bagno di sapere delle condizioni del chosen, chiedendo di tanto in tanto a Billy come le cose stiano andando e rassicurandolo che Karim sa bene quello che fa e che andrà tutto bene. Buddy nel frattempo decide di informarsi sulla situazione all’ospedale guardando la televisione.

Il rito ha ridotto Karim ad uno straccio, Richard e Alice, si prendono cura di lui facendolo stendere a terra e lasciando che riprenda fiato per qualche istante. A Blake ci vuole qualche secondo per riprendere a riabituarsi ai suoi occhi, sono nuovi e gli fanno un po’ male, ma non perde tempo e subito chiama Karim per ringraziarlo. Nonostante l’iniziato sia fisicamente e mentalmente prosciugato, non si risparmia qualche battutina (eh sì... i medicinali gli hanno fatto proprio male!) all’invito di Blake di raggiungerli a casa Bell per mettere in piedi un piano e mangiare un’ottima fetta di torta. Karim si informa subito se è una delle torte di Laurie, scatenando al volo il lato gossipparo di Blake (e di tutto il resto del gruppo) su un’eventuale relazione fra la barista e l’iniziato. Smentita che arriva troppo in fretta e che continua a far dubitare tutti. Si danno infine appuntamento il più in fretta possibile a casa Bell, Alice assicura che arriveranno in fretta, appena Karim ha recuperato un po’ le energie.

Blake esce dal bagno e il suo primo pensiero è cercare Becca, ma viene intercettato da Helena, che ancora aspettava fuori e che da un’occhiata ai nuovi/vecchi occhi del chosen per assicurarsi che le cose funzionino a dovere e che Karim abbia fatto una magia come si deve. Soddisfatta del risultato, lascia andare Blake che ora è pronto per affrontare tutto il male del mondo. (tra l’altro ho pure dovuto usare un punto Luck per far funzionare a dovere questa magia!)

Becca è tornata, nel frattempo. Blake ha preso la borsa con le armi e il coniglietto che aveva trovato nel negozietto della donna coi tentacoli (caso nr. 5) e lo consegna alla mundaine, chiedendole quindi di cercare di avere una visione e vedere il mostro.

Mentre Alice e Richard, sistemano un po’ il soggiorno di Karim, lui è nel suo piccolo rifiugio. Una stanza arredata per sembrare la tenda di un beduino, con tappeti e cuscini e tendaggi vari. Il pavimento è coperto da circa una decina di centimetri di sabbia del deserto che ha fatto portare da Dubai. E’ lì che si rintana quando ha nostalgia di casa o si deve concentrare per qualcosa di importante. Oggi, ha un vassoio d’argento e una brocca posati davanti a se. Una tazza di caffè arabo che sorseggia prima di concentrarsi e cercare di attingere al suo potere e alle arti divinatorie che gli sono state insegnate (per la prima volta riesco ad avere il tempo per usare il Fortunes). Versa alcune gocce di caffè sul vassoio e si concentra sulla battaglia imminente (un successo pieno, mi da la possibilità di scegliere 3). Nella prima goccia, vede la lancia di ferro che ha a pochi passi da lui mentre blocca un mostro enorme contro una parete (un oggetto utile, pronto all’uso). Nella seconda vede Becca, mentre si sta concentrando per fare un incantesimo e sussurra il suo nome per legarsi alla sua energia magica (+1 forward ad un altro hunter). Nella terza vede il futuro, Helena si trova nell’ospedale, vicino all’obitorio e mentre sta per affontare un’ombra davanti a se, alle sue spalle arriva un mostro che cerca di afferrarla e schiacciarle la testa (avvisa qualcuno in anticipo per evitare che accada qualcosa). Karim avvisa subito Helena per sms, e con un braccio solo ha scritto qualcosa che sembrava più una minaccia che altro... lo so. Ha anche trovato un sms di Blake in cui chiedeva se sapesse che cos’era un Potere Oscuro.

Nel mentre anche Becca fa il suo incantesimo. Chiusa in camera sua, con Sophie  e Helena, mentre si concentra per vedere in un altro posto e tempo, avverte anche la presenza di Karim (anche se in realtà non ne ha avuto bisogno visto il tiro di dado esagerato di Sonia). Non le ci vuole molto, brucia un foglietto con l’incantesimo che pronuncia e butta le ceneri in un contenitore pieno d’acqua creando così uno schermo in cui tutti possono vedere ciò che l’incantesimo richiama. E’ una scena straziante quella che si para davanti agli occhi della nostra Mundaine e tutti gli altri spettatori. Una folle corsa di Robin e Daniel Osten, in macchina, inseguiti da un enorme mostro con sembianze di bisonte. Il piccolo Blake, truccato come gli indiani, stretto fra le braccia di mamma Robin poco prima che la macchina venga ribaltata dal mostro. Daniel muore sul colpo, Robin protegge col suo corpo Blake prima di ordinargli di correre il più veloce possibile e salvargli così la vita a discapito della propria. Le urla, il sangue.. costringono Becca a interrompere la visione. Tutti sono sconvolti dalla visione e Sophie parte subito alla ricerca di nuove informazioni, anche se effettivamente è strano che una creatura con le sembianze di bisonte, generalmente un buon auspicio, sia in realtà un pericolo. Così dopo alcune ricerche, si scopre che quello non era un bisonte, ma un trickster. Si nasconde sotto mentite spoglie e per sconfiggerlo, bisogna scuoiarlo e bruciare il suo cuore di ghiaccio, dopo averlo immobilizzato con una lancia (quella di Karim) ad un muro portante.

In quel momento, Karim, Alice e Richard suonano alla porta. Il viaggio in macchina è durato la metà del tempo con Alice alla guida (se si sopravvive ad un giro in macchina con Alice, si sopravvive a tutto ad Old Town). Sulla porta si presentano ancora vestiti da cerimonia. Karim ha un lungo Kandura bianco, finiemente decorato con fili d’oro rappresentanti scritte in arabo e altri disegni. Richard uno bianco e bordeaux e Alice uno verde smeraldo. E’ Billy ad aprire la porta... lasciando Karim un attimo spiazzato, insomma è bello da togliere il fiato, che ci può fare? Dopo qualche attimo di imbarazzo, tutti si spostano in salotto.

Becca racconta della visione, Blake decide che è ora di fare qualcosa e lascia che ogni uno dei suoi compagni scelga una delle sue armi (Karim ha già la sua spada e la lancia, così anche Richard e Alice) è qui che nasce una sorta di... ehm... ritirata strategica, quando Buddy non vuole armare la propria figliola con armi a lei convenzionali (mazze di qualche genere) e le da quasi della matta. Tutti fuggono verso la cucina, per non essere coinvolti nella sfuriata di Becca. Primo fra tutti Blake, seguito subito da Karim e Billy che hanno così voglia di quella torta della signora Bell che si incastrano sulla porta e via via tutti gli altri.

Decise le armi e la strategia,ai nostri eroi rimangono solo due cose importantissime da fare:
1. curare Karim e Becca di modo che siano più indipendenti durante la battaglia
2. finalmente Blake si dichiara a Becca! (ndr yey!)

Mentre al piano superiore Blake si dichiara a Becca (lascerò che siano Sonia e Francesca a descrivere la scena, perchè io ero troppo impegnata a esplodere in mille cuoricini) al piano inferiore si consuma un piccolo dramma.
Mentre Alice si accorda con Helena sul mettere in sesto Karim e Becca, Helena chiede (e cerca di manipolarla, fallendo) ad Alice di fare una ricerca sulla zampa di bronzo, Alice si rifiuta e anzi spinge Helena a chiedere informazioni da Karim. L’iniziato viene interpellato e la cosa un po’... lo mette in all’allarme. Come mai Helena ha la zampa? Quando se l’è procurata? e alla risposta “Poco prima che la bestia eplodesse” qualcosa fa venire un dubbio a Karim, ma è ora di curare i malati e combattere. Questo può aspettare. Il Dark Bargain di Helena però, decisamente irritato dal fatto che lei sbandieri così al vento certe informazioni decide che non potrà più usare i suoi poteri.
Con l’aiuto di Alice e Buddy, Helena crea un paio di piccole pozioni (vorrei evitare di raccontare da dove sono arrivate...) che riaggiustano i due compagni di caccia. Finalmente Karim può liberarsi del gesso!

E finalmente i nostri eroi si dirigono verso l’ospedale. Le ombre lo stanno inghiottendo ormai. Interi piani sono spariti, molti sono i curiosi che sono arrivati in massa, per non parlare di tutte le piccole emittenti e di tutti i giornalisti che cercano di guadagnarsi un Pulitzer.
In mezzo alla folla c’è Justin, Karim lo vede subito e chiede ad un MIB che presidia la zona e che lascia passare il simpatico gruppetto, di cercarlo e di non perderlo di vista. Lascia anche il suo cellulare da “civile” perchè passi la foto ai suoi colleghi. Sappiamo che anche Ash è entrato nell’ospedale ed è in pericolo. Anche un amico di Sophie è entrato, un giovane reporter ha perso il suo fidanzato all’interno dell’ospedale. C’è ancora gente intrappolata lì dentro e... ai nostri eroi non rimane altro che entrare.

Una volta dentro il gruppo si divide in due piccoli gruppi. Blake, Karim, Richard e Buddy per fare da esche al piano dell’obitorio. Becca, Helena, Billy, Alice e Sophie ai piani superiori per cercare Ash e i superstiti.
Prima di dividersi, Blake chiede a Helena di contattare Mabel fra le ombre per capire da che parte stiano questi minions. Il chosen confida ad Alice di essere ragionevolmente sicuro che Helena nasconda qualcosa di oscuro, probabilmente un patto con un demone. Alice preferisce coinvolgere anche Karim nella questione (ndr che mentre raggiunge Blake e Alice, viene amabilmente palpeggiato da Becca e quando si gira si trova davanti Billy... la sagra delle incomprensioni!). L’iniziato viene messo al corrente del possibile problema di Helena, la cosa non gli piace affatto, ma ci sono delle priorità, chiede ad Alice di tenere Helena sotto controllo, ma di stare anche molto attenta. La abbraccia e finalmente la caccia ha inizio.

Mentre Helena e Becca guidano il primo gruppo alla ricerca di Ash, Helena si ferma quel momento che le serve per evocare sua madre, sotto forma di ombra e avere qualche informazione da lei. L'ombra rivela che sono prigionieri di un mostro che non le lascia andare, cerca anche di portare Helena con se (un act under pressure perso costringe Helena ad avvicinarsi alla madre), ma Becca riesce ad impedirlo. Quello che ha sentito da Mable è più che abbastanza. Decide di eliminare quante più ombre le sono possibili.

Al piano inferiore intanto, Karim usa la lancia e il sangue di Buddy, per evocare il mostro che gli sta dando la caccia. La magia però è più impegnativa di quello che Karim pensava e prosciuga, letteralmente, il suo tatuaggio sbiadendolo a tal punto che Blake deve aiutarlo e supportarlo (use magic successo parziale + help out successo parziale). Alle parole “Contiamo tutti su di te (nessuna pressione!) ce la puoi fare...” la magia si impenna e la lancia finisce per diventare un tutt’uno con il braccio di Blake (che non è del tutto nuovo a questo genere di problemino). Karim continua a salmodiare.

Ai piani superiori, Becca riesce a contattare Ash e lo rimanda da Blake, visto che a quanto pare si trovano piuttosto vicini. Billy fa il duro con la sua mazza da hockey, Helena è seguita a vista da Alice mentre aprono la prima porta a caso che Becca decide che è ora di aprire.

Le luci del piano interrato, cominciano a traballare e all’improvviso una zaffata tremenda colpisce in pieno viso l’iniziato che si trova faccia a faccia con la bestia. Strabuzza gli occhi e si prepara al contraccolpo dovuto alla testata che vede partire da parte di questo bestione alto fino al soffitto, lo stesso mostro che ha ucciso i genitori di Blake. Il chosen però non ci sta e con uno scatto felino (never again) salva il suo mentore, spingendo Karim lontano, buttandosi addosso alla bestia e piantandola esattamente dove voleva. Karim da il suo aiuto usando una spinta magica (Big Whammy) per fermare il mostro contro il muro e dare il tempo a Blake di piantare il suo braccio/lancia nel costato del mostro e inchiodarlo lì.

Becca intanto intercetta il ragazzo dell’amico di Sophie, qualcosa non va in lui però... parla di gente morta e del fatto che anche lui non sente nulla. Il buio nella stanza in cui lo trovano è così intenso che all’improvviso si fa più stretto e presa dallo spavento Helena comincia a sparare a tutte le ombre. Il ragazzo, da un tocco di Becca (con un piedino) si sfalda... facendo andare sotto shock la nostra mundaine di fiducia.

Nel frattempo, Karim sta incantando la lama del fu gladio di Blake. Per uccidere il mostro bisogna bruciare il suo cuore di ghiaccio dopo averlo scuoiato. Blake è lì lì per scuoiare la bestia, quando appare una vecchia conoscenza di Blake, Naira un’indiana della riserva che il chosen non vedeva da molto. Erano amici da bambini, anche Richard la conosce... tutti tranne Karim, insomma. La cosa lo lascia un po’ spiazzato, ma c’è un lavoro da portare a termine. Naira (nuovo alleato di Blake) si piazza davanti al mostro e con il suo tomahawk (grosso il doppio del normale) apre in due la pelle del mostro, come se fosse una cerniera. Blake è ancora bloccato con il braccio nel mostro, mentre Karim vede il suo bellissimo e bianchissimo abito da cerimonia schizzato di sangue (Keeper: che cosa provi a vedere il sangue sul vestito? - Io : beh, lo porterò in tintoria, da quando Karim è ad Old Town ha praticamente rovinato tutti i suoi migliori completi!).

Lo scuoiamento del mostro, attira di più le ombre che si stringono ancora di più attorno ai nostri eroi. Buddy è a terra e si tiene la testa, sente voci che non vorrebbe sentire. Anche Billy sta affrontando un fantasma che lo sta facendo soffrire molto. Prima però che accada il peggio, Karim finisce di incantare la lama del gladio che diventa incandescente, la porge a Blake, che data la posizione scomoda non riesce ad infilarla per bene. Afferra la lama incandescente ustionandosi, Karim arriva in soccorso e lo aiuta ad affondare il gladio. In men che non si dica il mostro rimane solo un’ombra sul muro e con lui svaniscono le ombre.

Ash ha assistito a tutto, rimanendo in disparte. Blake e Karim sono piuttosto provati, la lancia finalmente si scioglie dal braccio di Blake. Il chosen si assicura che tutti stiano bene e pensa a correre da Rebecca dopo averle telefonato. Ash e il nostro vicesceriffo, si scambiano qualche battuta mentre si contendono Becca, entrambi uomini innamorati della stessa donna.

Prima di lasciar andare Blake, Karim pensa di occuparsi della sua mano. Sa benissimo che poi Becca dirà che è colpa sua se si è fatto male, tanto vale tentare di nascondere il pasticcio. Fa una certa fatica, capendo che il suo tatuaggio non è più forte come prima... ma alla fine guarisce la mano di Blake.

- The End -


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Gioco Concreto / Re:[MotW] Old Town, Maine
« il: 2013-02-13 09:13:58 »
E l'abbiamo letto in 2 prima di pubblicarlo... XD
Qualcuno, non faccio nomi (indica Francesca), mi ha pure messo le noticine per correggere dove non avevo scritto chiaramente... u.u

Lo correggerei... ma lo lascio lì volentieri XD

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Gioco Concreto / Re:[MotW] Old Town, Maine
« il: 2013-02-12 15:34:47 »
Grazie della precisazione Miche, ma a me pareva chiaro... nella  mia testa di giocatrice al tavolo XD
Cavolo Kè tu hai letto, riveduto e corretto questo AP: potevi accorgertene! u.u (cerca di distrarre la Keeper)

In ogni caso sì... questo PO senza nome, senza faccia e cleptomane/collezionista seriale... uhm! Mi convince poco! Va sicuramente preso in considerazione e indagato... sìsì! Helena, seducilo! Scopri di più! Attaccagli una cimice addosso e scopriamo dove si nasconde davvero... (delirio da MIB)

In effetti... è vero, da dove arrivano le guardie? Ricordo anch'io la domanda di Becca, ma credo che anche le nostre menti (mie e di Karim) siano state distratte dall'arrivo dello sceriffoh XD

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Gioco Concreto / Re:[MotW] Old Town, Maine
« il: 2013-02-12 10:06:46 »
Questo non è un vero e proprio AP, è più un: abbiamo cominciato una sessione, vediamo di ricordarcela fino a domenica prossima :)

I servizi alla TV si sprecano. I curiosi sono accorsi ad Old Town. I giornalisti presidiano l'ospedale. Tutti hanno assistito al salvataggio della città (anche se non lo sanno), tutti hanno visto i nostri combattere: contro una bestia che nei servizi appare come una massa informe e sfocata. E' stato un ottimo lavoro della Setta, la quale è riuscita a mettere le mani su tutti i servizi (essere ricchi serve a qualcosa) e a manomettere le immagini della bestia (perchè non abbiano manomesso anche le immagini dei nostri eroi... rimane un Mistero!). I giornalisti sono così assillanti che fuori dalla porta delle camere di Blake e Karim e di quella di Becca, ci sono delle guardie armate. Non per tenere noi dentro, ma gli altri fuori. Sono ammessi solo famigliari, amici fidati e personale medico. Le domande dei giornalisti che vogliono scoprire la verità sull’accaduto... vengono abilmente evitate.

E' notte fonda nella stanza dei nostri baldi giovanotti. Karim ha appena affrontato un'operazione per sistemargli il braccio, piuttosto lunga. L'effetto dell'anestesia è svanito da un po' e nonostante sia notte, non è interessato a dormire. Rimane lì, nella penombra della stanza voltato verso Blake. Lo osserva, in silenzio. Senza fargli capire che è lì, con la testa. E' preoccupato per lui, per i suoi occhi, per il suo morale. Sa come è fatto Blake, sa che odia gli ospedali e sa anche che quando si sente inutile... è difficile da gestire. Lo ha imparato come suo mentore, come suo amico, sa come prenderlo ormai. Se ne starebbe anche lì buono e zitto, se non fosse che nel bel mezzo della notte, sente il suo pupillo parlottare. Non capisce che cosa stia dicendo, potrebbe essere semplicemente un incubo... così decide di alzarsi, visto che Blake non gli risponde. Potete immaginare come una persona che non è abituata agli ospedali... finisca per trascinarsi dietro tutto il mondo alzandosi di corsa (flebo, il collegamento con la macchina per l’ECG... e tutto quello che ci va dietro, letteralmente). Fa un casino notevole, ma Blake è ancora preso a parlottare con non si sa chi. Quando Karim è abbastanza vicino... sente un freddo innaturale e ha la netta presenza di non essere lì, da solo. Avverte come un'ombra che poi, gli pare di veder fuggire dalla porta. Di nuovo si volta verso Blake, ne cerca il contatto per risvegliarlo da quel torpore in cui lo crede perso.

Nel frattempo, Helena sta tornando a casa dalla Baita. E' andata a recuperare la gamba di bronzo e la sta riportando in città. Lascerà l’arto a casa di Blake sapendo che lì ci sono tutti gli attrezzi utili per fonderla e dove ha un'intensa conversazione con quella vocina nella sua testa. In un qualche modo, Helena riesce a convincere la sua vocina a usare la gamba di bronzo della Strega/Lamia per ricreare il Gladio di Blake e dare la salute al padre costretto a letto.

Becca, invece, è nella sua camera da letto. Singola. Coccolata e tenuta d'occhio, a vista, dal padre Buddy. La madre è fuori in corridoio, in evidente stato di shock. Billy è passato a trovare la sorellina, ma non ha voluto restare a lungo, gli ospedali non gli piacciono molto. La nostra piccola Mundane ha guardato ogni servizio al telegiornale possibile, irritandosi per parecchie illazioni dei giornalisti sulla bontà o meno delle intenzioni del gruppo. Ha anche telefonato a Laurie per sincerarsi che fosse tutto ok e per farle presente che ha intenzione di dimettersi, ma la nostra amata Bartender... non sembra affatto intenzionata ad accettare queste inutili dimissioni.

Blake racconta a Karim, di aver avuto una visione. Nel buio, un'ombra a lui molto famigliare è venuta a fargli visita. Si trattava di Caleb, il vecchio mentore di Blake, che lo ha avvertito dei pericoli che stanno per scatenarsi in città. Tutto sta andando a rotoli, tutto sta peggiorando e presto avranno a che fare con il tanto temuto (da Karim) destino del prescelto. Karim si preoccupa di tranquillizzare Blake, prima di tornare a dormire: promettendogli che la mattina avrebbe chiamato Richard e gli avrebbe ridonato la vista, così che possa di nuovo tornare ad essere operativo al cento per cento.

L'indomani, Blake, che è miracolosamente guarito dalle ferite (tranne che per gli occhi) viene dimesso e la prima cosa che fa è chiamare Becca per sincerarsi della sua salute. Poco prima Karim ha parlato con Richard, assicurandosi così il suo aiuto per il rituale per ridare la vista al suo pupillo (sfornando anche del sarcasmo che è riuscito a zittire anche l'ostico Richard!). 

Non c'è molto tempo per i convenevoli però. Non sono concesse troppe chiacchiere ai nostri eroi (che a volte se le meritano eccome!) che vengono distratti dall'arrivo di Helena ed Alice. Helena ha incontrato Alice mentre cercava di entrare in ospedale ed evitare i giornalisti e sembra che si siano messe d'accordo per trovare un modo per utilizzare l'arto di bronzo per ridare la vista a Blake, Alice però consiglia prima di informarsi con Karim che è l'esperto in materia. La Spooky infatti sembra aver deciso che userà la gamba anche per quello.
Non c'è tempo per per parlarne ora, in corridoio c'è un gran via vai. La confusione viene recepita anche da Becca che è dall'altra parte del telefono e sta ancora parlando con Blake. Dottori ed infermieri si stanno prodigando per portare via tutti i degenti e i visitatori.
Un'infermiera si ferma e chiede a tutti di andarsene, con un abile Manipulate di Helena veniamo a scoprire che nella nuova ala dell'ospedale una stanza è diventata improvvisamente buia e non c'è nessuna luce che riesca a farsi strada in quelle ombre. Bisogna decidere in fretta sul da farsi.
Blake vorrebbe buttarsi a capofitto, come al solito, andare nella stanza e uccidere qualsiasi mostro ci abbia fatto la tana. Helena invece lo invita ad andarsene a casa, perchè essendo di fatto cieco non è utile al gruppo. Questo piccolo scambio di opinioni innervosisce ancora di più il nostro Chosen, ma per fortuna Karim decide di mettersi in mezzo ed essere il più diplomatico possibile.
Riesce a convincere Helena ad andare in avanscoperta, con Alice, per dare un'occhiata a queste ombre senza entrare in battaglia e a convincere Blake a respirare e calmarsi, proponendo di sistemare temporaneamente in qualche modo gli occhi di Blake.

Mentre Helena va incontro alle ombre e vi guarda dentro (use Magic - guardare un altro luogo) e Blake, supportato da Karim (che lo rassicura dicendo che presto gli ridarà gli occhi e non è nuovo a questo genere di operazioni), decide di diventare come DareDevil (use Magic - fare qualcosa oltre l'umano, in questo caso aumentare l'udito per diventare di fatto un pipistrello), Becca si è fatta portare da Buddy dai ragazzi. Seduta su una sedia a rotelle, ha percorso parte dell'ospedale e preoccupatissima, ma sempre con stile, ha raggiunto Blake. Giusto in tempo per vederlo muoversi con agilità e prendere mano con la sua nuova condizione.

In quattro e quattr'otto tutti i nostri Hunters sono di nuovo nella stanza di Blake e Karim (il quale è riuscito a mettersi i pantaloni del completo e la camicia ed è pronto ad affrontare qualsiasi cosa anche con un braccio ingessato). Tutti... e anche di più! Buddy è ancora qui. Helena fa rapporto, dicendo che nelle ombre ci sono delle persone, fra queste anche sua madre. Blake racconta della visita notturna di Caleb sotto forma di ombra. Le cose si stanno facendo complicate... e le ombre si stanno avvicinando: lentamente stanno prendendo possesso dell'intero ospedale, anche se sembra che siano più interessati a seguire qualcuno.

Becca è stremata e intollerante verso tutti i segreti che ci sono e che potrebbero invece fare un po' di luce in questo mistero. Karim prende da parte Alice e le dice di correre a casa sua e recuperargli un libro, dove ci sono tutti gli incantesimi per rimettere in sesto i cacciatori. Ottimizziamo i tempi. Blake è teso come una corda di violino, nervoso per tutti gli impedimenti fisici che non gli permettono di essere il solito buldozer. Helena continua ad avere visioni (tune in) che le mostrano come il mostro si stia avvicinando. E' ora che qualcuno sputi il rospo.

Con un'abile occhiataccia di Becca (e un helping hand di Karim piuttosto perentorio) finalmente Buddy sputa questo benedetto rospo. Racconta quindi a Helena e Becca, che c'è una forza misteriosa e malvagia sotto la città, qualcosa di antico che in gioventù erano riusciti a bloccare. A protezione della città avevano messo una rete magica, che ora pare indebolirsi e che sta lasciando muovere esseri sempre più mostruosi. Nell'episodio precedente Sophie ci aveva dato un elenco di nomi di cacciatori ricorrenti in un diario che Becca aveva recuperato. Molti di quelli nella lista sono morti, ma Buddy è ancora vivo... e nessuno sa spiegarsi il perchè, nemmeno lui. A Becca viene il sospetto che probabilmente Mabel, la mamma di Helena, l'abbia salvato per Amore: insinuando così nel padre il dubbio che Helena potrebbe essere sua figlia. Helena, notando questo strano atteggiamento, usa la telepatia per frugare nella mente di Buddy, promettendo alla sua vocina nella testa, che prenderà un calice particolare da casa Bell. La voce permette quindi ad Helena di usare il suo potere, finendo così per scoprire che fra Buddy e sua madre c'era molto di più. Vi ha visto il grande amore di Buddy, l'amore della sua vita, costretto ad abbandonare a causa degli eventi. Buddy amava sinceramente Mabel, ma evidentemente non era nel loro destino.

Mentre nella stanza si discute del passato di Buddy, nel corridoio Karim e Blake cercano di tenere a bada le ombre. Un cieco e un invalido. Quando Karim si accorge che Blake si avvicina pericolosamente alle ombre (perchè anche se è un DareDevil niente male, le ombre mica le percepisce) si frappone fra il suo pupillo e il mostro. Purtroppo però il mostro è imprevedibile e si "impossessa" dell'ombra dello stesso Karim, scaraventandolo contro il muro. Blake assistendo a questo attacco, raccoglie tutte le forze che ha, molla un pugno addosso al muro (Kiss some ass avanzato) e mette in fuga le ombre, che si ritraggono. Il Chosen afferra al volo il suo mentore, semi distrutto, dal pavimento e tornano in camera.

Non ci vuole molto ai nostri eroi per capire, che a. quello non è un posto sicuro e che b. non sono pronti ad affrontarlo. La decisione è unanime: ritirarsi per ritornare meglio equipaggiati.

-to be continued-
- fine della sessione -

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Gioco Concreto / Re:[MotW] Old Town, Maine
« il: 2013-02-06 08:21:17 »
Citazione
Io, giocatrice, ho trovato la cosa surreale.
E forse ho perso di vista il principio “act like an hero”, ma giuro che Rebecca non c'ha più visto.

Io credo che tu debba anche ricordare gli altri punti in agenda, che forse noi tendiamo a "dimenticare" perchè siamo fatte così e il drama ci coglie sempre come uno tsunami:
- Make your own destiny.
- Find the damn monsters and stop them.
- Play your hunter like they're a real person.

Non è per dare contro a personaggi specifici o volerti dare ragione a tutti i costi, ma credo che una persona normale si sarebbe comportata così in quel momento... e gli eroi hanno anche loro dei sentimenti e dei principi, non sono semplici macchine da caccia, in questo caso, freddi e senza calore umano :)

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