La seconda domanda riguarda una cosa che hai scritto che mi ha lasciato molto perplesso:
Quando ho spiegato CnV alla mia ragazza (non viziata da gdr parpuziosi, visto che ci si è affacciata da poco), ha "sentenziato":
"Questo gioco non ha nulla di cinematografico".
Non intendeva ovviamente dire che le scene non venissero belle esteticamente, bensì che nel cinema c'è una sceneggiatura e quella è. Piuttosto cani nella vigna le appariva come uno dei giochi che si fanno a teatro per stimolare la capacità di improvvisazione + uno dei giochi per stimolare l'immaginazione come "c'era una volta".
Se come dici giochi senza avere una storia già tracciata da seguire... di che "sceneggiatura" parla la tua ragazza? A cosa si riferisce?
Sono abbastanza nuovo anch'io, comunque conosco Cani nella vigna e provo a rispondere. Credo che, giusto o sbagliato che sia, la distinzione tra gioco tradizionale e gioco new style o come volete chiamarlo sia vista spesso come questa: nel tradizionale ho qualcosa di già impostato. Per interattivo che possa essere, mi muovo sempre dentro a un contesto in parte già definito. In quesi altri giochi in cui il master non c'è, invece, e' davvero un po' come se ci sedessimo in cerchio attorno a un tavolo e ci iniziassimo a raccontare una storia a turno. Ci sono dei meccanismi piu' complessi, non e' solo una storia roundrobin, cioe' parlando a turno, pero' alla fine il succo e' quello.
Notare che secondo me Cani non rientra in questa seconda categoria, ma capisco come i giochi senza master possano 'rischiare' di sembrare giochi in cui ci si siede e si dipinge assieme una storia, senza 'sorprese'. Non dico che sia cosi', dico che
non mi stupisce che la gente possa pensarla cosi'!
Ciao
FG