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Archivio => General => Topic aperto da: Glenda - 2009-07-20 16:21:51

Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Glenda - 2009-07-20 16:21:51
Sabato e domenica io, il Tartarosso, Rafu e Lapo ci siamo ritrovati a Firenze per finire la partita di Cani nella Vigna iniziata a Mosquito Games.
Durante la cena ci siamo messi a confrontare vari tipi di gioco, ed è venuta fuori questa espressione che mi è piaciuta un sacco: "investimento emotivo".
Ora, io non so cosa si possa intendere specificamente con questa espressione, perché credo che di sfumature ne possa assumere parecchie, ma mi sono accorta che in un gioco di ruolo io mi diverto di più proprio quando, appunto, nel creare un personaggio investo su cose che mi stanno emotivamente a cuore.
Riflettendo su tutti i giochi che ho sperimentato da quando sono nel gruppo col Tartarosso, ci sono state tre avventure che mi sono piaciute più delle altre, e ho notato che si tratta di quelle ad "alto investimento emotivo".
- L'avventura a esoterroristi: ho interpreato un personaggio che, nell'incontro con il soprannaturale e a causa di un'adolescenza molto precaria a contatto stretto con la morte, ha sviluppato una forma di ansia che si manifesta durante la notte egli impedisce di dormire...Nel contempo, il personaggio appare invece rassicurantissimo con gli altri (era quello che nel gruppo si occupava degli interrogatori e di rimettere in sesto coloro che rimanenvano traumatizzati nell'incontro con creature evocate dagli esoterroristi). Questa cosa era stimolantissima, perché è un aspetto che sento molto mio e mi spinge parecchio all'auto analisi: ovvero il fatto di essere fondamentalmente un'ansiosa, e di apparire, invece, nel mio lavoro sempre un punto di riferimento...cosa che spesso porta a non avere più uno sbocco per mostrare agli altri le proprie parue, a non avere valvole di sfogo.
- L'avventura ad Aips (tra l'altro giocata proprio ieri col Tarta, Rafu e Lapo): qui ho scelto di interpretare un personaggio con un rapporto di dipendenza da una persona più adulta di lui...l'investimento emotivo del personaggio era quindi: "riuscirà Elliot a sopravvivere senza la persona cui vuole immensamente bene ma di cui non condivide le idee? (e, una volta resosi libero da questo rapporto disfunzionale, riuscirà a continuare a volergli bene lo stesso?)". Ma l'investimento di Glenda era: "Quanto costa il percorso per l'indipendenza, quando le persone che te la impediscono sono le persone più importanti della tua vita?"...
Non penso che il gioco di ruolo sia una terapia, né che risponda a queste domande...Tutto questo delirio invece vorrebbe avere un'altra conclusione: penso che ci si diverta molto di più quando ci si "affeziona" ai personaggi perchè portano in gioco qualcosa che sta a cuore anche a te, quando non sono "macchiette" tutte letterarie o cinematografiche, ma personaggi in cui vuoi mettere qualcosa di emotivo e affettivo, che ti fa venire voglia di sviscerare i loro problemi per analizzarli fino in fondo.
(Beh, che io sono per l'approfondimento dei personaggi, mi sa che ormai si era capito... :P )
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Alberto Rapalino - 2009-07-20 16:47:20
Eh... direi che mi riconosco in queste parole.
Se non mi affezionassi ai personaggi non avrei alcuno stimolo a giocare di ruolo (penso arriverei ad affezionarmi persino ad un PG di Grandi Dèi Orki -__-'' ).
Noto però che ci sono giocatori che si divertono sull'esatto opposto, ovvero quando i loro PG sono solo un mezzo per tirare i dadi e non qualcosa in cui investire emozioni o interesse vero e proprio. Anzi, quando si tratta di focalizzarsi sui lati emotivi/personali/caratteriali dei loro PG si annoiano o si trovano a disagio.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Gabriele Pellegrini - 2009-07-20 17:00:02
IMHO trattare argomenti di carattere emotivo non implica un investimento emotivo.
Ho visto giocatori investire emotivamente (quasi patologicamente) in D&D :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Glenda - 2009-07-20 17:09:03
Anche per questo ho premesso che questa espressione è interpretabile con sfaccettature diverse: io leggo "investimento emotivo" come "investimento su qualcosa che ti sta a cuore" o che, comunque, ti suscita un qualche sommovimento emotivo, non so se avete presente il classico sussulto alla bocca dello stomaco.
Anche io ho visto persone accalorarsi, arrivare persino a litigare in una partita di cyberpunk...beh, per me questa è una cosa diversa. E' lo stesso tipo di investimento che fai in una partita di calcio quando tifi per la squadra del cuore: tira in ballo più l'adrenalina che le emozioni, secondo me...Però mi rendo conto che è un parere discutibile
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Gabriele Pellegrini - 2009-07-20 17:28:37
Non so, può essere che coi giochi classici la strada dell'investimento emotivo sia più lunga, ma in giovine età ad OD&D un mio amico aveva portato il elfo a livello compaion (15° e più), governava un regno e si era pure sposato con la figlia di un re elfico. Quando il pg morì a causa del soffio di un drago nero, pescato dalla tebella degli incontri casuali, ci rimase veramente male e non volle più giocare per alcuni mesi. A quei tempi non c'era ancora la concezione del GM che ti salva dalle peste e bara i dadi :) Era come se fosse morto il suo supereroe preferito, non so se rendo l'idea.
Forse quando si è regazzini ci si affeziona di più, non so.. cmq a me ha dato l'idea che quel pg ce l'avesse proprio nel cuore.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-20 17:56:58
Ci possono essere tanti tipi di "investimento". ma una cosa è sicura: senza una qualche forma di esso, giocare è un semplice fare presenza.

Nei giochi di mera competizione, o comunque dove devi superare sfide, questa forma di "investimento" sta nell'impegno, nel voler dimostrare quanto si vale agli altri. Senza questo investimento, il gioco è noioso. Altre forme di investimento possono essere il tempo impiegato nel dettagliare tutti gli angoli di un castello che si è creato per il proprio personaggio, o un intero mondo creato come setting per le avventure dal GM. E' un investimento emotivo, di tempo e di impegno. Che assume forme diverse per diverse persone in diversi giochi e diverse situazioni.  Forme diverse che è facile scambiare fra loro.

E' per questo che credo che alcune risposte precedenti di questo thread non abbiano capito cosa voleva dire Glenda. (come lei stessa ha detto nel post 4). Gli effetti "esteriori" di questo investimento sono sempre molto simili: passione nel gioco, accaloramento, immedesimazione... dall'esterno sembrano veramente la stessa cosa, o quasi.  Ma, anche se forse anch'io mi sbaglio (è difficile entrare nella testa degli altri), credo di aver provato anch'io quello di cui parla Glenda, e dall'"interno" è una cosa unica del gdr, anzi, di un certo tipo di gdr, che non ho mai trovato in altri giochi dove invece le altre forme di investimento sono possibili.

Forse è il termine "emotivo" a causa un po' di questa confusione: è ovvio che se hai investito anni di gioco in un personaggio fino a portarlo al 15mo livello ti sta a cuore.  E non si può dire che quell'investimento non sia emotivo. Però la forma di "investimento" di cui parlo io (e, credo, anche Glenda) non avrebbe portato un personaggio fino al 15mo. Avrebbe considerato ad un certo punto la sua storia finita, conclusa, e non avrebbe voluto "rovinarla" proseguendola.

Succede quando le cose che un personaggio affronta le senti tue, in una qualche forma. Quando l'avversario non è un drago e non è nemmeno un clichè o un personaggio di un film, ma è un qualcosa che, anche se coperto e travestito da diversi livelli di fantasy o di altre forme di distanziamento, ti colpisce a livello personale. Allora vivere/creare quella storia non è più un semplice investimento di tempo/impegno/fatica/emozioni, ma anche della tua anima (e lo dico da ateo assoluto ;-)

Come in tante altre cose, questa attività (perché il termine "gioco" ad un certo punto sta stretto, anche se rimane sempre valido per definire l'ambito sociale in cui si svolge) ti dà di più, se sei disposto a metterci di più di te stesso. Anche questa è una cosa che si impara: bisogna imparare a lasciarsi andare, e anche a fidarsi degli altri giocatori (se sono degni di fiducia, ovvio). E magari non a tutti piace. Ti senti sempre più vulnerabile, e altre forme di gioco sono più "sicure", più superficiali. Ma se riesci a fare il salto la prima volta, poi vuoi sempre andare più in là...
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Claudia Cangini - 2009-07-20 22:27:51
Bel post, Glenda.
Vorrei rispondere ma ora non riesco.

Però posso già dirti che noi dovremmo giocare insieme piùs spesso :D
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Antonio Caciolli - 2009-07-20 23:10:56
dopo questo post non vedo l'ora di poter giocare con Glenda... mi piacerebbe imparare a razionalizzare un po' meno l'emotività di miei pg  :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Glenda - 2009-07-21 00:00:27
weh...mo' mi imbarazzo! # ^_^ #
Purtroppo, Antonio, investo tanto nel creare i personaggi ma non sono bravissima nell'interpretare, perché spesso mi intorto e mi impappino...^^ eppure un po' di teatro lo avevo pure fatto, in "gioventù"...Cmq anche io sono curiosa di giocare con te...

@Claudia
quella partita a AiPS mi è rimasta sul groppone...a volte penso a come sarebbe venuta andando avanti...miiiiii! Desolazione! Secondo me ne uscivano dei conflitti spettacolari!
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Vittorio Del Bianco - [Lord Zero] - 2009-07-21 04:51:49
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Non penso che il gioco di ruolo sia una terapia, né che risponda a queste domande...

E perchè no :)
In parte penso che molte cose che facciamo nella vita siano "terapia", come anche una ricera di risposte di sè. Il semplice dialogare con altri, scrivere un romanzo o creare un personaggio per un gdr non sono altro che manifestazioni di noi stessi e della nostra creatività. Sono parte di noi. Ed è proprio per questo che quando tali estrapolazioni di noi riguardano particolari "nervi sensibili" ci paiono più tridimensionali, vivi ed emozionanti.

Il ragazzo dell'elfo di 15 livello, credo abbia semplicemente investito del "tempo". Penso sia equivalente alla sensazione che si prova quando hai impiegato molto tempo ad imbiancare una stanza e poi arriva qualcuno e ci getta un secchio di vernice nera. :)

Nel caso di Glenda c'è un operazione creativa (il personaggio) al fine di eseguire un ulteriore operazione creativa (la storia).
E' una continua esplorazione la cui "terminazione" non è un male ma una conseguenza naturale (come la conclusione di una storia e cioè di un percorso),
a differenza di ciò che accade con il personaggio di ennesimo livello che non ha una fine ..probabilmente perchè non ha mai avuto un inizio: e appunto in quest'ultimo caso non è il "gioco" che finisce ma il "giocattolo" che si rompe.

Un noto manuale di sceneggiatura americano parlando delle storie dice molto semplicemente: "l'opera narra la storia dal punto di vista di un personaggio". In un certo senso il personaggio è il filtro emotivo con il quale si guardano gli eventi... e per estensione nei gdr diventa anche lo strumento con il quale si creano gli eventi.

In my humble opinion :)

Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Tutto questo delirio invece vorrebbe avere un'altra conclusione: penso che ci si diverta molto di più quando ci si "affeziona" ai personaggi perchè portano in gioco qualcosa che sta a cuore anche a te, quando non sono "macchiette" tutte letterarie o cinematografiche, ma personaggi in cui vuoi mettere qualcosa di emotivo e affettivo, che ti fa venire voglia di sviscerare i loro problemi per analizzarli fino in fondo.
(Beh, che io sono per l'approfondimento dei personaggi, mi sa che ormai si era capito... :P )

Sono completamente d'accordo con te :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Suna - 2009-07-21 10:27:00
Mmmm, sono curioso di vederti all'opera allora :)
In AiPS abbiamo potuto fare pochissimo quella volta a Mosquito, quindi non posso dire di aver potuto apprezzare.
Sia chiaro, abbiamo stili di gioco diametralmente opposti. A me piace fare personaggi freddi come ghiaccio, razionali, dominanti e cinicamente bastardi. Il gut wrenching emo porn non è esattamente nelle mie corde... però questo non significa che ritenga più valido il mio modo di giocare rispetto al tuo, sia ben chiaro!
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Glenda - 2009-07-21 10:27:20
Citazione
E' una continua esplorazione la cui "terminazione" non è un male ma una conseguenza naturale (come la conclusione di una storia e cioè di un percorso),
a differenza di ciò che accade con il personaggio di ennesimo livello che non ha una fine ..probabilmente perchè non ha mai avuto un inizio


Staquoto. Una storia deve "saper finire", così come un personaggio. Ragion per cui ho una certa ostilità per le serie tv che durano all'infinito o per i romanzi a saga che sembrano non sapersi esaurire. Quando si crea qualcosa è bello anche esaurire un percorso.

@ Suna

Dipende cosa c'è dietro il bastardo. A me il palombo piaceva molto, perché il suo modo di essere era l'espressione della sua cultura e del suo patrimonio genetico, e questo poteva portare a tante problematiche nell'incontro con culture diverse...infatti la lite con il prete che avevate fatto con Claudia lasciava aperte molte porte.
Cmq ribadisco: vi prego, non fatevi idee strane sulla mia capacità interpretativa...è ohimè tristemente scarsa...
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Rafu - 2009-07-21 14:42:19
Citazione
[cite]Autore: Suna[/cite]A me piace fare personaggi freddi come ghiaccio, razionali, dominanti e cinicamente bastardi.


Perché tu giochi per wish-fulfillment, ammettilo!  ;P
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Suna - 2009-07-21 15:04:58
Citazione
[cite]Autore: Rafu[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Suna[/cite][p]A me piace fare personaggi freddi come ghiaccio, razionali, dominanti e cinicamente bastardi.[/p]
[p]Perché tu giochi per wish-fulfillment, ammettilo! ;P[/p]


Ci puoi scommettere le palle tue e di tutto il tuo clan!

Che diamine, sono del Leone. Siamo sboroni per natura.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-21 17:12:36
E allora siete off-topic...  =:-I
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Niccolò - 2009-07-21 17:17:16
volevo solo aggiungere che in realtà è indubbio che un gdr con una forte compoente di investimento emotivo e personale possa fungere da valvola di sfogo e da "cuscinetto" per scaricare emozioni personali e-anzi- è la forza di molti narrativisti. e dei live jeepform.
anzi, a volte può capitare che ci sia questo bisogno inconscio, ma che non riesca a venire espresso (di solito perchè il "tuo" personaggio è in realtà uno spettatore della storia del master, come il gioatore) in questo caso ho osservato un curioso fenomeno: il giocatore tende a ripetere personaggi simili nella speranza che uno di questi lo "liberi"...
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Gabriele Pellegrini - 2009-07-21 17:27:46
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]in questo caso ho osservato un curioso fenomeno: il giocatore tende a ripetere personaggi simili nella speranza che uno di questi lo "liberi"...


Ma non si chiamava Exploration ? :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Niccolò - 2009-07-21 17:42:41
exploration? exploration significa "giocare di ruolo"
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-21 17:47:22
OK, BASTA con queste deragliate off-topic!  

Cos'è, vi "spaventa" l'argomento? Avete paura di scoprirvi?  ;-)

Perché invece non postate esempi e racconti di quando vi è capitato (se vi è capitato) di provare questo tipo di esperienza?
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Niccolò - 2009-07-21 17:56:01
senti, se ho bisogno di un gioco di ruolo per mettere allo scoperto certe cose, ti pare che possa parlarne tranquillamente in un forum? :P
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-21 17:58:46
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite][p]senti, se ho bisogno di un gioco di ruolo per mettere allo scoperto certe cose, ti pare che possa parlarne tranquillamente in un forum? :P[/p]


Potresti dire QUANDO ma non dire COSA...  :-)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Rafu - 2009-07-21 17:59:09
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite][p]senti, se ho bisogno di un gioco di ruolo per mettere allo scoperto certe cose, ti pare che possa parlarne tranquillamente in un forum? :P[/p][span class=CommentSignature][/span]


Vuoi dire che una volta che giocare te le ha tirate fuori, poi comunque ti imbarazza postarne l'actual play?  ^_-


(N.B.: era una domanda retorica (http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=1013&page=1), sappilo.)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Niccolò - 2009-07-21 18:04:07
Citazione
Potresti dire QUANDO


beh, sicuramente una volta all'ultima mosquito!
un'altra volta, invece, in un live fatto coi miei amici che in seguito han fondato "la chiave di giano". èra un live molto "metanarrato", quasi da david lynch. in una delle sessioni finali mi sono ritrovato... a fare il casting del mio pg, e alla domanda "ci spieghi perchè lei è la persona più adatta per interpretare X" ho buttato fuori veramente tanta merda su di me :)

(in seguito ho FATTO A BOTTE in gioco col master, picchiandoci davvero, e mentre lui ha zoppicato per una settimana, io ho ancora la cicatrice sulla schiena... :D)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-21 18:07:46
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]beh, sicuramente una volta all'ultima mosquito!


E io c'ero, a scavare nel tuo intimo!  =:-I

Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite](in seguito ho FATTO A BOTTE in gioco col master, picchiandoci davvero


...però non so se faccio il GM con te la prossima volta...  =:-I

Citazione
e mentre lui ha zoppicato per una settimana, io ho ancora la cicatrice sulla schiena... :D)


Un live che ti ha segnato profondamente... ;-)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Paolo "Ermy" Davolio - 2009-07-21 18:09:07
Direi che quasi quasi questo aneddoto meriterebbe un topic a parte XD
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Niccolò - 2009-07-21 18:09:55
Citazione
...però non so se faccio il GM con te la prossima volta... =:-I


ma va la, che sono la metà di te. mi scassi. almeno con andrea era una cosa alla pari (e, per inciso, totalmente in gioco e approvata da entrambi...)
Citazione

Un live che ti ha segnato profondamente... ;-)


si, ma sul serio... non sono più riuscito a fare live "normali" da allora... :D
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Glenda - 2009-07-22 21:41:55
Beh, addirittura l'esperienza "terapeutica" in gdr non mi è mai capitata...in questo non mi sbilancio troppo...forse è un'altra delle ragioni per cui creo quasi sempre personaggi maschili, mettono un certo schermo tra giocatore e personaggio, che poi penso in parte debba esserci, come il letteratura...
Questo perché penso che se il gdr si avvicinasse allo psicodramma o alla teatro terapia, l'aspetto ludico e di evasione per me si perderebbe...e si perderebbe anche la parte affidata alla fantasia, in quanto, se l'immedesimazione è forte, gli aspetti inventivi si riducono (uso "inventivi" e non "creativi" volutamente, perché credo invece che mettersi in gioco in modo totalizzante sia invece un forte incentivo alla creatività...ma non all'invenzione).
Io, nella mia esperienza, ho sempre amato mescolare investimento emotivo e libero sfogo della fantasia: quindi, un personaggio si fa portatore di una tematica che ti sta a cuore o che comunque desideri approfondire, ma per il resto il lui non è te, è una tua creazione ed è probabile (nel mio caso direi "auspicabile") che agisca e reagisca in modo diverso da come faresti tu. Facendoti anche sorridere, magari. O facendoti pensare che è un idiota. O un eroe. In modi anche - a volte - senza ombre, tassativi: cosa che non si può fare su se stessi. Insomma, lo puoi manipolare, lo puoi trasformare, lo puoi anche giudicare. E questo è divertente.
A qualcuno sembrerà azzardato, ma credo che tra gioco di ruolo e "terapia" ci sia la stessa differenza che c'è tra "romanzo" e "poesia"...in modo molto generico, ovviamente...
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Vittorio Del Bianco - [Lord Zero] - 2009-07-23 03:23:50
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Beh, addirittura l'esperienza "terapeutica" in gdr non mi è mai capitata...in questo non mi sbilancio troppo...forse è un'altra delle ragioni per cui creo quasi sempre personaggi maschili, mettono un certo schermo tra giocatore e personaggio, che poi penso in parte debba esserci, come il letteratura...

Magari ti è capitata, ma senza accorgertene .. come spesso avviene del resto :)
Anche una risata è terapeutica, come anche una passeggiata per fare un altro esempio... perchè non dovrebbe esserlo il gdr che mette in campo una parte molto "intima" della nostra creatività... e la esplora.. la mette alla prova.

Certo.. non parliamo di una vera seduta di psicoterapia ovviamente: c'è pur sempre l'aspetto ludico, e di certo col Gdr non ci curi la depressione o il complesso di edipo :)
Ma permette, più di altre attività ludiche, di esplorare una parte di noi stessi che a volte coinvolge aspetti emotivi anche profondi. Questo.. a patto di mettersi in gioco :)
... ed anche quando creaiamo personaggi che riteniamo distanti da noi (anzi in quei casi è spesso più vero :) ). Questo perchè i nostri personaggi racchiudono in loro soltanto una parte di noi, della nostra creatività (che è un processo intellettuale molto personale). L'immedesimazione non è necessariamente un bene cmq.

Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Questo perché penso che se il gdr si avvicinasse allo psicodramma o alla teatro terapia, l'aspetto ludico e di evasione per me si perderebbe...

Assolutamente vero anche per me :)
Sedersi ad un tavolo con l'intenzione di fare una seduta di "psicoterapia" sarebbe deleterio a livello ludico.
Quando parlo di aspetto terapeutico intendo ovviamente in una forma completamente diversa e non consapevole. Quando ci siede per un gdr lo si fa con l'intenzione di creare un personaggio, interpretarlo, creare una storia, ecc... l'effetto terapeutico è soltanto collaterale ed ovviamente con le dovute proporzioni :)

Aggiungo anche, che può essere vero pure il contrario. A volte può anche essere un esperienza spiacevole a livello emotivo poichè nei "giochi" si tende spesso ad estremizzare i comportamenti ... ma col giusto gruppo di amici è sempre un esperienza positiva.

Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
e si perderebbe anche la parte affidata alla fantasia, in quanto, se l'immedesimazione è forte, gli aspetti inventivi si riducono (uso "inventivi" e non "creativi" volutamente, perché credo invece che mettersi in gioco in modo totalizzante sia invece un forte incentivo alla creatività...ma non all'invenzione).

Hai ragione. L'immedesimazione ha molti rischi.. uno dei quali è quello di adoperare le nostre regole "morali" (proiettando in gioco anche il nostro super - io) al posto di quelle del personaggio interpretato. Alla fine si rischia solo di giocare se stessi, e non un personaggio "tridimensionale".

Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]
Io, nella mia esperienza, ho sempre amato mescolare investimento emotivo e libero sfogo della fantasia: quindi, un personaggio si fa portatore di una tematica che ti sta a cuore o che comunque desideri approfondire, ma per il resto il lui non è te, è una tua creazione ed è probabile (nel mio caso direi "auspicabile") che agisca e reagisca in modo diverso da come faresti tu.

Ci mancherebbe :)
Altrimenti come si potrebbe riuscire a creare ed interpretare un killer tanto per fare un esempio? :)

Ma questo non implica che non ci possa essere una "parte di noi" in quel killer ;-)

PS: Una curiosità ..  la "potenza" del gdr come strumento per mettere a nudo alcuni aspetti di noi stessi è conosciuta ad alcune multinazionali, tanto che adoperano proprio il "gdr" per valutare la propria classe dirigente interna. In pratica, creano sessioni dove si interpretano dirigneti con determinati incarichi alle prese con situazioni critiche... per valutare le reazioni emotive, e le risposte etiche ed aziendali a certi temi.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Niccolò - 2009-07-23 04:39:58
Citazione
PS: Una curiosità .. la "potenza" del gdr come strumento per mettere a nudo alcuni aspetti di noi stessi è conosciuta ad alcune multinazionali, tanto che adoperano proprio il "gdr" per valutare la propria classe dirigente interna. In pratica, creano sessioni dove si interpretano dirigneti con determinati incarichi alle prese con situazioni critiche... per valutare le reazioni emotive, e le risposte etiche ed aziendali a certi temi.


il "test di moreno" (si chiama così ^_^;) è di MOLTO precedente ai giochi di ruolo, e del tutto scollegato dalla loro evoluzione :)

Citazione

Hai ragione. L'immedesimazione ha molti rischi.. uno dei quali è quello di adoperare le nostre regole "morali" (proiettando in gioco anche il nostro super - io) al posto di quelle del personaggio interpretato. Alla fine si rischia solo di giocare se stessi, e non un personaggio "tridimensionale".


credo invece che restituire dignità alla morale DEI GIOCATORI come motore del gioco (cfr sorcerer o cani nella vigna) sia una delle "riconquieste" di the forge che maggiormente creano pathos e investimento emotivo nei giocatori.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Vittorio Del Bianco - [Lord Zero] - 2009-07-23 05:33:41
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]
il "test di moreno" (si chiama così ^_^;) è di MOLTO precedente ai giochi di ruolo, e del tutto scollegato dalla loro evoluzione :)

Hahahahah :)

Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]
credo invece che restituire dignità alla morale DEI GIOCATORI come motore del gioco (cfr sorcerer o cani nella vigna) sia una delle "riconquieste" di the forge che maggiormente creano pathos e investimento emotivo nei giocatori.

Interessante osservazione :)
In effetti è proprio uno dei propositi dichiarati dell'autore di CnV quello di mettere questioni morali per far schierare i giocatori... ma credo che anche in questo caso si interponga la visione di un personaggio con determinate "caratteristiche" morali "proprie". Alla fine un Cane è pur sempre un individuo moolto devoto addestrato a certi dettami di rigore morale con ovviamente tutte le dovute sfumature e anche eccezioni .. e la sua etica difficilmente coincide con quella di una persona moderna. La questione interessante è che da una parte un Giocatore non può restare indifferente.. dall'altra il "difficile" compito di interpretare la cosa filtrata dagli "occhi" di un personaggio. Ma se un personaggio è comunque una esternazione creativa di un nostro aspetto (in un modo o nell'altro), allora la dignità alla morale dei giocatori resta preservata fintanto che persista l'investimento emotivo, e il "difficile" compito risulta semplice e divertente. Inoltre in taluni sistemi, la morale stessa del personaggio è motivo di story now: in altre parole viene "costruita" assieme alla storia e ne fa parte.

Però hai ragione che nel ben più complesso e variegato mondo dei New Weave, rispetto ai tradizionali certe cose non sono affatto scontate e rifuggono una codifica certa.

Interessante questa cosa.. dovremmo discuterne ancora :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-23 06:58:38
La dicotomia giocatore-personaggio è falsa. Parte dall'idea di considerare il personaggio come un qualcosa di pre-esistente, prima del gioco, e il giocatore si limita a "manovrarlo".

Ma non è così. Se "muovere" il personaggio è "giocare", "crearlo" cos'è? Andare a pesca? :-)

E se il gioco si basa sulla creazione condivisa di una storia, cioè al rispondere ad una premise (che può o no essere creata anch'essa durante il gioco), cioè avere una Creative Agenda "Story Now" (tutti sinonimi), la creazione del personaggio non è un atto creativo come e più del manovrarlo?

E' vero che in Cani nella Vigna tu devi vedere le cose con l'occhio del personaggio. Ma non con l'occhio della "tipica statuina di piombo di un ussaro napoleonico" o simili, cioè come una ricostruzione "storica" wargamistica, o una ricostruzione in cui ci sono un sacco di sagome di cartone o robottini che devono ricreare l'atmosfera western per "turisti del gdr" (citazione da un noto film con Yul Brinner...).   Non guardare la storiA e guarda le storiE. Di persone come noi.

Guarda l'actual play di Hope. Cosa deciderà di fare Saul? Dipenderà, ovvio, dal carattere di Saul. Che è stato creato e sviluppato da Lapo. Quindi, la decisione alla fine sarà opera di Saul o di Lapo?

E il bello è che tutto questo è già nel post iniziale di questo thread...  :-)

Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]- L'avventura a esoterroristi: ho interpreato un personaggio che, nell'incontro con il soprannaturale e a causa di un'adolescenza molto precaria a contatto stretto con la morte, ha sviluppato una forma di ansia che si manifesta durante la notte egli impedisce di dormire...Nel contempo, il personaggio appare invece rassicurantissimo con gli altri (era quello che nel gruppo si occupava degli interrogatori e di rimettere in sesto coloro che rimanenvano traumatizzati nell'incontro con creature evocate dagli esoterroristi). Questa cosa era stimolantissima, perché è un aspetto che sento molto mio e mi spinge parecchio all'auto analisi: ovvero il fatto di essere fondamentalmente un'ansiosa, e di apparire, invece, nel mio lavoro sempre un punto di riferimento...cosa che spesso porta a non avere più uno sbocco per mostrare agli altri le proprie parue, a non avere valvole di sfogo.


"mettersi in gioco", voler giocare a questi giochi, significa essere disposti a mettere nei personaggi le parti di noi problematiche, dolenti o irrisolte.  Mentre in un gioco gamista ci metti l'acume tattico-strategico, o in gioco simlazionista la passione per vent'anni di continuity degli x-men.  Spesso basta vedere che tipo di personaggi fa un giocatore per capire cosa vorrebbe giocare.

(quante persone fanno personaggio problematici, per poi rimanere frustratissimi quando il gruppo gioca solo per vincere e questi lati problematici non saltano mai fuori?)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Simone Micucci - 2009-07-23 09:28:53
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]
...
E se il gioco si basa sulla creazione condivisa di una storia, cioè al rispondere ad una premise (che può o no essere creata anch'essa durante il gioco), cioè avere una Creative Agenda "Story Now" (tutti sinonimi), la creazione del personaggio non è un atto creativo come e più del manovrarlo?
...


ci stavo pensando mentre ragionavo sul fatto che adoro d&d4, ma spesso e volentieri mi annoio in situazioni "fuori dal combattimento" (o forse sarebbe meglio dire "fuori dalla sfida"), mentre gongolo come un bimbo mentro lo creo, sia dal punto di vista delle statistiche che del suo abbozzo di storia.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Ezio - 2009-07-23 13:17:41
Finalmente riesco a leggermi questo topic. È molto bello quello che esterni, Glenda.
Hai poi deciso se vieni o no a trovarci GnoccoCon?
Perché se lo fai mi piacerebbe davvero tanto, alla luce di quanto hai scritto qui sopra, averti al tavolo di Montsegur che organizzo, o almeno giocare con te a un qualche jeepform.
Ce la fai?


PS:
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite](citazione da un noto film con Yul Brinner...)

Il Mondo dei Robot (Westworld), 197-ambarabà, regia di M. Crichton. ;-)

EDIT: Strano caso di crossposting incrociato con Domon e Roberto... sto superando me stesso...
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Michael Tangherlini - 2009-07-23 13:20:06
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p](quante persone fanno personaggio problematici, per poi rimanere frustratissimi quando il gruppo gioca solo per vincere e questi lati problematici non saltano mai fuori?)[/p]

Verissimo! O, peggio, quando il gruppo gioca per "giocare la storia del Narratore" (lo esplicito, visto che nel mio caso la pessima esperienza e' stata con Vampiri).

-MikeT
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Claudia Cangini - 2009-07-23 13:55:35
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]Io, nella mia esperienza, ho sempre amato mescolare investimento emotivo e libero sfogo della fantasia: quindi, un personaggio si fa portatore di una tematica che ti sta a cuore o che comunque desideri approfondire, ma per il resto il lui non è te, è una tua creazione ed è probabile (nel mio caso direi "auspicabile") che agisca e reagisca in modo diverso da come faresti tu. Facendoti anche sorridere, magari. O facendoti pensare che è un idiota. O un eroe. In modi anche - a volte - senza ombre, tassativi: cosa che non si può fare su se stessi. Insomma, lo puoi manipolare, lo puoi trasformare, lo puoi anche giudicare. E questo è divertente.


Mi sembra più o meno lo stesso approccio che ho io. I personaggi che interpreto non sono me. Magari contengono certe parti di me e sono più o meno vicini alla mia personalità.
La cosa imprescindibile perchè mi diverta a interpretarli è che capisca la loro psicologia (per quanto distante sia dalla mia).

Dopodichè posso divertirmi un mondo a giocarli capendoli e al tempo stesso disapprovarli, detestarli, compatirli o volergli bene :)

Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]In effetti è proprio uno dei propositi dichiarati dell'autore di CnV quello di mettere questioni morali per far schierare i giocatori... ma credo che anche in questo caso si interponga la visione di un personaggio con determinate "caratteristiche" morali "proprie".


Secondo me le due cose anzichè contraddirsi sono funzionali l'una all'altra :)
In Cani le giocate più interessanti sono quelle in cui giochi un personaggio che caratterizzi ben bene. E poi lo giudichi (tu, giocatore dai un giudizio sul tuo stesso personaggio).

Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]
 Alla fine un Cane è pur sempre un individuo moolto devoto


Beh, ma anche no. E' solo una persona che i suoi insegnanti hanno considerato pronto per andare a fare il Cane.
Sono due cose molto diverse ;)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Vittorio Del Bianco - [Lord Zero] - 2009-07-23 17:02:19
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]
La dicotomia giocatore-personaggio è falsa. Parte dall'idea di considerare il personaggio come un qualcosa di pre-esistente, prima del gioco, e il giocatore si limita a "manovrarlo".

Ma non è così. Se "muovere" il personaggio è "giocare", "crearlo" cos'è? Andare a pesca? :-)

Bello questo punto. "Tradizionalmente" il personaggio è sempre stato qualcosa da creare prima (magari in solitario) con un sacco di sfumature, background infiniti, peculiarità caratteriali elaborate... ma alla fine restava tutto li sulla scheda :)

L'idea del personaggio come storia che si sviluppa è, tra le altre cose, ciò che si avvicina di più all'idea stessa di personaggio in una storia. Anzi .. forse sarebbe meglio dire "storia del personaggio" (o storie dei personaggi).
Concordo che la creazione del personaggio come la sua interpretazione fa sicuramente parte del gdr e non possono mai essere due cose nettamente distinte. Perchè poi, tra le altre cose, l'investimento emotivo è sostanzialmente simile nei due processi "creare/muovere".

Citazione
[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]In effetti è proprio uno dei propositi dichiarati dell'autore di CnV quello di mettere questioni morali per far schierare i giocatori... ma credo che anche in questo caso si interponga la visione di un personaggio con determinate "caratteristiche" morali "proprie".

Secondo me le due cose anzichè contraddirsi sono funzionali l'una all'altra :)

Assolutamente :)
Non ho mai detto che si contraddicono però. Il vedere attraverso gli occhi del personaggio è parte del processo creativo ed emotivo del giocatore: non implica contrapposizione ma "collaborazione".. quindi si.. le due cose sono funzionali :)

Citazione
[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]
In Cani le giocate più interessanti sono quelle in cui giochi un personaggio che caratterizzi ben bene. E poi lo giudichi (tu, giocatore dai un giudizio sul tuo stesso personaggio).

Interessante.. non avevo mai riflettuto abbastanza su questo aspetto: il giudizio "morale" del giocatore sul proprio personaggio. Molto bello :)
Questo non fa che confermare quanto il gdr possa "dire" molto di noi stessi :)

Citazione
[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]
Beh, ma anche no. E' solo una persona che i suoi insegnanti hanno considerato pronto per andare a fare il Cane.
Sono due cose molto diverse ;)

Si certamente.. ma immagino che in un'ambiente molto religioso, vengano scelte persone devote al Re della Vita per giudicare i fedeli di città in città.
Poi ho specificato anche .. "con tutte le dovute sfumature ed eccezioni"; che sta appunto ad intendere che un personaggio può essere molto complesso e diverso dallo "stereotipo" di Cane che la "gente" del posto immagina.
Ma il punto era che, non c'è una fotocopia di noi stessi in gioco:
c'è un Cane che è parte di noi stessi e quindi da noi imprescindibile in quanto nostro personale atto creativo, ma con la sua specifica "personalità".
Quello che è interessante in CnV è proprio l'intento (riuscitissimo) dell'autore di scatenare nel giocatore reazioni emotive consistenti, conflitti ai quali non si può rimandere indifferenti. La risposta da parte del giocatore avviene mediante il filtro del personaggio ... e poi (cosa che mi hai fatto notare) c'è la risposta emotiva di giudizio del giocatore sul personaggio stesso.

Tutto questo stuzzica un'altra riflessione: in pratica, l'investimento emotivo, non termina con la creazione del personaggio, e non solo perchè il personaggio cessa di essere "creato" solo quando termina la sua vita (la sua personalità, storia, ecc.. è in divenire con la storia stessa), ma anche perchè il manovrare il personaggio implica sempre un certo investimento emotivo o comunque un investimento di se.

Ma ancora.. parliamo ad esempio dei personaggi che sono creati da un giocatore (o dal gruppo collettivamente) e interpretati da un altro. Qui l'investimento emotivo "dell'interprete" come si spiega? E quello dei "creatori"?
Forse non è semplice codificare con precisione questo argomento, ma più in generale credo che si debba anche parlare di dialogo di emozioni, complicità, pensieri, giudizi dell'intero gruppo. L'investimento emotivo non è necessariamente un atto solitario, e può avere ripercussioni e "feedback" da parte del gruppo coinvolto. :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Ezio - 2009-07-23 17:06:07
Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Si certamente.. ma immagino che in un'ambiente molto religioso, vengano scelte persone devote al Re della Vita per giudicare i fedeli di città in città.


Non è minimamente detto ;-)

Se il gruppo lo accetta un tratto come "Non credo nel Re della Vita" 3d10 è valido come ogni altro. Se non ti impedisce di fare il Cane, se riesci a giustificare essere un Cane nonostante tutto, qualunque aspetto del personaggio è valido.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Vittorio Del Bianco - [Lord Zero] - 2009-07-23 17:16:16
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite][p]Si certamente.. ma immagino che in un'ambiente molto religioso, vengano scelte persone devote al Re della Vita per giudicare i fedeli di città in città.[/p]
[p]Non è minimamente detto ;-)[/p][p]Se il gruppo lo accetta un tratto come "Non credo nel Re della Vita" 3d10 è valido come ogni altro. Se non ti impedisce di fare il Cane, se riesci a giustificare essere un Cane nonostante tutto, qualunque aspetto del personaggio è valido.[/p]

E' vero :)
Ma ho detto anche che potevano esserci sfumature e anche delle eccezioni. In questo specifico caso si tratta appunto di una eccezione. Non credo sia la norma (poi chiaramente dipende anche da come il gruppo decide di impostare/sfumare/immaginare l'ambientazione), vedere Cani atei. :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-23 17:21:53
Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Ma ancora.. parliamo ad esempio dei personaggi che sono creati da un giocatore (o dal gruppo collettivamente) e interpretati da un altro. Qui l'investimento emotivo "dell'interprete" come si spiega? E quello dei "creatori"?
Forse non è semplice codificare con precisione questo argomento, ma più in generale credo che si debba anche parlare di dialogo di emozioni, complicità, pensieri, giudizi dell'intero gruppo. L'investimento emotivo non è necessariamente un atto solitario, e può avere ripercussioni e "feedback" da parte del gruppo coinvolto. :)


Esatto.

Anche da qui, l'invito nei gdr narrativisti a non presentarsi MAI con i personaggi già pronti, ma di farli tutti insieme al tavolo, dandosi suggerimenti, parlando, costruendo connessioni fra di loro, etc.

La cosa viene ancora più formalizzata in giochi come Dirty Secrets dove la creazione dei personaggi è condivisa al punto che ciascuno compila un pezzo di tutte le schede. O vedi anche in Spione, il fatto che, per come è creata (e sorteggiata) la Trasgressione, chi la deve svelare è sicuro che almeno un altra persona al tavolo la trova una vera violazione etica (se non pesca la sua, ovvio, almeno...  ;-)

Ancora, in Spione o in Dubbio, l'avere personaggi in teoria "pregenerati"... che però in gioco non vengono mai uguali perchè vanno "riempiti" dai giocatori.

Poi, in un altro post parlavi dei giocatori che si fanno, a casa, un lungo background che in gioco non usano mai.

Se noti, di solito quei lunghi background descrivono almeno un cambiamento epocale. Il personaggio era un assassino, ma ha trovato la fede e deve redirmersi. Era un santo, ma è caduto nel peccato. Era sposato, ma gli hanno ucciso la moglie e ha giurato vendetta. Era un perdigiorno, ma poi ha trovato l'amore, etc etc.

Questo perchè, anche senza averne una cognizione conscia, tutti quanti abbiamo imparato, da film, romanzi, etc, che niente definisce un personaggio meglio della sua reazione ad un cambiamento drastico che comporti una scelta.

Ora, perchè relegare questo cambiamento nel PASSATO, quando si può GIOCARE IN DIRETTA? ;-)

Se guardi, i meccanismi di CnV (il fallout), LMVCP (l'amore e la ribellione al padrone) e AiPS (la possibilità di risolvere l'issue nell'episodio di spotlight) puntano proprio a spingerti al cambiamento, mentre i meccanismi dei gdr non narrativisti (come D&D con l'allineamento) spingono ad un tipo di "fedeltà al personaggio" definita come "non cambia mai" invece che come "reagirà ai cambiamenti in maniera sua personale"  :-)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Paolo "Ermy" Davolio - 2009-07-23 17:30:42
Citazione
Non credo sia la norma (poi chiaramente dipende anche da come il gruppo decide di impostare/sfumare/immaginare l'ambientazione), vedere Cani atei. :)


Secondo il manuale base di Cani, i personaggi "strani" e atipici sono il 40% delle opzioni disponibili in creazione... Ovvero, quelli con il background "passato problematico" e "comunità problematica". ^_^
Nel mio gruppo di CnV, invece, più della metà dei personaggi in creazione era in queste due categorie ;)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-23 17:39:53
Cani nella Vigna presenta la possibilità di giocare veramente CHIUNQUE come Cane: tenete presente che "l'ho sognato mentre una colomba gli si posava su una spalla" potrebbe essere un buon motivo per scegliere la persona più improbabile come Cane per un sovrintendente che crede agli auspici...  :-)

Detto questo, e ricollegandomi a quello che ho scritto prima sul fatto di fare personaggi che CAMBIANO IN SCENA, e non personaggi che abbiano già fatto le scelte più importanti nel loro passato ed ora tirino a campare...  credo che quelle possibilità siano in primo luogo una "cintura di sicurezza" appunto per calmare i timori di chi pensa di dover giocare un personaggio immutabile.

Io sono ateo assolutista, anticlericale mangiapreti, eppure quando gioco a cani gioco SEMPRE personaggi molto religiosi,  a tutto tondo, senza farne caricature... volete mettere la soddisfazione del fargli scoprire IN GIOCO che il signore della vita non esiste, o non si cura della vita degli uomini, o non risponde alle preghiere, o che il libro della vita contiene cose non applicabili alla vita reale?

Secondo voi è paragonabile al giocare un ateo pieno di certezze che trotterella qua e là senza la minima crisi morale?  ;-)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Vittorio Del Bianco - [Lord Zero] - 2009-07-23 18:18:37
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]
Se noti, di solito quei lunghi background descrivono almeno un cambiamento epocale. Il personaggio era un assassino, ma ha trovato la fede e deve redirmersi. Era un santo, ma è caduto nel peccato. Era sposato, ma gli hanno ucciso la moglie e ha giurato vendetta. Era un perdigiorno, ma poi ha trovato l'amore, etc etc.

Questo perchè, anche senza averne una cognizione conscia, tutti quanti abbiamo imparato, da film, romanzi, etc, che niente definisce un personaggio meglio della sua reazione ad un cambiamento drastico che comporti una scelta.

Ora, perchè relegare questo cambiamento nel PASSATO, quando si può GIOCARE IN DIRETTA? ;-)

Come non condividere :)

Come ormai sappiamo (e forse è pure inutile dircelo ormai :) ), i tradizionali non permetto (non offrono strumenti in tal senso) di giocare veramente la storia. I tradizionalisti quindi sono relegati a viversi la storia in solitario... giocando di fatto personaggi che non esistono nell'immaginario condiviso ma solo nel proprio. Ricordo ancora, come nei tempi che furono, l'allineamento morale era l'unico elemento narrativo in gioco di un personaggio. Tutto il resto non esisteva. :(
Il massimo era fare un monologo in character (che spesso non interessava a nessuno) in taverna... tanto che la parola gdr oggi (in molti ambienti tradizionalisti) è diventato sinonimo di Taverna!! lol
 

Citazione
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]
Citazione
[p]Non credo sia la norma (poi chiaramente dipende anche da come il gruppo decide di impostare/sfumare/immaginare l'ambientazione), vedere Cani atei. :)[/p]
[p]Secondo il manuale base di Cani, i personaggi "strani" e atipici sono il 40% delle opzioni disponibili in creazione... Ovvero, quelli con il background "passato problematico" e "comunità problematica". ^_^
Nel mio gruppo di CnV, invece, più della metà dei personaggi in creazione era in queste due categorie ;)[/p]

Ah ok :)


Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Cani nella Vigna presenta la possibilità di giocare veramente CHIUNQUE come Cane: tenete presente che "l'ho sognato mentre una colomba gli si posava su una spalla" potrebbe essere un buon motivo per scegliere la persona più improbabile come Cane per un sovrintendente che crede agli auspici...  :-)[/p][p]Detto questo, e ricollegandomi a quello che ho scritto prima sul fatto di fare personaggi che CAMBIANO IN SCENA, e non personaggi che abbiano già fatto le scelte più importanti nel loro passato ed ora tirino a campare...  credo che quelle possibilità siano in primo luogo una "cintura di sicurezza" appunto per calmare i timori di chi pensa di dover giocare un personaggio immutabile.[/p][p]Io sono ateo assolutista, anticlericale mangiapreti, eppure quando gioco a cani gioco SEMPRE personaggi molto religiosi,  a tutto tondo, senza farne caricature... volete mettere la soddisfazione del fargli scoprire IN GIOCO che il signore della vita non esiste, o non si cura della vita degli uomini, o non risponde alle preghiere, o che il libro della vita contiene cose non applicabili alla vita reale?[/p][p]Secondo voi è paragonabile al giocare un ateo pieno di certezze che trotterella qua e là senza la minima crisi morale?  ;-)[/p]

Bellissimo :)
E questo dimostra ancora una volta quanto il nostro giudizio "etico" esista sempre e faccia parte dei personaggi che creiamo anche se (e frose anche più) rappresentano convinzioni morali antitetiche alle nostre. :)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Glenda - 2009-07-23 19:46:44
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Cani nella Vigna presenta la possibilità di giocare veramente CHIUNQUE come Cane: tenete presente che "l'ho sognato mentre una colomba gli si posava su una spalla" potrebbe essere un buon motivo per scegliere la persona più improbabile come Cane per un sovrintendente che crede agli auspici...  :-)[/p][p]Detto questo, e ricollegandomi a quello che ho scritto prima sul fatto di fare personaggi che CAMBIANO IN SCENA, e non personaggi che abbiano già fatto le scelte più importanti nel loro passato ed ora tirino a campare...  credo che quelle possibilità siano in primo luogo una "cintura di sicurezza" appunto per calmare i timori di chi pensa di dover giocare un personaggio immutabile.[/p][p]Io sono ateo assolutista, anticlericale mangiapreti, eppure quando gioco a cani gioco SEMPRE personaggi molto religiosi,  a tutto tondo, senza farne caricature... volete mettere la soddisfazione del fargli scoprire IN GIOCO che il signore della vita non esiste, o non si cura della vita degli uomini, o non risponde alle preghiere, o che il libro della vita contiene cose non applicabili alla vita reale?[/p][p]Secondo voi è paragonabile al giocare un ateo pieno di certezze che trotterella qua e là senza la minima crisi morale?  ;-)[/p]


ecco...a me questo proprio non riesce. Sarà per questa nostra differenza che non riesco a seguirti quando parli di personaggi creati completamente in gioco. A me un personaggio deve piacere un po' fin dall'inizio, anche se fosse un pazzo psicopatico...e siccome per il mio modo di essere un credente convinto non mi piacerebbe, non riuscirei a giocarlo...ovvero, non è che non ci riuscirei: ci riuscirei benissimo, ma senza - appunto - nessun investimento emotivo e divertendomi un po' di meno. Poi magari il divertimento verrebbe lo stesso, ma comunque partirei meno entusiasta...e siccome io gioco fondamentalmente per divertirmi è ovvio che io tenda a scegliere il personaggio problematico e con poche convinzioni...(devo inoltre ammettere che mi sono trovata in difficoltà lo stesso, con Cani: non riuscivo proprio a presupporre l'esistenza del signore della vita, nel giudicare...quindi le cose erano due: o giudicavo in modo incoerente al gioco oppure incoerente al mio pensiero. Alla fine ho giudicato in modo incoerente al mio pensiero per coerenza all'ambientazione)
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Moreno Roncucci - 2009-07-23 20:00:35
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite]ecco...a me questo proprio non riesce. Sarà per questa nostra differenza che non riesco a seguirti quando parli di personaggi creaticompletamentein gioco. A me un personaggio deve piacere un po' fin dall'inizio


Ah, forse qui sono io che non mi sono spiegato bene...

Anche se riesco perfettamente, quando ce n'è bisogno, a fare personaggi che considero odiosi (soprattutto quando servono solo come opposizione temporanea per un altro giocatore e saranno probabilmente fatti fuori subito), non è di questo che parlavo quando facevo l'esempio di Cani nella Vigna.

Immagina di essere nata e cresciuta in una comunità fortemente religiosa e di essere stata allevata in mezzo alle certezze (per me non è difficile, sono andato a catechismo fino a 14 anni circa, basta ritrovare quel me stesso fra i ricordi e giocarlo sinceramente). Non fare una macchietta, non fare un fanatico imbecille, non fare un "tipico avatar da gdr", fai una brava persona.  Di 18 anni. Che sta scoprendo la vita adesso.

Al limite, se non ti viene in mente altro, gioca te stessa un mese prima di diventare atea.

E poi, scopri la vita e fatti cambiare da essa. In character.

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In generale, c'è tutta una categoria di giochi narrativisti (di cui fanno parte tutti sia CnV che AiPS he Spione che LMVcP) basati su un concetto chiamato "character advocacy". Cioè sull'idea che, anche se il personaggio non ti rappresenta, anche se pensi che stia sbagliando, tu comunque "tieni per lui". Giochi come il suo "avvocato" nel piano "reale" cercando di usare il sistema di gioco in suo favore. Non ti fa piacere vederlo perdere, e speri che le cose gli vadano comunque bene, anche se magari non come lui desidererebbe.

La spiegazione migliore di cosa serve ad un personaggio per essere giocato così probabilmente è in "Sorcerer", e in soldoni spiega che comunque, eroe, antieroe, "villain", coraggioso, codardo, non importa... il personaggio deve essere una persona con cui provi empatia. Non deve essere uguale a te, ma devi capire cosa lo muove, e provare una certa vicinanza a livello umano. Devi poterti immaginare, nella sua situazione, a fare le stesse scelte.

Non è l'unica maniera di giocare narrativista, ma è l'unica maniera di giocare a Cani nella Vigna. Chi gioca i fanatici religiosi monodimensionali NON ha capito il gioco e NON riuscirà a farlo funzionare bene.
Titolo: L'investimento emotivo
Inserito da: Ezio - 2009-07-28 22:27:42
Citazione
[cite]Autore: Glenda[/cite][p]Io tovo splendidi in quel senso i gialli della Vargas...e ovviamente Criminal Minds![/p]


Non conosco né l'uno né l'altro... ma del resto il giallo non è lontanamente il mio genere preferito XD