91
Sotto il cofano / "campagna" di playtest di Moonfolk
« il: 2011-02-01 23:59:41 »
Comincio qui a scrivere, quasi una specie di blog, il resoconto, i ragionamenti e le valutazioni del ciclo completo di moonfolk che ho cominciato a giocare da me.
Fondamentalmente è una finestra di ragionamento, dove faccio i miei ragionamenti ad alta voce. Chiunque è libero di intervenire e ogni intervento (qualora ci fosse) sarà da me letto e ragionato con cura, ciononostante non è questo il luogo di discussioni aperte o dove io mi appello alla ricerca delle soluzioni di problemi che possono nascere.
Detto questo, escluso me, sono in tre giocatori (avrei preferito 4 che è pacchetto tipo su cui sto lavorando, ma anche 3 è un numero ideale e purtroppo un quarto non l'ho trovato). Uno è un ragazzo molto esperto di moonfolk, che lo ha giocato e testato in tutte le sue incarnazioni fin da principio.
Il secondo è un ragazzo molto molto giovane e "grezzo", che mi sono trascinato dietro dalla nostra campagna di D&D 4th, ma davvero bravo e promettente.
Il terzo è un mio caro e vecchio amico, di recente con lui ho concluso una campagna di exalted di oltre due anni, è decisamente un buon tattico e ama creare personaggi piantagrane, cosa che mi torna molto utile per verificare la solidità di alcune reti di sicurezza.
Il questo playtest mi accingo in particolar modo a valutare come gira il sistema nel suo complesso in un ciclo completo di gioco, oltre che soffermarmi sulle regole che non ho mai utilizzato perché troppo avanzate per i tempi di one shot. Il mio dubbio principale, che guiderà le mie osservazioni, è vedere se regge con personaggi "carichi" (cioè pieni di poteri).
Secondariamente mi soffermo sul valutare gli aspetti di sistema che sono poco corroborati, mancanti o che si riveleranno disfunzionali.
Non valuto qui la creazione del personaggio (che giudico già ottima), la funzionalità del master (potrei prendere nota, ma sarà mia cura creare un ulteriore playtest concentrato su tale aspetto), la funzionalità della scheda e plancia (sono strumenti che io valuto ottimali in ottica di meccanica, anche se graficamente è probabile saranno revisionati pesantemente, anche in ottica "ergonomica").
L'inizio è stato breve e in cui si è concluso poco (dal mio lato, dato che so benissimo dopo tutti i playtest che in one shot tutto gira quasi ad olio), ma in cui i due meno esperti hanno fatto conoscenza con l'ambientazione e col sistema di gioco.
Da un punto di vista effettivo, credo di aver finalmente risolto due annosi problemi che rimanevano incompiuti grazie a due insight: le regole speciali per gli scontri con moonfolk png e l'anello mancante per aumentare la variabilità delle storie (il popolo sotterraneo, legato all'oblio).
Credo di aver inoltre finalmente deciso come risolvere la questione estetica del gioco. Fin'ora l'estetica non è mai stata affrontata, in bilico tra l'aderenza a una simulazione dei canoni delle popolazioni di riferimento (ossia ambientare fedelmente tutto con costumi e abiti da età del bronzo, come asia minore, grecia, persia etc) oppure la tendenza a lasciare libera la fantasia anche quando incoerente (come ammettere porno tutine aderenti assolutamente inconciliabili con la tecnica dell'epoca o ammettere uso di nomi non aderenti con la cultura [mai sentito di Elrond o Michael nell'antica grecia]). Ora sono più convinto che più che l'aderenza a un canone, sia importante la coerenza interna tra i membri e l'immaginario che loro condividono e che costruiscono utilizzando i miei spunti come base. (convinzione che però creerà in futuro problemi nel gestire i disegni quando verranno prodotti).
La storia è ambientata in un villaggio. La popolazione del villaggio reagisce con PAURA nei confronti delle Moonfolk.
L'allevatore delle Moonfolk è Toni, che le ha sempre considerate come figlie e trattate PATERNAMENTE (con i dovuti distinguo, abbastanza sorprendenti, come vedrete).
Le moonfolk sono:
Arha 77, caratterizzata da un carattere di PRUDENZA e INTROVERSIONE e che ha la CIVETTA come animale totem.
Toni è DIFFIDENTE nei suoi confronti, proprio perché talvolta non riesce a interpretare il suo fare così poco comunicativo.
La cosa che gli è cara della comunità sono I BAMBINI DEL VILLAGGIO
Arha 3, caratterizzata da un carattere POTENTE (inteso come essere quella che mostra di essere forte fisicamente e moralmente, personaggio che mi ricorda molto Ondine di Claymore) e che ha l'AQUILA come animale totem.
Toni è PREMUROSO nei suoi confronti (i perché sono decisamente da esplorare).
La cosa cara è il TEMPIO DEL VILLAGGIO dove si omaggia lo SPIRITO DEL FUOCO.
Arha 34, caratterizzata dal CORAGGIO e che ha la TIGRE come animale totem.
Toni sfoga su di lei (ricordiamo che tutte le moonfolk sono incredibilmente belle) delle (quasi inaspettate e incomprensibili rispetto al personaggio fin qui presentato) pulsioni incontrollate e infatti ABUSA SESSUALMENTE di lei. (cosa che oltre ad essere interessante per esplorare l'ambiguità di Toni è interessante per esplorare il rapporto tra il vittimismo del rapporto con l'allevatore e il coraggio nel rapporto con tutto il resto).
La cosa cara è Stendler (credo, non riesco a leggere bene), un ragazzo del villaggio che ama (a questo punto non è ancora chiaro se è ricambiata e a che livello di storia siamo).
con questo ho finito
Fondamentalmente è una finestra di ragionamento, dove faccio i miei ragionamenti ad alta voce. Chiunque è libero di intervenire e ogni intervento (qualora ci fosse) sarà da me letto e ragionato con cura, ciononostante non è questo il luogo di discussioni aperte o dove io mi appello alla ricerca delle soluzioni di problemi che possono nascere.
Detto questo, escluso me, sono in tre giocatori (avrei preferito 4 che è pacchetto tipo su cui sto lavorando, ma anche 3 è un numero ideale e purtroppo un quarto non l'ho trovato). Uno è un ragazzo molto esperto di moonfolk, che lo ha giocato e testato in tutte le sue incarnazioni fin da principio.
Il secondo è un ragazzo molto molto giovane e "grezzo", che mi sono trascinato dietro dalla nostra campagna di D&D 4th, ma davvero bravo e promettente.
Il terzo è un mio caro e vecchio amico, di recente con lui ho concluso una campagna di exalted di oltre due anni, è decisamente un buon tattico e ama creare personaggi piantagrane, cosa che mi torna molto utile per verificare la solidità di alcune reti di sicurezza.
Il questo playtest mi accingo in particolar modo a valutare come gira il sistema nel suo complesso in un ciclo completo di gioco, oltre che soffermarmi sulle regole che non ho mai utilizzato perché troppo avanzate per i tempi di one shot. Il mio dubbio principale, che guiderà le mie osservazioni, è vedere se regge con personaggi "carichi" (cioè pieni di poteri).
Secondariamente mi soffermo sul valutare gli aspetti di sistema che sono poco corroborati, mancanti o che si riveleranno disfunzionali.
Non valuto qui la creazione del personaggio (che giudico già ottima), la funzionalità del master (potrei prendere nota, ma sarà mia cura creare un ulteriore playtest concentrato su tale aspetto), la funzionalità della scheda e plancia (sono strumenti che io valuto ottimali in ottica di meccanica, anche se graficamente è probabile saranno revisionati pesantemente, anche in ottica "ergonomica").
L'inizio è stato breve e in cui si è concluso poco (dal mio lato, dato che so benissimo dopo tutti i playtest che in one shot tutto gira quasi ad olio), ma in cui i due meno esperti hanno fatto conoscenza con l'ambientazione e col sistema di gioco.
Da un punto di vista effettivo, credo di aver finalmente risolto due annosi problemi che rimanevano incompiuti grazie a due insight: le regole speciali per gli scontri con moonfolk png e l'anello mancante per aumentare la variabilità delle storie (il popolo sotterraneo, legato all'oblio).
Credo di aver inoltre finalmente deciso come risolvere la questione estetica del gioco. Fin'ora l'estetica non è mai stata affrontata, in bilico tra l'aderenza a una simulazione dei canoni delle popolazioni di riferimento (ossia ambientare fedelmente tutto con costumi e abiti da età del bronzo, come asia minore, grecia, persia etc) oppure la tendenza a lasciare libera la fantasia anche quando incoerente (come ammettere porno tutine aderenti assolutamente inconciliabili con la tecnica dell'epoca o ammettere uso di nomi non aderenti con la cultura [mai sentito di Elrond o Michael nell'antica grecia]). Ora sono più convinto che più che l'aderenza a un canone, sia importante la coerenza interna tra i membri e l'immaginario che loro condividono e che costruiscono utilizzando i miei spunti come base. (convinzione che però creerà in futuro problemi nel gestire i disegni quando verranno prodotti).
La storia è ambientata in un villaggio. La popolazione del villaggio reagisce con PAURA nei confronti delle Moonfolk.
L'allevatore delle Moonfolk è Toni, che le ha sempre considerate come figlie e trattate PATERNAMENTE (con i dovuti distinguo, abbastanza sorprendenti, come vedrete).
Le moonfolk sono:
Arha 77, caratterizzata da un carattere di PRUDENZA e INTROVERSIONE e che ha la CIVETTA come animale totem.
Toni è DIFFIDENTE nei suoi confronti, proprio perché talvolta non riesce a interpretare il suo fare così poco comunicativo.
La cosa che gli è cara della comunità sono I BAMBINI DEL VILLAGGIO
Arha 3, caratterizzata da un carattere POTENTE (inteso come essere quella che mostra di essere forte fisicamente e moralmente, personaggio che mi ricorda molto Ondine di Claymore) e che ha l'AQUILA come animale totem.
Toni è PREMUROSO nei suoi confronti (i perché sono decisamente da esplorare).
La cosa cara è il TEMPIO DEL VILLAGGIO dove si omaggia lo SPIRITO DEL FUOCO.
Arha 34, caratterizzata dal CORAGGIO e che ha la TIGRE come animale totem.
Toni sfoga su di lei (ricordiamo che tutte le moonfolk sono incredibilmente belle) delle (quasi inaspettate e incomprensibili rispetto al personaggio fin qui presentato) pulsioni incontrollate e infatti ABUSA SESSUALMENTE di lei. (cosa che oltre ad essere interessante per esplorare l'ambiguità di Toni è interessante per esplorare il rapporto tra il vittimismo del rapporto con l'allevatore e il coraggio nel rapporto con tutto il resto).
La cosa cara è Stendler (credo, non riesco a leggere bene), un ragazzo del villaggio che ama (a questo punto non è ancora chiaro se è ricambiata e a che livello di storia siamo).
con questo ho finito