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Post - Andrea Castellani

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Pattumiera / Tecniche per il railroading
« il: 2010-12-22 19:50:04 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Voler giocare a D&D evitando il railroad è come voler giocare a Risiko senza dadi: perchè? Chi ti ha messo in testa questa insana idea?

Non intervengo sulla sostanza, però faccio notare che non è un bellissimo esempio: si fanno interi tornei di Risiko senza dadi, per anni alla Torre del Naviglio di Milano si è giocato a Risiko tutte le settimane sempre e solo senza dadi, e conosco gente che dice che se giochi coi dadi non è Risiko. ^_^

Citazione
[cite]Autore: Korin Duval[/cite][p]Domanda: ma il Railroad non è PER DEFINIZIONE il momento dell'imposizione nefasta (contrapposto al "fai tu, a noi sta bene" del Partecipazionismo)?[/p][p]Se i giocatori sono già d'accordo a monte, per patto sociale, di fare il gioco "andiamo ed esploriamo il dungeon che tu ci prepari", non è più un problema proprio perché non è percepito come uno scontro e un'imposizione.[/p]

Concordo con Korin e rilancio con http://www.larpsymposium.org/?page_id=229
È perfettamente in topic perché il metodo fateplay può essere usato anche nei tabletop: limitandoci all'Italia, in Abruzzo è stato sperimentato due volte, nella sua forma "ibrida", all'interno di mini-campagne della durata di 3-4 sessioni. "Più che essere esposta come meccanica è stato amalgamato nella trama, e tutti i personaggi che avevano fati avevano un solido background che lo giustificasse." (cit. Mario di Cintio)

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Ti terrò sicuramente presente.   :-)
Mi viene in mente ora che un autore che ha lavorato sul romanzo nel romanzo è Calvino, in maniera eminente in "Se una notte d'inverno un viaggiatore". Peraltro Calvino si presta molto a essere giocodinarrazionizzato, come ha già dimostrato perfettamente "Kazekami Kyoko Kills Kublai Khan", tratto in maniera abbastanza scoperta da "Le città invisibili"; e infatti ho in progetto una degeekizzazione di KKKKK per riportarlo al tema originario di Calvino, che secondo me è molto affascinante anche se sicuramente meno attrattivo, per il pubblico ludico abituale, rispetto alla geisha ninja di KKKKK.

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Citazione
[cite]Autore: Rafu[/cite][p]CercandoCinque personaggi in cerca d'identitàdi Matthijs Holter (del quale in passato era in circolazione anche una traduzione italiana), ho trovatoThe Endless Meta Spiraldi Martin Bull Gudmundsen.[/p]

Il primo è tradotto da me e il secondo da Alessandro Haag. Effettivamente devo constatare che in rete le traduzioni italiane sono tutte sparite... Se qualcuno le vuole, posso mandare via mail almeno "Cinque personaggi".
Un live su Pirandello è da parecchio che mi ronza nel cervello (per la precisione dall'afterparty di "A nice evening with the family", quando qualcuno disse "Noi/voi italiani potremmo/potreste fare qualcosa del genere con Pirandello", ma non chiedetemi chi era né se era italiano o straniero, perché ero troppo brillo). Magari dopo febbraio, quando sarò un po' più rilassato, proverò a metterci mano.
I possibili approcci che ho in mente sono due:
1) combinazione di più drammi borghesi (sul modello di "A nice evening", ma va citato anche "Domani nella battaglia pensa a me" di Trenti & Iori);
2) qualcosa del genere che vorrebbe il mietitore, nel qual caso faccio presente che nella cosiddetta trilogia del teatro nel teatro ci sono anche "Ciascuno a suo modo" e "Questa sera si recita a soggetto".
Colgo inoltre l'occasione (visto che si parla di teatro nel teatro) per segnalare l'adattamento larp di Marzia Possenti di "Rumori fuori scena" di Michael Frayn, che è molto interessante, tanto interessante che mi ha ispirato una serie di riflessioni su un possibile adattamento dell'altro capolavoro di Frayn ("Copenaghen"), che poi si sono evolute in qualcosa di più complesso di cui forse avrete presto notizie.

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Citazione
[cite]Autore: Pabu[/cite]Ribadisco, perché in 46 post qualcosa si perde, che nelle mie affermazioni non parlo dei LARP, perché non ne ho esperienza.

Scusate, intervengo solo ora perché non avevo capito che questo commento si riferisse al mio post (ora me l'hanno fatto notare e probabilmente hanno ragione).
Non vorrei che si fosse generato un equivoco: ho citato Mike proprio perché lui sostiene (tuttora) che vivere le emozioni del personaggio nei GdR tabletop sia possibile, desiderabile e necessario. Tra l'altro questo è uno dei punti su cui siamo in disaccordo: potrebbe darsi che sia un limite mio (cioè, esattamente come esistono milioni di persone completamente incapaci di immedesimarsi in un live e altrettante che lo fanno con facilità estrema, può darsi benissimo che io sia completamente incapace di immedesimarmi in un GdR tabletop ma esistano persone per cui è possibile), ma non ne sono affatto convinto e resto della mia idea (cioè che l'immedesimazione nei tabletop sia una leggenda, o quantomeno sia immensamente più rara e difficile che nei live), perché oltre alla mia personale esperienza ho anche altre ragioni per sostenerla.
Tant'è, anche se non sono d'accordo con lui, ho citato Mike perché se avesse letto la frase "Nel GdR questo è differente: le emozioni le narro, non le vivo" avrebbe reagito in maniera violenta. Mi sembra la citazione appropriata di una persona con un sacco di insight che ha riflettuto a lungo su queste cose, anche se io personalmente su questa cosa non sono d'accordo con lui. E sto sempre parlando strettamente di tabletop (non di larp e neanche di ibridi tipo jeepform).

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Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Pabu[/cite][p]Nel GdR questo è differente: le emozioni le narro, non le vivo[/p]
[p]EMike Pohjolasi rivolta nella sua bara da vampiro. ^_^[/p]
[p]Sta' bene lì. Anzi, passami il paletto di frassino![/p]

Sapessi quante volte l'ho impalettato io... Sempre la solita storia: sembra definitivamente andato, e poi quando meno te lo aspetti risorge come se nulla fosse. Lo cacci dalla porta, e lui rientra dalla finestra. Pensi di averlo finalmente incamerato, assimilato, digerito, rielaborato e sorpassato, lo metti in soffitta, e dopo un po' tira fuori un colpo dei suoi per ricordarti ancora una volta chi è il maestro e chi è l'allievo.

66
Citazione
[cite]Autore: Pabu[/cite]Nel GdR questo è differente: le emozioni le narro, non le vivo

E Mike Pohjola si rivolta nella sua bara da vampiro. ^_^

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Segnalazioni e News / [LARP] Larp Graffiti
« il: 2010-11-08 14:36:00 »
Volentieri, appena ho dieci minuti lo faccio.

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Segnalazioni e News / [LARP] Larp Graffiti
« il: 2010-11-08 11:34:25 »
Alla pagina http://www.larpsymposium.org/?page_id=67 trovate tutte le info per ordinare Larp Graffiti. Accattatevillo! :-D

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Scusate, mi ero ripromesso di non cascarci di nuovo, ma mi hanno detto che non si capisce perché io stia spalando letame su Montsegur. Dato che non vorrei che altri avessero questa impressione, ribadisco e sottolineo questa frase:
Citazione
[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]Montsegur rimane un gioco secondo me molto interessante

e aggiungo che raramente ho visto un GdR meglio costruito.
Ciò non toglie che abbia dei difetti (com'è normale, visto lo stato assolutamente primordiale in cui versano teoria e pratica del roleplaying), e secondo me uno è l'ambientazione che non è funzionale al gioco che ci si propone di ottenere, e anzi può essere di ostacolo.
Altri possono non essere d'accordo con questo mio parere, di cui comunque resto straconvinto.
Tutto qui. Spero di essere stato sintetico e chiaro.
E adesso vado a Firenze a sparare con le nerf.

70
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Dovresti basarti di più sull'osservazione delle esperienza di gioco in questione (Actual Play, appunto) e meno su "saggezze popolari" ormai vecchie come il cucco...

Infatti è quello che faccio. Quello che si basa su concetti sorpassati senza appiglio con la realtà sei tu, come dimostra in maniera esemplare il tuo sgangheratissimo discorso, che ho salvato a futura memoria. ^_^

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Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Quindi in questo caso più che di Montsegur1244 (che non prevede quella vostra regola) bisognerebbe parlare di MontsegurAndrearobur identificando di fatto un altro gioco.

Che scoperta... Ogni singola partita è un gioco diverso, specialmente se si confrontano gruppi di giocatori provenienti da differenti culture (ludiche e non). Questo mito dei manuali in grado di far giocare in un certo modo specifico chiunque, bantu o eschimese che sia, haddafinì...

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Una precisazione: io avevo come personaggio principale un Perfetto. Sì, è stata una scelta pessima, lo so.
Comunque leggendo voi e Michele che parlate di Montsegur mi sembra di risentire tale e quale la discussione che abbiamo avuto io e i Jeep tre anni fa a Modena dopo STA. So che l'ho già detto e sono ripetitivo, però... lo siete anche voi. Ditevi qualcosa che non ci siamo già detti io e i Jeep in quella occasione, per favore. ^_^

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Andrò un'altra volta off-topic, però, a costo di apparire estremista (d'altronde lo sono), due o tre cose voglio dirle:

1) Primo Postulato di Pupo;

2) di conseguenza, i manuali non sono giochi, ma strumenti solitamente lasciati inutilizzati e pertanto di dubbia utilità (e dopo decenni di inutili tentativi di impedirlo, mi sono convinto che buttare nel cestino il manuale non appena si apre un GdR, un boardgame, una lavatrice o un mobile IKEA sia nella natura umana, ed è sciocco combattere contro la natura umana);

3) di conseguenza, gli unici modi di far rispettare ai giocatori il sistema concepito dall'autore sono:
a) abuse, e
b) deception.

A meno che non si parli di iperipernicchie, naturalmente (vedi ottima osservazione di Rafu), ma dopo anni passati nella nicchia della nicchia della nicchia mi piacerebbe un tantino emergere. ^_^

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Ragazzi, guardate che non basta scrivere nel manuale di un gioco con ambientazione storica "giocate i personaggi, non l'ambientazione" perché questo accada, eh. Voi dimenticate il Primo Postulato di Pupo. È lo stesso errore che si faceva nel Flying Circus quando si scrivevano giochi gamistissimi e poi in fondo si scriveva "Giocate per la storia, non per la competizione" (e ci cascai io pure).
In sintesi, se crei un gioco con un'ambientazione storica molto particolare, i giocatori giocheranno il setting. Voi non lo fate perché, come anche i fastavalieri, siete abituati a giocare in maniera narrativista e vi viene naturale, ma vi assicuro che il potenziale giocatore medio di Montsegur giocherà il setting; e su questo c'è poco da fare se non rimuovere il setting.

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Sotto il cofano / Scuole di pensiero: quante e quali?
« il: 2010-09-29 22:24:43 »
Sì, siamo già al lavoro sulla seconda edizione riveduta e corretta (e con un progetto grafico degno di questo nome anziché quello improvvisato dal sottoscritto in 4 ore causa ritardi cosmici nella consegna e nell'editing degli articoli e tipografia che minacciava che con un altro giorno di ritardo non avrebbe stampato il libro in tempo per il Symposium). Sarà disponibile come print on demand su lulu, e inoltre come pdf unico (gratuito) e come pdf separati per i singoli articoli (gratuiti).

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