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Post - Radagast

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Per quanto riguarda la questione abbraccio sì / abbraccio no, il mio suggerimento è di discutere all'inizio col singolo giocatore fino a che livello di intimità è disposto ad accettare (fa parte delle tante cose che andrebbero discusse all'inizio col singolo giocatore in qualunque live, avendo tempo e/o numerosi registi), e poi negli esercizi fargli provare direttamente il livello di intimità massimo che è disposto ad accettare, così il quasi inevitabile imbarazzo del primo contatto avviene negli esercizi e non nel gioco (come già suggeriva giustamente qualcuno).

Citazione
[cite] Claudia Cangini:[/cite]I Jeep parlano di "immersione nella storia" piuttosto che nel personaggio.

Per una disamina dei vari tipi di immersione suggerisco il breve articolo di J. Tuomas Harviainen "The multi-tier game immersion theory" (http://www.laivforum.dk/kp03_book/thats_larp/multi-tier_immersion.pdf), che è un po' datato (2003) e con cui sono in disaccordo su diverse cose, ma che comunque rimane un ottimo spunto di partenza per una discussione sull'argomento.

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Naturalmente sono completamente d'accordo con quello che dice Paolo Albini (come sl solito). Solo un appunto:
Citazione
[cite] paolo.albini:[/cite]E' un *informatico* di Stoccolma, e non mi sembra nemmeno uno stupido.

Lo so benissimo, anche la mia era una provocazione. ;-p

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[cite] Rafu:[/cite]
Citazione
[cite] Radagast:[/cite]Tu che sei filosofo

Detto da te non è esattamente un complimento, temo...  :P

No, confondi gli schieramenti, io ero tra i sostenitori dei filosofi. :-)

Citazione
[cite] Rafu:[/cite]Ma comunque, per tua informazione, io sono uno storico.

Allora sei filosofo almeno quanto me (cioè parecchio). ;-p

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[cite] Rafu:[/cite]Sapevate che l'ultimissimo gioco di Tobias dei Jeep si confronta con delle problematiche tecniche molto simili?

http://jeepen.org/games/gr/

...sembra interessante...

E tu sai che una leggenda metropolitana abbastanza diffusa in Nord Europa dice che Gang Rape è stato concepito (hahaha) alla ModCon 2007? :D
Comunque a me Gang Rape ha dato l'impressione di fallire come l'idea iniziale di Eishiro (a cui assomiglia abbastanza), proprio per gli stessi motivi che si dicevano in questo thread a Eishiro. Ma non avendolo ancora giocato mi riservo di dare il mio umile giudizio dopo averlo provato. Si sa che spesso Tobias ama scandalizzare per far parlare di sé, ma magari il gioco è più intelligente di quello che sembra dalla descrizione sul sito (non sarebbe la prima volta).
Inoltre, Tobias alla ModCon 2007 mi ha detto che l'aveva scritto più che altro come provocazione contro la no-touch rule tanto diffusa negli USA, piuttosto che come prodotto "serio". Il senso sarebbe: vedete, con questo gioco vi ho dimostrato che posso regalare ai giocatori delle serie turbe psichiche anche senza che si tocchino neanche con un dito; quindi la no-touch rule è una cazzata.
Tu che sei filosofo mi insegni che il fatto che si possano fare danni anche rispettando la no-touch rule non inficia la bontà della no-touch rule, semplicemente dimostra che non è una condizione *sufficiente* per preservare il benessere dei giocatori; ma d'altronde uno di Stoccolma cosa ne sa della logica aristotelica? :D

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[cite] Eishiro:[/cite]ma io voglio che si diverta, e ad un certo punto (alla fine) che deve sentirsi una schifezza :P, io voglio incitare gli aguzzini ad essere delle schifezze, per vedere il limite della perversione sadica umana, per poi metterli davanti ai fatti compiuti.

Allora devi trovare una situazione in cui i giocatori non si rendono conto della gravità di quello che fanno i loro personaggi, fino alla fine quando se ne rendono conto. Se lo ambienti in un lager hai perso in partenza, lo sanno anche i sassi che nei lager succedono cose orribili.

Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]P.S.: sei di trieste? io son delle provincia di gorizia

Bene, allora domenica 19 vieni a fare il PNG per "La ferrovia scarlatta", così mi rubi un po' di idee. :D

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[cite] Eishiro:[/cite]Poi se a ruoli invertiti quello che era vittima si vendica su quello che era aguzzino ancora meglio, cosi si capisce ancora di più che gli esseri umani sono capaci di vendicarsi di un altro per cosa?per un gioco?

Allora mettici almeno questo twist del rovesciamento di parti alla fine o a metà evento; già sarebbe un evento migliore rispetto alla tua proposta iniziale.
Scusa la schiettezza, ma quando un'idea è sbagliata va troncata sul nascere. Io ho dieci idee sbagliate al giorno, se non fossi molto selettivo avrei scritto una quantità immane di live-cazzata. :D

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[cite] Hasimir:[/cite]Il punto non è far capire che le cose brutte che l'aguzzino fa, sono terribili.
L'aguzzino sa di essere...beh...un aguzzino.
Il problema è la GIUSTIFICAZIONE.

Io faccio cose terribili, ma è GIUSTO...
...perchè le vittime sono il nemico.
...perchè le vittime non sono persone.
...perchè le vittime se lo meritano.
...perchè me l'hanno ordinato, mica è colpa mia.
...etc.

Se fai un gioco di aguzzini e vittime a turno, secondo me scateni solo il desiderio di vendetta :twisted:
Anche perchè essendo un gioco le vittime non soffrono davvero, quindi anke gli aguzzini si sentono liberi di infierire...tanto kissenefrega, è solo un gioco.

Bravissimo!!! Hai centrato in pieno il problema!
Bella anche l'idea dello scenario nazi per CnV.

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[cite] Eishiro:[/cite]Poi dopo che l'aguzzino ha vinto riuscendo ad essere il più spietato, il gioco si conclude, con il master che dice.

Bene ora pensate a quello che avete fatto/che avete subito, come vi sentireste se l'aveste fatto/subito per davvero?

Mi spiace ma non funziona. Provare per credere. 8)
Le emozioni non sono retroattive. O i giocatori provano certe emozioni durante l'evento, oppure non capita mai più.
Se vuoi semplicemente farli riflettere sull'argomento senza provare in prima persona certe emozioni, ti consiglio di fargli leggere un bel romanzo sull'argomento: funzionerà MOLTO meglio.

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[cite] Moreno Roncucci:[/cite]QUESTO è il macigno dentro eventi di questo tipo (che ne ho visti diversi che si basavano su questo "far capire la sofferenza", anche se non ai livelli di questo. Come la "fai capire la sofferenza" a qualcuno in live? Gli racconti come l'hai picchiato? Sai che sofferenza...), e in gran parte li considero eventi fatti veramente male perchè falliscono totalmente.

Precisamente. E' molto difficile mettere la sofferenza in un evento, e quando riesci a metterla funziona molto meglio se tu sei il testimone della sofferenza, non quello che la subisce; questo perché da un punto di vista emozionale essere il testimone è quasi altrettanto sconvolgente quanto essere la vittima, e ha il vantaggio di essere più credibile, perché se sei la vittima hai la certezza assoluta di non provare veramente dolore, mentre se sei il testimone non sai con certezza se la vittima provi dolore o no (specialmente se hai a disposizione un po' di semplici effetti speciali).
Piuttosto che partecipare a un evento in cui si fa banalmente le vittime, senza nessun twist, è MOLTO meglio guardare un bel film sull'argomento.

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[cite] Crotalo:[/cite]io lo punterei più su un problema di rapporti tra le vittime...la sottile linea grigia che demarca ciò che è giusto e ciò che è sbagliato quando tutto diventa fuori dalla normalità (Levi docet)

Molto giusto, infatti nel mio progetto di live sui lager (che metterò in pratica quando diventerò miliardario) i tedeschi dovrebbero essere PNG debitamente istruiti e monitorati, sia per evitare l'effetto Stanford sia perché, in un live a senso unico (in cui cioè i ruoli vittima-carnefice non vengono mai invertiti), l'esperienza più interessante è senza ombra di dubbio quella della vittima (nel suo andare in competizione con le altre vittime), non quella del carnefice.

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[cite] vertigo:[/cite]nel tempo ho notato che il termine piu' rassicurante per comuni/enti è "teatro sperimentale" ... generalmente appena salta fuori questo termine rinunciano a capire cosa si vuole fare e non ci associano con spadedigomma ^^

Sì, ma poi si fanno false aspettative (pubblico, scenografie ecc.) e rimangono delusi. Inoltre, io non credo che nessuno degli eventi qui citati sia teatro, se non per una definizione estremamente larga di teatro.

Io dopo una serie di tentativi miseramente falliti ho trovato che le parole migliori da usare sono "evento" ed "esperimento". Non sono informative perché non vogliono dire niente, però almeno non generano aspettative di nessun genere. Se poi vuoi spiegare di che tipo di evento si tratta, semplicemente spiegalo: non occorre sintetizzare per forza un concetto complesso in una parola sola.

Esempio (tratto dal comunicato stampa per la prossima replica de "La ferrovia scarlatta"):

“La ferrovia scarlatta”, un esperimento ideato da Andrea Castellani e proposto dall’Associazione Ludica Triestina, permetterà ai partecipanti di tornare indietro nel tempo e vivere sulla propria pelle il dramma della guerra nella ex Jugoslavia. Il viaggio di sei profughi verso un campo di accoglienza nel 1992 sarà ricostruito a bordo del Regionale in partenza da Trieste alle 15.04 e diretto a Sacile.

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[cite] vertigo:[/cite]http://www.clausraasted.dk/motherland/

Mmm. Che c'entra Motherland?

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[cite] Moreno Roncucci:[/cite]E non chiamarlo "gioco" se l'intento non è ludico ma educativo, per evitarti grossi problemi: non hai idea del tipo di flashback che si è beccato l'autore di questo qui:
We all had names
Poco mancava che lo linciavano nei forum USA (vabbè che anche lui, portare un evento simile e presentarlo come "gioco"...) e lui rispetto a te ha pure l'intento storico-informativo a salvarlo.

E' stato sostanzialmente un errore linguistico, che peraltro gli scandinavi fanno MOLTO spesso: nelle lingue scandinave il concetto di gioco (spil/spel/spill) è enormemente più vasto che in inglese (game) o in italiano, e non c'è assolutamente nessun problema a chiamare "gioco" una cosa per niente divertente e con scopi unicamente educativi.
Per fortuna ogni tanto prendono batoste tipo questa e imparano a evitare di ripetere l'errore, ma i più inesperti di "rapporti con l'estero" ci cascano con grande regolarità.   ^_^

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Mi intrometto anche se mi pare di capire che si stia parlando di tabletop.

Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]Beh in realtà il gioco ha uno scopo unico

Uno scopo educativo.

Ambizioso... 8)

Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]Il giocatore che interpreta l'aguzzino dovrebbe capire che quelle cose sono aberranti e rendersi conto di quanto poco umani erano quelli che le facevano in verità

Veramente, come Stanford insegna, chi si ritrova nella parte dell'aguzzino ci gode a fare l'aguzzino, e anche molto. La cosa interessante semmai sarebbe partire da una situazione neutrale (cioè non imporre ai nazi di fare i bastardi) e osservare come inevitabilmente i nazi inizieranno a fare i bastardi.   ^_^

Citazione
[cite] Eishiro:[/cite]Il giocatore che interpreta la vittima dovrebbe capire che quelle cose sono aberranti provando figurativamente quello che hanno dovuto provare le vittime vere.

L'idea mi pare un po' piatta. OK, i nazi fanno soffrire e le vittime (perché solo ebrei? mica c'erano solo ebrei nei lager, anzi!) soffrono, ma cosa c'è di interessante? Cosa lascia questo gioco a me giocatore? Dov'è il dilemma morale?

Lo dico perché mi sono trovato a pormi la stessa domanda per "La ferrovia scarlatta" (live sulla guerra in Jugoslavia), e la risposta che mi sono dato è stata:

- INIZIO SPOILER -

mettiamo a confronto il croato che si è divertito a massacrare i serbi con la famiglia del croato di cui sopra che è stata a sua volta massacrata con grande divertimento dai serbi, e vediamo che ne esce fuori.

Ne escono fuori diverse cose interessanti: per il croato massacratore ovviamente tutto quello che ha fatto è sacrosantamente giusto (è questo il punto cruciale, per questo dico che "La ferrovia scarlatta" più che un live sulla guerra è un live sul concetto di giusto e sbagliato), ma come reagirà quando vedrà la sua famiglia fatta a pezzi con le stesse identiche motivazioni e con gli stessi identici metodi con cui lui ha fatto a pezzi i serbi? E come reagiranno i suoi familiari vedendo che il loro amato congiunto ha fatto le stesse identiche cose che hanno subito loro? Quale sarà la loro reazione? I giocatori, come anche i personaggi, si trovano di fronte a un dilemma morale, e spesso hanno l'impressione che in un certo senso sia stato il massacratore a massacrare la sua stessa famiglia. Non so se sia educativo, ma qualcosa ai giocatori in genere questo live la lascia.

- FINE SPOILER -

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Sotto il cofano / [GDRLive] La scuola di Turku
« il: 2008-07-20 21:56:17 »
Citazione
[cite] renatoram:[/cite]Al resto non rispondo, dato che anche con tutto il charitable reading di questo mondo mi pare una bella collezione di trollbaiting :)

Boh, forse potresti anche avere ragione in altri casi, ma in questo caso proprio no...

Edit: Ho riletto tutti i miei inteventi dell'ultima settimana, e tranne che in questo messaggio http://forum.narrattiva.it/viewtopic.php?p=2512&highlight=#2512 non mi pare di avere mai fatto trollbaiting. Anzi, per fortuna io applico il charitable reading.

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