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Post - Matteo Suppo

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La mia domanda voleva far partire una maieutica ma vabbeh

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Stavo rileggendo il paragrafo che parla di come usare i PNG in Cuori di mostro. Non ho trovato un granché in effetti, quindi quello che dirò dovrà essere preso con le pinze.

Quando crei un PNG, tienilo semplice. Se ha piani/segreti/desideri che non sono palesi come il giorno, è un cattivo PNG (non un PNG cattivo).

Se crei qualcosa che potrebbe essere un potere oscuro, cioè che ha la possibilità di dare poteri in cambio di favori, aspettati che qualcuno lo prenda come potere oscuro. Non c'è bisogno che chiedano il permesso. Introducendo un PNG del genere lo hai praticamente CHIESTO.

Sul fatto di giocarsi da soli il potere oscuro bah. Se dovessi farlo non giocherei mai l'infernale, sai che noia?

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Hai mai giocato da bambino ai power rangers?

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Gioco Concreto / Re:Infernale vs Potere Oscuro
« il: 2013-08-06 09:34:30 »
Simone mi diceva una volta al telefono che è sbagliato considerare l'Infernale come un drogato.

Diceva che l'Infernale è il ragazzino che gira coi ragazzi grandi e teppisti, che fumano, vanno in discoteca e hanno la macchina. All'inizio ti portano con loro, ti fanno divertire, ti fanno sentire grande. Poi magari iniziano a diventare scomodi e inquietanti, e quando non gli rispondi al telefono vengono sotto casa tua e ti dicono "Oh, ma perché non esci più con noi? Forse che sei un/a piccolo/a stronzo/a ingrato/a?"

Vista in quest'ottica ha perfettamente senso che se l'Infernale si ribella contro il potere oscuro non possa utilizzare i patti. Oh, c'avevi da pensarci prima. Ma chetticredi? mi tradisci e vuoi pure che ti dò un passaggio? Ma ti taglio le gambe e brucio il cane. Mi devi ancora dei soldi.

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Citazione
La scena è stata:
1) Vittorio prende il quarto avanzamento, io lo metto da parte perché siamo in mezzo ad una scena con l'idea di giocarlo dopo.
2) Il fantasma fa una fattura su Saber
3) Io chiedo se Vittorio se ne accorge
4) Simone mi dice che è un tiro di scrutare nell'abisso.
5) l'Abisso di Vittorio è la morte.
Prendi il quarto avanzamento con l'idea di giocarlo dopo? Ma non va giocato, è un avanzamento. Devi soltanto dirlo all'MC.

Sulla fattura del fantasma se fossi stato l'MC avrei detto "Certo che te ne accorgi, le fatture della strega non sono sottili, deve guardare negli occhi e salmodiare in lingue strane."

Poi non devi scegliere "immediatamente" l'avanzamento. Solo finché non lo hai scelto non puoi prendere esperienza. E' differente.

Per quanto riguarda l'interazione con un png già fissata, dove sta scritto che si deve giocare?

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Non capisco il bisogno di dover recitare la scena.

Ecco come potrebbero essere andare le cose:

Vittorio: Guardo nell'abisso
MC: ok, come fai, cosa vuoi etc etc?
Vittorio: Voglio spendere l'avanzamento per prendere la Morte del mio abisso come Potere Oscuro
MC: Sì beh, non è guardare nell'abisso, se vuoi guardarci puoi farlo dopo che spendi l'avanzamento
Vittorio: Ah boh ok
MC: Quindi vedi la morte e stringete questo patto? Cosa c'è in ballo esattamente?
Vittorio: Le ammazzo laggente e lei mi fa vivere fino all'inverno
MC: Ok, buono. Ora un attimo, faccio qualcun altro e poi potrai guardare la mente nell'abisso.

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Yep, ho cambiato la pelle del mio personaggio, ma è successo solo alla fine e non ha avuto nessun effetto meccanico.

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Il link è rotto, suppongo che sia questoi: http://apocalypse-world.com/forums/index.php?topic=2810.0

A proposito delle Love Letter... nel manuale non ricordo un punto in cui ne parli :S

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Gioco Concreto / Re:[CdM] MC: Venire a Patti con il PO
« il: 2013-07-18 13:10:29 »
Pagina 112 del manuale. Non solo una insidia, in generale qualunque PNG

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Gioco Concreto / Re:[CdM] MC: Venire a Patti con il PO
« il: 2013-07-18 11:56:57 »
Parlo come persona che non ha mai giocato un infernale nè ha mai fatto da MC ad un infernale. Quello che dico quindi non ha assolutamente alcun valore. Ma proprio nessuno eh?

Per come lo giocherei io, se fossi l'MC, quando l'infernale non è in darkest self il potere oscuro gli dà corda, lo spinge a ottenere quello che vuole. Lo spinge a prendersi le cose, ad usare i poteri.

Quando l'infernale è in darkest self il potere oscuro si rivela essere qualcosa di più di un bravo samaritano. Ha uno scopo, degli obiettivi, e probabilmente è una insisida.

Quando l'infernale decide di voler smettere allora il potere oscuro gli toglie tutto. Non solo quello che gli ha dato. Tutto. Se ha stringhe su di lui può uscirsene con una mossa dura così dal nulla, se non ha stringhe su di lui userà degli altri metodi (è una insidia).

Che succede se il potere oscuro viene ucciso dal prescelto? Questa è una bella domanda, ci devo pensare

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Il mio post potrebbe sembrare a prima vista nebuloso e filosofico e poco ancorato alle proposte concrete, ma se avrete la pazienza di leggere fino in fondo vedrete come sia molto ancorato alla realtà.

Una con al servizio del giocatore
Una convention in sostanza è questo: qualcuno si smazza l'organizzazione per permettere a te, giocatore, di giocare senza che ti debba preoccupare di rimediare le persone, gli spazi, il cibo (a volte pure il letto).

Mettiamo che Alice voglia portare un gioco chiamato Cimurro. Lei ha delle esigenze. Nello specifico
1. Servono almeno altri due giocatori
2. Serve un posto dove tirare dadi e stare a sedere
3. Un paio d'ore di tempo
4. Dadi, matite e schede del personaggio

Gli organizzaconi* cercheranno ragionevolmente di soddisfare le sue esigenze. Hanno preso accordi col comune per avere delle stanze e dei tavoli e delle sedie, hanno organizzato degli slot di tempo in cui il gioco ci sta comodamente, e hanno reso visibile il programma con l'evento, in modo da aiutare Alice a trovare gli altri due giocatori. Per quanto riguarda dadi, matite e schede faranno il possibile, ma senza diventare scemi: magari delle matite e dei fogli di carta di saranno, ma almeno i dadi Alice può fare lo sforzo di portarseli, no?

Ora, questa è l'ordinaria amministrazione. Sono le esigenze basilari e comuni di chi organizza un evento, assieme a quelle di mangiare (se la con dura più di uno slot di gioco) o dormire.

A volte può succedere che Bob voglia giocare invece alla Peste Bubbonica. Le sue esigenze sono più particolari:
1. Servono almeno due persone vestite di nero e altre due vestite normalmente
2. Servono 5 ore ininterrotte
3. Serve un ambiente protetto e isolato
4. Servono bende, cerotti, e sanguisughe

Gli organizzaconi di solito fanno il possibile per soddisfare le esigenze particolari. Alcune Con prevedono degli spazi isolati, come la saletta del comune della Inc. Alcune con hanno degli slot molto liberi, senza orari in cui rientrare. Quasi nessuna fornisce bende, cerotti e sanguisughe (meno male?)

Quali esigenze è in grado di soddisfare la con dipende dalle reali possibilità dei luoghi e degli organizzaconi. Ci sono con in cui si dorme mangia e beve. Ci sono con in cui si possono fare giochi live, ci sono con in cui si può giocare in spiaggia (e se non ci sono dovrebbero esserci)

Mettiamo qualche altro caso:

Carol vuole giocare alla Lebbra, a patto che ci sia Dan ma che non sia prevente Eve
Chuck vuole portare un evento chiamato Viva Hitler, in cui si celebrano le leggi razziali
Frank vuole portare un panel in cui parla della teoria del gioco di ruolo
Mallory vuole portare un gioco da tavolo: Peste** e Corna (è una espansione di Carcassonne)
Oscar vuole giocare a Malaria per 10 ore

Qua gli organizzaconi fanno un passo indietro, prima di fare il possibile per soddisfare le esigenze dei partecipanti. Si chiedono: Ma noi li vogliamo questi eventi? E per ogni organizzacono la risposta potrebbe essere differente. Accettiamo giochi da tavolo? Accettiamo panel? Accettiamo che ci siano selezioni su chi partecipa? Accettiamo che ci siano contenuti scomodi?

Non ci sono risposte giuste o sbagliate. Sta agli organizzaconi chiarirsi le idee, decidere quali tipi di eventi promuovere e quali scoraggiare o rifiutare. Perché dipende da loro? Per il semplice motivo che sono le persone che si sbattono e rendono possibile la con.

 Le polemiche che ci sono state attorno all'internoscon, ai famigerati doppi slot, agli eventi chiusi, dipendono tutte da una diversa visione dell'internoscon da parte degli organizzaconi e degli utenti.

La mia proposta quindi per l'anno 2014 è per chi organizza la con: Chiaritevi (amoci?) le idee. Pensate se volete incentivare le giocate tra persone che non si conoscono, se volete dare uno spazio a chi vuole organizzare giocate "private", se tollerate gli slot clandestini, se tollerate i contenuti scomodi e soprattutto il perché di tutte queste scelte. Se c'è una vision o una roadmap di come potrebbe diventare la inc, di cosa volete che diventi, mettetela nero su bianco. In questo modo tutti sanno cosa aspettarsi prima di partecipare. Scrivete un manifesto (posso darvi una mano se volete).

Dopo ci si potrà preoccupare di come muovere la inc verso questo obiettivo, e di decidere quali regole applicare, come modificare gli slot o altro.

C'è anche da specificare e chiarire chi sono gli organizzaconi della inc, che si fanno e faranno fardello di organizzare queste cose. Sarebbe bello rispondere che chiunque può esserlo, ma nella realtà dei fatti non è e non può essere così.

Nella mia idea io non sono un organizzacono di Inc, pur occupandomi a tempo perso del sito internet (giuro che quest'anno sarà più bello) e avendo scaricato qualche cassa di verdura. Così non lo è chi si è occupato di organizzare il rinfresco del venerdì pomeriggio e la bellissima guida enogastroludica. Gli organizzaconi della inc sono quelli che hanno dato la possibilità di fare il rinfresco (e infatti hanno proibito le bevande per via di accordi col comune).

Spero che questo post sia in topic e sia costruttivo. Nel caso non lo sia non avrò assolutamente alcun problema a metterlo in un thread a sè stante. Baci abbracci e coccole. Zippolo out.

* Organizzatori della con
** in questo mondo fittizio la Peste è molto popolare, quasi come i draghi nel nostro mondo.

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Vincent ha codificato in una serie di regole e principi il metodo di giocare che ha affinato in anni di gioco. Inoltre ha voluto strizzare l'occhio a chi giocava ai vecchi giochi, mettendoci un sacco di cose che richiamano i vecchi giochi, come i px, le classi, i danni, etc etc.

Esteticamente quindi si confonde bene con i vecchi giochi, ma il gioco che ne viene fuori, almeno per quanto mi riguarda, è molto differente.

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Io porto l'esperienza di Laura, che non frequenta google+ nè il forum. L'anno scorso non avendo organizzato niente è rimasta un tot di slot a non fare niente. Quest'anno voleva programmare di più, e ci è riuscita. Però a volte nel programma comparivano eventi che erano già chiusi, perché ci si era organizzati altrove (su forum o su g+).

Il problema è che l'organizzazione degli eventi della inc dovrebbe stare sul sito della inc. La discussione sugli eventi della inc dovrebbe stare sul sito della inc. Le proposte del tipo "Oh, io vorrei portare questo" dovrebbero stare usl sito della inc.

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15 pagine, 40000+ caratteri.

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Capitolo 9: Addio
La cena passa abbastanza tranquilla. Io ormai ho deciso di ascendere, ma conosco bene il mio coniglio interiore e so che non è affatto detto che succeda. Per le scene degli addii non ci servono dadi, per cui le facciamo in una stanza in piedi, stile jeepform.

Il primo addio lo fa Caesar, con Steve che gli mostra la sua nuova casa, dicendogli che c’è una stanza in più, e che se vuole può averci un angolino anche lui. Gabriele ci tiene a spiegarci che non sta cadendo per Steve, ma che sta cadendo perché ha trovato un suo posto e ha ritrovato la fiducia in sè stesso. Ottimo! Ci son tanti motivi per cui cadere.

Io dico che il mio addio lo farò con Shelley. Luca dapprima dice che lo farà con Johnny, perché altrimenti non avrebbe nessuno, ma lo convinciamo invece a scegliere la chiave a cui tiene di più. Anche lui sceglie Shelley.

Ci guardiamo per capire chi dovrà andare per primo. Sappiamo già entrambi che vogliamo ascendere. Lo faccio andare per primo. Mi avvisa “Occhio che te la lascerò a pezzi”. Ho mille piani e progetti per indorare la pillola, ho battute, pucciosità, tutti gli strumenti possibili, e una strategia.

Fai progetti. Poi buttali via.

Eco dice a Shelley che andrà con lei, sul molo mentre arriva la nave. Lei si arrabbia, minaccia di abbandonare tutto, di buttare via il suo dipinto. Lui le si rivela, il tempo congelato, il mondo avvolto da una tinta blu, lui che fluttua con due ali gigantesche per aria. Lei è sorpresa, ma non rinuncia. Lo minaccia che butterà via la tela che lo raffigura, perché non potrebbe sopportare di guardarla sapendo che lui ha deciso di abbandonarla.

Abbandona la tela sul molo.

Quando è il mio turno chiedo se posso recuperare in qualche modo la tela, e aspetto Shelley sulla nave, sopra una grande valigia arancione. Le chiedo come sta. Lei mi chiede se sto partendo. Io annuisco. Lei capisce che me ne sto andando anche io. Io le dico “Non vorrei fare anche io la scenata colorata di mio fratello.”

Lei capisce. Mi chiede perché. Io le dico tante cose, tante cose inutili. Accampo scuse. Dico che ci sono altre persone che hanno bisogno di aiuto. Lei dice di essere più importante di quelle persone.

Mi metto a ridere, dicendo che gli umani sono davvero incredibili. Così piccoli, così insicuri, eppure convinti che l’universo esista solo per loro. Non la sto prendendo in giro, però. Le dico che anche io voglio viaggiare il mondo, e vedere l’universo. Le chiedo come potrebbe chiedermi di rinunciare all’universo per lei.

Lei risponde che lei rinuncerebbe all’universo per me. Ma io non ci credo. Non le rispondo, e la scena finisce qua.

Avrei avuto da dirle tante cose. Avrei voluto passare la nottata a parlare con lei. Ma non si può.

Nell’ultima scena tra le ali io ed Eco salutiamo Caesar, augurandogli ogni bene per la sua vita. Poi lui cade. Luca propone la scena di Caesar che scende le scale del faro, perdendo piume ad ogni gradino. Una bellissima immagine.

Il gioco non è ancora finito, però. Caesar ci racconta il suo epilogo, di lui che guarda fuori dalla finestra Steve e famiglia intenti a sedersi a tavola, e poi lui che entra ad unirsi a loro.

Io rimango in attesa di sapere quale sarà il destino di Shelley e Johnny. Mentre pensa Marco gira in tondo per la stanza, e noi al centro lo seguiamo come dei girasoli. Ci dice che Johnny ritorna a casa dopo la vacanza, la casa vuota, i palloncini scoppiati, coi fili che penzolano. Qualcuno si avvicina e chiede “E’ questa la casa dei palloncini?”. Johnny sorride e risponde: “Lo era, ma se mi dai una mano la faremo tornare tale”.

Sono sollevata. A Johnny non abbiamo detto addio, ma la sua storia ora è conclusa, con un lieto fine.

Shelley invece è sulla nave che sta attraccando al porto di Londra. Non so bene cosa abbia raccontato Marco, ma io vedevo una leggera foschia mattutina, e gli occhi un po’ gonfi di Shelley. Lei vede sul molo un volto che non vedeva da tempo, quello di Daniel. Lui sorride, lei sorride.

Non me lo aspettavo. E’ stata una uscita magistrale. Non ero proprio in grado di immaginare un finale più positivo di questo. Grazie.

Capitolo 10: Postumi

Una bella giocata non finisce quando si ripongono i dadi. Gli strascichi si portano avanti per ore, a volte per giorni. Durante la serata abbiamo parlato e scherzato e abbracciato. Durante la notte ho sognato.

Non ricordo cosa succedesse, a parte una tempesta di sabbia e un computer e una tenda, nè chi ci fosse, a parte Mario Bolzoni (che comunque ci sta sempre bene in un sogno). Ricordo però chi ero, ed ero Meg. Che siano spoiler?

Durante il giorno dopo ogni tanto mi ritrovavo a rivivere le scene della giocata, che grazie al magico potere del nostro cervello sono sempre più ricchi di dettagli mai espressi. Mi piacerebbe poter disegnare certe scene, ma son più capace con le parole che non con le forme.

Mi piacerebbe scendere di nuovo sulla terra come Meg. Sto immaginando cosa dire, di cosa parlare. Farle scoprire le pesche, così come in questa giocata ha scoperto le arance. Farle arrembare una nave pirata, farle scoprire il fuoco con gli uomini primitivi. Vedere l’universo. Andare da qualcuno e chiedergli “Ti sei mai innamorato?”.

Mi è piaciuto scrivere questo fiume immenso di parole. L’ho scritto di getto senza rileggerlo, per cui ve lo sarete gustati con tutti gli inevitabili orrori di ortografia, grammatica e battitura. Quando ho riaperto il file dopo cena ho constatato con orrore quante volte dovevo girare la rotellina per riuscire a scrollarlo tutto. Ma vabbeh. L’ho scritto più per me che per voi. Mi rifarò scrivendo qualcosa per voi, prima o poi.

E se siete arrivati fin qua grazie. E’ bello condividere esperienze con qualcuno. Spero di giocare con voi, prima o poi. Bye Bye!

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