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« il: 2013-10-27 11:23:01 »
Per me nessun negoziante ha bisogno di un premio per sentirsi dire che Yu-Gi-Ho vende bene. Lo sa già. E premiare Yu-Gi-Ho non sarebbe più il premio che aiuta il gioco ad essere popolare, ma il contrario.
Inoltre, l'esempio non calza alla grande, perché Yu-Gi-Ho potrà non avere un gran spessore, però almeno *funziona*, non è una trappola, non inganna i suoi acquirenti.
Credo che D&D non sia un titolo di punta forte dagli anni '80. E che da allora, il cliente che ritorna per D&D sia uno contro nove che hanno smesso di tornare, e sono pronto a scommettere che sia un uomo tra i 30 e i 45.
Credo rientri nella mia definizione di scaltrezza anche provare ad aprirsi a nuovi target, perché questo, anche solo per motivi anagrafici, finirà con lo scomparire. Inevitabilmente, a un certo punto, continuare ad accanirsi su quello diventerà comunque la cosa cretina da fare.
(Per inciso, ci sarà davvero un'edizione italiana di D&D Next, dopo come si sono prosciugate le uscite per la 4a edizione? Chi dovrebbe farla?)
Un premio che aiuti a leggere cosa succederà dopo potrebbe anche aiutare.