Terza sessioneAbbiamo iniziato la nostra terza sessione parlando di altro. Poi siamo passati a fare il riassuntone della seconda sessione.
Ho detto ai giocatori che io ero pieno di idee e di mosse dei PNG per ogni evenienza, ma che non volevo dargli l’impressione di stargli troppo addosso e che non avessero la possibilità di sviluppare degli obiettivi come minotauri, al di là dei miei spunti. Per questo gli ho chiesto se c’erano delle scene che avrebbero voluto giocare.
Siccome ho visto che titubavano, ho chiesto ad Alberto come avrebbe voluto comportarsi col fiore di Ekoldore, che il suo minotauro aveva portato dalla giungla; se avesse voluto consegnarlo a Suree Empyreus o cosa. Lui mi ha detto che sì, avrebbe voluto consegnarglielo; io ho detto che allora questa era una scena da giocare, e abbiamo cominciato con quella.
Prima scenaSuree Empyreus era circondata da tre ancelle, che la pettinavano e la cospargevano di unguenti. Il Mantonero arriva; Suree lo guarda malissimo: sa che Kutilda Empyreus è morta mentre lui era con lei nella giungla; evidentemente lo ritiene responsabile. Suree manda via le sue ancelle e il Mantonero va a prendere il fiore di Ekoldore: le spiega cosa è successo nella giungla, ma mente; le dice che il fiore si è appassito alla fine (non che è stato lui a sabotarlo), ma che probabilmente tornerà vivo quando incontrerà una donna da sventrare.
Qui rifletto se questa è un’inflessione, ma non credo che lo sia, per cui non posso appellarmi ad essa per capire se Suree si fiderà o meno del minotauro. Devo prendere una decisione come game master, e decido che Suree non se ne intende di piante strane e che si fida del minotauro che, in fondo, ha fatto apparentemente quello che lei voleva.
Decido di spingere la situazione in avanti: Suree gli chiede di portare il fiore da Lube, in modo tale che questo le prenda il feto causandone la morte. Però il Mantonero si oppone: dice che lui è l’assistente di un cerusico e che conosce le piante; ha fatto quello che lei gli ha chiesto, ma quello che gli sta chiedendo ora va al di là delle sue mansioni. Suree è furibonda: si impone, gli intima di ubbidire.
Siamo a un’inflessione. Io metto dentro un token Coraggio (Suree è un’intrinseca con pensieri quid pro quo) e tre token No. Alberto mette dentro i suoi tre token Coraggio. Pessima scelta. Infatti, pesca due token No e due token Coraggio: “L’esito è umiliante. Diminuisci il tuo numero di Nome di uno”. Un disastro!
Giochiamo la scena con Suree che lo minaccia: o il Mantonero ubbidirà oppure gli renderà la vita un inferno e farà di tutto per escluderlo dalla tenuta. Lui vorrebbe reagire, ma abbassa lo sguardo e se ne va contrito e umiliato. Alberto dice che non è stato coraggioso: è palese. Mi dà un token Silenzio (adesso ne ha uno solo).
Seconda scenaNella scena successiva, il minotauro di Antonio sta tagliando una siepe della tenuta con delle cesoie di bronzo, quando gli si avvicina il minotauro senza nome anziano che abbiamo visto nelle due scene del congresso dei senza nome, alla fine delle sessioni precedenti. È preoccupato e gli vuole parlare. Gli dice che ha saputo delle sue interazioni con Lube (non la chiama così, ma «la quarantaquattresima moglie») e del fatto che si sia fatto cambiare di turno per stare vicino a lei; teme che lui la desideri e che stia per infrangere il Silenzio.
Il Pellechiara nega la cosa. Il minotauro anziano dice che molti giovani stanno prendendo esempio da loro e che la meschinità degli uomini sta dilaniando la casata di Susenyos Empyreus; teme che questo possa portare a soffrire i minotauri e i servitori della casata, coloro che sono più in basso nella scala sociale. Il Pellechiara gli dà appoggio e dice che la cosa preoccupa anche lui; propone di fare un’escursione nella giungla, loro due e gli altri minotauri della tenuta, per parlare di queste e ripristinare la loro armonia col Silenzio. I due si salutano con l’impegno di spargere la voce e andare nella giungla assieme.
Il Pellechiara è un leader: ricarica i suoi token Mente, (che tornano a tre) quando parla con un filosofo di questioni civili e culturali. Ho deciso tra l’ultima sessione e questa che il minotauro anziano è un filosofo, apposta per dare ad Antonio la possibilità di sbloccare questi recuperi. Tuttavia, adesso ha già tre token Mente, per cui non recupera nulla.
Terza scenaNella scena successiva dico ad Alberto che gli lascio il tempo di fare qualcosa prima di tornare alla carica, perché è mia ferma intenzione dare seguito alle parole di Suree Empyreus e farlo letteralmente bastonare da altri minotauri o servitori della casata. Alberto, però, dice che vuole andare a parlare col Pellechiara, per cui chiedo ad Antonio dove lo trova.
Lo trova mentre sta riponendo gli attrezzi da giardinaggio in un capanno. Il Mantonero gli dice cosa è successo con Suree Empyreus ed esprime le sue preoccupazioni. Il Pellechiara si sbottona: ora vede bene come gli uomini giochino con loro, compiano soprusi e li sfruttino. Parla apertamente e direttamente di fare qualcosa, di ribellarsi, dice al Mantonero che intende andare nella giungla con altri minotauri per coltivare il Silenzio e per parlare del ruolo dei minotauri, di come dovrebbero comportarsi. Dice anche che per lui i minotauri dovrebbero avere un nome. Il Mantonero dice che andrà con lui.
A fine scena, siamo tutti concordi: il Pellechiara ha desiderato, per cui Antonio mi dà un token Silenzio. Adesso anche lui ne ha uno solo.
Durante questa scena ho pensato a più riprese di far arrivare un gruppo di minotauri a cui Suree Empyreus aveva dato ordine di dare una dura lezione al Mantonero, ma ho evitato di farlo perché, da una parte, mi sembrava troppo presto e che avrebbe avuto molto più senso usare quello spunto dopo l’eventuale ritorno dall’escursione nella giungla; dall’altra, mi sembrava che avrei spezzato una interazione molto carica e significativa tra i due. Per questo non l’ho fatto.
Quarta scenaLa scena successiva si apre nella giungla. Controlliamo le regole per stabilire chi è il Primo sul manuale e scopriamo che entrambi i minotauri protagonisti hanno lo stesso numero di token Silenzio, per cui tocca a noi decidere chi sarà il Primo. Siamo convinti che il Pellechiara debba essere Primo, visto che è stato lui a volere fortemente questa escursione nella giungla.
Decido di usare il mio incontro pericoloso:
La giungla è particolarmente fitta e gli alberi di Itzel – le cui foglie, spesso, erano raccolte dagli abitanti del distretto di Dora per produrne delle spade – sono anneriti, rinsecchiti e privi di foglie. Su di essi, sono appollaiati molti Sousau, gli uccelli saprofagi con le ossa craniche a vista, che ti fissano. A un certo punto, cominci a sentire il terreno venire meno sotto i tuoi piedi: sei intrappolato nelle sabbie mobili! Vedi emergere attorno a te le ossa degli altri sventurati: ci sono diverse ossa umane, ma anche di minotauri.
So che ho frecce migliori nel mio arco, ma se non gioco adesso questo incontro, rischio di non giocarlo mai più. Mi sembra abbastanza buono per cominciare a impostare una situazione neutra e non troppo consequenziale ad altre situazioni che ho già avviato (come quella del minotauro che si è lasciato morire per non dover più combattere nella Guerra Eterna) o che non ho ancora avviato (come il filone legato a Vivinna Empyreus).
Siccome sono appena entrati nella giungla, devo anche provvedere a dare loro alcuni token, come previsto dalle regole. Facciamo un breve controllo e il Pellechiara ha un numero di Nome di uno, ma non ha token Nome, per cui provvedo a dargliene uno.
Poi descrivo loro la scena. Sono in sei: loro due, il filosofo anziano, il giovane soldato (l’altro minotauro che si è visto precedentemente nelle due scene del congresso dei senza nome), e altri due minotauri che lavorano alla tenuta.
A un certo punto, tutti e sei rimangono impantanati nelle sabbie mobili. Il giovane soldato è quello che sprofonda più di tutti: sia il Mantonero che il Pellechiara si muovono per soccorrerlo ma, a un certo punto, il Mantonero si avvicina al bordo delle sabbie mobili e afferra il tronco di un albero di Itzel secco: lo vuole lanciare in mezzo alle sabbie mobili, mentre il Pellechiara tenta di tirare fuori il giovane soldato, che ormai è completamente sprofondato dentro di esse.
Siamo a un’inflessione. Io metto dentro all’Urna tre token Teschio, Alberto gioca due token Coraggio e il token Vita. Pesca il token Vita, un token Coraggio e due token Teschio. Nell’Urna c’è ancora un token Coraggio e un token Teschio, il che significa che l’esito valido è: “Agisci fisicamente con abilità o sicurezza ottenendo un esito drammatico in tuo favore. Aggiungi un token Nome alla tua scorta”.
Il Mantonero fa uno sforzo enorme, ribalta il tronco in modo che ricada come un ponte sulle sabbie mobili; il Pellechiara e tutti gli altri si aggrappano ad esso e si trascinano in salvo. Tutti sono impressionati e riconoscenti verso il Mantonero, soprattutto il giovane soldato.
Congresso dei senza nomeLa sessione volge verso la fine, per cui passiamo al congresso dei senza nome. Siccome i due minotauri senza nome che avevamo visto nei due congressi precedenti sono parte dell’escursione nella giungla, Alberto e Antonio decidono di concentrarsi su altri minotauri: si tratta dei lavoratori di un acquedotto che porta l’acqua alle tenute degli empyrei del loro stesso distretto. Stanno discutendo del fatto che tutti i minotauri della casata di Susenyos Empyreus siano andati nella giungla per risintonizzarsi col Silenzio e per discutere tra loro di cose importanti. Questo avvenimento gli sembra nuovo e rivoluzionario: di solito loro vanno nella giungla da soli, dicono. Uno chiede all’altro: «Se il tuo leader ti chiedesse di andare tutti assieme nella giungla, tu lo seguiresti?». «No» gli risponde l’altro.
Chiudiamo anche quest’ultima scena. Siccome si sono concentrati sul minotauro di Antonio nel discutere di questioni civili o culturali, lui aumenta il suo numero di Nome di uno, portandolo a 2.
Considerazioni finaliFacciamo qualche chiacchiera a fine sessione. La sensazione è che la partita stia andando bene: i minotauri hanno giocato scene belle cariche, nelle quali hanno espresso le loro convinzioni e hanno fatto scelte tematiche. Alberto dice che, nonostante l’esito negativo della prima inflessione, non ha avuto problemi a giocare l’esito negativo; non lo ha trovato frustrante.
Io esprimo loro i dubbi che avevo nel presentare la situazione pericolosa che ho usato nella giungla, dicendogli che l’ho giocata ora per togliermela dai piedi. Sia Alberto che Antonio mi hanno detto che, per loro, quell’incontro aveva senso: giocando questa situazione pericolosa, ho messo involontariamente il focus sui minotauri e su come agiscono tra loro, che è una cosa interessante che non avevamo ancora visto. Se, invece, avessi usato un incontro che coinvolgeva situazioni in qualche modo connesse alle vicende di Dégringolade, avrei probabilmente tolto dal centro della scena le interazioni dei minotauri tra loro. Non ci avevo pensato e sono stato felice del fatto che una mia scelta che reputavo debole sia stata in realtà apprezzata per altre ragioni.
A questo punto chiudiamo davvero la sessione e ci salutiamo, perché si è già fatto tardi.