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Generale / Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
« il: 2012-04-03 20:22:42 »mi sembra un pelo eccessivo come paragone
Ehi! Non critichiamo chi alimenta il mio ego! È una faticaccia farlo crescere, cosa credete?
Giusto per non limitare questa mia visita-lampo sul forum a una sola riga di testo, dico la mia (poi sparisco di nuovo nell'ombra, anche se di gcg sento la mancanza).
A parte gli scherzi, mi sembra normale non venire ricordato. Me ne sono andato molto presto, per motivi legati allo studio, alla condizione di lavoro, agli spostamenti e...
vabbé, basta con le cazzate: me ne sono andato perché non sopportavo più Michele. E tra i tanti motivi per cui non lo sopportavo c'era proprio il fatto che mi sembrava sputasse nel piatto in cui mangiava: pubblicavamo giochi indie/new wave/whatever ma secondo lui dovevamo schifare altre case editrici come Janus o Narrattiva, per "strizzare l'occhio" all'Asterion, alla Wild Boar, etc. (con che scopo, poi, non l'ho mai capito). Io tiravo da una parte, lui tirava da un'altra: il risultato è stato quello di creare una casa editrice "a metà strada". Una che cercasse consenso un po' ovunque.
Eravamo un po' l'equivalente gdristico de "La Margherita" o di Casini (si, lo so, qui non si parla di politica, ma non ho voglia di autocensurarmi. Tanto svanirò di nuovo nell'ombra tra poco XD ).
Ma non mi convince molto l'idea che io e Michele siamo stati i fondatori della Coyote. Per quel che mi riguarda, è sempre stata la casa editrice di Davide e Iacopo. In fin dei conti, se loro non ci fossero saltati dentro, si sarebbe trattato di un esperimento fatto da due ragazzini nel tempo libero, durato meno di un anno e realizzato in maniera tutt'altro che professionale. Secondo me, la Coyote è divenuta una casa editrice a partire da Cold City. Ma sto andando OT.
Da compratore occasionale (credo di essere uscito dal giro ormai), penso di aver diviso i miei acquisti quasi in parti uguali tra le tre case editrici. Più che all'aspetto "fisico" di cui parlava Simone, mi baso sull'uso finale che farò del manuale stesso. Alcuni li compro perché sono curioso di vedere come hanno innovato il game design (Penny), altri li compro per sfruttarli impunemente alla Holden (coff coff Spione coff coff Il gusto del delitto coff coff Contenders coff coff), ma sono pochi quelli che compro perché so che li giocherò di sicuro (di recente, solo AW).
Da qualche tempo, la voglia di acquistare nuovi manuali mi è passata, proprio perché non so più che farmene. Di alcuni conosco le meccaniche da tempo ( 3:16 lo avevo provato poco dopo la sua uscita, anni fa, e mi aveva annoiato. Non so se nel frattempo sia cambiato), altri non riesco a sfruttarli sul lavoro (tipo Shock -la fantascienza in Italia non gode di buona salute-), altri ancora so che non li giocherò mai (Le Mille e Una Notte).
Se da una parte vorrei che uscissero più manuali, in modo da avere più possibilità di trovare qualcosa che posso usare, dall'altra mi dispiace non supportare le tre case editrici comprando tutto quello che propongono.
Io credo che il futuro riserverà sicuramente più spazio a Coyote. Ci sono molti giochi che meritano e che una volta provati lasciano sempre tutti a bocca aperta.
Ad esempio Covenant, ormai quasi dimenticato.
Me lo auguro di cuore. Sia perché mi dispiacerebbe vedere la Coyote chiudere, sia perché in Covenant, a distanza di anni, continuo a crederci (su questa affermazione sono di parte: sono cresciuto a pane e cospirazioni farlocche, che volete farci XD )