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Chiacchieriamo => Generale => Topic aperto da: Iacopo Frigerio - 2012-04-02 22:17:37

Titolo: Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Iacopo Frigerio - 2012-04-02 22:17:37
Attendo ormai da un anno e mezzo Committee, dopo quella famigerata partita all'Arconate 2010, e ormai comincio a sostenere che quel gioco cominci a sembrare il Duke Nukem Forever dell'editoria italiana. Per lo meno Duke Nukem alla lunga è uscito, dunque spero che tale sia anche la sorte di Committee.

Beh... Del gioco possediamo i diritti e io sono uno degli assoluti estimatori del gioco, tanto che ne ho voluto riprendere una delle meccaniche (per studiarla) in un gioco che ho scritto.
Ma ci sono problemi legati alla vita reale.
Innanzi tutto siamo la metà dei Coyoti di due anni fa (metà esatta, perché al momento Vito sposato e ancora in aura di nozze conta mezzo), quindi è più difficile lavorare a più cose contemporaneamente.
Poi c'è un problema di uscite, magari lo penso solo io, ma in pochi anni sono usciti troppi giochi, un ingolfamento del piccolo mercato di casa nostra, molti non riescono a comprare tutti i giochi che vorrebbero e, dovendo scegliere, cominciano dai più importanti e famosi.
Questo ci porta a due conseguenze, la prima è che Coyote ha pochi soldi perché, lo dico senza vergogna, Contenders e Hot War hanno venduto davvero molto poco. Il che significa che, i pochi soldi che riusciamo a raggranellare li possiamo investire solo su un prodotto alla volta; la seconda è che vogliamo (e siamo costretti) a fare pochissime uscite, una sola importante all'anno, per non contribuire ulteriormente all'ingolfamento e perché altrimenti facciamo il passo più lungo della gamba.
Il che ci porta a "cosa scegli?", abbiamo, come contratti importanti rimasti, 3:16 e Committee. Quale scegli? Io ho scelto 3:16 per i seguenti motivi:
-Si tratta di un gioco più famoso
-Si tratta di un gioco che potenzialmente può accogliere più bacino di mercato, quindi potenzialmente vendere di più
(e questo mi serve come l'ossigeno, perché di guadagnare me ne frego, sono un associazione, ma ora sono davvero in rosso....)
-Avevo una persona dello staff disposta a occuparsi volentieri di 3:16 e nessuno di Committee (Io, quest'anno ho deciso di fare un passo indietro, coordino e organizzo che è già un lavoro estenuante per uno solo, ma non ho voglia di tradurre, perché ho deciso che sono un gamedesigner e voglio continuare a fare ciò che mi è più caro).
-3:16 verrà impaginato da Gregor stesso e i disegni aggiuntivi saranno procurati da lui
-Committee è completamente da reimpaginare e ridisegnare, un lavoro intenso, esattamente come per Contenders.

Quindi, senza imbarazzo ti dico che
- Committee non uscirà da qui a un anno, una data plausibile è Lucca 2013
- Non ho intenzione di far firmare altri contratti di traduzione, se non quelli in essere, prima di aver pubblicato anche Committee
- Committee uscirà solo se 1- Hot War comincerà a vendere un po' (non dico tanto ma almeno arrivare a 100 copie, questa situazione è imbarazzante per me e per le mie capacità, per un gioco così) 2- 3:16 andrà bene e contribuirà a risistemare economicamente Coyote. Altrimenti, con tutta probabilità, non solo Committee, ma tutta Coyote chiuderà i battenti per evidente inabilità.
- Da questo discorso sono esclusi i giochi della linea Play Away (per cui, dovrà uscire un gioco a Lucca 2012, uno a Play 2013 e uno a Lucca 2013)
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: il mietitore - 2012-04-02 22:51:40
Si beh, sospettavo che ci fossero ben chiare motivazioni circa il ritardo.


Questo rende tutto sempre più simile a Duke Nukem :\
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Hoghemaru - 2012-04-03 00:33:59
per quanto mi riguarda le mie copie di hot-war e solipsist sono già dal mio negoziante di fiducia in attesa di essere prese ;)

spero che questa brutta situazione sia solo temporanea, per quanto mi riguarda il mio contributo prendendo i manuali cercherò di darlo
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Moreno Roncucci - 2012-04-03 01:19:14
Questo ci porta a due conseguenze, la prima è che Coyote ha pochi soldi perché, lo dico senza vergogna, Contenders e Hot War hanno venduto davvero molto poco.

Questo mi meraviglia abbastanza: prescindendo completamente da ogni altra considerazione, e parlando solo del "colore" (che di solito è quello che fa vendere), se effettivamente il pugilato non so quanto "tiri", il colore di Hot War (zombie, mostri, post-apocalisse in un passato alternativo, etc.) mi pareva molto più "vendibile".  Con un colore simile "Sine Requie" ha venduto parecchio e negli USA Hot War credo abbia venduto molto più di Cold City, e poi, a dimostrazione del suo appeal generale, ha preso due nomination agli Ennies (che sono premi che di solito premiano D&D e simili, o al massimo Dresden Files).

Se non ci sono altri fattori (che non conosco) le spiegazioni che mi vengono in mente sono due: o c'è davvero un eccesso di uscite che frantuma la base degli acquirenti (e in questo caso il calo dovrebbe essere più o meno generalizzato), o nel mercato "indie" italiano il tipo di colore che fa vendere di più i gdr classici è controproducente...
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Iacopo Frigerio - 2012-04-03 02:37:49
sarebbe da parlarne a voce, perché io credo sia frutto di un fenomeno complesso.
Ma i primi problemi sono due, uno è la poca conoscenza che si ha di Coyote, siamo veramente poco conosciuti (e questo problema ha molti padri: la mancanza di un sito, una davvero discontinua capacità di comunicazione con l'esterno, la mia scarsa capacità commerciale, la mancanza di fans che facciano da traino e zoccolo duro, l'essere arrivati per terzi, sia nel mercato, sia ai concorsi, l'aver puntato su un prodotto scommessa [i prodotti italiani] e su un prodotto poco conosciuto [i giochi provenienti dalle isole britanniche], sicuramente ce ne sono altri che non mi vengono al volo).
Anche in micro-sistemi, come il mercato indie italiano, vigono le medesime regole di marketing, una delle quali è il fenomeno brand e il nostro brand sarà comunque sempre più debole di Narrattiva e Janus, oltre ad essere esponenzialmente più debole per il mercato gdr più generale, quando competi con Asterion-Sine Requie.
Da una parte quindi per me a parità di soldi che uno ha preferisce comprare prima un Mondo dell'Apocalisse o Sine Requie o un Di cosa hai paura (e proprio per fenomeno brand e rinomanza [di marchio, di autore, di cultura]), dall'altra c'è una scarsa efficacia da parte nostra a raggiungere i potenziali clienti, intercettare il bisogno e trasformarlo in effettiva domanda.

Già qui nel micromondo GcG ho la sensazione (non i numeri, è solo istinto) di aver avuto una rendita decisamente sottotono, ma oltre credo addirittura di essere quasi del tutto sconosciuto. E questo ci porta ad avere numeri che a 5 mesi dall'uscita ancora non sono arrivati a 50 manuali venduti.

(certo poi, Contenders è scarsamente vendibile per il colore, questo lo sapevo, ma ha anche costo di partenza diverso, gestibile)
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Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: vanphanel - 2012-04-03 02:56:44
Posso dire solo una cosa,che però non è molto in topic?Frequentando questo forum ho sempre avuto l'impressione che Narrattiva e , in misura minore, Janus, seguano un pò di più gli acquirenti dei giochi prodotti\tradotti da loro, e questo è anche un motivo di interesse da parte degli acquirenti. Faccio un esempio:Iacopo,quante persone conosci che ti hanno chiesto un consiglio su Solipsist? a quante avete dato risposta? Poi,ovvio,anche i numeri contano,e purtroppo ora ,come hai detto tu,per voi è anche più difficile.
Detto questo,e per non essere completamente OT, mi aggrego alle proposte di Hell for Leather e di Mouse Guard...
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Matteo Stendardi Turini - 2012-04-03 03:03:00
Ragazzi, siete un po' OT.
Siccome l'argomento è interessante e credo che qualche altro post e un thread a parte se li meriti (magari di qualcuno di Janus o Narrattiva, giusto per dare prospettiva alla cosa), chiediamo a un facilitatore di splittare, così si può continuare?
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: vanphanel - 2012-04-03 03:09:22
chiedo scusa per l'OT,e mi aggrego alla richiesta di split..
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Iacopo Frigerio - 2012-04-03 03:30:44
scusate... è un periodo che cause derive non volute... Si può splittare.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mr. Mario - 2012-04-03 06:09:38
Split eseguito. Iacopo, considerati thread opener, e fammi sapere se preferiresti un titolo diverso.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Patrick - 2012-04-03 11:21:29
una cosa mi sembra chiara: Dovete tutti comprare Contenders! :P
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2012-04-03 12:01:26
una cosa mi sembra chiara: Dovete tutti comprare Contenders! :P
Questo, sicuramente.


Poi, mi viene un dubbio atroce: non è che i giochi Coyote siano stati penalizzati perchè SEMBRANO troppo innovativi per i giocatori "I ♡ Parpuzio" e troppo tradizionali per i giocatori "I ♡ cose nuove"?
Almeno, questo è un "tranello mentale" in cui potrei essere caduto anch'io (infatti Contenders l'ho comprato, Solipsist l'ho scroccato, Hot War non mi "attizza" perché non percepisco "la novità da conoscere").
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Ezio - 2012-04-03 12:12:26
una cosa mi sembra chiara: Dovete tutti comprare Contenders! :P


Personalmente ho deciso di togliermi dall'imbarazzo e la scorsa Lucca ho preso TUTTO.
Ho iniziato da Narrattiva e ho finito a Janus prendendo ogni singolo manuale indie italiano mi mancasse (a parte i jeepform che proprio non mi interessano)
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Hoghemaru - 2012-04-03 14:00:41
una cosa mi sembra chiara: Dovete tutti comprare Contenders! :P

Personalmente ho deciso di togliermi dall'imbarazzo e la scorsa Lucca ho preso TUTTO.
Ho iniziato da Narrattiva e ho finito a Janus prendendo ogni singolo manuale indie italiano mi mancasse (a parte i jeepform che proprio non mi interessano)

idem, adesso che ho trovato un rivenditore affidabile a cui ordinare i manuali un po' alla volta li prenderò tutti!

inoltre ho già preso accordi con due negozianti che conosco per fare delle demo mano a mano che prenderò confidenza con i vari giochi, sperando di pubblicizzarli un po' nella mia zona perché i giochi NJC non sanno neanche cosa siano...

mi piacerebbe fare di più, ma non saprei come
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Dairon - 2012-04-03 14:18:06
Mi manca Contenders.... per ora.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Patrick - 2012-04-03 14:25:57
vieni a LudicAego ;)
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Dairon - 2012-04-03 14:29:00
surplus: voglia di giocare

want: giorni liberi dal lavoro  :P

Magari ne parliamo nel thread apposito, direi!

Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mirko Pellicioni - 2012-04-03 14:53:41
È da un pò che osservo da fuori il mondo dei giochi indie in italia anche se frequento i banchetti e sono amico di quasi tutti voi, e gli altri li conosco alemeno di vista.

La mia personalissima opinione è che a livello di questo ambiente si sia formato uno zoccolo duro di "sistemisti" e questo penalizza i giochi che sull'innovazione "tecnologica" non fanno il loro punto di forza.

Mi spiego.

Nelle varie discussioni anche recenti è emerso che molti che postano e lo zoccolo duro degli appassionati indie si sia rivolto a questi giochi per essere stufo e disgustato da giochi casomai carini come Color o premesse ma del tutto inadatti come regole. Inoltre lo stile delle discussioni e le forme con cui si pomuovevano i primi giochi puntavano molto sulle innovazioni e sui sistemi di gioco.

Questo ha portato alla formazione di un gruppo consolidato di acquirenti che basano le loro scelte, e sono spinti all'acquisto valutando i sistemi le meccaniche di gioco e l'hype che Narrativa a Janus danno a certi autori/prodotti.

Attenzione non dico che questi prodotti vengano sopravvalutati, anzi sono tutti giochi a dir poco eccellenti, ma di fatto il compratore medio di indie è pprtato per forma mentis a chiedere e pretendere prima l'innovazione "tecnologica" e poi scegliere altri aspetti del gioco.

Dall'altra parte invece i giocatori "normali" passatemi questo brutto termine, che ancora non sono addentro a queste dinamiche, vedono i giochi indie come "strani giochi d'elitè" e si tengono a distanza preferendo le rassicuranti illustrazioni di un Pathfinder o di un Sinerequie, che offrono molta emozione a scapito del sistema nudo e crudo.

Coyote da questo punto di vista sta letteralmente nel mezzo, da una parte non ha dato risalto alle meccaniche dei suoi giochi come fanno  Narr. e Janus, casomai avendo giochi eleganti e belli ma non tanto innovativi (da questo punto di vista), soprattuto non scritti dai game designer di riferimento e iconici del momento.

Dall'altra si è sempre messa, anche nelle collocazioni alle fiere, a fianco a Narr. Janus e quindi per me allontana quell'altro bacino di utenza potenziale che ricordiamo si è comprata 100o e passa manuali del Sine!!!!!

Questo non può che essere oggettivamente penalizzante.



Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2012-04-03 15:31:18
Ecco, Mirko ha detto quello che volevo dire io, ma meglio. Fanmail.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mar - 2012-04-03 16:07:13
Se posso aggiungere una considerazione da lettore curioso del forum.
Mi pare che i giochi narrattiva o janus siano più rappresentati nel forum (actual play, commenti, ...) da ben prima della pubblicazione creando così davvero un sacco di curiosità e aspettativa non tanto (o non solo) legata all'importanza dell'autore ma anche al fatto che ci si è già fatti una buona idea di come va il gioco, di cosa ci si può giocare, dei punti di forza e debolezza.
Così, per dire, se domani Narrattiva dicesse che pubblica Monsterheart (o Do!, per dire), penso che lo prenderei.
Io sono sicuramente un lettore disattento, ma non mi sembra che lo stesso si possa dire di Hot War.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mauro - 2012-04-03 16:21:49
di fatto il compratore medio di indie è pprtato per forma mentis a chiedere e pretendere prima l'innovazione "tecnologica" e poi scegliere altri aspetti del gioco
In generale non so, ma per quanto mi riguarda non è così: io non pretendo l'innovazione, ma voglio un sistema che mi piaccia e che funzioni.
Ho giocato a Mirabilia e Thou Art But a Warrior (che ho anche comprato), che di fatto sono Polaris (come cuore meccanico).
Sto giocando ad Apocalypse Galactica e voglio giocare a Monsterhearts (comprato), che di fatto sono Apocalypse World (come cuore meccanico).
In nessuno di quei giochi c'è particolare innovazione, di fatto prendono il cuore meccanico di un altro gioco e lo adattano (quale più, quale meno). Però ci ho giocato (o ci vorrei giocare).
Il mio problema, con alcuni dei giochi di Coyote... è che non mi piacciono (o non mi dicono nulla).
Solipsist, per esempio: prima o poi dovrò provarlo meglio, magari una demo completa a qualche manifestazione, ma nell'unica sessione che ho giocato il sistema (o, meglio, la parte di esso che ho visto) non mi è piaciuto. Il colore, sì; il sistema, no.

Per quanto riguarda Hot War, in parte immagino paghi lo scotto del costo: Iacopo voleva fare un'edizione figa, e l'ha fatta; però costa 32 €. E come materiali li vale anche, il punto è che può allontanare i clienti. È come aver fatto un'edizione deluxe, senza quella base.
E se un Solipsist (18 €) posso pensare di prenderlo comunque per sostenere la Coyote... Hot War costa quasi il doppio, l'acquisto "per la causa" diventa più difficile.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Iacopo Frigerio - 2012-04-03 16:29:55
Posso dire solo una cosa,che però non è molto in topic?Frequentando questo forum ho sempre avuto l'impressione che Narrattiva e , in misura minore, Janus, seguano un pò di più gli acquirenti dei giochi prodotti\tradotti da loro, e questo è anche un motivo di interesse da parte degli acquirenti. Faccio un esempio:Iacopo,quante persone conosci che ti hanno chiesto un consiglio su Solipsist? a quante avete dato risposta? Poi,ovvio,anche i numeri contano,e purtroppo ora ,come hai detto tu,per voi è anche più difficile.
Detto questo,e per non essere completamente OT, mi aggrego alle proposte di Hell for Leather e di Mouse Guard...

Dici una cosa vera, almeno sul lato di quanto io riesco a supportare. D'altronde tu stesso dai la risposta, se si fanno domande sui giochi Coyote, molto dipende dal fatto che io sia libero di rispondere. Ma d'altronde non è cambiabile più di tanto questa cosa, siamo pochi e sono l'unico dei tre che li conosce abbastanza bene tutti (ho fatto demo di tutti e al massimo, il problema è non ricordare bene le meccaniche se non rileggo il manuale da tempo).

Dall'altro punto di vista, a tutti gli effetti credo (a naso) che sia Michele che Claudia scrivano complessivamente meno di me, in realtà ricevi risposta da altri utenti del forum (che certamente possono essere vicini a Narrattiva, ma che non sono lo staff).
Se chiedi giochi Coyote, ci sono io, Davide è un altro che potrebbe rispondere con competenza su tutto o quasi, ma per gli altri utenti dipende dal caso, Korin e Mario su Contenders, Ezio o anche Mario su RavenDeath, Mario su Hell 4 leather.
Janus invece è effettivamente più pervasiva, proprio perché ha una base di addetti ai lavori più ampia :-)


Che poi, passo indietro, non è un mio atto di denuncia, è più una fotografia del momento, così come la vedo io. Già è incredibile come la situazione sia migliore del passato, ma non me ne lamento, cerco di analizzare, migliorare nelle cose che non so fare, cercare aiuti nelle cose che non saprò mai fare, tenere la testa bassa e lavorare e sperare che i limiti che mi porto dietro incidano il meno possibile :-)

Prima o poi, un giorno, non servirà che scriva io un post di supporto per giocare a Solipsist, proprio come ora non ce n'è bisogno per Cani o Apocalypse o Polaris :-)
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2012-04-03 16:44:56
Che si parli poco dei giochi Coyote è un dato di fatto.
Che fino all'anno scorso ci fosse una percezione strana tale x cui Coyote fosse (nella migliore delle ipotesi) il "parente povero" della Triade, è un altro dato di fatto; mi sono trovato più volte, anche su altri lidi a dover sottolineare l'esistenza di Coyote quando si parlava di giochi Indie.

Quale sia la causa di tutto questo... Mah... L'ha detto Iacopo: c'è TANTISSIMA carne al fuoco.
Questo fa sì che partano una serie di filtri necessari perché chiaramente non si può acquistare tutto, e di quei filtri ne state parlando.

Io credo che il futuro riserverà sicuramente più spazio a Coyote. Ci sono molti giochi che meritano e che una volta provati lasciano sempre tutti a bocca aperta.
Ad esempio Covenant, ormai quasi dimenticato.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Moreno Roncucci - 2012-04-03 16:54:55
Oltre a quello che ha detto Mirko, non è da dimenticare che Coyote, quando ancora non c'erano Iacopo e Vito (e Davide) fu fondata da Michele "Darkdrow" Dubini ponendosi praticamente in contrapposizione contro Narrattiva e Janus.  Con polemiche aperte nei forum sulla politica dei prezzi, sulle scelte di comunicazione e persino su the Forge.

La scelta di mettersi "a metà del guado" (anzi, di negare proprio che ci fosse una qualunque differenza fra un gdr tradizionale e un forgita) era quella voluta e su cui si era basata la comunicazione all'inizio. E i primi stand la Coyote li fece non con Narrattiva e Janus, ma con la Willboard di Luca Volpino.

E' facile parlare con il senno di poi, ma mi era parsa una scelta sbagliata sin dall'inizio. Mi pareva un mettersi in polemica con il proprio bacino naturale di pubblico, sperando di ottenere non so quale riconoscimento dai giocatori tradizionalisti che avrebbero dovuto far finta di non accorgersi che Covenant non era tanto simile a D&D.

Quando sono arrivati poi Davide e Iacopo mi sa che hanno ereditato le conseguenze di questi errori.

L'esistenza stessa di questi giochi è, oggettivamente, una polemica aperta contro il gdr tradizionale e l'idea che "un gdr deve essere fatto così" con "così"= "come si sono fatti tutti i gdr per vent'anni". A porsi a metà del guado non si evita la guerra, si viene semplicemente impiombati da entrambe le parti...

[crosspost con Iacopo e Davide]
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mr. Mario - 2012-04-03 17:39:53
con la Willboard di Luca Volpino.

Wild Boar
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Jah Messenger - 2012-04-03 17:51:59
Secondo me i problemi principali sono due:
1) Escono veramente troppi giochi :-\ ...figuratevi che tra gli ultimi giochi che ho preso Misspent Youth e Gra Ranks non li ho ancora giocati nemmeno una volta e Covenant fa la muffa da troppo sulla mia libreria (mai giocato nonostante il color e il regolamento mi attirino na cifra)...poi io tendo a giocare molto con il mio pet game (del tipo che una partita su due gioco a Fiasco). E ci sono tanti giochi nuovi che mi piacciono che non compro perchè sono sicuro non ci giocherei; infatti ho deciso che prima voglio approfndire meglio Trollbabe e Ravendeath, farmi una stagione di Aips e poi inniziare a esplorare MY e GR. Forse poi comprerò altro.


2)I giochi coyote sono meno giocati in genere, anche se secondo me è una questione di marketing...Janus e Narrattiva si vendono meglio (sottolineo che intendo le case editrici, non i giochi).
Per esempio ciò che mi ha sempre trattenuto dal giocare Covenant è che non vi è nemmeno un Actual Play sul foro :'( ... infatti Hell 4 Leather lo giocherei molto volentieri, perchè saprei che troverei le info più facilmente chiedendo ma non si trova sui siti di vendita di gdr su cui vado io :'(


Penso che questo lo abbiamo tutti ben chiaro, del resto, visti i commenti in questo stesso topic


Ciao
Fil
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Fabrizio - 2012-04-03 18:12:06
Nessuno si ricorda mai di Dino "Nathaniel" Tappatà quando si parla di fondazione della Coyote, tutti si ricordano solo di Michele :P
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Niccolò - 2012-04-03 18:31:49
Citazione
Quando sono arrivati poi Davide e Iacopo mi sa che hanno ereditato le conseguenze di questi errori.

+1
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Niccolò - 2012-04-03 18:33:14
Nessuno si ricorda mai di Dino "Nathaniel" Tappatà quando si parla di fondazione della Coyote, tutti si ricordano solo di Michele :P

Dino ha infatti abbandonato prestissimo. E sospetto per ragioni collegabili al discorso di Moreno. Ma potete chiedere meglio a lui, se volete.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Fabrizio - 2012-04-03 18:36:33
Nessuno si ricorda mai di Dino "Nathaniel" Tappatà quando si parla di fondazione della Coyote, tutti si ricordano solo di Michele :P

Dino ha infatti abbandonato prestissimo. E sospetto per ragioni collegabili al discorso di Moreno.
Più o meno erano quelle, anche se il suo discorso era più sulla qualità dei manuali e la loro vendibilità rispetto a quelli di narrattiva/janus.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Salkaner il Nero - 2012-04-03 18:44:07
Nessuno si ricorda mai di Dino "Nathaniel" Tappatà quando si parla di fondazione della Coyote, tutti si ricordano solo di Michele :P

OT è il destino dell'altro: è in compagnia di Dave Arneson, Steve Wozniak, Paul Allen, David Filo, Luca Iennaco, Pier Giorgio Paglia...
 
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Francesco Berni - 2012-04-03 18:53:34
mi sembra un pelo eccessivo come paragone :P
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mirko Pellicioni - 2012-04-03 19:15:17
Di sicuro l'eccesso di titoli al momento fa fare a molti corto circuito. Anche se è vero cheu n GDR nuovo costa meno di un tradizionale con le sue infinite e inutili espansioni, il tempo di gioco è quello che è per cui molti giochi rimangono nella wish list senza essere comprati, almeno non subito!
Ad esempio, non me ne vogliano i ragazzi di janus, io ho saltato parecchi loro giochi per questo motivo, non è che non sia curioso di provarli, ma ho la libreria piena di altri giochi prima e per giocarli bene ciascuno di loro richiede tempo.

Senza dubbio il marketing è vincente in questo momento catturando la curiosità del pubblico e facendo leva sulla fama di certi autori, che a ragione, sono diventati un punto di riferimento!

Ottima quindi per me l'idea di Coyote di concentrarsi su i vecchi titoli, rilanciandoli, e di non esagerare con le novità.

Faccio poi una provocazione, in senso buono, non bisognerebbe comunque tutti pensare ad espandere il bacino di giocatori indie? Perchè ad occhio fiera dopo fiera mi pare che siamo più o meno sempre gli stessi e invece ci sono potenziali giocatori la fuori che bisogna assolutamente raggiungere!!! ;D
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2012-04-03 19:38:18
Di sicuro l'eccesso di titoli al momento fa fare a molti corto circuito. Anche se è vero cheu n GDR nuovo costa meno di un tradizionale con le sue infinite e inutili espansioni, il tempo di gioco è quello che è per cui molti giochi rimangono nella wish list senza essere comprati, almeno non subito!
Ah, ecco... mi sentivo strano io ad essere così indietro. Oh, mica tutti fanno di lavoro i guardiani del faro e possono portarsi i manuali da leggere là (ogni riferimento NON è casuale :P ).

Ho in testa un post sull'argomento da parecchio, ma non ho mai il tempo di ritagliarmi la mezz'ora per scriverlo. E ormai è "bruciato" da quello che dici tu qui. Tanto meglio, un pensiero in meno.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: rgrassi - 2012-04-03 20:02:20
Faccio poi una provocazione, in senso buono, non bisognerebbe comunque tutti pensare ad espandere il bacino di giocatori indie? Perchè ad occhio fiera dopo fiera mi pare che siamo più o meno sempre gli stessi e invece ci sono potenziali giocatori la fuori che bisogna assolutamente raggiungere!!! ;D


Io ne faccio pochi (10-20 ad evento) ma solitamente sono facce (per me) sempre nuove. :)
Rob
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Niccolò - 2012-04-03 20:19:16
Faccio poi una provocazione, in senso buono, non bisognerebbe comunque tutti pensare ad espandere il bacino di giocatori indie? Perchè ad occhio fiera dopo fiera mi pare che siamo più o meno sempre gli stessi e invece ci sono potenziali giocatori la fuori che bisogna assolutamente raggiungere!!! ;D

vuoi una provocazione più cattiva?

te ne do due

1) come speri di trovare nuovi appassionati alle fiere di boargamer e giocatori di ruolo? questi giochi non fanno per loro!
2) credi che tutti i nuovi giocatori di ruolo di questi giochi vengano alle fiere di gdr e boargames? rileggiti il punto 1)!
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: il mietitore - 2012-04-03 20:55:50
credo anch'io che ci siano di mezzo una serie di filtri. Persino io che sono tirchio da fare schifo ad ogni Lucca finisco per spendere un botto di quattrini (con somma delusione del sottoscritto), il che è indice del fatto che di roba da comprare ce n'è troppa (ma vi prego, non diminuitela, che poi cominciamo a lamentarci del contrario).


NON credo che le basse vendite siano imputabili ad una "ricerca meccanica" da parte dei giocatori di bomboloni alla crema. Per quanto dal punto di vista innovativo giochi come Penny o Fantasmi Assassini siano dei "calci nei coglioni", non è che Covenant o  Cold City/Hot War rimangano indietro. Anzi, i giochi meno innovativi dal punto di vista meccanico (e non per questo meno divertenti, intendiamoci) credo siano nel catalogo Janus. Penso a LSDS (ricordo un post del Vellu che lo accusava pure di avere la regola zero), Esoterroristi con tutta la compagnia Gumshoe (che di fatto sono tradizionali riorganizzati in modo coerente), e NCAS (che per quanto possa ben essere sofisticato a livello di meccaniche di sicuro come impostazione è tradizionaleggiante).


Per cui, non credo ci sia diffidenza verso Coyote per questo motivo.


Tra l'altro non credo neanche si possa parlare di mancata pubblicità: Hot War è stato lanciato piuttosto forte; ricordo un concorso per la creazione dell'ambientazione italiana, che non so che seguito abbia avuto, ma che mi pare sia stato pubblicizzato praticamente ovunque, compreso su GDRitalia che comunque ha un suo seguito e che come ormai ben sapete ignora Narrattiva e Janus, le quali invece navigano in acque ben più calme di Coyote.


Come dice Moreno ci sono state in passato delle scelte dubbie da parte di DD, scelte che hanno appunto fatto scappare a gambe levate il co-fondatore Nathaniel. Però boh, cioè: sono passati anni e vorrei sapere quanti qui ricordassero questo passato della coyote. E di sicuro l'acquirente medio non ne è a conoscenza. Per cui non credo che si stia ancora pagando lo scotto.


Sul sito... ni? al limite lo si potrebbe organizzare meglio, ma Coyote ha un blog esattamente come ce l'ha Janus. Solo narrattiva, delle tre, ha un sito.


Non saprei. Secondo me al limite si può parlare di colore. Per l'effetto che vedo sulle persone a cui ne parlo, i giochi Coyote per qualche motivo "caricano meno" rispetto a quelli janus e Narrattiva. Covenant mi piace un sacco e l'ho comprato, ma ancora non sono riuscito a giocarlo perchè la gente sembra demoralizzata quando gli parlo di certezze che vanno in frantumi. Cold City per lo meno è andato in sold out. Solipsist davvero, immagino sia figo ma il setting non mi dice proprio nulla, per quanto ne sappia poco. In breve, non ne so un cavolo, ma quel poco che so non mi ispira. Hot War arriva in un momento in cui a me personalmente il postapocalittico ha rotto i coglioni (non ha nulla a che vedere col fatto che non mi sia piaciuto AW), e non credo di essere il solo. Tra Gamma World, AW, i videogiochi seguiti a Fallout 3 che hanno rispolverato il genere (Fallout: New Vegas, Borderlands...) Hot War si ritrova in mezzo a un bel mischione che di sicuro non aiuta ad esaltarne le qualità...
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Simone Micucci - 2012-04-03 21:00:59
Io non credo sia un problema di troppi manuali che escono.
Non sono un esperto di marketing, ma non credo che un eccesso di scelta possa in qualche modo danneggiare l'affluenza di pubblico! Escono due, tre, quattro giochi fighi all'anno...e questo sarebbe un problema?

Uno dei problemi delle scarse vendite di coyote secondo me è anche nel risalto che hanno i suoi manuali. A me non attirano particolarmente. Come formato di manuale, come oggetto fisico.
Ho visto un sacco di gente ai tavoli di narrattiva fermarsi per guardare quelle cose strane, sfogliare la carta lucida di 1001notte, guardare il legno di LMVcP o il cuoio di CnV oppure la confezione di Montsegur.

A Coyote questo manca (a me, per esempio, fa questo effetto). Un formato strano o affascinante suscita la curiosità minima nelle persone per fare in modo che si avvicinino incuriosite...a quel punto quando si chinano a guardare un prodotto, avendo voglia di toccarlo e sfogliarlo, puoi tranquillamente dargli un pugno in testa e sfilargli i soldi prima che si riprendano cercare di farci due chiacchiere per aumentargli un pò la curiosità, fargli conoscere il tuo mondo ludico, magari farci una demo insieme.

Questo almeno è il problema che mi ha colpito in fiera. Per quanto riguarda la notorietà in internet secondo me Khana, Moreno e altri hanno esposto abbastanza bene il problema.

Però Jacopo io non lo considererei un tuo fallimento. Sono molto più interessato al lato game designer di Davide (che ora è libero ^^) e Jacopo che al loro lato editoriale. E penso che se le cose dovessero andare irrimediabilmente in vacca (chiusura di Coyote) tu avresti molto più tempo per sviluppare i tuoi progetti, presentandoti poi come indipendente, anziché come editore, e ricominciato a crearti dalla base un tuo bacino di appassionati, senza gli strascichi che la storia di Coyote si porta dietro.

È una cosa brutta che io non la veda così tragica?
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mirko Pellicioni - 2012-04-03 21:39:49
Bè però dagli ultimi interventi sembra proprio che sia un problema di marketing e di immagine (oggetti sbrilluccicosi e figih, hype sull'autore del momento ecc.) Se questo è vero mi rattrista sentirlo dire perchè allora provocatoriamente vi chiedo, quanto siamo distanti da i compratori di Parpuzio?

Aimè poco o nulla se la mettiamo così!

Non dovrebbe essere una sovracoperta in cuoio o un legno pirografato a fare le vendite.

È anche interessante notare che i meno innovativi giochi janus (non me ne volgiano) come Esoterroristi e Soci vendano parecchio sopratutto tra i meno vicini a GdG e che casomai giocano ancora tradizionale!!!

Bisogna stare attenti perchè alla fine si sta dipingendo un quadro preoccupante dove da una parte abbiamo compratori iper specializzati che parlano prima di dinamche di design che di gioco per scegliere il prodotto (quì dentro mi pare ce ne siano parecchi) oppure che vengono attratti dalla "scatola" del gioco.

Così un ottimi giochi come Solypstis o Hot War vengono chiarmaente fraintesi e snobbati da questi due grandi insiemi di potenziali clienti.

Hot War per esempio non è un gioco post apocalittico come AW o Sine ma proprio per nienete, ha atmosfere claustrofobiche e spicologiche gioca su relazioni e tradimenti e con l'orrore di una città assediata dalle mostruosità più varie. Il post apocalittico alla fine è lo sfondo su cui si sviluppano i drammi dei PG e dei loro oscuri segreti!

Eppure anche io ho sentito dire: ma tanto ho Sine oppure ho AW non me ne faccio nulla di una latro gioco apocalittico!

Fermo restando che le responsabilità di Coyote sulle vendite e la visibilità di un prodotto sono e restano loro, senza offesa chiaramente, bisogna riflettere sul fatto che alla fine ancora nonostante tutti i vari discorsi la scelta del gioco da comprare è molto legata all'emotività al gusto e sopratutto all'Hype del prodotto, bello o brutto poco importa!
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Dino Antonio Tappat - 2012-04-03 22:22:42
mi sembra un pelo eccessivo come paragone :P


Ehi! Non critichiamo chi alimenta il mio ego! È una faticaccia farlo crescere, cosa credete?



Giusto per non limitare questa mia visita-lampo sul forum a una sola riga di testo, dico la mia (poi sparisco di nuovo nell'ombra, anche se di gcg sento la mancanza).

A parte gli scherzi, mi sembra normale non venire ricordato. Me ne sono andato molto presto, per motivi legati allo studio, alla condizione di lavoro, agli spostamenti e...
vabbé, basta con le cazzate: me ne sono andato perché non sopportavo più Michele. E tra i tanti motivi per cui non lo sopportavo c'era proprio il fatto che mi sembrava sputasse nel piatto in cui mangiava: pubblicavamo giochi indie/new wave/whatever ma secondo lui dovevamo schifare altre case editrici come Janus o Narrattiva, per "strizzare l'occhio" all'Asterion, alla Wild Boar, etc. (con che scopo, poi, non l'ho mai capito). Io tiravo da una parte, lui tirava da un'altra: il risultato è stato quello di creare una casa editrice "a metà strada". Una che cercasse consenso un po' ovunque.

Eravamo un po' l'equivalente gdristico de "La Margherita" o di Casini (si, lo so, qui non si parla di politica, ma non ho voglia di autocensurarmi. Tanto svanirò di nuovo nell'ombra tra poco XD ).


Ma non mi convince molto l'idea che io e Michele siamo stati i fondatori della Coyote. Per quel che mi riguarda, è sempre stata la casa editrice di Davide e Iacopo. In fin dei conti, se loro non ci fossero saltati dentro, si sarebbe trattato di un esperimento fatto da due ragazzini nel tempo libero, durato meno di un anno e realizzato in maniera tutt'altro che professionale. Secondo me, la Coyote è divenuta una casa editrice a partire da Cold City. Ma sto andando OT.


Da compratore occasionale (credo di essere uscito dal giro ormai), penso di aver diviso i miei acquisti quasi in parti uguali tra le tre case editrici. Più che all'aspetto "fisico" di cui parlava Simone, mi baso sull'uso finale che farò del manuale stesso. Alcuni li compro perché sono curioso di vedere come hanno innovato il game design (Penny), altri li compro per sfruttarli impunemente alla Holden (coff coff Spione coff coff Il gusto del delitto coff coff Contenders coff coff), ma sono pochi quelli che compro perché so che li giocherò di sicuro (di recente, solo AW).


Da qualche tempo, la voglia di acquistare nuovi manuali mi è passata, proprio perché non so più che farmene. Di alcuni conosco le meccaniche da tempo ( 3:16 lo avevo provato poco dopo la sua uscita, anni fa, e mi aveva annoiato. Non so se nel frattempo sia cambiato), altri non riesco a sfruttarli sul lavoro (tipo Shock -la fantascienza in Italia non gode di buona salute-), altri ancora so che non li giocherò mai (Le Mille e Una Notte).


Se da una parte vorrei che uscissero più manuali, in modo da avere più possibilità di trovare qualcosa che posso usare, dall'altra mi dispiace non supportare le tre case editrici comprando tutto quello che propongono.


Io credo che il futuro riserverà sicuramente più spazio a Coyote. Ci sono molti giochi che meritano e che una volta provati lasciano sempre tutti a bocca aperta.
Ad esempio Covenant, ormai quasi dimenticato.



Me lo auguro di cuore. Sia perché mi dispiacerebbe vedere la Coyote chiudere, sia perché in Covenant, a distanza di anni, continuo a crederci (su questa affermazione sono di parte: sono cresciuto a pane e cospirazioni farlocche, che volete farci XD )
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Enrico Ambrosi - 2012-04-03 23:40:21
Se posso, da compratore compulsivo aggiungo una cosa: ad ogni evento a cui partecipo (Lucca e Modena di solito) compro un sacco di roba. In due anni ho tutto il catalogo janus, mi sto avvicinando alla metà di quello narrativa e ho iniziato con ravendeath dei coyote.
Compro tutti sti manuali perchè mi piace leggerli, disporli sulla mia libreria, vedere come è stato progettato un gioco. Lo considero il mio unico vizio (il comprare giochi in generale) quindi spendere per questo non mi crea problemi, anzi.

Purtroppo di tutti questi giochi ne ho provati poco più della metà e ne ho sfruttati pienamente pochissimi, forse solo Fiasco. Ovviamente mi dispiace (tantissimo) non poter giocare di più ma questo non mi impedisce di informarmi prima di ogni fiera e cercare di portarmi a casa quanta più roba possibile, risparmiando tutto l'anno le misere risorse che può avere uno studente. Dirò di più: credo proprio che aiuterò DED nel suo Kickstarter
(http://www.kickstarter.com/projects/476430982/dog-eat-dog?ref=activity (http://www.kickstarter.com/projects/476430982/dog-eat-dog?ref=activity)).

Però non tutti sono come me. Credo siano in tanti coloro che non comprano manuali non avendo la possibilità di usarli. Specie per chi ha risorse limitate o altri interessi a cui far fronte. I giochi nel catalogo delle tre "case" ormai sono molti e nonostante io sia felicissimo di ogni nuova uscita, conscio che prima o poi finirà nelle mie mani, a molti potrebbero non interessare, oppure come è già stato detto, limitarsi ai giochi più "famosi" e "pubblicizzati".
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Iacopo Frigerio - 2012-04-04 02:17:47
Questo thread dimostra quanto il fenomeno sia complesso (come dicevo) e mi dimostra anche una cosa che supponevo, ossia di quanto siano frammentate le immagini e le opinioni che ci sono in merito, tanto che, davvero, alcuni commenti sono contraddicenti tra loro.

Questo è sociologicamente interessante.
La cosa che un po' mi sorprende (e che discutendo ha colpito ancora di più Francesco) è che ci siano opinioni che vedono Coyote come un po' a metà del guado, che propone giochi nuovi sì, ma non così estremi...
Devo proprio trovare il modo di scardinare questa immagine, perché è davvero errata. Solipsist, Elar e RavenDeath sono giochi radicali, rivoluzionari e diversi, con meccaniche che sono "disorientanti" per quanto sono diversi e innovativi. Covenant e Contenders poi, sono molto sottovalutati (tra l'altro insieme li comprereste a meno di 30 euro), presentano meccaniche più in linea con la scena indie americana, ma al contempo hanno una forza nel coinvolgere il giocatore che chi non l'ha giocato, non è in grado di aspettarsi.
E sono tutti giochi che stanno a Unità Astronomiche di distanza dalle placide acque delle meccaniche tradizionali...

E devo sconfessare anche l'immagine di Cold City/Hot War, se vi fidaste un po' a giocarli, scoprireste davvero quanto sono molto diversi dall'essere basati su meccaniche tradizionali o banali (vero Patrick?).

Le mie analisi le avevo dettate all'inizio del thread, non c'è molto altro da aggingere da parte mia, solo la constatazione che mi sembra di notare più frettolosità di giudizio (o pregiudizio, considerando che nemmeno vengono provati e il che torna con il dato sintomatico che pochissimi utenti di gente che gioca si fermano a Play o Lucca da me per chiedermi di giocare i miei giochi, questo sì che è un campanello d'allarme importante) di quanto avessi supposto. Ci dovrò riflettere sù, per capire se è concepibile creare una strategia per affontare anche questo problema.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Giulia Cursi - 2012-04-04 09:23:07
Le mie analisi le avevo dettate all'inizio del thread, non c'è molto altro da aggingere da parte mia, solo la constatazione che mi sembra di notare più frettolosità di giudizio (o pregiudizio, considerando che nemmeno vengono provati e il che torna con il dato sintomatico che pochissimi utenti di gente che gioca si fermano a Play o Lucca da me per chiedermi di giocare i miei giochi, questo sì che è un campanello d'allarme importante) di quanto avessi supposto. Ci dovrò riflettere sù, per capire se è concepibile creare una strategia per affontare anche questo problema.

Voglio dire solo una cosa.

Dato che di tutti i giochi di Coyote ho provato solo Ravendeath parlerò solo di questo. Dunque a Play avrei voluto provare più giochi, ma devo ammettere che determinati gdr erano impossibili da fare in quella fiera casinara, quindi alcuni giochi interessanti vedrò di provarli attraverso altri canali. Ravendeath mi è piaciuto, vorrei giocarlo ancora perché la demo fatta con Mario mi ha solo mostrato un po' le potenzialità del gioco. Durante la partita comunque ho preso il manuale e l'ho sfogliato, cosa che faccio abitualmente. L'impaginazione è bella, la copertina interessante, ma in certi punti faticavo a leggere. Io non ho proprio una "vista d'aquila", per questo non mi va molto di comprare un manuale che mi fa' venire il mal di testa.
Poi non ho comprato Ravendeath, perché mi ero già finita il budget con altri giochi che aspettavo di avere (purtroppo le mie finanze sono limitate).

Ad ogni modo ho notato anch'io il problema del marketing, alcuni giochi per il loro formato non attirano proprio. Poi se Iacopo vuole approfondire posso parlargliene, ma è ovvio che un "profano" sia più attratto dalle copertine di cuoio, o dalle immagini inquietanti su NCAS...

Per chi li conosce è diverso, ma io ad esempio se non lo provo prima il gioco o non so che lo proverò subito non lo compro. Al momento non posso permettermi di spendere soldi per un manuale con il quale non giocherò. Purtroppo...
Però se un progetto mi intriga lo sostengo, per questo ho comprato Il Rosso e il Nero e se sabato tutti i miei amici mi danno buca, prendo Simo e ci colleghiamo su G+ per giocarlo.  >:(
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mirko Pellicioni - 2012-04-04 09:28:39
Aimè concordo anche con l'ultima opinione, è la dura legge di mercato e il marketing la fa da padrone anche nei giochi nuovi. Non basta avere un gioco di qualità bisogna anche avere una strategia di mercato che lo renda interessante.
Altrimenti resterà sempre una "seconda scelta" e in balia di quanti soldi uno ha nel portafoglio e con questa crisi c'è poco da stare allegri!

Nattattiva a Janus poi hanno avuto negli anni una politica molto agressiva (in senso editoriale) focalizzando molto il messaggio organizzando iniziative e facendo parlare molto di loro e dei loro prodotti, questo ha fatto si che i loro giochi siano sulla bocca di tutti e più conosciuti.

Questo ci insegna che un successo commerciale non dipende dalla qualità del de gioco ma da altri fattori!!!!
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Giulia Cursi - 2012-04-04 10:01:28
La qualità del gioco serve per veder tornare i clienti, se il prodotto merita ci sarà una continuità di acquisto.
Difatti a Play un mio amico Daniele ha acquistato Penny e Di Cosa Hai Paura, il primo gli era piaciuto e ci abbiamo giocato diverse volte, il secondo l'ha comprato "al buio" dopo averne solo sentito parlare al bancone. Questo è successo perché lui si fida di Janus, Fiasco gli è piaciuto, Shock ha delle buone potenzialità, quindi perché non fidarsi?


D'altro canto, pensa a chi per anni ha comprato manuali giganti da minimo €30 e ora si sente dire che con circa €20 in tutto può avere un gdr figo. Alcuni reagiscono bene altri sono tremendamente scettici, oltretutto se poi il manuale non ti suscita curiosità e anzi ti sembra pure costoso visto che a €10 in più puoi avere un manuale da 500 pagine rilegato in cartone con illustrazioni a colori... (Ho avuto riscontro di entrambe le opinioni quindi non parlo per teorie.)
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mirko Pellicioni - 2012-04-04 10:17:59
Io parlavo a parità di qualità visto che sinceramente non trovo che i giochi janus Narrattiva o Coyote siano qualitativamente diversi, semmai sono diversi per gusto del singolo gioco e giocatore.
Ma sono tutti ottimi e in grado di soddisfare il cliente!

Per cui alla fine sono altre cose che fanno vendere di più un gioco rispetto a un altro: il marketing, la confezione, il tam tam in internet ecc. Tutte cose che non hanno nulla a che fare sulla qualità del gioco.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Patrick - 2012-04-04 10:26:42
nota: questo topic si collega secondo me anche al discorso fatto quache giorno fa: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,6815.0.html
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Salkaner il Nero - 2012-04-04 10:36:06
In effetti da (ormai ex) markettaro quello che mi pare difetti un po' in Coyote è la comunicazione.
 
Certo va detto che Narrattiva schiera mediamente nomi + noti (fatte le debite proporzioni) e questo vuol dire molto.
 
Poi, devo essere sincero, non conosco abbastanza bene il mercato "clienti indie" per dire quali siano le leve che fanno presa.
 
(non fatemi parlare del mercato del "tradizionale" oppure mi autodeprimo)
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2012-04-04 11:05:31
Per cui alla fine sono altre cose che fanno vendere di più un gioco rispetto a un altro: il marketing, la confezione, il tam tam in internet ecc. Tutte cose che non hanno nulla a che fare sulla qualità del gioco.

Sono pienamente d'accordo a metà: sul BREVE, il marketing (che non è una parolaccia, a dispetto dell'immagine che ci danno Hollywood e Wanna Marchi) è più pesante. Ma sul lungo periodo, beh, abbiamo visto cos'hanno fatto i giochi "solo colore" al mercato, no? >_<
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Salkaner il Nero - 2012-04-04 11:14:18
Per cui alla fine sono altre cose che fanno vendere di più un gioco rispetto a un altro: il marketing, la confezione, il tam tam in internet ecc. Tutte cose che non hanno nulla a che fare sulla qualità del gioco.

Sono pienamente d'accordo a metà: sul BREVE, il marketing (che non è una parolaccia, a dispetto dell'immagine che ci danno Hollywood e Wanna Marchi) è più pesante. Ma sul lungo periodo, beh, abbiamo visto cos'hanno fatto i giochi "solo colore" al mercato, no? >_<

confremo che non sia una parolaccia... CMQ esiste anche il Marketing a lungo termine (poco sfruttato dai +, invero), che però non può prescindere dalal qualità del prodotto/servizio
 
(o quantomeno è difficile farlo senza, però c'è chi ci riesce, tipo MS)
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Lavinia - 2012-04-04 13:29:42
Secondo me il problema di marketing di Coyote è davvero bello grosso (sene parlava con Iacopo domenica a Play).

Anche togliendo il fattore "autore noto" e tenendo presente che tutt'e tre le case editrici hanno giochi di qualità dal punto di vista tecnico, c'è comunque una disparità che secondo me è dovuta in grossa parte al creare hype diffondendo il gioco PRIMA che esca in modo da avere persone che lo conoscono, che ne parlano su forum/facebook/g+/twitter/alle con, che lo fanno provare in giro ecc. Credo che Il Mondo dell'Apocalisse non avrebbe riscosso tanto successo nonostante l'autore e il vincere il BoS se non ci fossero state persone (ad esempio Ezio e Triex) che ne parlavano e che lo facevano provare da mesi. Il passaparola e i clienti soddisfatti rimangono la presentazione migliore per un gioco di ruolo.

3:16 l'ho provato in one shot e mi è piaciuto un sacco. Iacopo avrebbe intenzione di portarlo a INC, io vorrei portarlo a Gnoccocon (se riesce ad esserci Gregor come ha promesso meglio ancora) e vedere se è fattibile via hangout perché mi piace, credo abbia del potenziale e voglio che altra gente ci giochi. Vediamo se funziona ;)

Un altro problema è il banco vendita alle varie fiere. Come diceva Simone, avere cose che attirano è un pregio, e non certo perché non ci sia sostanza sotto: penso a tutte le persone che si avvicinano al banco di Narrattiva perché credono che Il Gusto del Delitto sia un giallo, Montsegur un boardgame o le copie deluxe di Cani agende o quaderni... spesso sono persone che nemmeno sanno cosa siano i giochi di ruolo, eppure qualcuno si interessa lo stesso e magari compra qualcosa. Anche Solipsist, Shock, Gioventù Bruciata attirano per via dei colori vivaci delle copertine, paradossalmente anche Polaris per via della sua diversità ed essenzialità risalta.

Non contiamo balle: se vai ad una fiera sei contento se fai giocare gente, ma anche se vendi manuali, sia perché così riesci a riprendere quello che ci hai investito, sia perché vuol dire che a quella persona il gioco piace e che probabilmente ci giocherà con altri, alimentando il passaparola di cui parlavo prima. È indubbio che quelli più scafati in fatto di pubblicità siano Claudia e Michele che hanno sempre delle belle trovate per attirare l'attenzione, ma anche piccoli tocchi possono fare la differenza: ad esempio io ora sto leggendo Hot War, e le immagini e parti di ambientazione sono davvero suggestive. Perché diamine a Play non c'era un manuale aperto sul tavolo che mostrasse una di queste immagini? Di sicuro avrebbe incuriosito più dei soli manuali chiusi (anche perché avrebbe aiutato a vincere l'imbarazzo avere un qualcosa che invita ad essere sfogliato). RavenDeath potrebbe prestarsi ad aggiungere decorazioni "in tema" al banco, e così via senza dover ricorrere a trovate dispendiose o poco pratiche.

Faccio poi una provocazione, in senso buono, non bisognerebbe comunque tutti pensare ad espandere il bacino di giocatori indie? Perchè ad occhio fiera dopo fiera mi pare che siamo più o meno sempre gli stessi e invece ci sono potenziali giocatori la fuori che bisogna assolutamente raggiungere!!! ;D
Questo non è per nulla vero ^_^ sia a Lucca che a Play ho potuto notare come tantissime facce nuove si siano interessate e abbiano comprato. La differenza è che molte di queste persone si limiteranno a giocare, magari faranno altri acquisti tramite i vari siti, ma molto difficilmente si presenteranno a più di 2-3 fiere/con l'anno o qui sul forum. Sono di fatto "casual gamers" a cui giustamente importa giocare e divertirsi, ma poco o  nulla di teoria e simili.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Giulia Cursi - 2012-04-04 14:17:23
Difatti io ho notato che in molti magari passavano, chiedevano info. su alcuni giochi poi ne compravano uno, quello che li aveva colpiti di più. Molti di questi magari non avevano nemmeno fatto demo.
D'altro canto se non si sponsorizza GcG come ci si può aspettare che le persone vengano a visitarlo? Però d'altro canto in fiera pensi a vendere e a parlare di giochi piuttosto che di forum.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Davide Losito - ( Khana ) - 2012-04-04 14:34:16
Rispondo a Lavinia:


Per Hot War c'era in previsione di avere anche il banner roller con il bellissimo disegno di Tazio che vedete in chiusura del manuale, e un manuale aperto su qualche documento finto-storico - tipo la maschera anti-gas o i cartelloni strappati con i messaggi sulla guerra - dentro ad un espositore, tipo teca trasparente, o anche solo appoggiato aperto... cosa tra l'altro fatta, in modo molto "grezzo" anche per Elar, nel 2009 (non c'era la teca, ma c'era un manuale "esposto" rialzato sugli altri).
Il lancio a Lucca, avevo previsto di farlo in CosPlay...


Il problema è che tantissime idee, su Hot War nello specifico e su altro successivamente, sono rimaste in sospeso per diverse ragioni, prima tra tutte il fatto che per tutto il 2011 c'è stata difficoltà da parte di tutti a conciliare gli impegni lavorativi con quelli editoriali.
Quindi il problema non è mai stata la mancanza di idee, o la mancanza di capacità nel realizzarle, ma la mancanza costante di tempo e la conseguente mancanza di ritorno dalle poche operazioni marketing che invece sono state lanciate.


Oppure, girato nell'altro senso, abbiamo sempre cercato di rimanere al passo con il numero di uscite di J e N, senza avere davvero le risorse (umane prima di tutto) per poter supportare davvero quel numero di uscite.
Un gioco all'anno, massimo due, era il target su cui ci dovevamo concentrare fin da subito.


Ma qui stiamo entrando in quel "discorso ampio" cui Iacopo ha accennato più di una volta e che, sinceramente, non credo sia il caso di portare su pubblica piazza ^^
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Niccolò - 2012-04-04 14:35:12
Io ho sempre sponsorizzato il corum in passato (e si vedeva) ma ultimamente non é piú (probabilmente giustamente) il luogo d'incontro di partenza per i giochi indie. C'é stata troppa diaspora, troppe defezioni. Manca un posto inclusivo (ma non troppo, non story games) dove mandare la gente a informarsi...
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2012-04-04 16:18:24
Io ho sempre sponsorizzato il corum in passato (e si vedeva) ma ultimamente non é piú (probabilmente giustamente) il luogo d'incontro di partenza per i giochi indie. C'é stata troppa diaspora, troppe defezioni. Manca un posto inclusivo (ma non troppo, non story games) dove mandare la gente a informarsi...

Proseguo qui con un OT:
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,6909.0.html
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Niccolò - 2012-04-05 11:41:55
Certo. Nei gdr, per ora, il marketing a lungo temine consiste in due scuole contrapposte:

1) coltivare il fanatismo producendo ottimi libri da leggere e collezionare
2) design focalizzato e giochi dall'impronta sociale non oppressiva
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: rgrassi - 2012-04-05 12:10:39
So di non rientrare nella elite, ma alla fine quei 700 e passa volumi li ho venduti pure io, i 200 e passa utenti registrati ce li ho e lentamente ma con soddisfazione grazie ai levity day sono riuscito a spiegare levity "in dettaglio" a più di 20 persone (nel senso che *teoricamente* dovrebbero essere in grado di usarlo da soli per i propri fini) e per la prima volta sto osando organizzare una levity con che, incrociando le dita, dovrebbe mettere al tavolo più di 10 persone (per il momento).
La mia 'politica' di marketing a lungo termine è fare in modo che, nel tempo, Levity non dipenda da me.
Spero molto in una contaminazione dell'idea di base in modo che porti a varianti ed idee sviluppate da altri. In questo senso, quello che sta facendo Rafman ed altri ragazzi in Sardegna sono proprio quello che spero.
Rob

Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Salkaner il Nero - 2012-04-05 12:30:00
La mia 'politica' di marketing a lungo termine è fare in modo che, nel tempo, Levity non dipenda da me.
Spero molto in una contaminazione dell'idea di base in modo che porti a varianti ed idee sviluppate da altri. In questo senso, quello che sta facendo Rafman ed altri ragazzi in Sardegna sono proprio quello che spero.
Rob

La prima riga, cme dire, no nbasta da sola a definire un'attività di MKG, ma è a dir poco fondamentale. Mi viene in mente un noto autore italiando di gdt che vende molto bene. Lui, no ni suoi giochi.  ;D
 
Sulla seconda, è il modello dell'open source. è quello che hai in mente, Rob?
 
 
Certo. Nei gdr, per ora, il marketing a lungo temine consiste in due scuole contrapposte:

1) coltivare il fanatismo producendo ottimi libri da leggere e collezionare

 
Intendi quei bellissimi libri, carini da vedere, che fanno bella mostra sugli scaffali, pieni di immagini figherrime (per lo più darkeggianti, ma non solo) con cui all'occorrenza puoi anche giocare di ruolo?  *EG*
 
 
CMQ si, X tornare all'inizio, al di là dei minigiochi (sempre utili e graditissimi, e spero di accattarmi una copia la prima volta che ci vediamo dal vivo (purtroppo ho mancato play) (si possono prenotare?)  forse ridurre le uscite annue potrebbe essere una buona cosa...
...e poi, sicuramente creare il "circolo virtuoso di fan", ma questo non è semplice...
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: rgrassi - 2012-04-05 12:45:05
Spero molto in una contaminazione dell'idea di base in modo che porti a varianti ed idee sviluppate da altri. In questo senso, quello che sta facendo Rafman ed altri ragazzi in Sardegna sono proprio quello che spero.
Rob

Sulla seconda, è il modello dell'open source. è quello che hai in mente, Rob?
 


Sin dall'inizio ho sempre presentato Levity come un 'nucleo' di regole. Nik lo chiama toolbox.
La mia politica è:
- Potete usarlo per derivare i vostri giochi.
- Se volete mettere il 'bollino' Levity devo prima leggere il manuale ed approvarlo.
- Se si vuole fare un uso commerciale chiedo di devolvere qualcosa in beneficenza.


Non so se coincida con l'open source.
Purtroppo o per fortuna, non vivo con i gdr/gdn.
Quello che vorrei è che si diffondessero e contribuissero a creare un ambiente di gioco sano e inclusivo per giocatori di tutte le età e con qualunque esperienza, che potrebbero trovarsi a giocare allo stesso tavolo e che possono contribuire in modo diverso alla creazione di storie immaginarie, con preparazione zero.
Rob

[/quote]
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Danilo Moretti - 2012-04-07 11:05:29
Il marketing gioca un ruolo importante assieme alla pervasività distributiva di un gioco e se un editore non ha le risorse (economiche) per garantirsi “presenza ed evidenza” non c’è “gioco dell’anno” che lo possa salvare.

La visibilità/credibilità in forum e il web in generale è anche contaminata da una certo “conflitto di interessi” dove l’autore è spesso l’editore, l’editore è spesso l’opinion leader, l’opinion leader è spesso l’autore. Intendiamoci non è un problema dei giochi indie in quanto tali ma dell’editoria ludica locale, solo che nel caso degli indie il peso si avverte maggiormente perché per loro natura basano molto del loro successo attraverso metodi di promozione peer-to-peer (hype su forum, demo a manetta in fiere ecc).

Mirco ha ragione quando dice poi che Janus e Narrattiva hanno maggior successo anche grazie a una politica editoriale più aggressiva, perché diciamolo se ci allontaniamo dal modello imperialista/capitalista di vendita D&D (un manuale x 20 espansioni) per poter far vivere un editore c’è bisogno di titoli nuovi e in campo indie i titoli nuovi devono essere per forza nuovi giochi “base”, che però sono quelli che richiedono un maggiore investimento di risorse per essere lanciati e supportati nel medio termine (almeno il primo anno di vita). Se l’editore non è robusto e non ha le risorse monetarie adatat alla lunga ciò porta al collasso.

Questa peculiarità dei titoli indie (unita al fatto che in genere non sono fatti per campagne seriali, ma prediligono l'instant play-instant quit) fa sì che sia ancora più difficile far sedimentare un gioco abbastanza a lungo per dargli tempo di crearsi una basa popolare “emancipata” dall’ambiente forum/amici/opinion leader, specialmenet se tre mesi dopo arrivano nuovi titoli a spartirsi la stessa medesima (e minuscola) torta.

Senza questa "Base popolare" un editore ha sempre un esistenza travagliata.
Titolo: Re:Situazione di Coyote e mercato italiano del gdr [Split da: I giochi che vorrei in Italia]
Inserito da: Antonio Caciolli - 2012-04-07 11:41:51
Credo che Il Mondo dell'Apocalisse non avrebbe riscosso tanto successo nonostante l'autore e il vincere il BoS se non ci fossero state persone (ad esempio Ezio e Triex) che ne parlavano e che lo facevano provare da mesi. Il passaparola e i clienti soddisfatti rimangono la presentazione migliore per un gioco di ruolo.


lo credo anche io ...
io all'inizio compravo tutto ma adesso visto che la polvere sta facendo i chili sopra i manuali ho deciso di smettere con l'acquisto compulsivo. Ora ad esempio credo che tantissimi manuali siano ottimi ma se devo scegliere probabilmente giocherò e comprerò quelli che mi balzano di più agli occhi e di cui leggo pareri più entusiastici. Credo che l'avere una banda narrattiva dotata di magliette e che gioca a mille giochi e prima di farli uscire ne parla in migliaia di post mi pare molto funzionale come pubblicità per convincermi a prendere un manuale piuttosto che un altro.


Inoltre benché abbia trovato Hot War un manuale bellissimo (anche se il gioco non mi piace molto) quasi tutti i manuali che ho preso di coyote (Ravendeath in primis) hanno una qualità decisamente inferiore di quella delle altre due case ... imho


questo può essere compensato dal prezzo forse ma forse anche no ... senza contare possibili sconti fatti sui manuali ... sinceramente per me non è mai un problema di prezzo del manuale ma della soddisfazione nel possederlo e poi nell'usarlo... se devo pagare poco allora meglio i pdf che me li stampo al lavoro :)