Gentechegioca

Gente Che Gioca => Sotto il cofano => Topic aperto da: Ivano P. - 2010-06-29 10:55:41

Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-06-29 10:55:41
Salve a tutti
Sto scrivendo un articolo sulla situazione del GRV/LARP in Italia e necessito della vostra collaborazione.
Alcuni di voi si saranno accorti che l' ambiente del LARP italiano è grosso modo diviso in tre scuole di pensiero. Altri proprio non se ne sono accorti perché la divisione in vari casi sconfina col non considerarsi  o col non sapere proprio della reciproca esistenza.
La divisione è soprattutto a carattere "sociale" ci sono delle differenze nelle tecniche usate per giocare ma non bastano a definire una o l'altra scuola di pensiero.

Quello che mi serve decidere assolutamente per l'articolo è un nome per ogni "filosofia" "setta" Scuola di pensiero".
E invece di decidere arbitrariamente io ritengo più interessante basarmi su riscontri con chi si sente maggiormente legato a una o l'altra scuola.
Vorrei che decideste il nome per la scuola a cui vi sentite più affini, motivando il perché.
Detto questo criticate pure  quanto scrivo sotto,  più riscontri ho meglio è.

L' ordine con cui verranno esposte le tre scuole è  basato sull'attuale diffusione, se la prima ha 1000 giocatori, la seconda ne ha 600 e la terza 50, non dispongo di stime esatte e vado a spanne.
Non nego la possibilità esistano varianti. E ci sono vari punti di incontro come live che prendono tecniche tipiche di due scuole. *Di queste parlerò nell'articolo ma non sono rilevanti qui*.


La scuola più diffusa, nata dal genere fantasy ma ormai pesantemente sdoganata a fantascienza, Cyberpunk, Pulp e altro.

Possibili nomi: Boffer larp, fantasy type, real action larp, ad azione ininterrotta

Caratteristiche:
-Utilizzo di armi innoque
-Utilizzo di trame a più livello
-Convinzione che un live con tanta gente sarà automaticamente migliore perché si svilupperanno autonomamente più trame.
-Azione ininterrotta, in nessun caso salvo emergenze è ben vista l' interruzione del gioco
-Enorme attenzione al lato estetico-evocativo
-Discreto peso logistico nell' organizzazione di un evento

Commento mio:
Personalmente trovo poco adatto il termine "boffer larp" visto che la principale ragione del successo di questa "scuola" in Italia è la scarsa intrusività del sistema (non devi fermarti per "usarlo"), le trame a più livelli e la possibilità di riuscire a spingere le trame/crearne di nuove al di la di quanto creato dallo staff (non che sia esente da difetti, ma mica ha successo per quelli no?).
Un live in cui fosse previsto il "time freeze" da regolamento quando avvengono certe azioni innaturali parte dell'ambientazione o in cui c'è un unico gruppone e un' unica linea narrativa difficilmente sarebbe accettabile a chi fa sua questa scuola, che si usino spade  gommose o no.
Personalmente sono "nato" in questa scuola e i termini che sento  più adatti sono real action larp o  ad azione ininterrotta


Il secondo stile è oggi secondo, ma negli anni 90 era probabilmente il più diffuso

Possibili nomi: Vampire type, teatrali, GDR giocati in piedi
-Viene ripreso pari pari il sistema di gioco tabletop con giusto qualche semplificazione, nel caso di conflitti viene fermato il tempo di gioco, in modo da poter usare il sistema.
-Rispetto quasi fanatico di un ambientazione della White Wolf (e forse dei miti di Cthuluh)
-Convinzione che "meno si usa il sistema meglio è"
-Pochissima innovazione tecnica anche a causa del voler mantenere riferimenti pesanti al sistema di gioco cartaceo, in tempi recenti alcune campagne hanno introdotto elementi di azione ininterrotta.
-Solitamente il gioco nel caso di conflitti viene interrotto, il conflitto viene risolto (morra cinese, carte o altro) e poi riprende.

Qui devo ancora capire quanto sono rilevanti live non su Vampiri che adottano le stesse tecniche ma non rientrano nella stessa cornice culturale, tempo fa ho parlato con un ragazzo che voleva creare un cyberpunk con le tecniche di vampire (fermi il gioco, risolvi e riprendi il gioco).

Il meno diffuso... In Italia.

 Possibili nomi: Freeform, Nordic Type, live a schede, live solo parlati, Murder party type,  Ciuchini type

-Scarsa innovazione in Italia, ma pesante assimilazione di idee e tecniche straniere
-Scarsa attenzione all'aspetto estetico-evocativo (di solito si accontentano di "dare un' idea)
-Solitamente i live sono scarsamente impegnativi sotto il profilo logistico, anzi tipicamente molti sono giocabili in una stanza (non tutti).
-Tendenza a fare eventi da poche persone e autoconclusivi
-Convinzione  che un live con meno persone sia maggiormente adatto a essere immersivo ed efficace
-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.
-Tendenza ad affrontare tematiche di carattere sociale o emotivo
-I sistemi di gioco sono parte integrante della partita e piuttosto leggeri
-Maggiore tendenza ad "andare in giro" per provare live di appartenenti alla stessa scuola rispetto alle altre due.

Commento mio:
Questo sarà anche lo stile meno diffuso in Italia ma si rifà attualmente a varie correnti in giro per il mondo, quindi definire un live tipo è parecchio difficile.

Aspetto commenti ^^
Un punto tra quelli che ho usato per definire le varie scuole non vi convince? Criticate pure! In modo costruttivo.
Qualcosa non vi è chiaro? Chiedete pure! Mi fate un piacere.
Sto cercando di condensare in un articolo modi di fare,  pensieri ed emozioni di centinaia di persone, e vorrei farlo nel modo più esatto possibile, se qualcuno non si riconosce in quanto ho scritto o ritiene io abbia dimenticato qualcosa di vitale, posso solo ringraziare se mi avvisate.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2010-06-29 13:21:00
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Il secondo stile è oggi secondo, ma negli anni 90 era probabilmente il più diffuso

Il mio articolo parlerà proprio di questo. Penso ad un nome "di categoria" e poi ti dico. E se mi dimentico, whisperami un "e allora?" ^_-
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: P - 2010-06-29 14:11:09
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Sto cercando di condensare in un articolo modi di fare,  pensieri ed emozioni di centinaia di persone, e vorrei farlo nel modo più esatto possibile, se qualcuno non si riconosce in quanto ho scritto o ritiene io abbia dimenticato qualcosa di vitale, posso solo ringraziare se mi avvisate.


Ok. Allora credo che non ti offenderai se ti dico da praticante di lungo corso in pausa che la terza categoria mi sembra del tutto sballata: metti insieme cose che hanno poco a che fare tra loro, e che quindi spesso cozzano con quelli tra i punti sottostanti che hai elencato pensando a qualcosa d'altro.

L'impressione e' che siano cose che conosci molto poco, perche' come dici tu sono poco diffuse, e magari nemmeno ti piacciono.

Il mio consiglio - visto che non voglio certo mettermi a scriverti io la parte dell'articolo (non sarei nemmeno in grado sui due piedi: per evitare errori preferirei ridocumentarmi, sentire altre persone della scena, eccetera, e oltretutto sono troppo pigro per farlo) - e' di lasciar perdere, o se proprio vuoi citare per completezza limitati a parlare delle tue esperienze dirette ed evita di fare di tutta l'erba un fascio per la tanto curiosa quanto perniciosa ossessione che spesso affligge i teorici del gdr di dividere le cose in tre generi, non uno di piu' ne' uno di meno.

Ma sono sicuro che sapra' darti in privato un consiglio migliore il tuo valente editor. ^__^
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: vonpaulus - 2010-06-29 15:18:40
OLA ti segnalo, se la cosa ti può interessare, due tipi di Live Action.
Il primo da una enfasi molto forte al combattimento, si fa quasi solo quello, e l'impegno fisico è notevole: un esempio tipico è Campo Marzio, armi di metallo e legno ragionevolmente imbottite,. elmi obbligatori scudi di legno etc.
Il secondo è nato in Europa ed ora si è diffuso anche in Italia, anche se mi dispiace di non aver partecipato all'evento primo. Si chiama Risveglio Etrusco si tratta di Live a fortissima connotazione storica in cui gli aspetti della rievocazione e della fedeltà filologica sono estremizzati (ad. esempio si dorme in tende storiche e si mangia in ciotole di legno), e si fa uno sforzo (non sempre condiviso) di agire e ragionare come un personaggio storico. All'apparenza potrebbe assomigliare alla prima tipologia ma in realtà si sta facendo lo sforzo di differenziarlo perché: non si va e non si deve mai andare fuori gioco, non esiste interruzione (salvo che per sicurezza e limitatamente alle persone coinvolte), inoltre dai giocatori ci si aspetta una vasta conoscenza del periodo e del pensiero storico e l'immedesimazione nel personaggio.

saluti
PAOLO
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-06-29 15:43:20
Rispondo a P

Non mi offendo, ma io con questa divisione sociale dell'ambiente ho avuto più volte modo di sbatterci la faccia.
Ne so comunque abbastanza, ne ho fatti vari di orribili e ottimi, quindi non è sparata a caso.
E tu stesso ti sei riconosciuto in quella categoria.

Sono ben propenso a migliorare, ma visto che mi baso sulla conoscenza di varie persone ti devo almeno chiedere di criticare i punti che trovi fallati.

ad Esempio

Citazione
-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.


Su questa cosa ho sbattuto  la faccia più volte, mi è stata pure confermata da terzi, è un tratto distintivo sicuro. Magari qualcuno lo sente meno ovviamente.

Per dire, la maggior parte dei live del 1° genere hanno i mostroni a tempo da me o nel Cyberpunk di Modena non ne vedrai mai, immagino che potrebbe (per dire) esserci una corrente pro e contro i jeepform nel 3° tipo.
Sono assolutamente coscente di questo.

Ma va bene, mi basta dare un idea visto che poi vado sul sociale. Nel momento in cui una persona che ha conosce solo uno dei tre stili o ha sempre snobbato gli altri inizia a capire e magari ad essere incuriosita dagli altri, ho tolto un mattone di muro.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Moreno Roncucci - 2010-06-29 15:50:10
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite][p]Il meno diffuso... In Italia.[/p][p]Possibili nomi: Freeform, Nordic Type, live a schede, live solo parlati, Murder party type,  Ciuchini type[/p]


Vista l'eterogeneità della categoria, suggerisco "Altro" come nome.

Avresti quindi le tre categorie "A", "b" e "altro".

A differenza di Paolo non troverei sbagliata a priori una divisone simile, le categorie sono sempre in primo luogo una maniera in cui la nostra mente affronta la complessità dividendola in "tipi", e quindi sono sempre un po' arbitrarie. Non so quanto sia diffusa, numericamente, la terza categoria, ma se davvero è la meno diffusa ci sta che per non spezzettarla ulteriormente si riuniscano cose diverse.

Dipende comunque da quanto vuoi approfondirla: se il tuo articolo si concentra sulle prima due, mettere tutto il resto in "altro" ci può stare, se invece approfondisci anche questi, qualche ulteriore suddivisione (almeno per non mettere insieme Nero come il Cuore, i murder party, serpente di cenere e a flower for Mara) mi pare necessaria.

[edit: crosspost con l'ultimo post di Grifone]
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Moreno Roncucci - 2010-06-29 16:02:09
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]
Citazione
[p]-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.[/p]
[p]Su questa cosa ho sbattuto  la faccia più volte, mi è stata pure confermata da terzi, è un tratto distintivo sicuro. Magari qualcuno lo sente meno ovviamente.[/p]


Sì, ma cosa vuol dire "gioco per la storia"?

Anche nei gdr tabletop ci sono un sacco di persone che "giocano per la storia", e poi finiscono in creative agenda diverse...

Tre maniere di "giocare per la storia" nei tabletop:
1) 1001 Nights: la storia è il mezzo con cui vinci.
2) Cani nella Vigna:  per ottenere la storia migliore, eviti completamente di ragionare sulla storia e ti concentri solo sul tuo personaggio (Passionate Play) affidando il resto al sistema.
3) Vampire in railroading: il GM  ha già in mente una "storia" e compito dei giocatori è seguirla.

Riciclo un illuminante esempio di Edwards: ci sono tre persone che scoprono di essere tutte e tre "appassionati dei maiali", e vorrebbero quindi organizzarsi per andare insieme a fiere o mostre riguardanti il maiale.

Solo che scoprono, parlando, che:
"A" adora il cotechino, la porchetta, il prosciutto, etc: non c'è parte del maiale che non mangerebbe con gusto! E vuole trovarsi con gli altri per scambiare ricette.
"B" ha un maialino a casa, che gli fa compagnia e che adora. Vuole scambiare con gli altri informazioni sulla cura del maiale, e storie da "amanti del maiale" (tipo l storie che si raccontano gli appassionati di gatti)
"C" ha una collezione di maialini di porcellana, e vorrebbe fare scambi.

Potranno mai questi tre "appassionati del maiale" organizzarsi per coltivare insieme il loro hobby?

Morale della favola: nei gdr (tabletop e non) "giocare per la storia" non è una categoria, è uno slogan.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Michele Pupo - 2010-06-29 16:18:13
IMHO, visto che come sai non mi piace la diffusione in scuole, è:
- per la prima, caratteristica fondamentale, dopo l'uso delle armi, è l'uso dei punti ferita e dei punti esperienza. Non capisco il senso di "uso di trame a più livello", da quel che ho giocato trame di tale genere le ho trovate in ogni tipo di larp.

- per la terza, secondo me non è una scuola. è un po' come dire "gdr indie" o "gdr new wave" indicandoli come una unica scuola. I larp del terzo tipo, pur essendo meno giocato, sono i più vari. Semmai è più facile indicarli per negazioni, dicendo che non appartengono alle due categorie precendenti, un po' come per i gdr indie che sono così vari che sarebbe meglio chiamarli gdr non system 0 o non parpuzio.
Su questo mi trovo d'accordo con p. Alcuni freeform hanno quelle caratteristiche, altri no.
Infine non dimenticare i jeepform!

EDIT: crosspost con moreno ^^
Citazione
Dipende comunque da quanto vuoi approfondirla: se il tuo articolo si concentra sulle prima due, mettere tutto il resto in "altro" ci può stare, se invece approfondisci anche questi, qualche ulteriore suddivisione (almeno per non mettere insieme Nero come il Cuore, i murder party, serpente di cenere e a flower for Mara) mi pare necessaria.

Intendevo proprio questo, come mettere insieme i jeepform e lo stile carsico di andrea, tra di loro passa molta più differenza che tra real action e vampiri.

Idem per il "gioco per la storia" ci sono larp del terzo tipo ove giochi per fare una storia migliore (nero come il cuore, storie di terre e acqua) e altri dove devi giocare solo il tuo personaggio senza pensare alla storia...
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-06-29 16:58:23
Risposta parziale

Accetto favorevolmente sostituzioni a "Scuole"

Attenti, non è una divisione tecnica ma sociale, "Altro" potrebbe essere un'opzione ma la troverei sminuente per chi fa questo Altro.
Mi andrebbe bene "Scambisti" perché c'è un certo giro di gente e live che girano.

Mi concentrerò sul fatto che gli appartenenti ad Altro fanno varie convention in cui si prova un po' di tutto, nero come il cuore, jeepform, live a scede e così via.
Probabilmente cercherò di fare una carellata dei diversi tipi di live compresi in Altro aggiungendo una breve introduzione.

La trattazione dei tre Habitat vuole essere il più equa possibile per poi parlare dei vari punti di incontro.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: P - 2010-06-29 17:04:16
Stavo scrivendo una risposta mediamente lunga a Grifone, quando il pollice sul trackpad mi ha fatto uscire dalla pagina, perdere il messaggio e scoprire di essere stato preceduto da Moreno e Michele.

Meno male, perche' concordo al 100% con loro e mi risparmio di riscrivere quello che hanno gia' detto.

Si', il 100%: quando Moreno dice "contrariamente a Paolo" finisce per dare uno dei due suggerimenti che avevo dato io (cioe' parlare per bene di quello che conosci meglio ed e' numericamente piu' rilevante, e poi dire che ci sono parecchi altri stili minoritari diversi tra loro, da cui porti, senza generalizzare, qualche esempio che hai giocato). Quindi ti invito a rileggere i loro post, contengono gia' piu' spunti di quello che sembra.

Aggiungo che da una parte sei stato sfortunato a citare il "giocare per la storia", perche' ha il doppio difetto di essere spesso un vuoto slogan, come ha fatto notare Moreno, e a volte nemmeno quello, come ha fatto notare Michele. Ma dall'altra mi viene in mente almeno un controesempio di live giocato in italia e non afferente alle prime due tipologie (che peraltro non sono chiare al 100%, ti faro' una domanda sotto) per ciascuna delle altre caratteristiche che hai elencato.

E' il problema che si ha sempre quando si mettono insieme cose troppo eterogenee: si fatica a trovare elementi comuni che non siano banali.

Poi un dubbio che mi e' venuto su quello che intendi dire rispetto alle altre due categorie che individui. Dici rispetto alla prima:

Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Un live in cui fosse previsto il "time freeze" da regolamento quando avvengono certe azioni innaturali parte dell'ambientazione o in cui c'è un unico gruppone e un' unica linea narrativa difficilmente sarebbe accettabile a chi fa sua questa scuola, che si usino spade  gommose o no.


Quindi un regolamento per boffer tipo quello del Lorien Trust, che prevede occasionali time freeze di massa, va nella seconda categoria con Vampiri?

EDIT: Crosspost, ovviamente. :/
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Andrea Castellani - 2010-06-29 17:38:24
Faccio presente che la divisione che individua il Grifo è sociale. Non dice che esistono tre stili di gioco facilmente identificabili, ma che esistono tre scene (cioè tre gruppi di persone) che non si conoscono e/o non si confrontano l'una con l'altra.
Il mio consiglio da editor dell'articolo è: va bene spiegare in qualche riga che tipo di live fanno le tre scene e cercare di individuare dei punti che li identificano (altrimenti il lettore non capisce di cosa stai parlando), però questo non può essere il centro dell'articolo, perché è poco interessante (si potrebbe scrivere un articolo identico per molti altri Paesi). Il centro dell'articolo potrebbe invece essere: in che cosa la situazione italiana è diversa da quella di altri Paesi? E perché le tre scene italiane non si parlano? Ma è così vero che non si parlano? Ci sono esempi di gruppi in qualche modo "a cavallo" tra una scena e l'altra?
Altri suggerimenti sono ovviamente i benvenuti, visto che questo è un articolo molto difficile (forse il più difficile tra tutte le proposte che mi sono arrivate).
Grifo: poi ovviamente ti manderò feedback a valanga in privato, anzi, cerca di mandarmi la prima bozza il prima possibile, perché questo articolo richiederà più lavoro degli altri.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Rafu - 2010-06-29 17:45:50
Molto interessante, Ivano.

Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Non mi offendo, ma io con questa divisione sociale dell'ambiente ho avuto più volte modo di sbatterci la faccia.

Perfetto!
Questo secondo me è il punto cruciale.
Qui si voleva parlare — ed è questa la cosa fondamentale! — del fatto che il mondo del "live" in Italia è suddiviso in almeno tre "scene" scarsamente comunicanti fra di loro. Si tratta di uno studio sociale sulla comunità dei giocatori. Le "scene" in questione sono in effetti gruppi di persone distinti, cerchie sociali distinte, e il tentativo di definirle sulla base delle tecniche di gioco praticate chiamandole "scuole" o "tipi di live" mi sembra in ultima analisi deleterio, perché confonde le acque rispetto a quello che è il reale oggetto della discussione.
Tuttavia, non nego che è un contributo importante anche il rilevare i giochi, gli stili di gioco, le tecniche e le filosofie di gioco praticate e predicate nell'una o nell'altra cerchia. Non bisogna però elevare questi fattori a "definizione", che sarebbe operare uno scambio tra le cause e gli effetti: le "cerchie" o "scene" sono reti sociali definite dalla loro storia condivisa (che include, ma non si limita a, i giochi giocati insieme) e dalla loro identità demografica.
Detto questo, avendo nell'articolo la necessità "operativa" di denominarle, non ci vedo niente di male a chiamarle con nomi basati su aspetti tecnici prevalenti, purché lo si faccia con sempre presente coscienza dell'arbitrarietà di tale scelta.

Scendendo più nello specifico, la mia ignoranza sulla prima "scena" è abissale: non l'ho mai incrociata neppure di striscio. Sulla seconda e la terza, invece, penso di poter essere di molto maggiore aiuto.
In particolare, sul versante storico:
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite](della seconda scena dici:)-Pochissima innovazione tecnica
(e della terza dici:)
-Scarsa innovazione in Italia, ma pesante assimilazione di idee e tecniche straniere

Sono pronto ad accettare senza pregiudizi che questa possa essere una fotografia accurata dello stato attuale delle scene (nel caso specifico della terza, però, non ne sono affatto convinto); tuttavia, ai fini di comprenderne la genesi storica, vorrei portare una testimonianza di segno diverso.
Come membro (sia pure membro marginale) del gruppo "Teatro della Mente" formatosi negli ultimi anni Novanta attorno a Luca Giuliano e proseguito in Pathos (gioco che condivideva in gran parte gli aspetti tecnici da te elencati come "seconda scuola") ritengo di aver assistito chiaramente al nascere di una parte rilevante della "terza scena" (il nucleo iniziale di quello che prenderà il nome di Flying Circus) da una costola della "seconda scena" (ad esempio: Firenze by Night e altre campagne di Vampiri dal vivo del primissimo periodo diedero a Pathos molti dei suoi giocatori). Sostengo, cioè, che esiste una contiguità storica tra la tua "seconda" e la tua "terza", nel fatto che i fermenti di innovazione esistenti nei tardi Novanta e primi Duemila all'interno di una hanno dato origine all'altra (almeno in parte: una base sulla quale poi si sono innestati vari altri apporti). Purtroppo io non ho assistito continuativamente all'intero processo, essendomi allontanato un po' da tutte le scene nel periodo 2001-2006 circa: ne ho visti solo i prodromi, la prima fase e poi, al mio "ritorno nel giro", la maturazione già piena e avanzata. Tuttavia abbiamo in questa comunità numerosi testimoni eccellenti delle varie fasi della sua crescita.
Beninteso, se la tua tripartizione vuole essere una istantanea dello stato di cose del 2010 senza la pretesa di tre "linee genealogiche" distinte, allora posso accettare l'ipotesi che la "seconda scena" sia caratterizzata dall'assenza di innovazione tecnica in quanto consisterebbe in "ciò che resta" dopo che tutti i fermenti d'innovazione ne sono usciti per andare a situarsi altrove. Sarei ancora dubbioso, invece, dalla tua caratterizzazione della "terza scena" come scarsamente originale ma assimilatrice di innovazioni estere: penso che una delle caratterizzanti storiche di questa scena sia invece proprio la ricerca dell'innovazione (e che proprio questa sia la causa della propensione ad accogliere idee nuove dall'esterno) — anche se (dalla mia posizione all'interno della "terza scena") ammetto di constatare ultimamente in alcuni sottogruppi e individui una tendenza di segno inverso, a ripiegarsi su forme ben consolidate: ma parliamo di una nicchia talmente ridotta che per riferirsi a tali forme "consolidate" non esiste alcuna terminologia.

A margine, mi accodo a quanti dicono che
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]-Filosofia diffusa "io gioco per la storia" "bisogna giocare per la storia" che si contrappone al "io mi gioco il personaggio prima di tutto" delle altre due scuole.

non è una buona caratterizzazione di questa "terza scena" comunque la si voglia delimitare.
Al massimo, e solo per una certa delimitazione delle altre due scene, la terza potrebbe essere caratterizzata dall'esistenza di un dibattito attorno a questo punto, ma a riguardo esistono (sia a livello di filosofia di design, sia a livello di gioco giocato) le risposte e le posizioni più varie e diversificate (fino a estremismi nell'uno o nell'altro senso) e Moreno qui sopra te ne ha elencate soltanto alcune.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-06-29 20:31:56
Ci tengo a precisare che questo non è il cuore dell' articolo (per quanto importante) ma la parte più fragile, quella su cui riscontri sono più preziosi.

Ad esempio "giocare per la storia" l' ho messo come provocazione, nella prima corrente l'equivalente è "Giocatela sempre e comunque" che è nato come concetto in modo cristallino: Se anche qualcosa ti torna strano o c'è stato un errore resta nel personaggio e continua a stare in ruolo.
Entrambi però vengono a volte usati a casaccio, anzi nel mio caso ho visto usare "Gioco per la storia" due volte in contesti che ricordo mi han lasciato a bocca aperta.
"Giocatela" l' ho visto usare come risposta pronta da master che non sapevanro  in realtà la risposta.
Resta comunque una caratteristica sociale, e volevo farmi un idea chiara di come viene percepita adesso.

Ottimo l' intervento di Rafu! Oro colato! Grazie
Alcune cose effettivamente non le sapevo, pensavo a una genesi legata a più correnti che si sono riunite.

In effetti mi baso sulla situazione recente e mi rendo ben conto che i tre tronconi non sono divisi in modo nettissimo (anzi, i punti di contatto sono un pezzo dell'articolo vitale).
In tempi recenti ho visto nella prima corrente una notevole innovazione per integrare ambientazioni nuove, io stesso ho innovato facendo un sistema che spinge verso il gioco autoprodotto che direi funziona. Poi anche altre innovazioni ci sono state, ma alcune cose a livello strutturale fan fatica a venir messe in discussione.

Nel caso di campagne di Vampiri e affini ormai sono uno standard immutabile, ma alcuni ambienti stanno migliorando effettivamente il sistema di gioco prendendo idee dal primo stile (minoritari anche per una serie di problematiche).

Di recente nel terzo stile non ho visto moltissime innovazioni nostrane ma soprattutto un'assimilazione dall'estero.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-06-30 00:31:13
Authorvonpaulus scusa non ti ho risposto!

Grazie per la segnalazione! (non hanno siti?) dubito però riuscirò a inserirli nell'articolo.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-07-02 16:51:15
Se qualcuno vuol dare altri riscontri deve farlo entro l'11 luglio, son sempre graditi, anche se non condividete la divisione in tre scuole/pensate che solo una sia LARP vi prego di considerarla o non sarei in grado di analizzare i dati che mi date (tipo in alcune regioni 1a corrente e seconda hanno un discreto travaso di persone in altre è molto limitato).

In particolare qualcuno può di persona andare da Korin Duval, coppinarlo e dirgli "E allora?" da parte del Grifo ^^
Si, potrei mandare un wisper, ma così è più divertente.

Una cosa il terzo filone come lo chiamereste :-p
Non me l'avete detto.

Di base io userei in termine "freeform" perché in relazione a quel filone è il termine che sento da più tempo, ma so bene che potrebbe essere inadatto.
A me, ripeto, andrebbe bene anche "scambisti" perché è buona consuetudine girare e scambiarsi gli scenari... magari detto con un termine meno ridicolo :-p
L' Altro di Moreno mi convince poco perché le persone che girrano l'ambiente sono sempre quelle, piuttosto ben definite.

Per la cronaca, nell'articolo nello spiegare le correnti minimizzerò moltissimo gli aspetti tecnici dei live concentrandomi enormemente di più sin dall' inizio su quelli sociali.
Spero questo riduca i fraintendimenti.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2010-07-02 17:32:47
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite][p][/p][p]In particolare qualcuno può di persona andare da Korin Duval, coppinarlo e dirgli "E allora?" da parte del Grifo ^^
Si, potrei mandare un wisper, ma così è più divertente.[/p]

Ahi!

Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]A me, ripeto, andrebbe bene anche "scambisti" perché è buona consuetudine girare e scambiarsi gli scenari... magari detto con un termine meno ridicolo :-p

"I Condivisori"?
"Il passaparola"?
"Do Ut Des"?
"Il Circolo Pickwick del LARP"? :P

("Passacarte" fa schifo)
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: P - 2010-07-02 17:55:04
Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Una cosa il terzo filone come lo chiamereste :-p
Non me l'avete detto.


No, te l'abbiamo detto e con una sorprendente unanimita'. Sei tu che sei ostinato ^__^

Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]Di base io userei in termine "freeform" perché in relazione a quel filone è il termine che sento da più tempo, ma so bene che potrebbe essere inadatto.
A me, ripeto, andrebbe bene anche "scambisti" perché è buona consuetudine girare e scambiarsi gli scenari... magari detto con un termine meno ridicolo :-p
L' Altro di Moreno mi convince poco perché le persone che girrano l'ambiente sono sempre quelle, piuttosto ben definite.


Allora, se stai pensando a un ambiente di persone che sono piu' o meno semrpe quelle e che girano per convention portando scenari e scambiandoseli, probabilmente pensi al giro del Flying Circus.

Citare quello come giro che fa altro dalle prime due cose e con cui sei entrato in contatto e' sensato. Citarlo come l'unico giro che fa altro non lo e'.

Esempi:

- Il murder party. Il fatto che l'ultimo lavoro di Lollo Trenti riguardi il murder party non significa che il Flying Circus ne detenga il monopolio, ne' che sia la sua attivita' principale. C'e' un certo giro di cene con delitto e murder party in italia, organizzati anche professionalmente (a pagamento e a volte proprio come primo o secondo lavoro), che *non ha* intersezioni davvero significative col FC - non ne ha piu' degli altri due giri che ti interessano, ad occhio e croce.

- Il jeepform. Questo e' un esempio facile facile. Come avrai visto su questo forum si sta organizzando una due giorni di jeepform nei pressi di Reggio Emilia. Ebbene, non e' un evento flying circus, ne' gli organizzatori - come ti potranno confermare loro stessi - fanno parte del giro flying circus in senso stretto.

- Rafu ti ha citato Pathos. Se hai capito che l'inner circle del flying circus coincide con gli ex giocatori di pathos, hai capito male. Non e' vero, come non e' vero che il FC e' una costola di Pathos. Non solo: quello che e' veramente nato sulle ceneri (o forse proprio per supportare il gioco, prima che finisse: non ricordo questo dettaglio) di Pathos e' l'ALI, una sigla con poche pretese :P che significa Associazione di Letteratura Interattiva.  Ci sono persone che fanno parte sia del giro FC che del giro ALI, ma la sovrapposizione non e' tanto forte. ALI ha continuato con iniziative proprie: revival di Pathos, almeno un paio di live da un paio di giorni che poco hanno a che vedere sia con lo stile boffer che quello vampirico, un premio per scenari di gdr/live, per citare quelle che ricordo (non faccio parte di quel giro :P ). Non girano per le convention, che io sappia. Non so se scrivano scenari che poi si scambiano. Io non ne ho visti.

Insomma, anche sul piano sociale fare di tutta l'erba un fascio vuol dire non rendere giustizia a parecchie realta'.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-07-02 19:38:49
P stiamo parlando di un documentario di mufloni marroni, pipistrelli emo e ranocchie viola italiane, hai presente quark?

Ora non dubito ci saranno mufloni con macchie bianche, pipistrelli Rock e ranocchie viola a tre occhi e svarioni di sottorazze, ma dovendo fare un articolo mi serve partire da una minima direttiva coerente o le cose diventano  confusissime per chi legge.

Poi farò un escursus sul fatto che a Parma e Milano ci sono mufloni che si tramutano in pipistrelli in proporzione molto maggiore che in Veneto o al Sud.

Esempio pratico, vai sul gruppo gioco di ruolo dal vivo italiano e scopri che molti non concepiscono minimamente l' utilità e il senso di una convention in cui si fanno più live brevi.
Ti garantisco che si potrebbe fare un live fantasy ottimo con poche persone, focalizzandolo un minimo su un tema e avvisandole.

Ma le usanze tribali sono diverse (cit. Moreno Roncucci)

Le tre correnti mi servono ESCLUSIVAMENTE per iniziare l'articolo in modo chiaro (sennò non mi basterebbero 10 anni e 20 libroni).

Vuoi una lista di live hanno tratti che stanno immezzo?
-Cyberpunk di Modena, ha preso alcune idee per la struttura del gioco da vampiri (circolo = Symposium, gruppi sociali = clan) eppure filosoficamente ha molto in comune con i vari live fantasy
-Io ho fatto un live "stile horror-cospirativo" usando tecniche dei live a schede e dei live tipici del 1° genere
-Esiste un live con ambientazione Vampire ma fatto secondo le filosofie della prima corrente


Ma per dire, i live di Vampire per lo più fanno fatica ad innovarsi perché l'attinenza al canone è estremamente sentita, alcuni hanno cercato di assimilare qualche tecnica tipica del primo stile, ma SOLO un live che conosco è stato drastico.
Perché perché i ragazzi venivano da Terre Spezzate (1° stile alla grande) e gli piaceva l'ambientazione, ma cavoli volevano giocarci in modo (per loro) decente.
E c'è una ragione se la 2a corrente è così legata al canone: possono andare in giro parlando lo stesso linguaggio anche se fanno parte di ambienti diversi.
Io se vado in un altro fantasy per giocare magari mi devo imparare una pletora di nozioni di puro colore, il giocatore di vampire tipico no.

Gli appartenenti del 3° correntone si muovono perché sono quattro gatti e sennò non giocano? Per sana usanza tribale? Perché la tendenza a fare autoconclusive e scambiare gli scenari aiuta a stabilire legami più forti?

Non sono uno psicologo, ma ragionerò a livello macroscopico, abbastanza perché chi legge si renda conto di pregi e difetti superficiali degli altri. Poi se qualcuno vorrà partirà dal mio articolo, lo supererà e mi andrà bene.
Oppure tra tre anni i muri che restano crollano del tutto (rispetto a 3-5 anni fa, ne vedo effettivamente di meno, ma potrebbe essere che io sono cambiato e ho ampliato le persone che conosco).

Per fare un semplice esempio dell' utilità dell'articolo, fino a 2 giorni fa vari ragazzi che fan parte del primo filone non sapevano minimamente che esistesse il terzo filone (stupiti, alcuni incuriositi). Ecco, prima di esser steso l'articolo ha già raggiunto in minima parte il suo scopo.

L'ALI la ignoro, è un movimento forse troppo minoritario e microscopico, così come alcune altre realtà. Se qualcuno sarà interessato ad approfondire ovviamente metterò qualche link.
Se fosse un articolo a livello regionale non la ignorerei.

Ho sbagliato su qualcosa? Sei al Larp Symposium? Parliamone faccia a faccia. Propongo apposta un seminario!
Intanto ho nella stessa stanza gente di realtà diverse che discute, speriamo costruttivamente. E si conosce.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Michele Pupo - 2010-07-02 19:58:49
Secondo me freeform è un buon termine perchè di fatto sottolinea l'avere in comune l'assenza di un sistema comune, al contrario degli altri due format che invece sono accumunati da avere in sostanza lo stesso sistema. Freeform è anche un buon sistema per dire "tutto tranne il format fantasy e il format vampiri". Ecco così ti ho anche suggerito di usare il termine format invece di scuole, o, per lo meno di usarlo per indicare il format tecnico. Invece per indicare le persone perchè non usare il termine comunità o community?
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: P - 2010-07-02 20:22:39
Per me invece freeform e' tutt'altro che un buon termine: risulta gia' preso con significati specifici nello slang ruolistico di vari paesi, italia compresa. Significati spesso incompatibili tra loro: per rimanere contigui al live, pensa al freeform britannico e a quello svedese (almeno ai pezzi di quello svedese che si possono in qualche modo considerare larp). Penso che un giocatore di uno dei due paesi che giocasse a un freeform dell'altro direbbe "interessante, ma non e' freeform."

O lo stesso jeepform "Dubbio": penso che in svezia o in danimarca lo si sia spacciato per "freeform." - il jeepform in fondo nasce come stile di freeform alla danese/svedese. In italia non lo si e' mai chiamato cosi'.

No, freeform e' gia' troppo incasinato...
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Michele Pupo - 2010-07-02 20:39:27
Ma in questo caso il termine è riferito all'Italia, a meno che Ivano non voglia dare una definizione universale, seconda me l'importante è che ne trovi una operativa adatta a descrivere la scena larp nazionale italiana. Per inciso, trovare un termine che metta d'accordo tutti i larper europei, tanto per stare sul "piccolo, è impossibile, anche solo per il fatto che, come descrive Ivano, molti ritengono che solo la propria forma di giocare sia vero larp, mentre gli altri non lo sono. Dopotutto lo scopo non è avventurarsi in voli pindarici del tipo "ma i jeepform sono larp?" "ma i murder party sono larp?" etc... ma descrivere le scene. Specificato ciò ovviamente Ivano sentiti libero di usare quel che meglio credi, ci tenevo solo a precisare la mia posizione in merito alle definizioni assolute
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: P - 2010-07-02 20:41:46
Ivano: we agree to disagree. Evidentemente abbiamo livelli diversi di tolleranza all'approssimazione.
Non credo che saro' al Larp Symposium, e anche se ci fossi non credo che sarei troppo interessato ad approfondire il discorso.

Citazione
[cite]Autore: Grifone[/cite]L'ALI la ignoro, è un movimento forse troppo minoritario e microscopico, così come alcune altre realtà. Se qualcuno sarà interessato ad approfondire ovviamente metterò qualche link.
Se fosse un articolo a livello regionale non la ignorerei.


Sbagliando molteplicemente: probabilmente e' meno piccola di quanto credi, sicuramente non e' un movimento regionale ma nazionale (conosco persone che ci hanno collaborato anche recentemente dislocate dalla lombardia al lazio, passando per la sardegna), e tra l'altro una delle regioni in cui non scommetterei che abbia adepti e' proprio il FVG...

Comunque per il tuo livello di approssimazione puoi forse inglobarla nel giro FC, dato che sono giri diversi ma comunicanti.

Nomi alternativi a "giro flying circus" o a "freeform"... Boh, forse sempre per il tuo livello di approssimazione puoi parlare di "live brevi" o "live one-shot," dato che (sempre a grandissime linee) in questo giro la campagna e' una modalita' di gioco relativamente rara (mi vengono in mente solo pathos e figli - curiosita': il Trifariam de La Chiave di Giano dove lo metti? A proposito di campagne...), mentre mi sembra essere lo standard per gli altri due (esistono anche eventi singoli, ma i giocatori preferiscono tendenzialmente portare avanti un personaggio a lungo nel tempo... O sbaglio?)
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: P - 2010-07-02 20:49:03
Michele: si', ma e' gia' usato anche in italia, per indicare qualcosa con poche o nessuna regola, e, quando al tavolo, che possibilmente renda piu' labile la divisione di responsabilita' tra master e giocatori (quando resta piu' classica mi sembrano preferibili, anche se comunque in parte impropri - sto parlando di gergo parlato, non di linguaggio tecnico teoricamente rigoroso - ruleless e diceless).

Quindi gia' cose come ad esempio "Dubbio" hanno troppa struttura - o meglio, una struttura troppo visibile - per essere definiti "freeform".

Almeno, cosi' e' nella mia testa. Poi magari viene fuori che e' cosi' solo per me... :-)
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2010-07-02 22:59:10
Citazione
Ma in questo caso il termine è riferito all'Italia, a meno che Ivano non voglia dare una definizione universale,


Ha ha ha ha ha ha, bella battuta.
La volta che c'è un forum nazionale sul larp, con gente da tutte le ass. e movimenti e ci si mette assieme per creare un vocabolario critico universale condiviso da tutti....
Allora potrei provarci..., e riuscirci se va bene a tutti.

Sono effettivamente d'accordo che il termine freeform stoni coi Jeepform, ma mi par di aver letto in questo forum che qualcuno li considera un sottogenere dei Freeform.
L' obiezione di P è buona.
In realtà freeform è un termine usato e abusato, e Michele lo sa bene. Effettivamente One Shot si schianta meno con la realtà

Citazione
Comunque per il tuo livello di approssimazione puoi forse inglobarla nel giro FC, dato che sono giri diversi ma comunicanti.


Metto pure la mia associazione nella 1a categoria, anche se a momenti abbiamo più relazioni con gente della terza, l'ALI  credo vada nella 3a nella trattazione genericca, poi se qualcuno vorrà ampliare il discorso, benvenga.
Solo la lista di movimenti e associazioni italiane di LARP occuperebbe quattro pagine A4 credo, è proprio logistica, una trattazione più dettagliata è ora umanamente impossibile.

Trifarm in se da quanto ho letto nel forum della Chiave di Giano è partito chiedendo "cosa volete tenere del WoD" e i poteri dei clan non sono poi restati quelli canonici.
Il tipico membro del secondo filone direbbe "così non è VtM è na cosa come Twilight" o "Fa schifo e non funziona, è ovvio".
Infine come si comporta la Chiave di Giano? Gira, fa moltissimi live di altri one shot? Con chi interagisce soprattutto? Non organizza mica convention in cui si fanno tanti live?

Ragazzi ma pensate che quando si fanno studi di etnologia non si trascurino dettagli simili?  Ci sono sempre ENORMI zone grigie.
Una delle ragioni che mi istigano a fare quest' articolo è che sto in una zona grigia e ogni volta devo ricordarmi il modo di ragionare della corrente a cui la persona con cui parlo appartiene...  E lo stesso di rado capita verso di me....
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Leto - 2011-01-07 13:08:19
Rispolvero questo vecchio topic perchè ne sono molto interessato (oltre ad essere l'unico del genere sul forum)

Gioco dal vivo da parecchi anni e ho provato tutte le forme che hai descritto.
Partecipo come "giornalista" per LARP Gazette, un trimestrale che si pone lo scopo di raccogliere il panorama LARP italiano e ho fatto quindi un pò di ricerche e gavetta sull'argomento.
Per qualunque collaborazione o aiuto sono disponibile quindi.

Passando più pragmaticamente al topic:

-La prima categoria l'ho sempre definita secondo una base comune: il tipo di regolamento. Nella stragrande maggioranza dei casi infatti si basa su una lista di chiamate (parole univoche) che identificano effetti e situazioni sull'ambiente circostante. Per questo li definisco LIVE "a CHIAMATA", è brutto come definizione ma mette in evidenzia la preponderanza del regolamento e delle meccaniche sugli altri aspetti del gioco.

-La seconda categoria punta a far risolvere le situazione attraverso conflitti con i vari personaggi prediligendo l'impersonificazione e l'intepretazione, infatti quando questo viene meno si interrompe il gioco per usare le vere meccaniche regolistiche. Li ho sempre definiti "live recitativi" proprio per questo motivo.

-Sulla terza categoria... è difficile dare una definizione comune proprio, come tutti han detto, raccolgono esperienze diverse e mentalità diverse ma si basano tutti su interazioni sociali più che su interpretazioni e su regolamenti, per questo li definirei "Social Live" per dare sfogo all'anglofono che è in me.

Più in generale non credo che le definizioni possano mai essere correte in una scena in continuo divenire come quella del larp italiano, la dimostrazione è che il LARP Symposium (che mi son perso, maledizione) ha dato buone idee ma è rimasto come qualcosa di "estero", totalmente slegato dalla realtà italiana..


Marco "Leto" Mistura
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2011-01-07 17:16:37
Benvenuto Leto!

Gh gh questo topic è connesso al mio fallimento nello stendere l'articolo (sigh), difatti non lo trovi in Larp Grafitti.
Il problema è che effettivamente la cosa che caratterizza veramente le tre scene è che si parlano poco, poi all' interno sono incasinatissime :-p

Tipo il terzo "ambiente" (perché l' unica distinzione sensata è sociale e non tecnica) contiene anche tanti che giocano in modo pesantemente aggressivo e per vincere.
Sarebbe stato meglio fare due articoli per i primi 2 "ambienti" e poi vedere quanto spezzettare il terzo.
O farne direttamente uno sulle difficoltà di comunicazione tra realtà differenti in Italia, di certo dovuta soprattutto alla scarsa comprensione reciproca (intendo che letteralmente parliamo lingue diverse).
Purtroppo il tempo attualmente è tiranno...

Hai letto Larp Grafitti?
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Andrea Castellani - 2011-01-08 13:20:11
Citazione
[cite]Autore: Leto[/cite]il LARP Symposium (che mi son perso, maledizione) ha dato buone idee ma è rimasto come qualcosa di "estero", totalmente slegato dalla realtà italiana.

Ecco un commento interessante. Come mai dici che è rimasto slegato dalla realtà italiana? Quasi tutti i presenti erano italiani, e venivano anche da scene abbastanza diversificate (anche se spero che l'anno prossimo ci sia ancora più gente e ancora più variegata).
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2011-01-08 18:45:17
Citazione
Ecco un commento interessante. Come mai dici che è rimasto slegato dalla realtà italiana? Quasi tutti i presenti erano italiani, e venivano anche da scene abbastanza diversificate (anche se spero che l'anno prossimo ci sia ancora più gente e ancora più variegata).


In effetti lo credo anch' io assolutamente, basta pensare che la parte più corposa dell' ambiente GRV italiano è stata trattata/esposta in modo limitatissimo.
Uno straniero tornando dal LARP Symposium si è fatto un idea probabilmente falsa dell' Italia.
Le presentazioni fatte dagli altri delle scene nazionali erano molto più equilibrate credo.
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Andrea Castellani - 2011-01-08 20:06:38
Aspetta, prima di fare casino intendiamoci: ti riferisci alla presentazione dell'Italia nello spazio dedicato alla presentazione delle scene nazionali, o parli del Symposium in generale?
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Andrea Castellani - 2011-01-08 20:24:58
Anzi, dato che sento già che il caos scorre potente in questo topic, ne apro un altro: http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=3810
Titolo: Articolo sul Larp in Italia
Inserito da: Ivano P. - 2011-01-08 21:23:24
Hai fatto bene ^^