Gentechegioca
Gestione => Pattumiera => Topic aperto da: Glenda - 2010-03-21 18:37:55
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Attuali giocatori: Iz, Fabrizio, Rafman.
Istruzioni: prima di rispondere al primo post, sarebbe utile che ciascuno riportasse qui la propria scheda, in modo che anche io, siccome sarò un po' imbranata, possa avere volta per volta sott'occhio lo stato di sfinimento, follia permanente e reazioni.
Qua annoterei anche il numero via via aggiornato di:
momete speranza:
monete disperazione: 3
(che tra l'altro è la parte del manuale che devo ripassare meglio, perché mi confondo)
Proporrei di:
- scrivere tutti i post di gioco sotto "quote" in modo da distinguerli dai commenti off-game
- narra la dominanza, a prescindere dalla vittoria o meno del conflitto, ovvero il narratore narra solo quando domina dolore.
Siate indulgenti, eh!!!
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Malcom
I pezzi dello specchio erano in frantumi ai suoi piedi.
La ferita sulla mano perfettamente rimarginata.
La voce nella testa aveva cessato di parlare...per un attimo tutto fu di nuovo calmo, immobile. Forse, era stato solo un attimo di cedimento...la sua mente forse non aveva retto allo stress.
Malcom era immobile davanti alla sagoma vuota dello specchio rotto, quando all'improvviso sentì parlare di nuovo.
Stavolta, la voce sembrava provenire da dietro ciò che rimaneva dello specchio.
"...Vieni...c'è posto anche per te, compagno..."
Doveva essere un'allucinazione: al posto dello specchio adesso c'era una profonda voragine nera.
Corey
I passi dei poliziotti percorrono le scale.
Prima ancora che Corey ne sia consapevole - è quasi inverosimile: dalla scoperta del cadavere sembra passato solo un attimo! - due agenti spalancano la porta.
"Lei è in arresto!"
Fabrizio, ovviamente cominciando con un omicidio gli agenti a molla te li sei chiamati...e sappi che io ADORO Tock!
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La scheda:
Mi chiamo: Malcom Myers
E sono: Un medico
Cosa ti tiene sveglio? Sono malato. Ho avuto un cancro anni fa, che sono riuscito a sconfiggere, ma adesso è tornato sotto forma di metastasi. I colleghi dicono che devo morire, ma io so che posso vincere la malattia. Deve esserci un modo: e non posso riposare finchè non lo trovo.
Cosa ti è appena successo? L'ennesimo esame con il solito responso: due mesi di vita. Le metastasi si sono allargate a buona parte degli organi interni.
Preso dalla rabbia, ho distrutto uno specchio con un pugno. Con orrore, ho visto la ferita sulla mano richiudersi gorgogliando, mentre una voce roca e gracchiante ha detto, nella mia testa... "Non farci male..."
Cosa c'è in superficie? Sono stimato medico, vedovo, mia moglie è morta anni fa in un incidente stradale. Ho un figlio di 10 anni, Mike, ma non lo vedo mai: ci pensa la donna di servizio. Con la morte di mia moglie ho preferito chiudermi nel lavoro... poi è arrivata la malattia. Sono una persona estremamente fredda e razionale, almeno all'esterno.
Cosa giace in profondità? Non sopporto l'idea di morire, non in questo modo. Mio padre è morto così, e mio nonno prima di lui. Le morti che affronto in ospedale sono così distanti, ma la mia... no! Ho curato tante persone, curerò anche me stesso. In fondo al cuore, forse, so che morirò. In qualche angolo della mia mente, rimpiango di aver trascurato mio figlio, di averlo spedito in un collegio, di non aver vissuto e condiviso niente con lui. Inoltre, si sta facendo largo in me la paura che la malattia sia ereditaria. Mio padre, mio nonno, io... e poi... no, non voglio neanche pensarci.
Qual è la tua strada? Recuperare il rapporto con mio figlio prima di morire... ma per farlo, prima devo capire che succederà, arrendermi, e accettare che la vita finisce.
Talento di Sfinimento: Medicina
Talento di Follia: Metastasi
Disciplina 3
Follia permanente 0
Lotta 2
Fuggi 1
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Va bene così? Ci penso un secondo e posto il post di gioco.
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yep!
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Malcom
"Diavolo... disturbo senso-percettivo. Quelle maledette sono arrivate al cervello. O forse è solo un terribile incubo..."
Osservò come inebetito la voragine nera, di cui non si vedeva il fondo.
Impossibile resistere alla tentazione di allungare una mano per toccare il vuoto, per vedere se è reale.
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Corey
Corey sussulta, alla voce dei poliziotti alle sue spalle.
"No, la pula! Non ho fatto io questo casino, Devo scappare!"
Lo sguardo si posa al volo alle scale antincendio che si vedono dalla finestra. Senza pensarci, ribalta il tavolo davanti a sè per creare una barricata temporanea e si fionda verso la finestra.
Scheda PG:
Mi chiamo : Corey Wilson, 32 anni
E sono... : Impiegato di banca
Cosa ti tiene sveglio? :
Troppe scommesse, ho contratto un debito con Johnny, un usuraio legato a non ricordo che clan mafioso italoamericano e voglio saldare tutti i miei debiti
Cosa ti è appena successo? :
Tramite il giro di investimenti che il mio capo mi fa fare, ho racimolato di nascosto dei soldi. Sono andato a casa di Johnny a saldare il mio debito con i soldi nascosti in uno zaino sportivo, ho aperto la porta e l'ho trovato morto sul divano con un pallottola in testa. Le sirene della polizia si sono fermate davanti all'entrata del suo palazzo un attimo dopo.
Cosa giace in profondità? :
La spirale vincite-scommesse-perdite mi sta distruggendo. Devo saldare i miei debiti con la mafia e devo smetterla con le scommesse, prima di ritrovarmi in fondo al mare con delle scarpe di cemento.
Qual è la tua strada? :
Voglio saldare i miei debiti con la mafia e smettere di scommettere.
Talento di Sfinimento:
Scommettere -> finalmente riesco a vincere di nuovo facendo qualsiasi scommessa.
Talento di Follia:
Running Free ->
1-2 dadi: ti muovi più veloce di un essere umano
3-4 dadi: ti muovi ancora più veloce, puoi correre su qualunque superficie solida in qualunque inclinazione, anche sui soffitti
5-6 dadi: ti muovi talmente veloce che per te è come se il tempo si fermasse per alcuni secondi, puoi correre ovunque, anche per aria
Reazioni:
Lottare: 2
Fuggire: 1
Cicatrici:
Nessuna
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Scusate l'OT: non doveva unirsi Rafman? Lo aspettiamo? Lo si introduce dopo?
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Malcom
La mano affonda nel vuoto.
Poi una sensazione strana...come se il suo braccio fosse attratto là dentro come da una calamita.
E all'improvviso, una mano completamente nera, come fatta da quella stessa ombra, lo tira dentro con forza.
Prima è solo una, poi diventano due...tre...quattro...
Fare resistenza è impossibile.
Malcom si sente risucchiare in quel nero denso, quasi palpabile, e d'un tratto non vede più assolutamente nulla.
Tutti i suoi sensi sembrano annullati.
Corey
Non appena il primo poliziotto raggiunge la "barricata", Corey si trova di fronte a qualcosa di assolutamente inverosimile: con una sola mano solleva il tavolo e lo ripone con cautela da un altra parte.
"Non è civile danneggiare le cose" dice, con voce meccanica, quasi metallica.
Altri due poliziotti si fiondano verso di lui, gettandosi all'inseguimento.
se vuoi scappare dagli agenti a molla ti dò subito il conflitto: sono cinque a dolore 1, quindi dolore 5...
PS. Posta la scheda modificando il tuo primo messaggio.
Rafman io lo aspetto volentieri
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Malcom
Buio, freddo, vuoto. Niente intorno.
"E' la morte?" pensò Malcom, e un brivido gli scosse le viscere, mentre un'onda di puro panico gli attraversò la mente.
"Non può essere, non adesso, non io. No No No No No".
Malcom si agitò, dibattendosi, anche se non riusciva a capire se gli ordini del suo cervello arrivavano effettivamente ai suoi arti... e questo non faceva che accrescere la sua paura...
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Malcom
Quando la vista ritornò chiara si rese conto di trovarsi in uno strano ambiente.
Poteva ricordare l'interno di una piccola chiesa, ma non c'erano panche, nè immagini sacre, nè vetrate. Solo alcune finestre ad arco acuto aperte, in alto, irraggiungibili, da cui passava tuttavia un vento gelido, e un enorme rosone di alabastro, senza immagini, che lasciava entrare una luce grigia, polverosa.
Fuori sembrava il crepuscolo, o poco più tardi, da quel che poteva vedere.
Il soffitto dell'edificio era asimmetrico, sbilenco, e non c'erano travi portanti a trattenerlo: sembrava di essere dentro un quadro di Dalì, ma in bianco e nero.
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[cite]Autore: Glenda[/cite]se vuoi scappare dagli agenti a molla ti dò subito il conflitto: sono cinque a dolore 1, quindi dolore 5...
E se, visto che i pulotti hanno rimesso a posto il tavolo per non danneggiarlo, rompo un pò di vasi e lampade andando verso la finestra per distrarli ancora e guadagnare un pò di vantaggio?
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Malcom
Malcom si guardò intorno come inebetito. Che diavolo era successo? Prima l'allucinazione, poi questo.
Decisamente, si trovava in un posto che non aveva mai visto prima, anche se la prima cosa che gli venne in mente fu il collegio in cui aveva mandato Mike quando era morta sua moglie.
"C'è nessuno?" si azzardò a chiedere, a voce alta.
ho editato i post al passato per uniformarmi alla narrazione (e perchè scrivendo, non so come mai, ma il passato mi torna meglio del presente).
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E' comunque un conflitto per fuggire...poi chi ha la dominanza narra il come
Da dietro le colonne, gli angoli più riposti, cominciarono a sbucare delle figure. Strano, non le aveva notate prima...o erano comparse dal nulla?
Erano in tutto e per tutto persone: uomini, donne, ragazzini...solo che erano completamente privi di colore, in bianco e nero...e i loro visi erano consumati, gli occhi spenti, come se non ci fosse più la vita dentro.
"Ci siamo noi..." disse uno di loro "Benvenuto nel gruppo, fratello..."
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Malcom
Malcom osservò le figure con un pizzico d'incredulità. L'apparenza "reale" di quelle persone strideva con i loro colori... e con gli occhi, gli occhi così vuoti e privi di ogni luce.
"Chi diavolo siete voi?" chiese, con un tono che univa apprensione ed impazienza "E, soprattutto, dove sono finito?"
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Malcom
Uno di loro avanzò: era un uomo sui quarant'anni.
Gli sorrise senza espressione.
"Non chiederci dove siamo. Non lo sappiamo. Siamo persone come te. E questo è il posto dove si può rimanere vivi"
OT/ rafman, stasera un po' di corsa...domani apro anche per te
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Malcom
Lungo momento di silenzio.
Malcom squadrò l'uomo e lanciò un'occhiata al gruppo dietro di lui.
"Non fatemi ridere" sbottò.
"L'unica cosa che mi succederà qui è prendere la vostra stessa, bizzarra forma di argiria," disse agitando la mano e smuovendo uno sbuffo di polvere grigia.
"Adesso indicatemi cortesemente l'uscita. Ho molto lavoro da sbrigare e poco tempo da perdere."
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Malcom
Guardando alle spalle dell'uomo che gli parlava, Malcom fu certo di riconoscere qualcuno.
E infatti, un attimo dopo lei gli si avvicinò: si chiamava Rose Winslet, era una giovane donna a cui aveva diagnosticato una grave forma di distrofia muscolare. Le aveva proposto una cura sperimentale, l'aveva seguita parecchi mesi, poi, un giorno, non si era fatta più viva. Aveva semplicemente detto che non intendeva più curarsi, che se doveva morire, voleva farlo con dignità.
Rose lo guardò con stupore: "Oh...mi dispiace. Noi pensavamo che lei, come tutti noi, desiderasse più di ogni cosa restare vivo!"
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Malcom
"Rimanere vivo non è quello che voglio, è quello che farò."
Pronunciò le parole come una sentenza. Poi lo stupore prese il sopravvento.
"Ma tu... tu come puoi essere ancora viva? Eri a uno stadio molto avanzato, ed è passato molto tempo.
Chi è che ti ha curata? Insomma, smettetela di parlare per enigmi! Non sapete dove siete, eppure siete qui. Se qui non si muore, sempre che sia vero... Ci dev'essere un motivo."
Malcom sentì che rabbia e frustrazione iniziavano a ribollirgli nelle vene...
Non ho aggiunto un dettaglio perchè non ne sono sicuro: il TdF si manifesta solo quando si tirano i dadi Follia o può essere inserito a piccoli passi anche in altre situazioni? O succede solo quando un PG ha dadi di Follia Permanente? Non ho il manuale sotto mano...
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Il talento di follia si tira fuori in conflitto...senza bisogno che ci sia follia permanente. Basta che usi almeno un dado di follia. Puoi usarlo anche se la follia non domina, con l'unica differenza che lo usi senza dare di matto.
Malcom
"Nessuno mi ha curato" sorrise lei "Loro mi hanno salvata. Avevo deciso di morire con la mia dignità, prima di rimanere bloccata in un letto e non poter decidere di me stessa. Non ce la facevo più. Le cure non mi facevano dormire: ero sveglia da mesi, credevo di impazzire. Avevo anche cominciato a bere, e questo non faceva che peggiorare le mie condizioni fisiche. Una notte, mentre i dolori e l'insonnia continuavano a farmi rigirare nel letto, ho preso la decisione: l'avrei fatta finita in quel momento stesso. Ho aperto la porta del balcone...sono uscita...E un attimo dopo ero qui: in mezzo a loro. Ciò che le ho detto è la verità: noi non sappiamo dove siamo, perché non possiamo uscire di qui. Fuori di qui il tempo ricomincerebbe a scorrere, e noi tutti...moriremmo. Finché siamo qua, siamo al sicuro...L'unica cosa che ci viene chiesta, è di trovare quelli come noi. Ed abbiamo trovato lei, dottor Myers"
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Ok.
Ma gli altri?
Malcom
Malcom iniziò a girare per la stanza, in cerca di una porta. In realtà, l'idea di un posto senza tempo in cui studiare la situazione lo allettava.
"Spiegami bene questa storia, Rose."
Un bagliore sinistro gli passò sugli occhi.
"Stavi morendo, questo lo so. Te l'ho detto io. Poi hai provato a farla finita e sei finita qui. Ma il tuo tempo, il vostro tempo è fermo."
Malcom si lecco le labbra, cercando le parole successive.
Non era facile trovarle, ma non condivideva l'idea di farla finita, l'arrendevolezza gli dava il voltastomaco.
"Ma io non voglio dichiararmi sconfitto, non voglio rimanere in questo buco polveroso. Io sto lottando, voglio guarire, non mi sono arreso come voi. Il vostro tempo è fermo? Bene, allora siete morti. Tutti quanti.
Adesso ditemi dov'è quel buco nero. Ditemi come si esce."
Un'ondata di frustrazione e impotenza lo attraversò, come se sapesse già la risposta.
"Non ditemi che non c'è, vi prego."
Non saprebbe descriverlo, ma in risposta alla sua disperazione sentì le budella torcersi.
Forse non si nota da come scrivo (e mi scuso per la mia pessima prosa) ma Malcom è molto sotto pressione, chiuso fra "devo salvarmi, e forse dicono la verità" e "sto perdendo tempo, e se perdo tempo muoio". Descriverei la situazione così: se Malcom fosse un claustrofobico che adora i barattoli di nutella, in questo momento sarebbe chiuso dentro un barattolo di nutella.
Un barattolo stretto.
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Alle parole del medico, gli occhi dei presenti rimasero apatici. Il sentirsi dire che erano come morti pareva non averli nemmeno toccati.
"Nessuno di noi è mai uscito di qui" disse il primo che aveva parlato "e non so di che buco nero tu parli...Se vuoi uscire, c'è semplicemente la porta..."
Indicò infondo al corridoio: c'era una prta enrome, che prima non aveva nemmeno notato.
Rose prese Malcom per il polso: un tocco gelido, quasi 'finto'.
"Se lei va via, morirà..." disse "e non fra un mese o fra due. Morirà adesso. E' questo che Lui ci ha detto."
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Malcom
"Lui?" sospirò Malcom "Ancora a parlare per enigmi..."
Scostò bruscamente la mano di Rose.
"Lui chi?" chiese esasperato "Inizio a stancarmi dei pronomi indefiniti."
Anche se stava ancora attendendo una risposta, Malcom si incamminò verso la grande porta.
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Nessuno gli rispose.
Al vederlo andare verso la porta, tutti indietreggiarono, come intimoriti.
Malcom sentì Rose mormorare: "morirà..."
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Malcom
Malcom arrivò alla porta.
Mise la mano sulla maniglia.
Si girò verso le figure senza colore.
Pensò a qualcosa da dire loro, un'ultima frase pungente per sottolineare quanto pensasse che fossero nel torto a rimanere lì nella più completa apatia.
Ma l'unica cosa che fece fu aprire la porta.
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Miranda
Il dottor House la guardava con quella sua aria di sufficienza e presa di giro, come se non avesse mai visto un essere più sciocco.
"Andiamo, vuoi muoverti o no? Altrimenti quell'incapace del tuo dottore verrà di nuovo qui a fare danni"
Nella camera di Miranda, si è aperta una porta. Una porta che non c'era prima. E quello che le si apre davani è il corridoio di un ospedale, ma èben diverso dalla clinica in cui si trova. Innanzi tutto perché c'è gente. Tantissima gente in lunghi camici bianchi che va e viene, cammina su e giù con aria svagata, e i loro piedi sembrano leggeri, come sospesi da terra.
Il dottore si incamminò e le fece cenno di seguirlo.
Malcom
Appena fu fuori, al suo sguardo si parò uno spettacolo incredibile.
Si trovava in cima ad un colle, e quella che si era lasciata alle spalle, da fuori sembrava una chiesa in tutti i sensi, se non fosse stato per quella sua struttura sbilenca, strana, che sembrava inverosimile rimanesse in piedi. Le pareti erano un po' curve, il tetto ondulato, e nel punto in cui all'interno c'era il rosone di alabastro faceva mostra di sè un immenso orologio.
Davanti a lui, ai piedi della collina, il lontananza, si stagliava la città più pazzesca che lui avesse mai potuto nemmeno immaginare: i tetti avevano forme assurde, l'architettura delle case sfuggiva d ogni principio geometrico, alcuni tetti erano come collegati tra loro, quasi fossero strade sopra le case...e se avesse potuto vedere più da vicino...sembrava veramente che ci camminasse qualcuno! Tra la distesa dei tetti spiccavano qua e là strane torri, campanili, cupole astratte che non gli ricordavano proprio niente...e sopra tutto ciò si affacciava una luna enorme, bellissima, in un cielo che non sembrava notturno bensì quello di un eterno crepuscolo
Benvenuto a mad city!
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Mi sento solo.
Malcom
"Diavolo!..."
Fu l'unica cosa che riuscì a dire.
La strada sembrava lunga.
S'incamminò.
Ehm, sorry, non m'è venuto in mente molto di più.
Avevo pensato di spaccare la porta della pseudo-chiesa, così per dispetto, ma Malcom ha fretta...
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Malcom
"Sicuro di voler andare?" Una voce soft arrivò alle sue spalle "Laggiù non c'è nulla di meglio di cosa possa offrirti io..."
Dietro di lui era comparsa una figura: era un uomo vestito da perfetto gentiluomo dell'ottocento, bastone da passeggio, cilindro e monocolo, con uno strano sorriso sinistro sulle labbra "Laggiù non avrai nemmeno un attimo di tempo. Il tempo ti verrà portato via più velocemente di quanto tu creda"
domanda: dove siete tutti?
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Malcom
Malcom guardò con sospetto quel nuovo, strano individuo.
"La risposta ovvia da dare sarebbe 'e cosa offri tu?'... ma sono molto dubbioso circa la stabilità mentale di tutti quelli che incontrato finora qui... ovunque questo qui sia."
Malcom soppesò le parole per qualche istante.
"Se sai dirmi come tornare a casa mia, parla. Altrimenti, se devi farmi proposte strane su fermare il tempo, aspettare in un buco la fine del mondo o guarire le malattie tingendosi di grigio, lascia perdere."
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Malcom
"Tanta energia, tanta voglia di resistere sprecata..." disse l'uomo "è un vero, un vero peccato..."
Si avvicinò lentamente a lui, come se lo trovasse incredibilmente attraente per qualche ragione
"...Io ti ho offerto di rimanere in vita anziché farti divorare dalla malattia, e ti chiedevo solo pochissimo in cambio. E tu come mi ricambi? Offendendo le mie piccole creature, che così dolcemente si sono fidate di me..." e indicò la chiesa "Sei proprio una cattiva persona, dottor Myers"
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Malcom
Qualcosa si agitò dentro Malcom, che venne pervaso da una sensazione di pericolo imminente.
"Stai lontano!" disse il medico alzando la voce.
Istintivamente alzò le mani, mettendosi quasi in guardia, sebbene le sue doti di judoka fossero arrugginite ormai da moltissimi anni, dai tempi dell'università.
Si sentiva decisamente minacciato e voleva reagire, ma aveva anche paura di un eventuale scontro fisico, lui che non aveva mai fatto realmente a botte in vita sua.
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L'uomo gli sorrise.
"Mi piacciono le reazioni forti. Mi piace la vitalità. Anche la tua amica, Rose, quando stava per buttarsi nel vuoto, aveva una forza avvincente. La forza è rossa, non trovi? Ma anche la paura è rossa, perché la paura è come il fuoco: è un'emozione che non sta mai ferma. Adoro il rosso"
Allungò una mano.
A Malcom non sembrava di essere abbastanza vicino a lui da essere afferrato. Invece si sentì prendere per il polso.
Non era lui ad aver calcolato male le distanze: la mano dell'uomo si era veramente allungata! Ed era nera come quel vuoto nello specchio: non un normale nero, quanto un'assenza assoluta di luce.
Malcom si accorse che nel momento in cui l'aveva stretto, il suo polso aveva perso come ogni vitalità
Per scappare o per neutralizzarlo il dolore è 8...se l'intento fosse ucciderlo le cose diventano molto più complesse! :P
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Scappare? Pfui.
La mia posta è sfabbricarlo di mazzate, colto come sono da un misto di schifo e paura.
Non voglio ucciderlo ma quantomeno immobilizzarlo e renderlo incapace di nuocermi, almeno per il momento.
Domanda: Posso usare il talento di Sfinimento (medico) per attingere alle nozioni mediche su "ciò che fa male" (cioè: se so come guarire, tecnicamente conosco anche i posti dove "se ti picchio ti faccio molto male")?
Se la risposta è si, tiro uno Sfinimento (Maggiore) + 3 Disciplina + 5 Follia (potrei mettere 4 ma voglio che la prima volta che uso il Talento di Follia sia una cosa esplosiva).
Altrimenti, let's go dance con 3 Disciplina e 6 Follia (che contro 8 Dolore è comunque un casino).
Giusto nel caso in cui vincessi la dominanza (contro 8 dadi? mah...): la sua posta qual'è?
Dimmi te...
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Oddio...usare medicina contro un incubo fatto di ombra è un po' improbabile... ^^ Però questo mica esclude che tu possa usare dadi di sfinimento...solo che non ti danno successi automatici.
La sua posta? Nutrirsi del tuo attaccamento alla vita... ^^;;;
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Vediamo quanta ombra ha dentro.
Tiro. 3 Disciplina + 1 Sfinimento + 6 Follia contro 8 Dolore.
Tanto per essere sicuro.
Malcom Myers ha tirato: D: 5 4 2, S: 1, F: 6 6 5 4 1 1, D: 6 6 5 5 3 3 2 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=61661)
Il giocatore vince 4 a 4, Il Dolore domina
Narri tu - e wow, 6 6 5 5 3 3 2 1 è un tiro cazzuto :)
Sono curioso di vedere come renderai il Talento di Follia che esplode...
Se posso suggerire, vedrei bene un turbinare di tentacoli, bocche e cose che si riversano letteralmente sul bersaglio, totalmente fuori controllo... O una manciata di stomaci addizionali che spruzzano acido sul malcapitato... Insomma, un uso creativo di pezzi di carne. Ovviamente per come lo vedo io, poi fai te :)
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ottimo...racconto domenica perchè il week end sono fuori.
Non sono brava a descrivere scene d'azione...vedremo...
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(meno male ho alzato lo sfinimento... fiuuuu... stupida disciplina.)
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Il polso di Malcom era inerte nella stretta dell'uomo. Provò un profondo senso di diusgusto e al tempo stesso di paura profonda: come un istinto che gli diceva "devi togliere la tua mano da lì prima che sia tardi".
Tutto accadde in pochi secondi: l'istinto di Malcom fu di alzare la mano libera verso di lui e colpirlo, ma non fece in tempo a compiere quel breve gesto che il suo polso inerte esplose in un dolore lancinante, che lo costrinse a gridare. Dalle dita, dalla mano, da tutto il suo braccio una serie di tentacoli si aprirono uno spazio nella carne andando a trafiggere prima solo la mano, poi il petto dell'uomo che aveva davanti.
Ai tentacoli risposero altri tentacoli: neri, d'ombra, che avvolsero la testa di Malcom facendogli perdere per un attimo ogni contatto con la realtà.
Si risvegliò a terra...non sapeva quanto era stato svenuto: il suo braccio era tornato normale e davanti a lui c'erano solo un frak e un cilindro abbandonati per terra.
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...e il dominio del Dolore?
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Non era chiaro? Ti ho appioppato la controindicazione che tue metastasi quando schizzano fuori non sono indolori, fanno un gran male (come gli artigli di Wolverine)...mi sembrava pesantuccia come cosa, no?
(e una moneta per me nella coppa della disperazione)
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Si, anzi, la cosa mi piace, sarà che avevo paura di qualcosa di peggio :)
Malcom
Ancora memore del dolore provato, Malcom barcollò verso la chiesa, o quello che era.
Adesso che quel tipo era sparito, e presumendo che fosse la misteriosa entità che tanto spaventava Rose e gli altri, aveva tutta l'intenzione di tirare fuori quella gente da lì.
Raggiunse la porta, e tirò con tutte le sue forze per aprirla.
Non so se per farmi aprire la porta vuoi chiamare un conflitto, quindi mi fermo.
Se c'è un cartello con scritto "spingere" ho appena fatto una brutta figura :)
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Malcom
La porta si aprì con un lento cigolio.
Quando Malcom fu dentro si trovò di fronte il medesimo spettacolo che aveva visto quando era piombato lì.
La gente si era come dileguata.
Poi lentamente Rose fece capolino da dietro una colonna ed appena lo vide gli andò incontro a passo veloce.
"Se ne vada, dottore" disse "Se ne vada e non si faccia più vedere qua dentro. Sono tutti molto arrabbiati con lei!"
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Malcom
"Sono?" pensò Malcom prima di realizzare.
Merda, ce n'era più d'uno allora...
"Ok, gente." disse il medico cercando di ostantare sicurezza "Non so bene come, ma ne ho eliminato uno. Potete scappare, potete reagire, come ho fatto io. Se anche uno solo di voi vuole seguirmi, lo faccia ora!"
Malcom uscì di nuovo, già preparato - ma non per questo meno spaventato - a fronteggiare altri uomini in frac, sperando che qualcuno lo seguisse.
La cosa strana era che non sapeva se a terrorizzarlo di più fosse l'eventualità di trovarsi davanti un'altra di quelle creature anacronistiche, o il mostro che si agitava dentro di lui e che ancora non aveva imparato a conoscere.
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OT/ occhio, non c'è gente in questo momento nella chiesa: c'è solo Rose...e non si riferisce agli uomini in frack...ma ai suoi compagni, che per qualche ragione sono arrabbiati con te...
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Sorry, avevo inteso malissimo!
Malcom
"Sono?" pensò Malcom prima di realizzare.
Merda, ce n'era più d'uno allora...
"Ok, gente." disse il medico cercando di ostantare sicurezza "Non so bene come, ma ne ho eliminato uno. Potete scappare, potete reagire, come ho fatto io. Se anche uno solo di voi vuole seguirmi, lo faccia ora!"
Malcom uscì di nuovo, già preparato - ma non per questo meno spaventato - a fronteggiare altri uomini in frac, sperando che qualcuno lo seguisse.
La cosa strana era che non sapeva se a terrorizzarlo di più fosse l'eventualità di trovarsi davanti un'altra di quelle creature anacronistiche, o il mostro che si agitava dentro di lui e che ancora non aveva imparato a conoscere.
"Sono... Arrabbiati?" disse Malcom, incerto.
"Ok, Rose, ascoltami bene." disse il medico cercando di ostantare sicurezza "Non so bene come, ma ho eliminato quel tizio col frack. Possiamo scappare, possiamo... puoi reagire, come ho fatto io. Ma, tanto per cambiare, non abbiamo tempo. Se vuoi seguirmi, fallo ora!"
Malcom uscì di nuovo, in fretta. Voleva salvare Rose - se non altro per l'istinto derivante dalla sua professione - ma per carattere non l'avrebbe mai obbligata a seguirlo.
Uscì, lasciando la porta aperta. Appena fuori, si voltò per guardare se la donna fosse dietro di lui.
Domanda: a parte il "colore smorto", com'è Rose? Età, aspetto (sembra malata o no)?
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Rose è perfettamente identica all'ultima volta che l'hai vista: non ha il viso di una in perfetta salute, ma sicuramente la sua malattia sembra non aver degenerato in nessun modo, mentre, essendo passato del tempo, secondo la tua diagnosi ora lei dovrebbe essere come minimo bloccata su una sedia.
Età, ha una trentina d'anni, di bell'aspetto.
"Tu non hai capito un bel niente!" la sentì gridare "Lui non ci sta tenendo prigionieri, ci sta salvando! Se lei non vuoi approfittare di questa opportunità, non venga a danneggiare noi!"
Dalla porta non uscì nessuno.
Ma Malcom notò una cosa quantomai inquietante: il frack e il cilindro non c'erano più.
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Malcom
"Nascimur uno modo, multis morimur." borbottò il medico fra sé e sé allontanandosi.
Si lasciò alle spalle la struttura, e si diresse a passo svelto verso quella strana, brulicante città.
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Malcom
Quel luogo era quanto di più strano avesse mai visto: giravano insieme gentiluomini a braccetto vestiti in abiti dell'ottocento, gente dall'aspetto comune, e, qua e là, ogni tanto, strane figure che parevano uscite da un inquietante cartone animato: un ragazzetto con le orecchie da gatto, una donna alta due metri senza nè occhi nè bocca...
Non aveva avuto ancora abbastanza tempo di stupirsi quando un giornale gli volò ai piedi. Lo raccolse e vide distintamente in prima pagina la sua foto in primo piano, sotto questo titolo: "Pericoloso risvegliato aggredisce Lord Hole. Ricercato vivo o morto"
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Malcom
Rilesse il titolo di giornale.
"Ok" concluse "immagino che qui abbia perfettamente senso."
Dopo tutto, aveva fatto qualcosa di doloroso a quell'uomo-vampiro-quelcheera.
La cosa che lo stupì di più fu però il termine "risvegliato". Che diavolo voleva dire? Risvegliato... se c'è un nome per una categoria, esiste una categoria, quindi 'più di uno'. C'erano altri 'più o meno normali' come lui?
Certo, ormai dubitava parecchio della sua sanità mentale...
Ad ogni modo, il problema era un altro: doveva camuffarsi o l'avrebbero beccato in men che non si dica.
Si guardò intorno, in cerca di un negozio di scherzi, trucchi o vestiti.
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Malcom
Di negozi non ne vide nemmeno uno.
Erano per lo più tutte case addossate l'una all'altra, sbilenche, che proiettavano ombre storte sotto quella pallida luna.
Ad un tratto, dall'altro lato della strada, vide sopraggiungere due individui in uniforme, che camminavano perfettamente sincronizzati, muovendosi a scatti come quei vecchi giocattoli a molla che qualche volta aveva regalato a suo figlio, da bambino.
Quasi allo stesso tempo su un palazzo si aprì una porticina - minuscola perchè uno come lui potesse mai entrarci o qualcuno di normale statura uscirci - e invece una donna ne uscì fuori a mezzo busto, come una contorsionista.
"Ha bisogno di qualcosa, signor Myers?"
OT/ l'immagine di paragone per questa tizia che esce dalla porticina è qualcosa di simile alla tizia di The Ring che esce dal teleschermo, ma meno inquietante...
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Malcom
Uomini in uniforme o tizia strana nel buco?
Malcom pensò per un attimo di provare a spiegarsi con gli agenti.
'Pericoloso Risvegliato'
Gli agenti si stavano avvicinando.
'Lord Hole'
E come sempre non c'era molto tempo.
'Ricercato vivo o morto'.
Si voltò verso la donna.
"Non essere beccato da quei due poliziotti sarebbe un buon inizio." disse sforzandosi di apparire abbastanza cordiale da risultare almeno un minimo sicuro di sé.
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Malcom
"Beh, sbrigati ad entrare, allora" fece la donna.
Malcom si avvicinò al buco, e mentre si avvicinava si rendeva conto che le proporzioni cambiavano: adesso quella che aveva davanti era una normalissima porta...In compenso avvertì un forte giramente di testa... con tutto quel cambiare delle dimensioni e della prospettiva sembrava di trovarsi a bordo di una giostra che gira a forte velocità.
La donna lo fece entrare all'interno della casa: una normale casetta all'inglese, dove, sul fornello, stava bollendo il thè
-
Malcom
Malcom rimase per un paio di minuti senza parole.
La normalità del posto, comparata con quanto aveva visto finora, era spiazzante.
"Signora... mi scusi. Dove siamo, di grazia?" chiese cautamente.
-
Malcom
La donnina continuò con premura a preparare il thé.
"Una tazza...?" chiese, con gentilezza.
Non aveva l'aria di una vecchietta all'inglese: il suo aspetto era completamente slegato dalla sua casa. Aveva più l'aria di una cartomate, una zingara o qualcosa del genere...Non era nè giovane nè vecchia: la sua età era completamente indefinibile.
"Vuoi sapere dove siamo? A casa mia. Ma forse vuoi semplicemente sapere dove sei tu, adesso...Bevi il tuo thè, poi ne parliamo..."
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Malcom
Un thè. Non che Malcom si fidasse, ma dopo tutto la donna l'aveva salvato dagli agenti.
Sorseggiò la bevanda calda cautamente.
"Posso almeno sapere il suo nome?" chiese.
Poi, riferendosi al thè, aggiunse: "Buono."
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Malcom
Il thè aveva un sapore strano.
Non che non fosse il sapore del thè...ma dopo un paio di sorsi a Malcom parve di avvertire delle sensazioni di immenso benessere...Sensazioni che però gli erano distanti...come se non lui, ma qualcun altro, in quell'istante, stesse vivendo un momento di particolare, intenso piacare.
La donna sorrise.
"Il mio nome? E' un concetto molto fluttuante. In questo momento, sono Lorelai. Ma chissà...domani potrei avere un nome diverso..." sorrise "Le piace il mio thè? La persona che me lo ha donato non sa cosa si è perso..."
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Malcom
"Davvero... ottimo." disse Malcom finendo la tazza.
Anche stavolta la sensazione che ci fosse qualcosa di strano era troppo forte.
La razionalità del medico ammucchiava ipotesi e le scartava con convinzione decrescente.
"Dunque, Lorelei" proseguì "immagino, o forse semplicemente spero, che tu possa darmi qualche risposta."
Posò la tazza sul tavolino.
"Hai ragione, voglio sapere dove sono, e soprattutto come tornare. Ho avuto un paio di brutte esperienze qui, e mi sento strano, come se avessi qualcosa dentro in grado di fare male... agli altri, a me. La cosa strana è che, con tutto quello che ho passato nella mia vita, non sono sicuro che questo mi dispiaccia."
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"Interessante..." fece lei, tra sè "Capisco perché interessi così tanto a lord Hole..." Poi fece un sorriso ambiguo "Io sono disposta a spiegarti tutto. Ma c'è un prezzo da pagare. Fin qui ti ho aiutato gratis...ma in questa città non funziona così. Ogni cosa ha un costo. Quanto sei disposto a offrire?"
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Malcom
"Questa città?"
Malcom sorrise.
"Per quanto ne so, funziona così ovunque."
Ripensò a Rose.
"Non so cosa possa interessarti. Ho come il sospetto che il denaro qui non significhi nulla. Il fatto è che le informazioni, se non sono davvero vitali, o soprattutto se non posso verificarle, sono aria fritta. Mi serve qualcosa di concreto: non ho intenzione di barattare neanche un'unghia con qualcosa che non ha applicazioni pratiche. Dimmi tu cosa offri, e cosa vorresti. Poi ne parliamo."
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La donna rise, e all'improvviso cambiò tono.
"Vuoi uscire di qui, caro: è questo che vuoi vero? ...oh, lo so: tutti voi lo volete.Ma io sono una venditrice onesta, e non voglio prenderti in giro come cercheranno di fare in molti qui. Da Mad City non si esce. Mai. Nel momento in cui hai smesso di dormire e il varco tra la città dormiente e noi, tu sei diventato un risvegliato, e risvegliati non tornano più a casa. Potrai fare visita alla città dormiente, a volte...o trovare un modo per tornare indietro...ma prima o poi, qualcosa ti riporterà sempre qui: prendine atto subito e comincia a organizzarti per sopravvivere nel miglior modo che puoi..."
OT/ mi devi dare un breve profiletto di come immagini tuo figlio, dato che è "la tua strada", altrimenti lasci tutto in mano a me...
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Mike ha 10 anni, ha fatto le scuole elementari in una scuola a tempo pieno.
E' un ragazzino biondo, abbastanza vispo ma al tempo stesso ordinario. E' ovviamente chiuso con il padre, vorrebbe stare più tempo con lui ma di fatto vede nella donna di servizio (una signora americana molto gentile) una seconda madre.
Ha i tipici problemi di un ragazzino, direi niente di grave (in linea generale) ma sotto sotto soffre molto la mancanza della madre e la "lontananza" del padre. Odia la malattia di Malcom, cui attribuisce la colpa dei "pensieri" del genitore. Bene o male, però, ha dovuto affrontare la morte della madre da solo e questo l'ha reso tanto schivo quanto "maturo" per la sua età. E' molto legato alla maestra d'inglese della sua scuola.
Nota: Malcom era assente anche prima che morisse sua moglie, anzi, direi che il matrimonio era già parzialmente in crisi anche se il figlio non ne sapeva granchè. Questo per dire che Malcom è fondamentalmente molto egoista, la possibilità di "redenzione" è sepolta molto in profondità. Ovviamente, però, se la donna gli chiedesse di barattare la vita di suo figlio con la sua, rifiuterebbe: non è che "non ama" suo figlio, l'amore è solo sepolto dall'ossessione di guarire.
Malcom
"Uscire di qui?"
Malcom guardò la donna.
"Sopravvivere... forse è quello il problema. Io non voglio sopravvivere, io devo guarire. Ma non come quei tizi grigi nella chiesa.
Non m'interessa 'uscire', inizia a non importarmi molto il dove, ormai. Sono stanco. Quello che voglio è risolvere il mio... problema."
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La donna scosse la testa: "Miri più alto di ciò che è acquistabile qui a mad city. E non sei disposto a pagare un prezzo, questo è il tuo problema. A me Lord Hole non piace, è un incubo arrogante e superbo...ma offre una buona contropartita a quelli come te: li tiene vivi. A Mad city non troverai cure diverse da quelle che ci sono nella tua città dormiente. Non che io sappia. L'unica differenza è che qui, la tua malattia, ti rende molto potente e questo - ti avviso - farà gola a molti, e disturberà molti altri. Quello che io ti posso offrire è soltanto di evitare che ti trovino il più a lungo possibile...che poi è quello che cercavi quando sei entrato qui. O no? Poi, penso di avere altre cose che ti dovrebbero interessare...ma questa è un'altra storia...e il prezzo è più alto..."
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Malcom
"Mad City, dunque è questo il suo nome."
Malcom guardò la donna.
"Fingiamo pure che io mi fidi di te e che creda a quello che dici. Intanto, sostieni che non ci sia cura per la malattia che mi divora: cos'altro potresti avere che mi potrebbe interessare?"
Pensò un attimo alle parole successive.
"In che senso 'molto potente'? Sto morendo, altro che potenza... per i prezzi da pagare, non ho ancora capito cosa diavolo usate come moneta di scambio qui, non ho detto che non voglio pagare..."
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La donna sorrise di nuovo in modo enigmatico.
"Quella notizia...dice che hai aggredito Lord Hole. E' un incubo potente, ma tu sei qui, e sei vivo. Quindi, ciò significa che sei molto potente anche tu. Oppure c'è un difetto di logica"
Si alzò e andò a prendere qualcosa in una piccola credenza.
Tornò e gli pose di fronte una figurina di carta che raffigurava un pesce tropicale variopinto.
"Scommetto che questa ti interessa..." disse
La figurina adesiva la riconosci: era il pesce preferito di tuo figlio sull'album di figurine degli animali che ha completato quando era in prima elementare.
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Bryan
Fu nell'abbassare gli occhi a guardare la sua "ombra" che sembrava giocare a strattonarlo, che Bryan si accorse di trovarsi in cima ad un tetto.
E c'era da chiedersi come riuscisse a stare in piedi data la ripidità dello spiovente.
L'ombra si agitò un po'...poi la luna fu coperta da una nuvola e il tetto piombò nell'oscurità. Quando la luce tornò, l'ombra era tornata "normale".
Sotto di lui si stendevano tetti a perdita d'occhio...strani, sbilenchi, dissestati.
Eppure ci si stava in piedi come a trovarsi perfettamente in piano.
Sentì una vocina arrivare da dentro un comignolo.
"Uh...guarda! Ne è arrivato un altro!"
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Bryan
"Hiii!" Urla nel ritrovarsi all'improvviso su un tetto spiovente, passato il timore di essere scoperto, è tornato il timore di fracassarsi di sotto, si aggrappa disperatamente ad una tegola in un tentativo disperato di non cadere... Salvo accorgersi che non sta cadendo, affatto, è come stare con i piedi per terra, se la terra fosse un tetto obliquo.
Si rialza come se niente fosse, per poi voltarsi di scatto verso la vocina nel comignolo, rimane fermo, non si vuole avvicinare.
"Vattene via! Non ti voglio, non ti ho chiamato, lasciami solo..."
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La vocetta si fece più insistente e si rivolse a lui, stavolta.
"Ehi tu...vuoi restare lì per sempre? Non è un posto sicuro, lo sai? Lassù ti vedono tutti!"
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Bryan
Rimase qualche instante fermo a braccia conserte e di spalle, facendo finta di non sentire la vocina... Poi valutò che in effetti questa non aveva tutti i torti, stare all'aperto, senza alcun riparo, alla mercé di tutti... Si avvicinò al comignolo, con circospezione, per poi infine sporgersi e guardare cosa c'è al suo interno.
"Chi altro è arrivato oltre a me?"
Mi sono adeguato a scrivere al passato, visto che mi sono reso conto che tutti gli altri post sono così, quando gioco non ci sono abituato, ma vediamo come va :p
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Bryan
Dal comignolo emerse una figura, difficile da distinguere in quella semi oscurità: era difatti completamente nera, come se fosse coperta di cenere dalla testa ai piedi. Ma era chiaramente una ragazza, ed era uscita con estrema flessuosità da quel fumaiolo.
"Ne arrivano molti...ma tu hai un'aria così carina...!"
Appena si avvicinò un po', Bryan si rese conto di un fatto inquietante: nonostante la cenere la sporcasse in quel modo, aveva chiaramente l'aspetto della ragazza delle consegne
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Bryan
Indietreggiò di un paio di passi, notando una figura così familiare, eppure così... Diversa...
"No... Non sei lei... Non può essere... Non mentirmi! Dici solo bugie, non puoi essere lei... Sei in combutta con loro, vero? Conosco tutti i vostri trucchi ormai, non potete catturarmi!" Disse, per poi ridacchiare nervosamente, poco convinto delle sue stesse parole.
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Malcom
"Una figurina?" sbottò "che diavolo me ne faccio?!?"
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Malcom
"Lo hai detto tu stesso..." fece la donna porgendogli la figura "qui niente è solo ciò che appare".
Nel momento stesso in cui le dita di Malcom sfiorarono la carta, nella sua mente accadde qualcosa. Era come se lui non fosse più lui...ma guardasse con altri occhi, sentisse altri sentimenti: gli stessi che può provare un bambino. Entusiasmo, felicità, gratitudine.
Davanti ai suoi occhi vide se stesso: se stesso che allungava una mano e tendeva la figura verso di lui - verso quello che adesso era lui. Vide se stesso sorridere, e sentì dentro un sentimento di serenità e protezione, anche se non limpido, ma come vagamente triste, offuscato.
"Grazie papà! Era proprio quella che mi mancava" sentì dire. Ed era come se quella frase l'avesse pronunciata lui stesso.
Bryan
"Sei crudele..." fece la figurina di cenere con voce dolce "tu sei sempre pronto a pensare male degli altri. Non ti fidi di nessuno, eh? Eppure io ho corso un rischio nell'affacciarmi qui e farmi vedere. Se i ragazzi dei giornali ci trovano, saremo noi domattina il loro prossimo articolo!"
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Bryan
"Beh? Perché dovrei fidarmi di te? In fondo... Sei tu ad avermi tradito per prima, quindi..." Disse una volta tranquillizzato, ora quasi pronto ad accettare di trovarsi di fronte ad una persona reale... Quasi.
"Ragazzi dei giornali? Perché ci vogliono sulle notizie? Non voglio che mi facciano delle domande!" Osservò la ragazza per qualche istante ancora, morsicandosi un labbro "Beh... Perché hai corso un rischio ad affacciarti qui, per me? Insomma, io non so se lo avrei fatto... Come faccio a fidarmi? Puoi darmi una prova?"
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Malcom
L'effetto della figurina fu duplice. Da un lato, qualcosa si smosse dentro Malcom, qualcosa che da troppo tempo stava ignorando.
Represse una lacrima solitaria.
La sensazione di vuoto e malinconia, però, venne ricacciata indietro dalla rabbia.
Quella sensazione, ancora poco definita, di mancanza ma anche di calore, era nelle mani sbagliate: mani diverse da quelle di suo figlio.
"Se questa cosa è quello che penso io" disse Malcom alzando la voce "è bene che tu mi spieghi in fretta come mai ce l'hai tu."
Malcom non calcolò la pausa successiva, che aumentò comunque, e naturalmente, la forza della frase seguente.
"...Altrimenti, ci toccherà scoprire insieme quanto sono potente."
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Bryan
La ragazza si avvicinò di un passo: "Lo sai che la tua diffidenza mi offende?" disse "Io sono qui per aiutarti, e tu invece ti comporti come un bambino perseguitato!"
Avanzò decisa verso di lui: la sua voce, il suo aspetto, erano veramente identici a quelli della ragazza delle consegne, ma più si avvicinava, più sul suo volto c'era qualcosa di inquietante
Malcom
"Quello che hai appena 'assaggiato' è un ricordo felice. Me lo ha venduto un ragazzino biondo molto timido e gentile, che aveva bisogno di un aiuto da me. Per il resto...credo di non avere altro da dirti, se non mi paghi... "
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Bryan
La ragazza avanzò verso di lui, con un'ombra scura sul suo volto, qualcosa non tornava, come aveva sospettato, forse a ragione. Per ogni passo di lei, lui indietreggiava di un passo, fino a trovarsi sul bordo del tetto.
"Fermati! Non avvicinarti! Tu... Non vuoi aiutarmi! Non sei lei! Se ti avvicini ancora... Mi butto di sotto!"
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Bryan
La "ragazza" fece un'espressione delusa
"Oh, no...questo non te lo posso permettere, sai? Quelli come te ci servono vivi..."
Da vari camini Bryan vide uscire numerose figure: erano tutti coperti di cenere come lei, ed ognuno gli ricorda qualcuno che conosceva..Si avvicinarono lentamente, eppure inesorabilmente, circondandolo.
"Ti stavamo cercando tutti..." disse uno di loro
"Come mai continui a noasconderti da noi?" chiese un altro.
E cominciarono ad allungare le loro braccia verso di lui
OT/ cominciamo pensate: dolore 8 per non farti catturare
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[cite]Autore: Glenda[/cite]OT/ cominciamo pensate: dolore 8 per non farti catturare
Ellallero, mi tocca andare subito ai ripari!
Allora, uso 3 di disciplina più 1 di sfinimento e 6 dadi di follia!
Bryan ha tirato: D: 5 5 4, S: 3, F: 6 6 4 3 1 1, D: 5 4 4 3 2 2 2 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=75661)
Il giocatore perde 4 a 5, La Follia domina
Ecco appunto, che tragedia o_o
Dovrei descrivere io, quindi?
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Sì...la narrazione è tua! Descrivi cosa succede e poi sbarra una reazione sulla scheda (lotta o fuggi)
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Rivoglio quel "ricordo".
Malcom
"Pagarti?" le vene pulsarono sulla fronte di Malcom "PAGARTI!?"
"Mi sventoli sotto la faccia un ricordo di mio figlio ed hai la faccia tosta di chiedermi qualcosa in cambio?"
Il medico sentì qualcosa agitarsi dentro, ma era quasi fuori controllo per dare peso alla cosa.
"Ne ho abbastanza di te, di Lord Hole e dei vostri giornali e pazzie e giochetti!"
Edit: non è che debba per forza arrivare a picchiare forte la testa della donnina contro uno spigolo, si può anche risolvere la cosa da gentilincubi...
Sto cercando di far tirare fuori a Malcom la frustrazione accumulata, dopo tutto ha "perso di vista" tante cose e nel profondo lo sa, prima o poi dovrà cedere di fronte alla realtà...
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se rivuoi quel ricordo gli devi dare qualcosa in cambio :PPPPPPPPPPP Oppure conflitto pesanteeee!
Malcom
La donna non si alterò.
"Tu non hai proprio capito come girano le cose qui, giovanotto. E l'ultima cosa di cui hai bisogno è farti altri nemici. Ma prego, se non ti interessa l'affare, puoi accomodarti..."
Senza che nemmeno stavolta lui se ne accorgesse, sul lato opposto da quello da cui era entrato si era aperta una porta: dava su una via molto animata, e molto colorata, per quanto il colore potesse risplendere in quella semi oscurità.
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Bryan
Esseri misteriosi e minacciosi lo circondarono, tendendo le mani come a volere un pezzo di lui, come se volessero toccarlo... Preso dal panico, continuò ad indietreggiare finché non si accorse di essere arrivato al bordo del tetto, ora la scelta era gettarsi o cedere ai suoi inseguitori. Non ci mise nemmeno un istante a decidere, per la seconda volta si gettò, sperando che l'essere nella sua ombra tornasse in suo soccorso.
Ma stavolta fu diverso, non cadde di sotto, una mano ed una faccia spuntarono dalla sua ombra, afferrandolo per non farlo cadere quando ancora in bilico sul bordo.
"Ehi! Ehi! Ma che sei? Una specie di coniglio? Sei patetico ed inutile, non puoi sempre fuggire! Combatti!"
L'ombra si materializzò poi alle sue spalle, spingendolo verso le persone coperte di cenere.
"Eh? Ah? Cosa? Aspetta ma io non..."
La sua carica fu breve e piuttosto ingloriosa, inciampò su una tegola dopo pochi passi ruzzolando a terra, in un secondo, il popolo dei camini fu completamente su di lui...
Metto una crocetta su Lotta, per quanto una lotta ingloriosa, pure se ho usato 6 dadi follia non ho usato poteri di sorta, mi fa più piacere vederlo catturato prima ancora di poter far qualcosa a causa della sua stessa ombra :D (masochista...)
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Malcom
Malcom represse il moto d'ira.
"Ancora non mi hai detto cosa vuoi!" disse guardandola di sbieco.
"Cosa vuoi? Il ricordo del primo bacio di mia moglie? La soddisfazione della mia festa di laurea?"
'Sta tizia mi sta sul gozzo (ben più di Lord Hole)... ero tentato di gridare "conflitto pesanteeee!"
(peraltro ci starebbe pure, uno come Malcom ce lo vedo a "abusare" del TdF pur di sfondare gli ostacoli a testate... forse è un PG un po' troppo "deciso")
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guarda che nulla ti vieta di farlo in questo gioco... ^_^
entro sera cerco di rispondere a entrambi, ma oggi è giornataccia
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Bryan
Bryan si riprese in un luogo buio e freddo.
Poteva essere una prigione o qualcosa di simile.
Nell'oscurità si accorse di non essere solo. C'era qualcuno che respirava lentamente non lontano da lui...ma era difficile riuscire a vedere.
Malcom
"Potrei accontentarmi del colore degli occhi di tua moglie. Mi sono un po' seccata dei miei...sono così scialbi..."
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Malcom
Malcom ci pensò su. Quel ricordo doveva essere importante per suo figlio. Non era il fatto della figurina, ovviamente, ma la sensazione ad essa collegata... anche per lui il ricordo di ogni dettaglio di sua moglie era importante, ovviamente, ma... diamine, suo figlio era vivo. E se era arrivato a dar via quel ricordo volontariamente... doveva scoprire perchè.
"Affare fatto, donna" disse Malcom "ma adesso dimmi... che genere di aiuto voleva quel ragazzino?"
fra poco mi sa che arriva il "conflitto pesanteeeee" perchè temo di sapere cosa mi risponderà...
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Bryan
"La mia testa... Grazie tante, mi sei stato proprio utile..."
Disse massaggiandosi la testa ed osservando il punto dove secondo lui doveva essersi cacciata la sua ombra, che in tutta risposta rimase in silenzio. Si trovava in una stanza buia, nonostante i suoi occhi fossero ormai ben abituati a vedere nell'oscurità, non riusciva comunque a distinguere gli oggetti più lontani di un paio di metri. Un sospiro poco distante attirò la sua attenzione.
"Chi sei? Anche tu fai parte della cospirazione? Vuoi fare esperimenti su di me?"
Disse alla figura indistinta nell'oscurità, andando ad afferrare istintivamente una pietra grossa quanto un suo pugno da terra.
-
Malcom
La donna allungò una mano e gli sfiorò la fronte. Fu solo un attimo, ma in quell'attimo Malcom provò il dolore di aver perso qualcosa. Senza già ricordare più che cosa.
Lei sorrise, fissandolo con intensità: Malcom sentiva che in quello sguardo c'era qualcosa che lo toccava, ma non sapeva più cosa.
"Il ragazzino mi ha ceduto il suo ricordo perché io lo proteggessi. C'erano degli incubi poco simpatici che lo stavano inseguendo...l'ho fatto entrare qui, come ho fatto con te, e poi l'ho fatto uscire sulla porta che dà verso il bizzare bazare: il luogo migliore per confondersi tra la folla e non essere trovato. Tutto qua. In fondo, non gli ho chiesto che un ricordo di pochi istanti...mi faceva pena"
Mark
"C-cospirazione..?"
La voce che sentì era quella di un bambino.
"Io non ho fatto niente...V-voglio...solo uscire...solo tornarmene a casa..."
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Bryan
Mugugnò qualcosa tra se e se, sentendo la voce piagnucolante di quel che sembrerebbe un ragazzino. Soppesò il sasso, indeciso se fidarsi o meno. Decise infine di non lasciare il sasso.
"Chi sei? Sai perché mi hanno portato qui? O... Dove siamo?"
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Bryan
"Sono...mi chiamo Mike..." disse il ragazzino "...e so perché ti...perchè ci hanno portato qui. Questo però...non cambia le cose. Dobbiamo...io devo uscire...devo tornare a casa, e lo devo fare presto!"
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Bryan
"Beh non sei l'unico che vuole tornare a casa... No no, la mia casa non è più sicura..." Parlottò a bassa voce in risposta a Mike.
"Ma dobbiamo uscire da qui, anche... Se tu mi dici dove siamo e perché, vedo di trovare un modo per uscire..."
-
Bryan
L'ultima frase di Bryan sembrò rassicurare il ragazzino.
"...dove siamo...non credo di saperlo. Sono entrato da un tetto...mi hanno trascinato dentro un camino...e sono atterrato qui" fece una pausa "quasi...una magia. Sono caduto dall'alto e non mi sono fatto niente. Però...so chi sono loro, e perché ci hanno preso...o almeno, so perché hanno preso me. Me lo ha detto una donna...in un mercato...mentre cercavo di fuggire da loro. Sono..." respirò ansiosamente "oh...non lo so più quanti giorni sono che scappo da loro! Giorni? Mesi?...e...e quando tornerò a casa potrei..." rimase zitto, trattenendo un singhiozzo "Scusa" riprese, recuperando una voce che aveva un tono di strana maturità per essere quella di un bambino "...non sto rispondendo alla tua domanda. Loro sono...incubi. questa città pare che ne sia piena. Ci vivono. Camminano insieme alla gente...e...spesso cercano la gente...perché amano prendere qualcosa da loro, o perché ne hanno bisogno. Quelli che ci tengono qui, li chiamano il popolo dei tetti. E...gli piacciono le persone che sono rimaste sole..."
-
Bryan
Ascoltava in silenzio le parole del ragazzino, mordicchiandosi l'unghia di un pollice "Incubi? Questo vuol dire che sto sognando? Eppure sono sicuro di non essermi addormentato..." si osservò poi la mano sinistra, attraversata per un secondo da un'ombra in grado di risaltare anche in mezzo alla stanza scura.
"Sogno o non sogno, me ne voglio andare da qui, gli piacciono le persone rimaste sole ed io voglio tornare da solo... Ce l'hai una casa tu? Dove sta?" Fece al ragazzino, cominciando a tastare le pareti in cerca di un uscita o un qualsiasi indizio.
"Se riuscissi a trovare una porta, un lucchetto..."
-
Malcom
"Vorresti dire che è qui?" disse Malcom sgranando gli occhi.
Il pensiero di suo figlio intrappolato in quell'incubo gli attorcigliò lo stomaco.
Certo non era stato un padre molto presente ma questo era davvero troppo.
"Fammi andare, in quel Bizzarre Bistrot o come diavolo si chiama... devo trovarlo!" disse alla donna.
-
Bryan
"Incubi" ripetè il ragazzino "li chiamano così. Ma non so se stiamo sognando. Sarebbe bello, così ci sveglieremo, e non sarà successo niente...Magari..." e la sua voce si fece per un attimo tristemente adulta "magari i miei ultimi tempi di vita fossero stati solo un sogno e ci si potesse svegliare così...come in una favola..."
Rimase in silenzio, come se quel pensiero lo avesse incantato per un attimo.
Poi, le sue ultime parole proruppero addosso a Bryan con un'inquietante, drammatica cupezza.
"Ci uccideranno, lo sai...? Ci bruceranno vivi e respireranno la nostra cenere..."
Malcom
La donna sbattè le ciglia: aveva due occhi davvero splendidi.
"E dove speravi che fosse? Pensi forse che un bambino come quello potesse dormire tranquillo? Dopotutto, sei tu il responsabile di questo. Avresti dovuto accorgertene, invece di lasciarlo solo..."
Gli indicò la porta che si era aperta alle sue spalle e dava sulla strada.
"Il bizzare baazar è lì fuori" gli indicò "Ma non fa per te: sei troppo testardo, aggressivo, sicuro di te stesso...Non sei tagliato per gli affari!"
Poi gli si avvicinò in modo sinistro
"E se cerchi tuo figlio...beh...oltre a Lord Hole avrai altri avversari da affrontare...non so proprio quale dei due sia il peggiore!"
-
Bryan
"Uh... Ci uccideranno? Beh non so te ma io non voglio morire... Voglio andarmene di qui e tornare a vivere da solo!".
Si ritrovò a pensare che il motivo per cui era in tutto questo, almeno stando alle parole del ragazzino, era proprio il suo voler vivere da solo... Ma quello era un pensiero a cui non voleva dar retta.
"Quanti sono? Forse se facciamo in silenzio possiamo aggirarli..." In quel momento dalla sua vita spuntò il busto delll'Ombra, dalle fattezze vagamente umane anche se nessun segno di riconoscimento tranne due croci al posto degli occhi e perenne sorriso mezzaluna.
"Aggirarli? Li ammazziamo tutti! Tutti quanti! Volevi rimanere da solo? Rimani da solo! E attorno a te solo cadaveri... Quel bambino lì sembra appetitoso..." Una lingue enorme passò sulle labbra dell'Ombra.
In caso, per uscire dalla stanza che dovrei fare? (sempre che sia possibile!)
-
Mike fece un salto indietro e si ritrasse al muro.
"...c-cosa era?" gridò
ovvio che puoi uscire: basta chiedere. Conflitto facile...solo dolore 6! :P
-
Malcom
Cercando di ricordarsi dove avesse già visto occhi come quelli, Malcom si concentrò sul pensiero di ritrovare il figlio, cercando di ignorare i crescenti sensi di colpa.
Sei tu il responsabile di questo. Avresti dovuto accorgertene, invece di lasciarlo solo.
La frase gli rimbalzò di nuovo in testa mentre attraversava la porta.
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Ok allora, porto sfinimento a 2 (me ne pentirò...) e uso 3 dadi follia per uscire dal postaccio in qualche modo...
Bryan ha tirato: D: 4 3 3, S: 5 1, F: 5 4 4, D: 6 6 6 5 4 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=83661)
Stavolta mi è andata bene, i tre 6 del dolore battono tutto :p
In questo caso la narrazione è del GM, no? L'idea era di far trasformare l'ombra in qualcosa in grado di sfondare la parete della stanza nella quale sono rinchiuso (ah, il simbolismo...), tipo un maglio o un pugno gigante (o una trivella se ci si sente in vena di fare la citazione a Gurren Lagann :p).
-
OT/ sorry, Mark...quando narro io non si va sull'azione, si va sul dramma!!! (e pòoi...domina DOLOREEEEEEEE)
Bryan
Mentre il bambino se ne stava rannicchiato in un angolo, spaventato dalla presenza dell'ombra, Bryan si avvicinò alla parete. In quella semi oscurità non riusciva a vedere se ci fosse una porta. Tastò il muro cercandone una, ma non sentì niente.
"Maledizione!" imprecò, colpendo con il pugno la parete.
In quel momento udì una risatina sbucare quasi da dentro la sua testa.
"Si vede che non sei pratico di questi luoghi"
L'ombra si staccò da lui da metà busto in su, dalla mano sbucarono dei lunghi artigli che lo graffiarono al petto, squarciandogli la camicia.
Gocce di sangue cominciarono a bagnare il pavimento.
E il pavimento sembrava dissolversi al contatto con quelle gocce.
Bryan precipitò nel vuoto, come risucchiato da un pozzo nero e senza fondo.
Atterrò in mezzo ad un vicolo pieno solo di topi e rifiuti.
Era solo.
Malcom
Il Bizarre Baazar poteva somigliare ad un misto tra un vecchio mercato di cincaglierie e un colorato mercato orientale. Solo che dei mercati orientali mancavano il caldo ed il sole. Strani figuri richiamavano ola gente dalle loro bancarelle, e banditori scatenati cercavano di attirare l'attenzione con nomi di merci inverosimili: ricordi, vini al sapore di passione o di rimpianto, memorie smarrite, una fiala di felicità o di innamoramento...
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[cite]Autore: Glenda[/cite]OT/ sorry, Mark...quando narro io non si va sull'azione, si va sul dramma!!! (e pòoi...domina DOLOREEEEEEEE)
Si beh, penso che in un modo o nell'altro sono riuscito ad uscire dalla stanza... In peggio XD. Avevo dato per scontato si potesse uscire solo sfondando le pareti ma evidentemente mi sbagliavo!
Comunque un po' d'azione c'è in fondo, è uscito sangue (il mio, incidentalmente)!
Bryan
"Offf!" Atterrò sul duro pavimento, rotolando per attutire la caduta. Dopo alcuni istanti si costrinse ad alzarsi e mettersi seduto, esaminandosi immediatamente il petto ferito... I segni dei graffi c'erano, sangue compreso, anche se meno gravi di quanto sembrasse all'inizio, per qualche motivo. Il dolore però lo aveva sentito bene, segno che non stava sognando, purtroppo.
"Grazie mille, potevi anche avvisarmi prima di tagliarmi in due..." Fece all'ombra, che in tutta risposta non si fece viva. Solo ora realizzò di essere rimasto solo, per la prima volta da quando era finito all'inferno, doveva sentirsi felice, invece gli sembrò un'ingiustizia bella e buona aver lasciato il ragazzino da solo così all'improvviso, dopo aver promesso di riportarlo a casa...
Si rannicchiò spalle al muro, stringendo le gambe con le braccia, come incapace di proseguire, quando un ratto fece capolino a pochi metri da lui, senza nemmeno pensarci afferrò una roccia e la lanciò contro il piccolo roditore.
"Vattene via te, non rompere!"
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OT/ eheh...il ragazzino è rimasto lì perché tu non lo hai messo nella posta! :P
No, scherzo...è che un figlio in pericolo di essere ucciso da un incubo di cenere è molto più gwep per il povero Malcom!
Bryan
Inaspettatamente, il roditore rispose.
Ovvero, forse non era il roditore. Forse la voce veniva solo dalla sua testa.
"Non vedi quanti siamo? Credi di essere al sicuro? Ti stiamo tutti guardando! Tutti sanno tutto di te! Non sei al sicuro in nessun luogo...!"
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[cite]Autore: Glenda[/cite]T/ eheh...il ragazzino è rimasto lì perché tu non lo hai messo nella posta! :P
No, scherzo...è che un figlio in pericolo di essere ucciso da un incubo di cenere è molto più gwep per il povero Malcom!
Beh ci sta in fondo, mi pare giusto un po' di sano GWEP :D
Bryan
Storse la bocca sentendo il ratto rispondergli. Stava cominciando a pensare che all'inferno qualsiasi cosa è viva... E vuole farlo fuori... Rimase in silenzio alcuni istanti, fissando il vuoto.
"Beh... Ma tu sei solo un ratto, sei da solo, se mi va ti uccido come ho ucciso gli altri ratti, non dovresti avere più paura tu?"
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OT: sono out per un paio di giorni, mi vado a rilassare al Convivio degli Inventori di Giochi di Berceto :)
Un paio di giorni di sano playtesting.
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Vedo che siete rimasti fermi...
Malcom
Il medico si guardò intorno spaesato: da dove diavolo sbucava tutta quella gente?
Ancora un po' frastornato, iniziò a gironzolare per le bancarelle, in attesa di qualcosa che attirasse la sua attenzione.
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Malcom
Fu mentre si guardava in giro che un uomo gli rivolse la parola. Uomo per modo di dire. Sembrava più un pupazzo di pezza, i suoi occhi erano bottoni e i suoi capelli fili di lana.
"Ehi, tu! Sei il cliente che fa per me! Sono sicuro che qui troveresti qualcosa che ti piacerebbe!"
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Malcom
Malcom alzò gli occhi al cielo, anche se ci stava quasi facendo l'abitudine.
"Ok, coso" disse "che cosa pensi di avere per me?"
L'assurdità della situazione e, nel complesso, del Bazar, gli avevano fatto passare la rabbia.
Sapeva che non sarebbe durata.
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Malcom
L'uomo aveva un buffo bancone molto variopinto, coperto da un tendone. Alle sue spalle c'erano cassetti di tutti i colori.
Lui si avvicinò ad uno di essi e ne estrasse un piccolo gomitolo di lana grigia, mostrandoglielo a distanza.
"Ecco qua. Un anno da aggiungere al tuo filo della vita...che, a quanto vedo, è quasi arrivato alla fine..."
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Sono stato dimenticato? ç_ç
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GULP!
Lo sai che avevo confuso il tuo ultimo post con il mio e aspettavo ancora la tua risposta?
Chiedo perdono. PERDONOOOOOO!
Bryan
Non ci fu reazione da parte del ratto, ma altre voci cominciarono ad assillare Bryan...voci che parevano venire da ogni parte...Forse dalle pareti...forse parlava quell'orribile insetto che gli si stava arrampicando sul braccio.
"non sei al sicuro...tutti ti guardano...tutti sanno dove ti trovi..."
Il ratto lo guardava con occhi rossi di fuoco
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No problem, in fondo immaginavo :D
Bryan
"Uuuh!" Si alzò di scatto facendo forza sulla parete, con una manata lanciò via l'insetto che si stava arrampicando sul braccio, ma le voci non accennavano a fermarsi.
"Andatevene via! Lasciatemi solo! Voglio solo vivere in pace, che vi ho fatto di male? Che volete sapere da me?"
Gridò a nessuna voce in particolare, anche perché non c'era nessuno a cui rivolgere parola tanto per cominciare... Istintivamente cominciò a correre, senza nessuna meta precisa, qualsiasi posto gli sembrava un'alternativa migliore a quel vicolo sporco circondato da chissà chi o cosa...
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Malcom
"Questa è un'offerta interessante, coso."
La proposta di tempo era sicuramente una cosa comprensibile.
Malcom aveva sperimentato che in quelle strane offerte c'era qualcosa di vero. Molto da perdere, forse, ma anche qualcosa da guadagnare.
E il tempo per lui era estremamente prezioso.
Per un momento, valutò l'idea di aggredire l'uomo di pezza, ma aveva paura della reazione congiunta di tutti i presenti.
"E cosa vorresti in cambio? Immagino sia, di nuovo, qualcosa d'importante..." disse alla fine.
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Malcom
"Diciamo che mi accontento di una cosa molto banale: tu mi dai un'immagine di tuo figlio, una qualsiasi, presa dai tuoi ricordi...e l'affare è fatto... "
Mark
Correndo disperatamente, Mark si trovò all'improvviso a sbucare in un luogo estremamente animato: poteva sembrare un mercato all'aperto
Ora siete nello stesso luogo
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Finalmente è successo, sono diventato un mio pg :o (ok che ci ho messo dentro del mio, ma non credevo di essere messo così male!)
Bryan
Per qualche ragione, nella sua corsa scellerata si ritrovò in un variopinto mercato... Dalla padella alla brace insomma... Fece un sospiro e cavalcò l'onda, in fondo non vedeva uscite da nessuna parte e per fortuna la gente non sembrava poi far troppo caso a lui, per ora almeno.
Cominciò a camminare in una direzione a caso, in cerca dell'uscita, dando un'occhiata alle varie bancarelle, il suo stomaco cominciava a brontolare...
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Malcom
Un anno di vita per un ricordo del figlio.
Un bel dilemma.
Malcom valutò l'offerta per qualche minuto.
Avrebbe potuto scegliere un ricordo triste, o spiacevole, liberarsene e prendere due piccioni con una fava.
D'altra parte, si sorprese a pensare che ogni ricordo che riguardasse suo figlio era comunque prezioso.
E scoprì che quei ricordi erano pochi. Troppo pochi.
"Merda!" esclamò.
E si allontanò, in cerca del figlio.
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OT/ mi riprendo da INC e arrivo
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Ok!
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Mentre si allontanava, per poco Malcom non si trovò ad andare addosso ad un giovane ragazzo che si guardava in giro con aria smarrita. Lo guardò, e la prima cosa che notò fu che non sembrava avere nulla di strano: nè occhi a forma di bottone, nè pelle grigia, nè frack dell'ottocento...
provo a mettervi insieme, vediamo che succede
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Malcom
Squadrò lo straniero per qualche lungo istante.
C'era qualcosa di diverso in lui, eppure di familiare.
Gli ci volle un po' per capire che il fatto che l'uomo fosse una nota stonata in quell'ambiente voleva semplicemente dire che era troppo normale rispetto a tutto quello che li circondava.
Lo guardò negli occhi, aspettando che l'altro parlasse per primo,
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Bryan
Tanto per cambiare, si trovò ad andare addosso a qualcuno, mentre stava osservando una bancarella.
Indietreggiò istintivamente, un paio di passi in più del dovuto, stringendosi il braccio con cui ha colpito Malcom. Osserva l'altro per qualche istante, non si fida di lui, abbassa lo sguardo, ma quando nota che questi continua a fissarlo come in cerca di risposta, si fa forza e prova a parlare.
"Che c'è? Che vuoi da me? Non casco due volte nello stesso trucco, se provi a rapirmi giuro che... Mmmmh..." si gratta il collo, non saprebbe che fare, ora che ci pensa "Ecco...".
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Malcom
"Confuso, forse in stato di shock" pensò istintivamente il Medico.
Una reazione terribilmente normale in un mondo del tutto privo di senso.
"Calmati, non voglio farti male" disse al ragazzo "sono un essere umano, e non ho nessuna intenzione di rapirti o nuocerti in qualche modo."
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OT/ geniale la diagnosi del medico al paranoico!!! ^_^
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Bryan
Osservò il medico per qualche istante, indeciso se fidarsi o meno...
"Beh, anche i tipi che mi hanno preso hanno detto che non volevano farmi male... Ed immagino lo abbiano detto anche al ragazzino..." Mormorò tra se e se, dopo lo stress della fuga il ricordo del ragazzino lasciato indietro tornò a farsi strada.
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Malcom
"Ragazzino?" il pensiero che potesse essere suo figlio gli mandò il sangue alla testa, ma Malcom sapeva che non c'è niente di peggio dell'aggressività se il tuo interlocutore è convinto che tutti ce l'abbiano con lui.
"Senti, non ti chiedo di fidarti ciecamente." tenne il tono deciso ma gentile, aveva già avuto a che fare con persone sotto shock.
"Se quel ragazzo che hai visto è mio figlio, e mi porti da lui, ti assicuro che farò di tutto per aiutarti a uscire da questo incubo, se è quello che vuoi. Oppure se vuoi cerchiamo insieme un'uscita, e nel frattempo vediamo di ritrovare quel ragazzino. Anche io non so molto di questo posto, in due magari abbiamo più possibilità."
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Uhm, c'è nessuno?
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Let'see
Tiro 3 disciplina vs 5 dolore
Corey Wilson (Bagi) ha tirato: D: 5 1 1, D: 5 4 3 3 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=95661)
Il giocatore perde 2 a 3, Il Dolore domina
Ouch!
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Iz...dovrebbe prima dire qualcosa Mark...non posso decidere per lui...
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Corey cercò di creare un diversivo, afferrò un vaso e lo gettò a terra, poi corse verso la finestra, ma non appena fece il gesto di saltare...si rese conto che il paesaggio che aveva di fronte era del tutto cambiato: non c'era più la sua città...ma una distesa di tetti sbilenchi, che sembravano finti, come disegnati da mani imprecise...
Esitò, e gli agenti gli furono addosso. Quasi con brutale soddisfazione, cominciarono a picchiarlo con violenza, finchè non lo videro accasciarsi a terra. Solo allora gli misero le manette e lo sollevarono di peso.
"Portiamolo alla centale" ordinò uno di loro.
Ed ecco per me un'altra monetina disperazione...
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Pardon, mi sono perso un paio di giorni o_o
Bryan
Osservò per qualche istante il suo interlocutore, indeciso "Fidarmi ciecamente... Così puoi trasformarti in chissà cosa mentre sono girato, vero? Beh e poi... Non so nemmeno dove è, non più almeno... Eravamo in una stanza e poi... Niente, mi sono trovato in un vicolo, vai a sapere, magari ti posso portare lì, se credi possa servirti a qualcosa..."
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Corey
Nonostante il sangue gli colasse dal sopracciglio rotto, Corey osservava la città dall'interno dell'abitacolo. Sembrava che la città mutasse pian piano, e le case con essa.
<> pensò.
"Dove mi state portando? Voglio parlare col mio avvocato." chiese agli strani agenti che l'avevano arrestato.
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Corey
"Avvocato?" fece uno degli aganti.
"Mmm...d'accordo" fece eco l'altro, come se non capisse la parola "La faremo parlare col suo avvocato, se proprio ci tiene..."
Davanti a loro si mostrò un palazzo con una grossa insegna sopra: Venticinquesimo distretto.
Lo portarono dentro e poco dopo Corey si ritrovò sbattuto dentro una grigia cella. Ciò che era inquetante è che la porta scomparve non appena i due agenti uscirono. In sostanza, si trovava chiuso in un piccolo cubo grigio, senza nè porte nè finestre.
-
Corey
"Devo aver preso troppi colpi in testa, o forse il sonno mi sta giocando uno brutto scherzo" pensò Corey.
Fino a quando non toccò con mano il muro.
"Deve essere un nuovo dispositivo di sicurezza delle celle, la porta è a scomparsa in modo da mettere a disagio il carcerato" pensò
"Carcerato, suona male come idea. Devo parlare col mio avvocato al più presto, non posso rimanere a lungo qui dentro!"
Si mise a toccare tutti i muri in cerca delle grate, prima lentamente, poi sempre più freneticamente.
Poi iniziò a picchiare coi pugni i muri, in cerca del muro dove poco prima era scomparsa la porta (cercando freneticamente, aveva girato la cella fino a perdere l'orientamento).
"HEY, APRITEMI, DEVO PARLARE COL MIO AVVOCATO!" urlò, nella speranza che qualcheduno lo sentisse.
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Malcom
Cercò di essere il più rassicurante e gentile possibile.
"Potresti portarmi là? Te ne sarei davvero grato. Quel ragazzo, mio figlio, è la sola famiglia che mi rimane... e l'ho lasciato solo troppo a lungo ormai."
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Bryan
"Il naso era simile..." Disse semplicemente come unico commento alla parentela tra Malcom ed il Ragazzo.
"Ha detto che lo volevano uccidere, perché è rimasto da solo... Non sei un bravo padre, se lasci solo tuo figlio, sai?" Aggiunse facendo cenno al dottore di seguirlo, mentre ripercorreva la strada appena fatta a ritroso.
"Ah, e attento ai topi... Ci guardano..."
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Bryan e MalcomRitrovare la strada non era semplice...anche perché Mark era piombato nel vicolo dal nulla, e non sapeva come ci era arrivato.
I topi e le ombre sembravano guardarli: da un camino di una delle due case che chiudevano il vicolo si alzò una folata di fumo.
E in quel momento entrarono anche loro: tre ragazzetti in bicicletta, ma non ragazzetti veri, bensì fatti di carta. Uno di loro aveva un giornale sotto braccio.
"Due insieme!" disse il primo "questa è una bella notizia per la prima pagina"
Corey
Poco dopo vide il muro aprirsi di nuovo, e comparire la porta.
Ne entrò uno strano ometto, con l'aspetto di un burocrate dell'ottocento, monocolo e orologio da taschino. Gli sorrise e disse:
"Buongiorno, sono il suo avvocato"
-
Corey
Rimase stupito dal bizzarro aspetto dell'avvocato.
Dopo averlo squadrato dalla testa ai piedi, l'unica cosa di cui era certo era che l'avvocato aveva uno strano gusto in fatto di abbigliamento.
"Buongiorno, la stavo aspettando. Sa per caso dirmi quando potrò uscire da qui?"
-
Malcom
Prima pagina? Se il giornale è anche solo lontanamente parente di quello che attribuiva a lui la colpa della lotta con Lord Hole, esserci schiaffati sopra non era una buona cosa.
"Ragazzo" disse al compagno "temo che quei tre cosi non siano portatori di buone notizie..."
Ormai aveva capito almeno un po' come funzionava "potrebbe non essere una brutta idea cercare di fermarli".
Vediamo se i paper boys sono facili da accartocciare.
Il mio obiettivo al momento è fermarli per guadagnare tempo (cioè per avere meno bastardoni possibile alle costole).
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Bryan
"Aaaah" Urlò alla vista dei due ragazzi di carta, già tornare nel vicolo non lo rassicurava, essere vicino al dottore ancora di meno, se poi ci si mettono anche questi fantomatici cercatori di notizie...
"Andatevene via! Non vogliamo dirvi nulla, via! Li hai chiamati tu qui, vero?" Disse sospettoso a Malcom, ma riparandosi comunque dietro di lui.
Non chiamata da nessuno, rispunta dalla sua vita l'Ombra, con un sorriso inquietante da fin troppi denti "Ooooh... Ma sono fatti di carta! Così farli a pezzi è fin troppo facile... Gh!"
Beh a questo punto direi che collaboro con Malcom per sbarazzarci dei paper boys!
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chi fa la parte attiva e chi aiuta? Il dolore è 6
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Facciamo essere attivo Malcom va, ci sta da personaggio!
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Bene...aspetto i dadi
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Malcom Myers ha tirato: D: 4 4 1, F: 5 1, A: 5 5 3, D: 3 2 2 2 1 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=102661)
Perdo, e domina Follia.
Che tiro del @]°§*L
Con Follia dominante narro io, giusto?
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sì...decidi pure cosa succede!
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Intanto bestemmio per il tiro, che ci sta da giocatore...
Barro "lotta"
Malcom
Il medico si avventò contro i ragazzi fatti di carta. Bryan, poco convinto, era dietro di lui.
Lo stress accumulato fino a quel momento si stava facendo sentire, e mentre l'adrenalina iniziava a pompare Malcom sentì la rabbia crescere.
Colpire i ragazzi era frustrante: la carta si strappava e svolazzava, ma loro tornavano ogni volta integri e per tutta risposta ridevano.
Odiose risate.
Al decimo pugno andato a vuoto, Malcom sentì una voce direttamente nel cervello.
"Non così, caro, ci pensiamo noi..."
Il caos esplose fuori e dentro di lui, sentì gli avambracci che si laceravano mentre orribili appendici mobili di carne e ossa affilate saettavano fuori dalla pelle, e dilaniavano i ragazzi di giornale, i cui pezzi vorticavano appiccicandosi alla sua faccia, in un turbine di carta lacerata e risate.
Nella foga della lotta, continuò a maledire quel suono fastidioso che gli faceva male alle orecchie, solo per accorgersi qualche istante dopo che era lui che urlava.
Ritrovò il controllo solo qualche minuto dopo. Bryan era poco distante, e lo guardava con gli occhi sbarrati.
Intorno a lui, frammenti di giornali e sporchi di sangue.
Una pagina integra gli sbattè in faccia.
Lesse il titolo principale:
"Risvegliati fuori controllo: una minaccia per tutti"
Una sua foto in pieno raptus campeggiava a mezza pagina.
Sentì il suono di molte sirene, sempre più vicino.
Non vorrei essermi preso troppe libertà, se Glenda vuole cambiare qualcosa non c'è problema.
Forse il finale è più da Dolore che da Follia, ma non mi è venuto in mente nulla di meglio... direi che comunque scombina un po' le cose.
-
per me ottimo.
Cerco di rispondere domani, anche se sarò in modalità week end
-
Scusate. non faccio in tempo oggi. Domenica sera sistemo tutto
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Malcom e Bryan
Dal fondo del vicolo comparvero tre poliziotti: a vista non incutevano timore...sembravano quasi dei poliziotti giocattolo, con una molla che girava sulla schiena. Avrebbero potuto somigliare ad alcuni pupazzi di suo figlio, notò Malcom.
Ma il manganello che brandivano, quello aveva l'aria di essere tutt'altro che un innocuo gioco per bambini.
"Siete in arresto" dichiarò il primo "per i seguenti reati. Malcom Myers, lei è accusato di aggressione ad un nobile, fuga dalle autorità, aver praticato affari illeciti al bazaar, disturbo alla quiete pubblica. Bryan Gray, lei è accusato di camminamento non autorizzato sui tetti cittadini e violazione di camino, utilizzo non autorizzato di passaggio segreto, abbandono di minore. Prego, seguiteci"
Corey
L'avvocato fece per sedersi, ed uno sgabello comparve magicamente sotto di lui.
"Uscire di qui?" prese un grosso libro dalla sua borsa: sulla copertina c'era stampata chiaramente la sua foto "sta scherzando? E' tanto se otterremo un patteggiamento. Insomma, lei non è certo uno stinco di santo. Insomma: frequenta un pessimo ambiente, ed ha ucciso un uomo a sangue freddo. Inoltre ha opposto resistenza all'arresto. Vediamo: potremmo patteggiare quindici anni di lavori forzati: alla miniera hanno sempre bisogno di qualcuno che lavori..."
Bree
Una porta si aprì all'improvviso, e Bree si trovò di fronte una donna.
"Oh!" fece con disappunto "Cosa ci fai qui, sfaticata? Le camere dei bambini sono ancora tutte da rifare!"
-
Corey
"Ucciso? Io? No no no no no no no, Io non ho ucciso nessuno, sono andato a trovare lo strozzino per saldare il mio debito, non per ucciderlo. Insomma, quali sono le prove contro di me? Dov'é l'arma del delitto? Senza prove, non finirò in prigione nè quantomeno in una stupida miniera!"
"E poi" disse facendo anche lui per sedersi, ma trovandosi col culo per terra "Ahi, ma cos...??!? Uhmp, se si dovesse giudicare una persona dall'ambiente che frequenta" disse rialzandosi in piedi "andrebbero arrestati tutti i politici, i poliziotti e qualunque casta." <> "Per quanto riguarda la resistenza all'arresto, chiunque avrebbe reagito allo stesso modo. O di sicuro, i poliziotti si sarebbero mossi nella stessa maniera, coi manganelli pronti. O pensa che questi lividi me li sia procurati cadendo dal letto?"
"Ad ogni modo, cos'é quel libro che ha appena tolto dalla borsa?"
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Brie
"Cosa? Chi è lei? E cosa ci fa in casa mia? Di cosa parla! Se ne vada o chiamo la polizia!"
Ogni grammo di altezzosità che ho in corpo esplode, urtata e offesa per essere stata trattata coma una donna delle pulizie nella mia stessa casa
Con una spinta esco dallo stanzino, ancora turbata per lo strano evento... mi guardo intorno, con la strana sensazione che ancora qualcosa non va
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Malcom
"Basta" pensò Malcom "Sto entrando in una spirale di violenza. Ho attaccato senza pensare e sto ancora male... stavolta devo almeno provare a mantenere il controllo... se solo non fosse tutto così illogico...
Sfoderò il miglior sorriso che potè, quello signora-suo-figlio-se-la-caverà, e disse agli agenti "Signori, per carità, è tutto un terribile equivoco..."
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Malcom e Bryan
"E dove sarebbe l'equivoco?" tuonò una voce alle spalle degli agenti.
I poliziotti si aprirono per farlo passare: era un uomo...o lo sembrava, forse, nel corpo e nel portamento...ma la sua testa era un gigantesco orologio a lancette.
"I fatti parlano chiaro" riprese, e mostrò loro il giornale che aveva in mano: riportava una ad una tutte le cose che avevano fatto entrambi dal momento in cui erano entrati a mad city "Ma per lei, dottore" aggiunse "Lord Hole sarebbe disposto a intercedere, a condizione che lei accetti il suo patto..."
Poi si rivolse ai suoi agenti "Quanto al ragazzo" e indicò Bryan "prendetelo e sbattetelo in cella"
Brie
La donna alzò un sopracciglio.
"Casa tua? Che sfacciata presuntuosa! Per quanto noi stiamo qui, questa è la casa della Madre! Ed ora fuori edi lì, c'è del lavoro da fare, e le stanze dei bambini vanno rifatte"
Corey
"Suvvia, non mentire al tuo avvocato? Come posso aiutarti se non sei onesto con me?"
Gli sfoderò davanti una pagina di giornale: c'era una foto chiarissima in cui era ritratto lui mentre sparava al suo strozzino.
-
Brie
Prendo un lungo respiro, non posso perdere la calma, non vorrei che qualcuno dei vicini mi sentisse delle urla provenire da casa mia... cosa racconterei poi? Di essere rimasta chiusa nello sgabuzzino per poi essere liberata da una schizzofrenica che non so nemmen come abbia fatto ad entrare? Stendo la spina dorsale, cercando istintivamente di apparire più alta, e guardo la donna di fronte a me dall'alto in basso, pur non essendo più alta di lei. "Ora chiamo la polizia, spero vivamente per lei che al loro arrivo se ne sia andata" dico guardandola a malapena in viso mentre mi dirigo verso il telefono, dopo aver valutato e scartato l'ipotesi di andare prima in cucina e prendere un coltello.
-
Bryan
"Uuuugh..." Prese in mano un foglio di carta volante "Per chi sarei una minaccia, io?".
Ma non c'era tempo per stare lì a contemplare la notizia, il rumore delle sirene attirò la sua attenzione, poi dei poliziotti-giocattolo e un ufficiale con la faccia da orologio fecero la loro apparizione... Non sembravano avere buone intenzioni...
"C-come? Io non ho fatto niente di tutto questo! Non c'entro nulla! Ha fatto tutto lui..." Indicò alle sue spalle il punto dove fino ad un istante fa c'era l'Ombra, ora al suo posto c'era un manifesto stracciato di un qualche spettacolo attaccato ad un muro.
"Oh, mi pare giusto andarsene quando sei più utile, vero?" I poliziotti non erano particolarmente convinti dalle sue parole. A dirla tutta nemmeno lui era particolarmente convinto dalla sua stessa versione dei fatti... Indietreggiò istintivamente di un paio di passi.
"Lasciatemi stare! Io non ho fatto nulla! Lasciatemi da solo!" urlò agli agenti, provando ancora una volta a fuggire dai problemi...
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Brie Fu quando uscì di casa che Brie si rese conto di non trovarsi in casa sua. La donna la precedeva in un lungo corridoio dall'aspetto ottocentesco, a vederla aveva l'aria di una damina borghese dell'epoca vittoriana. D'un tratto, da un lato del corridoio, vide sbucare una fila di ragazzi e ragazze della stessa, identica altezza, vestiti in quella che sembrava un'uniforme da collegio, preceduti da una donna molto simile a quella che l'aveva trovata nello sgabuzzino.
La fila non aveva finito di passare, quando una bambina si fermò e perse il passo.
Fu un attimo.
La donna che guidava la fila le fu addosso e la colpì con inaudita violenza.
Per Mark un conflittone storico che aumenta subito la tensione: Tenente toc (dolore 8 in quanto aumentato di due perchè ha un mandato di cattura) e tre poliziotti. Dolore 11...Dai, vai che si schizza un po'!!!
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Brie
Esco decisa a raggiungere rapidamente il telefono, ma i primi passi un tuffo al cuore mi attanaglia, gli ultimi due passi sono lentissimi, prima di fermarmi stupita di ciò che vedo. Cerco di mantenere il controllo, come ho sempre fatto, come mi è stato insegnato, come si addice ad una signora. Dopo aver visto l'orribile scena del bimbo ignobilmente picchiato mi giro verso la mia interlocutrice; istintivamente mi stringo addosso il maglioncino rosa, cercando inutilmente di sentirmi più protetta; tiro fuori tutta la dignità che mi rimane, fortemente minata dalla sensazione di essere impazzita
"Evidentemente non mi sento bene e non ricordo come sono giunta fin qui. Se gentilmente mi sa indicare l'uscita toglierò il disturbo il più rapidamente possibile"
Devo andare dal dottor Cox, è evidente che le pasticche per gli attacchi di panico sono troppo forti e hanno effetti collaterali inaccettabili... Che vergona
Ricaccio in gola le lacrime, cosa che oramai so fare così bene da non accorgermene nemmeno
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Io mi limito a mettere i miei 3 dadi a supporto di Mark, ho già fatto abbastanza danni :)
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Wah, 11 dadi! Vediamo allora...
3 disciplina +3 aiuto + 2 Stanchezza +4 Follia e vado a 12 dadi...
Bryan ha tirato: D: 6 4 3, S: 6 6, F: 4 4 3 2, A: 3 2 2, D: 6 6 6 5 4 4 4 4 2 2 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=116661)
Il giocatore vince 6 a 3, Il Dolore domina
Il tiro del GM è stato improbabilmente basso!
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Ma che culo!
Manco per due giorni, domenica posto
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Corey
Corey prese il giornale e controllo più e più volte la pagina
Il tizio che sparava nella foto era decisamente lui
Rimase allibito, e con gli occhi sbarrati disse all'avvocato
"Ma, ma, io non ho mai fatto niente del genere!"
-
Corey
"Ragazzo, se insisti col mentire, io non posso fare il mio lavoro, e questo non mi piace" l'aria paciosa dell'avvocato si trasformò in modo inquiestante, ora i suoi occhi si erano fatti vividi e maligni "Bisognerà che facciamo qualcosa per il bene di entrambi"
Da una tasca estrasse qualcosa: era un punteruolo estremamente lungo per essere uscito da quel piccolo taschino.
Si avvicinò a Corey
"Rimuoveremo il falso ricordo che ti impedisce di ragionare, ragazzo. Rilassati, così sarà meno doloroso"
Bryan e Malcom
Il tenete Toc si avvicinò a Bryan: la sua mano si era trasformata in un'enorme lancetta tagliente.
Il fendente calò sul ragazzo ma...a essere tagliata in due pezzi fu la sua ombra. Si divise in due ridacchiando, e poi ancora in tre, in quattro, in cinque...Decine e decine di ombra di Bryan circondavano gli agenti...il vicolo si era improvvisamente tinto di scuro.
Le ombre assaltarono gli agenti a molla...Malcom, dopo essersi ripreso dallo stupore per la visione, afferrò per il polso Bryan, per trascinarselo dietro nella fuga. Ma la lancetta del tenete Toc si conficcò su una delle molteplici ombre che lo assalivano, e la inchiodò al suolo.
Bryan si portò le mani alla testa gridando di dolore, ma il medico lo strattonò, lo fece appoggiare alla sua spalla e lo trascinò via. Una ad una, le varie ombre gli volarono appresso, come riassorbite dal corpo del ragazzo.
Quando furono al sicuro, lontani dal vicolo, Malcom scosse Bryan per le spalle.
"Ehi, coraggio...ti senti bene?" disse.
Bryan lo guardò con occhi vuoti:
"Dove siamo? E tu chi sei?"
Brie
"L'uscita?" fece la donna, mostrando un ghigno perfido "Ma cosa credi, di poter uscire senza aver finito di lavorare? Tu sei solo una serva, carina!"
detto questo, la colpì con un sonoro schiaffo.
Per Malcom e Bryan: Bryan ha perso l'ultimo pezzo dei suoi ricordi, ciò implica che non ricorda più dove si trova il figlio di Malcom...questo perchè, dominando dolore e avendo Malcom aiutato, le conseguenze dovevano ricadere su entrambi.
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Brie
Quant'è il dolore per sistemare questa impertinente e obbligarla a farmi accompagnare all'uscita? No perchè Brie uno schiaffo dalla prima venuta non se lo fa certo dare
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No, guarda, questa la sistemi come e quando vuoi (dolore 2)...considera solo dove sei (se non l'hai già capito)., perchè quella è una dama di scortesia...
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Ultimi giorni prima di PisaGioca: ci sono e non ci sono.
Se vedo che posto tanto per postare, faccio prima a evitare :)
Malcom
Sforzandosi per non cadere di nuovo preda dell'aggressività, Malcom guardò il ragazzo negli occhi tenendogli la testa ferma.
"Merda, proprio adesso!" sibilò.
Se possibile, il ragazzo era ancora più confuso di prima.
"Ricorda, ragazzo!... sono Malcom, sono un medico, e tu mi stavi aiutando a cercare mio figlio..." gli disse con la voce che tradiva tutta la sua frustrazione "devi ricordarti dov'era quel bambino!"
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[cite]Autore: Glenda[/cite][p]No, guarda, questa la sistemi come e quando vuoi (dolore 2)...considera solo dove sei (se non l'hai già capito)., perchè quella è una dama di scortesia...[/p]
A si si, lo so, ma Brie ancora non ha idea nè di chi sia Madre Quando nè una Dama di Scortesia. Semplicemente una sconosciuta gli ha dato uno schiaffo e ciò è totalmente inaccettabile
Riccardo/Brie ha tirato: D: 6 3 1, F: 6, D: 3 3 0 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=121661)
Il giocatore vince 2 a 2, La Disciplina domina
Come funziona su questo pbf la narrazione? Narra chi vince, chi domina o te?
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Narra chi domina.
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Aspetto l'uso di eventuali monete disperazione che potrebbero far dominare la follia
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no, non ne uso. Narra pure
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Le Monete Disperazione continuano ad accumularsi... Ho paura! :p
Bryan
Ancora palesemente sotto shock, si liberò con uno strattone dalla presa di Malcolm, indietreggiando di un paio di passi, tenendosi la testa tra le mani.
"Stammi lontano! Lontano ho detto! Vattene via! Non ti conosco! Ti odio!" si inginocchiò al suolo in preda ad una crisi isterica provocata dal dolore e dallo spaesamento. Una volta calmatosi fissò per qualche istante Malcolm, sospettoso.
"Il ragazzo... Avete... Lo stesso naso, si... Ma..." dal tono della voce sembrava stesse per scoppiare a piangere da un momento all'altro.
"Non me lo ricordo! Non ricordo niente! Non... Non so nemmeno perché vuoi quel ragazzino! Lo stavano per uccidere, magari lo vuoi pure far fuori tu e stai cercando di fregarmi..."
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Brie
Il sangue mi sale al cervello... il collo e le orecchie si arrossano leggermente. Tutta l'insicurezza di quella situazione assurda scompare di fronte all'affronto a cui una come lei non può e non deve sottostare
"Come ti permetti" dico con freddezza glaciali, una freddezza folle che anche la Dama di Scortesia non può ignorare e che la costringe ad un passo indietro, intimorita da tanta forza morale. "Non ti prendo schiaffi solamente perchè ti sono immensamente superiore, maleducata insolente che non sei altro" e nonostante le parole siano sempre controllate, maleducata e insolente suonano come i peggiori degli insulti detti da me in questo condizioni. "Adesso tu" concludo puntandole l'indice al volto, a un centimetro dal suo naso "mi scorti verso l'uscita, come si addice ad un ospite"
La Dama è completamente nelle mie mani, terrorizzata da quello che potrei farle; inizia ad incamminarsi sperando di incontrare quanto prima qualcuno che le venga in aiuto prima di raggiungere l'uscita
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Brie si trovò fuori dell'edificio. Sembrava un lindo collegio ottocentesco.
C'era una strana atmosfera: non era notte e non era giorno.
D'un tratto sentì delle forti grida arrivare dai piani superiori.
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Corey
"Ma cos..."
Corey iniziò ad indietreggiare
"Hey, andiamo, dobbiamo tutt'e due calmarci, OK?" esclama guardando il lungo punteruolo nella mano dell'avvocato.
La stanza sembrò allungarsi dietro di se. Come Achille e la tartaruga, più l'avvocato si avvicinava più Corey si allontanava.
<> pensò.
Toccò col tacco della scarpa il muro della stanza. Non poteva più scappare. Era giunto il momento di agire.
Conflitto?
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sì...dolore 7 per l'avvocato
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Brie
Chiudo di nuovo il mio maglioncino rosa per proteggermi da questa città sconosciuta.
Devo tornare quanto prima a casa e mettermi a letto, penso rapidamente, e devo anche avvertire la polizia delle molestie e delle violenze a cui sono sottoposti i ragazzi di questa scuola
Visto che Brie non ha ancora idea di essere in un altra città:
Cerco un taxi che mi riporti a casa
Nel caso in cui incontro una cabina mi fermo e chiamo la polizia
Nel caso incontri in poliziotto vorrei denunciare le violenze nella casa, ma i poliziotti a Mad City sono strani, quindi dipende molto anche da come reagisce il poliziotto
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Tiro 3 dadi di disciplina e 3 dadi di follia vs 7 dadi di dolore
Corey Wilson/Bagi ha tirato: D: 6 4 3, F: 6 2 1, D: 5 4 4 4 3 3 2 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=122661)
Il giocatore vince 3 a 3, La Disciplina domina
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che culo!
Fai dell'avvocato ciò che vuoi (dato che sono stata idiota e non ti ho chiesto di mettere la posta)
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O_o'
OMG sono talmente fuso che mi ero dimenticato anche io della posta
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Brie si inoltrò per i vicoli storti di quella città...quando vide fermarsi una macchina della polizia. Aveva solo qualcosa di strano: non pareva un'auto vera, ma un'auto giocattolo
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Brie
Appena vedo l'auto della polizia alzoun braccio per fermarla, per poi rimanere interdetta, con il braccio a mezz'asta, alla vista della grossa chiave per la carica sul tettuccio. Solo allora mi guardo intorno con un po' più di attenzione e mi rendo conto che veramente c'èqualcosa di sbagliato. I palazzi sono tutto troppo attaccati l'uno all'altro; miscugli di stili improbabili, con lampioni anni trenta, vincino a locali/bar anni cinquanta, grattacieli anni ottanta, il tutto concentrato in un'accozzaglia senza alcuna logica
La sicurazza di cui mi faccio scudo s'incrina ancora una volta... reagisco nell'unico modo che conosco, mascherando ogni emozione, in attesa del poliziotto a cui riferire ciò che so
Devo andare dal medico, forse ho un esaurimento nervoso
Vedo scendere l'incubo dall'auto, con quel sorriso/paralisi e quella chiavetta nella schiena che gira ronzando. Faccio finta di non vedere, faccio finta che sia tutto normale
"Agente, agente. In quella casa" dico indicando la scuola "sono stata testimone di maltrattamenti inammissibili nei confronti di bambini, voglio sporgere denuncia"
La faccia del poliziotto non cambia di una virgola
Mi stringo nel maglioncini, quasi desiderando di scomparire, mentre attendo una risposta... ma sono sempre più convinta che la cosa migliore sarebbe scappare via
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L'agente si avvicina, con aria inespressiva.
<< Lei è in arresto >> dichiara << Mi segua in centrale >>
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Brie
Sono Brie Hoker... Io sono Brie Hoker... io sono Brie Hoker e non finirò in galera... e uscirò da questo posto di incubo in cui sono finita
"No agente... o qualsiasi cosa lei sia... io non la seguirò... In quella scuola stanno maltrattando bambini, trattandoli con inaudita violenza... e lei arresta me? E per cosa? Per aver camminato per le vie di... di... di questa assurda città?".
Brie comincia a capire che non si tratta semplicemente di "esaurimento nervoso" o "le pillole" per l'ansia che prende. Brie comincia a capire che forse è finita in qualche tipo di mondo parallelo, come quello che vede nei vecchi telefilm tipo "ai confini della realtà". Sta quindi iniziando a cambiare atteggiamento, a smettere di comportarsi "come si comporterebbe nella sua città", pur mantenendo sempre il suo stile impeccabile e la sua dignitosa posizine sempre eretta e sempre composta
"Ora mi lasci andare, cercherò da sola qualcuno disposto a fare qualcosa per quella scuola e un modo per tornare a casa mia"
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Meccanicamente l'uomo - se così poteva definirsi - la guardò con aria quasi sorpresa da quella reazione. Poi riprese il suo cipiglio inespressivo e profferì:
<< Signora Hoker, lei è in arresto per impudicizia e per tradimento nei confronti di suo marito, Mr Hoker >>
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Brie Hoker
Oh mio Dio! Oh mio Dio! Come fanno a saperlo? Mio Dio, speriamo solamente che niente di tutto ciò possa giungere al mondo reale. Negare, negare anche l'evidenza
Un forte rossore di vergogna mi coglie alla sprovvista, mentre cerco le parole per tenere sotto controllo la stituazione.
"Non si permetta di insinuare una cosa del genere" dico alla guardia, reprimendo il desiderio di schiaffeggiarla. "Io sono una persona rispettabile e devota alla mia famiglia come sacramento impone!" rimango indecisa su quanta indignazione mostrare, decido di rimanere su un qualcosa di non eccessivo, abituata come sono a controllare perfettamente le mie emozioni, non devo perdere quella mia capacità. "Ora se non le dispiace, ho cose più importanti da fare che farmi insultare da lei"
Detto questo mi giro e cerco di trovare un luogo che in questa città possa sentire familiare
Brie cerca qualcosa a cui aggrapparsi in questa dimensione parallela. Qualcosa che possa sentire di poter controllare o quantomeno comprendere. Non so se possa essere una chiesa, un palazzo che gli sembri familiare, un volto amico o anche nemico, purchè conosciuto. Vuole negare le parole del poliziotto e lasciarlo lì, a costo di usare tutto il suo talento di follia per ridisegnarli tutti gli ordini ricevuti, ricordi compresi
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Rieccomi!
Malcom
"Calmati, Bryan, nessuno frega nessuno" disse il medico con la voce calma ma decisa.
"Sono qui per aiutarti, ti prometto che ci porterò fuori da qui ma, capirai, non posso andarmene senza mio figlio. E quelle cose ci stanno ancora cercando."
Cercò di spostare l'attenzione del ragazzo da sé stesso agli Incubi, un problema ben peggiore della reciproca fiducia.
Distese la mano aperta verso il giovane.
"Coraggio" disse "andiamo!"
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Brie cerca qualcosa a cui aggrapparsi in questa dimensione parallela. Qualcosa che possa sentire di poter controllare o quantomeno comprendere. Non so se possa essere una chiesa, un palazzo che gli sembri familiare, un volto amico o anche nemico, purchè conosciuto. Vuole negare le parole del poliziotto e lasciarlo lì, a costo di usare tutto il suo talento di follia per ridisegnarli tutti gli ordini ricevuti, ricordi compresi
cioè vorresti un conflitto per "cancellare" la memoria del poliziotto?
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[cite]Autore: Glenda[/cite][p]Brie cerca qualcosa a cui aggrapparsi in questa dimensione parallela. Qualcosa che possa sentire di poter controllare o quantomeno comprendere. Non so se possa essere una chiesa, un palazzo che gli sembri familiare, un volto amico o anche nemico, purchè conosciuto. Vuole negare le parole del poliziotto e lasciarlo lì, a costo di usare tutto il suo talento di follia per ridisegnarli tutti gli ordini ricevuti, ricordi compresi[/p]
[p]cioè vorresti un conflitto per "cancellare" la memoria del poliziotto?[/p]
Io voglio semplicemente andarmene, e non essere ulteriormente disturbata/imbarazzata da questa creatura assurda. Se non mi lascia andare, cosa che mi sembra abbastanza scontata, apro il conflitto con posta "voglio sfuggire al poliziotto" (se poi riesco o no a riordinare i pensieri del poliziotto lo vediamo in narrazione, come mi è stato insegnato le posto sono sempre "cosa vuoi" e non "come lo ottieni"). La parte finale, quella che ho evidenziato in neretto era solo per rendere bene l'idea di quanto Brie voglia cercare di negare la realtà, negare che tutto ciò stia realmente succedendo, e l'ho messa fuori quote perchè è un chiarimento MIO a VOI su come voglio che si senta Brie adesso
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è che sono due poste diverse: per scappare al poliziotto a molla e al suo collega è una banalità (dolore 2, uno per ogni poliziotto)
Se invece vuoi cancellare ciò che è successo e cambiare i loro pensieri è tutto un altro discorso e il dolore va a 10 (in quel caso nessuno saprà, anzi "non sarà mai nemmeno stato detto" che tu hai tradito il marito)
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Perfetto allora, vado con la seconda, 10 dadi dolore
Aumento sfinimento di 1 e faccio uso maggiore del talento di sfinimento "La menzogna è il mio pane" più il talendo di follia con 6 dadi per rimettere ordine a questa situazione, in modo che io ne esca totalmente pulita
Riccardo/Brie ha tirato: D: 5 4 1, S: 3 1, F: 6 5 5 4 2 2, D: 6 5 4 4 3 2 2 1 1 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=126661)
Talento di Sfinimento: Uso Maggiore. +2 successi.
Il giocatore vince 7 a 6, La Follia domina
Bene bene, ora c'ho da lavorare un attimo, poi, se glenda non usa monete, narro
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narra!!! Voglio proprio vedere! ^_^
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Brie
Mi ritrovai sdoppiata, come già altre volte successo... una parte di me che mentiva spudoratamente, circuendo il mio inerlocutore senza vergogna, per evitare la vergogna, l'altra parte di me che rassettava... faceva con la mente altrui ciò che pià gli aggradava... ho sempre allegorizzato questa immagine con una piccola me, che in un ambiente con le cose fuori posto, la tua mente, metteva ogni cosa come sarebbe douvta essere. Ecco qua... un foglio con un appunto "Brie Hoker ha tradito suo marito, arrestare", lo prendo, lo accartoccio e lo getto nel tritarifiuti.
Ma man mano che riempio orecchie e testa di queste creature con le mie menzogne, avverto quanto in realtà siano aliene, quanto i loro pensieri rasentino l'assurdo. Il cuore si congela, come in una stretta morsa di ghiaccio, quando tutto ciò che riesco a vedere è un gigantesco orologio, che inesorabile scandisce il tempo, quel tempo malvagio, quel tempo impietoso, che il mio volto si piacente, ma non più giovane, non vuol fare a meno di mostrarmi
Tic-Tac
L'ansia... quell'ansia che non mi fa dormire la notte... mi manca il respiro...
"Quindi, ecco, cercavate Margareth Jacobsen mi dicevate" riesco a balbettare malmessamente... "Si, l'ho vista signori, dovrebbe essersi diretta a casa"... continuo indietreggiando terrorizzata dall'enorme cerchio metallico, non sapendo nemmeno se li sto guardando negli occhi come penso
Tic-Tac
I passi si fanno incespicanti e mentre i poliziotti a molla si girano in cerca della mia odiata dirimpettaia, dimentichi di chi io fossi, io barcollo a cado a terra, a pochi passi dal muro di un negozio di giocattoli... mi rannicchio in posizione fetale, e piango
Tic-Tac
Piango senza suoni, piango senza lacrime
Tic-Tac
Piango dentro, di terrore
Spunto una reazione "fuga"
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splendido! Complimenti!
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La pattuglia si allontanò, e Brie si trovò di nuovo sola, in quella città sconosciuta. Fu allora che vide due donne passare. Erano vestite in abiti vittoriani, entrambe con ombrellino da passeggio, benchè non ci fosse il sole, anzi, il cielo sembrasse condannato ad un eterno crepuscolo. Chiacchieravano a viva voce, con quel tono da pettegolezzo che lei conosceva bene. "E così la signora Jacobsen...!" "Già, che vergogna!!! Tradire un uomo così dabbene, così bello e interessante!" "Già!...Ha fatto proprio bene a ucciderla!"
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Brie
Lentamente riprendo il controllo di me. Mi rialzo guardandomi intorno, piena di vergogna per essermi lasciata andar in modo così inappropriato. Cerco di spolverare alla meglio la gonna leggera, decoratao con motivi floreali rosa, la camicia bianca e il golfino a tre bottoni anch'esso rosa, che continuo a stringere come a proteggermi da un mondo ostile
Sento poi le parole delle due donne... Uccisa?! Mio Dio! Possibile?
Ma... sono stata io... questa è la conseguenza delle mie menzogne? Di già!
Mi avvicino alle donne, finalmente di nuovo nel pieno controllo di me, inizio a parlare e, istintivamente, a mentire ancora
"Scusate signore, non volevo origliare ma ho sentito inavvertitamente ciò che è successo alla signora Jacobsen! Se non sono indiscreta, quando sarebbe successo, e dove?"
Cerco di apparire sinceramente stupita e interessata semplicemente per pura curiosità da comare.
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Le due donne si scambiarono alcune occhiate complici e dei risolini idioti, poi le sorrisero candidamente: "Oh, Brie, tesoro! Ma come, non sai niente? Proprio tu?" l'altra la osservò da capo a piedi "Ma cara, come ti sei conciata?" cinguettò "sei tutta sgualcita! E dove hai preso questo golfino orribile? E' così scialbo...! Tu che di solito hai così tanto gusto nel vestire!"
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Brie
Non saprò chi diavolo siete, nè come facciate a sapere chi sia io, ma diamine se so come gestire situazioni del genere e pettegole da quattro soldi come voi
"Lascia stare, c'è stato un errore di persona e non hai idea che diamine di giornataccia ho dovuto sopportare mia cara..." lascio la frase leggermente in sospeso, ad intendere chiaramente che non mi ricordo il suo nome, con un fare leggermente provocatorio, in modo che risulti chiaro che non lo ricordo perchè la ritengo così inferire a me da poterla semplicemente appellare "cara"
"Tornando alla Jacbosen, se avete la cortesia di rispondere alla mia domanda" continuo rivolgendomi all'altra; uso tutto il mio sapermi destreggiare nella vita mondana per lasciar intendere che trovo alquanto scortese la mancata risposta alla mia domanda
Devo ritrovare la via di casa... devo tornare alla mia vita reale e dargli una sistemata una volta per tutte... se riesco ad ottenere le indicazioni per arrivare a casa della Jacobsen, saranno le indicazioni anche per casa mia
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Bryan
"Conosci il mio nome?" Fissò Malcom per qualche istante, davvero indeciso ora se fidarsi o meno...
"Mmmh... Non sembri troppo un mostro, ma nemmeno l'altro lo sembrava, all'inizio... Aaaah, non ci capisco più nulla! Beh penso possiamo andare, ma stai attento, se fai una mossa falsa, Lui te la farà pagare di sicuro, nemmeno io posso fermarlo se si arrabbia..." Disse al dottore, stringendosi la testa tra le mani, mentre decise di seguirlo.
"Non mi ricordo dove è il ragazzo però... Forse... Dovremmo ritrovare i demoni dei tetti?"
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"Ah, la Jacobsen, che svergognata..." disse la prima delle due "Se lo è meritato".
"Che peccato! Aveva un così bel marito, un uomo così rispettabile!"
Si rivolse a Brie "Non è vero? Harold è un gran signore, un uomo nobile e piacevole...tante donne avrebbero voluto essere al suo posto, e quella stupida...!"
"Appena lui lo ha scopero" riprese l'altra donna "L'ha uccisa e fatta a pezzi"
"Già...pare che il ricordo della sua esistenza verrà rivenduto all'asta"
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Brie
Eppure era sempre stato facile parlare con le galline starnazzanti che facevano bella mostra di se fuori della chiesa... eppure avevo sempre gestito bene la stituazione
Ed ora? Non riesco a stare dietro a questa realtà che manipola i miei ricordi e me li sputa addosso con violenza, spietato. Harold... ora cosa c'entra Harold con quella gallina? Devo capire, è indubbio che io debba assolutamente capire
"Li metteranno all'asta?" dico cercando di essere convincente, di avere una vaga idea di cosa stiano parlando... e ovviamente riesco in maniera egregia, come sempre
"Dove? Quando? Voglio proprio fare una passeggiata e vedere chi farà offerte". Concludo poi con un sorriso delicato, signorile, quel sorriso che è sempre valso l'invidia di tutto e tutti, quel sorriso che più va avanti e più mi fa vomitare. "Chi sa cosa si potrebbe capire sapendo chi si svena per acquistare"
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Alle parole di Brie le due sgranarono gli occhi. Evidentemente era riuscite a spiazzarle.
"...ad un'asta?"
"...nel baazar?"
"...una signora da sola!?!"
"...ma caraaa! Cosa ti salta in mente? E' evidente che oggi non stai bene! Lo dicevo io che quei vestiti indicavano qualcosa!"
Una delle due la prese a braccetto
"Non circola bella gente al baazar!"
"Ed è disdicevole andarci! Moooltooo disdicevole!"
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Brie
Ma chi sono queste donne? Le conosco? Hanno qualcosa a che vedere con me?
Vengo colta dall'irresistibile desiderio di fare in questo mondo di follia ciò che non avevo mai avuto il coraggio di fare nel mondo reale, dire a queste galline ciò che penso di loro, tanto non sono altro che la copia ridicola e parodica di quello che sono le mie vicine di casa... per ciò, pur non conoscendole, sono certa di sapere esattamente chi siano
"Voi vorreste dire a me cosa è o non è appropriato? Voi, che non sapete nemmeno distinguere un abbigliamento adeguato da vestito a lutto? Voi che non siete mai riusciti a organizzare una cena degna di questo nome? Voi sciocche comari con l'unico obiettivo nella vita di sparlare di qualcuno, solo per evitare di far parlare di voi e della povertà delle vostre vite? Voi vorreste dire a me cosa è o non è disdicevole? Povere sciocche donnine"
Mi volto, appagata e soddisfatta, non ho intenzione di chiedere loro come arrivare a questo Bazaar, tanto sembra essere un luogo famoso. Fermo un tipo bizzarro, vestito un po' retrò, con un bastone da passeggio con il pomello in acciacio.
"Saprebbe gentilmente indicarmi il Bazaar?"
Edit: un po' d'ortografia e i neretti
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"Per carità!" esclamò lui "Una signora tanto per bene...?"
Scrollò le spalle e se ne andò.
Fu allora che Brie sentì una voce chiamarla da dietro un vicolo.
"...Vuoi andare al baazar?" sibilò "...vieni qui...ti ci porto io...ma ssst...non lo dire a nessuno..."
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Brie
Questo luogo è definitivamente la parodia della mia vita. Una signora tanto per bene di qua... una signora tanto per bene di là... Nessuno che mai mi rivolga la parola per parlare di qualcosa di importante... nessuno che mi degni mai di una reale considerazione
Volto lo sguardo verso il sussurro proveniente dal vicolo... restia a inoltrarmi in un siffatto luogo...
Brie, vergognati... nemmeno in queste condizioni disperate riesci a lasciar perdere per un attimo pulizia e buon nome? Ma cosa diavolo sei diventata? Riesci a scopare con David in un Motel di dubbio gusto, ma non riesci a avvicinarti ad un vicolo perchè sporco e buio?
Tentenno ancora un attimo, sposto il collo a destra e sinistra, come per liberarmi di un colletto troppo stretto, pur indossando una camicetta abbastanza aperta.
"Quando torno a casa devo sistemare un po' di cose" mi dico mentre faccio l'ultimo sforzo e mi avvio verso la voce
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Il vicolo era buio, sporco, odore di umidità, polvere e abbandono si facevano più forti man mano che Brie si addentrava.
Non c'era nessuno.
Eppure, qualcuno aveva pur parlato.
Quando la luna di quella strana città, emergendo dalle nuvole, fece passare uno spicchio di luce tra le strette pareti, la donna notò che c'era una figura appoggiata al muro: aveva aspetto umano, ma sembrava coperta di cenere dalla testa ai piedi.
Le si avvicinò e sul suo volto si dipinse un ghigno.
"Ve lo avevo detto che aveva un ottimo odore! Questo è sicuramente uno dei risvegliati più soli che abbiamo mai incontrato!"
Dalle pareti si levarono altre risatine minacciose...intorno a lei comparvero altre tre figure identiche alla prima.
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Brie
Rimango paralizzata sul posto... poi inizio a indietreggiare lentamente. Ho vagamente capito cosa sono in grado di fare in questo mondo, l'ho intuito da come ho sistemato i poliziotti... ma ricordo quanto mi è costato, quanto terrore mi ha braccato... mi è sembrato quasi di morire dalla paura... Non so se sono disposta a rischiare ancora
Per cui cerco di indietreggiare e tornare fuori da questo vicolo, mentre già sento che la mia ansia inizia a prendere forza e gli oggetti più leggeri intorno a me iniziano a tremolare e a spostarsi di qualche millimetro, per assumere posizioni più "ordinate", paralleli o perpendicolari ai muri, le scatole più piccole sopra quelle più grande. Per ora sono solo cambiamenti minimi, vagamente percettibili, ma non voglio perdere di nuovo il controllo, devo uscire di qui e basta
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Brie cercava di allontanarsi, e le figure diventavano, come per magia, di più...sempre di più...
"vieni con noi..." ripetevano, suadenti, sempre più vicine "vieni con noi..."
Poi, da qualche parte, udì distintamente provenire una voce.
"Aiuto! Ti prego, aiutami!"
Sembrava la voce di un bambino
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Brie
"NO!"
Ero decisa a non permettere a queste assurdità di toccarmi... ma quella voce, quella richiesta di aiuto
E' un'altra trappola, lo so, ma come posso fare, come posso ignorare la richiesta di aiuto di un bamino? Che donna sarei? Che persona sarei? Che COSA sarei?
L'aria intorno a se iniziò a vorticare
Il vento è il talento di follia che inizia a pulire e ordinare questo vicolo.
La mia intenzione è stistemare questi esseri, cacciandoli via o uccidendoli non mi interessa, vediamo poi come esce in base ai dadi, e individuare la fonte della voce
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Posta mooolto alta...vuoi sistemare gli omini e pure individuare la voce...direi che siamo di nuovo a dolore 10...
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Uso 6 dadi follia, per rendere questo vicolo lindo e pulito, ripulendo anche quindi gli uomini di cenere e sottomettendone uno al mio volere, sempre che esistano ancora una volta privati delle cenere che il ricopre
Riccardo/Brie ha tirato: D: 5 4 4, S: 5 2, F: 6 5 3 3 3 2, D: 6 6 6 5 5 4 4 3 3 2 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=129662)
Il giocatore vince 5 a 3, Il Dolore domina
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Io sono convalescente per un'operazione, comunque ci sono.
Ma dobbiamo dire noi dove andiamo? Io non ho idea di dove andare!
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Povero IZ! Tutto bene?
Io aspettavo una vostra mossa, ma se non avete idea ditemi e apro una nuova scena.
Brie
Come obbendendo alla forza del suo pensiero, ogni oggetto in quel vicolo cominciò a roteare e a cambiare di posto e forma: spazzatura abbandonata a terra prendeva posto in un apposito cassonetto, bucato steso in malo modo a fili appesi tra le finestre ora pendava in ordine su un grazioso stendino di un terrazzetto fiorito, e un gruppo di topi scomparve fuggendo su per una grondaia. Un vento tiepido si sollevò da terra attorno ai piedi delle creature di cenere, e man mano che puliva la cenere dai loro abiti, quegli esseri si dissolvevano nel nulla, lasciando posto solo a piccoli mucchietti che venivano accantonati da una granata e una paletta che si muovevano agilmente per tutta la lunghezza del vicolo.
Ma non scomparve il grido di aiuto, che ora si sentiva distintamente provenire da una delle finestre del palazzo.
Brie cercò di raggiungere la finestra salendo da una scaletta esterna, ma non appena ruppe il vetro, una fiammata si sprigionò dall'interno e la investì in pieno.
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Non so, io aspetto che Bryan mi dica dove andare, avrei potuto inserire una scena di dialogo ma mi sembrava superflua...
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Brie
Cado a terra... il golfino bruciacchiato, la camicetta annerita e rovinata in più punti. Mi alzo lentamente, dolorante, cercando di riprendere fiato. Dalla finestra si vedono linghe di fuoco lambire la scaletta d'emergenza, mentre ancora si sente quella voce.
Rimango indecisa... vorrei correre fuori dal vicolo e chiedere aiuto... ma sono certa che finirei ancora una volta in mezzo ai guai, in questa realtà alienante in grado di rivoltarti contro qualsiasi cosa.
"Non ho il controllo su niente... NIENTE!" Urlo disperatamente, osservando quella finestra... mi siedo su uno scatolone... non piango perchè non sono abituata a piangere... ma dentro mi sento inutile, come tutta la mia vita
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Ma da dentro la casa, la voce la raggiunge ancora.
"AIUTAMI! Ti prego! Fammi uscire!"
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Brie
Dannazione, dannazione, dannazione
Penso a questo mentre raccolgo un tubo i metallo da una fila ordinata per lunghezza. Lo soppeso un attimo prima di avvinarmi ad una finestra più o meno in linea con quella da cui sento provenire le richieste di aiuto e la colpisco ripetutamente, frantumandola per bene e cercando di togliere dai bordi qualsiasi rimasuglio di vetro
Mi affaccio e vedo un bagno, o quello che ne resta: i sanitari sono divelti e le maioliche crollate in più punti
Se non posso entrare dalla finestra, proverò ad entrare dall'appartamento accanto
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Brie
Brie riuscì ad entrare e si diresse verso il luogo da cui provenivano le grida. Un incendio divampava nella casa...ma non sembrava un incendio comune, le fiamme avevano colori strani, in prevalenza verdi e azzurre. Al di là della barriera di fuoco vide una figura piccola piccola, poteva essere un bimbo di 8, 10 anni...tra le fiamme roteavano spirali di cenere, come quella che copriva gli uomini che l'avevano aggridita
dolore 6 per tirare fuori il bimbo
Mark, tu hai qualche direzione in particolare dove vuoi andare? Sennò procedo io e vi metto di fronte qualche altra situazione
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Direzione di EVENTI no, non ho preferenze, direzioni "morali" sono nelle 5 domande, quindi penso ci farai caso di tuo ;)
Aumento sfinimento di 1 e lancio
Riccardo/Brie ha tirato: D: 6 3 2, S: 6 4, F: 6 6 4, D: 6 5 4 4 3 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=133661)
Il giocatore vince 2 a 2, La Follia domina
Icchia che palle 'sta follia... mi dici come stiamo con le monete?
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Monete disperazione 3...speranza nessuna: non ne ho ancora usate...e al momento mi diverte che domini follia...voglio vedere Brie che fa! ^_^
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[cite]Autore: Iz[/cite]Non so, io aspetto che Bryan mi dica dove andare, avrei potuto inserire una scena di dialogo ma mi sembrava superflua...
In realtà nemmeno Bryan sa dove andare, avendo perso la memoria, ha giusto suggerito di ripercorrere i suoi passi ricominciando dai tetti... Ma sta davvero sparando alla cieca... Comunque a questo punto immagino il dottore sia d'accordo :D
Andiamo sui tetti e aspetto la descrizione del GM, a questo punto!
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Brie
Osservo l'ombra del bimbo, poi il mio tubo... L'afferro con due mani e comincio ad usarlo per farmi strada tra gli oggetti incandescenti. Come un folle battitore che mena con la sua mazza qualsiasi oggetto come fosse una palle, entro urlando istericamente... un fornetto vola qualche metro più in là, scagliato come un birillo; arrivo a pochi passi dal bimbo completamente in preda all'euforia... ridendo e urlando allo stesso tempo. L'afferro per un braccio, mentre aiutata dalla mia follia che riordina gli oggetti più piccoli per farmi da scuudo, e dal braccio che ancora regge il tubo, ritorno all'ingresso dell'appartamento, scagliando fuori il bambino, forse facendogli un po' male al braccio, per poi uscire anche io, seminuda, per via della gonna quasi completamente consumata dalle fiamme e della camicetta, bucata in più punti.
Dovrò trovare dei vestiti... penso ridacchiando mentre tento di riprendere il controllo
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Malcom e Bryan
Malcom e Bryan si arrampicqarono sui tetti - l'unica cosa che Bryan ricordava ancora - e da lassù la distesa di mad city parve a Malcom ancora più pazzesca. Fu allora che, a diversi isolati di distanza, videro del fumo sprizzare fuori con gran forza da un camino e sibilare come se avesse vita propria.
Brie
Brie era coperta di cenere dalla testa ai piedi, quasi che anche lei fosse diventata una di quelle creature. Era così concentrata sul suo vestito inguardabile da dimenticarsi per un momento del perchè si era messa in quel guaio. Quando, all'improvviso, uno scoppio di pianto la riportò alla realtà. Accanto a lei c'era un ragazzino biondo, con un viso dolcissimo, per quanto coperto di fuliggine, che singhiozzava agitando le spalle.
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Ovviamente ho spuntato Lotta
Brie
Il singhiozzare del bambino mi riportò alla realtà...
I vestiti possono aspettare
Mi chino sul bimbo, cercando di confortarlo ed incoraggiarlo ad alzarsi e uscire con me, prima che le fiamme coinvolgano il resto del palazzo.
"Andiamo piccolo, usciamo di qui prima che crolli tutto"
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Il bambino smise di piangere e la seguì, poi, appena furono lontani a sufficienza dall'incendio, con un'espressione insolitamente matura, disse: "La ringrazio, lei mi ha salvato la vita". Detto ciò, con le mani si spazzò via di dosso nervosamente la cenere, come se anche solo il suo odore gli fosse insopportabile.
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Bryan
"Aaaah... Non siamo arrivati tardi, vero?" Disse aggrottando la fronte mentre osservava il camino soffiare fuori con gran forza del fumo, genuinamente spaventato da una vista del genere.
"Magari è lì dentro!" Fece a Malcom per poi avanzare verso il camino, con estrema cautela e guardandosi per un istante attorno quasi ad ogni passo.
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weh, che fine avete fatto tutti????
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[cite]Autore: Glenda[/cite][p]weh, che fine avete fatto tutti????[/p]
Sono mancato un'infinità di tempo ma la mia risposta è ancora l'ultima :o
Aspetto gli altri a questo punto!
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vorrei sinceramente sapere che fine hanno fatto tutti i giocatori, se non si rifanno vivi a settembre questo PBF lo chiudo
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Stavo pensando, siccome non abbiamo stabilito la posta del mio ultimo conflitto, annulliamo direttamente il tiro e ritiro i dadi per il conflitto una volta stabilita la posta?
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va bene
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dai intanto inizio a riempire io di post che ne dite? chissa' che la dolce Elenina con sgravi orrori ortografici nell'itagliano riesca a entrare nel gioco 0:-D
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direi che per prima cosa devi fare il personaggio... ^_^ Però al momento qua siamo tutti fermi..
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Riprendiamo ^_^
La mia intenzione è di sistemare l'avvocato, per obbligarlo a trovare qualche cavillo per farmi uscire
Fabrizio/Corey ha tirato: D: 6 4 1, F: 6 3 1, D: 6 5 5 3 2 2 2 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=147661)
Il giocatore perde 3 a 4, Il Dolore domina
Here comes the pain \\o/
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okappa! Ora faccio il personaggio!!
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.......
La scheda:
Mi chiamo:
E sono:
Cosa ti tiene sveglio? Devo scoprire perche' n -> n1' (o qualcosa del genere.. devo riguardarmi la puntata di numb3rs per avere la formula giusta)
Cosa ti è appena successo? tipo la roba che devi ancora scrivere nel diario perche' ti son successe oggi
Cosa c'è in superficie? cosa vede la gente
Cosa giace in profondità? cosa so io pg sul pg oppure cosa so io giocatore sul mio pg?
Qual è la tua strada? Viale Roma? xD E' quello che il pg vuole raggiungere in ON giusto?
Talento di Sfinimento: credo d'aver capito - stile non cedere alla tua sete?
Talento di Follia: credo d'aver capito - stile non cedere alla tua sete?
Disciplina ??
Follia permanente ??
Lotta ??
Fuggi ??
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Ho giocato a son cedere alla sETE... manuali 0 ambientazione.. quella che hai descritto...
Beh l'umano sperduto nel mondo dei sogni pero' nessuno mi potra' battere a interpretarlo xD