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Post - Iacopo Frigerio

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Sotto il cofano / Lines e Veils? Cosa sono?
« il: 2009-03-06 16:34:18 »
Citazione
[cite] khana:[/cite] e gli indico lo stand di Rock Band che è sicuramente più di suo gradimento.


Dove un ragazzo esagitato durante la canzone di Paranoid si fa trascinare e si mangia un pipistrello (o un topo) preso chissà dove.

Allora il tizio impazzisce e va a chiudersi in bagno.....



Scusate---
NON ho resistito

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Pattumiera / RavenDeath
« il: 2009-03-06 16:25:28 »
Citazione
[cite] Hoghemaru:[/cite]
a parte qualche refuso qua e la (se vuoi te li segnalo via mail), l'unico appunto vero che posso farti riguarda l'esposizione dei contenuti che ho trovato un pò ostica da assimilare

mi spiego meglio: durante la lettura vengono accennati di continuo delle meccaniche di gioco, ma che vengono chiarite solo molto avanti (dopo almeno una decina di pagine) e credo che questo renda difficile la compensione e la scorrevolezza del testo

secondo me converrebbe dare una prima spiegazione delle meccaniche all'inizio, dopo l'introduzione, e chiarirle in seguito con degli esempi, in modo tale che leggendo gli esempi di gioco nel manuale si riesca a cogliere subito i riferimenti citati


non so se mi sono spiegato...  :?


Mi stavo decidendo a scrivere una versione più fruibile....
Entrando un pò più nello specifico (tipo i titoletti dei paragrafi per esempio) come dovrei ricombinarli...
Oppure conviene di più che stravolga completamente l'intera composizione?

A proposito gli esempi che ci sono li hai trovati funzionali oppure non servivano (magari se ce ne sono dimmi quali hai trovato deboli e quali no"

Chiedo in particolare a te Hoghemaru, ma se qualcun altro che ha letto vuol contribuire ne sarei felice

1533
Gioco Concreto / Furore nominalistico
« il: 2009-03-06 13:48:23 »
Citazione
[cite] rgrassi:[/cite]Quindi è necessario definire nomi nuovi anche per esprimere concetti descrivibili anche con parole esistenti?
La domanda mi è sorta spontanea leggendo il thread con "Lines" e "Veils".
Rob


uhm domanda semplice che ha una risposta complessa... O unica: Dipende!

In generale molti termini rimangono gli stessi perchè indicano le stesse cose
Stella è lo stesso nominativo sia in prospettiva Tolemaica che Copernicana.
per comportamento si sottointende allo stesso oggetto sia in ottica Comportamentista che Sistemica.
Cambiamo però le definizioni ricalibrate a seconda della nuova prospettiva teorica.
Inoltre la nuova prospettiva, oltre alla ridefinizione di molti concetti spesso necessita anche la creazione di nuove parole, che si riferiscono a concetti nuovi o a indicatori nuovi, o all'abbandono di altri termini che sono ormai disfunzionali se non fuorvianti...

Ovviamente la cosa non è progressiva, alcune teorie successive possono riprendere (spesso ammodernando) termini precedentemente abbandonati. In un ottica contemporanea, con la coesistenza di più teorie un termine usato da una parte è snobbato dall'altra, ma durante la stessa giornata e sotto la stessa pioggia.

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Gioco Concreto / Furore nominalistico
« il: 2009-03-06 13:33:10 »
L'epistemologo Kuhn direbbe che nasce dallo sforzo di alcuni teorici (o sostenitori di una teoria) per promuovere il nuovo paradigma quando ormai è evidente alla comunità scientifica che il vecchio paradigma ha troppi buchi per poter cercare di reggere ancora a lungo.

1535
Sotto il cofano / Lines e Veils? Cosa sono?
« il: 2009-03-06 01:22:27 »
Citazione
[cite] Gabriele Pellegrini:[/cite]

1) Mi trovo in un bar tentando di parlare con una ragazza per convincerla a posare per me e un mio amico ravnos con illusione mi fa apparire la patta aperta :|
D'istinto dico "raga ci pongo il veto". Veto? Eh? Vabbé qui non esiste :|
 Poi nasce una piccola polemica, alla fine il GM chiede un tiro contrastato che perdo. Quindi mi tengo la patta aperta. Medio dicendo che cmq mi ero già seduto e quindi non si vede così tanto. Divertente certo, ma chiedo cmq ai miei amici di metterci d'accordo sul tono una volta per tutte. Il GM dice che fondamentalmente è nei poteri del ravnos fare questo è che quindi non ha infranto alcuna regola. :| e 2! Ollè!



Qui ci vedo due problemi e non uno...
Da una parte c'è una non condivisione (o una non contrattazione) di un contratto sociale, con tutte le collusioni che alla fine portano ai fraintendimenti e al sabotaggio del gioco. Insomma è un problema di dinamiche di gruppo, tu esprimevi una urgenza dettata dalla voglia di giocare in modo serio, l'amico esprimeva l'urgenza dettata dal creare qualcosa per ridere.
Quindi un problema che esiste nelle dinamiche di gruppi in sè, prima ancora del gioco di ruolo (ma anche del gioco in generale). O non avete esplicitamente contrattato come giocare oppure uno dei due (penso più l'amico) ha forzato il contratto implicito credendo fosse lecito.
Poi, dato che esiste questo problema aprioristico sono d'accordo sul fatto che sia ottima cosa creare giochi che esplicitino l'esistenza di tale contratto e che medino per renderla valida con regole di gioco. Ma in giochi dove non c'è questa presa di coscienza ben vengano tentativi (come il tuo) di esplicitare l'accordo. Che la cosa riesca o no, questo è un problema di ogni gruppo non formalizzato.
L'altro problema è il GM che ha frainteso una cosa fondamentale, ossia che il tuo intervento non era per contestare il livello del gioco (e quindi della regolarità delle regole) ma per contestare il livello dell'approccio al gioco, quindi che ancora rimanda al contratto tra voi su come si gioca. Suppongo ti convenga far notare questa finezza, ovvio che a livello di regole è lecito che il personaggio lo faccio. Non era ovvio che il giocatore introducesse un elemento che contrastava con lo stile (implicito da te portato avanti)...

Citazione
[cite] Gabriele Pellegrini:[/cite]

2) Invito il gruppo nel mio attico e sulla porta mi gioco (cioè mi invento) che ci trovo il mio gatto Chet (che prende il nome da Chet Baker essendo il mio pg estimatore di jazz). Dico che lo prendo su per accarezzarlo e dirgli due parole. Mi piaceva l'idea perché dava colore al mio pg.
Il GM interviene dicendo che il gatto scappa miagolando perché io sono un vampiro e quindi percepisce il freddo e la mia natura non morta. Mi impongo, riesco a mediare un po', ma cmq il gatto alla fine sì mi vuole bene ma non gradisce il contatto. Idee del GM sul setting.. mah, e 3!

 


Qui non conosco bene vampiri però ho due opzioni, se ci sono delle regole scritte sul manuale che esplicitano che comportamento tengono gli animali (ad esempio scappano) un po' darei ragione al GM di turno, in fondo sarebbe sbagliato tradire senza un accordo di tavolo le regole di ambientazione (gatto coi morti scappa), saresti tu che stai infrangendo una regola che invece era bella scritta (per me si può anche infrangere con un accordo, ma se non volesse ne avrebbe i diritti). Se non è regolamentato invece è effettivamente una prevaricazione bella e buona del GM su di te e sono dalla tua parte nel sostenerti, hai subito un torto ingiusto.


Sul discorso dei veli e delle linee, credo che in termini generali il discorso di Crotalo non sia insensato, tendenzialmente sono regole più del convivere che di un manuale, tendenzialmente non sono necessarie.

Tendenzialmente...

Perchè poi è vero che una norma implicita non sempre è così automatico venga rispettata (spesso non ci si rende conto nemmeno esista).
Alcuni fortunati come lui (e anche me) non hanno mai avuto bisogno di esplicitarla perchè ha sempre avuto rapporti buoni su quest'aspetto. (un po' come me che non ho veramente mai avuto problemi di campagne di master invadenti che portano avanti la loro storia a discapito dei giocatori).
Bisogna guardare ai casi particolari, per qualcuno esplicitare questa regola in un gioco può fare la differenza tra il divertirsi e il soffrire. Specialmente può essere indicato esplicitarla in giochi che più di altri si prestano a mettere alla prova la effettiva resistenza della regola quando è solo implicita (vedi sex & sorcery). Certo è più una regola di convivenza sociale che di meccanica di gioco, ma se esplicitarla aiuta effettivamente a divertisi tutti di più ben venga che sia scritta!

1536
InterNosCon 2009 / Cosa vi porto il sabato mattina?
« il: 2009-03-04 15:31:58 »
A me piacerebbe tanto saldare quella partita mancata di spione...
Ma il sabato mattina sono già occupato con un mio evento....
Potrei sempre autogufarmi e sperare che non parta, ma mi sembrerebbe ingiusto...
Però sapere che c'era mi solleverebbe l'animo...

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InterNosCon 2009 / Cercasi musica disperatamente
« il: 2009-02-26 15:03:00 »
pensavo--- sarebbe bello avere qualcosa di Morricone....
ma già tutti ci avrete pensato...

1538
Pattumiera / RavenDeath
« il: 2009-02-26 11:59:00 »
Per chi interessasse fra poco ci sarà la conferma ufficiale della mia presenza a Internoscon (ufficiale nel senso di soldi depositati)

Sicuramente porterò Ravendeath in programma eventi, a chi interesserà gli basterà iscriversi all'evento appena apparirà in programma.

1539
Sotto il cofano / Vampiri: di che parla?
« il: 2009-02-25 13:41:23 »
Scusate l'intervento direttamente in ot, ma come dice Rafu è troppo appassionante per non entrarci


Citazione
[cite] Hoghemaru:[/cite]

un "mezzo" di per se non compie nessuna azione, in quanto non è un agente (in italiano si dice "agire per mezzo di" e non "il mezzo agisce")

- non genera la comunicazione, la veicola e la rende più o meno efficace: lo stesso messaggio posso comunicarlo via lettera scritta, e-mail, per telefono, sms, piccione viaggiatore, etc... ma la genesi del messaggio è sempre mia, è la modalità di trasmissione che cambia



Però oltre alla trasmissione cambiano anche i significati del messaggio e gli orizzonti delle interpretazioni, quindi in senso stretto non solo veicola la comunicazione, ma la plasma e contribuisce neanche del tutto passivamente alla comunicazione.

Citazione
[cite] Hoghemaru:[/cite]
- non genera una storia, fornisce strumenti più o meno adatti per agevolarne il processo di creazione: sarebbe come dire che un blocco di marmo si scolpisca da solo...

di conseguenza la terza frase non ha alcun fondamento logico, perchè lo strumento in se non genera nulla: sarebbe come dire, seguendo l'esempio di prima, che dal momento che da blocchi di marmo diversi non posso tirare fuori statue uguali, allora è il blocco di marmo che genera la statua



L'esempio ci stà, ma proprio nell'esempio stà anche la veridicità della affermazione opposta, Michelangelo non è il solo ad aver esplicitato che spesso per fare una statua si è vincolati al seguirne le vene, le imperfezioni, arrivando a costruire un qualcosa che non è mai in toto l'immagine a priori presente nella mente dell'artista, non è solo una questione di adattarsi allo strumento ma una interdipendenza tra la sostanza agente (l'artista) e la sostanza agita (il marmo).

Citazione
[cite] Hoghemaru:[/cite]
l'autore genera la sua opera adattandosi al mezzo che ha a disposizione nel momento in cui esegue il suo atto di creazione (la tela di un pittore, un blocco di marmo, la lunghezza di un testo, un manuale per GDR, etc...), ma non subisce il mezzo e le sue limitazioni, gli impone la sua volontà per tirarci fuori la cosa più simile a quello che ha in mente.

talvolta la fonte di ispirazione deriva dal mezzo stesso, ma da qui a dire che sia tale mezzo a generare l'opera credo che sia quanto meno ingenuo...


secondo me è un taglio d'analisi sbagliato, non si tratta di un cambiamento di piano tra chi agisce e chi ne fornisce solo i modi, il soggetto (i soggetti) rimangono ovviamente in primo piano attivi ( a meno che non si postuli una teoria diversa dell'esistenza umana e ne esistono), ma lo strumento non è così passivo e inerte quanto si è soliti pensare, e vincola tanto fortemente da imporsi talvolta sull'agente, se la mano non va bene per picchiare un chiodo la cambi, ma di certo non puoi metterti a cambiare il muro, è un vincolo troppo potente e che prevalica te stesso (comunque è sempre difficile trattandosi di interazioni umane e non interazione tra uomo e oggetto esemplificare in maniera così asciutta)

Citazione
[cite] Domon:[/cite]
khana, nessun gdr "genera" qualcosa, dai. un gdr può "ispirare"


In senso assoluto hai assolutamente ragione, ma il discorso di Davide fosse più sui toni di grigio che non di bianco e nero.
D'altronde in tutte le discipline umanistiche siamo passati da teorizzazioni che postulavano il soggetto come agente passivo plasmato dagli oggetti intorno ad esso (materiali, sociali o fantasmatici) in sociologia co Weber (anche un po' Luhmann) in psicologia con il compotamentismo e cognitivismo, perfino la psicoanalisi, anche in antropologia, per quanto non la conosca bene.

Ora siamo in toni molto più moderati, si ritorna al soggetto attivo, ma si da molta più importanza a come gli oggetti sociali manipolino (anche in modo inerte, ma sono loro spesso a manipolare noi) in parte il soggetto rispetto ai tempi dell'umanesimo o più recentemente positivismo e razionalismo critico.

Certamente sono d'accordo con te che il manuale di Vampiri non si mette come il libro della storia infinita a raccontare lui da solo un racconto nuovo. Ma mi pareva che non fosse questo il senso dell'intervento di Davide. Che comunque in alcuni passaggi è anche difficoltoso da capire, ma d'altronde non sono filosofo e non sono sempre addentro agli strumenti filosofici e mi ci perdo come quando cerco di capire cosa sta facendo il meccanico sulla mia moto....

1540
Pattumiera / RavenDeath
« il: 2009-02-23 13:11:21 »
Forse un po' rompo le scatole, ma volevo sollecitare la discussione, non ci sono commenti? Da parte di chi l'ha ricevuto o letto.

Mi interessa anche solo stimolare la discussione in generale di chi non ha voluto leggerlo, serve che scriva una presentazione più approfondita o una piccola introduzione sulle meccaniche?

1541
Pattumiera / RavenDeath
« il: 2009-02-17 13:44:48 »
Approfitto della gentile concessione da parte dell'università. per confermare che per chi vorrà lo farò giocare a torino (Ok allo scambio Raf) e alle prossime con del Flying Circus.
Scusate poi per l'assenza, che a quanto pare sarà pure prolungata... ma va così, senza pc al giorno d'oggi è come avere un handicap grave, dovrebbero darti la pensione d'invalidità :D

1542
Pattumiera / RavenDeath
« il: 2009-02-06 19:16:18 »
Citazione
[cite] Hoghemaru:[/cite]
a parte qualche refuso qua e la (se vuoi te li segnalo via mail), l'unico appunto vero che posso farti riguarda l'esposizione dei contenuti che ho trovato un pò ostica da assimilare

mi spiego meglio: durante la lettura vengono accennati di continuo delle meccaniche di gioco, ma che vengono chiarite solo molto avanti (dopo almeno una decina di pagine) e credo che questo renda difficile la compensione e la scorrevolezza del testo

secondo me converrebbe dare una prima spiegazione delle meccaniche all'inizio, dopo l'introduzione, e chiarirle in seguito con degli esempi, in modo tale che leggendo gli esempi di gioco nel manuale si riesca a cogliere subito i riferimenti citati


Bene grazie, già quello che hai scritto è una buona cosa, aspettando ovviamente la prova su strada :-)

Per quanto riguarda la difficoltà del testo ritengo tu abbia perfettamente ragione e il consiglio è pienamente accettato.
In realtà supponevo (e tu mi dai la conferma) che potessero esserci difficoltà, ma per ora non me ne ero curato per via del fatto che ero concentrato solo sulle regole.

Probabilmente finita questa fase di test l'intervento più grande sarà nel riscriverlo da capo per renderlo user friendly :-)

Intanto grazie, aspettando altri succosi commenti da te e da altri

1543
Pattumiera / RavenDeath
« il: 2009-02-04 13:40:04 »
Grazie a Mauro ora c'è anche la versione pdf, in effetti più pratica e leggera :-)

 @Rafman

sì, hai ragione, era iscritta al Labyrinth, ecco da quella versione ho aggiunto tutte le norme su come condurre la narrazione da parte dello sceneggiatore e dei giocatori, il che ha reso più funzionale il gioco.

Per qualsiasi commento scrivete pure in questo spazio e non privatamente, così magari si animerà una piccola discussione foriera di ottimi spunti.

1544
Sotto il cofano / Libri sul design
« il: 2009-02-03 20:40:31 »
"Role Playing" di Sergio Capranico edizioni Cortina

è un testo estremamente pratico sulle origini del role playing come strumento formativo (solitamente utilizzato in ambito organizzativo e di comunità)

in effetti non casca molto coi role playing game ma è utile a capire come un professionista deve gestire uno strumento delicato come il role playing
Inoltre da interessanti informazioni di letteratura sull'origine dell'argomento.

Da notare che per la psicologia si individua tendenzialmente verso l'approccio comportamentista-cognitivista rimando quindi a vostri approfondimenti successivi alla lettura del libro nel caso catturi l'interesse.

saluti

1545
Pattumiera / RavenDeath
« il: 2009-02-03 20:18:18 »
Citazione
[cite] Mauro:[/cite]In Internet trovi diverse stampanti per creare PDF, ma se vuoi posso convertirtelo io :)


Ops scusa me l'ero persa, se vuoi te lo spedisco e lo puoi convertire, mi faresti solo un grande favore.

Tanto la mia mail è pubblica, se mi contatti ti spedisco una copia immediatamente

Grazie anticipatamente

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