MH, il gioco dell'estate, fa fioccare partite come funghi. Questa volta capita a me, Serena, Albi, Enrico ed Ernesto (MC), e soprattutto ora che sono dalla parte della Skin ho voglia di imbastire un minimo diario di bordo per tirare giù un po' di impressioni.
Dopo una valida discussione sull'evergreen "giocare in Italia o in America?" abbiamo optato per gli States. Whitewater è una cittadina di mare sfigata più di pescatori che di turisti, probabilmente nel Maine o dintorni: ne sappiamo ancora poco, dopo un'ora e mezza - o un'ora? - di gioco effettivo, ma non dubito che ne usciranno fuori delle belle.
Prima di tutto, qui ho voglia di parlare di come sorprendere e soprenderti: anche quando stai giocando da dieci minuti.
Io gioco Aaron il Mortale.
Avevo scelto già da qualche giorno che l'avrei fatto, perchè l'idea del
ragazzo normale in mezzo alle creature mi intriga molto. Proprio per questo, quando ho cominciato a dare forma ad Aaron riempiendo la sua scheda, ho tirato fuori un bravo ragazzo con problemi molto terra terra: una famiglia numerosa (cinque fratelli) e povera, un incarico da barista per portare qualche soldo in più a casa. Fremo dall'immaginare come un personaggio così ancorato a necessità materiali possa relazionarsi a personaggi dalla natura così diversa, anzi
superiore.
E proprio questo aspetto ha portato al mio primo momento di gongolante sorpresa. Il resto del cast (vi lascio di farli introdurre agli altri, se vogliono) è composto da:
- Undine la Selkie di Serena, sola e curiosa del mondo;
- Alastor il Fantasma di Enrico (aspetto mite e ladro della pelle di Undine);
- Anders il Fatato giocato da Alberto, sospeso tra due mondi.
Ascolto le presentazioni dei personaggi, comincio a gongolare durante il momento della Backstory in cui si : essendo io il Mortale, ho l'ultimo turno in cui dichiarerò chi è l'attuale
vero amore di Aaron.
Lo ammetto: sin da quando Alberto diceva che avrebbe fatto il Fae, avevo un sentore abbastanza grosso che sarebbe stato il True Love. Tutto quello che associo al Fae in termini di sensazioni, di colori e impressioni, mi affascina tantissimo; e per come vedevo la bozza nella mia testa di Aaron, la creatura del Regno delle Fate che porta tutto quel turbinio di colori, il caos creativo, nella vita del ragazzo con priorità così concrete che il suo Guardare nell'Abisso è la mania di scarabocchiare, l'unico momento di creatività e divagazione che si può concedere. Era un'idea perfetta.
Già però, quando viene fuori dalla backstory del Fatato che
Anders has captured Aaron's fancy, risuona un campanello nella mia testa: quell'elemento è appena entrato in gioco, forse non sarà necessario indicare Anders come il vero amore. Anzi, rischierebbe di mettermi legami ad un solo personaggio. Undine non mi ha messo nessun collegamento, comincio a pensare come sarebbe indicare lei; in fondo, per quanto l'idea del queer content mi interessi parecchio, è la sola ragazza del cast e non sarebbe una scelta stupida. Aspetto comunque Alastor, l'ultimo che manca prima di me, e lui decide che
il mio Mortale sa che lui è un fantasma.
In quel momento gongolo. Diamine, ho le cose così chiare.
Arriva il mio momento: Alastor, tu sei il mio True Love.
Caro Aaron,
bravo ragazzo: ti sei preso una cotta per un ragazzo morto cent'anni fa, e proprio per quel motivo.
E' già venuta fuori una cosa del mio personaggio che proprio non prevedevo fino al momento in cui ci siamo messi a dettagliare le Skin, e sto ridacchiando di aspettative come un ragazzetto.
Il secondo momento di epifania viene fuori in un paio di domande dell'MC. Quelle per introdurre le cose.
Prima di tutto Aaron è un ragazzo povero, e deve avere una nemesi: rispondendo tiro fuori Jenna Wilkins, la figlia dello sceriffo. Maledetta ape regina.
Seconda domanda: "Cosa hai comprato a un tuo fratello o sorella per l'imminente compleanno?" "Una mazza da baseball per Becca, che adora lo sport."
Tre secondi dopo, quella mazza è stata rubata - dalla cara Jenna, è evidente - e usata per picchiare Andie, una ragazza decisamente
out. Aaron la raggiunge, Anders lo vede con in mano la mazza insanguinata sulla soglia del bagno, è chiaro che non finirà a rose e fiori; il ragazzo fatato gli dice a malo modo di chiamare l'infermiere, lui ancora stordito lo fa, io singulto vistosamente.
Appena cominciati i fatti in gioco e già ho un personaggio nei guai: proprio una pacchia, eh.
Però, frak, in cinque minuti di gioco ho già una prospettiva ribaltata sul personaggio. E un obiettivo che mi terrà impegnato per un po'.
Bravo ragazzo? Sì, esatto. Proprio per questo devo fermare Jenna Wilkins.
Dark mi serve a quello, per trovare un punto debole in cui colpirla. Toh, una relazione col prof. di letteratura (o così sembra dagli
omini steccoli che si muovono sul foglio di Aaron): trovata la ferita, serve il coltello con cui incidere. E c'è proprio un ectoplasma a caso a cui può chiedere un favore. Del resto ho la mossa Giù nella tana del coniglio, Aaron è fatto per infilarsi in problemi sovrannaturali.
Tipo un paio di scambi di Stringhe da "ti offro esperienza se fai questo": Aaron convince in questo modo Alastor ad aiutarlo, alludendo cripticamente al fatto che sa che non è
vivo. E Anders, prendendo il polso di Aaron, gli fa saltare fuori la verità in un sussurro: già sono in due persone a sapere che lui vuole rovinare la vita all'Ape Regina. Quest'uso delle Stringhe mi sta già piacendo un sacco, perché permette a vicenda di offrire scelte significative.
Problema: un Fatato a caso che si sta infilando nei loro piani... e non promette nulla di buono.
Sunto: non vedo l'ora di andare avanti, dopo così poco di gioco.
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Qui metto la mia: chi della scalcinata (?) compagnia di Whitewater volesse aggiungere qualcosa, beh, prego!
E comunque
questa canzone e
questa, per ovvi motivi, saranno la mia colonna sonora ideale.