62
« il: 2012-07-19 01:31:34 »
OK. È la mia volta.
Ho creato un ghoul di nome Zick. Zick e basta. La sua incompletezza parte dal nome. E ho deciso che avrebbe avuto delle deficienze emotive. Ha solo due anni di non-vita e non capisce al 100% il mondo in cui vive. Ha una creatrice che, nonostante tecnicamente sia sua madre, si limita a darle nozioni e istruzione, anzichè affetto. È composta di varie parti di cadaveri che sembrano avere una memoria e dei sentimenti propri, che lei non avverte come suoi.
Si sente sbagliata perchè non prova quasi nulla, anche se capisce che dovrebbe. La sua creatrice le ha dato varie dritte per apparire "normale", ma la maggior parte di esse non sono applicabili ad una ragazza della sua età. Sente che se fosse più simile a Clarissa forse proverebbe meno disagio. Forse si sentirebbe meno confusa riguardo a ciò che sembra svegliarsi all'interno di sè quando si trova davanti a Kara.
Guarda la sua mano sinistra priva di un dito, e si sente ancora più incompleta.
Se non può provare emozioni proprie, vorrà dire che si nutrirà di quelle altrui.
Queste sono le caratteristiche che ho scelto per il mio PG. È relativamente semplice da giocare, e la sua prospettiva "aliena" sul mondo la rende abbastanza divertente nonostante la voce monotono ed il viso inespressivo.
Giocandola, ho avuto l'impressione che Monsterhearts sia un "gioiellino" nel vero senso del termine: mi è parso tanto bello quanto fragile. Vi chiedo di avere pazienza con questa mia affermazione, perchè mi è veramente difficile spiegarla. È più una sensazione che un pensiero concreto. Ma ho avuto la chiara impressione che il concetto di "storia che emerge spontaneamente" o "pg che sembrano avere una propria volontà" (cose di cui ho letto più volte riguardo al gioco) sia un'illusione.
Piuttosto mi è sembrato che il gioco chieda molto, sia ai giocatori che al MC, e che il rischio di restare a fissarsi senza sapere cosa fare sia sempre dietro l'angolo. Se ci si dimentica anche per un secondo che si è responsabili del divertimento di tutti (MC compreso) il gioco si rompe all'istante.
Proviamo con un esempio in gioco: la scena iniziale per la mia pg non avrebbe avuto nessuna attrattiva. Per come la avevo pensata io, se avesse dovuto agire per conto proprio si sarebbe cambiata e avrebbe nuotato, senza dire una parola. Sarebbe rimasta totalmente fuori dagli avvenimenti della scena, io mi sarei annoiato fino all'arrivo dell'uragano, non avrei legato col PNG Anni-Frid (o lo avrei fatto in modo meno soddisfacente) e non si sarebbero creati i presupposti di interazione con gli altri giocatori. Probabilmente imporre la mia assenza in questo modo avrebbe anche reso la giocata meno piacevole per loro.
Invece mi sono inventato che aveva delle cicatrici, non troppo vistose ma comunque visibili, e che la sua creatrice le aveva vietato di farle vedere agli altri. Così il pg ha "deciso" prima di provare a marinare la scuola, e poi di manipolare il professore per non partecipare alla lezione. Ma se non avessi fatto nulla?
Di nuovo: ha potuto assistere da una postazione privilegiata al tentativo di Kostantin di incantare il PNG Miranda. Manuela mi aveva chiaramente detto che avei assistito alla scena. Di nuovo: il primo istinto è stato quello di non farle fare un bel niente. Perchè Zick non litiga, si fa i fatti suoi e riflette sull'esistenza. Si sposterebbe solo per qualcuno in grado di impressionarla.
Invece mi invento che percepisce il canto di Kostantin come una minaccia e si intromette, facendogli fare brutta figura. Salta fuori che Zick ha una lingua tagliente che non si disdegna di usare.
Ma non è che il pg ha preso vita per fare qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Ho deciso io di fare qualcosa che mi sembrava interessante per la storia e divertente per gli altri, lasciando perdere i preconcetti che mi ero fatto al riguardo.
A fine giocata gli studenti sono in tumulto a causa del'uragano. Utilizzo le nuove capacità colloquiali di Zick per farla nutrire a discapito della povera Sandra. Poco dopo ci riprovo, ms in mezzo al casino degli studenti che scappano, mi sarebbe difficile mettermi a parlare con qualcuno. Decido così di lanciare uno studente di piccola statura contro un gruppo di altri, tanto per aggiungere un po' di confusione. FALLISCO IL TIRO e finisco per fare male ad Anni-Frid, che è quanto di più simile ad una amica Zick possieda. Un ragazzo che ha assistito alla scena cerca di darmi un cazzotto. Io tiro per scappare e HO SUCESSO (otto).
A questo punto, posso scegliere tra varie opzioni. Quella che mi mette meno in difficoltà è scappare facendo una scenata. Ma Zick non fa assolutamente scenate. Invece eccola ad urlare, e scusarsi con con Annie-Frid, al punto da attirare l'attenzione di tutti su di sè (scusate se no lho giocata in modo abbastanza sentito, ma era troppo tardi per parlare a voce alta).
Ora, questa "evoluzione" del pg, è stata un frutto combinato di tiri di dado e mie scelte personali, non di particolari meccaniche di gioco che spingono in questo senso.
In definitiva: il personaggio è uscito dalla giocata molto meglio di come lo avevo pensato all'inizio (io l'avrei fatta cambiare molto più lentamente), è meno piatto e più interessante, ma ero sempre piuttosto conscio di stare remando in quella direzione, perchè volvo continuare a giocare e volevo che fosse piacevole. Ma il dubbio rimane sempre: e se non avessi fatto niente? E se avessi sempre avuto risultati favorevoli ai dadi?
Spero di non venire frainteso: mi sono divertito moltissimo e non vedo l'ora di giocare di nuovo.