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« il: 2013-01-18 00:40:48 »
Madonna che fatica, con Dorian!
Mi ci è voluto un po', per riuscire a prendere le misure del personaggio e capire bene cosa volesse e cosa intendesse fare. (Ok, mi succede con tutti i personaggi, se non ho un'illuminazione totale prima di cominciare. Però questa volta ho fatto più fatica del solito).
Nella mia mente avevo già qualche idea piuttosto generica, tipo giocarlo inizialmente come uno che ha fatto la cazzata senza rendersi conto di quanto fosse grossa, toccare il fondo, e solo dopo (forse) risalire. Un ragazzino viziato, figlio della famiglia più importante del posto, che gioca a fare il ribelle per togliersi da quella che percepiva come una gabbia dorata. Non mi ero reso conto che avevo cominciato a giocarlo già molto più vicino al fondo di quanto mi sarebbe piaciuto ammettere.
La prima cosa a toccarmi abbastanza da farmi prendere una direzione più precisa è stata la combinazione di essere in DS nello stesso momento di Lucretia: l'attrazione verso di lei mi ha fatto capire che Dorian era già andato per la sua strada, e dovevo cominciare a rincorrerlo prima di perderlo di vista.
Lo ammetto: ho un problema a giocare personaggi cattivi. Sarà che non sono per niente a mio agio nel mostrare il mio "lato oscuro", ma non riesco a tirarlo fuori. Forse prima o poi lo farò, ma dovrò avere intorno gente di cui mi fidi davvero tanto. Sta di fatto che, quando ho realizzato che Dorian era già abbastanza stronzetto e menefreghista, la mia reazione istintiva è stata tirare il freno e cercare di riprendere il controllo. Dorian è, o almeno cerca di essere (in un modo molto disfunzionale) (o forse, più precisamente, "vorrebbe tanto essere"), una persona decente che ha fatto degli errori gravi e si trova in una situazione più grande di lui, per certi versi. Il rifiuto di avere a che fare col proprio Potere Oscuro, soprattutto considerando che sono in DS e prima o poi non avrò più scelta a riguardo, è il suo tentativo di riprendere il controllo dopo aver capito almeno in parte i propri errori. Ma è ancora un tentativo infantile, bambinesco. "Non ti sto a sentire, la-la-la-la-la, mi tappo le orecchie".
La morte di Jane, PNG che fino a quel momento avevo seguito poco o niente, mi ha fatto male. Male proprio perché non l'avevo seguita, malgrado nella backstory Dorian avesse avuto un'esperienza molto pesante insieme a lei: Dorian ha realizzato che il mondo non sta ad aspettarlo, che intorno succedono cose, e che "prima o poi ci penserò" qualche volta non funziona, come strategia, e ti lascia soltanto un gran vuoto dentro e un senso di nausea. Ci hanno riportato alla realtà con un calcio nei coglioni, e finalmente Dorian ha fatto il passo successivo, sicuramente il più importante finora. Si è preso la responsabilità di aver abbandonato un'amica al suo destino, è andato a fare "mea culpa" dai suoi genitori, ed è cresciuto. Sto valutando le mosse di crescita proprio perché per la prima volta si è comportato da adulto, da persona seria e matura, e ora come ora sembrano uno sviluppo sensato per lui.
Una nota per Lailah: Dorian ti vede ancora più come il fumo negli occhi, ora. Sei andata da lui con poche idee, ma confuse, parlando di accordi, di tentativi, di risolvergli la situazione. Agli occhi di Dorian sei stata (nella migliore delle ipotesi) poco più di una piazzista imbranata che tenta di incastrarlo con un nuovo contratto peggiore del precedente. Forse volevi farlo davvero, forse no, ma ora puoi scordarti la sua fiducia ^^.
In compenso lo hai spinto a dire l'importantissima frase: "Mai più un contratto alla cieca", altro segnale di crescita.