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Sotto il cofano / [rant] la regola zero
« il: 2008-10-07 18:42:14 »Citazione
[cite] Mauro:[/cite]la particolarità del gioco di ruolo è passata da "Il master può cambiare le regole", a "Si possono cambiare le regole", e questo non mi pare legato alla definizione, ma ai concetti.
Quello che dicevo anche io.
La gente non si riconosce nelle definizioni di Regola-0 perchè nella realtà della prassi di gioco, fanno altro.
Di più.
Ormai non è più necessario che il manuale CONTENGA la Ragola-0, perchè essa è comunque data per scontata nella prassi comune.
Problematico è anche il fatto che a Regola-0...beh...funziona.
Io personalmente ho cominciato, dopo ANNI di gioco, la mia personale quest per trovare "IL sistema migliore" per il fatto che le regole fornite dai manuali NON soddisfacevano le aspettative generate dal setting e dalle premesse del gioco.
Cercavo orrore, epicità, dramma, potere, quant'altro...e le regole non mi aiutavano.
Usare la Regola-0 permette di avvicinarsi al tipo di gioco desiderato.
A costo di pesanti conseguenze secondarie e danni collaterali, ma vallo a spiegare!
La Regola-0 è comoda.
E' comoda per il Meister che può fare quello che deve/vuole senza sforzarsi a cercare giustificazioni ed autorità.
E' comoda per i Giocatori possono sedersi sugli allori e scaricare totalmente ogni forma di responsabilità sul buon vecchio Meister.
E' comoda per tutti perchè permette di ignorare i problemi del gruppo dando la "colpa" di qualsiasi cosa al giocatore che non sa giocare, al master ke non sa masterizzare, al regolamento che non è fatto bene, alla giornata che l'abbiamo presa sul cazzeggio ma ke vuoi son cose che capitano, etc...
...
Basti pensare ad una cosa.
Con CHI stiamo parlando?
Se è vero che questo modo di giocare allontana la massa del pubblico, ed anche a chi piace prima o poi lo fa smettere...noi ci troviamo come interlocutori i "sopravvissuti".
Come si può pretendere che non sfoderino un atteggiamento aggressivo, che nel migliore dei casi li porta a dubitare e confutare ogni singola cosa che gli si dice?
Ed anche portando argomentazioni, si tratta di gente che "sta bene così"...hanno scavato una nicchia confortevole, il loro gruppo, il loro modo di usare le regole, il loro Meister, il loro gioco.
Io mi trovo qui oggi a fare sti discorsi perchè, per cavoli miei, ho riscontrato un disagio personale e THANK GOD la mia indole mi ha portato a certe scelte piuttosto che altre.
Leggevo alcuni thread su The Forge che sono ALLUCINANTI; gente che continua a giocare assieme nonostante metà del gruppo detesti l'altra metà, nonostante ritengano di non essere apprezzati e di non contare una cippa nel gioco, etc.
E nonostante questo, io per primo sono stato protagonista proprio di quelle discussioni che sembrano cause perse.
Perchè fisicamente non riuscivo a capire dove stava il problema nel mio modo tradizionale di giocare (e già ritenere di AVERE un problema è un passo da gigante, di per se :roll: ).
O in che modo la differenza fra due elementi e modi di agire potesse andare a causare i problemi ad essa ascritti.
E più l'interlocutore (qui spesso Moreno, ma anche altri, altrove [e no, non solo GdR-It ] ) attaccava il mio modo di giocare...più IO mi sentivo sotto accusa, anche se non ero io direttamente l'oggetto della critica.
Ma è normale no?
Se per anni gioco in un modo...un modo che per me ed i miei 4 amici FUNZIONA e mi dona divertimento e soddisfazioni...è naturale che ad un certo punto ci sia un transfert, una identificazione.
am a roleplayer>
(ma succede in qualsiasi ambito di attività umana )
Allora se un disagio lo avverto, bene, c'è un'apertura.
Ma se io sto bene come stò, avoja te a parlarmi di...quello che ti pare! :roll:
Ho letteralmente sofferto e sudato per stare bene come sto adesso, e sono letteralmente sopravvissuto alle intemperie ed intemperanze della vita e delle persone e del fato...e TU adesso mi dici che ho sostanzialmente sbagliato tutto??? :shock:
Ma io ti sputo, altro che ascoltarti! :lol:
Poi si, ci sono bimbiminkia e sofisti-della-domenica...e gente semplicemente ottusa (non vedo con ottimismo l'umanità in generale :roll: ).
Ma tante altre volte io vedo più che altro "vittime" con legittimi dubbi e perplessità e reticenze che non sono affatto propensi (e come biasimarli) a fare quello ke è sostanzialmente un salto di fede verso un qualcosa di ignoto.
Sono testimone di gente, amici miei in carne ed ossa, che ragiona così: il tizio è un emerito coglione, non lo sopporto e gioca pure male, ma meglio così piuttosto che non giocare affatto.
Non ho mai capito tale ragionamento.
E scopro con non poco sconcerto che invece è una filosofia diffusissima NEL MONDO.
...
Il mio discorso vuole sottolineare come non tutti gli interlocutori testardi ed inamovibili e partigiani siano da biasimare, anzi!
E che in genere l'approccio un pò evangelico* che ho visto in giro NON è la migliore delle strategie per convincere la gente
*E' facile cascarci.
Basta considerare la propria posizione "lampante ed evidente, quasi elementare nella sua ovvietà" per dare un tono indecentemente irritante ed arrogante anche alle affermazioni più sinceramente neutre.
Poi si sa, gli interwebs distorcono la comunicazione, e poi la gente si sente offesa e comincia a leggere fra le righe cose che (in genere) non ci sono, e poi se la lega al dito, e poi succede ad altri, e poi senza accorgercene siamo divisi in fazioni e ci troviamo a disucutere animatamente di puttanate solo per non cedere la posizione...che non è una cosa infantile in quanto SAI che se fai un singolo passo indietro "l'altro" lo prenderà come scusa/prova/precedente per invalidare qualsiasi altra cosa tu abbia detto.
E' stressante farci attenzione...è facilissimo cascarci.
Io per primo ci casco spesso :lol: