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Post - Paolo "Ermy" Davolio

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Generale / Re:I'm back guyz
« il: 2011-08-16 13:33:05 »
Welcome back, patatone. :-)

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Generale / Re:[Humor] Il censimento dei Paoli
« il: 2011-08-16 13:28:17 »
Tecnicamente, credo che anche Paul Czege sia iscritto al forum, e quindi anche lui soggetto al censimento dei Paoli. Indipendentemente dalla propria volontà - come quasi tutti gli altri del resto. :D

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Generale / Re:[Humor] Il censimento dei Paoli
« il: 2011-08-16 03:36:22 »
Finite questa VERGOGNOSA e VIRALE serie di OT, manigoldi!!! :D

...e tornate ad assegnare nomi d'ufficio ai Paoli, che è il tema del topic. C'è ancora tanta paolità da disambiguare... ;)

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Ringrazio Michele per la facilitazione da "intervento della ragione".

Il mio intervento su esempi, fattori e "cose" che secondo me hanno contribuito a creare il clima di sfiducia generale che percepisco verso il design indie italiano, arriverà in un thread che creerò appositamente per sperare di facilitare al massimo la discussione.
Avverto però tutti che è molto probabile che questo thread non venga aperto "subito": la settimana prossima devo partire per le vacanze, e questa settimana dovrò dedicare molto tempo alla logistica della partenza.

In merito a quello che è stato detto qui, ci tengo a specificare solo una cosa, molto importante.

Khana ha scritto:

Citazione
Ah, per chiudere... non è neanche del tutto vero che tu non fai playtest per gli autori americani, perché Elisabeth se ne è vantata, non ricordo se su The Forge o Story Game, della validità dei tuoi feedback su un playtest di un suo gioco.
 Quindi non solo abbiamo una prova che fai playtest, ma ne abbiamo anche una che fai playtest di alto livello e molto valutato dall'autore del gioco.
 Perché non lo fai anche per gli italiani?
 Rafu forse non ha abbastanza esperienza? Non ha letto abbastanza manuali? Ha delle lacune di teoria?
 Perché non esiste un tuo playtest di Trame o di Reietti di Eden e relativo actual play?

Io non sono assolutamente d'accordo con questa posizione. Credo nel design di gdr indie come mezzo per permettere ad amanti dell'hobby come tutti gli altri di creare, liberamente, i giochi che più gli piacciono, destinati ad essere giocati, liberamente, anche da altri amanti dell'hobby come tutti gli altri.
La diretta conseguenza di questo, è che nessuno deve niente a nessuno.

Le frasi che ho citato invece, messe giù così, sembrano avere un implicito, legato al fatto che i membri della community avrebbero il "dovere" (anche solo morale) di playtestare i giochi italiani tanto quanto playtestano gli altri, a prescindere dall'interesse che la singola persona ha nel singolo gioco.

Secondo me questo è sbagliato, non sarebbe corretto ne nei confronti del playtester amante dell'hobby (che può e deve playtestare se e solo se ha un reale interesse a farlo) ne nei confronti del designer (che ha diritto a ricevere un playtesting per i propri giochi e un feedback sulla base del genuino interesse verso il proprio progetto, non di qualcosa come la semplice nazionalità di appartenenza).

...ci tengo anche a precisare che trovo questa risposta di Claudia

Citazione
Cose come queste, invece, mi fanno un po’ drizzare le orecchie. Non mi sembra giusto chiedere a qualcuno di giustificare i suoi interessi o come spende il suo tempo. Questo davvero significa che i game designer italiani ritengono di avere dei diritti esigibili nei confronti dei giocatori italiani. Ragazzi, se è così e un problema VOSTRO.
(enfasi mia)

particolarmente scorretta e dannosa: dato che Khana parla per se, e non in rappresentanza di una qualsiasi "categoria", ti pregherei davvero di riferirti ai suoi interventi senza presumere automaticamente che lui stia parlando per conto di un ipotetico "noi". Questo aiuta solo a creare squadre e barricate, che è esattamente quello che tutti in questo thread vorremmo evitare, credo anche tu.

Peraltro, questo uso di "noi voi", e il parlare come se ci fossero delle squadre, credo che sia vietato dal regolamento.

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Actual play:

sporchi segreti, INC 2010. Sto facendo l'investigatore. Michele inizia a descrivere che (per motivi attinenti alla scena) mi sveglio con una tipa stragnocca che mi sta... Soffiando il fischietto. Ci mette tanto di dettagli.

Per quanto l'idea fosse bella e piacevole, in quel momento mi sentivo a mio disagio a giocare una scena di sesso così esplicita con degli sconosciuti, quindi mi fermo un attimo, ci penso su e alla fine faccio "Michele, ci possiamo mettere un velo?". Michele fa sì con la testa e andiamo avanti tranquilli e beati. Tutto ok. :-)

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Generale / Re:[Humor] Il censimento dei Paoli
« il: 2011-08-13 16:44:49 »
Appoggio Ermenegildo, SE E SOLO SE verrà abbreviato in Ermy per comodità nell'uso quotidiano.

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Invito la moderazione a passare in rassegna il post di Moreno, alla ricerca di tutte le violazioni del regolamento. Io ne ho già trovate parecchie.


Invito anche gli utenti a non farsi fregare dallo stile ponposo e sarcastico del post, e ad andare a cercare personalmente i riferimenti agli interventi a cui Moreno accenna.


Si citano cose che non sono state dette, si esagerano posizioni di singole persone, e si gira la frittata, per concludere così con una bella caccia alle streghe contro lo status di game designer verso tutti quelli che hanno subito travisamento di interventi. In pratica, adesso tutti quelli che manifesteranno disappunto verso il clima avverso al game design italiano di gcc, verranno additati come gente "alla ricerca di status da game designer"; questa è una variazione della tecnica ninja "se mi dai torto sei un fanatico".


Un esempio pratico.


Una mia frase è stata protagonista di ben due wall of text di Moreno, che proviene da questo post:


Citazione
Questa percezione NON riguarda (o almeno non riguarda soltanto) gli interventi di persone specifiche, che sarebbero linkabili e tutto il resto, ma riguarda il clima, che non è semplicemente limitato a ciò che dicono i caratteri in un post.

E' qualcosa di più strutturato, un insieme di cose non dette, di battutine che sembrano scherzose ma che in realtà lo sono solo a metà (come quello di cui scrive il Rafu), di mancanza di interventi e generale disinteresse nei thread che ne parlano (certo, nessuno deve sentirsi obbligato a scrivere da qualche parte se non vuole o se semplicemente non gli va; però, al di la della libertà dei singoli, le tendenze generali possono dire molto sul clima), insomma di "messaggi" che vengono mandati non necessariamente in forma scritta, e non necessariamente in maniera consapevole, e che si accumulano l'uno sull'altro.



In corsivo la frase incriminata.


Si fa un caso su queste parole, ma si elude completamente il fatto che:


(1) una virgola dopo, ho scritto "nessuno deve sentirsi obbligato a scrivere da qualche parte se non vuole o se semplicemente non gli va". Sono il primo a dire che mettersi a postare nei thread dei giochi indie italiani sarebbe controproducente se venisse fatto perchè sì, o perché va di moda, o perché se no i poveri designer si offendono, o per tutte le altre corbellerie che ha scritto Moreno nel suo post.


(2) la vera cosa importante di tutto il discorso che faccio da due thread, è "e che si accumulano l'uno sull'altro". Notiziona! Il clima di una community non è formato da un singolo evento positivo o negativo. Non l'avreste mai immaginato vero?
Perché sono d'accordo con Moreno quando dice che la carenza di partecipazione nei thread di design italiano non è, in proporzione, inferiore a quella che c'è su The Forge.
E infatti, preso da se, questo fatto non dice niente. Ha senso quando è una delle tante cose che "si accumulano una sulle altre", insieme a tutte le altre cose di cui parlo in quel paragrafo, tra cui anche la "storiella" del Rafu, che è ESATTAMENTE una delle cose di cui parlo, ma che su questo thread è passata quasi completamente in sordina, stranamente.


Il senso di quel mio post, è (sorprendentemente!) nel post nel suo complesso, non in quelle paroline in corsivo prese da sole, su cui Moreno ha costruito un caso.


Il regolamento parla di charitable reading, che nel tuo post non c'è manco alla lontana, e di evitare le "citazioni ad minchiam", di cui hai fatto abbondante uso, anche implicitamente (il fatto che tu non abbia materialmente quotato il mio intervento rende ovviamente più complesso "trovare l'inghippo").


Nessuno ha detto che i game designer devono ottenere un trattamento di favore; se mai si è parlato di evitare un clima di sfiducia e diffidenza nei loro confronti, cioè di trattali come tutti gli altri utenti.


Nessuno ha mai detto che gentechegioca debba essere, parole tue, "dedicato" al game design. Si è parlato, ancora una volta, soltanto di non bistrattarlo. Al massimo "khana" ha detto di considerare l'eventualità di "supportarlo", che è un'altra cosa (interessante anche come, ancora una volta, giri la frittata verso gli ipotetici "diversi" che un tempo gioivano del fatto che gcc non è The Forge, citando cose che nessuno ha detto in materia di "dedicare" gcc al game design).


Il re dei re dei travisamenti poi, che è alla base di tutta la tua scintillante lista di sintomi dell'apocalisse, qui è la questione del suggerire alla gente di giocare a qualcosa o no prima di fare design.
Si è detto soltanto che bisogna criticare il prodotto e non il designer (che è quello che dici anche tu, tra l'altro), e che consigliare a qualcuno di provare dei giochi per il proprio progetto è un ottimo consiglio.
Io ho scritto più volte che sono d'accordo su questa posizione, nel mio post precedente.




Quindi: onestamente, io tra ieri e oggi avevo preparato un intervento molto articolato in cui parlavo di numerosi fatti, nomi e cognomi, come richiesto dalla moderazione e da alcuni utenti, per portare esempi di ciò che mi fa percepire questo clima.


Ma francamente, allo stato dell'arte di questo thread, non ho intenzione di darlo in pasto ai miei interlocutori, visto che Moreno ha dimostrato che verrebbe fatto a pezzi, ne verrebbero estrapolate quattro parole di un singolo esempio fuori dal contesto e dal significato generale del post, e verrebbero prese come appiglio per farne un caso, costruito a colpi di violazioni del regolamento. In questa situazione, non è assolutamente possibile avere una discussione ponderata e ragionevole sulla questione (come spesso avviene qui su gcc su questione di metaforum, tra l'altro).


Di conseguenza, non posterò più su questo thread fino a quando l'intervento di Moreno non verrà moderato. Semplicemente secondo me la discussione così non può andare avanti.

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Ottimo! :-) In bocca al lupo in anticipo a chi ci lavorerà allora. ;-)

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Generale / [Humor] Il censimento dei Paoli
« il: 2011-08-13 03:37:47 »
Paoli di tutto gcc, UNITEVI!!!


Siamo tanti, siamo belli, siamo Paoli.


Però appunto siamo tanti e tutti Paoli, quindi c'è bisogno che troviamo il modo di distinguerci un po' di più sul forum.


Questo thread è un appello a tutti i Paoli per iniziare a mettere degli avatar. A tutti piace di più la nostra paolità che un nickname qualsiasi, evidentemente, ed è giusto così! Però allora ci conviene mettere qualcosa che ci aiuti a distinguerci "a colpo d'occhio", visivamente, a creare delle associazioni mentali in chi vede i nostri post, in nome della leggibilità delle discussioni.


L'alternativa potrebbe essere iniziare a chiamarci per cognome, solo che così (1) la nostra paolità verrebbe occultata e forse dimenticata (un mio amico mi chiama "Dav", ma non è che sia il massimo) (2) ci sentiremmo come se il nostro professore delle superiori ci stesse chiamando per un'interrogazione ("Davolio, Otto! ...su 15. Quattro! :trollface:") (3) dopo che ho scoperto che abbiamo sia un Paolo Bosi che un Paolo Busi, qualsiasi speranza che avevo di utilizzare i cognomi per NON confonderci è andata immediatamente perduta.


A me gli avatar non piacciono proprio tantissimo, ma ne cercherò uno, per il bene della paolità.


Con affetto,


- un Paolo

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edit: c'ero anche io in quella parita di dubbio Paolo(davolio)U_U


Fra non me ne volere, mi ricordo a malapena la gente con cui gioco io, figuriamoci quella con cui gioca la mia morosa xD


(triex me lo ricordavo in particolare perché, credo, aveva citato quella partita nel suo articolo sull'INCbook 2010)

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E' la posizione ufficiale della moderazione? Perché il regolamento, nella parte che ha citato Mauro, è molto preciso a riguardo.

La cosa non mi darebbe problemi, anzi lo troverei più che ragionevole - basta che però si sappia.

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Eh... Il problema è proprio quello xD ...nel senso che io spesso non mi ricordo quando ho postato, e altrettanto spesso leggo e scrivo il forum a tarda nottata a cavallo tra le 23.00 e le 02.00, che complica parecchio...

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Mi rendo conto ora di una sgradevole conseguenza dell'orario sballato nel forum: rende le cose più complicate quando è ora di sapere se puoi o no postare un nuovo intervento in un thread in SLOW DOWN, dato che se non ricordo male lo si valuta guardando le 24 ore all'interno di una giornata, non le 24 ore tra un post e l'altro.

Questa non vuole essere una scusante verso le infrazioni dello SD (forse anche mie non so...) però questo è.
Perlomeno bisognerebbe segnalarlo e metterlo in evidenza di modo che chi posta sta più attento e controlla il suo orario "locale".

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C'è un altro elemento che secondo me fa molta differenza tra l'esperienza di Z e M con il larp e le nostre esperienze che abbiamo citato qui con alcuni jeepform, ed è la cornice temporale.

Presupposto che non conosco a fondo il funzionamento del larp di cui parla Mattia (quindi lo pregherei di correggermi se vede che scrivo fesserie): in Dubbio o Upgrade, il gioco inizia ad un'ora X e finisce ad un'ora Y, di solito un pomeriggio o una sera in tutto. Ha una cornice molto ben definita, che divide il gioco dalla vita reale e ne fa un'esperienza "autoconclusiva", diciamo.

Nel caso del larp tradizionale invece... Nella cronaca live di VtM che c'è attualmente qui a Reggio (che potrebbe essere profondamente diversa da quella a cui partecipa M, quindi chiedo nel caso a Korin di correggermi) il gioco è stato aperto credo ormai tre anni fa o più, e tra una serata di gioco e l'altro (più o meno una ogni 2-3 mesi circa) i personaggi giocano tra loro sul forum della cronaca, anche in sezioni riservate per clan/coterie di cariche e quindi invisibili dai non appartenenti, e per email attraverso le cosiddette "downtime" o "dt" (in breve, azioni di gioco che vengono eseguite a tutti gli effetti, con tanto di effetti meccanici, e che molto spesso includono o richiedono scambi di email scritte dai "personaggi" o descrizioni dei loro incontri). Forum e downtime non sono obbligatori per i personaggi, ma nella pratica un numero variabile tra 1/4 e 1/2 dei giocatori, a seconda dei periodi, li usa entro un evento e l'altro.

In pratica, in questo larp la cornice temporale è, fondamentalmente, inesistente. Certo, ci sarebbe la dichiarazione "In Game" e "Out of Game" all'inizio e alla fine della serata di gioco, ma poi nella pratica il gioco va a tutti gli effetti "avanti" negli spazi virtuali.

Questo significa che due personaggi che vogliono giocare una "relazione" tra loro, non hanno una cornice temporale rigida in cui giocare la finzione, ma il loro "gioco" può andare avanti per anni e con regolarità.

Se, e ripeto SE, è questa la situazione di Z. ed M., posso capire perché Z. sia infastidita... E' ben diverso da giocare una o più partite a dei jeepform.

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La tua prima citazione mette giù molto bene una cosa che nella mia testa rimuginavo da tempo ma non ero riuscito a chiarirmi... Quindi Fanmail per aver trovato questo thread nel "mare" di Story-games.

Quella citazione parla di una sensazione che ho anch'io. Voglio dire: è chiaro che ci sarà sempre gente che non conosce i giochi indie, gente che dice che "un gdr senza regola zero non è un gdr" eccetera eccetera... Però, per esempio, già se parliamo del mio circolo intermedio di amicizie, moltissima gente con cui un tempo discutevo animatamente dei problemi di Parpuzio e si opponeva a quei giochi che all'epoca chiamavo New Wave, ora mi viene a chiedere direttamente di provarli, quei giochi.

Insomma, è chiaro che la "lotta" non sarà mai finita... Ma è anche vero che molti muri, molti tabù dei gdr (su diversi piani, tanto quello commerciale quanto quello dei contenuti), sono stati sfondati.

E quindi ora la domanda (provocatoria) è... "E adesso?". :-)

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