Gentechegioca
Play by Forum => Archivio dei Play by Forum sospesi => (NCaS) PbF 1 => Topic aperto da: giullina - 2009-05-23 15:48:01
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Jack Swift
La solita notte, da passare con le luci accese a far finta di lavorare mentre mi abbandono ad ogni vizio e dipendenza pur di cercar di dimenticare. Ad un certo punto mi pare di sentire un rumore nella camera oscura... Apro e dentro è tutto in fiamme, tutto, le pellicole, QUELLA fotografia, tutto... Non faccio in tempo a riprendermi dall'ultima sniffata che la porta dietro di me si chiude e la chiave viene girata. Sono in trappola... Solo un angolo è ancora illeso dalle fiamme... Troppo illeso... Vedo quegli occhi, carichi di odio e desiderio e una voce stridule e agghiacciante mi sussurra negli orecchi "Ora siamo soli. Perché non conoscerci un po' più a fondo?" e sotto quegli occhi, QUELLA foto scompare tra le ombre...
L'odore acre delle pellicole in fiamme ti avvolge, ma è sovrastato da una punta dolciastra che riconosci al volo: è odore di soldi. Non l'odore sudato di poche banconote stropicciate, bensì il profumo della ricchezza smodata, e arriva dall'angolo della stanza. "Jack, tu mi ha sorpreso. E' una qualità che apprezzo nei miei collaboratori." La figura pare non preoccuparsi delle fiamme che la lambiscono e fa un passo avanti. "Quel che apprezzo di meno è quando cercano di far finta di niente. Mi sento preso in giro, Jack. E chi mi prende in giro mi fa perdere tempo, e lo sai, il tempo è denaro." Gli occhi dorati risplendono, qualche centimetro sopra la tua testa, avvolti in una sorta di foschia scura. "Devi rendermi quel che mi hai fatto perdere, Jack. Sono sicuro che sei pronto a collaborare." Con un sibilo sottile la foschia si espande a coprire un intero angolo della stanza, ti sfiora, allontanando il calore crescente. "Vienimi incontro e io lo farò con te. Basta un passo avanti, Swift." Su un tavolo un liquido esplode in una fiammata bluastra.
disperazione: 0 - speranza: 0
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Jack si copre il viso con le braccia vista la fiammata appena esplosa. Poi, realizzando che la situazione è tragica urla con rabbia "Chi cazzo sei, fottuta schifezza?". in preda alla disperazione, Jack inizia a prendere a spallate la porta della camera oscura, per cercare di uscire da quell'inferno e per avere salva la pelle vista la situazione...
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"Oh no no no no nononono, Jack, non è così che funziona..." La figura si fa avanti, avvolgendoti nella foschia. Si distende come un manto e là dove dovrebbe esserci il torso intravedi un portello metallizzato, come quello di una cassaforte.
Non ha intenzione di farti uscire, perciò chiamo un conflitto, dolore 6. Non ci sono ancora monete quindi non ho interventi da fare, a te il tiro e vediamo cosa domina e quindi chi narra...
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Aumento di 1 lo Sfinimento. Inoltre utilizzo 1 dado di Follia temporanea.
Risultato: Jack Swift ha tirato: D: 6 5 2, S: 4, F: 6, D: 6 5 5 3 3 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=7666)
Il giocatore perde 1 a 3, Il Dolore domina
disciplina: 3 -sfinimento: 1-follia: 0 - lotta 1/1 - fuggi 2/2
La parola al GM per la narrazione (e per la moneta nella Disperazione...).
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"Oh no no no no nononono, Jack, non è così che funziona…" La figura si fa avanti, avvolgendoti nella foschia. Si distende come un manto e là dove dovrebbe esserci il torso intravedi un portello metallizzato, come quello di una cassaforte.
Il portello si spalanca con un cigolìo. Davanti a te si apre un enorme corridoio carico di scaffalature, il soffitto tanto alto da non essere visibile. Come un forte colpo di vento, la foschia ti sbatte sul pavimento di quello che sembra essere un magazzino. L'ambiente è molto buio, illuminato qua e là da luci tremolanti di colori diversi, che punteggiano gli scaffali. Alzando lo sguardo sullo scaffale più vicino vedi una luce rosata che forma una scritta: "giorni perfetti nel parco - 05 - in esaurimento". Subito sotto la scritta, la luce illumina a malapena un quadrifoglio e un fazzoletto bianco e rosso.
Alle tue spalle si chiude il portone da cui vedi il tuo laboratorio avvolto dalle fiamme.
Riconosci subito la voce della figura, ma qui è più limpida, più forte, risuona in tutto l'ambiente. "E così sei ancora un combattente, Swift! Molto bene! Vedrai che ti troverai a casa, qui."
vedi tu se vuoi aggiungere qualcosa. Io taglierei qui l'intro per passare a Triex.
disperazione: 1 - speranza: 0
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Mi fermerei qui anche io. Passa pure oltre.
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Laurence Wesson
E' andata via la luce, il mio computer si è spento, e sono uscito dal mio appartamento, ma qualcuno ha spinto la mia carrozzella giù dalle scale della cantina e ora sono al buio sdraiato per terra che cerco di rialzarmi.
"Wesson, mammoletta! In piedi, soldato!" La voce è inconfondibile: è il sergente istruttore Peckem. L'avevi sentita l'ultima volta anni fa, a Twentynine Palms. Quella frase, poi, la urlava continuamente durante il Mojave Viper, nel deserto della California, ogni volta che finivi con la faccia nella sabbia rovente. "Allora? Sei stato marine, lo sarai per sempre! Ti ordino di alzarti, marine!" Però te lo ricordi bene, che gli avevano fatto un bel funerale due anni fa. Caduto per fuoco amico, era la voce che girava. Sulla bara la decorazione postuma, il Purple Heart. Eppure la voce è la sua.
disperazione: 1 - speranza: 0
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E' buio.
Fa male.
Sento il freddo pavimento della cantina contro la fronte, e la voce del sergente nelle orecchie. Un deja-vu? Mi sollevo da terra con le braccia, con le gambe flosce distese dietro di me, come una scomoda zavorra. Mi guardo intorno per cercare di individuare la sorgente della voce, e anche se penso che sia inutile chiedo a chiunque sia in ascolto di aiutarmi: se anche riuscissi a tornare sulla sedia come farei a salire le scale?
"Qualcuno... Sergente... non posso alzarmi da solo"
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"Wesson, starai mica piagnucolando? I musi gialli mi hanno cavato un occhio e strappato un braccio nel 'Nam, pensi che io abbia piagnucolato come una ragazzina?" La voce si avvicina, le frasi intervallate da tonfi sordi, come di un blocco di metallo buttato a terra. "Sei sempre stato una mammoletta" THUMP "Ma nel tuo corso eri la migliore" THUMP "La miglior mammoletta in un corso di mammolette!" THUMP. L'ultimo tonfo è proprio accanto al tuo viso. Ti basta allungare una mano per trovare una lastra di metallo poggiata a terra, spessa circa tre centimetri. "Ti arrendi alla prima difficoltà? Non ti ho insegnato niente? Hai già dimenticato il tuo Sergente e il tuo giuramento?"
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Cosa diamine è che sta camminando? Sembra un carro armato con le gambe.
Il tonfo davanti al mio viso mi fa girare per guardare la creatura che finge di essere il sergente.
Perché non è lui... Eh no.... Lui è morto.... Vero?
Chiunque sia che mi fa questo scherzo deve averlo conosciuto bene però. Le stesse frasi incisive, gli stessi insulti (se mammoletta è considerabile insulto).
La stessa distorta percezione del termine difficoltà. Ci sono ostacoli che semplicemente non si possono superare.
"Ho le fottute gambe paralizzate, sergente! Tanto vale chiedermi di volare!"
Lotto per sistemarmi quantomeno seduto per terra, aggrappandomi a qualsiasi cosa.
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[cite]Autore: triex[/cite]Lotto per sistemarmi quantomeno seduto per terra, aggrappandomi a qualsiasi cosa.
Puoi farlo e quindi narrarlo senza problemi, non sta a me dirti se riesci ad alzarti o no. Non ci sono conflitti nel fatto che tu ti alzi, e in NCAS non c'è task resolution :) Perciò la prossima volta aggiungi pure del tuo, questa volta proseguo io.
Stendendo le braccia lugno la piastra di metallo ti aggrappi a quelle che sembrano, al tatto, colonnine saldate alla piastra. Appena ti ritrovi seduto, voltato in direzione della voce, la luce ritorna nell'intero edificio. Davanti a te sta, in piedi, il Sergente Peckem, dritto come un fuso. Il modo in cui è arrotolata la manica destra, vuota, è inconfondibile. Lo sguardo è quello di sempre. "Allora, Soldato, non ci è rimasto molto tempo, pensi di rimanere lì a fissarmi ancora a lungo? Vuoi una foto autografata, ragazzina?"
La luce intermittente della cantina rivela il suo viso. E' lui. Ma è anche verde, con qualche chiazza bluastra. Abbassando lo sguardo vedi subito che è tutto dello stesso colore, sia la pelle che gli abiti, e che le colonnine fredde a cui ti eri appoggiato sono i polpacci del Sergente. Un po' più in giù, la piastra, saldata alle scarpe. Anche quelle verdi, fredde, in metallo. "La Libertà ti chiama, Marine! Sei pronto a difenderla?"
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Gambe di metallo? Protesi? Ma è tutto così...
Eppure è lui, non ci sono dubbi. Ma che succede, sto impazzendo?
Non ci è rimasto molto tempo. Per fare che cosa? La libertà ti chiama. Sei pronto a difenderla?
Quale libertà?
Sono ancora seduto a guardarlo sbigottito, poi i ricordi dell'addestramento tornano a galla, e mi esce spontaneo un:
"Si-sissignore, signore"
Mi concentro su come tornare alla carrozzella, e dopo qualche minuto di tremenda fatica, col sergente che mi guarda senza muovere un dito per aiutarmi, riesco a riportarmi in sella.
Sto vedendo le stelle per lo sforzo, e sono comunque sempre in cantina. Come diamine uscirò da lì? Guardo il sergente, in attesa di ordini. Un soldato con le ruote e un sergente di metallo. Non può non colpirmi l'aspetto grottesco della situazione.
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Guardando i tuoi sforzi, il sergente rimane impassibile. "Bene Wesson, ora che ti sei ricomposto, ti richiamo ufficialmente al servizio attivo sotto il mio comando." L'enrome soldatino di piombo si sposta a salti verso una botola sul pavimento che non avevi mai visto. Quando si piega per aprirla le giunture si ammorbidiscono e cambiano di colore, come metallo fuso. "L'esercito del Re ti aspetta, per la liberazione dei due mondi." Anche il viso sembra scaldarsi e rimodellarsi in un sorriso che non gli avevi mai visto. "Sarà la più grande Guerra di tutte, Wesson! Entra con me in Mad City!"
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Mad cosa?
Guardo il soldato incredulo. Devo aver sbattuto la testa troppo forte cadendo. Cosa diamine vuol dire che sono richiamato al servizio attivo? Sono in carrozzella cristo santo!
"Aspetta un attimo" dico, ma mi sto già avvicinando.
E poi chi diamine sarebbe questo re?
"Che cosa significa tutto questo?" Sbircio nella botola, sperando di non venire spinto di nuovo.
Ehy...
"Sei tu che mi hai spinto giù dalle scale prima??!!"
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"Sei tu che mi hai spinto giù dalle scale prima??!!"
"E' forse la prima volta che ti spingo a terra per farti rialzare? Wesson, non vorrai farmi credere che la mina ti ha fritto il cervello oltre che le gambe!" Il sergente rimane immobile accanto alla botola, aspettando che ti entri. "Stai forse discutendo un ordine del tuo Sergente?"
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Sto discutendo il suo ordine? Sì, come sempre.
"Nossignore" Rispondo automaticamente, ma sono scettico. Tutto questo va contro le leggi della logica e del buonsenso. Ma tant'è... cos'ho da perdere?
Mi faccio inghiottire dalla botola come Pinocchio dalla Balena.
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taglierei qui per passare a Moreno.
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Ed Spain
Stai finendo la prima bottiglia di bourbon della mattinata quando senti le chiavi di tua moglie aprire la porta di casa, dopo aver portato i bambini all'asilo. Le vadi incontro pensando intanto ad una scusa per accusarla di qualcosa, quando getto un grido. Quello che hai di fronte pare un manichino, rigido con articolazioni snodabili, ma è fatto di carne, ed è chiaramente tua moglie. Come se qualcuno l'avesse fatta a pezzi e rimessa insieme con nuove giunture. Con voce meccanica e gracchiante, come un disco a 78 giri non troppo ben conservato, ti dice tenendo la bocca aperta spalancata senza mai muoverla: "Signor Spain, lei è stato molto imprudente. Il suo maestro non le ha insegnato che la sua nuova condizione avrebbe potuto attirare la nostra attenzione? In ogni caso, è ovvio che lei sa già chi siamo quindi non perderò tempo in presentazioni. Se non ci consegnerà immediatamente il suo Maestro, o non ci dirà esattamente dove trovarlo, le restituiremo i suoi figli nelle stesse condizioni di sua moglie. Uno al giorno a partire da domani mattina. E se non ci tiene ai suoi figli, la avverto che dopo sarà il suo turno. Buona giornata."
alla fine questa scena mi piaceva troppo per non tenerla, quindi rieccola riproposta integralmente :) Sono pigra? Sì, un sacco.
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Sono terrorizzato da questa apparizione. La prima cosa che penso è che mi sono bevuto il cervello, che l'alcool o il sonno mi stanno provocando allucinazioni. Ma questa... "cosa" di fronte a me è troppo reale, non riesco a considerarla una visione. Balzo goffamente dietro al divano, per frapporlo fra di noi, brandendo in maniera un po' ridicola la bottiglia per il collo come un arma (e bagnandomi i piedi con il bourbon). "I bambini? Dove sono i bambini? Che avete fatto a mia moglie? Chi siete?"
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Il manichino rimane sulla porta, immobile, per qualche secondo. Poi dalla bocca spalancata esce il rumore di una puntina che graffia un disco, come un urlo prolungato. Sul viso del tutto inespressivo scorrono lacrime copiose, lacrime che non hai mai visto, ma che sono sicuramente di tua moglie, se solo l'avessi vista piangere. Con la stessa intonazione, il suono riprende: "Buona giornata - Signor Spain - il suo Maestro - sa già chi siamo - Signor Spain - ci dirà dove trovarlo - è ovvio che - ci tiene ai suoi figli - Signor Spain - domani mattina - dove - siamo - presentazioni". Le parole hanno la stessa intonazione di prima, tra una frase e l'altra di nuovo quel graffio di puntina, come se il disco registrato stesse saltando.
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Fra il panico e l'orrore, perdo la testa e mi avvento su di lei brandendo la bottiglia. Non voglio farle del male, voglio solo far cessare quell'orribile suono, e la colpisco in testa (non sto ragionando con molta lucidità al momento...)
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chiamo un conflitto, dolore 5.
edit: si tratta di un conflitto per la vita di tua moglie, lo chiamo perché mi sembra che tu voglia farle male.
disperazione: 1 - speranza: 0
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Tiro solo i dadi di disciplina. Vedo la reazione di Ed, per quanto illogica, come una reazione istintiva dettata dalla paura. Non molto razionale ma ancora non folle
Ed Spain ha tirato: D: 6 5 2, D: 5 4 3 2 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=8665)
Il giocatore perde 1 a 3, La Disciplina domina
disciplina: 3 - sfinimento: 0 - follia: 0 - lotta 2/2 - fuggi 1/1
Ed fallisce nel suo intento. Domina la disciplina, quindi narro io
All'ultimo momento mi rendo conto di cosa sto facendo, e anche se non riesco a fermarmi in tempo freno il colpo abbastanza da non rompere la bottiglia. Il vetro prende di striscio la fronte di mia moglie, e dal rumore l'impatto sarebbe stato comunque sufficiente a farla piegare dal dolore. Ma questa "cosa" pare rimanere completamente impassibile, la bocca ancora spalancata, la lingua immobile, il suono del disco che prosegue. Ma adesso, in piedi a meno di un metro da lei, vedo che dagli occhi escono lacrime.
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Il suono gracchiante continua, insistentemente. "Signor Spain - ci consegnerà il suo Maestro - sua moglie - ci tiene ai suoi figli - sua moglie - ci tiene ai - lei" Le lacrime scorrono senza sosta sul viso immobile. Lungo la fronte scende un rivolo di sangue, dove la bottiglia ha colpito. Il disco inizia a saltare sempre più nervosamente. "Restituire - i suoi figli - immediat- immed- ED!"
L'ultima sillaba si chiude con lo strappo della puntina sollevata a forza. Con uno strattone, il braccio destro si alza, come a porgerti la mano. Con questo movimento diventa visibile un reticolo di fili, che parte dalle giunture del manichino e si allontana lungo la strada.
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Alla paura di sostituisce, di colpo, una rabbia irrefrenabile. Sempre con la bottiglia in mano corro verso l'altro capo dei fili, per trovare chi ha fatto questo a mia moglie. (se serve un conflitto, il mio intento è arrivare a mettergli le mani addosso)
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L'altro capo dei fili è molto lontano e sull'arrivarci non ho problemi, ma lo riserverei per la prossima scena di Ed. Vedi se vuoi aggiungere qualcosa per chiudere questa scena (in qualunque modo per me va bene) e poi passerei a Mario.
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OK per il cambio scena. Per la maniera in cui si chiude questa, se chi è all'altro capo del filo è "lontano" nel senso di non più di un paio di isolati, la scena di chiuderebbe con Ed che corre senza curarsi di nulla, con macchine che lo evitano frenando di colpo e guidatori gli indirizzano vari epiteti. Se invece è più lontano vorrei, se possibile, che Ed iniziasse, all'inizio senza nemmeno rendersene conto tanto è infuriato, ad usare il suo talento di follia per piccole cose (tipo trovarsi al volante di un auto o di una bicicletta, per esempio)
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buona la seconda! vai pure, intanto preparo l'inizio della prossima ;)
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Lucy Dillon
Due giri di chiave e lo zerbino "welcome" in binario appoggiato al muro. La routine di Kenichi quando esce (raramente) di casa è questa. Eppure l'appuntamento era per le 2100 e a quest'ora è sempre in casa. Aprendo, ancora al buio, non trovi la ciotola per le chiavi sul mobile a destra della porta. Non trovi neppure il mobile. Appena accendi la luce ti trovi davanti alle pareti vuote, illuminate dal neon installato a soffitto; in ogni camera sono rimaste solo le luci e l'impronta dei mobili sulle pareti. Sul pavimento, dove stava la scrivania con il PC di Kenichi, una singola goccia di sangue. Per un attimo vedi nella goccia il riflesso della stanza com'era, sino all'assurdo dettaglio del cofanetto di Alien sulla mensola. In quel momento ti arriva un aggiornamento di Twitter sul palmare:
whiterabbit #followfriday @vespene bloody red pill
mi sono accorta ora che nella scheda prima si dice che i mobili sono scomparsi, poi che sono rimasti. Ho scelto la prima ma posso modificare, se la versione corretta è la seconda.
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Se preferisci così, nessun problema. Sei tu che sai cosa è successo, dopo tutto. :)
Lucy si ferma un attimo, confusa, e si strofina gli occhi. Le sue dita si insinuano sotto gli occhiali dalla montatura azzurro cielo, lo stesso colore di cui sono smaltate le sue unghie.
E' uno scherzo? Ha traslocato e si è dimenticato di dirglielo? Ci sono certe cose che tutto sommato può aspettarsi da Kenichi, ma forse questo è spingersi troppo oltre.
Quando le cade l'occhio sul palmare, spera che sia lui per trascinarla in una caccia al tesoro fino al suo nuovo appartamento.
Si trova così a digitare: vespene @whiterabbit wtf?
Fatto ciò, si china ad osservare la macchia da più vicino. Magari si è sbagliata. Magari non è sangue.
D'un tratto si trova colpita da uno strano pensiero. Magari è davvero una pillola rossa ed ora se la prendo mi sveglierò da questo sogno. Kenichi non è mai esitito.
No! Che diavolo sto dicendo?! Esiste eccome e io dovrei chiamare la polizia, invece di stare chinata qui come una scema.
Non riesce a trattenersi dall'osservare meglio quella goccia. Prima era stato un momento di disorientamento, un'allucinazione? O aveva visto davvero?
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La goccia sembra quasi risplendere di luce propria. Osservandola da vicino sembra lucida e semitrasparente, ma guardando verso il pavimento continua a riflettere una stanza che non c'è. Cogli anche un movimento luminoso, come se fosse passata una persona con una candela in mano.
whiterabbit @vespene è tardi è tardi circolare non c'è niente da vedere ma c'è tanto da fare
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Lucy resta un attimo attonita a contemplare il riflesso sulla goccia.
Uhm. Ah. Ora è tutto chiaro. Sto sognando. Probabilmente sono collassata sulla tastiera.
Sospiro di sollievo.
L'appartamento vuoto rappresenterà una figura paterna assente, 'sto coniglio bianco e la goccia di sangue invece un qualcosa di sessuale che adesso non riesco a inquadrare bene. Pazienza. Vediamo un po' dove ci porta.
Allunga la mano e prova a toccare, o a raccogliere se è il caso, la goccia di sangue.
vespene @whiterabbit da dove comincio?
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La goccia aderisce istantaneamente al polpastrello dell'indice, ricoprendone l'ultima falange come una vernice traslucida, subito asciutta.
whiterabbit @vespene i sogni son desideri ma di cenerentole ce ne sono tante
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Lucy prova a strofinare la punta dell'indice, ma la vernice non viene via. Strano.
Al messaggio di whiterabbit l'istinto è quello di controllarsi le scarpe?
vespene @whiterabbit cenerentola? e tu chi saresti? la fatina che mi fa il vestito?
vespene @whiterabbit o io sono alice e devo seguirti?
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Le scarpe sono sempre normali, il pavimento pure. Dove c'era la goccia non è rimasto nulla, non si vede altro che la piastrella.
whiterabbit @vespene ragazza da favola, segui i pollicini, lasciano tante molliche di pane
whiterabbit @vespene #followfriday #breadcrumbs @drluigi @tehlulz @misssolead @baldyr @shadowlord @tpkfairy @kenichikun
Gli account elencati da whiterabbit sono nomi che hai sentito in rete, tutta gente con cui hai lavorato a traduzioni, defacing e quant'altro. L'ultimo è l'account di kenichi.
è da un po' che i loro tweet non ti arrivano, hanno smesso tutti da almeno una settimana. Anzi, pare che più o meno ci sia un'intervallo tra una settimana e l'altra tra gli ultimi tweet mandati da ciascuno. Tra gli ultimi messaggi di tutti, alcuni sono risposte a @whiterabbit, simili in tono alle tue. Gli account di drluigi, tehlulz e missoledad, inutilizzati da oltre un mese, hanno tutti come descrizione "At the King's court".
whiterabbit @vespene noi siamo legione - resistere è inutile
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O mio dio. Questo non è un sogno. E' un incubo. La goccia... dev'essere stato lo shock, che mi faceva vedere delle cose. O mio dio, Kenichi!
Lucy si morde il labbro inferiore. Pensa, Lucy, pensa, si ripete, dandosi dei colpetti sulla fronte come Winnie the Pooh.
D'un tratto l'idea. Corre alla sua borsa, tira fuori il portatile e si accovaccia sul pavimento. A noi due, coniglietto!
Le sue dita cominciano a correre velocissime sulla tastiera. Nessuno nella rete si muove senza lasciare tracce. whiterabbit deve pur essere connesso da qualche parte, e lei ha intenzione di trovarlo.
vespene @whiterabbit sette giorni e poi sparisco anch'io? devo chiamarti Sadako?
scrive per provocarlo a rispondere di nuovo in modo che possa triangolarlo.
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whiterabbit @vespene L-chan, il film di Ringu non m'è mai piaciuto e lo sai - Ken-kun
per trovare il luogo fisico in cui si trova il pc da cui vengono inviati i messaggi: conflitto, dolore 7.
Non è un conflitto per trovare fisicamente whiterabbit, ma è un passo lungo la strada per trovare Kenichi, per questo un valore tanto alto. Poi hai un talento di sfinimento che non vedo l'ora di veder produrre sfinimento permanente... ]:)
disperazione: 1 - speranza: 0
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A gentile richiesta...
Quando vuoi trovare qualcuno, la rete può essere un labirinto, e certe zone possono essere addirittura impervie, quasi inaccessibili. Per la gente normale. Per Lucy, a volte, è semplice come teletrasportarsi attrraverso un portale. E c'è molto di più di una torta ad attenderla dall'altro lato.
Lucy si tuffa in quello che una volta sarebbe stato chiamato il cyberspazio. Le dita si muovono tanto veloci da essere quasi invisibili sulla tastiera, mentre cerca di fiutare la sfuggente traccia di whiterabbit.
vespene @whiterabbit Ken-kun? Se sei veramente tu, cosa ti ho regalato per il tuo compleanno?
Ti va bene il mio talnto di sfinimento usato così? Se sì, aumento lo sfinimento permanente di uno per un uso maggiore (quindi ho un successo in più). Inoltre prendo tre dadi di follia, perché Lucy è ancora parecchio confusa da quello che sta succedendo.
Lucy 'Vespene' Dillon ha tirato: D: 6 5 1, S: 5, F: 5 4 2, D: 6 5 4 4 4 3 3 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=9661)
Il giocatore vince 2 a 2, Il Dolore domina
Ottimo. Quello che speravo.
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Mario, posso spostare fisicamente Lucy? ovvero farla arrivare di persona al punto in cui si trova il PC che ha trovato?
ricordo comunque che il conflitto è stato vinto 3 a 2, per l'uso del talento di sfinimento, in quanto per ora non è incluso in NCAD ;)
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Sì, non c'è problema.
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Chiunque ci sia dietro è bravo, molto bravo.
Incontri una lunghissima serie di depistaggi, percorsi morti, qua e là qualche passaggio in server in cui è decisamente poco sicuro stare. A volte la traccia sembra sul punto svanire, ma riesci a mantenerla in vista costantemente. Riconosci alcuni trucchetti come tipiche procedure usate da alcuni dei sette nomi citati da whiterabbit, ma sembrano alternarsi senza uno schema preciso.
Le ore passano una dopo l'altra, senza nuove comunicazioni da whiterabbit. E' ormai notte tarda quando finalmente trovi un indirizzo fisico: la fonte è a due isolati da casa di Kenichi.
whiterabbit @vespene dopo tanto lavoro, ci vuole proprio una bella cenetta
Esci di corsa e in pochi minuti sei davanti a Mifune Don, un locale di okonomiyaki. Sulla porta c'è un uomo di mezza età, piuttosto in carne, l'aria viscida, che appena ti vede ti accompagna dentro. Appena può allunga le mani, fa il possibile per toccarti. "Ben arrivata, Lucy. Non so perché sei passata di qui, ma ho da parte un costume da schiava di Orione, così puoi fare quel numero anche per me…" Sorride storto, il viso vicino al tuo. L'alito puzza pesantemente di saké.
disperazione: 2 - speranza: 0
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Scusate il ritardo, problemi col computer. Evidentemente non sono bravo come Lucy.
Lucy sorride forzatamente, lo lascia fare, ma tanto per mettere le cose in chiaro si mette a giochicchiare con il suo portachiavi, che in realtà è uno spray al peperoncino. Essendo Lucy quella che è, il tubetto è viola, e lei ci ha scritto su "Windu".
Continuando a sorridere gli si avvicina e gli sussurra all'orecchio "Sogna pure, stronzo. Cosa hai fatto a Kenichi?"
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"Cos'ho fatto a Kenichi?" Ride di gusto. "Ma un okonomiyaki! Cosa vuoi che faccia io, bellina?"
Ti sorride tirandoti verso il bancone. "Vieni, avrai fame. Vedrai che ti piacerà. A Kenichi è piaciuto tanto che per pagarlo mi ha riciclato il tuo regalo. Chissà cos'hai tu di gustoso da offrire, con quell'aria da santarellina... Sicuramente qualcosa che potrà tenermi compagnia quando sono bloccato qui, quando suona la venticinquesima ora." Ti strattona prendenoti per le braccia. "Oppure puoi stare tu a tenermi compagnia, no? Mad City è un postaccio, lascia stare e rimani qui con me."
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Per quanto Lucy a questo punto abbia effettivamente fame, e il suo stomaco mugola per sottolinearlo, che sia dannata se accetta di farsi trattare così. Tira indietro il braccio con uno strattone violento e ricambia con l'espressione più intimidatoria di cui è capace.
"Ascoltami bene. Non ho idea di che cosa tu stia parlando, né di come tu faccia a sapere certe cose, ma sto cercando una persona, e non credo proprio che sia tu. E' stato qui poco fa, con un computer. In rete si fa chiamare whiterabbit. E tu, lurido verme, ora mi dirai tutto quello che sai di lui, oppure ci sarà un curioso incidente che spazzerà via il tuo conto in banca, la tua previdenza sociale, la tua licenza per questo postaccio, la tua carta di credito, e se proprio mi fai incazzare, anche la tua carta verde."
Strano. Questa sensazione di furia è qualcosa di nuovo, come se ci fosse qualcosa di grande e brutale dentro di lei che lottasse per venire fuori. E per un attimo si sorprende a chiedersi cosa succederebbe se lo lasciasse libero di uscire.
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Si blocca quando vede l'indice ricoperto di rosso. E' sinceramente perplesso, per qualche momento ti fissa sovrappensiero. "Ma allora non sai niente! Eppure il dito è a posto…"
"Bah, io con il Re di Cera non voglio avere problemi." Ti lascia andare e va dietro il bancone, iniziando a preparare gli ingredienti. "Se ti vuole vai pure, per me il segno è sufficiente. E comunque: whiterabbit non è una persona, è un arma, lo sanno tutti qui a Mad City. Ormai non sono più voci, l'Agente ha confermato la caccia al falso Re, e whiterabbit fa parte della soluzione al problema. I sette se la stanno cavando bene, a quanto pare, ma questo almeno dovresti saperlo."
Sorride impiattando un enorme okonomiyaki dall'aria molto gustosa. "Ecco, se vuoi un pasto memorabile, è qui. Prima aspetto di sapere cosa mi offri in cambio. E mi raccomando, in fretta, che freddo fa schifo."
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Lucy si sente girare la testa. I sette? I suoi sette amici scomparsi? Il Re di cera? At the King's court? Un'arma? L'Agente? Smith?
Si strofina gli occhi, ma i suoi pensieri continuano a non mettersi in ordine.
"Ti ho chiesto: chi c'era qui prima con un computer? Non costringermi ad arrabbiarmi, per favore." E' sincera. non vorrebbe arrabbiarsi. Non è affatto sicura che riuscirebbe a controllare questa -cosa- che si sente dentro. Divorerebbe ben più che quell'okonomiyaki.
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"Piccola, continui a non capire. Arrabbiati pure, ma qui non c'è mai nessuno oltre me. Cerchi whiterabbit? Non esiste. E' un arma del Re di Cera, come te. Le comunicazioni passano da qui." Con la punta del coltello indica un router in un angolo della cucina. Il cavo in entrata è stranamente spesso, sembra una corda attorcigliata e ricoperta di cera, una sorta di stoppino. "Non chiedermi perché, ma da qui si comunica meglio con la Città Dormiente. Quindi la scatola sta qua. Fine della storia."
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Lucy guarda il router, e le spalle le cedono di un paio di centimetri. Comincia ad essere stanca, e spaventata. E affamata.
"Dove trovo questo re di cera?"
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"Sta nel formicaio. Ci puoi arrivare dal Bazaar. Dovresti uscire dalla porta e girare a sinistra, ma non so dirti quanto sarà distante questa volta."
Ti avvicina il piatto e ti bisbiglia, con aria confidenziale: "Su piccola, mangia, e non fare quella faccia. Se sei preoccupata per Kenichi, sbagli. Cosa perdi tempo dietro uno che dà via il ricordo di una notte così bella per mangiare? Si vede che per lui non conti tanto, fattene una ragione."
Con una sorta di ripensamento trattiene la mano dal piatto. "Il che non toglie che devi pagarmi comunque, eh."
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La parte razionale di Lucy cerca ancora di mantenere il sopravvento, ma nel suo comincia a sentirsi un vago rumore di unghie che scivolano sul vetro.
"No, scusa, in che senso ha "dato via" il ricordo? Ti ha raccontato la storia? Effettivamente è stato un cafone, ma non vuol dire che io non conti per lui. E tu gli hai dato da mangiare in cambio di una storia erotica? Questo cosa fa di te?"
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"Non me l'ha raccontata, me l'ha proprio ceduta. Persa. Lui non si ricorda più di quella sera, adesso me la ricordo io. Qui funziona così, mia bellina. Cosa fa questo di me? Un buon commerciante, direi!" Scoppia a riderti in faccia. "E poi adesso non sono mai solo, ho questa tua immagine che non mi lascia mai... Un ottimo affare, direi... Allora, me ne dai un'altra?" Allunga una mano per accarezzarti un braccio.
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Questa cosa colpisce Lucy come un pugno in faccia. Non ha la minima idea se Questo strano tizio le stia dicendo la verità oppure no, perché è molto meno sicura di cosa possa essere vero oppure no rispetto a solo qualche ora fa. Il solo pensare a questo tizio che si sollazzi con l'immagine di un suo momento privatissimo la disgusta profondamente, e le fa perdere del tutto l'appetito.
Toglie il suo braccio di scatto e arretra inconsapevolmente di qualche passo. Vuole allontanarsi il più possibile da quella risata viscida e untuosa. Scatta fuori dal locale e si mette a correre, senza nemmeno guardare davvero dove va. Le resta appena la lucidità mentale per girare a sinistra.
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qui taglierei per ricominciare il giro da Luca. Dovrei scrivere domani :)
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Va benissimo, volevo suggerirlo anch'io ma mi sono scordato. Scusate la lungaggine, la prossima scena cercherò di postare più alla svelta.
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Attendo...
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torniamo a Jack Swift...
Il silenzio nel magazzino è assoluto. L'unico rumore è il tuo respiro, sovrapposto irregolarmente ai battiti del tuo cuore. Sugli scaffali sono ammucchiati gli oggetti più disparati, come il tovagliolo sgualcito di un bar su cui è stato fatto un frettoloso ritratto di donna a biro, il primo di una serie di cianfrusaglie illuminate dall'etichetta "velleità artistiche accantonate per realismo - 127 - IN SALDO". Poco distante splende la scritta verde "momenti di puro amore - 01 - in esaurimento". L'unico oggetto sotto la scritta è la foto che hai scattato al senatore.
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Senza pensarci su due volte e senza guardarsi attorno, Jack allunga la mano per prendere la foto.
"Almeno questa salviamola" pensa tra sè e sè...
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Non appena hai la foto in mano, l'angolo buio si illumina, gli occhi dorati nell'ombra si spostano.
Alle tue spalle la voce stridula, annunciata dall'odore che avevi già sentito nella camera oscura.
"Vedo che continui a chiamarmi, eppure non sei disposto a trattare. La cosa inizia a seccarmi, Swift. Che devo fare con te?"
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"Lasciarmi andare, che domande!!! Dove sono? Chi sei? Cosa vuoi da me... "coso"? dice Jack girandosi di scatto, furibondo.
"Non ti è bastato quello che hai fatto alle mie foto?"
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"Come posso lasciarti andare? Sei tu che mi hai chiamato, non il contrario. "
La figura appare più solida, la foschia che la circonda è più densa.
"Quelle misere foto non valevano niente, non hai perso altro che dei miseri scampoli di un potenziale inespresso." Un guanto giallo a tre dita si appoggia sul bordo della foto. "Questa invece..." Al solo tocco l'ombra sembra pulsare. "Nessuno mai ha colto un'essenza a questo modo. Tu hai un talento straordinario, Swift. Lavora con me. Non ostinarti a rimanere aggrappato al passato che pensi di vedere in questa immagine. Non ha più significato ormai."
La mano si ritrae e dall'ombra arriva un profondo sospiro di soddisfazione, come le fusa di un grosso gatto o il rumore di una mazzetta di banconote di grosso taglio.
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"Che cosa vuoi da me? Potresti almeno presentarti..." dicendo questo Jack inizia a guardarsi attorno alla ricerca di una via di fuga da quello strano posto...
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"Io sono il Mercante di Sorti. Vendo ogni cosa abbia un valore."
L'ombra si estende per metri per poi rientrare morbidamente, come un elastico di fumo. Sul palmo del guanto c'è un piccolo pendaglio portafoto a forma di cuore. "Questo è un amore mai dichiarato. Merce rara." Nel pendaglio è infilato un ritaglio di una vecchia foto, un po' sfocata, che ti ritrae ai tempi dell'università.
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Jack vede un vecchio ricordo in quella foto e senza neanche pensarci, alla sola idea che una sua intimità così sia in mano a un essere come QUELLO, si allunga di scatto per afferrare la foto.
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conflittone per prendere la foto, nel magazzino il dolore è 8...
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Tiro 3 dadi Follia
Disciplina: 3
Sfinimento: 1
Follia: 3
Lotta 1/1 - Fuggi 2/2
Jack Swift ha tirato: D: 4 1 1, S: 4, F: 6 3 3, D: 6 5 5 4 4 3 1 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=13661)
Il giocatore vince 4 a 3, Il Dolore domina
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spendo una moneta di disperazione e aggiungo un 6 al pool di Follia che ora domina. A te!
disperazione 1 - speranza 1
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Ti odio... ^_^
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era giusto il mio obiettivo :monkey:
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Jack, sfruttando il momento, afferra velocemente il ciondolo. La figura, sogghigna crudelmente per poi dire sottovoce, quasi fosse un segreto: "Non credere che io abbia solo quello". Appena pronuncia questa frase, Jack realizza che sta succedendo qualcosa che non dovrebbe succedere. Come può sentirsi sicuro? Come fa QUELLO a conoscere così tanto di lui? Ad avere dei suoi RICORDI? Jack urla con tutta la voce che ha in corpo, i suoi pensieri lo divorano, e fugge, allontanandosi dalla creatura... finché ci sarà spazio da percorrere si allontanerà... non vuole avere più nulla a che fare che QUELLO...
Utilizzo un Fuggi. Va bene?
Lotta 1/1 - Fuggi 1/2
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arrivo eh, in questi giorni sto traslocando e faccio una fatica bestia a mettermi qui e pensare a che scrivere. non vi preoccupate, il periodaccio durerà poco: almeno fino ai primi di agosto -____________-
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Non ti preoccupare
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Ed Spain
Durante la tua corsa sfrenata noti ogni tanto gli sguardi perplessi dei passanti, che man mano diventano sempre meno perplessi e sempre più curiosi, alcuni divertiti, alcuni sembrano spaventati. In breve tempo ti trovi a percorrere vie sconosciute, guidato dal filo lucente. Uno stretto budello si apre su una piazza, l'entrata segnata da un cancello aperto, piuttosto elaborato, che reca la scritta "Venticinquesimo Distretto". I fili proseguono attraverso il cancello ed entrano in un edificio dall'aria piuttosto dimessa, da cui c'è un intenso via vai di persone, che a questa distanza sembrano uomini in bombetta.
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Entro di corsa. Non mi curo degli uomini in bombetta, se si frappongono li spintono via. (se me la dai buona, lungo il percorso che ho fatto in macchina, prima che i vicoli troppo stretti mi costringessero ad abbandonarla, ho visto un poliziotto e uso il mio talento di follia senza nemmeno pensarci per prendere "in prestito" il suo essere armato. Se mi fermo anche solo un minuto ne avrei di cose inspiegabili da ricordare, ma adesso fra alcool, isteria, panico e rabbia non capisco più niente)
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I più sembrano stupiti, come se nessuno si aspettasse che qualcuno potesse voler entrare in quell'edificio spintonando e agitandosi. Nell'atrio spoglio c'è solo un enorme scrivania di fronte a una parete su cui si aprono due ascensori. Tre uomini con bombette o borsalini in testa sono in coda alla scrivania, alla quale siede un altro uomo vestito come loro: bretelle, pantaloni lisi e camicia. Quando alza la testa dai fogli che stava leggendo, vedi che il cappello è sorretto, invece che da una normale testa, da quella che sembra una grossa testa di spillo. Anche i tre in coda si voltano nella tua direzione. Difficile a dirsi, ma per esseri che hanno al posto della testa una capocchia di spillo sembra che ti stiano guardando. L'essere alla scrivania si gira a osservare per un attimo l'enorme foto appesa alle sue spalle, che ti ritrae. Sotto alla foto la scritta:
Edward Spain - adepto del Re Pescatore
Cattura Prioritaria
Consegnare VIVO all'Agente delle Tasse
Per ordine congiunto di:
Tenente Tock, Agente delle Tasse, Sindaco
Si volta puntandoti un dito in cui regge ancora una penna. "E' Spain! Prendetelo!"
Tre teste a spillo sono Dolore 7. A te!
disperazione 1 - speranza 1
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Lo shock del vedere quegli esseri sta continuando ad allentare il contatto di Ed con la realtà. In questo momento è preda di una lucida follia, come un ossessione: seguire quei fili, trovare chi ha fatto questo a sua moglie, fargliela pagare e recuperare i suoi figli. Continuo a vedere i fili? Dove si dirigono?
Cosa farò dopo il conflitto dipende dal vedere i fili, e dove si dirigono (e ovviamente, dal risultato del conflitto).
Uso 6 dadi di follia, e aggiungo un livello di sfinimento. Utilizzo il livello aggiunto per un uso maggiore del talento di sfinimento. Vado letteralmente a vendere stufe all'inferno.
Con la stessa determinazione con cui mi sono fatto strada a wall street, dopo aver letto i nomi sul manifesto, guardo i tre e gli dico "l'agente delle tasse e il tenente tock non vi hanno avvertito? Lavoro per loro adesso. Fatemi passare o la pagherete cara". Con la mano tengo stretta la pistola nella tasca dell'impermeabile (ma non ero in canottiera in casa? Quando mi sono vestito? Non importa, non importa ora...)
Ed Spain ha tirato: D: 5 5 3, S: 1, F: 6 5 5 4 2 1, D: 6 6 4 3 2 1 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=20661)
Talento di Sfinimento: Uso Maggiore. +1 successi.
Il giocatore vince 5 a 4, Il Dolore domina
Ed Spain: disciplina: 3 - sfinimento: 1 - follia: 0 - lotta 2/2 - fuggi 1/1
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Si guardano tra di loro un po' perplessi, poi sembrano sollevati. "Ci scusi, dev'essere una notizia dell'ultimo minuto, in genere siamo molto informati."
"Dev'essere quel maledetto barbone" aggiunge un altro "il Re Pescatore... immagino che lei abbia ottime informazioni da darci al riguardo."
Uno sembra sinceramente felice, o almeno così pare dall'eco tintinnante della voce. "Informazioni per noi, che i Ragazzi dei Giornali non hanno!"
L'essere dietro alla scrivania ti si avvicina per una rapida pacca sulla spalla. "Benvenuto nella squadra. A breve diventerai uno di noi."
Ti fa cenno di proseguire verso la porta in cui scompaiono i fili. Una targa battuta a macchina recita "Agente delle Tasse".
"Vai, l'Agente vorrà sicuramente vederti. Poi raccontaci com'è andata... mi raccomando... vogliamo i fatti!"
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Cercando di non mostrare agitazione, avanzo verso la porta, la apro ed entro chiudendomela alle spalle. La mano in tasca continua a stringere la pistola.
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"Ed Spain? Saggia decisione la sua."
Un ticchettìo frenetico di unghie che tamburellano la scrivania.
L'Agente è seduto compostamente sulla sua poltrona, le mani protese sul piano terminano in lunghe punte di metallo.
Alza il disco di plastica che ha al posto della testa. La voce proviene dal torace, coperto da un'elegante camicia a righe.
"Pensavo che avrebbe portato con sé anche la signora, ma evidentemente dovrò richiamarla io."
Preme un pulsante sulla scrivania. All'interno di una grossa gabbia, con uno scatto una carrucola cigolante inizia ad avvolgere i fili che hai seguito fino al suo ufficio.
"Ora mi parli del Re."
Ti indica una sedia davanti alla scrivania. Alle sue spalle una gabbia più piccola, un minuscolo corpo rannicchiato sul pavimento: tua figlia. Accanto un'altra gabbia ancora, vuota.
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Non gli abbiamo dato ancora un nome o un età ai figli, vero? Chi decide, io o il GM?
Comunque, intanto...
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Lo guardo e gli dico "se vuole che le dica tutto del Re, mi riconsegni i miei figli immediatamente!"
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Secondo me decidi tu. Per ora li ho immaginati bambini (nella scena iniziale, se non erro, c'era la mamma che li porta a scuola), maschio e femmina per simmetria, ma direi che è il momento di aggiungere dettagli e/o modificare questi. Anche perché mi servono per risponderti... >:)
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Li aveva portati all'asilo, quindi non so, 6 e 4 anni? O forse è meglio 6 e 5? Come nomi... che te ne pare di Jenny e Thomas? La bambina è la più grande.
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ok, Jenny e Thomas sia!
"Lo farei, ma mi trovo impossibilitato. Il piccolo Thomas è... fuori dalla mia portata. Durante il trasporto è riuscito a infilarsi tra le sbarre, i Ragazzi dei Giornali hanno messo in atto un'azione di disturbo, ed il bambino è scomparso. Dubito che sia ancora in vita."
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"I ragazzi dei giornali"?
(questa conversazione ha lo scopo in primo luogo di capire chi è questa gente stramba che mi trovo di fronte e cosa è successo a Thomas, e in secondo luogo di perdere tempo fino all'arrivo di mia moglie. Cercherò di sapere anche cosa le hanno fatto e se si può rimediare, anche se non ci spero molto. Fra l'altro mi stupisco di quanto sia infuriato per quello che le hanno fatto, dopo le ultime litigate pensavo sarei stato contento se qualcuno l'avesse fatta fuori...)
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"Un gruppo di disturbatori non allineati. Pensavo avesse per me qualche informazione sui contatti tra loro e il Re Pescatore, ma forse neppure quel pazzo è in grado di comandarli. Fanno quel che vogliono, sempre pronti a ostruire le attività dell'autorità costituita, a raccontare le loro falsità!" Sbatte un pugno sul tavolo. "Non si fidi mai dei ragazzi dei giornali. Sono piccoli curiosi bugiardi."
Un forte urto contro la porta lo interrompe. I cavi dalla gabbia alla porta si tendono. "Ah, questa dev'essere la mia nuova aiutante. Avanti!"
Con un rapido gesto della mano affilata la porta si spalanca.
Come un sacco di patate, il corpo scomposto del manichino che era tua moglie si arrotola e sobbalza sul pavimento, tirato dentro alla gabbia dall'ultimo tratto di cavo che si avvolge sulla carrucola.
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Cercando di mantenere un tono di voce più calmo possibile gli chiedo "cosa le avete fatto? E' cosciente?"
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"Non me ne faccio niente di servi con una coscienza, signor Spain. Ne converrà che non procurano altro che problemi".
Con un gesto brusco chiude la porta della gabbia.
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Mia moglie mostra espressioni durante tutto questo, o è proprio come un manichino? E come reagisce mia figlia?
Osservo anche come è fatta la gabbia, con cosa la apre e la chiude?
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La donna è ferma, sembra un burattino a cui siano stati tagliati i fili. La bambina è silenziosa, ma respira; sembra che dorma.
Le gabbie hanno una normale chiave.
metto le mani avanti e dico che un conflitto con l'Agente è da dolore 8, se non ricordo male. Senza un conflitto non lascerà andar via né l'una né l'altra.
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Il mio scopo è uccidere l'agente e liberare la bambina. Non ho idea di cosa farò con mia moglie, ancora.
Aggiungo un livello di sfinimento, e faccio un uso maggiore del talento di sfinimento. Voglio convincere la mostruosità che ho avanti a me che ormai sono rassegnato a collaborare, se solo mi riconsegna mia figlia. Cerco di farmi dire anche se è possibile "riparare" mia moglie. Comunque lo scopo principale a far sì che si fidi di me abbastanza da permettermi di avvicinarmi, e sparargli un colpo in testa con la massima probabilità di prenderlo. Uso 6 dadi di follia.
Ricapitolando: lo scopo è ucciderlo, l'azione con cui cerco di raggiungere questo scopo è l'uso del talento di sfinimento per ingannarlo e spasrargli a tradimento.
Ed Spain ha tirato: D: 6 3 2, S: 2 1, F: 5 4 4 3 1 1, D: 6 6 3 3 3 1 1 1 (http://ncasdice.appspot.com/showroll?id=22663)
Talento di Sfinimento: Uso Maggiore. +2 successi.
Il giocatore vince 9 a 6, Il Dolore domina
Ed Spain: disciplina: 3 - sfinimento: 2 - follia: 0 - lotta 2/2 - fuggi 1/1
La narrazione è tua, comunque ti dico anche quale sarebbe la mia intenzione successiva: usare il talento di follia per "scambiare" la voce e l'aspetto con l'agente delle tasse, e scortare via mia figlia (e probabilmente, uccidere mia moglie)