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Gioco Concreto / [AP][Montsegur 1244] Risate (troppe) a Montsegur
« il: 2010-09-29 22:19:12 »
Per la cronaca, ho cercato disperatamente fino all'ultimo di convincere Michele a continuare a giocare (avevo ritagliato un pomeriggio in mezzo a miliardi di impegni specificamente per giocare Montsegur, i cui temi e i cui meccanismi per metterci del proprio conosco bene, forse da prima di tutti quelli che stanno leggendo questo messaggio, e mi seccava enormemente buttarlo via), ma proprio non ce la facevo a smettere di ridere. Rimproveravo gli altri perché ridevano, e poi in mezzo a una scena anch'io facevo "PFFFFFFFFFT!!!". È come quando stai interpretando una scena serissima ma il cappello dell'attore che ti sta davanti ti fa scompisciare: non c'è niente da fare, o si rifà un altro giorno o si elimina il cappello (infatti se avessi saputo che era possibile avrei chiesto immediatamente di togliere di mezzo i catari).
Non è per fare le pulci a Michele, ma secondo me ha fatto qualche errore (grosso ma difficilissimo da prevedere) nel presentare il gioco (p.e. ha tirato fuori lui, prima ancora di cominciare, la scheda dell'ambientazione per farmi vedere specificamente le bestialità teologiche, cosa che ha inevitabilmente driftato tutto il metaplay su catari = satanisti). In una situazione diversa forse il gioco sarebbe andato male, ma certamente non così male.
In estrema sintesi: l'analisi di Moreno è quasi completamente sbagliata, quella di Paolo è quasi completamente giusta (tranne quando dice che forse non avevo voglia di giocare, visto che avevo voglia eccome). Mi fa impressione constatare soprattutto che Moreno, nonostante le informazioni fornite da Michele e nonostante conosca il gioco, non si sia accorto che la nostra partita è fallita molto prima che ci si potesse accorgere che i giocatori devono mettere del loro nel gioco, quindi che paura potevamo avere? Al massimo potevo averla io che conoscevo già il gioco e sapevo come funzionava, ma allora perché avrei fatto i salti mortali per poterlo giocare?
Infine: Frederik B.O., Tobias e Thorbiorn hanno buttato in caciara STA perché con il loro retroterra non riuscivano a giocare seriamente una cosa con un'ambientazione come quella di STA, e avevano perfettamente ragione. E nota bene che io ritenevo ingenuamente, all'epoca, che l'ambientazione di STA funzionasse perché tutte le conoscenze sulla cultura dei vasi a bocca quadrata stanno in tre pagine, e quindi si potesse liberamente riempire il resto: a quanto dice Ezio, mi pare di capire che anche Frederik J.J. sia caduto nello stesso identico errore con Montsegur. Poi intendiamoci, in certi casi STA ha funzionato perfettamente (cioè quando l'ambientazione non ha fatto ridere nessuno, cosa che è successa diverse volte e discorso che immagino si applichi anche a Montsegur), ma questa non è una scusante. Purtroppo l'ambientazione di STA sarebbe difficilissima da cambiare a causa del finale, ma anche questa non è una scusante.
Montsegur rimane un gioco secondo me molto interessante (per essere un tabletop), ma se dovessi proporlo io cambierei all'istante l'ambientazione, che nel migliore dei casi è inutile e nel peggiore è letale.
P.S.: Questa discussione mi ha ispirato a riprendere in mano STA trovando qualche escamotage per togliere di mezzo l'ambientazione pur mantenendo il finale. Mi metto subito a pensare...
P.P.S.: Sono piuttosto infastidito dal fatto che, anziché approfondire alcuni concetti interessanti di teoria che stavano emergendo (come la maggiore o minore problematicità, in giochi di approfondimento psicologico, di ambientazione qui e ora, non-ambientazione, ambientazione storica, ambientazione contemporanea ma in contesto poco noto, ambientazione fantastica e fantascientifica, ecc. ecc.), si sia fatto un attacco personale del tipo "Avevi paura di giocare i temi forti e di mettere in campo te stesso", che mi ha costretto a perdere un sacco di tempo a mettere i puntini sulle i anziché approfondire i concetti di cui sopra (pazienza, li approfondirò altrove).
Non è per fare le pulci a Michele, ma secondo me ha fatto qualche errore (grosso ma difficilissimo da prevedere) nel presentare il gioco (p.e. ha tirato fuori lui, prima ancora di cominciare, la scheda dell'ambientazione per farmi vedere specificamente le bestialità teologiche, cosa che ha inevitabilmente driftato tutto il metaplay su catari = satanisti). In una situazione diversa forse il gioco sarebbe andato male, ma certamente non così male.
In estrema sintesi: l'analisi di Moreno è quasi completamente sbagliata, quella di Paolo è quasi completamente giusta (tranne quando dice che forse non avevo voglia di giocare, visto che avevo voglia eccome). Mi fa impressione constatare soprattutto che Moreno, nonostante le informazioni fornite da Michele e nonostante conosca il gioco, non si sia accorto che la nostra partita è fallita molto prima che ci si potesse accorgere che i giocatori devono mettere del loro nel gioco, quindi che paura potevamo avere? Al massimo potevo averla io che conoscevo già il gioco e sapevo come funzionava, ma allora perché avrei fatto i salti mortali per poterlo giocare?
Infine: Frederik B.O., Tobias e Thorbiorn hanno buttato in caciara STA perché con il loro retroterra non riuscivano a giocare seriamente una cosa con un'ambientazione come quella di STA, e avevano perfettamente ragione. E nota bene che io ritenevo ingenuamente, all'epoca, che l'ambientazione di STA funzionasse perché tutte le conoscenze sulla cultura dei vasi a bocca quadrata stanno in tre pagine, e quindi si potesse liberamente riempire il resto: a quanto dice Ezio, mi pare di capire che anche Frederik J.J. sia caduto nello stesso identico errore con Montsegur. Poi intendiamoci, in certi casi STA ha funzionato perfettamente (cioè quando l'ambientazione non ha fatto ridere nessuno, cosa che è successa diverse volte e discorso che immagino si applichi anche a Montsegur), ma questa non è una scusante. Purtroppo l'ambientazione di STA sarebbe difficilissima da cambiare a causa del finale, ma anche questa non è una scusante.
Montsegur rimane un gioco secondo me molto interessante (per essere un tabletop), ma se dovessi proporlo io cambierei all'istante l'ambientazione, che nel migliore dei casi è inutile e nel peggiore è letale.
P.S.: Questa discussione mi ha ispirato a riprendere in mano STA trovando qualche escamotage per togliere di mezzo l'ambientazione pur mantenendo il finale. Mi metto subito a pensare...
P.P.S.: Sono piuttosto infastidito dal fatto che, anziché approfondire alcuni concetti interessanti di teoria che stavano emergendo (come la maggiore o minore problematicità, in giochi di approfondimento psicologico, di ambientazione qui e ora, non-ambientazione, ambientazione storica, ambientazione contemporanea ma in contesto poco noto, ambientazione fantastica e fantascientifica, ecc. ecc.), si sia fatto un attacco personale del tipo "Avevi paura di giocare i temi forti e di mettere in campo te stesso", che mi ha costretto a perdere un sacco di tempo a mettere i puntini sulle i anziché approfondire i concetti di cui sopra (pazienza, li approfondirò altrove).