perché strappa via il giocatore dal personaggio in cui tanto faticosamente si è immedesimato e lo riporta alla sua personalità reale.
Esattamente quello che disse la Jasmine a suo tempo, dopo essere crollata
Quello che mi piacerebbe sapere è come si riflette questa esperienza nei ricordi della gente.
Io posso portare la mia esperienza in "La ferrorvia scarlatta" in cui non avemmo problemi di bleed tanto lontana dalla nostra esperienza erano i personaggi. Tuttavia non si tratta di percezioni alterate, posto che quello che vedevamo era la realtà, quanto semmai di una molto più interessante sorta di "relazioni sociali alterate" tra i personaggi. Ossia le relazioni sociali, in quel caso legate alla parentela fratello-sorella-nonno-zio, erano così forti ed intense da essere reali, anche se per poco tempo. Dico proprio "reali" e non "sembravano reali", cioè il WYSIWYG si estese dal campo percettivo a quello emotivo, non era (almeno per me) illusione, ma sensazione reale.
Francamente mi sono interrogato su come interpretare tale esperienza, voglio dire vivere un intenso rapporto emotivo e sociale con alcune persone per pochissimo tempo, da 0 a 100 a di nuovo 0. Anche qui l'analogia con i sogni ci sta, almeno nella mia interpretazione, in quanto è la coscienza che si trova praticamente trapiantata in un contesto completamente diverso da quello cui abituata, ma non per questo meno reale. La coscienza si adatta rapidamente ai contesti in cui viene immessa, sempre che il "trapianto" sia fatto bene e che fattori razionali non intervengano facendo crollare l'atto di credere nella realtà in cui ci si trova (come dire, a metà del sogno dire "questo è solo un sogno", o nei larp dire "questo è solo un gioco", o nella mondo quotidiano dire "questo è solo il mondo quotidiano")
Edit: non mi interessa la parte psicologica, mi affiscina invece la parte fisiologica.
Almeno nella mia esperienza non vi è nulla di interessante, siccome tutto ciò che vedo lo vedo il mio personaggio non ci sono problemi di errata percezione, anzi è proprio il genere di live in cui non ci sono affatto problemi percettivi, in quanto il giocatore deve solo attenersi alla realtà che vede senza immaginare nulla. Si può dire che è un intenso sforzo di aderire alla realtà invece che all'illusione, in quanto il gioco va a modificare processi che si trovano prima della fase percettiva, ossia l'io stesso, al contrario dei normali larp che solitamente modificano la fase percettiva (questo cartellino è una pozione, questa casa è un castello, questa spada di gomma è di metallo, quel ragazzo è un orco e via dicendo) lasciando al giocatore il compito di interpretare le percezioni in modo coerente con il setting-gioco. Ma nel WYSIWYG non avviene illusione.