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« il: 2012-06-11 14:20:49 »
Per quanto mi riguarda al momento non ho un personaggio ricorrente dato che non gioco spessissimo ma tempo addietro, quando ancora giocavo a D&D, avevo il tuo stesso problema. Le varie campagne che ho giocato mi hanno quasi sempre visto giocare un Ladro. Ogni volta perdevo un sacco di tempo per fare la scheda, mettere 180mila abilità e a crearmi un backgroud. Il tutto per campagne che duravano se andava bene 5 sessioni. Il problema però era che in nessun caso sono riuscito a far fare al mio ladro quelo che volevo veramente: furti spettacolari, fughe miracolose, trappole megagalattiche e affari sporchissimi con una gilda. Paradossalmente per togliermi la voglia di usare quel tipo di pg ho dovuto ripiegare su Skyrim, che mi ha rapito proprio perché ho creato il pg che avevo sempre voluto usare e ho fatto cose che sempre avrei voluto fare in D&D. A questo proposito sto aspettando con attenzione e speranza il rilascio di Dungeon World da Kickstarter, che sembra promettere un gioco coerente pur con elementi "classici".
In generale io credo di funzionare a "fisse". Dei miei vari interessi ongi tanto uno riemerge in modo più preponderante e mi tiene copagnia per qualche tempo. Dopo un pò questo non viene scartato per sempre, ma la sua presa si indebolisce un pò lasciando a qualcos'altro lo scettro di "interesse dominante". E ho notato che è una cosa piuttosto ciclica.
In definitiva credo che tutti abbiano dei temi che ci stanno più a cuore e in generale delle tipologie di personaggio che ci sono più congeniali. Cambiare è bellissimo, ma ogni tanto fa piacere usare "le scarpe vecchie" a cui siamo abituati e che di solito ci divertono.
Dimenticavo: nel mio gruppo c'era il tizio che creava sempre pg orfani o comunque senza famiglia e tutti credevano fosse un tentativo di evadere da dei genitori che definire oppressivi è poco.