Copia/incollo da G+!
Se vedete un sacco di nomi con "+" davanti è per quello!
XD
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Il mio sabato ad Etruscon è stato dedicato completamente ad una lunga, intensa e sfaccettata partita a Kagematsu.
I miei giocatori sono stati +Daniele Di Rubbo (ero alla mia seconda partita con lui anche se ci conosciamo da 2/3 anni), +Patrick Marchiodi (con cui non avevo MAI giocato una partita completa, anche se pure con lui siamo amici da 2/3 anni - . -) e +Lapo Luchini (con cui penso di aver giocato solo un altra partita a Kagematsu e basta, un paio di anni fa).
Tutti giocatori bravissimi. Tutte persone con cui gioco troppo poco.
Questo post serve per parlare del mio ronin, di come l'ho creato e di come ho gestito e facilitato la partita.
(poi copia-incollerò tutto quanto sul forum, nella discussione già aperte dal buon DDR e che potete trovare qui:
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,9824.0.html )
Faccio questo post su richiesta di +Alberto Muti, che so che ama molto leggere di come vengono sviluppate idee e concept per le partite.
Torniamo al mio Ronin.
Erano parecchi mesi che non giocavo a Kagematsu.
Mi arrovellavo da un po' su come rendere "difettato" il mio ronin.
Non che debba esserlo secondo i canoni del gioco, anzi... il ronin può anche essere fiquo, intoccabile, musashi, etc... ma a ME piace usare personaggi con punti deboli più o meno evidenti (poi, se volete, potrei aprire una discussione su da dove deriva questa cosa, perchè ho la certezza che derivi dalle mie origini di giocatrice di GURPS).
Il pomeriggio sono lì che me la sciallo su una poltroncina e becco l'amabile +Mario Bolzoni e gli chiedo "voglio fare il mio ronin difettato come sempre... ma su cosa potrei andare questa volta? cecità completa? qualcosa che lo renda apparentemente inutile?"
Mario si accarezza la barba e mi fa: "perchè non lo fai posseduto?"
Io sento il brivido dell'idea che mi solletica tutte le sinapsi! Dico a Mario che lo adoro e che si, lo farò così!
Avevo già giocato un ronin mezzo demone (vero Tetsuya? +Alberto Muti ;->), ma non avevo mai giocato un ronin con la doppia personalità completa!
Inizia lo slot.
Uno dei miei giocatori (Daniele), non aveva mai giocato, per cui mi metto a spiegare il gioco.
Sono lenta come facilitatrice. Lo sono sempre stata.
Sono una facilitatrice lenta perchè spiego molto bene ai giocatori che cosa mi aspetto dal gioco e cosa loro si devono aspettare dal gioco stesso.
Non mi piace il casino e il distrarsi al tavolo: su questo sono molto ferma, perché quando fai giochi come kagematsu, se perdi l'atmosfera al tavolo, perdi la versa forza che ha il gioco stesso: la capacità di far maturare sentimenti intensi in, relativamente, poche ore di gioco.
Quando gioco a questo gioco, spiego sempre come lo affronto: io gioco in modo sincero e profondo il mio personaggio, stacco Manuela, che non c'è più, e sono solo il ronin.
Non gioco per mettere in difficoltà nessuno, ma se mi viene posta davanti una critica o una richiesta, rispondo in modo sincero: a volte mi adiro, a volte mi intenerisco, altre volte lascio trasparire l'attrazione.
per chi fa la donna, non è difficile fare questo: sei sempre in scena, non hai pause, per cui entrare dentro il personaggio e restarvi è estremamente naturale.
Per i giocatori la faccenda è più complessa, perché, essendo un gioco a turni, hanno lunghe pause tra una loro scena e l'altra.
Fare delle scene belle e concentrate, senza distrazioni, aiuta i giocatori a non uscire ed appassionarsi alla storia anche delle altre ragazze.
So che ho scritto queste cose in tanti altri post, ma preferisco continuare a farlo, perchè la lentezza e la distrazione sono gli unici veri due nemici di questo gioco favolosamente elegante (in meccaniche e fiction creata).E ora parlo del concept del mio personaggio: Yukio.Il mio ronin era un uomo 35enne posseduto da uno spirito.
Mentre facevo l'intro dell'arrivo al villaggio di quest'uomo, ho descritto un uomo, completamente paludato di nero, che cavalcava spingendo il suo cavallo a perdifiato.
Ho descritto il suo kimono come sfrangiato, il cavallo da guerra come una bestia possente, alla bucefalo, per intenderci.
Ho descritto che l'uomo gocciolava a perdeva acqua dietro di sé.
Un volta alla porte del villaggio, ho descritto come costui scendeva da cavallo e con gesto tranquillo girava dentro fuori la pesante sopraveste del kimono, che all'interno era bianca.
Yukio aveva una doppia doppia personalità.
In tutte le prime scene, l'uomo in bianco la faceva da padrone.
Era un uomo dannatamente amabile, corretto, gentile.
Capace di sorridere, nonostante la situazione difficile e la grossa differenza di età con le mie giovanissime protagoniste.
Le osservava alla pari , ignorando status sociale e differenza d'età.
Il demone è uscito la prima volta in una delle scene di Daniele.
Daniele è stato il giocatore che ha interagito di più in assoluto con il demone (povero Dany! XD prima partita e pure a scalino di difficoltà maggiorato!).
Il demone degli abissi non era Yukio.
Avevano dei punti in contatto tra i loro, sapendo l'uno dell'altro, ma facendo finta che non fosse così.
Una relazione possessore/posseduto basata sulle menzogne della negazione.
Aveva salvato Yukio tantissimi anni prima, durante un naufragio.
Il demone era stanco del mare.
Usava il corpo e l'anima di Yukio per andarsene in giro, e, in cambio, lo teneva vivo e immortale.
Eternamente fermo nell'istante della sua morte.
Il demone era un personaggio difficile, sbruffone, disumano, ma spero d'essere riuscita a renderlo interessante da scoprire.
Ho osato tantissimo, stavolta... poteva venire una schifezza di partita...
Era come avere *due* Ronin. XD
Sono un'amante intestardita dei contrasti, per cui ci ho pestato sopra parecchio.
Sono contenta che i giocatori non abbiano reagito male alla cosa, dandomi invece fiducia e impostando insieme a me delle scene in cui io stessa potessi scoprire che cosa aveva reso così il mio Ronin.
Non avevo deciso prima NIENTE a parte la possessione.
XD
Volevo dipanare una storia insieme agli altri, basata sulle loro domande e sulla loro curiosità.
Volevo una storia esteticamente bella e siccome la minaccia era bastata sugli spiriti della morte, è stato incredibilmente facile creare qualcosa di grande e romantico.
Yukio era stato richiamato lì.
Aveva trovato una casa in quel villaggio proprio perchè la morte, che faceva parte della sua stessa stuttura (non) vivente, era rimasta bloccata a causa della maledizione.
Nel villaggio le persone non morivano più, proprio come lui: come si poteva ignorare una tale affinità?
Hikari, Haruko e Natsu lo hanno umanizzato. Gli hanno fatto affrontare le sue paure, gli hanno fatto riscoprire la bellezza del contatto umano, dopo decine di anni di viaggio senza meta.
Hanno reso il suo cuore umano.
Le ho amate tutte.
Sul serio e credo che si vedesse. Ognuna a modo suo mi aveva dato così tanto, che alla fine ero io quello in debito.Hikari, in particolar modo, è riuscita a far sentire amato e umano PERSINO il demone degli abissi.
Haruko mi ha fatto quasi piangere per l'intensità delle nostre incomprensioni. più volevo amarla, più dicevo cose che la ferivano e mettevano distanza tra di noi. E' stato straziante, +Patrick Marchiodi.
Natsu era così bella, così innocente e così solare che è stata la ragazza che più tra tutte mi ha fatto dimenticare la mia natura distorta ed il pericolo attorno a noi.
Una partita eccezionalmente bella da mettere nell'Olimpo delle partite.
Grazie a tutti per l'impegno (anche di leggere tutte queste righe! XD
WOT for the win!)
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